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Fotoreportages & VideoNews
Anno 2006
Messaggio N°84
Mostra dal 14/12 all’8 gennaio 2007
commenti 9
Messaggio N°95
Impi@gati Stradali

commenti 1
Anno 2007
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Messaggio N°95 del 26-12-2006 - 19:57
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Impi@gati Stradali
da Redazione de La Voce di Megaride

NAPOLI - Accorato appello dei tassisti indigeni con relativa "invocazione" all'etereo assessore comunale Gennaro Mola perchè si "manifesti" (...anche in bilocazione, se fisicamente impedito...) e compia il minimo prodigio taumaturgico richiesto ovvero la materializzazione di un briciolo d'attenzione e di predisposizione all'ascolto di una delle più demotivate categorie di lavoratori della città.

Intervista di Marina Salvadore a Salvatore Augusto, segretario nazionale del sindacato Fast-Taxitalia ed a Rosario Tammaro, tassista napoletano. Regia e montaggio: Mauro Caiano/VIP-Napoli

Inviato da: vocedimegaride Trackback: 0 - Commenti: 1

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Inviato da terranuova0 il 28/12/06 @ 19:25
ottima intervista con il solito angolare che mostra i problemi inventati dalle giunte rosse e resi veri sulla pelle della povera gente e dei poveri lavoratori.
Brava Marina: siamo curiosi di sapere se l'assessore si è fatto vivo. crocco57

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Messaggio N°84 del 16-12-2006 - 20:29
Tags: Fotoreportages & VideoNews

In mostra dal 14/12 all’8 gennaio 2007
al Palazzo Reale di Napoli le matrici originali in rame, restaurate per l’occasione, dell’Atlante marittimo del Regno di Napoli.
Intervista di presentazione realizzata da Fabrizio Kuhne al Comandante di Vascello Bruno Puzone, comandante di Mardist Napoli.

Inviato da: vocedimegaride Trackback: 0 - Commenti: 9

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Inviato da vocedimegaride il 16/12/06 @ 21:07
Se sono tutti concordi nel riconoscerci i primati marittimi e marinari, che ci onorino della presenza di un MUSEO NAVALE a Napoli, dove la "marina" italiana è nata! Il Museo dell'Emigrante ci offende!

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Inviato da Anonimo il 17/12/06 @ 15:41
Mi permetto di rispondere a Vocedimegaride nel tentativo di lenire il suo sarcasmo che trapeva evidente nel suo commento al post di riferimento. Non che lo ritengo ingiustificato, anzi è legittimo. Riconosco che il risentimento in questione, è proprio di un punto di forza dei napoletani in cui gioca un ruolo primario e vitale, la passione, l'amore viscerale. Si tratta di un sentimento, traslando il concetto, che è proprio dei genitori verso la loro prole. Di qui, nel caso di Vocedimegaride il mirabile ruolo di madre della mitica Megaride cui fa riferimento! Ma tale condizione, se da un lato può comportare al limite l'acne del piacere che tutti agognano in qualche modo, dall'altro, l'attaccamento che ne deriva è talmente viscerale, appunto, che l’"amore", il "senso di responsabilità", la "volontà" di accudire la "prole", che nel caso in questione è la possibile prospettiva di un MUSEO NAVALE anziché il Museo dell'Emigrante, rimangono invariati nel corso della vita di un tal "genitore" anche se i "figli" diventano "adulti", vanno via da "casa" e formano una propria "famiglia". Per dire che non necessariamente capita che il destino dispone "casa" e "famiglia" conforme la "volontà" dei loro "genitori". Questo attaccamento istintivo ai "figli" comporta ciò che gli esperti chiamano “costo emozionale” i frutti che ne possono derivare. Ne consegue che chi è genitore ha una maggiore probabilità di soffrire di episodi depressivi rispetto ad adulti che non hanno figli. Il guaio è che «Non canta più, Megaride. Punisce con la peggiore delle vendette i suoi figli ingrati e traditori: con il Silenzio inquietante e terribile; unica potente arma di lotta ad uso delle generose ma implacabili Sirene!» Voce - ci si può credere a questo punto - di chi si fa interprete di Megaride, Marina Salvadore. Tant'è che non appena ha fatto capolino, alla Mostra del 14/12 scorso al Palazzo Reale di Napoli, un tal “Comandante di Vascello Bruno Puzone”, per bocca di un solerte “Fabrizio Kuhne”, accade che la presentazione delle «matrici originali in rame, restaurate per l’occasione, dell’Atlante marittimo del Regno di Napoli» suonano come onta pari a quella subita nel mitico passato secondo «la triste leggenda del bugiardo e misogino Odisseo» (ancora Vocedimegaride). Di qui la stizza di sarcasmo con la risposta limitata a poche righe di Vocedimegaride! Il «SILENZIO» di Megaride è il peggiore dei guai perché è ritorcente, come a dire in napoletano che “Megaride è una che nun vò tirà né scurtecà”. Ma c'è chi d'intorno a Vocedimegaride ha colto, nell'avvenimento della Mostra della Marina in questione, il lato amabile, addirittura poetico. Parlo di Antimo Ceparano che ha intravisto in quello stesso “Comandante” (visto come «figlio ingrato e traditore» da Vocedimegaride) come «guerriero» nel cui cuore - secondo lui - «c’era l’amore per la Polis, per l’antica Patria Greca, per quella Partenopea Ferace». Questo per dire che Vocedimegaride non può che essere così come io l'ho tratteggiata. È questa la sua natura, è questo il suo ruolo e destino, quindi tutto ciò che ho detto non è affatto un rimprovero, e non c’è duolo essendoci le condizioni equilibrate per effetto di una sana compensazione in chi collabora sapientemente con essa, immagino Antimo Ceparano ed altri di Vocedimegaride che non conosco. Nell'amico Antimo noto una gran voglia di fare, una notevole forza d'animo che lo porta ad essere laborioso, attivo. Lo ha dimostrato, per esempio, con «TELETHON 2007 : Spettacolo del 16 dicembre». Infatti «PRESENT!!!» è stata la sua immediata risposta attraverso il suo blog.
Cordialità, Gaetano Barbella

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Inviato da Anonimo il 17/12/06 @ 17:12
Caro Sig.Barbella Le riporto parte dell'intervista da me realizzata con il Dott. Fabrizio Kuhne al Comandante Puzone, napoletano e senz'altro Meridionalista convinto, in modo che possa intendere meglio il significato delle Sue parole ... Non solo la scienza … la cultura napoletana che ha dato l’inizio a tutto ciò che era poi la nazione italiana io continuo a dirlo qui a Napoli c’è il massimo della cultura napoletana forse ci si è dimenticati di questa memoria storica … una memoria storica che finalmente … grazie anche a questa mostra che ha riportato di nuovo qui le antiche lastre in rame, le matrici delle prime carte nautiche del Regno delle Due Sicilie le ha riportate dove sono state fatte per la prima volta. Un’occasione per me unica perché mi sono ritrovato comandante …. nuovo comandante del distaccamento della Marina Militare di Napoli e con l’incarico di organizzare questa mostra … organizzazione della mostra con le poche risorse della Marina qui a Napoli ... il resto potrà sentirlo direttamente. Per chiarire ulteriormente la "Natura del Comandante", come potrà confermare il Sig. Ceparano, presente con me alla inaugurazione, avremmo in linea di massima concordato una proiezione, con successivo dibattito, del nostro video "Napoli Capitale". Per l'appello di Marina sono a precisarLe che, da figlia di Comandante della Marina nonchè Meridionalista e storica, da tempo si batte per ottenere l'apertura in Napoli di un museo della Marina (da ricordare che la "nostra" era considerata tra le prime al mondo), quindi riconoscere sul campo uno dei nostri tanti primati ... e non esaltare le nostre disgrazie con l'apertura di un Museo dell'Emigrante.
La ringrazio per l'attenzione e la saluto cordialmente Mauro Caiano

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Inviato da vocedimegaride il 17/12/06 @ 17:05
Egregio Bardella, anche i suoi post sono altrettanto lirici e passionali quanto i miei, tuttavia non riesco a capire perchè lei faccia così tanta fatica ad interpretare l'autentico spirito che muove i miei interventi, ponendomi sulle labbra parole che non ho detto e nel cuore sentimenti ai quali sono aliena. Il mio commento alla meravigliosa iniziativa del MariDipart di Napoli e all'ammirazione che nutro per il CV Puzone in ordine a quanto dichiarato nell'intervista dell'ottimo Khune, è scevro da quel SARCASMO o DISPETTO che lei mi imputa. Probabilmente, ci segue da poco tempo e forse non ha letto un mio precedente intervento in ordine alla continentalizzazione post-unitaria delle coste e dei porti del Mezzogiorno, privati delle loro peculiari prerogative marittime, cantieristiche, marinare ed economiche. Le segnalo pertanto il link http://blog.libero.it/lavocedimegaride/1917389.html a chiarimento di ogni suo dubbio circa le mie presunte intemperanze. La ringrazio, comunque, per aver voluto aprire un dibattito ovvero un confronto sulle tematiche che più ci stanno a cuore, quali l'Economia e lo Sviluppo, l'Identità e la Storia VERA del Sud. Per quanto riguarda, poi, il mio rapporto sentimentale con la MARINA MILITARE ITALIANA, le basti sapere che il mio nome di battesimo mi è stato conferito in esclusivo tributo proprio a quel corpo militare che ha visto mio padre per ben 17 anni navigare per tutti i mari!

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 09:55
Gentile Marina Salvadore, chiedo venia per aver dato peso ad un suo veniale giustificatissimo "risentimento" in relazione alla continua prospettiva di vedere a Napoli esclusivamente il Museo dell'Emigrante e non il Museo Navale come ella reclama. Questa versione me la consente, perché è a causa di ciò che sono stato portato a "sconfinare" e far nascere una certa discordia fra noi, generata anche dal fatto di essermi affacciato solo da poco al suo bel giornale on line. Avrei dovuto approfondire la visione delle cose di Vocedimegaride ed anche non dar molto retta al piacere della poesia che ho "mescolato" con cose "estranee" cui ella ambisce per il Meridione, tematiche, come l'Economia e lo Sviluppo, l'Identità e la Storia VERA del Sud. Però, la sorprenderà, per certi versi è stato bello vederla ergersi come una orgogliosa guerriera, battagliera. Meravigliosamente irruente. Ammetto, e con molto piacere: sono rimasto incantato! Forse non c'è più da immaginare che le "sirene" d'oggi siano ammaliatrici e per questo mortali, bensì di un genere superiore, direi minervine. Infatti non sono qui a contrirmi e a mortificarmi per l'oltraggio arrecatole, anzi di più, quando vorrà conti pure su di me. Con ammirazione, Gaetano Barbella Ps.: mi permetta però di farle questo appunto. Quando si adira stia attenta ai nomi cui rivolge l'ira. Ella parla del mito, della magia, che traduce in lirismo poetico, ma dimentica del potere delle antiche "parole" che dovevano essere pronunciate con estrema precisione, tonalità e ritmia, erano saettanti "Mantra". Oggi questo non trova più i giusti "sacerdoti" e "sacerdotesse": di qui l'incrinatura con passato, "forse". Ella si è rivolto perciò non a me, che mi chiamo Barbella, bensì ad un tal ignoto Bardella. Forse un altro "Nessuno" ai danni del dio Mare? Tant'è che la sua missiva non mi ha per niente scalfito, al punto da dispormi persino a porla su un piedistallo come una dea!

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 10:51
Egregio BARBELLA, non ho sbagliato la pronuncia di un "mantra": trattasi di volgare "refuso" meneghino di stampa! Spero abbia preso visione del testo che mi sono permessa suggerirle. E...notando con sincero stupore i sentimenti forti e contraddittori suscitati in alcuni lettori con il mio brano surreale a riguardo del Silenzio di Megaride (per il quale, ancora, rilevo nei suoi commenti un po' di ironia) preciso di non aver scritto altro che una "parabola", mescolando il mito all'attualità). Uno "leggermente più bravo e famoso di me ;-)" ma forse meno guerriero, tal Franz Kafka, riscrisse l'episodio omerico dell'incontro tra Ulisse e le Sirene dandone una sua personalissima visione e intitolandolo per l'appunto "Il silenzio delle Sirene", laddove colui che reputo "misogino" ed anche "cinico" Kafka ce lo riduce ad autentica "mappina" !!! "Ora, le Sirene hanno un'arma ancora più terribile del canto, cioè il silenzio. Non è certamente accaduto, ma potrebbe essere che qualcuno si sia salvato dal loro canto, ma non certo dal loro silenzio"... poichè tutto preso da cere e corde e catene per paura di dover sperimentare il mistero divino del femminile e dell'anima, ha finito col credere, tronfio, d'essere scampato indenne, con la sua furbizia ed i suoi poveri accorgimenti, alla malìa (che gli avrebbe peraltro aperto le porte della "conoscenza")senza rendersi conto che al suo passaggio, combinato in quel modo, le sirene sono rimaste sbalordite e schifate...e MUTE!!! E questa, dai tempi antichi, è la solita "figurella" che accompagna tutti coloro che credono d'essere più intelligenti e furbi del loro prossimo!!!
marina salvadore

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 10:03
Caro Egregio Sig. Caiano, ho spiegato alla Gentile Marina Salvadore ogni cosa sulla questione che ha ci visti per qualche istante falsamente in opposizione, mentre in realtà, da sinceri meridionalisti, non sarebbe dovuto accadere. Ma capita e sempre capiterà, perché solo in questo modo si può perfezionare un tragitto su cui "camminare" appaiati. Lo chiami pure "dibattito", ma è un termine che mi piace tanto. La ringrazio perciò delle sue precisazioni sull'avvenimento della Mostra della Marina Militare napoletana odierna e per l'estrema sua correttezza riservatami, segni di chiara nobiltà e lealtà, cose rare oggi. Ricambio i suoi cordiali saluti, Gaetano Barbella

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 12:54
In tema di fatti mitici (che non dispiacciono né a me, ma nemmeno a lei, poiché è qui la fonte cui noi attingiamo l'estro poetico) varrebbe la pena di meditare su un fatto del vecchio Regno delle Due Sicilie che - "navigando" sempre sul filo della "magia" - permetterebbe di capire la causa delle sue tante sciagure subite irrimediabilmente. Pensi al "fuoco sacro" che le Vestali erano tenute sempre a custodire, pena la loro morte. Ebbene non crede che il favoloso Regno delle Due Sicilie dovesse restare indenne grazie ad un misterioso "fuoco sacro", simile ad un Sacro Graal? Ora non vado a rinvangare le leggende a riguardo che vedrebbero il Sacro Calice trasferirsi in Sicilia (poiché qui si dice che si siano "trasferiti" re Artù e la fata Morgana), ma qualcosa strettamente attinente la storia di peculiari avvenimenti del nostro bel Regno borbonico in discussione. È un cosa di cui poco se ne parla, ma in relazione al mito cui ho voluto far cenno, e precisamente al "fuoco sacro", riguardante il Regno delle Due Sicilie. A tal proposito che mi dice di tutto ciò che avvenne a causa delle zolfo siciliano (più fuoco di così?), la cui miniera a quell'epoca era la più importante del mondo, con una produzione del 90% della produzione mondiale. Non è un primato anche questo, senza sottovalutare la bella nave Ferdinando I, un vero orgoglio da non dimenticare mai, per esempio? Non occorre che io racconti la querelle sorta nel 1836 fra Ferdinando II e l'Inghilterra per lo sfruttamento del suddetto zolfo che lo comprava con una miseria e lo rivendeva a prezzi salati. Fatto è che il nostro amabile re napoletano, nel tentativo di uscire fuori dalla dipendenza inglese, che non gli fruttava gran ché con lo zolfo venduto, pensò di coinvolgere i francesi con un miglior prezzo. Non l'avesse mai fatto che si scatenò una disputa legale che finì comme curnut' e mazziat'. Gli inglesi riottennero il diritto sullo zolfo, e anche i francesi ebbero la loro parte per il guadagno mancato. Non solo, ma gli inglesi, vendicativi come erano (ancora oggi? nun se pò mai sape'!) non parve loro vero favorire, per esempio, lo sbarco dei Mille a Marsala impedendo, con la presenza della loro flotta, all'artiglieria borbonica di cannoneggiare le barche e impedire lo sbarco. Che strani intrecci, fra quel presente borbonico e l'antica realtà mitica, che vedrebbero "magicamente" fondata la leggenda di re Artù all'Etna!
Cordialità, gaetano barbella

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 14:41
Credo che i riferimenti a fatti "magici" non mettano in risalto le cause economiche che sono le solo e vere ragioni della sparizioni dei regni e delle nazioni. Piuttosto che a santi graal vedrei ragioni più terrene...comunque c'è una sola e "magica" ragione dell'Essere: DIO. affettuosi saluti. antimo ceparano








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