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Messaggio N°19
L'ARTEROSCLEROSI DELLA COSCIENZA

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Il fattore Bildeberg

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Aggiornamento sui tristi fatti di Amorosi

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Messaggio N°260
Ecco perché "Repubblica Italiana" LEGALMENTE NON ...

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Messaggio N°273
La comoda ipocrisia dei radical-chic

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Messaggio N°283
Iniziativa Causa Stato Italiano occupazione illegale

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Messaggio N°311
Il ponte borbonico delle Tremiti

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Messaggio N°378
ALL'ISTITUTO DI CULTURA ITALIANO LE IMMAGINI DEL RISORGIMENTO

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Messaggio N°380
NAPOLI: LE VOCI DI DENTRO...IL DECADIMENTO

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Messaggio N°416
Le tragedie non vanno in vacanza

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Messaggio N°418
Il "vero" clan Mazzarella è il mio!

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Messaggio N°419
Dai "cugini" della Serenissima

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Messaggio N°442
Cari fratelli d'Italia...

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Messaggio N°445
Lettera aperta a Sua Santità Benedetto XVI

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Messaggio N°445 10-09-2007 - 19:02
Tags: Lettere al direttore

Lettera aperta a Sua Santità Benedetto XVI

Riceviamo e pubblichiamo copia del messaggio inoltrato a Sua Santità Benedetto XVI dal prof. Raffaele Saccomanno, per stimolare presso chiunque un esercizio di meditazione sulla necessità di un nuovo Umanesimo.

Santità, poche ore fa ho assistito al funerale di Pavarotti. Tutto ben fatto e meritato. Ho ascoltato le Sue parole, Santità, forse un po' formali e distaccate, ma, in fondo, adeguate alla circostanza. Lo stato e la Chiesa hanno onorato un uomo importante. Necessario. Però, Santità, guardi un po' che strani pensieri mi vengono! Pavarotti era divorziato, un peccatore. La Chiesa l'ha accolto ed è stato un atto altamente cristiano. Ricorda, tuttavia, un certo Piergiorgio Welby, a cui la Chiesa ha mostrato un'anima angusta e una più angusta porta che non si è aperta per un "Pater" ? Penso che il Signore non l'abbia capito. Lui ha dimore per tutti. Però a qualcuno chiederà conto. Preghi per farsi perdonare. E Lei perdoni me. Cordialmente ed indegnamente Raffaele Paolo Saccomanno Grimaldi, 08.09.07
www.raffaelesaccomanno.net

info@raffaelesaccomanno.net

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3

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Inviato da vocedimegaride
il 10/09/07 @ 19:35
Qui, invece, un parere discordante di Xavier Jacobelli: http://qn.quotidiano.net/2007/09/07/34994-silenzio_assordante.shtml

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Inviato da Anonimo
il 11/09/07 @ 11:09
"Non osi separare l'uomo ciò che Dio ha unito!" è l'anatema che suggella il vincolo del matrimonio...e siamo d'accordo... ma come si spiegano certe decisioni della Sacra Rota nell'annullare consacrazioni anche non in presenza di vizi sostanziali (impotenza coeundi, crudeltà mentale, imposizione di volontà, omosessualità...ecc..)? Mi riferisco, in particolare, all'annullamento delle nozze di Carolina di Monaco con Pierre Junod...non venite a dirmi di "impotenza" del Junod...o che Carolina fosse stata "costretta" a sposarlo... E cosa dire del matrimonio in Cattedrale nella cattolicissima Madrid tra l'infante di Spagna e la giornalista divorziata dal precedente marito?....
Marina

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Inviato da Anonimo
il 12/09/07 @ 11:22
E' il solito dilemma,"DUE PESI e DUE MISURE".

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Messaggio N°442 10-09-2007 - 10:49
Tags: Lettere al direttore

Cari fratelli d'Italia...
Lettera di Gianfranco Nassisi all’on. Bottacin/Regione Veneto

Onorevole, leggo su "Il Giornale" che Lei, insieme a tanti altri esponenti politici veneti, ha criticato aspramente le affermazioni del Prof. Vincenzo Visco circa lo scarso senso dello Stato dei Veneti, adducendo a riprova che l'Argentina è popolata per metà da oriundi italiani, di cui una buona parte di origine veneta. E su queste critiche al Visco non si può non essere d'accordo, anche per tutte le porcate che ha prodotto in precedenza. A tali affermazioni Lei, riportano i giornali, avrebbe risposto che "i veneti sanno distinguere quando lo Stato è efficiente e moderno e quando invece è assistenzialista e borbonico." A questo punto, però, non posso più concordare con Lei, non perché compaesano di Visco, che peraltro a Foggia ci è solo nato, in quanto, riporta Wikipedia, "dopo la laurea in giurisprudenza si specializzò in studi economici nell'Università di Berkeley (Stati Uniti d'America) e successivamente a York, in Gran Bretagna. Ha svolto la sua carriera accademica insegnando economia all'Università di Pisa e alla Luiss di Roma. Sostenitore del Partito Comunista Italiano, venne eletto deputato per la prima volta nel 1983 nel collegio Venezia-Treviso", ma perchè anche Lei (non è colpa Sua), è caduto nel tranello dell'aggettivo "borbonico" in senso dispregiativo. A tal proposito Le consiglio di documentarsi sull'efficienza e sulla modernità (almeno per l'epoca), oltre che per l'assistenzialismo (perchè no?), del Regno delle Due Sicilie durante la dinastia dei Borbone, Regno che ha dovuto patire qualche anno prima del Veneto le "gioie" della "liberazione" piemontese; non è un caso che l'altra parte degli Argentini di origine italiana provenga dal Meridione, perchè fu in quegli anni che fummo costretti a coniare il detto "o briganti, o emigranti". Ormai la letteratura che confuta il cosiddetto risorgimento (piemontese) è abbondante e poi Lei è fortunato, perchè (volendo) può consultare un suo corregionale (almeno d'adozione), l'Avv. Antonio Pagano, residente a Vicenza. Si documenti, La prego, e poi, vedrà, avrà anche Lei un diverso concetto dei Meridionali: non siamo tutti come Visco; a proposito, lo sa che la Mafia e la Camorra le ha introdotte nei gangli dello Stato "italiano" l'Errore dei Due Mondi, quel Joseph Marie Garibaldi che utilizzò la Mafia in Sicilia e la Camorra a Napoli? Le voglio bene, perchè oltre tutto i colori della Bandiera della Nazione Napolitana sono gli stessi di quella Veneta: il giallo e il rosso. Con stima, Gianfranco Nassisi

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Messaggio N°419 09-08-2007 - 13:08
Tags: Lettere al direttore

Dai "cugini" della Serenissima Riceviamo e ne diamo rigorosa diffusione la lettera aperta alla Stampa del nostro serenissimo collaboratore Gigio Zanon, in ordine alla Giusta Causa dei Giovani Veneziani che sosteniamo, condividendola.

Venezia - 8 agosto

Egregi Signori Giornalisti, apprendo dalla Stampa e dalla TV che la manifestazione di dissenso che vi è stata lungo le rive del Canal Grande durante il trasporto dell’ossatura del quarto ed inutile ponte sia stato merito di taluni partiti politici dell’opposizione .E ciò, consentitemi, non è assolutamente vero! E’ invece vero che detti partiti si sono fatti belli inserendosi fra i manifestanti e senza alcun merito da parte loro! Hanno solo sfruttato la situazione, come si usa fare in politica! La manifestazione contro il ponte, invece, è stata del tutto SPONTANEA e chi si è premurato di chiedere i debiti permessi alla Questura sono due ragazzi che frequentano il forum del sito www.venessia.com e non hanno alcuna appartenenza politica o partitica. Altrimenti io non li avrei appoggiati! Detto questo, voglio ribadire il mio assoluto dissenso per la costruzione di un’opera assolutamente inutile e oltremodo dispendiosa! Il tutto per risparmiare solo 60 metri, poiché – misure metriche alla mano – questa è la distanza che si risparmia provenendo da Piazzale Roma per arrivare ai piedi del ponte Mozzi! 680 metri contro 620! E questa amministrazione avrebbe usato indebitamente i soldi della Legge speciale per Venezia per risparmiare solo 60 metri? Oppure tale ponte ha lo scopo di far arrivare i pullmann in Piazzale Roma, far transitare i turisti per il ponte e farli accedere ai negozi che saranno aperti in fondamenta e quindi farli salire in treno? E il tutto a beneficio di chi? Dei nuovi proprietari dei negozi? Ma allora non era meglio che il ponte se lo pagassero loro? E quei soldi, ben 14 milioni di euro, non potevano essere spesi per restaurare il ponte dell’Accademia, i gradini del ponte di Rialto, restaurare le centinaia di appartamenti vuoti per far rimanere i veneziani a Venezia? Eppoi ieri sera abbiamo saputo anche di un’altra “chicca”.. che fra poco andremo ad esporre alle varie Magistrature: la ditta che ha costruito l’anima in ferro del ponte non ha ancora ricevuto un solo euro degli 800mila che gli sono dovuti. Sì, avete capito bene: ottocentomila euro!!! E da 800mila… quando gli saranno dati, par arrivare ai 14 milioni quanti ne mancano? E che fine hanno fatto? E questi sarebbero coloro che dicono di “AMMINISTRARE” la nostra Città? Una Città che l’UNESCO, nel 1967 e per bocca dell’allora suo Presidente Renè Maheu, ha dichiarato PATRIMONIO DELL’UMANITA’? Molto meglio sarebbe stato se a quel tempo Venezia fosse stata sottratta alle grinfie dei politici imbelli e corrotti italiani! Ma tornando all’altra notte, il vedere il sindaco pro tempore agitarsi e dare ordini agli addetti ai lavori, mi è tornato in mente un altro personaggio molto in auge nei film Luce d’ante guerra e che conduceva varie battaglie del grano, ecc…. tanto più che anche il quarto ponte è opera di regime!
(www.gigiozanon.com) foto da Panorama.it

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Messaggio N°418 09-08-2007 - 12:33
Tags: Lettere al direttore

Il "vero" clan Mazzarella è il mio!
da redazione

Riceviamo dal nostro lettore Ciro Vittorini e ben volentieri pubblichiamo questo suo Inno alla Famiglia! Da troppo tempo ci occupiamo sempre e solo di tragedie, denunce, crimini, ingiustizie. La nostra vita quotidiana si dipana nell'angoscia tra un notiziario TV ed un foglio di giornale, bombardati costantemente ed annientati da attacchi alle Istituzioni, Immoralità, Fragilità umane, crudeltà ed orrori. Siamo fiaccati ed inermi, depressi o rabbiosi... comunque incapaci di ritrovare in noi stessi dei valori, degli ideali, dei progetti di vita. La lettera del signor Ciro Vittorini è stata una boccata d'ossigeno che, generosamente - secondo le sue intenzioni - vi trasmettiamo come prezioso elisir di lunga vita! Lettera alla MIA Famiglia di Ciro Vittorini, Napoli Mi è sempre stato incomprensibile sapere che un genitore lascia i figli ancora piccoli per andare con un’altra o altro compagno. Trovo che è una forma di egoismo assurdo: come si può pensare a se stessi sapendo di lasciare i propri figli in difficoltà e che avranno, in età matura, sicuramente, problemi psicologici, affettivi?…Comunque, io mi rifiuto di capire… anche perché ho al mio fianco una donna splendida che con il suo carattere deciso e molto socievole è stato il vero perno della nostra famiglia. Lei meriterebbe sicuramente la nomina a Cavaliere del Lavoro. Infatti, lavora da quando aveva 16 anni e ancora oggi da dei punti a tutti, specialmente ai giovani. Quando, raramente, si è assentata dal lavoro, è stato unicamente veramente per motivi molto seri. Come non si può non volerle bene? Ha delle virtù che ormai non sono più comuni nemmeno agli uomini e che, per grazia divina, sono simili alle mie poche virtù. Lei, è sempre pronta ad aiutare tutti e si ricorda in maniera puntuale di tutti gli onomastici e compleanni; è stata un ponte di unione fra le sponde delle nostre reciproche famiglie d’origine. In lei riconosco la parte tenace e concreta di nostra figlia, a parte le palesi somiglianze somatiche. Le sorelle la definiscono “Rita la precisa”… La sua famiglia è anche la mia, a tal punto che mi sento più dalla parte dei “Mozzarella” che da quella dei “Vittorini”, per usare un termine giornalistico tristemente in voga a Napoli, potrei definirmi uno… “scissionista”.. d’amore! Nella famiglia Mazzarella non ho solo dei bravi cognati, ho anche dei nipoti stupendi che sono il mio vanto e che amo come se fossero miei figli. Il paziente e disponibile Riki, Andrea bravissimo veterinario, Maria Vittoria, poi, la sento veramente come una seconda figlia e sono felicissimo quando la vedo; specialmente adesso che ha una sua bellissima famiglia e ch’è diventata una mamma eccezionale: cresce i suoi figli assieme a suo marito Peppe senza trasmettere ansie inutili ai figli adorabili. Fra l’altro, la somiglianza di Vittoria con sua figlia e, incredibilmente, di tutte due con mia figlia, mi sollecitano serene meditazioni sul senso della sacralità della vita e dell’eternità degli uomini e degli angeli. Ancora, devo ricordare in questo spontaneo Inno alla Famiglia, i figli della mia cara cognata Rita: Paolo, Giancarlo e Marco; ragazzi veramente di cuore, perspicaci e istintivamente generosi. Eppoi, Marina, altro mio vanto, che assieme al marito Gino, esclusivo in fatto di bontà: hanno dei figli educati e affettuosi ma… vale lo stesso per il caro Maurizio e la cara Alessandra, altre colonne che sorreggono il tetto di questa numerosa MIA Famiglia! Fra i cognati Mazzarella mi piace ricordare anche Antonio e la sua cara moglie Angela, una mamma di panna per i suoi stupendi figli Angelo, Franco, Fabio e Massimo, che sono persone veramente premurose e tanto care. Mio cognato Antonio è una persona eccezionale, gran lavoratore, è di un’umanità e bontà senza confini… Marisa, poi… sono stato sempre in ammirazione di Marisa: la sua intelligenza e chiarezza, la sua capacità organizzativa sono doti rare, non parliamo poi della sua cucina; credo che il piatto più buono che ho mangiato nella mia vita l’abbia fatto lei. Armida, la tenace e combattiva…Elisabetta la dolce…Lucia, la saggia e - nel ricordo - la cara Giulia, per la quale, veramente, ogni parola sarebbe banale nel descriverla in tutta la sua travolgente umanità…quel suo calore umano ancora si irradia su noi tutti…chissà da quale fonte benedetta e inviolata! Se mi scappa una lacrima è di GIOIA! Un riconoscente “Grazie” alla cugina Liliana ed a suo marito che in questi ultimi 9 anni hanno reso la mia vita e quella della mia famiglia veramente serena. Sono un uomo fortunato! Purtroppo, spesso, distratto dai clamori del quotidiano, non ho la capacità di ricordarmene…ma oggi ho deciso di non lasciar passare il tram della riconoscenza senza salirvi sopra, trafelato dopo una lunga corsa ad ostacoli tra le brutture del mondo, senza fiato… ma vigorosamente attaccato al predellino! Auguro ad ognuno una famiglia, piccola o grande, ma… come la mia!

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Messaggio N°416 07-08-2007 - 10:01
Tags: Lettere al direttore

Le tragedie non vanno in vacanza

Il nostro lettore Luigi Iovino di Casalnuovo ci invita a rendere pubblica la sua lettera-denuncia al presidente della Commissione Nazionale Antimafia, per richiederne adeguato intervento in ordine alla sconcertante vicenda che lo vede protagonista. Consapevoli della massima disattenzione che il Governo Italiano dedica ai cittadini della Res Publica; complice anche questa pausa estiva, lanciamo nel vasto mare della "Rete" questo messaggio in bottiglia, sperando che una mano santa lo raccolga. LETTERA APERTA Al dott. FRANCESCO FORGIONE PRESIDENTE COMMISSIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Chi Le scrive è Luigi Iovino, nato a Napoli il 06/12/54, cittadino italiano; Attualmente senza fissa dimora con la mia famiglia, anche se dai documenti sono domiciliato in Via Strettola 22, 80013, Casalnuovo di Napoli (NA); Condizione determinata da una FRODE PROCESSUALE e da una conseguente ESTORSIONE che vede implicati dei criminali in "Colletto bianco" e "abiti porporati" i quali realizzarono, con l'aiuto di notai compiacenti (ancora in attività...), e banche, una mega-truffa ai danni dello Stato e di privati cittadini, che sta ancora producendo i suoi effetti negativi, seppure da qualche tempo denunciata dal sottoscritto con tanto di documenti comprovanti gli illeciti...! Dal mio Blog potrà recuperare ogni ragguaglio sulla compromissione di interi apparati della pubblica amministrazione di Casalnuovo di Napoli nella vicenda che riguarda ABUSI EDILIZI e promiscuità tra enti religiosi e imprenditori in odore di massoneria! Scrivo a Lei, sia perché fautore di accordi di collaborazione per la lotta alla commistione tra poteri mafiosi / pubbliche amministrazioni, logge pseudo massoniche e centri affaristici criminali sia come autore di testi che ben descrivono, quasi in contemporanea con la mia storia, il sordido groviglio di interessi che tiene prigioniero il diritto ed opprime la ragione...! Non vi è, infatti, un altro scenario per descrivere cosa sta accadendo alla mia famiglia. Nel libro "Oltre la Cupola" lei trattò di Massoneria, Mafia, Politica (la Sua esposizione è sconvolgente laddove svela come lo Stato, cambiando natura, si sia ritirato, lasciando emergere un’accettazione di comportamenti illegali divenuti la norma fondante della società. E' proprio questo che sto vivendo, come in un racconto Kafkiano; mi rivolgo alle autorità e non le trovo: ci sono, apparentemente... ma non rispondono alle loro funzioni, quelle istituzionali... quindi non ci sono... ma sono là... e non permettono ad altri di farle funzionare! L'occupazione di posti di potere è opprimente, arrogante, da togliere il fiato, a Napoli più che in altri luoghi, al punto da lasciare a chi vi ci sbatte contro solo l'alternativa di togliersi la vita... o denunciare; io ho scelto di DENUNCIARE per non piegare la testa di fronte agli occupanti... per sedermi ancora a capotavola con i miei figli e poterli guardare negli occhi. Un solo rammarico: se non saranno dei "Buoni cittadini" non potrò biasimarli! Scrivo all'autore di " Amici come prima", storie di mafia e politica; vicende del tutto simili agli illeciti attualmente oggetto del procedimento giudiziario 45579/04 R.G.N.R - Tribunale di Napoli nel quale i giudici non riescono (INCREDIBILIMENTE., visto i riscontri processuali ottenuti) ad arrivare all'incriminazione degli indagati. Le auguro (e mi auguro) nell'interesse del popolo italiano che possa essere coerente con le responsabilità che Le derivano dal Suo mandato.
(nella foto: Francesco Forgione)

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0

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Messaggio N°380 del 27-06-2007 - 10:44
Tags: Lettere al direttore

NAPOLI: LE VOCI DI DENTRO...IL DECADIMENTO

Riceviamo dal nostro lettore Roberto D.I. questo disperato appello che riteniamo doveroso pubblicare integralmente, confidando nella solidarietà umana ma soprattutto in un attimo di rara lucidità e coscienza dei rappresentanti istituzionali. Invitiamo tutti i lettori a diffondere questa testimonanza ovunque; soprattutto a quei personaggi che reggono i fili di noialtri burattini. Chi voglia contattare personalmente il signor Roberto D.I. può richiederci il suo indirizzo di posta elettronica oppure può segnalare il proprio nei "commenti" a pie' di pagina. Non lasciamolo solo!
"Oggetto:""DEVO SUICIDARMI O DEVO DIVENTARE UN DELINQUENTE ?????
Ho 44anni,sono un invalido civile,sono sempre stato un uomo serio,onesto,civile,ho sempre avuto fede,e valori morali,ora tutto ciò è svanito,sono pronto a delinquere e me ne strafrego dei valori cristiani e di giustizia,non ho piu' fiducia ne dello Stato Italiano e ne del mio prossimo!!!! Fino a qualche anno fa,nonostante le varie problematiche che mi affliggevano,come del resto tutti gli esseri umani,credevo ancora in tante cose,poi è cominciata la mia "SOFFERENZA" e mi sono accorto ,che""Lo Stato Italiano se ne strafrega di chi soffre,il prossimo ha già tanti problemi che non si immedesima nei tuoi,chi ha possibilità economiche superiori,pensa solo a se,poi a se,ed infine a se,per quanta riguarda poi Dio,credo sia solo una delle tante leggende!!! sono affetto da due sindromi multifattoriali rare che nonostante in molti paesi del mondo siano state riconosciute,in Italia NO !! ho avuto un episodio ischemico cerebrale,dicono i medici di poco conto,intanto da quel maledetto giorno ho perso completamente la vista all'occhio sinistro,ho perso completamente l'udito all'orecchio sinistro,ho un'andatura parapetica spastica all'arto sinistro,mi muovo a fatica grazie ad una stampella!!! Ho la colonna vertebrale completamente rovinata da svariate ernie discali,protrusioni e cisti di Tarlow!!! Ho problemi cardiaci,cioè un prolasso dee lembi mitralici,ipocinesia settale e apicale, insufficenza valvolare mitralica e aortica tricuspidale,una malformazione cardiaca congenita!!! Per quanto riguarda poi il discorso ""SOFFERENZA FISICA"" ho TERRIBILI dolori alla testa giorno e notte e nessun farmaco mi da sollievo !! ho terribili dolori muscolari e articolari che mi impediscono di camminare o addirittura a volte di respirare,ho asma moderata e persistente che in certi momenti mi sembra di morire soffocato!! ho una dissenteria cronica,qualsiasi cosa io mangi,il mio intestino non lo regge,dalle 7 alle 10 scariche giornaliere !!ho perso circa 20kg di peso corporeo!! ho deficit di memoria e di concentrazione!! ho svenimenti improvvisi piu' volte in una settimana ed il neurologo mi ha appena detto che non c'è possibilità di fare niente!!! SAPETE CHE PERCENTUALE DI INVALIDITA' CIVILE MI E' STATA DATA???? IL """70%"""!!!!!! così lo STATO ITALIANO EVITA DI DARMI UNA PENSIONE!!!!! L'avoro part time (3 ore e venti minuti al giorno)presso una S.P.A. di piu'il mio fisico non regge, percepisco uno stipendio di circa 500euro mensili,ma in realtà,111euro se li trattiene mensilmente la banca a causa di un prestito,circa 200euro se ne vanno per recarmi sul posto di lavoro (60km,30andata e 30 ritorno) me ne rimangono circa 200 che se ne vanno per medicinali omeopatici (il mio organismo non regge piu' quelli del S.S.N.)!! QUINDI LAVORO PER NIENTE!!!!! Vivo con una zia paterna anziana e vedova,la quale percepisce una pensione di 550 euro mensili,affitto casa 320euro mensili,pagate le varie bollette NON POSSIAMO MANGIARE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Mi sono rivolto ai servizi Sociali del mio comune di appartenenza NON POSSONO AIUTARMI PERCHE' NON HANNO FONDI !!!!! MA SOPRATTUTTO NON POSSONO AIUTARMI PERCHE' IO E MIA ZIA NON RIENTRAMO NELLA CATEGORIA POVERI !!!!!!!!!!!!!!!!!Ora mi chiedo cosa mi resta da fare, RUBARE, UCCIDERE!!! o sarebbe meglio che io mi suicidassi in silenzio onde evitare di DISTURBARE LO STATO !!!!!!!!!!!!!!!!!
(immagine da http://bellaciao.blog.excite.it )

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 13

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Inviato da Anonimo
il 27/06/07 @ 11:58
invio al presidente nazionale dr Pierpaolo Foti dell' associazione italiana handicappati. Che il Signore ci assista Tutti.
Stefano

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Inviato da Anonimo il 27/06/07 @ 18:07 via WEB
GRAZIE,GRAZIE DI VERO CUORE,VI PREGO NON MI ABBANDONATE!!!!!!

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Inviato da Anonimo
il 27/06/07 @ 12:16
Carissimo fratello, non disperare, nel bisogno Dio ci illumina con la Sua luce. La mia email è cepanti@libero.it e se abiti in Napoli o nelle vicinanze mi riprometto di vederti da vicino e di parlare con te. Intanto hai già avuto dal sig. Stefano una segnalazione utile. Devi avere fiducia: Dio permette che veniamo provati per donarci l'occasione di manifestare la vera Fede che non è quella facile quando non ci sono problemi... Avanti...coraggio...non arrenderti mai perchè se Dio ti ha creato significa che ti vuole bene al di là della materia che è soggetta a malattie proprio perchè manifesta una condizione debole. Il Male non viene da Dio. L'inquinamento lo fa l'uomo. La forza di reagire, quella si che ce la dona Dio. Con affetto.
antimo ceparano

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Inviato da Anonimo
il 27/06/07 @ 12:54
La redazione ha inoltrato l'appello del signor Roberto, tra i numerosi altri, al Presidente della Repubblica, al ministro ed ai sottosegretari del ministero per la Solidarietà Sociale, al "governatore" Bassolino ed alla Regione Campania, ad un paio di deputati di ambo gli schieramenti. Speriamo ci facciano la "carità pelosa" almeno di una risposta!

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Inviato da Anonimo
il 27/06/07 @ 18:11
GRAZIE, GRAZIE DI VERO CUORE, MI CHIAMO ROBERTO, VIVO IN PROVINCIA DI CASERTA, VI PREGO NON MI ABBANDONATE!!!!!

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Inviato da Anonimo
il 28/06/07 @ 20:27
Signor Roberto, copio ed incollo conferma ricezione del suo appello inoltrato ad Antonio Bassolino:
"----- Original Message ----- From: "AntonioBassolino.it" <info@antoniobassolino.it> To: <info@vocedimegaride.it> Sent: Thursday, June 28, 2007 12:46 PM Subject: Re: [bot] - partecipa al blog Abbiamo ricevuto e trasmettiamo in presidenza.
La redazione

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Inviato da Anonimo
il 30/06/07 @ 10:54
ciao a tutti,sono il 44enne che ha lanciato l'appello!!! purtroppo fino ad ora niente si è mosso,credo che il mio appello finirà nel dimenticatoio!!!! ALLE ISTITUZIONI NON IMPORTANO I PRONLEMI DEI POVERACCI COME ME!!!NON IMPORTA SE UN MALATO MORTO DI FAME SI TOGLIE LA VITA!!!! CREDO CHE IL SUICIDIO SIA LA VIA GIUSTA,HO BISOGNO PROPRIO DI SERENITA'!!!
roberto.diiorio@alice.it

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Inviato da Anonimo
il 30/06/07 @ 11:17
Signor Roberto, il suo appello è stato ripreso persino dall'agenzia di stampa TeleradioNews di Gianni Gosta e dal "-passaparola-", il tutto per una vasta eco di migliaia e migliaia di lettori (privati, enti, associazioni, politici)che sono e saranno raggiunti dal suo appello in questi giorni. La sola certezza, per lei, di avere raggiunto tante coscienze e l'evidente realtà di aver già trovato qui su Megaride un manipolo di nuovi amici che non sperava di avere e che hanno fatto quanto possibile per sostenerla, dovrebbe stimolarla ad un pizzico di speranza. Non può e non deve, Roberto, ripagare costoro con i suoi tristissimi ultimatum chi, pur non conoscendola, le ha istintivamente prestato una spalla cui appoggiarsi, sarebbe considerato un ingrato e non farebbe altro che trascinare nella sua depressione tanti altri...dei quali, ognuno, ha altri problemi personali più o meno gravi dei suoi. Credo sia anche opportuno, per i motivi di cui sopra, rendere pubblico il suo e-mail roberto.diiorio@alice.it così da aiutare chi magari desidera in privato contattarla. Se riceverà qualche attenzione, ce la comunichi, cortesemente, nel rispetto dell'ansia che nutriamo per il suo caso. Forza!
La redazione

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Inviato da Anonimo
il 06/07/07 @ 17:29
Io vi ringrazio!!!! ma continua a non muoversi niente di niente!!!! TUTTI SANNO,MA NESSUNO MUOVE UN DITO!!!! TUTTO VERRA' INSABBIATO E ROBERTO DIIORIO VERRA' DIMENTICATO COME TUTTE LE COSE BRUTTE CHE ACCADONO!!!!!!!!!!!!!!

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Inviato da Anonimo
il 06/07/07 @ 23:37
Purtroppo mettere in moto degli ingranaggi ... richiede un certo tempo ... abbi la pazienza necessaria ... vedrai che qualcosa SUCCEDERA' ...
Mauro

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Inviato da Anonimo
il 07/07/07 @ 10:52
Forse hai ragione tu Mauro, soffro così tanto fisicamente che mi sento sfiduciato.

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Inviato da Anonimo
il 07/07/07 @ 19:38
Sono convinta che se riuscirai ad ottenere un minimo di aiuto dalle istituzioni, anche la "salute" ne trarrà un po' di giovamento. La serenità è un'ottima medicina; proprio per questo è rara e non si vende in farmacia. Per il momento, curiamoci con il palliativo della "speranza". In attesa di buone notizie, a presto!
marina

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Inviato da Anonimo
il 09/07/07 @ 15:50
GRAZIE MARINA!!!! MA LA SPERANZA L'HO PERSA!!!! ANZI A DIRE IL VERO SONO STATE PROPRIO LE ISTITUSIONI A FARMELA PERDERE!!!!!!!!!

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Messaggio N°378 del 26-06-2007 - 12:37
Tags: Lettere al direttore

USA: ALL' ISTITUTO DI CULTURA ITALIANO LE IMMAGINI DEL RISORGIMENTO
da redazione

New York, 25 giu. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) Nell'ambito delle celebrazioni che riguardano il risorgimento italiano, presso l'Istituto Italiano di Cultura di New York, è stato presentato dal professor Snowden della Yale University, dal professor Pinto dell'Università di Salerno e dall'Assessore alla Cultura della Provincia di Salerno, Gaetano Arenare il documentario "Nascita di una Nazione - Il Risorgimento nel Salernitano"di Lorenzo Gigliotti e Maria Giustina Laurenzi. Il lavoro rientra nelle iniziative commemorative del 150° anniversario della Spedizione di Carlo Pisacane, uno degli eventi più significativi del Risorgimento salernitano. Per l'occasione sono giunti dall'Italia molti amministratori e sindaci di quei Comuni che furono interessati dalle gesta del Risorgimento. Durante la proiezione ci sono stati momenti di grande emozione: il pubblico in piedi, visibilmente commosso, ha applaudito a lungo questo documentario che, come ha ricordato l'assessore Arenare "vuol rendere omaggio alla memoria di uomini che, a costo di enormi sacrifici e sottoposti ad umilianti mortificazioni oltre che mettendo a rischio la loro stessavita, contribuirono a fare L'Italia"...
In ordine a codesta “agenzia”, questa redazione ha pensato di contattare il dott. Angelini (ricordate? Era il “demo”-giornalista del TG di Rai 1, prima di diventare un europarlamentare) a tutt’oggi direttore dell’Istituto Italiano di Cultura in New York che, insieme alle altre numerose sedi in tutto il mondo, è diretta emanazione del nostro Ministero degli Esteri. Se avete voglia di scrivergli anche voi, l’indirizzo è il seguente: iicnewyork@esteri.it Sarebbe oltremodo vantaggioso, però, invitare anche i vostri parenti o amici emigrati in America a fare richiesta di "par condicio" sulla verità storica al locale Istituto. Raccomandiamo, però, a riguardo, di evitare toni eccessivamente emotivi o reazionari, per lasciare spazio alla nostra identità culturale e civile; altrimenti porgeremo per l’ennesima volta il fianco ai soliti “luoghi comuni” sui nostri presunti - abbondantemente sfruttati - difetti di CULTURA, TRADIZIONI, STORIA e CIVILTA’…. Soprattutto, ora che i nostri “bellimbusti” locali – tra l’altro onnipresenti in fantasmagoriche, costosissime “ambasciate napoletane” a N.Y, facenti capo alla Regione Campania, tra ruberie e munnezza, ci hanno ulteriormente sprofondati nella cacca. Vi raccomando, siate lapidari! Non vorrete mica abbassarvi al medesimo livello dei soliti “politucoli” di provincia che, per l’ennesima volta – come si legge nell’agenzia – sono andati a sbafare, come dei miserabili, l’ennesimo viaggetto gratis a New York, calpestando la propria dignità!?… Noi, abbiamo inoltrato questo asettico messaggio: Apprendiamo del successo della manifestazione risorgimentista presso l'Istituto Italiano di Cultura di New York, nell'ambito del bicentenario di Giuseppe Garibaldi. In spirito di "par condicio" ed in odore di onestà intellettuale, sarebbe così audace da proiettare presso l'Istituto da lei diretto, per la consapevolezza dei tanti emigrati meridionali in America, un altro documentario tematico in ordine ai temi dell'Unità d'Italia? E' bene che i meridionali in America - che con le loro rimesse in danaro alle famiglie lasciate in Patria, hanno arricchito questo tricolorico Paese - conoscano le reali motivazioni della loro biblica Diaspora, oltre - naturalmente - l'orgoglio delle Radici e dell'Identità loro negate.
Il documentario in questione - "Napoli Capitale" , realizzato da seri professionisti - al link www.vocedimegaride.it/video/NapoliCapitale.htm fu presentato in anteprima assoluta al Parlamento Europeo in Bruxelles nel novembre 2003 ed è autorizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione - Direttore Scolastico della Campania - alla proiezione in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Grazie per la cortese attenzione, www.vocedimegaride.it Avviso ai lettori: per il bicentenario garibaldesco stiamo preparando una gustosa sorpresa per voi.

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Messaggio N°311 del 11-05-2007 - 10:44
Tags: Lettere al direttore

Il ponte borbonico delle Tremiti
dall'amico Gianfranco Nassisi che ringraziamo per la puntuale informazione.

Cari compatrioti, oggi il Telegiornale di Telenorba e la Gazzetta del Mezzogiorno hanno dato la notizia che L'Ing. Michelangelo De Meo di Manfredonia, studioso e storico delle Isole Tremiti, dopo intense ricerche è riuscito a scoprire un carteggio originale che attesta l'esistenza di un antico ponte in legno, voluto da Fedinando IV, che collegava le Isole Tremiti tra di loro e dopo aver studiato attentamente la storia delle isole, del ponte e i motivi per i quali esso non è più presente, ripropone la ricostruzione di tale ponte, in pietra e legno come l'originale, che, oltre a risolvere numerosi problemi locali, rilancerà l'economia del territorio attirando sul Gargano il turismo internazionale. Fatta una rapida indagine in Internet, ho scoperto che la notizia risponde a verità e che di ciò si parlerà nel corso della puntata di "VOTANTONIO,VOTANTONIO" che andrà in onda su RAI 2 alle ore 21 di lunedì 14 maggio con la partecipazione di noti personaggi dello spettacolo ed autorevoli esponenti dei "verdi ambientalisti" a cui seguirà un dibattito sul tema "PONTE alle TREMITI". Credo che non dovremmo mancare l'appuntamento.
Gianfranco.

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Inviato da Anonimo
il 11/05/07 @ 20:18
PECCATO! A quanto pare la trasmissione non andrà in onda. 2007-05-11 17:34 CANCELLATO 'VOTANTONIO', TORNA 'VOYAGER' ROMA - 'Votantonio', il controverso (e sconfitto) programma di Raidue (4,96% in prima serata, quasi un record negativo assoluto) è stato cancellato. Il programma della Einstein Multimedia, di cui era stata registrata anche una seconda puntata e il cui flop aveva accelerato le richieste dei consiglieri del centrosinistra di una sostituzione del direttore di Raidue Antonio Marano, sarà sostituito da Voyager-Ai confini della conoscenza di Roberto Giacobbo. Voyager, dopo essere andato in onda in seconda serata, era stato promosso per tre lunedì, prima dell'arrivo di Votantonio, in prime time raggiungendo il 10% di share.

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Messaggio N°283 del 26-04-2007 - 14:46
Tags: Lettere al direttore

L'Iniziativa di Causa allo Stato Italiano per occupazione illegale
La "Serenissima" : Un invito ai meridionali
da Loris Palmerini

Il diritto "Autogoverno del Popolo Veneto" è sancito da una legge costituzionale (ossia votata dal parlamento italiano in doppia lettura ed avente valore pari alla costituzione) che è l'art.2 L.n.340/1971. Con il recepimento da parte dell' Italia delle leggi internazionali sull'autodeterminazione dei popoli si sono creati quegli spazi per creare un nuovo stato veneto. Bisogna però ricordare che : - il referendum monarchia/repubblica del 1946 non è valido perché non poterono votare milioni di persone aventi diritto, in particolare i cittadini italiani di Istria, Dalmazia , i deportati, i militari all'estero ecc. - il plebiscito di annessione del Lombardo-veneto del 1866 è stato dimostrato falso e una vera burletta Perciò , il diritto di Autogoverno e di Stato Veneto del popolo veneto è integro da quando, 700 anni prima dell'Impero Romano , i veneti nell'alto adriatico e "crearono" la terra da estensioni melmose di mare , bonificando la palude salmastra che trovarono. Dal 1999 alcuni veneti iniziarono il proprio autogoverno, costruendo le proprie istituzioni sovrane. Questi i siti: www.statoveneto.net www.repubblica.org/governo/veneto/ Ora, i rappresentanti e delegati delle istituzioni di Autogoverno del Popolo Veneto /Stato Veneto stanno preparando causa allo Stato Italiano invocando gli elementi di: - diritto di Autogoverno Costituzionale - diritto di Autogoverno Europeo - diritto di Autodeterminazione - nullità delle elezioni italiane degli ultimi 10 anni - nullità del Referendum 1946 - nullità della cessione di Istria e Dalmatia - nullità del plebiscito del 1866 Se dal Meridione qualcuno ci fornisce gli elementi CONCRETI per dimostrare la nullità dei plebisciti del 1860, e le stragi compiute, noi Intendiamo portare questi elementi come conforto della azione terroristici dell'esercito Sabaudo e l'annessione veneta come continuità criminale di quegli atti. Noi vogliamo rivendicare le nostre ragioni, e dato che una delle basi del nostro ragionamento è la illegittimità dei plebisciti di annessione , siamo in questo a Voi allineati e vorremmo il Vs supporto. Vorrei sapere se possiamo citare Movimenti o persone come referenti che dimostrino l'annessione delle 2 Sicilie e/o altri territori. Attenzione che eventualmente tali persone verranno chiamate dal giudice a testimoniare e a portare elementi di prova. Dato che comunque con la nostra azione si andrà ad avvalorare alcuni Vs diritti, mi chiedevo inoltre se qualche movimento / persone è interessato a sponsorizzare la causa con un contributo finanziario o se possiamo operare lì una raccolta di sottoscrizione e/o finanziamento della causa. Infatti non ci aspettiamo grandi risultati dal giudice italiano, per definizione NON IMPARZIALE. Però contiamo di andare in corti internazionali , dove i costi saranno molto alti e dunque necessitiamo di fondi. L'avvocato che ci segue è noto per battaglie di giustizia, ma sicuramente sarebbe utile avere altri disposti a collaborare per aprire più fronti.
Fatemi cortesemente sapere, in tempi stretti, se esistono possibilità di collaborazione.
Cordialmente Loris Palmerini
presidente del Tribunale del Popolo Veneto

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Messaggio N°273 21-04-2007 - 15:56
Tags: Lettere al direttore

La comoda ipocrisia dei radical-chic
lettera inoltrata da una giovane lettrice al direttore del quotidiano IL GIORNALE
e p.c. alla ns/redazione

Gentile Direttore, desidererei avere un suo parere in merito ad una questione. Mi riferisco in particolare all' ultima puntata di Annozero andata in onda il 19 Aprile, sul tema della condizione degli operai e più in generale dei lavoratori precari italiani dei giorni nostri. Le realtà che vengono narrate accomunano buona parte del popolo italiano anche se - io stessa e parecchie persone che si trovano nella medesima condizione di precariato e di incertezza lavorativa sul futuro - non si collocano automaticamente a sinistra e men che meno ritengono gli imprenditori gli unici responsabili di tutti i peggiori mali sulla terra! Trovo comunque di cattivo gusto l'eccessiva demagogia ma soprattutto il fatto che a selezionare le storie ed i personaggi più rappresentativi dei temi discussi in trasmissione(persone alle quali va tutto il mio rispetto) sia proprio la Sig.na Borromeo. Costei, indossatrice e fotomodella, adesso intellettuale radical-chic, appartiene tra l'altro ad una prestigiosa famiglia molto legata proprio ai "padroni capitalisti" più influenti d'Italia contro cui si scagliano gli ospiti da lei convocati in trasmissione. Mi chiedo, allora: la Sig.na Borromeo non potrebbe invitare, anzichè solo nel salotto della televisione pubblica, questi stessi ospiti in uno dei "salotti buoni" da lei sicuramente frequentati? I lavoratori avrebbero così l'opportunità di un confronto diretto con gli amici della Sig.na in questione, proprio gli odiatissimi "padroni". Sto fantasticando ma senz'altro da parte della Sig.na Borromeo una iniziativa privata di questo genere sarebbe un'azione più "nobile" e la manifestazione di un sincero interesse per le istanze dei lavoratori; non soltanto un modo per fare ipocrita spettacolo e demagogia nella televisione pubblica, sulle spalle di gente che non vive situazioni così privilegiate e che meriterebbe un miglioramento delle proprie condizioni, non soltanto parole, statistiche... ed espressioni commiserevoli. Rinnovando la mia stima a Lei ed a tutta la redazione, porgo cordiali saluti. M. Benefico 26 anni -Laurea in economia aziendale alla Bocconi- collaboratrice a progetto (immagine tratta da Gossip/Leonardo.it: la Borromeo al mega-Party di Briatore)

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Inviato da Anonimo
il 21/04/07 @ 16:17
Anch'io mi sento preso per i fondelli quando assisto alle performances "umanitarie" della vergine infilzata Borromeo e del finto-brigante Caruso. Soprattutto, è il mio 730, quel meschino CUD che ho la "fortuna" di avere che grida vendetta!
Lello

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Inviato da Anonimo
il 21/04/07 @ 16:29
ma 'sta Borromeo è la cognata di Lapo Elkann o sbaglio?
Enzo Russo

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Inviato da Anonimo
il 21/04/07 @ 16:50
Gentile lettrice, la Borromeo è una bocconiana come lei. Il problema è che anche la Bocconi è divisa in caste: bocconiani e... boccaloni!
claudia

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Inviato da Anonimo
il 21/04/07 @ 17:19
Tra i sinistri questi sono i più "sinistri" perchè guardano dall'alto in basso il popolo che letteralmente schifano. Quel finto eccesso di buonismo serve proprio a mettere le distanze tra le Loro Divinità e la Plebe, anche a parità di Cultura, di Intelletto e di Impegno Sociale. Il marchio Bocconi serve loro quanto un'altra palla sul blasone, così come l'eventuale titolo di "miss" conquistato in un circolo esclusivo per gente col pedigree e con tanti soldi. La Signorina Borromeo, state tranquilli, diventerà una firma internazionale del giornalismo, scriverà dei libri e dei saggi di approfondimento, magari si darà alla politica, fingendo di detestare il gossip. Sicuramente si lascerà impalmare da un rampollo dell'Alta Finanza o di un impolverato blasone dal nome altisonante e vuoto. Noblesse oblige! Questi, in gergo, si chiamano giacobini e con il "comunismo" o "comunitarismo" cristiano non hanno nulla in "comune". Sono arroganti bambini viziati impostici come modelli sociali. Preferiremmo essere bacchettati in TV (quella cui paghiamo il canone) da gente normale come noi, che s'è fatto il "mazzo tanto" e tanti sacrifici per emergere... invece ci tocca subire le umilianti prese per i fondelli di questi bipedi poco "nobili" e tanto snob. Vorrei precisare, al termine del mio commento, che generalmente voto la sinistra e che non simpatizzo con il giornale cui la lettrice si è rivolta ma le rivendicazioni, quando sono giuste, non hanno colore.
Carmine

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Inviato da Anonimo
il 21/04/07 @ 21:58
Dicono LARGO AI GIOVANI! eppoi al governo abbiamo le mummie egiziane, in Tv i soliti Baudo, Bongiorno e le new ri-entry di Biagi e Funari. Non c'è altro sistema che quello di aspettare l'età pensionabile per avviarsi al lavoro, cari giovani... a meno che non facciate una rivoluzione. Le rivoluzioni solo i giovani possono farle!
"nonna" Bice

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Messaggio N°260 del 14-04-2007 - 11:01
Tags: Lettere al direttore

Opinione o Provocazione di Loris Palmerini?
Forse, solo buonsenso.
Agli attenti lettori di "Megaride" l'ardua sentenza.
Loris Palmerini Presidente del Tribunale del Popolo Veneto
Ecco perché la "Repubblica Italiana" LEGALMENTE NON ESISTE

Al momento del referendum monarchia / repubblica del 1946 erano legalmente territorio dello Stato Italiano anche le terre di Istria con Capodistria e Pola ecc, la Dalmazia con Spalato e Zara, e le Isole Adriatiche. Queste terre erano "italiane" in base al Trattato di Rapallo del 1920 http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Rapallo_(1920). Dunque, seppure occupate dai Titini, erano terre che avevano il diritto di poter votare al referendum monarchia / repubblica del 1946 , un diritto che avevano i cittadini "italiani" lì residenti : essi avevano il diritto di voto, che però non hanno potuto esercitare in maniera ingiustificata. NON FURONO COSTITUITI I COLLEGI PREVISTI DAL DECRETO. Purtroppo, non solo gli aventi diritto lì presenti non poterono votare, ma nemmeno quelle centinaia di migliaia di essi che fuggirono al genocidio Titino e vennero in italia. E' vero, il caos era tanto, c'era una guerra civile, ed infatti perfino Corfù e il Dodecaneso erano terre Italiane in virtù di una pretesa e eredità del Regno d'Italia dalla Repubblica Veneta, cosa per altro mai dimostrata , ma infatti lasciamo perdere anche questo che rafforzerebbe il mio ragionamento. Torniamo ai territori d'Istria, Dalmazia e isole: essi furono ceduti dalla neonata "repubblica italiana" solo nel 1947 con il trattato di Parigi. http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_pace_Italia_Potenze_Alleate
Questo dimostra che al momento del voto del 1946 essi erano territori "italiani". Quindi, come può aver ceduto quei territori quella "repubblica" che da essi non era mai stata votata ? E sopra tutto, è legale un referendum dove solo una parte del territorio vota ? Chi rappresenta la Repubblica Italiana ? Purtroppo bisogna ricordare che oltre a quei territori del levante veneto che ho detto, anche Trieste, Bolzano e TUTTO IL FRIULI non poterono votare al referendum. Insomma MILIONI DI AVENTI DIRITTO AL VOTO non poterono votare al Referendum del 1946, pur essendo italiani con diritto di voto, e questo perché chi organizzò il referendum stava realizzando un colpo di stato. Infatti è noto che tali italiani erano per lo più di orientamento monarchico, e se avessero votato avrebbe certamente vinto la Monarchia. Per altro, il referendum è macchiato di diverse irregoralità, perfino non si è mai spiegato l'improvvisa comparsa nella notte dello scrutinio di milioni di voti pro republica, appunto lo scarto che fece vincere la repubblica per 12.717.923 voti contro 10.719.284 voti per la monarchia . Ma considerando che milioni di aventi diritto non poterono votare, questa differenza non è sufficiente per dare certezza del risultato del referendum e dunque legittimità alla repubblica. Ripeto, i milioni di Istriani, Dalmati e delle isole dell'Adriatico che non votarono, oltre a Bolzano, il Friuli ecc, fanno sì che il risultato del Referendum del 1946 non esprima la volontà popolare. Io non sono monarchico, ma RISPETTO LA VOLONTA' POPOLARE e pretendo che uno Stato rispetti la legge. Per tanto devo affermare che il Referendum del 1946 E' NULLO perché non è stato valevole per esprimere la volontà popolare del popolo italiano. Il RISULTATO REFERENDUM del 1946 non vale perché: - non è l'espressione della maggioranza degli aventi diritto al voto - probabilmente avrebbe vinto la monarchia - le modalità del passaggio di poteri sono oscure e macchiate da minacce alla casa regnante da parte degli esponenti cattolici e comunisti Di conseguenza, LEGALMENTE LA REPUBBLICA ITALIANA NON ESISTE A chi parla del "troppo tardi" si deve dire : può essere democratica e legale una repubblica che nasce dalla NEGAZIONE DEL DIRITTO DI VOTO ? La Repubblica Italiana è un FALSO, è illegittima, è giuridicamente INESISTENTE , e i diritti umani pretendono verità e la revisione delle Istituzioni attraverso dei referendum territorio per territorio autogestiti dalla cittadinanza, anche quella di Istria e Dalmazia. Per gli stessi motivi, le cessioni di territorio sottoscritte dai Repubblicani saliti al potere, ossia i trattati internazionali NON SONO VALIDI per difetto di rappresentanza.

Loris Palmerini 2006 (C) - citare sempre l'autore - copyright 2006 Loris Palmerini - all rights reserved

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Inviato da Anonimo
il 14/04/07 @ 16:24
Cari Patrioti, il senso di questa denuncia è chiaro. Mi domando: il Popolo vuole veramente la verità o parliamo alle campane di vetro? Il federalismo significa ridarre identità e visibilità ai Popoli ma in un'epoca di colonizzazione da parte dei sistemi bancari questo è possibile? Il capitalismo è anche la morte dello spirito: principalmente quello dei Popoli.
Saluti. antimo ceparano

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Messaggio N°237 del 02-04-2007 - 23:06
Tags: Lettere al direttore

Aggiornamento sui tristi fatti di Amorosi

Molti lettori ci hanno chiesto notizie circa le sorti del martoriato cagnolino di Amorosi (Bn), del quale abbiamo dato notizia al post n. 231 di questo giornale. Distinguendosi, per sensibilità ed etica, il responsabile del sito www.amorosionline.com , Alan Ragone , ci ha inoltrato il seguente, rassicurante messaggio che volentieri pubblichiamo:

Spett.le Redazione de "LA VOCE DI MEGARIDE" - Marina Salvadore, La ringrazio di aver pubblicato sul Suo Rotocalco on line l'articolo sul cane seviziato ad Amorosi e di aver ulteriormente richiesto informazioni sulle sue attuali condizioni di salute. Tengo a precisare che conoscevo molto bene questo cane perché sostava spesso nei pressi della mia abitazione, per cui ho sofferto ancora di più alla notizia dell'azione brutale e criminale che ha subito. Il cane, non si sa come, è sopravvissuto alla terribile violenza e da qualche settimana si trova in un canile dell'Enpa di Benevento dove è stato sottoposto alle cure necessarie, ma fra una decina di giorni sarà riportato ad Amorosi e non è proprio il caso di rimetterlo libero sul territorio, per cui si sta cercando di trovargli una sistemazione e un padrone affidabile, in grado di assicurargli tanto amore, oltre al cibo. Il cane, come si può immaginare, non è più lo stesso dopo tanta violenza subita. Non è più lo stesso nel fisico e nella mente, è un cane fortemente traumatizzato e che dovrà essere seguito e assistito per un lungo periodo, per ridargli, se è possibile, la fiducia negli esseri umani che prima era totale ma che ha perso completamente in quella terribile notte di violenza. Grazie ancora per la considerazione del caso e per voler eventualmente pubblicare sul Suo Rotocalco altre informazioni sugli sviluppi delle indagini che inizieranno a breve. Proprio in queste ore è in corso in paese una raccolta di firme per inoltrare denuncia alla Procura della Repubblica e molte persone stanno chiedendo di aderire. Se occorrono altre informazioni potete scrivermi all'indirizzo : info@amorosionline.com Cordiali saluti e buon lavoro Alan Ragone Direttore del Portale "Amorosi on line" www.amorosionline.com

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Messaggio N°233 del 01-04-2007 - 12:56
Tags: Lettere al direttore

La solita solfa dei pennivendoli di regime
da Deborah Ripreso - Catania

Spett. redazione, allego la stesura di una lettera idealmente rivolta al prof. Villari, scritta a Repubblica dopo aver visionato il filmato sull'opera "Il Risorgimento" di prossima pubblicazione. Egregio prof. Villari, non posso certo nascondere il senso di nausea e malcelato disappunto che ho avvertito nel guardare l'intervista da lei concessa a Repubblica per promuovere la pubblicazione de "Il Risorgimento". Da uno storico del suo spessore noi, gente del sud, ci saremmo aspettati onestà intellettuale, rigore storico e filologico, giustizia. La sua esposizione perfettamente in linea con la retorica piemontese del sud povero, arretrato, guidato da tiranni insensibili alle istanze "liberali" e ai "gridi di dolore", ripropone l'epopea garibaldina delle camice rosse le quali, in nome della libertà e dell’autodeterminazione, pugnando eroicamente, soddisfano il "bisogno di unità della PATRIA COMUNE". Il suo astorico uniformarsi allo stereotipo risorgimentale, uccide per la seconda volta le migliaia di meridionali che offrirono la loro vita per difendere la loro terra, il loro legittimo Re e le loro tradizioni dall’invasione piemontese del 1860. Lei parla di Patria e di bisogno di unità politica. Ma, mi scusi, di quale patria? Il centro nord, con i vari regni da secoli controllati da Potenze europee non poteva certo vantare cultura, lingua, tradizioni comuni né trascorsi di unità politica e territoriale. Gli unici ad avvertire politicamente tale “bisogno” furono i Savoia per mascherare i loro progetti di conquista della penisola determinando il fallimento di tutti quei progetti moderati che miravano ad una soluzione federale, unico rimedio per una coesistenza pacifica dei popoli italiani. Dal 568, anno dell’invasione longobarda, la penisola resterà divisa in un mosaico di Stati estremamente diversi tra loro. Quali sentimenti di patria poteva vantare il nord? Quelli della battaglia di Legnano e il Barbarossa, quelli della… “Padania”? O la discendenza dall’antica Roma? O la comune lingua parlata, nel 1861 solo dal 2,5% degli italiani? L’unica vera Nazione, con una storia di diversi secoli (730 anni) era il Regno del Sud in seguito chiamato delle due Sicilie. Nato nel 1130 ad opera dei normanni, con la sua storia, la sua cultura, le tradizioni, la lingua e la moneta durò fino all’invasione di Garibaldi e delle armi sabaude.Non prova vergogna, egregio prof, nel ripetere anche lei il consunto ritornello del sud povero e arretrato? Perchè non dice ai suoi lettori che il Regno di Napoli era il più industrializzato della penisola, con quasi 5000 industrie tra cui stabilimenti metalmeccanici, siderurgici, cantieristica navale, cartiere e concerie al primo posto in Italia. Perché non ricorda a chi lo segue da tanti anni il costo della vita e l’imposizione fiscale tra i più bassi d’Europa, la florida finanza pubblica, gli alberghi dei poveri, la vaccinazione obbligatoria, i primi provvedimenti pensionistici d’Italia e l’assenza del fenomeno migratorio. L’emigrazione verso le Americhe era sconosciuta prima dell’annessione forzata al Piemonte. Essa fu l’impietosa conseguenza del progressivo trasferimento di risorse economiche e materiali al nord, della chiusura di numerosi stabilimenti e dell’azzeramento di migliaia di ettari di colture (canna da zucchero, riso, tabacco) per favorire gli imprenditori del nord. Perché non prova a svelare l’inconfessabile mistero relativo alla destinazione dei milioni di ducati sottratti da Garibaldi e i suoi pescecani dal Banco di Sicilia (80 milioni di euro attuali) e di Napoli (1760 milioni di €) e dalle floride casse comunali? Ci spieghi, professore, il ruolo dell’Inghilterra e della massoneria nell’eroica spedizione dei mille, il tradimento di alti ufficiali e ministri Borbonici comprati dal denaro inglese e sabaudo, le truppe duosiciliane fatte arrendere senza combattere e, fra tutto, le deportazioni di decine di migliaia di soldati borbonici nei lager di Fenestrelle e San Maurizio. Nel ripetere con tono solenne la storiella risorgimentale non sente le loro grida? Non ode le sofferenze di coloro che furono fatti morire di freddo e fame sulle Alpi perché rei di essere incondizionatamente fedeli al loro Re e alla loro Patria? Non ode gli spari, i rastrellamenti, le cariche di cavalleria dell’esercito piemontese contro le popolazioni inermi e le città del sud che combattevano per la loro libertà, per il loro sacro diritto a NON volere un re straniero e l’unione (con plebisciti-farsa) ad altri territori della penisola e che gente come lei, per scusarsi agli occhi del mondo, chiamò sprezzatamene “briganti, cafoni, terroni”. Napoli, che dopo Parigi e Vienna era faro di cultura nelle arti, nelle lettere, nella musica, dove si stampavano il 55% dei libri di tutta la penisola… E’ avvilente per noi che ci definiamo italiani, dopo 147 anni, chiamare con pomposa retorica STORIA, la storia di chi con la doppiezza, l’inganno, lo sprezzo del diritto internazionale vinse una guerra di conquista imponendo la propria visione di “libertà”, dimenticando i perdenti, le genti del sud cui la sorte delle armi non arrise; le genti del sud che pagarono con la vita, la povertà, l’emigrazione, la decisione di pochi, furbi e audaci rivoluzionari. Rifletta, professore… e si vergogni!
D. Ripreso - Catania, 29 marzo 2007

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2

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Inviato da Anonimo
il 01/04/07 @ 13:55
E si vergogni sopratutto il quotidiano " REPUBBLICA " che ha avuto la bella idea di celebrare il risorgimento (del piemonte). Forse, in redazione,hanno ascoltato anche loro qualche "grido di dolore" ........
Ambro

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Inviato da Anonimo
il 01/04/07 @ 22:11
Carissima Deborah, i piemontesi non hanno vinto alcuna guerra! La guerra è tale quando la si dichiara al "nemico" e nel nostro caso si deve parlare di invasione e di occupazione. Voglio solo sperare che l'attuale Villari non sia discendente dell'altro Villari, storico onesto e difensore delle ragioni del Sud. A lei, il mio incoraggiamento a proseguire nella ricerca della verità ma soprattutto nella diffusione di essa presso i suoi concittadini.
Con stima, Antonio Russo.

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Messaggio N°200 del 10-03-2007 - 12:24
Tags: Lettere al direttore

Sanità Campana
Segnalataci dal lettore Osvaldo Balestrieri

Lettera inoltrata al direttore del quotidiano “Repubblica” dall’ex Dir. Gen.le dell’Az.Osped.G.Rummo di Benevento Negli ultimi mesi sui giornali locali sono stati pubblicati numerosi articoli e contributi circa la necessità di introdurre cambiamenti forti nella pubblica amministrazione ed in particolare nella gestione della sanità, ciononostante il divario tra enunciati e pratica non solo resta alto, ma anzi, è aumentato: basta girare per gli ospedali della Campania, andare nel territorio, parlare con la gente e con gli operatori, leggere le statistiche di salute, per rendersi conto che purtroppo assistiamo ad un peggioramento in termini di salute e di servizi offerti ai cittadini. Il Presidente Bassolino e l’Assessore Montemarano si mostrano ottimisti circa i risultati ottenuti, e ciò, francamente, lascia alquanto sconcertati coloro che vivono la realtà di ogni giorno. Gli stessi risparmi, se si va a ben vedere, non sono soddisfacenti, se si considera che molti investimenti sono stati solo rinviati. Tutto ciò, a mio parere, ha effetti devastanti sulla credibilità delle istituzioni e sulla volontà di resistere e continuare ad operare sia da parte dei cittadini che da parte degli stessi operatori. In un convegno svoltosi in questi giorni presso l’Università Federico ll, si è parlato di familismo, anche amorale, che continua a pervadere la società meridionale mentre alcuni degli oratori hanno voluto sottolineare la necessità, che almeno nella sanità e nella ricerca si effettuino nomine e selezioni premianti le buone professionalità, segno che si continua a selezionare una classe dirigente, a tutti i livelli, per lo più mediocre. Ma se le cose vanno così male, perché i cittadini, gli operatori e le loro organizzazioni non protestano chiaramente e fortemente? In base alla mia esperienza, i cittadini non protestano perché, oppressi da una atavica rassegnazione, ricorrono al solito metodo della “raccomandazione “ e della “conoscenza”, fosse anche l’usciere, mentre i più “fortunati”, scelgono la via dell’emigrazione al Centro-Nord, ed infatti ogni anno un milione di cittadini del Sud sceglie di andare a curarsi fuori. Per quanto riguarda poi gli operatori, anche e soprattutto i migliori, temono ritorsioni e ricadute negative, non tanto e non solo sulla propria persona e sulla carriera, quanto piuttosto sulla fornitura delle risorse indispensabile per poter lavorare, soprattutto dopo l’introduzione della Finanziaria del dicembre 2005, improntata esclusivamente sul contenimento dei costi, tra l’altro in modo piuttosto indiscriminato. Di fronte alla situazione reale e alla ipocrisia della nostra classe politica non si può continuare a tacere. Per questo ho deciso di scrivere questa lettera, nella speranza che altri vogliano seguire il mio esempio. Certo, per me è più facile, perché ormai sono in pensione, forzata. A questo proposito credo che comunque la mia storia sia molto indicativa. Sono stata nominata Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera G. Rummo di Benevento nel 2001. Durante il mio mandato è stata capovolta la realtà di quella azienda, che ha cominciato a dare risposte certe a cittadini ed operatori, garantendo di fatto l’autosufficienza provinciale, perché la squadra che ha lavorato con me si è prefissa il bene pubblico e perché tutte le nomine sono state improntate a criteri di trasparenza, professionalità ed autonomia rispetto alle sollecitazione del sistema politico. Il prezzo che ho pagato è stato l’isolamento sia da parte del sistema governo, ma anche delle donne che tanto si lamentano per essere scarsamente rappresentate nei luoghi di governo. Alcuni sono arrivati a dirmi, che le persone come me se ne dovevano andare dalla Campania. Sono stati fatti due Consigli comunali contro di me, sono stata più volte denunciata, per cui ora sono pendenti alcuni procedimenti giudiziari, uno dei quali fortemente infamante, rispetto ai quali sono certa che alla fine dell’iter giudiziario riuscirò a dimostrare la mia innocenza, onestà e buona fede, ma intanto la mia carriera è troncata.

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Messaggio N°190 del 03-03-2007 - 00:46
Tags: Lettere al direttore

Giornalisti, giornalai, ruffiani, capere e 'mpechere
da redazione Voce di Megaride

"Cara "Megaride", da qualche tempo ho l'abitudine di leggere le vostre pagine scritte in sordina e diffuse alla buona sorte di chi, fatalmente, si sorprenderà nel leggervi. Divoro quotidianamente stampa e mass media, essendo una "operatrice di settore" abbastanza qualificata, da lungo tempo. Lo spirito delle vostre pagine mi riporta al clima entusiasmante dei miei esordi, quando credevo che essere giornalista significasse fare opera di volontariato nella società civile... essere quasi un giustiziere, un combattente per la Verità ed il Progresso della collettività. Amavo diffondere in pillole la cultura e l'informazione perchè fossero comprensibili anche e soprattutto a coloro che non godevano di titoli accademici e ch'erano tagliati fuori dalle cose riservate ai solo "eletti"... Non voglio farla lunga ma ho gettato in pattumiera, qualche giorno fa, il mio ventennale tesserino d'iscrizione all'Ordine Nazionale dei Giornalisti; quel tesserino tanto ambito per cui in tanti, ogni anno, fanno carte false e riti propiziatori per ottenerselo! Sto per gettare in pattumiera anche la mia corposissima rassegna-stampa e quelle targhe e premi guadagnati sul campo ma solo quando mi occupavo dell'effimero. Quando, secondo coscienza, mi è capitato di ritornare sui miei passi, stringendo in mano l'elsa della spada di Giovanna d'Arco, non vi sono stati premi e riconoscimenti ma censure e nonostante fossi una "firma" ben nota, ho subito l'ostruzionismo di direttori ed editori svenduti al "sistema". Intanto, negli anni anche la realtà circostante prendeva a svuotarsi di valori, di ideali, di dignità e troppi "giornalisti" iniziarono a trasformarsi in scribacchini, in leccapiedi, venduti al sistema: "giornalai", come li avete giustamente definiti più volte nei vostri leali articoli. Per non parlare, poi, di una selva di individui che - segnalati da autorevoli personaggi del jet-set e della politica - senza saper leggere e scrivere, cominciavano a fare le star televisive quali opinionisti, tuttologi, esperti... tutti dediti alle volgarità ed al desiderio di apparire... Essendo di antiche origini napoletane anch'io li enucleo facilmente nelle colorite categorie dei ruffiani, delle capére e delle 'mpechére, tanto necessarie al gossip ed alla politica di annientamento dei rivali in politica, negli affari, nello spettacolo, nelle "famiglie"... persino nella Fede professata. A suon di soldi! E... che soldi! Tanti, troppi, scandalosi, vergognosi soldi per comperare cattiveria, menzogne, perfidia... come a dei killer professionisti! Per non parlare dei voltagabbana...che non è una specialità dei soli politici... Vi porto un esempio, tra i tanti. C'è una "collega" nella vostra città che avevo imparato ad apprezzare sin dai suoi esordi (che, in verità sono recenti data la sua ancor giovane età). Nei suoi primi articoli scritti per un famoso quotidiano semi-reazionario édito come quasi tutti al Nord, ritrovavo la mia tempra degli anni migliori... Costei scatenò un putiferio con i suoi documentati interventi in materia di "scandalistica bassoliniana", quale corrispondente da Napoli. Fulmini e saette furono scagliati da quegli occhi e mani di brace per certo tempo, pericolosamente, sugli allegri affari del governatore della Campania e di certi suoi accoliti, fino a indurre la sottoscritta a temere che la troppo vesuvina e giovane collega emergente potesse incorrere in qualche "accidente" di percorso... Tra l'altro, ero a conoscenza del fatto che tutto quel livore sull'indubbia affaristica del governatore campano le proveniva in maggior parte dalla sua appartenenza ideologica all'opposta fazione di A.N. ... Ora, che ho gettato il mio tesserino posso dichiarare d'essere anch'io una sostanziale elettrice del centro-destra... ma getterò in pattumiera anche la tessera elettorale, a tener compagnia a quella dell'Ordine. Comunque, nessuno mai - a giudicare dalle rigorose critiche da me scritte spesso contro alcuni personaggi del centro-destra - avrebbe potuto immaginare questa mia "debolezza"... La moralità, la verità e l'austerità sono stati da sempre il mio credo, il mio costume di vita "giustiziera"... Per farla breve, la vostra "pasionaria", rivoluzionaria anti-governatore Bassolino... non è morta bruciata sul rogo come Giovanna d'Arco ed alcun "accidente" le ha bloccato la carriera che, più sfolgorante ed ambita, ora la vede rigenerata e autorevole occupare una "sedia" più alta di uno scomodo sgabello al quale era costretta dalla gavetta, dotata di schienale imbottito e braccioli orientabili proprio in un bell'ufficio di quella regione Campania tanto vilipesa ed ancora condotta dall'inossidabile governatore rimasto illeso da ogni fulmine e saetta scagliatogli contro dalla sua novella dipendente; anzi, collaboratrice!. Era solo un esempio... Ne ho viste e sentite di tutti i colori: questo descritto mi sembrava più vicino alle vostre tematiche meridionaliste che sottoscrivo con convinzione ma che - mi spiace disilludervi - non troveranno mai uditorio possibile, purtroppo. Come si dice? Meglio darsi all'ippica! Personalmente, alla luce della mia inutile esperienza durata una vita che posso ritenere altrettanto inutile, trovo scandalosa la politica di finanziamento ai "giornali", il balzello annuo all'Ordine professionale, le nuove modalità di accesso alla professione, fatte di scuole, corsi e stages a pagamento e di ulteriori corsi a pagamento per potersi iscrivere al concorso a Roma per l'agognato tesserino... vergognosa è la iscrizione all'Albo di emerite mignotte, oche e giullari di corte accanto a giornalisti veri, opinionisti eccelsi, combattenti della Verità, inviati di guerra che magari rischiano la pelle per fare seriamente ed eticamente il proprio lavoro inteso come l'intendevo io: una missione! I colori della vita e tutti i petali del fiore della vita sbiadiscono e sviliscono. Non v'è più passione, non v'è più giustizia, non v'è più sete di dignità. Non saranno loro, gli egregi colleghi dalla Mont-Blanc in radica e puntale in oro, circonfusi dell'aura dei soloni cui slappano il fondello, ad emarginare me. Sono io che mi libero definitivamente di loro, ficcandoli nel cassonetto dei rifiuti umani, insieme ai miei impossibili sogni di dignità, laddove meritano di poltrire tra i rifiuti organici di questa "zozza" società. Con buona pace di quei rari giornalisti degni di tal titolo che, fortunatamente, ho avuto l'opportunità di incontrare. Auguri a voi, ai vostri sogni di libertà e verità, con l'auspicio che non si infrangano com'è accaduto a me. Buon lavoro!"

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Messaggio N°149 del 04-02-2007 - 13:17
Tags: Lettere al direttore

Una proposta CompraSud

Riceviamo da Michele Fisicaro, produttore agrumicolo di Lentini, la seguente allettante offerta che giriamo a tutti i nostri lettori, nello spirito delle politiche del "CompraSud", utili a far girare l'economia del Mezzogiorno, privilegiando lungo ogni coordinata geografica la scelta e l'acquisto dei nostri esclusivi prodotti d.o.c. e d.o.p. e nell'attesa che altri imprenditori meridionali vogliano far propria l'iniziativa del signor Fisicaro.
Egregia redazione, caro lettore, sono un piccolo proprietario di un fondo agrumicolo a Sud dell’Etna , ove coltivo agrumi ed in modo particolare la varietà "moro" pigmentate, e precisamente in C.da Armicci tenere del Comune di Lentini (sr). La coltivazione dei miei agrumi la effettuo così come fu introdotta in Sicilia dagli arabi durante la loro dominazione, senza uso di alcun fertilizzante, diserbante e pesticida. La posizione collinare a sud dell'Etna del mio agrumeto, per effetto delle notevoli escursioni termiche della zona determina l’accumulo nei miei frutti degli antociani, che conferiscono alla polpa il caratteristico colore rosso. Gli antociani sono dei pigmenti naturali che danno alle arance rosse tutto il loro colorito ed i loro sapore unico. Ma non solo, sono degli antiossidanti che combattono i radicali liberi (responsabili dell’invecchiamento), svolgono tutta una serie di importanti funzioni fisiologiche e soprattutto sono fondamentali nella prevenzione dei tumori. Insomma, fanno davvero un gran bene. Per tutti questi motivi l’arancia rossa è da preferire rispetto alle altre generiche arance. Spremuta poi dà il meglio di sé. Così, mentre gusta il succo fresco ed invitante di un’arancia rossa di Sicilia, aiuta il suo organismo a mantenersi in forma in modo piacevole e, soprattutto, genuino. Perché l’arancia rossa, spremuta o a spicchi, è l’alleato più fedele, semplice e gustoso della nostra salute: dà sapore ad una pausa, dà energia durante lo studio e lo sport, dà benessere, sempre. Tutti sappiamo che le arance contengono un’elevata concentrazione di vitamina C, e che un paio di spremute al giorno sono il più efficace e naturale antidoto contro i raffreddori e le forme influenzali. La vitamina C inoltre protegge il cuore ed il sistema cardiovascolare, previene la gastrite e l’ulcera, disintossica ed incrementa le difese immunitarie dell’organismo. Pochi, invece, sanno che l’arancia rossa di Sicilia contiene rispetto agli altri agrumi, circa il 40% in più di vitamina C. L’arancia rossa rappresenta un vero e proprio regalo della Natura, una varietà pregiata ed unica al mondo. Unica per il gusto, innanzitutto, ma anche per l’energia e la salute che sono racchiuse all’interno dei frutti. Il frutto fresco presenta un contenuto di vitamine di gran lunga superiore a quello del prodotto conservato (succhi pastorizzati). In particolare, “provitamina A”, “vitamina B1”, “vitamina B12”, “Biotina”, “vitamina C” e “vitamina PP”, che subiscono una riduzione del 50% durante il processo di conservazione.Una ricerca decennale su un campione di 11.000 persone eseguita dall’Università della California ha dato ulteriore dimostrazione degli straordinari effetti benefici della vitamina C. Secondo i risultati della ricerca, consumare quotidianamente forti dosi di vitamina C può prolungare di cinque anni la vita degli uomini e di un anno quella delle donne. PERCHE' SCEGLIERE LE MIE ARANCE ROSSE? quest'anno ho deciso a costo di perdere l'intera produzione, di non cederla ai commercianti del settore e di vendere direttamente ai consumatori, perchè ritengo ingiusto che il consumatore viene ristretto al consumo frequente di agrumi per l'elevato costo che è costretto a sostenere, e non sempre sa cosa acquista e mangia. Pertanto Le offro la possibilità di potere acquistare i miei eccezionali agrumi così come vengono raccolti e ingabbiati a soli € 0.50 al KG. oltre le spese di spedizione € 9,20 + € 3.00 cassetta tradizionale in legno, quindi una cassetta standard di Kg. 30 al suo domicilio viene a costare appena € 26.00, mentre il tarocco da tavola (pezzatura grande) Euro 35,00. Per il pagamento della fornitura, non ci sono problemi, può essere effettuato sia in contrassegno, bonifico bancario o versamento in c/c postale, oppure se non ha fiducia anche dopo avere degustato le mie arance, nel modo in cui desidera.
Nel caso non fosse interessato, chiedo scusa per il tempo sottrattoLe, invece se intende gustare le mie arance può contattarmi anche telefonicamente al 338.5662307, oppure via email: michelefisicaro@tiscali.it
Distinti Saluti - Ossino Fisicaro Michele res Lentini C.da Armicci s.n.

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Messaggio N°139 del 29-01-2007 - 19:08
Tags: Lettere al direttore

La Via Crucis è reato di gruppo
Riceviamo da Rafminimi13@libero.it il seguente messaggio,
opportunamente documentato:

Non mi dite che le DISTOPIE, complici le manie di psedo-protagonismo di tante persone da poco, non stanno avanzando a passi da gigante! Può la tradizionale devozione della Via Crucis essere definita espressione di un «disegno criminoso»? Può un'innocua sequenza di «stazioni» che ricordano la passione di Cristo, composta da qualche piccola lapide, bassorilievo e lumino, sistemata in privatissimi terreni agricoli dai loro legittimi proprietari, diventare «un pericolo per la salute e l'incolumità fisica» delle persone? In Italia si aprono discoteche che costringono interi quartieri a sorbirsi, loro malgrado, i decibel d'ordinanza; c'è chi alleva abusivamente tigri o serpenti nel giardino dietro casa, chi celebra messe nere. C'è chi prega Allah a cielo aperto, sul pubblico marciapiede. Ma realizzare sulla tua proprietà un'innocua Via Crucis, no, questo non puoi farlo. E se lo fai, si trova sempre un magistrato pronto a sentenziare che quella pratica devozionale rappresenta un «disegno criminoso»… da “IL GIORNALE”: “Quella di Ortensio Sassi, Maria Grazia Zaccaria, Roberto Albertelli e Dolores Coleschi è una storia paradossale. Dal 2003, le due coppie, abitanti nella campagna di Castrocaro Terme, hanno «installato» una Via Crucis, con le tradizionali quattordici stazioni, e una croce alta sette metri e illuminata al neon (ma che si spegne puntualmente a mezzanotte). Tutto ciò all'interno di un terreno agricolo di proprietà e con tanto di autorizzazioni dell' amministrazione comunale. E dopo aver avvertito il vescovo e il parroco, che nulla avevano, né potevano avere, in contrario. Ogni venerdì sera, ad esclusione del Venerdì Santo - quando le famiglie partecipano alla funzione in parrocchia - i Sassi e gli Albertelli radunano un gruppetto che varia da cinque a quindici persone, e dalle 21 alle 22.15 percorrono, pregando, i circa 550 metri di viottolo lungo cui si snodano le stazioni. Le auto dei presenti vengono parcheggiate in un'area predisposta a questo scopo nella proprietà degli Albertelli fin dal 1988. In occasione della prima Via Crucis, il 1° venerdì di settembre 2003, la signora Coleschi ha avvisato la polizia municipale di Castrocaro, informando che la preghiera ci sarebbe stata ogni venerdì. Quella prima sera, una pattuglia di vigili urbani aveva percorso lentamente la strada privata che attraversa le proprietà delle famiglie per osservare quanto stava accadendo. Che cosa può esserci di male, vi chiederete, in un gruppuscolo di fedeli che decide di ricordare ogni settimana la morte di Gesù, leggendo brani del Vangelo? A cinque vicini, la storia non è proprio andata giù. Per loro, quelle piccole lapidi e quel viottolo rappresentano una minaccia. Così hanno presentato un esposto, scrivendo che «la tranquilla amena località... subiva profondi, ma innaturali mutamenti, destinati ad incidere pesantemente sulla vita quotidiana dei residenti e con ripercussioni sulle proprietà di questi ultimi... Sembra che abbiano intrapreso il progetto di trasformare la zona in "zona di culto"». Nell'esposto, i cinque firmatari chiedono alla magistratura di «accertare l'avvenuta modifica dello stato morfologico dei luoghi, nonché il conseguente disagio ambientale», e pure i disagi derivanti dall'aver trasformato - affermano - «un paesaggio da agricolo a pubblico». Peccato che il terreno pubblico non sia, ma si tratti di proprietà privata. Infine, i firmatari chiedono alla Procura di Forlì di accertare «la ricorrenza di condizioni di pericolo per la salute e l'incolumità fisica e il patrimonio». Sembra incredibile, eppure il Tribunale ha condannato le famiglie Sassi e Albertelli, con decreto penale del 15 settembre 2006, per aver realizzato la Via Crucis in casa loro. Sarebbe come se un giudice condannasse qualcuno per aver installato un «percorso-vita» nel bosco di proprietà dietro casa, o per aver esposto variopinti nanetti o puffi nel viottolo che porta al garage. «In nome del popolo italiano», il giudice Giovanni Trere, ha giudicato i quattro promotori colpevoli di «reato continuato» (art. 81 del codice penale), «disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone» (art. 659), mancato «avviso al Questore». Avrebbero agito «operando in concorso tra di loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso» realizzando «strutture di carattere religioso». Gli interessati, ai quali è stata comminata un'ammenda di mille euro a testa ed è stata proposta l'estinzione della pena grazie all'indulto, hanno invece fatto ricorso. «La sentenza - spiega al Giornale Ortensio Sassi, di professione analista informatico - non ha tenuto conto che la croce e il terrapieno per il parcheggio sono stati realizzati nella proprietà privata e con autorizzazioni comunali; che non doveva essere avvisato il Questore perché la Via Crucis non si svolge in luogo pubblico ma in un terreno agricolo privato, che le "stazioni", cioè le lapidi sono un libero arredo in proprietà privata. Quanto al disturbo del riposo delle persone, beh, deve sapere che uno dei firmatari abita a Bologna, altri due a ben 100 metri dal luogo del nostro passaggio». C'è di più. Spesso e volentieri, proprio in concomitanza dell'inizio della Via Crucis, da una casa vicina c'è chi attacca a tutto volume uno stereo che ha le casse all'esterno, per disturbare il gruppetto di persone in preghiera e i loro «criminosi disegni», fatti di Paternoster e Avemarie.

Nota della redazione

Abbiamo ritenuto utile diffondere questa ridicola quaestio di malvicinato poiché l’occasione ci offre un razionale aggancio con l’attualità politica di questi giorni, relativamente al ddl di Mastella, divenuto Legge dello Stato contro il negazionismo della Shoah ebraica e per trovare spunto di riflessione sulla nostra confessione di Fede. E’, infatti, sempre più evidente – dentro e fuori il Paese - una sorta di negazionismo ad oltranza della Cristianità, che pure ha avuto il suo olocausto ed i suoi martiri (ne ha tutt’ora nel mondo) e che ci sembra, oggi, quanto mai isolata ed in difficoltà, senza paladini a rappresentarla ed a difenderla. Da parte del nostro governo, sarebbe stato più consono provvedere all’emanazione di una Legge contro il negazionismo di ogni etnocidio, di qualsiasi professione di fede, comprendendovi – e non vogliamo ripeterci – anche l’olocausto e la diaspora di altre popolazioni, dovuti alle solite mere questioni di economia politica, di espansionismo, di razzismo e di confessione di fede. Abbiamo notizia che in Francia, già nell’ottobre scorso, in via provvisoria è stata ammessa all’approvazione del Governo una Legge contro il negazionismo dell’olocausto e della diaspora armena, sempre negate dai Turchi che, a riguardo, hanno imposto un paradossale contro-negazionismo in patria, inteso quale grave reato penalmente sanzionabile (e…conosciamo i metodi ottomani!) di “attività anti-turca” nei confronti di chiunque abbia chiesto o fatto verità sul genocidio degli Armeni e revisione storica di quell’orribile epoca che si è protratta molto oltre la fine della prima guerra mondiale. Per ironia della sorte, essendo nel nostro Paese considerata un tabù la storia vera del risorgimento, fatta di protestantesimo, invasioni, vandee, stermini, stupri, saccheggi, occupazioni e falsi plebisciti, saremmo indotti a rivolgerci alla Francia della Rivoluzione e delle forche, per far riconoscere a livello europeo il negazionismo perpetrato contro il Mezzogiorno d’Italia ed anche il riconoscimento e la difesa della nostra confessione di fede, visto che – inspiegabilmente – anche il Vaticano non pare essere molto coinvolto, considerata l’evidente inerzia. Paradossale è stato anche l’intervento del nostro presidente Napolitano alla vigilia della Giornata della Memoria, laddove imponeva il riconoscimento del “sionismo” quale principio fondante dello Stato di Israele (fin qui, tutto bene), così come egli ritiene che il Risorgimento e la Resistenza sono i principi fondanti dell’Italia. Non so a voi…ma alla sottoscritta Risorgimento e Resistenza danno l’idea di fare a cazzotti tra loro! Comunque, evviva il paradosso, sale della “diplomazia” politica e dell’imperialismo occulto! Beati i martiri cristiani di ieri e di oggi….perchè loro vedranno il Paradiso… sempreché Mastella, Pannella, Ruben e Bush non abbiamo mire espansioniste pure “lassù”! - M.S.

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Inviato da Anonimo
il 30/01/07 @ 10:39
Se questo non fosse un giornale serio penserei ad una burla: cosa da pazzi! E' il caso di dire: tutto è perduto fuorchè la vita e l'onore!
antimo ceparano

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Messaggio N°131 del 24-01-2007 - 19:52
Tags: Lettere al direttore

Basta con la violenza!

Riceviamo da una gentile lettrice copia dell’appello da lei inoltrato al sindaco di Castellammare. Condividendo le motivazioni della denuncia, la sottoscriviamo in pieno, confidando nella vostra sensibilità all’ulteriore diffusione presso chi competente. Ci scusiamo con i più sensibili per l'immagine "forte" a corredo dell'appello che ha l'unico scopo di rappresentare la cruda realtà; l'esemplare fotografato può forse meglio di tante parole sollecitare nella gente civile una reazione adeguata allo scempio di tante creature.

"Signor Sindaco la prego di intervenire per fermare questa ondata di violenza di cui parla questo articolo che le accludo sotto perche' chi e' capace di compiere queste azioni ignobili su degli animali e' un individuo pericoloso per la societa' e va messo in condizione di non poter fare altro male.
Sicuramente questi vigliacchi -perche' chi approfitta dei piu' deboli non è altro che tale - non si farebbero scrupolo, se fossero sicuri di farla franca, di agire anche su bambini o vecchi indifesi e percio' vanno messi in condizione di non poter fare altro male e vanno puniti con grande severita' anche per essere di monito a chi volesse seguire le loro gesta. Credo che ci sara' sicuramente qualche persona che conosce i responsabili di queste azioni vergognose e che quindi possa aiutarla a dare loro un nome e cognome, per cui la prego di agire subito e di farli punire, non solo pecuniariamente ma anche con la detenzione.
La ringrazio in anticipo.
Claudia Spagnuolo - Cittadinanzattiva Sez. Animali Castelli Romani
allego l'articolo di giornale:

Impiccano un cane nel bosco di Quisisana

Non si placa a Castellammare l'ondata di violenza sugli animali.
La scorsa settimana tre cuccioloni di grossa taglia erano stati abbandonati nei boschi di Quisisana; erano tre magnifici animali ed erano stati adottati (per così dire) da alcuni volontari che giornaliermente li raggiungevano per alimentarli. Stamattina però alla signora di turno si è presentato uno spettacolo agghiacciante e terrificante. Uno dei tre fratelli pendeva penzoloni da un albero con una corda al collo mentre un altro guaiva guardando quel corpo inanimato penzoloni nel vuoto. Del terzo invece nessuna traccia: era stato fatto scomparire nel nulla. Il tam-tam animalista si è subito messo in moto e sul posto sono giunti immediatamente i volontari dell'ADDA e molte altre persone sensibili ed amanti degli animali. E' stato richiesto l'intervento del servizio veterinario dell'ASL Na5 per far effettuare l'autopsia sui resti del cane; il veterinario di servizio, dott.sa Anna Varrella, non ha potuto fare altro che costatare il decesso del povero animale e ordinarne la rimozione dei resti. Sono state avvertite anche le forze dell'ordine: è intervenuta una pattuglia di vigili di polizia municipale che ha verbalizzato l'atroce episodio. Ma quello di oggi è solo l'ultimo di una lunga serie: la settimana scorsa un gruppo di ragazzini si è divertito a lanciare dal primo piano dell'Hotel Miramare (in ristrutturazione) una cagnolina che si è salvata per miracolo e se l'è cavata con la frattura di una zampetta; è stata operata e attualmente è ricoverata in una pensione dove resterà fino a guarigione. Lupo, uno splendido cagnolone bianco che viveva tranquillamente tra Piazza Matteotti e la villa comunale, è stato picchiato a sangue e non si sa che fine abbia fatto. Le aggressioni ai danni dei randagi avvengono ormai quotidianamente in ogni rione della città; gli animali sono terrorizzati e scappano anche alla semplice vista di un ombrello. E' vero che c'è una diffusa insensibilità nei confronti degli animali, ma ci sono anche molte persone che invece li amano e sono stanche di assistere continuamente a scene di cotanta violenza.

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Inviato da Anonimo
il 24/01/07 @ 20:47
E' vergognoso che esistano amministrazioni locali, quali la Regione Campania, che spendono fondi milionari per organizzare corsi per "studiare" da "veline" e non destinano un euro alle fondazioni animaliste che saprebbero fare molto meglio dei canili municipali e dei famosi lager privati autogestiti da "amici degli amici". Ma di cosa ci meravigliamo, in fondo, se i nostri simili gettano nei cassonetti persino i bambini? La vita è solo un valore aggiunto. Sfido chiunque a guardare dritto negli occhi un cane o un bambino mentre gli si fa violenza; la vista, probabilmente, è quello tra i cinque sensi considerato superfluo in certe pratiche, sono gli altri, i sensi impegnati nel piacere della cattiveria. Vergognamoci della nostra "umanità". Gli animali sono migliori di noi bestie.

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Inviato da Anonimo
il 25/01/07 @ 17:16
vivo come se fossi presente ad un eterno funerale! In me si è spenta ogni gioia: la violenza è diventata il pane quotidiano per noi povera ed onesta gente. Non voglio unire la mia voce al coro di chi ce l'ha con i poltici ma se qualcosa in casa mia non funziona il maggior responsabile sono io che rappresento il capofamiglia! Signori politici: vedete cosa fruttano le vostre azioni! e per una volta siate uomini.
antimo ceparano

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Messaggio N°106 del 03-01-2007 - 21:31
Tags: Lettere al direttore

I pregiudizi anti-meridionali

riceviamo da Osvaldo Balestrieri, cultore della storia antica di Napoli, queste annotazioni, in attesa dei vostri commenti.
Dal libro di Guido Dorso “La Rivoluzione Meridionale”,appendice seconda. - recensito in”Quarto Stato” di Roncelli (18 settembre 1926) fu l’ultimo scritto di Gramsci prima di essere arrestato. - “Rinascita” anno II° 1945 n° 2, il titolo esatto del saggio era “Alcune note sulla questione meridionale”. …….E poiché lo scritto di Antonio Gramsci è divenuto quasi addirittura introvabile….. …….soprattutto perché al popolo meridionale interessa assai che il proletariato italiano eviti nel prossimo futuro tuti gli errori che spinsero il vecchio Partito Socialista in una posizione anti-meridionalista…….. ……il pensiero di Gramsci è cosi’ tagliente,e la sua revisione critica cosi sincera,che……. E che si tratti di una revisione, e più esattamente di una revisione critica,cioè non di un riesame ideologico,ma di un esame di coscienza storico- politico , lo confessa lo stesso Autore,quando,quasi autobiograficamente, ci rende conto di un processo di adeguamento alla realtà, svoltosi sotterraneamente in quell’èlite dell’ “Ordine Nuovo” di cui egli fu indubbiamente il più forte cervello: “Il primo problema da risolvere, per i comunisti Torinesi, era quello di modificare l’indirizzo politico e l’ideologia del proletariato stesso, come elemento nazionale che vive nel complesso della vita statale, e subisce inconsapevolmente l’influenza della scuola del giornale, della tradizione borghese. E’ noto quale ideologia sia stata diffusa in forma capillare dai propagandisti della borghesia nelle masse del Settentrione: il Mezzogiorno è la palla di piombo che impedisce più rapidi progressi allo sviluppo civile dell’Italia; i Meridionali sono biologicamente degli esseri inferiori, dei semi barbari o barbari completi, per destino naturale; se il Mezzogiorno è arretrato, la colpa non è del sistema capitalista o di qualsivoglia altra causa storica, ma della natura che ha fatto i meridionali poltroni, incapaci, criminali ,barbari, temperando questa sorte matrigna con l’esplosione puramente individuale di grandi genii, che sono come le solitarie palme in un arido e sterile deserto.”Il Partito Socialista fu in gran parte il veicolo di questa ideologia borghese nel proletariato settentrionale……

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inviato da Anonimo
il 04/01/07 @ 10:46
In relazione all’articolo pubblicato su Megaride e che tira in ballo la questione meridionale alla luce dell’analisi gramsciana, pur non condividendo il punto di partenza dell’analisi storica di Gramsci e il concetto di intellettuale organico al sistema (concetto per altro ampiamento utilizzato dalle partitocrazie occidentali degli opposti schieramenti) devo evidenziare che lo stesso Gramsci fu lasciato marcire in carcere mentre personaggi più funzionali alla logica materialista staliniana vennero liberati (mi spiace dirlo ma Pertini fu
liberato come altre decine di dirigenti socialcomunisti mentre Gramsci fu lasciato per volontà staliniana in carcere). Gramsci è stato l’unico dirigente comunista occidentale ad opporsi idealmente a Stalin e l’analisi storica della questione meridionale che svolge, al pari di Salvemini, è lontana dal coro degli osannanti. L’articolo mi sembra molto riduttivo e non è generoso verso un uomo che pur di diversa collocazione ideale è stato un martire degli opposti schieramenti.
Abbracci.
Antimo Ceparano


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Inviato da Anonimo
il 04/01/07 @ 16:22
Antimo, desidero specificare che il signor Balestrieri non ci ha inoltrato un articolo ma semplicemente delle note, proprio per stimolare un dibattito; non a caso oltre l'immagine di Gramsci è stata inserita la copertina del libro "La razza Maledetta" che ho letto, pur se con tanta rabbia, e che segnalo vivamente a chiunque voglia approfondire il tema dei luoghi comuni sui meridionali.
marina s.

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Messaggio N°96 del 27-12-2006 - 14:16
Tags: Lettere al direttore

Perchè abbiamo fatto silenzio sul caso Welby
La Voce di Megaride

Riceviamo dal nostro collaboratore Antimo Ceparano, che già lamentava, unitamente ad altri lettori, la mancata attenzione di questa redazione al "caso Welby" , la seguente riflessione in parte condivisa, alla quale in pari sede rispondiamo, motivando il nostro silenzio. LA MISERI – CORDIA NEGATA . Un uomo soffre per più di quarant’anni. La prima conseguenza di una simile condizione è che la memoria subisce un danno irreversibile: si ammala perché è ferita. Ogni giorno è un riflettere sulla propria condizione, un accanirsi sul significato della Vita. I sensi sono ottenebrati da giorni sempre uguali con ore che segnano il respiro che si fa sempre più affannoso. Bisogna che accanto all’Uomo sofferente ci siano persone d’amore. Parlo dell’Amore che non viene dalla carne. Certamente vi sono accanto all’Uomo della sofferenza persone che dedicano ogni istante del proprio giorno ad accudirlo: il guaio è che tutto poggia sul Valore del significato della parola Uomo: l’ancora è lontana. Sepolta nelle profondità di oceani lontani. Vengono i pescicane, coloro che del dolore non hanno pietà altrimenti porterebbero il peso dei milioni di sofferenti, anziani, bambini soldato, disoccupati, famiglie in difficoltà e…ci sarebbe da scrivere per molto tempo. A costoro interessa il significato politico, il cogliere una vittoria che si profila facile, sull’onda dell’emozione: dell’Uomo sofferente importa poco o niente…per anni non ne hanno nemmeno conosciuto l’esistenza. Poi, l’occasione di una lettera lo rende prezioso, adatto ai propri scopi…Alla fine l’Uomo muore…ucciso dal clamore della finta pietas. La Chiesa ne rifiuta la cerimonia funebre: è caduta nella trappola abilmente preparata. Ne ha fatto anche dal punto di vista spirituale un simbolo politico dimenticando che non spetta agli uomini il giudizio; quello è di Dio: NON GIUDICATE e non sarete giudicati.(Antimo Ceparano) La Voce di Megaride risponde: Carissimo Antimo e cari lettori, il nostro silenzio intorno al caso nazionale del martoriato Piergiorgio Welby, è parte integrante dello spirito che anima questo giornale autonomo, libero, apartitico, che non vuole essere fagocitato dalle "politiche" istituzionali, proprio per non tradire se stesso e gli ideali che animano da circa un ventennio chi lavora, come noi, ad un progetto di rivendicazione identitaria, considerata un tabù da tutte le politiche di destra, di sinistra e di centro. Chiariamo, intanto, che alla parola PIETAS riconosciamo il giusto senso che non equivale a PIETA' o, peggio ancora, a "PENA" (inteso quale "fare pena") ma a quello autentico di COMPENETRAZIONE. Nella triste vicenda, sfruttata ed abusata politicamente sulla pelle di un Uomo messo in Croce, abbiamo rintracciato solo vergognoso desiderio di profumo di moltiplicazione di consensi da parte di un partitello che non ha alcun peso politico nelle coalizioni di governo, e che strumentalizzando per fini propri - senza riguardo di "umanità" e di "pietas" - la dolorosa agonia di Piergiorgio Welby ha contestualmente, forzatamente, deviato l'opinione pubblica dalla trattazione dei più importanti "Affari di Stato" che alle spalle dell'inconsapevole Popolo Italiano si compivano in gran comodità di riservatezza sugli scranni del Governo; contestualmente, ripetiamo, agli ultimi e più disparati affondi alla Chiesa Cattolica, la più perseguitata al mondo, contro cui i signori "massoni", progressisti e liberalisti dell'ultim'ora, insieme ai soliti "papponi" pseudo-intellettuali di contorno si stanno perfidamente accanendo, dopo aver manovrato per farci credere che sia l'Islam il nostro nemico... che l'Islam sia congrega di soli integralisti e kamikaze... quando integralisti e kamikaze, come nella circostanza, si annidano proprio in quel sibillino LAICISMO di comodo: urticante come una dittatura! Ma la Chiesa Cattolica, dimenticano, è custode della matrice giudaico-cristiana dell'intera Europa; per noi meridionali, per i nostri avi che abitavano un regno confinante con "l'Acqua del Mare e l'Acqua Santa", che combattevano al grido "Per il Trono e per l'Altare!" e le cui milizie erano poste sotto la protezione della Immacolata, riteniamo sia non solo custode e matrice ma addirittura essa stessa RADICE. Quale Rinascimento sarebbe stato possibile in Italia, senza l'imprimatur del Cristianesimo? Avremmo mai conosciuto l'epopea dei COMUNI che presero a sorgere prorio intorno alle abbazie ed ai conventi? Non vorremmo macchiarci di retorica: siamo al passo con i tempi ma abbiamo cognizioni del passato, soprattutto dei Bersaglieri della finta Breccia di Porta Pia e del cadavere di Pio IX gettato nel Tevere, dei massacri e dei saccheggi dei nostri comuni e templi sacri, dei falsi plebisciti dalla Serenissima alle Due Sicilie, per costruire sul nostro sangue e sul nostro oro l'ITALIA UNA! Accampiamo e difendiamo le nostre radici cristiane, pur entrando in conflitto di pensiero, spesso, con l'operato della Chiesa in determinate circostanze: d'impeto, per esempio, alla notizia del rifiuto delle esequie religiose per Welby, un accecante attacco passionale di PIETAS, di MISERICORDIA, ci ha portati a giudicare negativamente il diktat del Vicariato romano, poi abbiamo compreso che a Welby non erano stati negati il RISPETTO e la PREGHIERA di suffragio da parte della Chiesa - perchè Welby merita RISPETTO! - ma soltanto gli era negata la santificazione quale CAPRO ESPIATORIO e Patrocinante dei radicali, il riconoscimento di ARIETE sfonda-portoni nella vergognosa guerra fredda intentata dal Protestantesimo al Cristianesimo. Abbiamo dimenticato, forse, di quando fu imposto a San Gennaro di compiere il miracolo del sangue, in Duomo, per omaggiare il tiranno V.E.II invasore? L'analogia è da cogliere. Noi, non siamo caduti nella "trappola"... e da cristiana non integralista quindi non bizzoca ne' paolotta, ma fiera della propria Identità, sinceramente, La Voce di Megaride non se l'è sentita - umanamente - di speculare sul "caso Welby", sulla pelle di un Uomo usato come agnello sacrificale, preferendo in silenzio accompagnarlo Lassù dove, ne siamo certi, contempla il Volto di Dio... comunque ognuno voglia chiamarLo... ma avremmo provato repulsione per noi stessi, abusandone ed alimentando gratuite pubblicità a chi sta offendendo le Tradizioni, la Cultura, la Storia, l'Anima di questo Paesaccio che continuiamo come dei fessi ad amare, nonostante ce l'abbiano ridotto un "ibrido" in coriandoli. In più, ci sarebbe risultato estremamente ripugnante il concorrere con numerosi altri all'opera di schedatura politica della Dignità Umana e dello Spirito che non sono, per Grazia di Dio, argomenti di destra o di sinistra, come la Finanziaria e i PACS. Ecco che ritorna in questa circostanza a far capolino, com'è accaduto giorni fa per altri motivi etici, il paradosso del "silenzio delle sirene", confidando che almeno stavolta sia comprensibile in toto il suo assunto!

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Messaggio N°92 del 23-12-2006 - 11:18
Tags: Lettere al direttore

Il fattore Bildeberg
da Studio Legale Alfonso Luigi Marra
DIRITTO BANCARIO 80143, Napoli, Centro Direzionale G1
tel 0817879166, fax 0817879005
DISTRIBUZIONE CARTACEA: 50.000 COPIE AL PUBBLICO
INVIATA PER POSTA: AI MAGISTRATI NA, RO, SA, CASS., C. COST., TAR CAMPANIA, CONS. DI STATO, CORTE DEI CONTI, CSM; CONSIGLIERI REG. CAMPANIA, CONSIGLIERI PROV. E COMUNALI NA. PRODI: IL FATTORE B. (BILDEBERG) ED IL PIANO PER DISATTIVARE LA LEGGE PINTO CON L'ART.1348- LEGGE FINANZIARIA INESISTENZA DI ALCUN OBBLIGO DI "RESTITUIRE" I FIDI E I MUTUI

Manovre di Prodi per disattivare la legge Pinto mediante l'art. 1348 della finanziaria 2007, perché ciò è funzionale a coltivare l'inflazione mediante il signoraggio ad opera del gruppo Bildeberg, che è l'artefice occulto della sua fortuna politica. Segnalo ai cittadini tutti, ai politici, agli avvocati, ai magistrati, ai giornalisti - non importa se di destra, sinistra o centro perché ritengo che la politica sia tutta sotto il dominio del potere economico - che è un pericolosissimo errore credere alla favola della fortuna di Prodi. E' infatti persino possibile che né lui né qualche altro "economista" tipo Schioppa o Monti se ne sia accorto, ma la sua famosa "fortuna" è invece il frutto del lavorio segreto di un immane apparato di protezione e sostegno gestito in Italia ed all'estero dagli occulti poteri bancari nazionali ed internazionali che stanno dietro al gruppo Bildeberg, di cui naturalmente è parte integrante anche la Goldman e Sachs, la grande banca di affari americana alla quale è notoriamente legato da gran tempo. Gruppo Bildeberg, costituito dalle dinastie che dominano il mondo attraverso la politiche economiche, ovvero, secondo innumerevoli, dettagliatissime fonti internet, Astor, Bundy, Collins, Dupont, Freeman, Kennedy, Li, Onassis, Rockfeller, Rothschild, Russel, Van Duyn e Merovingi. La strategia delle tasse ed i buoni rapporti con la BCE (Banca Centrale Europea) ed altri ambienti europei da questa controllati sono cioè tutt'altro da ciò che sembrano, essendo in realtà frutto dell'obiettivo di demonetizzare la società. Demonetizzazione rivolta, rastrellando con le tasse le risorse, nonché generando una continua, gravissima inflazione attraverso il signoraggio primario e secondario, ad impoverire la società allo scopo di facilitarne il dominio da parte del potere bancario. Banche centrali e commerciali che vanno confiscate e rese pubbliche perché, essendo i loro soci privati, si configurano giuridicamente come dei falsari che creano denaro virtuale "erogando", appunto virtualmente quanto assurdamente, fidi e mutui fino a cinquanta volte il loro capitale (signoraggio secondario) per poi farseli restituire però realmente, giacché solo loro possono creare (illegalmente) il denaro, laddove i cittadini possono solo guadagnarlo. FIDI E MUTUI CHE, COME AMPIAMENTE SPIEGATO ALTROVE, NON SUSSISTE ALCUN OBBLIGO DI "RESTITUIRE" (salvaguardandosi con ogni necessaria strategia giudiziaria) sia perché non c'è alcunché da restituire (la banca "eroga" null'altro che un numero scritto su un pezzo di carta), e sia per impedire che le banche usino i mutui e i fidi per aumentare a dismisura, creandolo, il circolante nelle loro mani, per abbassare così quello in mano alla società ai suddetti fini inflazionistici. Argomenti sui quali, del resto, il silenzio di Prodi pur a fronte della loro straordinaria gravità, sarebbe incomprensibile se non fosse eloquente. Il tentativo di neutralizzare la legge Pinto con il sistema di non pagare per anni le sentenze (formalmente decreti) e nello stesso tempo paralizzare le reazioni dei cittadini creditori rendendo impignorabili i fondi della Presidenza del Consiglio e del Ministero della Giustizia è funzionale a questi obiettivi. I poteri occulti bancari vogliono cioè disattivare la legge Pinto non per i ben pochi milioni che sono fin qui costate le poche migliaia di condanne all'Italia (un nulla rispetto alle decine di migliaia di miliardi di euro che manovrano con estrema facilità), ma perché l'accelerazione dei processi che la legge Pinto sta causando è il massimo fenomeno politico che si sta verificando in Italia dal dopoguerra, ed il potere bancario vede in questa velocizzazione della giustizia il principio della sua fine, perché l'Italia è da sempre il paese guida delle culture del mondo. Cose che in verità ho scritto prima delle elezioni in un documento laddove si legge fra l'altro del timore, "se Prodi sarà capo del Governo, che cambi in senso negatorio la giurisprudenza civile specie nelle cause contro la Pubblica Amministrazione, con particolare riferimento alle cause contro la Presidenza del Consiglio per equo indennizzo per la durata eccessiva dei processi ex legge Pinto". Spero pertanto che ciascuno dalla sua posizione faccia tutto quanto può per fermare questo abominio, e che i deputati, rifiutandosi di rendersi complici di un simile dono di Natale alla collettività, boccino l'art. 1348. Contando di vedere presto tempi migliori, spero altresì vogliano gli Onorevoli Deputati e Senatori insistere per norme rivolte sì ad evitare i pignoramenti, ma mediante il garantire il pagamento delle sentenze entro i ben sei mesi che la Corte Europea ha riconosciuto come "tempo ragionevole" massimo. Sei mesi dopo i quali, si osservi in mano a che gente siamo, la Corte Europea riconosce il diritto ad un ulteriore indennizzo per il ritardo nel pagamento.

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0

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Messaggio N°39 del 25-11-2006 - 20:21
Tags: Lettere al direttore

al capitano Romano

Riceviamo da postmaster@sudlibero.it con richiesta di pubblicazione:

- al capitano Romano Alessandro
e p.c. a tutti gli utenti della rete di Informazione Duosiciliana, ai meridionali impegnati per far rinascere il Sud.
Non ci volevamo credere al Patriota Quaranta, quando affermava pesantemente critiche nei confronti del capitano Romano Alessandro, nella gestione di una rete telematica, cioè di un mezzo di comunicazione quotidiana che recapita informazioni utili di memoria storica a circa 1000 meridionalisti-duosiciliani, usata in modo molto primitivo e chiaramente condizionato da una cultura colonizzatrice. Non ci volevamo credere al Quaranta, quando affermava che il Romano si comportava proprio come la stampa di Regime nel voler manipolare-censurare qualsiasi avvenimento politico di crescita duosiciliana, se non gradita ai suoi gusti. Ma è vero, il Capitano Romano continua a comportarsi come un carbonaro contro tutto quello che può emergere da questo nostro Sud. Infatti, non ci crediamo ancora a ciò che ha detto sulla nostra proposta di Unità duosiciliana: "Cari Conterranei, pur apprezzando il vostro impegno, lo scarso interesse dei meridionali conferma quanto da tempo cerchiamo di fare capire a Voi e a chi, come Voi, vuole a tutti i costi creare un soggetto politico autonomo e meridionalita: "NON è ANCORA GIUNTO IL MOMENTO". Occorre attendere e tenersi pronti. Qualsiasi forzatura non fa altro che ritardare il giorno del nostro riscatto. Cap. Alessandro Romano". Al contrario, dobbiamo darne atto, il Patriota Quaranta aveva ragione nell'individuare il personaggio che la pensa in un modo (guarda caso inserito organicamente nel movimento storico Neoborbonico di Napoli), apprezzandoci per il nostro impegno, mentre non dice una parola né informa gli utenti della rete sulla denuncia del Quaranta sicuramente inviso a questa associazione neoborbonica) riguardante l'offesa della Jervolino al Popolo Duosiciliano... né concorre ad informare i suoi "mille" della manifestazione del 17 novembre a Napoli in Piazza Plebiscito. Invece è pronto, proprio come un avvoltoio, ad intervenire per menar sentenze "come un parroco che avvisa i credenti della presenza del diavolo". Nostro capitano, da noi questi comportamenti vengono presi per ciò che sono... VA CURCHETE ! ()traduzione per gli italici "vai a coricarti !") Hai preso e continui a prendere dei granchi. Quando uno o tanti quanti siete Voi "Neo"borbonici non credete a quello che state facendo è meglio che Vi dedichiate alla raccolta di farfalle, per tenerle conservate e per disquisire sulla loro specie continuamente. In un paese colonizzato quale il nostro non si possono fare le distinzioni e le raccomandazioni, perché i Neoborbonici, lasciandoti questo potere consentono a Te di condizionare qualsiasi cosa quali la nascita o anche gli avvenimenti che realizzano migliori condizioni per il nostro popolo. A tal riguardo ti inviamo pure una stupenda lettera del Movimento Liberazione delle Due Sicilie, firmata dal Quaranta, che sicuramente non hai diffuso ai "Mille" né vorrai farlo. Con molto rispetto ti salutiamo, noi del movimento unitario duosiciliano.
Il responsabile pro tempore Greco Pasquale


Inviato da: napolitudine1 - Commenti: 2

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Inviato da lucignolo_fumante
il 25/11/06 @ 20:23
una visita veloce... felice serata..

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Inviato da vocedimegaride
il 25/11/06 @ 21:30
Non ci meraviglia affatto il tono della "querelle" in oggetto. L'ambito dell'associazionismo meridionalista pullula di centinaia di movimenti ed associazioni, ognuno dei quali pretende di essere il migliore. Purtroppo, gli ideali e l'impegno di ognuno sono costantemente vittime dell'INDIVIDUALISMO sprezzante... ed intanto, al nord, si è costituita la Nazione Padana... che siede al Parlamento Italiano. Occorre riconoscere l'intelligenza e la lungimiranza del "nemico" storico e... più spesso... prenderne esempio. A titolo di curiosità fornisco un breve elenco mnemonico di associazioni, movimenti e strumenti di comunicazione revanchista nel Sud... Ripeto: solo quelli di cui ho memoria. Vi serva di meditazione. associazione culturale “altro sud” - associazione culturale “due sicilie” - associazione culturale “l’altra sicilia” - associazione culturale “viva il sud” - brigantino “portale del sud” - forum dei meridionali - fronte nazionale siciliano - giornale periodico “due sicilie” - giornale periodico “il brigante” - giornale periodico“sud libero” - lega sud Ausonia - movimento italia meridionale - movimento liberazione delle due Sicilie - movimento meridionale - movimento neoborbonico - movimento politico “noi sud” - movimento politico “nuova sicilia” - movimento politico “nuovo sud” - movimento popolare meridionale - movimento separatista rivoluzionario meridionale - movimento sudista - movimento Sud Libero - nuova identità meridionale - partito del popolo siciliano - partito della terra - partito del Sud - partito politico “ per il Sud ” - rete telematica “ddojesicilie” - sos lucania - terra e liberazione - terra e libertà - terra e libertà sud.

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Messaggio N°19 del 17-11-2006 - 14:00
Tags: Eventi socio-culturali

L'ARTEROSCLEROSI DELLA COSCIENZA


Ebbene: è troppo! Si signori, è troppo! Lavoro in una GRANDE AZIENDA dove, grazie a Dio, ci sono Dirigenti Aziendali capaci ma dove ci sono anche dirigenti politici incapaci ed inetti. E’ di questa mattina un comunicato politico a firma di Rifondazione Comunista Circolo aziendale… dove i rifondaroli attaccano, citando la trasmissione di Reporter, la Giunta Regionale Campana. Cosa di per se lodevole, se fatta da gente come noi che è “libero pensiero apartitico” ma fatta da loro che nelle pastocchie politiche della Giunta navigano da anni è non solo assurda ma offensiva per il buon senso civile.
Cosa succede? Forse che l’estrema sinistra si auto-cannibaliz-za? (doppio significato di cui uno fatto da me è: voce di un verbo che vuole rendere le canne banali) Forse che troppi spinelli danno alla testa? Mi piacerebbe che qualche rifondarolo mi spiegasse l’arcano.
Viva il libero pensiero apartitico.
Antimo Ceparano.


Inviato da: crocco57 - Commenti: 1

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Inviato da vocedimegaride
il 17/11/06 @ 17:13
nulla più suscita meraviglia, dopo aver visto, stamane, i tre grandi commensali del tavolo di Governo - CGIL, CISL e UIL, scendere in piazza con i ricercatori universitari e le università, a protestare contro se stessi... come peraltro già accaduto giorni orsono, quando esponenti di QUESTO GOVERNO hanno marciato contro se stessi. E' proprio vero che l'Italia è un popolo di ..." dove COJO COJO"







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