|
ARCHIVIO Prima
pagina |
Messaggio
N°706 13-06-2008 - 15:07 Lettera
al presidente Giorgio Napolitano Signor Presidente,
sono il figlio di Lando Conti, ex Sindaco di Firenze assassinato dalle
BR-PCC il 10 febbraio 1986, e con questa lettera aperta sono a richiamare
la Vostra attenzione su una questione di alto profilo umano e morale.
Il 2 Agosto 1980, alle 10.25 del mattino, una bomba esplose nella stazione
di Bologna: morirono ottantacinque persone e più di cento rimasero ferite;
Lia Serravalli in quel giorno perse quasi tutta la sua famiglia ed ebbe
irrimediabilmente compromessa la sua vita. Fra le vittime vi erano infatti
le sue figlie Sonia, di 7 anni, e Patrizia di 18, sua sorella Silvana
di 34 anni, che portava in grembo un bimbo mai nato; fra i feriti gravi
vi erano le figlie di Silvana, Alessandra e Simona, nipoti di Lia. Perché
possa meglio comprenderne il dramma, mi permetto di riportarle alcune
frasi di Lia: “….all’improvviso udimmo un boato terrificante. In pochi
attimi, un fumo nero avvolse tutto. Il pavimento tremava. Cominciai
a correre. Cadevo sui vetri, inciampavo nelle valigie delle persone.
Gridavo, chiamavo «Patrizia! Sonia! Patrizia! Sonia!». D’un tratto,
dal vestito, riconobbi Patrizia, era per terra, stava bruciando…. Scappai
via, via dal dolore e da quell’orrore, non volevo vedere più niente”
e ancora: “Tornai indietro a cercare Sonia. Trovai il suo cappellino
arancione, lo presi. Era riversa con il viso per terra che affondava
nei vetri. Stava morendo soffocata, ma con i piedi e le gambe continuava
a muoversi, come se stesse chiedendo aiuto… Lei sembrava sanissima.
Non aveva ferite, niente. La stringemmo, increduli” ma non basta: “Tornammo
dentro a cercare Silvana. Cominciammo a scavare sotto i detriti, a mani
nude. Ad un tratto sentimmo una voce che chiedeva aiuto, era una persona
che stava morendo accanto a noi… alzai gli occhi e, tra le lamiere contorte
di un treno, vidi due-tre persone infilate la in mezzo, agonizzanti.
Trovammo Silvana, era bloccata da un pezzo di ferro del treno. Riuscii,
con la forza della disperazione, a toglierlo di dosso. Era tutta bruciata.
Quando arrivarono i soccorritori, non riuscirono neppure a metterla
sulla barella. La presero con una coperta, era tutto un grumo di sangue,
bruciata. Sotto di lei, c’erano le bimbe. Le aveva salvate proteggendole
con il suo corpo”.Sospendo un attimo per permetterle di riflettere su
queste frasi sconvolgenti ma devo poi proseguire: “Sonia, la più piccola,
era ancora all’ospedale, andai da lei ad abbracciarla, starle un po’
vicino. Ero convinta che stesse bene, ma quando entrai nella stanza
trovai i miei parenti in lacrime. Era morta anche lei, il 4 agosto.
I medici non si erano accorti che aveva un’emorragia interna. Avrebbero
dovuto intervenire prima sulla testa, ma c’era troppa confusione, nessuno
capiva più niente”. E poi, dai ricordi di Lia, affiora questa sconvolgente
conclusione: “Nessuna giustizia per i morti, nessuna verità per i vivi
! Contro chi dobbiamo urlare la nostra rabbia ? Non solo contro chi
ha messo la bomba. Ma anche contro chi ha umiliato questa famiglia,
ha deriso la memoria delle bambine lasciando impuniti i colpevoli, quelli
che ordinarono la strage. Quelli non li hanno mai presi. E sono colpevoli
quanto gli esecutori materiali. Colpevoli più di loro. Dovrebbero guardarci
con gli occhi bassi, e sperare che Dio non esista !” Signor Presidente,
questi sono i ricordi di una mamma. Lia ha poi avuto un altro figlio,
Silvano Burri, che adesso ha 25 anni e non riesce a trovare un lavoro
stabile e decoroso e che non può usufruire della Legge per le Vittime
del Terrorismo e della Mafia per un cavillo burocratico: è nato dopo
il manifestarsi dell’evento terroristico! Lia ha richiesto il mio aiuto
per cercare una soluzione ed ho cercato di fare quanto mi era possibile:
in Febbraio ho scritto una lettera alle Istituzioni locali e alle principali
Banche italiane; non ho ottenuto alcun risultato. Ho quindi cercato
di attirare l’attenzione delle Istituzioni con uno sciopero della fame
di quindici giorni al quale si è unito Salvatore Berardi, un’altra vittima
del terrorismo: anche questa volta non abbiamo ottenuto niente. Anche
le risposte sono state poche e preferisco non riferirle le parole e
gli atteggiamenti delle Istituzioni locali (Sindaco di Bari e Presidente
Regione Puglia) come pure evito di soffermarmi sull’indifferenza mostrata
dai Presidenti dei tre principali Gruppi Bancari (Intesa, Unicredit
e MPS): lasciamo perdere, non servono né a Lia né a suo figlio. A questo
punto mi nascono però spontanee alcune riflessioni. Quanto deve ancora
soffrire Lia ? Non basta tutto quello che ha passato ? Cosa hanno fatto
di concreto le Istituzioni per questa famiglia ? Signor Presidente,
le scrivo questa lettera con il cuore e con la mente: aiuti Lia a trovare
per il suo Silvano un lavoro adeguato; aiuti Lia a trascorrere gli ultimi
anni della sua vita con una serenità che gli eventi le hanno negato
e che lo Stato non ha saputo in alcun modo attenuare. Fiducioso in un
suo autorevole e tempestivo intervento, le invio i migliori saluti.
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _______________________________ Messaggio
N°696 07-06-2008 - 11:45 Il libro proibito Lettera
aperta alla Franzoni di Maria Grazia Torri (dall'Ospedale , il 22.05.2008)
Cara Anna Maria Franzoni, ti scrivo nel primo giorno della tua carcerazione
e nel mio ennesimo di ospedale, nel luogo dove sono stata operata recentemente,
per un’ulteriore complicanza della mia malattia, che devo proprio al
mio eccesso di impegno a favore della verità e della giustizia sul tuo
caso, partecipazione non solo vissuta a livello libresco, ma come impegno,
in prima persona, la stessa cosa che qualcun altro, a me molto affine,
fece nel Caso Dreyfus, forse in un tempo di crisi culturale e sociale
non diverso da questo, anch’egli correndo rischi gravi e senza mai tirarsi
indietro.Il saperti ora in carcere mi addolora ancor di più e mi apre
una ferita nel costato più larga di quella che mi hanno fatto le chirurgie
e il male. E’ come se mi avessero infilato una lancia. La lancia dell’omertà,
del silenzio, del pressappochismo, dei poteri più che mai corrotti della
società e della cultura italiana, della congiura mediatica, dei CRIMINI
TELEVISIVI di cui non parla nessuno, la lancia dell’ ipocrisia, della
follia negativa per la quale tanti giovani muoiono inutilmente, e infine,
la lancia di una giustizia carrarmato, che avendo in dotazione strumenti
scientifici e sofisticati, crede di poter fare completamente a meno
dei valori umani, della riflessione, del buon senso e dell’acume del
cervello umano, che stanno, da sempre, alla base delle vere inchieste.
Ho scritto senza conoscerti un libro su di te che mi ha impegnato 2
anni, che non mi ha finanziato nessun istituto universitario o televisivo,
che mi ha svuotato le tasche e fatto perdere il lavoro prima, e la salute,
poi. L’ho scritto in compagnia di specialisti, di neurochirurghi, di
medici autoptici, e di una dottoressa molto speciale ( Agnese Pozzi)
perché se tuo figlio è morto di una qualche morte cerebrale era giusto
interpellare loro in prima battuta non altri. Gli psichiatri e gli esperti
di gossip potevano attendere.Il libro, che conteneva intuizioni, considerazioni
e prove mediche che avrebbero fatto gola a qualsiasi tuo avvocato difensivo
di talento, è stato accolto con la banalità e la noncuranza con cui
i media e la televisione abitualmente frullano le loro migliaia di notizie
buone e cattive e poi ne prelevano qualcuna dal cappello magico al solo
scopo di aumentare l’audience e di stimolare pericolosi pruriti. Cosa
ho fatto dopo? Ti elenco solo le principali cose che ho fatto per dare
rilevanza non tanto al mio libro ma alla profonda ingiustizia che mi
rendevo conto veniva perpetrata a tuo danno solo per esigenze mediatiche
e di facciata. 1) Ho parlato con Carlo Lucarelli e gli ho chiesto di
dare spazio nella sua trasmissione alla mia ipotesi, sostenuta, come
dimostro, da insigni specialisti, ipotesi di morte naturale accidentale
per il piccolo Samuele, un’ipotesi unica in tutto il panorama dei libri
scritti su Cogne. Lucarelli ha letto la prima bozza del mio libro, l’ha
definito molto molto interessante, ma, al dunque, senza darmi una spiegazione
logica plausibile si è tirato indietro. Solo più tardi sono stata costretta
a vedere, o meglio, a scoprire, per caso, entrando in una libreria,
che i suoi ultimi libri sono firmati anche da Picozzi, il primo illustre
incaricato di ‘indagare sulla mente della Franzoni’, che, senza fare
assolutamente nulla di originale, si è limitato a pontificare sulla
scorta della più vieta psichiatria in fatto di matricidi ( smentito
ora dall’ottimo e documentato Mastronardi) e ad infangarla tout court.
2) Ho parlato con Tiziano Scarpa, che credevo un amico, perché avrei
preferito pubblicare il libro con Einaudi anziché con Giraldi, non perché
non stimi Cristiano Giraldi, ma semplicemente per avere una maggiore
diffusione e una CONTRO INFORMAZIONE capillare come il caso meritava,
dopo cinque anni di bombardamento mediatico incommensurabile (ahimè,
con Giraldi devo dire, molto onestamente, che il libro, se non si ordina,
non si trova da nessuna parte e ciò ha invalidato di molto il mio enorme
sacrificio. ) Tiziano Scarpa, invece, fingendo di essermi amico, per
quanto avesse già una volta scambiato la mia rasatura da chemio per
un taglio alla moda, ha fatto lo stesso anche col Caso Cogne. Ha finto
di dare il mio libro all’Einaudi per poi stroncarlo lui stesso con una
sua trivialissima scheda di lettura, dove mi criticava demolendo ‘solo
le teorie mediche’. Scarpa, che fa lo scrittore o il poeta, non sapendo
nulla né di aneurismi cerebrali infantili, né di vomito a getto, né
di crisi epilettiche postraumatiche avvenute a seguito di una frattura
all’occipite non esposta ( ‘rilevata’ nel mio libro solo dalla bravissima
dott Pozzi da lui ignorata), si è messo a dire che i neurochirurghi
portatori di una simile ipotesi erano dei ‘giullari fantasiosi’. Già,
lui, dall’alto del suo podio di neurochirurgo improvvisato poteva dirlo!
3) Ho cercato di parlare con Feltri, che per primo aveva profetizzato
: ‘La Franzoni sarà condannata perché è antipatica, non ci sono prove
certe e non c’è nessun altro motivo valido per incarcerarla.’ Ma anche
Feltri, per quanto avesse promesso di parlarmi non mi ha mai ricevuto.
Mi sono detta: lo farà perché io per lui sono la signora nessuno. No,
non solo: egli predica bene ma razzola malissimo, visto che proprio
le sue giornaliste preferite hanno pubblicato tutte le intercettazioni
più assurde e il gossip più velenoso e mefitico sulla povera Franzoni
rendendola appunto colpevole perché odiosa! 4) Sono andata da Belpietro
e gli ho portato il libro in redazione prima che passasse a Panorama.
Anche lui, per quanto fosse l’unico a credere nell’innocenza della Franzoni,
non ha letto il libro e non mi ha dato la benché minima risposta. 5)
Sono andata da Maurizio Zuffi, che è quello che, come rettifica così
bene Mario Giordano sulla Stampa del 22/5, è stato il primo, a Studio
Aperto, a fare un servizio sulla Franzoni. Mi ha promesso che, per l’uscita
del libro avrebbe fatto fuoco e fiamme , ma poi ha detto che non gli
piaceva più come si comportava la Franzoni da un punto di vista televisivo,
insomma che era troppo cambiata e siccome era diventata antipatica anche
a lui, alla fine mi ha detto di no. 6) Sono andata da quel gran bevitore
di Andrea Pinketts. Riescono a farcelo vedere sobrio solo su L’Italia
sul Due, alle due del pomeriggio, perché è sempre ubriaco e puzza di
birra dalle 15 alle 9 di mattina. In tale stato, ‘normalmente’, presso
le varie case editrici, a Milano, presenta i libri degli scrittori esordienti
senza averli neanche mai aperti con buongrado e tolleranza di tutto
lo staff editoriale italiano. Lo stimo anche io ormai solo un ubriacone
che ha divertito i fessi negli anni ottanta con l’idiozia arguta dei
suoi ‘noir à bestia’, ma cosa vuoi, Anna Maria, ero disperata, e io,
facendo la scrittrice, conosco solo scrittori. Pinketts, probabilmente,
commosso solo dalla mia magrezza ( è strambo nelle decisioni e fu fidanzato
con una anoressica) mi disse di sì e mi fece addirittura ordinare i
libri e fissare la serata della presentazione in un caffè letterario
di via Solferino. Poi,a cose fatte e a libri spediti per la serata dall’editore,
mi bidonò. Motivo? Dopo quattro anni di indagini non poteva uscire un’ipotesi
del genere! Il libro, ovviamente, non l’aveva manco letto, anzi me ne
aveva perse e richieste ben tre copie! Se questo è un intellettuale
che va in TV tutti i giorni..... 7) Scrissi allora indignata sul mio
Blog ( www.enigmasvelato.splinder.com)un’apologia di Zolà sul caso Dreyfus
come contraltare al disimpegno corrente dei miei conoscenti e amici
intellettuali. M rispose indignato un tal Antonio Scurati, dicendomi
di mandargli il libro al volo che lui non era né un disimpegnato né
un pesce lesso. Difatti, dopo averlo letto non ne fece parola: ANCHE
CON LUI CI FU UN SILENZIO TOTALE. Scurati è un’eminenza grigia che colleziona
premi letterari per sé e per altri ed è entrato nel Gotha dell’isola
dei famosi della scrittura italiana proprio per questioni di mantenimento
di fama scrittoria ad oltranza come del resto fa il bevitore Pinketts
con la TV. 8) Dopo un articolo sulla Gazzetta dello Sport uscito in
concomitanza alla sentenza d’appello dell’aprile 2007 , Sandro Veronesi
scrisse cose molto affini a quelle pubblicate sul mio libro e così lo
interpellai, anche perché, molto prima dell’uscita del film ‘Caos Calmo’
avevo citato in Cogne: un Enigma Svelato, una pagina del suo romanzo
che conteneva una definizione sulla ‘gestione personale’ del dolore
di ciascuno, che molto si attagliava alla Franzoni. Volete sapere cosa
mi ha risposto Veronesi? Che aveva qualcuno ammalato in famiglia e che
non poteva venire a presentarmi il libro a Milano. Magari, più avanti
a Roma? Neppure. 9) Di Vespa, di Costanzo, del business televisivo ulteriore
me ne sono fregata, era deleterio. Della TV solo in La Sette ho cercato
inutilmente di coinvolgere la persona con cui ho collaborato come redattrice
del femminile Donna, quando lei era direttrice,la fantomatica Daria
Bignardi. Ma per lei ‘non era abbastanza chic’ occuparsi di Cogne. 10)
Allora ho parlato con Paola Savio, ultima avvocatessa tua e con lei
ho avuto uno scambio di email a proposito di una scrittrice e docente
universitaria americana del Connecticut, Ellen Nerenberg, che criticava
il comportamento pesantissimo dei media e quello da ‘processo alle streghe’
della giustizia italiana soprattutto nel Caso Cogne, ormai di mondiale
dominio. Le ho mandato anche il libro, che lei puntualmente non ha letto.
Mi ha risposto che non aveva tempo e che lo avrebbe fatto leggere al
medico della difesa Torre, grand’uomo anche lui, meraviglioso e inutile
esperto. (Uno poi che si fa coinvolgere nel caso di Rosa e Olindo per
difenderli, io, proprio non lo vorrei incontrare nemmeno per sbaglio!)Quante
altre ne ho fatte Anna Maria, quante ne ho dette, a quanti amici e colleghi
mi sono rivolta, a quanti ho mandato il libro non lo ricordo nemmeno.
Una caterva di gente sproporzionata alle mie poche energie e poche forze.
Solo ‘La Voce di Romagna’ mi ha dato spazio, di recente, nella mia rubrica
CRIMINI & TV. Lì ho potuto sostenere la tua provabilissima innocenza.
Ho saputo in questi giorni , che tu, fino all’ultimo, hai sperato che
Dio illuminasse i tuoi giudici e i tuoi accusatori più accaniti. Ma
Dio l’aveva fatto Anna Maria, Dio aveva illuminato me e alcuni medici
ancora onesti e integri, almeno nell’esercizio della loro professione...Tu,
però, non te ne sei accorta. Sono stata l’unica a pubblicare la perizia
molto abborracciata e prevenuta dell’illustre anatomopatologo di Cogne,
il prof Viglino e le controperizie a quella, di gente più brava di lui,
ma tu non ci hai fatto caso. Di tutti i libri pubblicati su Cogne lo
so che il mio ‘Cogne: Un Enigma Svelato’ era solo uno dei tanti, però
era MOLTO ILLUMINANTE, dal momento che sottoponevo al giudizio della
comunità medica e scientifica italiana un’ipotesi diversa da tutte:
quella di una morte naturale dimostrabile. Del resto, per i primi due
giorni dopo il fattaccio, una brava dottoressa, la tua, ti aveva convinto
della stessa cosa e tu le avevi creduto. Aveva ragione lei, la Satragni
e torto tutti i paludatoni e i grilli parlanti venuti dopo. Sono perfettamente
consapevole Anna Maria della luce che portava il mio libro e di quanto
sarebbe stata illuminante una vera inchiesta medica fatta a partire
dalle sue premesse, inchiesta purtroppo caldeggiata solo da un’altra
DONNA DI LUCE, Maria Rita Parsi, che questo propose INUTILMENTE dopo
aver letto e recensito il mio libro, sulle pagine del Resto del Carlino.
Non ci posso e non ci ho potuto fare nulla se i tuoi avvocati si sono
incartati in una falsa indagine, che la spocchia dei televisivi aveva
inscenato per loro, o se la tracotanza degli inquirenti che l’hanno
portata avanti, e se la pompa magna di una giustizia decadente e marcescente
ha prevalso sulla nuda e umile idea di un’inchiesta medico-scientifica
sul caso ‘morte di Samuele’ e non sulla tua mente sana. Galileo fu processato,
condannato e costretto ad abiurare solo perché diceva la verità. Non
è un caso isolato nella storia. Anche a te è successo. E adesso sei
lì, dove in fondo chiedeva di essere la tua coerenza ineccepibile con
quelle parole: “ Meglio sana in carcere che pazza fuori” . Sei sana,
sei innocente e sei in carcere, mentre io che sono andata a bussare
per te a tutte le porte possibili e immaginabili mi sono ammalata di
una malattia impronunciabile e crudele, sto chiusa dentro un ospedale
e ho un futuro impossibile. A meno che la Grazia di Dio non mi restituisca
ciò che ti ho dato , a meno che la sua Bontà non mi illumini, non metta
luce nelle mie ferite come io l’ho messa nelle tue. Come io ho illuminato
te portando amorevolmente la tua croce per un sacco di tempo, tu illumina
me ora con le tue preghiere e rendimi almeno il senso dell’immenso sacrificio
fatto. E che L’Italia Intera, politici, pm, giudici, psichiatri, intellettualoidi,
giornalisti e ballerine, che l’Italia imbastardita e involgarita e ‘colpita
al cuore’ come diceva una volta De Gregori, l’Italia mai caduta così
in basso come ora ( immondizia et Napoli docet), comprenda ciò che abbiamo
fatto l’una per l’altra senza nemmeno conoscerci, solo per amore della
giustizia e della verità, in cui crediamo e crederemo sempre. Ciao,
Anna Maria, io mi chiamo Maria Grazia, come vedi anche una parte del
nostro nome è comune. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da Anonimo _______________________________ Messaggio
N°679 22-05-2008 - 12:14 Fratelli
d'Italia Vorrei che i nostri martiri dell’Unità d’Italia, quelli della bellissima Piazza dei Martiri, risorgessero per vedere lo stato in cui versa il loro paese, sotto cumuli di spazzatura e ostaggio della camorra che fa affari con gli imprenditori del centro e del nord e che con loro avvelena quelle che furono le terre vergini del Vesuvio. Sono certo che sarebbero loro, quei martiri, a vergognarsi. Loro che, in buona fede e amando una vagheggiata Italia di fratelli, sarebbero costretti a constatare che molti fratelli del Nord, altro non sono che relitti di un’antica barbarie, quella si difficile da estirpare. Perchè questi barbari dicono di sperare, non già di essere pronti a contribuire a risolvere i problemi che essi stessi hanno in gran parte determinato nel Sud alla deriva, quello che dovrebbe essere il Sud di una patria che è anche la loro, ma, per quanto riguarda Napoli, [lo dicono per scherzo, in fondo lo pensano in tanti] sperano in una devastante eruzione del Vesuvio, come possibile soluzione. Ma i barbari scendevano con le armi e non facevano in segreto scempi e devastazioni, come fanno gli affaristi senza scrupoli della ricca Padania. I barbari seri non si proclamavano fratelli di quelli che invadevano, mentre del Meridione, non siamo ormai più chiamati fratelli, bensì parassiti di risorse prodotte al nord dai concittadini di Tanzi e di Gnutti (e non mi dilungo su un elenco che sarebbe cospicuo). Va detto, a onor del vero, che i fratelli del nord, ci lasciano confezionare le mozzarelle, sebbene sembrano pentiti, perché forse già meditano di provvedere a gestirne la vendita in modo televisivamente più efficiente. E che dire, poi, della furbastra guerra mediatica che si fa contro il Sud di uno stesso paese? Qualcuno recentemente ha detto alla tv che il nostro turismo (si fa per dire) si sarebbe avvantaggiato delle numerose testimonianze e lavori televisivi su Napoli. Ma quanto di più si sarebbe avvantaggiato il nostro turismo, se quei mass media ne avessero taciuto, visto come realizzano quei lavori su Napoli, che è quella Napoli che loro immaginano e desiderano che sia. Vero è che Napoli, sebbene il suo nome richiami la polis che era uno Stato indipendente, non è uno Stato, e perciò non può darsi leggi efficaci contro la criminalità o per un piano quinquennale di sviluppo economico. Napoli è solo una città e ad essa non si può chiedere e non sarebbe consentito di lottare contro i malviventi, che hanno le loro armerie dappertutto, come non si può chiedere ad un condominio un piano di sviluppo industriale. L’unico responsabile della lotta alla criminalità è lo Stato, e se lo Stato non lo fa efficacemente (p. es., non si parla mai di “eliminazione” della criminalità organizzata, ma, nel migliore dei casi, un tempo, si parlava di “maggior contrasto” e, del resto, salvo rilievi con il gesso dopo qualche resa dei conti e qualche mappa territoriale con i nomi dei titolari, non si è mai visto un vero e serio “scontro” tra lo Stato e la camorra o la mafia) Napoli deve essere considerata città martire di questa Italia, con tutto il Sud, e non deve lasciarsi insultare da beceri imbecilli, che dovrebbero essere, in un paese serio, oggetto di provvedimenti penali da parte della magistratura. Si, perché, come diceva Demostene, l’insulto contro un popolo intero e assai più grave dell’insulto contro un singolo individuo, ciò che d’altra parte prevedono anche le leggi (si fa per dire) in vigore. La spazzatura: non si vedono all’orizzonte soluzioni strategiche del problema, che ha rilevanza nazionale e forse internazionale, mentre si fa da sempre il gioco perverso (v. Commissione Saredo del 1901) di scaricare le responsabilità sulle autorità locali, che sono pur sempre espressione delle centrali romane dei partiti. E questo preannuncia anche in futuro ineludibili e gravissimi scontri fra questa città e questo Stato. Ma i fratelli d’Italia, che si divertono a dire che per Napoli non c’è speranza, non si illudano, la eventuale e auspicata (da loro) distruzione e fine di Napoli comporterà la fine di questa madre matrigna, che è questa Italia. (a proposito di una lettera alla stampa firmata Vittorino Rossi – Brembate Sopra (BG) e di un’altra non meno squallida di Alessandro Tomaselli – Treviso, sotto il titolo “Dal Nord:Napoli sei una schifezza”) Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ______________________________ Messaggio
N°678 20-05-2008 - 23:04 Appello di Romano Contrada a Giorgio Napolitano L’avv. Romano CONTRADA
di anni 72, ex funzionario SIP in pensione, oggi invalido al 100 per
cento, intervistato domenica scorsa a Napoli da una tv locale, dopo
il convegno in ricordo di Enzo Tortora, ove ha partecipato come semplice
spettatore, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “… io spero che
i magistrati italiani, quelli giudicanti e quelli di sorveglianza, si
ricordino che nella nostra Costituzione non è ammessa la pena di morte,
sia pure dilazionata nel tempo” ed ha poi aggiunto: “Mio fratello Bruno
è stato condannato a morire in carcere; è molto malato, quindi gli resta
poco da vivere, come del resto anche a me. Quindi io mi appello al Capo
dello Stato e penso che dovrebbe avere un momento di riflessione, pensare
… e … liberarlo, perché Lui ha la possibilità di salvarlo. Io ho conosciuto
Giorgio Napolitano 30 anni fa in un piccolo bar di Napoli a via De Pretis.
Lui mi offrì un caffé, senza conoscermi, perchè io ero un dipendente
della SIP, ora vorrei che Lui mi offrisse la speranza di salvare la
vita di mio fratello”. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato da Anonimo
_________________________________ Messaggio
N°639 01-04-2008 - 13:43 Camilla ha bisogno di te! Camilla è una bambina
di cinque anni che vive a Calvizzano (Napoli). Ha due occhioni che quando
ti fissano sembrano volerti dire: “Scusami se non riesco a parlarti,
a darti la mano, a giocare e a correre con te… ma sono ammalata. Ho
due “cose strane” che i medici chiamano MICROCEFALIA CON IPOPLASIA PONTE
CEREBELLARE e SINDROME DI WEST. Boh?.. Io so solo che le cellule del
mio cervello proprio non vogliono saperne di fare il loro dovere. Sembrano
luci spente. Per fortuna, ci sono il mio papà e la mia mamma… ma mi
mancano tanto le più semplici cose:giocare con l’amichetta del cuore,
con la mia bambola preferita, coi cuginetti, i compagni di scuola, le
maestre…” I medici italiani hanno detto che Camilla ha bisogno di “OSSIGENOTERAPIA”,
eseguibile esclusivamente presso l’Ocean Hyperbaric Neurological Center
in Florida. Negli U.S.A. hanno detto che “ha ottime possibilità di miglioramenti
in seguito alla fisioterapia pediatrica intensiva e all’Ossigeno Terapia
… ma… c’è un “ma” come sempre: la terapia, da farsi quanto prima (dopo
il 7° anno di età i tempi di recupero aumentano) costa 265.665,00 dollari
per ogni anno oltre il costo per il soggiorno negli States dei genitori…
e… LA TERAPIA DURA TRE ANNI! Tutto qui! Il papà di Camilla è un pompiere;
uno di quelli che salvano vite, che spengono il fuoco per gli altri
e che si è trovato ben altro “fuoco” in casa; la mamma deve per forza
fare la casalinga per poter fare “la mamma di Camilla”! CAMILLA TI CHIEDE
UNA MANO! Chiede una mano a te ed a tutti quelli che ti stanno intorno,
che riuscirai a contattare, a coinvolgere in questa “impresa del cuore”:
permettere a Camilla di curarsi, di ridurre le frequenti crisi epilettiche
e di non essere più totalmente immobile, ferma, statica, inerte… Dobbiamo
fare in fretta. In estate Camilla deve riuscire ad andare in America,
per iniziare le cure. Ogni giorno che passa è un giorno in più di sofferenza,
di malattia, ed è un giorno in meno di gioia, di speranza. *************************** La redazione de La Voce di Megaride rivolge questo accorato appello in particolare ai candidati, TUTTI, alle Elezioni politiche e amministrative 2008, perché una piccola quota estorta al budget personale di ognuno per le spese della campagna elettorale, sia la promozione personale più autentica ed il gesto politico più civile per sottolineare l’ambìto corso nuovo delle Istituzioni; quello ancora poco credibile ed affidato a slogan tutti uguali che campeggiano su manifesti, locandine e “santini” di tutti i colori e che gli elettori sfiduciati non metabolizzano neppure più! Basta con gli sprechi! Concretezza ed autentica disponibilità: poiché la costosa tabellonistica finisce in cartastraccia e nelle discariche già ben note della nostra Regione; la solidarietà, la gratitudine, il sorriso e gli occhioni belli di Camilla sono, invece, "per sempre"! Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da Anonimo ___________________________ Messaggio
N°623 18-03-2008 - 20:16 Bambine nude in passerella a Milano Milano, si parla
di “Un patto di legalità”… giusto? Bene, adesso leggetevi pure questa:
Ho fatto un giro a Milano. Le sfilate di moda hanno traslocato. Non
si fanno più tra via della Spiga e via Montenapoleone, ma in via Triboniano.
In un campo nomadi, vicino al Cimitero Maggiore, messo a nuovo grazie
al “Patto di Legalità” del Comune di Milano. Le modelle arrivano dalla
Romania, belle e giovani, sui quindici anni. Le ragazze non vengono
truccate, ma stuprate, picchiate, tenute senza cibo. Poi escono in passerella,
forse un po’ anoressiche, per un clan di delinquenti stranieri che le
ammira nude. Completamente nude. Più sono belle, più il valore sale.
Si pagano fino a cinquemila euro per una fanciulla da far prostituire
sui viali. Le donne, un tempo, sfilavano nude di fronte ai nazisti che
le selezionavano per le camere a gas. Milano vuole l’EXPO 2012 e non
sa proteggere delle bambine, perché sono poco più che bambine, nel suo
territorio. A Milano è ritornato lo schiavismo, la capitale CO2 ha superato
in peggio l’antica Roma. Le ragazzine sono merce sui marciapiedi per
i pedofili locali. La richiesta è alta, le si può ammirare anche in
pieno giorno. Carne fresca d’importazione. Il campo modello non può
però essere perquisito e, tanto meno, tenuto sotto controllo. Lo riporta
il Corriere della Sera: “poche settimane fa il pm Ester Nocera avrebbe
voluto ordinare una perquisizione a riscontro di una prostituta stanca
di umiliazioni e botte, ma un alto ufficiale dell’Arma ha allargato
le braccia. E il perché è spiegato facilmente. O al campo di via Triboniano
ci si va in massa, o la perquisizione non serve a nulla, perché un sistema
di sentinelle avverte dell’arrivo dei militari e avvisa chi può fare
sparire persone o cose in tempo reale.” Polizia di Stato, Carabinieri,
Magistrati, Polizia locale, Guardie di Finanza, Vigili, Esercito: quanti
sono tutti insieme? Centinaia di migliaia, ma insufficienti per il campo
di via Triboniano. Il pensiero di un cittadino si perde. Come è possibile
che delle ragazze siano trattate come delle bestie non lontano da Piazza
del Duomo, che tutti lo sappiano e non succeda nulla. Un maledetto nulla.
Forse l’Italia non c’è più, forse siamo in estinzione. Il Sindaco di
Milano è una donna, Letizia Moratti, leggiamo… Milanese di nascita,
laureata all’Università Statale, Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti
ha saputo coniugare responsabilità di carattere istituzionale a ruoli-guida
di importanti gruppi industriali italiani e stranieri. È tra i più noti
imprenditori europei, avendo sviluppato numerose attività internazionali
nel campo finanziario, assicurativo, del “risk management”, dei servizi
di comunicazione e nel settore dei nuovi media. Presidente della Rai
dal 1994 al 1996, ha realizzato un ampio piano di riorganizzazione interna
e di rafforzamento produttivo, che ha portato a eliminare le precedenti
perdite e a conseguire significativi utili di bilancio. Ministro dell’istruzione,
dell’Università e della Ricerca scientifica, nel 2003 ha riunito a Milano
25 ministri dell’Educazione e del Lavoro dell’Unione europea per discutere
di capitale umano e di formazione professionale. Partecipa a numerose
attività umanitarie e di assistenza sociale nei confronti di chi vive
situazioni di disagio e di emarginazione. Ambasciatrice dell’Onu per
la sezione Droga e Crimine, si è impegnata in iniziative capaci di restituire
a molti giovani dignità, forza e voglia di vivere. È sposata con Gianmarco
Moratti e ha due figli, Gilda e Gabriele. E meno male che il Sindaco
di Milano, partecipa a numerose attività di assistenza, che abbia smesso
? Ambasciatrice dell’ ONU, per la sezione Droga e Crimine ? Siamo sicuri
? Cari Amici scriviamo tutti assieme alla Moratti e per conoscenza all’ONU
Italia, poniamole una domanda semplice semplice: “Caro Sindaco di Milano
Onorevolissima LETIZIA MORATTI e se a sfilare su quelle passerelle ci
fosse tua figlia Gilda, denudata violentata e venduta? Te la daresti
una mossa ?” clicca qui per mandare una mail Per chi non utilizza outlook,
sono questi gli indirizzi a cui mandare la mail: gc.forzaitalia@comune.milano.it;
manfredi.palmeri@comune.milano.it; rapp.ita.onu.rm@esteri.it; info@troviamoibambini.it
Diffondete a tappeto ! Grazie. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ______________________________ Messaggio
N°618 16-03-2008 - 02:06 marcia digitale Generazione Elle promuove per domenica 16 marzo dalle 15.30 una marcia digitale sul sito dell' Ambasciata cinese in Italia http://www.fmprc.gov.cn/ce/ceit/ita/ per chiedere la fine della violenza e la libertà ( e la democrazia ) in Tibet e in Cina. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da dorino1 _________________________________ Messaggio
N°616 13-03-2008 - 01:02 Daniela Della Pietra, datti una mossa! "Mio fratello è un martire cristiano che sta morendo in carcere innocente tra mille sofferenze: ieri l'ho visto e sono uscita dalla prigione sconvolta, perchè quasi non ci vede più". Anna Contrada, sorella di Bruno, l'ex funzionario del Sisde che sta scontando una condanna a 10 anni di reclusione nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere per concorso esterno in associazione mafiosa è preoccupata. "La notte scorsa non ho dormito e adesso sto male anch'io - aggiunge tra le lacrime - perchè ieri ho trovato mio fratello in condizioni disperate e disumane. Non cammina, ma barcolla appoggiandosi al muro. Dall'occhio destro non vede più, mentre con il sinistro distingue macchie bianche e nere. E questo gli impedisce di leggere, il suo unico passatempo in carcere e così adesso è più depresso di prima". "Ho trovato Bruno - rivela Anna Contrada - in condizioni psicologiche incredibili non solo perchè è gravemente malato, ma anche perchè sta scontando una pena ingiusta da innocente". La sorella dell'ex funzionario del Sisde chiede "umanità nei confronti" di Bruno Contrada. "Deve tornare subito a casa - conclude - ma non da morto e per trascorrervi gli ultimi giorni della sua vita, ma in tempo per potersi curare". Sulla vicenda è intervenuto anche il legale di Contrada, l'avvocato Giuseppe Lipera, che ha inviato un telegramma al giudice di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere "invitandola a decidere sulle istanze di scarcerazione" già presentate. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _________________________________________ Messaggio
N°598 21-02-2008 - 17:51 Contrada: bollettino del giorno LETTERA AL MINISTRO
DELLA DIFESA Arturo Parisi ROMA La prego, Signor Ministro, di valutare
la possibilità (sentendo magari il parere delle alte gerarchie militari)
di riaprire urgentemente il carcere militare Forte Boccea di Roma tenuto
conto del grave disagio che hanno le famiglie, e quindi i detenuti,
rinchiusi nell’unico penitenziario militare oggi in Italia che mi risulta
essere quello di Santa Maria Capua Vetere, che si trova in provincia
di Caserta. Roma, infatti, è più facile da raggiungere rispetto a qualsiasi
altro posto per ogni persona d’Italia e quindi faciliterebbe anche i
rapporti tra i detenuti e gli avvocati che provengono da ogni Foro.
Nel contempo si avrebbe un altro vantaggio: l’Ufficio del Magistrato
di Sorveglianza di Roma è composto ovviamente da tanti magistrati anziché
da uno solo (come a Santa Maria Capua Vetere) e ciò consentirebbe un
più ampio rapporto dialettico giuridico forense e magari una più completa
e diversificata cultura della giurisdizione. ****************************** Al Ministro della
Giustizia Dott. Luigi Scotti **************************************** In ordine all'inintelligibile,
misteriosofico caso Contrada continuano a giungere in redazione sempre
più numerose ed accorate adesioni, offerte di aiuto, proposte, suggerimenti
dei più disparati, anche molto originali. Segno che la gente comune
lavora di cervello oltreche' di cuore, perchè stanca dell'assurda odissea
giudiziaria che assomma troppe puntate, come una soap-opera americana
e dell'ormai macabro rituale di regime che vede vittima sacrificale
un valido e fedele servitore dello Stato, mentre, in senso metaforico,
"i topi ballano" .Oggi, ci sembra giusto dare la parola ai lettori e
vogliamo sottoporre all'avvocato Lipera due diversi ed originali quesiti
per i quali attendiamo riscontro. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _____________________________ Messaggio
N°589 13-02-2008 - 11:28 DEMIPOCRISIA Roma ,13/02/08 Il
2 Agosto 1980, a Bologna, la follia terroristica raggiunge il suo apice:
la stazione esplode e si porta via la vita di 85 innocenti, colpevoli
solo di trovarsi nel posto e nel momento sbagliato…. Tra le vittime
vi erano Sonia Burri di 7 anni e Patrizia Messineo di 18 anni, le figlie
di Lia Serravalli e la sorella, Silvana di 34 anni, col bimbo che portava
in grembo. Ma, a già tanto dolore, si collega il destino di un’altra
vittima: il padre di Lia e Silvana si buttò dal sesto piano per protesta
contro lo Stato che non riesce a dare giustizia e verità. Ancora oggi
! Oggi Lia ha un altro figlio, Silvano Burri di anni 25, che per Lei
attualmente rappresenta un problema. Il Ragazzo, infatti, non riesce
a trovare un lavoro stabile e decoroso. A questo punto mi nascono spontanee
alcune riflessioni: quanto deve ancora soffrire la sig.ra Lia e la Sua
Famiglia? Non basta tutto quello che hanno passato ? Ma questo “fantomatico”
Stato con le Sue Istituzioni dove era e dove è attualmente ? Le Istituzioni
cosa hanno fatto di concreto per questa famiglia ? A queste domande
segue una sola risposta, il SILENZIO ASSORDANTE ! Parallelamente a tanto
“SILENZIO” abbiamo invece notato una “forte e puntuale attenzione” delle
Istituzioni verso gli “ex terroristi” secondo la logica del “reinserimento”
o “riabilitazione politica”. Non mi dilungo sui nomi di certi “ex terroristi”
assunti dalle Amministrazioni da Voi oggi rappresentate (Ognibene, Senzani,
ecc.) L’italia continua ad alimentare il Terrorismo a spese delle vittime
Speriamo che nelle prossime elezioni politiche gli amici dei terroristi
e dei corrotti siano totalmente esclusi dai cittadini italiani dalle
istituzioni. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _______________________ Messaggio
N°585 09-02-2008 - 14:23 Appello Stamane, intorno
alle 11,00, si è allontanato dai locali della redazione sita
al p.co San Paolo, via Cinthia 26, zona Fuorigrotta, il cane nella foto,
purtroppo senza collare, adottato appena sabato scorso 2 febbraio da
noialtri mentre eravamo al lavoro presso il Teatro Augusteo (zona via
Roma) di Napoli, dove aveva cercato rifugio. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2 Inviato
da Anonimo _____________________________ Inviato
da Anonimo ______________________________ Messaggio
N°577 30-01-2008 - 00:49 Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire Al Magistrato di
Sorveglia di S.M.CAPUA VETERE Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da Anonimo ____________________________ Messaggio
N°572 22-01-2008 - 19:56 Una
domenica di solidarietà vera Ispirandoci ai fondamentali
valori Cristiani in difesa dei primari diritti dell’Uomo alla Vita,
alla Dignità e alla Salute, si rende indispensabile portare a
conoscenza di chi ancora ignora il caso Contrada il dramma del vecchio
servitore dello Stato Italiano, abbandonato dalle Istituzioni e condannato
a morte per consunzione, tuttora recluso nel carcere militare di S.Maria
Capua Vetere nonostante le gravissime patologie certificate dai luminari
dello Stato medesimo, con oltre 500 pagine di perizie cliniche che richiamano
a cure specifiche impossibili da praticare in quel luogo, è indetta,
per domenica prossima 27 gennaio, una raccolta-firme a cura dei sostenitori
del dott. Contrada sul Territorio, da organizzarsi nelle varie città,
sul sagrato di Chiese e Parrocchie, nelle cappelle di Ospedali, Collegi,
Opere Pie e Caserme. Ognuno, anche il singolo cittadino, potrà
sensibilizzare i fedeli e sollecitarne la Carità Cristiana, invitandoli
a firmare un appello per la immediata scarcerazione di Bruno Contrada,
per motivi umanitari, organizzando un banchetto presso il luogo di Culto.
Si consiglia di contattare preventivamente i sacerdoti, i cappellani
ed i diaconi delle varie diocesi che sicuramente non negheranno collaborazione
e aiuto in un’emergenza simile. E’ in grave pericolo la vita di un Uomo!
Le firme, accompagnate dai dati identificativi mediante registrazione
di un documento valido (carta di identità, passaporto o patente)
dovranno, poi, essere inoltrate allo Studio Legale Lipera (a Catania
95127, in Via Trieste 19; a Roma 00192, Via Attilio Regolo 19) che si
sta già attivando in rappresentanza di quei cittadini italiani
che hanno deciso di richiedere Asilo Politico al vicino Stato di Città
del Vaticano, per dissociarsi dalla Volontà dell’Istituzione
Pubblica ad eseguire, dopo terribile agonia, la disumana condanna a
morte di Bruno Contrada.
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2 Inviato da Anonimo
______________________________ Inviato da vocedimegaride
____________________________ Messaggio
N°570 21-01-2008 - 10:59 Iniziativa di Megaride/Comitato Bruno Contrada D'intesa con lo
Studio Legale Lipera, "Megaride" ed il Comitato Bruno Contrada di Napoli
propongono ai coraggiosi sostenitori di Bruno Contrada la sottoscrizione
della suddetta istanza di ASILO POLITICO, da presentare alle massime
autorità dello Stato di Città del Vaticano. Chiunque intenda aderire,
è pregato di inoltrare dichiarazione spontanea con i propri dati anagrafici
e gli estremi di un documento di riconoscimento (carta d'identità, passaporto
o patente) a info@vocedimegaride.it . Per ogni ulteriore ragguaglio,
contattare lo Studio Lipera che si occuperà del deposito degli atti
presso la Segreteria di Stato Vaticana. Tempi brevi! - Al Capo di Stato
Sua Santità Papa Benedetto XVI - Al Consigliere di Stato - Alla Segreteria
di Stato Città del Vaticano OGGETTO: Istanza d’ASILO POLITICO Noi cittadini
italiani, identificabili a pie’ di pagina, elettivamente domiciliati
c/o lo Studio Legale Lipera in Roma, via Attilio Regolo n.19, c.a.p.
00192, con la presente proponiamo alle Loro Autorità di Governo dello
Stato Vaticano istanza per la concessione d’Asilo Politico, nel pieno
rispetto dei principi ispiratori degli artt. 1 e 2 e art. 13 punto 1
della Legge Fondamentale della Città del Vaticano del 26/11/2000 anno
XXIII del Pontificato di Joannes Paulus II, in vigore dal 22 febbraio
2001 e pubblicata nel supplemento Acta Apostolicae Sedis, appellandoci
ai criteri di solidarietà e sussidiarietà che ispirano il Loro Stato
Sovrano, riconosciuto dal Trattato Lateranense, firmato l’11 febbraio
1929 tra la Santa Sede e l’Italia che ne sanciva la personalità di Ente
sovrano di diritto pubblico internazionale ed a tutti gli effetti riconosciuto
quale Stato europeo. Noi sottoscritti cittadini italiani, a malincuore,
riconosciamo essere venuti meno i principi ispiratori della Democrazia
e della Costituzione del nostro Paese, con particolare riferimento alla
libertà ormai “vigilata” di professione della Fede Cristiana e Cattolica
(un tempo considerata religione ufficiale del Paese) confessione di
Fede ormai segregata nell’ilarità offensiva e nella Cristofobia imperanti
sul Territorio, in uno sconfortante clima di immoralità ed amoralità
mai perseguito a termini di Legge dalle nostre Istituzioni. Con il declino
morale del nostro Paese si assiste anche, con gran pena, al precipitare
dei valori e della pratica della Giustizia, della Sanità Pubblica, dell’Ambiente
e del Patrimonio culturale dell’Italia, in totale assenza dei principi
di Solidarietà Umana e del rispetto dei primari diritti dell’Uomo. Sovente,
in nome anche nostro ovvero del Popolo Italiano sono emesse dalle diverse
Procure e Tribunali numerose sentenze giudiziarie dalle quali ci dissociamo
totalmente. In tal guisa, assumiamo a simbolo della nostra richiesta
d’Asilo Politico, il dott. Bruno Contrada e la sua odissea giudiziaria
ed ancor più, avendone sollecitato per i motivi umanitari ben noti la
documentatissima richiesta di differimento della pena o, in scelta,
gli “arresti domiciliari”, vistaci negata anche la speranza di poter
liberare da ulteriori pratiche di tortura il 76enne e gravemente ammalato
dott. Contrada, laddove il ns. Paese, su scala mondiale, ha invece promosso
la civile moratoria contro la Pena di Morte, noi sottoscritti cittadini,
ravvisando in questa contraddittoria volontà ed esecutività espressa
dalle Istituzioni del Governo Italiano, reputandoci offesi nella Dignità
e nell’Integrità della persona, non intendiamo sottoscrivere la condanna
a morte del vecchio e morente detenuto nel carcere militare di S.Maria
Capua Vetere, prendendo pertanto le distanze e dissociandoci dalla Volontà
Politica del ns. Paese che non condividiamo. Ritenendo di non voler
essere complici in questa spregevole ed orrida azione di velata esecuzione
di condanna a morte, rinunciamo alla cittadinanza italiana ed ai diritti
da essa scaturenti sul suolo italiano, pregando le Loro Altissime Autorità
di accettare cum Pietas la nostra irrinunciabile istanza. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da Anonimo _________________________________ Messaggio
N°561 16-01-2008 - 22:33 Vigili del Fuoco: sull'emergenza rifiuti Orgoglio
Campano della gente comune, cittadini, uomini e donne, vecchi e … La
nomina di De Gennaro a Commissario per l’emergenza rifiuti a Napoli
innesca ulteriori motivi di preoccupazione tra i cittadini e le varie
realtà che partecipano alla protesta contro l’apertura del sito di Pianura.
L’atteggiamento del Super Commissario, ancora in giudicato per i fatti
di Genova, non è certamente quello votato al dialogo così come da egli
dichiarato: lo conosciamo per i fatti e non le parole. Riunioni, incontri
ed intenzioni tenute segrete fino ad oggi sono motivo di cattivi presagi,
quanto detto da Prodi incalzato sul conferimento dei poteri a De Gennaro:
“L'esercito solo in funzione logistica e non d’ordine pubblico” non
convince il popolo soprattutto dopo le dichiarazioni di Parisi: “Qualora
qualche sito sarà dichiarato zona militare” l’esercito è chiamato ad
intervenire insieme alle altre forze dell’ordine. La popolazione Campana
non è disposta a subire atteggiamenti antisociali e dittatoriali dopo
aver subito per anni nel suo territorio, la transumanza d’ogni genere
di porcherie, dai rifiuti tossici a quelli radioattivi spacciati e sversati
come semplice “munnezza”, da parte d’altre regioni, che senza scrupoli
hanno assoldato per decenni la camorra usandone i lucrosi servigi “ecologici”.
Oggi dobbiamo anche subire i vari governatori regionali e quei personaggi
nominati che albergano alla camera ed al senato ma che con la politica
non hanno nulla a che vedere, e che, con la puzza sotto il naso, gridano
allo scandalo puntando il dito contro i “terroni”. Non chiediamo a questi
signori di accogliere i nostri rifiuti, bensì di riprendersi i loro
rifiuti e provvedere alla bonifica dei nostri territori devastati, nonché
a risarcire le vittime dai tanti tumori e malattie che hanno provocato.
Nel pensare al popolo africano, c’è da rabbrividire a cosa, il potere
degli interessi che governa il mondo dopo aver calpestato moralità ed
ideologia, ha smaltito in quelle distese interminabili di giungle, deserti,
catene montane o sotto la famosa strada che è costata la vita ad una
giornalista che svolgeva onestamente con coraggio il proprio lavoro.
L’emergenza rifiuti in Campania ha raggiunto livelli di guardia preoccupanti
per la salute pubblica e per i gravissimi rischi alla quale sono esposti
i lavoratori tra questi, i Vigili del Fuoco. Come Vigili e come settore
RdB/CUB Vigili del Fuoco, affermiamo che mai i colleghi avrebbero pensato
di dover rischiare la vita per mano di persone alle quale fino ad oggi
hanno prestato soccorso … e continueranno a farlo anche domani. Ci auguriamo
da oggi in avanti di non rivedere, mai più immagini di pompieri intenti
in azioni anticrimine con le forze dell’ordine alle spalle e non sullo
scenario o davanti a garantire la loro sicurezza durante l’intervento.
Apprezziamo quanto detto dal Capo dipartimento nell’incontro tenuto
presso il Comando di Napoli in data 10 gennaio c.m. in cui, dando sfogo
all’appartenenza a questa regione e questa città si augura che nel più
breve tempo sia risolta questa vergognosa situazione per ridare dignità
a questo territorio concordando sulla necessità di una maggiore attenzione
rispetto alle accresciute ed atipiche problematiche che essa, negli
ultimi anni, sta vivendo. Il nostro intervento ha evidenziato come,
la nostra regione, oramai vive uno stato d’emergenza che non può più
essere definita tale: il problema dei rifiuti ha origini lontane sviluppatesi
nell’intreccio affaristico e clientelare tra politica, imprenditoria
e criminalità organizzata che ormai soffoca non solo Napoli ma l’intera
Campania. La situazione nella città di Napoli ha scatenato una protesta
della popolazione che sebbene motivata da giuste ragioni, sta coinvolgendo
in modo drammatico, uomini e mezzi mandati allo sbaraglio in modo vergognoso
dalle decisioni di una politica incapace di risolvere i problemi in
questo caso portato alla degenerazione nel tempo, che ora richiede ulteriori
provvedimenti repressivi; come dire: oltre al danno la beffa. Prima
malattie e morti per le esalazioni tossiche, poi randellate se protesti.
Ricordiamolo. A protestare è l’orgoglio di quelle persone oneste, cittadini
comuni, uomini, donne, vecchi e bambini e non camorristi, politici ed
affaristi collusi in un sistema di sfruttamento economico a danno di
un intera comunità. Niente potrà cambiare se anziché fare violenza al
popolo, non sono arrestati i veri responsabili e non è loro sequestrato
il frutto dei guadagni illeciti, provenienti dai fondi elargiti per
il ciclo dei rifiuti: circa 8 miliardi in 14 anni, parte dalle casse
dello stato e parte da Bruxelles. Detto questo riteniamo che il corpo
nazionale dei Vigili del Fuoco a prescindere dalla questione Napoli
città, ha necessità di rivedere le piante organiche in modo reale e
non virtuale come le tabelle presentate dall’amministrazione. La regione
Campania, per numeri d’interventi è seconda solo al Lazio. Se il prefetto
Pecoraro e venuto a Napoli per chiudere la questione così come fatto
dal sottosegretario in occasione dell’emergenza criminalità, la RdB
dice NO GRAZIE! Spostare personale sottraendolo agli organici d’altri
Comandi per tamponare, può essere vantaggioso per l’amministrazione
e per la politica dell’attuale sottosegretario e del governo, ma non
lo è per i pompieri tantomeno per quelli napoletani. Chiediamo attenzione
e rispetto per chi opera da secoli a protezione dei beni e della vita
umana vegliando h24 sui cittadini prestando la sua opera di soccorso
tecnico urgente con ammirazione e rispetto di tutto il popolo d’ogni
latitudine. Non possiamo tollerare e non accettiamo che per colpe di
altri, i Vigili del Fuoco vengano fatti oggetti d’attacchi ad uomini
e mezzi, vengano insultati, picchiati e quant’altro. Ci permettiamo
di ribadire, perché convinti oppositori della riforma che stiamo subendo,
che i Vigili del Fuoco non possono fare ordine pubblico ed essere schierati
in prima linea. Chiediamo il rispetto della circolare “De Berardino”:
in caso d’ordine pubblico i vigili del Fuoco devono rimanere nelle retrovie
ed intervenire solo quando lo scenario e stato messo in sicurezza dalle
forze dell’ordine. Un'altra cosa importante voglio ricordare: perseguire
la politica del volontariato in un sud martoriato dalla disoccupazione
e qualcosa di vergognoso. Anche il presidente del consiglio di recente
ha fatto riferimento al sud ed alla disoccupazione che vive; chiediamo
che il progetto dei distaccamenti volontari previsto in accordo regione
Campania – Ministero Interno, venga rivisto perseguendo l’obiettivo
di aprire i distaccamenti fissi con personale permanente arrivando a
raggiungere i tempi previsti dal progetto Italia in 20 minuti. Il volontariato
in supporto e non in sostituzione dei Vigili del Fuoco. La Campania
oramai viaggia su statistiche diverse da quelli che erano gli interventi
e la tipologia d’interventi prevista nel 1997, data dell’ultima emanazione
di un DPCM per le piante organiche. Dal ‘97 ad oggi le emergenze sono
tutte diventate ordinarie: rifiuti, criminalità, rischio idrogeologico,
Vesuvio, bradisismo, il flagello estivo degli incendi, emergenza neve
ect.etc. La parte politica deve, con alto senso di responsabilità, convenire
sulla necessità urgente di rivalutare quelle che sono le caratteristiche
e l’efficacia di un apparato di soccorso pubblico, potenziandolo e destinandovi
risorse nuove, uomini e mezzi per riqualificare tutte le sedi di servizio,
distribuendole sul territorio in modo da garantire in sicurezza e tempismo,
il rispetto dei tempi massimi previsti per un intervento ritenuto utile
ed efficace. Una volta raggiunto a regime questo potenziamento per dare
risposta alla reale domanda d’aiuto del territorio saremo anche in grado
di affrontare le nuove emergenze attuando i normali dispositivi previsti
dai piani d’emergenza provinciali regionali e Nazionali. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da vocedimegaride ___________________________________ Messaggio
N°558 15-01-2008 - 21:00 "Compagni" di merende Immagino che tutti
i forcaioli giustizialisti fondamentalisti sadici e ignoranti stiano
godendo dopo avere appreso della pronuncia del Tribunale di Sorveglianza
di Napoli, senza aver letto una riga di quel insensato provvedimento
reiettivo riguardante Bruno Contrada. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da vocedimegaride _________________________________ Messaggio
N°555 14-01-2008 - 14:51 Sollecito a Tribunale Sorveglianza Napoli Sollecito "fai
da te" Illustrissimi Signori,
per Bruno Contrada, 76enne gravemente ammalato e segregato nel carcere
militare di S.Maria Capua Vetere, chiediamo Vogliate esprimervi al più
presto per gli arresti domiciliari, in luogo dei soli ed unici aspetti
umanitari. E' da giorni, ormai, che attendiamo il pronunciamento dei
Giudici e le ultime notizie della stampa nazionale, dovute all'errato
ed inopportuno fenomeno massmediatico sorto a corollario di una semplice
e accorata istanza, predispone gli spiriti e l'opinione pubblica a pronosticare
un inquietante esito negativo, che finirebbe, peraltro, con l'alimentare
di ulteriore fanta-politica le vicende nazionali collegate all'odissea
giudiziaria del dott. Contrada che, lo ricordiamo, sta scontando una
condanna definitiva e non urge, al momento, d'essere sottoposto ad altri
gradi di giudizio o a processi virtuali stimolati dalla Stampa e dall'atteggiamento
fin troppo ermetico delle Loro Maestranze, facilmente equivocabile.
Per il detenuto Bruno Contrada, così come avvenuto per altri
noti e meno noti detenuti italiani, chiediamo che si proceda esclusivamente
con buonsenso, per motivi di Carità Cristiana e, per i laici,
nell'applicazione dei Diritti Umani sanciti dalla Costituzione. Nonostante
l'Italia si prodighi civilmente per la moratoria contro la Pena di Morte
nel mondo, nel caso Contrada siamo propensi a pensare che sul Territorio
si pratichi ancora la pena della Tortura. In memoria di Sua Santità
Giovanni Paolo II, il governo italiano ha indultato numerosissimi detenuti
per reati comuni anche gravi ma per Bruno Contrada, il detenuto più
vecchio d'Italia, morente in un carcere militare, il governo e la magistratura
non provano Pietà e non si riformano alla Carità Cristiana
ne' alla Costituzione! Al di là dei giudizi sul complicato caso
giudiziario, nel cui merito siamo incompetenti ad esprimerci e che parrebbe
ormai concluso nel suo iter ci sta a cuore SOLO la possibilità
che questo vecchio servitore dello Stato possa finire i suoi giorni
tra le più confortevoli braccia dei suoi congiunti. Vi preghiamo
di questo gesto caritatevole che non avrete indugio a compiere. Sollecito dell'Avvocato
Lipera Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 __________________________________ Messaggio
N°553 12-01-2008 - 21:38 ...e Napolitano continua ad arrampicarsi sugli specchi! NON HO TITOLI NE’
SPETTA A ME INTROMETTERMI NEL RAPPORTO DIALETTICO ISTITUZIONALE TRA
IL CAPO DELLO STATO E UN SENATORE DELLA REPUBBLICA, GUSTAVO SELVA, TUTTAVIA
RITENGO DOVEROSAMENTE DI INTERVENIRE CONSIDERATO CHE SI DISCUTE SULLA
ESATTA INTERPRETAZIONE DI UNA LETTERA, DA ME SCRITTA E FIRMATA, INVIATA
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Inviato
da vocedimegaride ______________________________ Inviato
da Anonimo _________________________________ Inviato
da Anonimo _________________________________ Inviato
da Anonimo ________________________________ Messaggio
N°545 08-01-2008 - 21:04 Depistaggi? Perversa coincidenza,
diabolico caso? Sembrerebbe quasi fatto a bella posta, come un dispetto...
ma ogni volta che lasciamo appena appena cadere l'attenzione dal caso
Contrada, per dedicarci anche alle personali incombenze quotidiane,
noi comuni mortali del Comitato (virtualmente tutti conviventi 24 ore
al giorno in internet benchè residenti ognuno in una città
diversa) siamo chiamati a fronteggiare emergenze inimmaginabili che
ci costringono a riattaccarci di gran carriera alla flebo della comunicazione.
Oggi nel tardo pomeriggio, per esempio, mentre in due eravamo fuori
in auto per commissioni urgenti, apprendevamo dal Giornale Radio nazionale
che il Tribunale di Sorveglianza aveva rigettato l'istanza di differimento
della pena a Bruno Contrada! Attimi febbrili: "cavolo, il computer
non l'abbiamo!" "Vabbe', disturbiamo per l'ennesima volta
l'avvocato Lipera" "Sarà mica saltata l'adunata del
10 sotto il Trinunale, a Napoli?"...L'avvocato Lipera, beccato
al volo, ci rispondeva: "E' una cazzata! L'udienza è fissata
al 10!". Non abbiamo voluto disturbarlo oltre, tranquillizzati
per un certo verso..però, poi, abbiamo pensato che chiunque avesse
ascoltato quella notizia sarebbe caduto nella trappola di credere che
per Bruno non necessitassero più, ormai, pubbliche manifestazioni
di solidarietà, appelli e comitati d'opinione di semplici cittadini
...quindi abbiamo contattato la nostra impareggiabile corrispondente
di Roma, Maria Venera, pregandola di divulgare a tappeto la falsità
tendenziosa della notizia. Il colmo è che, rientrati in redazione,
sullo schermo del TG2 passava di continuo la scritta con la bufala dell'ultim'ora.
Incredibile che i bravi giornalai del servizio pubblico, pagati da noi,
ostentino queste ingenuità e certa crassa ignoranza quando SAPPIAMO
BENISSIMO che nello stile che gli è proprio di fare sempre velata
opinione più che doverosa informazione, servi di regime, riescono
a trasfigurare ogni realtà! Si avvicina la data fissata per l'udienza,
circola già voce del possibile raduno di congiunti, amici e sostenitori
di Contrada (per lo più, "pericolosissimi" DISABILI
e ANZIANI!), per la protesta silenziosa organizzata per quel giorno...
Forse qualcuno teme che potremmo essere una folla... che arrivino le
telecamere, i fotoreporter?... Che rubiamo le prime pagine alla monnezza
di De Gennaro? Vogliono tenerci a casa, per quel giorno? Per questo
ci passano al megafono notizie a metà? Siamo in possesso del
documento cui hanno fatto riferimento nei notiziari odierni e trattasi
del provvedimento di rigetto della seconda istanza per il differimento
della pena, a cura della ormai famosa Daniela Della Pietra, dell'Ufficio
di Sorveglianza di S.Maria Capua Vetere firmato il 7 gennaio u.s. Ricordiamo
a tutti che Bruno Contrada si espresse per le dimissioni dall'ospedale
Cardarelli, prima di completare tutto l'iter degli accertamenti clinici
richiesti da quell'Ufficio di Sorveglianza; accertamenti cui si sta
sottoponendo ex art. 11 l.p. in day-hospital, nei giorni successivi
al 2 gennaio, giorno delle dimissioni dal Cardarelli. Con il medesimo
provvedimento si richiede, poi, l'immediata trasmissione degli atti
al Tribunale di Sorveglianza di Napoli per quanto di competenza. Ergo,
è il TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA DI NAPOLI che dovrà stimare
l'opportunità degli arresti domiciliari per Bruno Contrada! Quindi,
il capitolo non si è chiuso. Ci vediamo il 10 gennaio, come stabilito,
presso il TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA DI NAPOLI! I pericolosissimi disabili
e anziani, si armino.... di seggiolini pieghevoli, cappotti e sciarpe,
merenda e pillole...perchè ci sarà da stare a lungo, in
strada, alle intemperie!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _______________________________ Messaggio
N°542 07-01-2008 - 13:52 BASTAAAA!!! apprendiamo: Caso
Contrada: "Una tragica odissea"
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5 Inviato
da Anonimo ______________________________ Inviato
da Anonimo _______________________________ Inviato
da Anonimo ______________________________ Inviato
da Anonimo _______________________________ Inviato
da Anonimo __________________________________ Messaggio
N°539 04-01-2008 - 13:56 Mobilitazione
pubblica x Protesta Civile Appello agli italiani
onesti in cerca di verità e giustizia
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ____________________________________ Messaggio
N°531 01-01-2008 - 15:48 Conferenza stampa Avv. Lipera Domani 2 gennaio
2008 l’Avvocato Giuseppe Lipera, difensore del Dr. Bruno Contrada,
terrà una conferenza stampa alle h. 10,00 presso l’Hotel Jolly
Veneto di Via Veneto a Roma. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 |
|