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N°691 03-06-2008 - 11:52
Tags: Editoriali
Giornalai
d'assalto e connivenze
di Marina Salvadore
E’ innegabile
che l’ingerenza della stampa in campo giudiziario è spesso
responsabile degli sviluppi anomali delle medesime “cronache” giudiziarie,
soprattutto quando travalica arrogantemente, in delirio d’onnipotenza,
i capisaldi dell’etica di comodo della libertà d’espressione,
strumentale non alla libertà di stampa fine a se stessa ma
alla dittatura di pensiero di viscidi figuri, manovratori dell’opinione
pubblica. E’ letale, poi, quando certo travestitismo giornalistico
è suffragato da spirito giustizialista, accanimento terapeutico
di morbosità scandalistica ed autentica cattiveria umana,
da parte di chi, munito dell’unica arma di una “penna”… di pavone…
nasconde sotto le piume un coltello. Michele Orsi, l’imprenditore
assassinato dalla Camorra a Casal di Principe l’altr’ieri è
l’ultimo caso emblematico del terrorismo giornalistico. Responsabili
della sua “esecuzione” non sono solo i “casalesi” dalle mani lorde
di sangue ma quei meschini mentalmente disturbati che, per anni,
dalle pagine delle cronache locali, ne hanno costruito l’esasperata
immagine di “camorrista” eppoi di “pentito”. Con un po’ di buonsenso
chiunque avrebbe stabilito da se’ che se Michele Orsi fosse stato
inteso dalla Procura quale “collaboratore di giustizia” avrebbe
avuto tutto il diritto d’essere ammesso al “programma di protezione”
previsto per gli squallidi eroi del “pentitificio nazionale”; sarebbe
stato immediatamente trasferito con la famiglia in località
segreta, gli si sarebbe garantita una vita civile per se’ e per
i suoi, avrebbe goduto di una scorta ed altri benefici. In mancanza
di questi elementi, in assenza di quest’iter giudiziario, come hanno
fatto i “giornalai d’assalto”, peraltro ignoranti in materia, a
spedirlo con leggerezza che si può solo definire cretinismo
alla pubblica gogna quindi nelle mani dei killer? Perché
non esiste censura per costoro, corresponsabili della morte di un
uomo? Quanto Orsi fosse una persona onesta o disonesta questo non
c’è dato saperlo ma che fosse un imprenditore, probabile
anello di congiunzione tra la politica e la camorra, che aveva chiesto
aiuto alle forze dell’ordine perché spaventato da precedenti
“avvertimenti” di stampo camorrista lo si evince, come già
detto, dall’assenza di misure cautelative nei suoi confronti ed
anche dal tipo di reato imputatogli di Truffa ai danni dello Stato,
nel processo che il 17 giugno l’avrebbe visto come imputato e teste
e dal quale sarebbero probabilmente sortite preziose indicazioni
per meglio delineare la preziosa ed astratta mappa dell’ECOMAFIA
sul territorio. Non potrà più parlare, Michele Orsi,
con grave danno per la Giustizia e la Società Civile. Ora,
alla corresponsabilità in quest’ennesimo omicidio, ai “giornalai”
di cui sopra non andrebbe imputato anche il famoso “spurio giurisprudenziale”
ad uso di disinvolti magistrati del “concorso esterno in associazione
mafiosa”, valutando il profittevole aiuto che costoro hanno fornito
all’ecomafia casalese, indicandogli pure il bersaglio?… Da tempo
immemore il mediocre giornalismo italiano si ciba di carogne, di
lerciume, di sospetti, di malanimo, di becero inciucio, sull’onda
intellettuale della munifica corrente del TRAVAGLISMO alla Robespiérre.
Cresce a dismisura la pletora dei poveracci di redazione emuli del
più celebre personaggio che sta togliendo il pane di bocca
persino ai magistrati… non solo, persino a DIO giudice supremo…
questi poveracci che si sentono tutti agenti segreti, intelligenti
007, ridicolmente proprio in questo Paese, dove i Servizi si coniugano
ai Segreti di Pulcinella! La tuttologia giustizialista di stampo
illuminista e rivoluzionario, preordinata sulla vigliacca delazione
– e non possiamo fare a meno, in questa sede, di citare il CASO
per eccellenza di Bruno CONTRADA – andrebbe perseguita per Legge
perché è lampante come il rimescolare continuo di
illazioni e diffamazioni serva a distrarre l’opinione pubblica e
– spesso – la medesima magistratura dal problema fondamentale della
Lotta alla Mafia. Ciò che abbiamo compreso, assistendo impotenti
ad un sensazionalismo che non fa più presa sulla gente comune,
laddove l’autentica trasgressione parrebbe consistere nell’invocata
“normalità”, è che senza rendersene conto il giornalismo
scalpitante, questo yuppismo sfrenato nell’informazione, profumato
di terrorismo e di catastrofismo, finisce con l’essere il miglior
alleato della malavita organizzata e la tomba della lotta alla mafia!
Cio' ch'è più grave è che la Magistratura e
la Politica lascino fare e non si avvedano che il bubbone anti-ANTIMAFIA
se lo covano in seno, come una serpe! Peraltro, non si staglia all'orizzonte,
mai, un coraggioso italiano autorevole che denunci queste occulte
complicità criminali, temendo l'isolamento o... qualcosa
di più. L'omertà di tutti favorisce il lavoro dei
boia di regime!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 7
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 03/06/08 @ 12:29
Quanto scrivi l'ho pensato anche io quando
i telegiornali hanno dato la notizia. Giornalisti (?) e certa Magistratura
(quella che passa le veline ai pennivendoli) hanno colpe gravissime.
Maria
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Inviato
da Anonimo
il 03/06/08 @ 12:34
Marina, la generosità della Tua penna
è degna di ogni elogio. Hai il merito di cercare di attuare
l'unica rivoluzione possibile: LA VERITA'. con affetto e stima.
Antimo
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Inviato
da vocedimegaride
il 03/06/08 @ 14:28
ricevuto in redazione: Carissima Marina, grazie
per avermi mandato il Tuo splendido articolo: Giornalai d'assalto
e connivenze. Hai pienamente ragione in un mondo di stravaganti
assurdità che in nome di misconosciuta "GIUSTIZIA"
procurano solo danni che spesso sono irreparabili. Grazie di cuore
la Tua è un'autentica pagina di storia e orgoglio di Giornalismo.
Fraterni saluti Gennaro Angelo Sguro
(Rispondi)
Inviato da Anonimo il 03/06/08 @ 15:04 via WEB
“ res iudicata facit de albo nigrum, originem creat, aequat quadrata
rotundis, naturalia sanguinis vincula et falsum in verum mutat".
E.B.
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Inviato
da vocedimegaride
il 04/06/08 @ 15:15
E' l'invidia o la superbia a muovere giornalai
come Travaglio ad esibirsi squallidamente come in alcuni di questi
video? http://www.youtube.com/watch?v=MInKUf9x8-o
http://www.youtube.com/watch?v=Qwr6nQScNOk&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=siZ9CG_j4L4&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=FelD-R0QR2w&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=wK4b7MhJ42Q&NR=1
Dare addosso a Bruno Contrada in maniera tanto lercia e presuntuosa
non significa forse essere collaborativi con i menzogneri mafiosi
"pentiti" che l'hanno spedito in carcere? ...non è
soprattutto QUESTO un eclatante caso di concorso esterno in associazione
mafiosa?
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Inviato
da Anonimo
il 05/06/08 @ 10:57
da www.giustiziagiusta.info : Travaglio, il
pelo e il vizio Scritto da Gianluca Perricone mercoledì 04
giugno 2008 Niente da fare: Marco Travaglio perde il pelo ma non
il vizio. Il nostro ha affidato (come al solito) alla generosa -
e per lui ospitale – tribuna di Annozero di Michele Santoro la sua
ultima, farneticante esternazione. Pur di affondare i propri colpi
sulla Prima Repubblica, su socialisti e su democristiani (in particolare
Giulio Andreotti), Marco Travaglio non ha trovato di meglio che
dichiarare (testualmente): «La cosa paradossale qual’è…è
che a buttare giù il velo che in realtà era già
giù – cioè a dire “il re è nudo” come fa il
bambino nella fiaba – non sono rappresentanti dello Stato, sono
dei mafiosi. La fine della Prima Repubblica e lo squarcio del velo
lo determinano dei mafiosi che collaborano con la giustizia e che
dopo l’assassinio di Giovanni Falcone e poi, ancora di più,
dopo quello di Paolo Borsellino, decidono di dire quelle cose che
non avevano mai detto prima. E’ così che finisce, cioè
per merito di mafiosi». Chissà se mai si è insinuato
in Travaglio (e in quelli, pochi per fortuna, che la pensano come
lui) il dubbio che spesso, troppo spesso, il “collaboratore di giustizia”
è soggetto pluricondannato disposto a dichiarare tutto il
dichiarabile pur di vedersi accordato qualche sconto di pena. Ed
altrettanto spesso (troppo spesso) i collaboratori di cui sopra
tirano fuori storie per “vendicarsi” di qualcuno che ha messo loro
i bastoni tra le ruote: chissà se il fine commentatore di
Annozero rammenta la vicenda di Bruno Contrada…. L’altra sera il
complice di Santoro e Di Pietro ha incontrato sulla sua strada l’ex
ministro della Giustizia, il socialista Claudio Martelli, il quale,
ha evidenziato una “piccola” dimenticanza di Travaglio ricordandogli
che la Prima Repubblica – proprio verso la sua fine – piega il pezzo
vincente della mafia e cioè la banda dei corleonesi ed arresta
Totò Riina ed altre centinaia di latitanti: «questa
– ha sostenuto Martelli - è una vittoria della Repubblica.
Che poi in questa vittoria ci siano state anche le imbeccate ad
alcuni pentiti contro una parte del ceto politico questo è
un altro capitolo che andrebbe anch’esso indagato». A specifica
domanda di Santoro su chi avrebbe fatto queste imbeccate, Martelli
è stato lapidario: «Alcuni pubblici ministeri».
Già, perché tra le peculiarità del “collaboratore
di giustizia”, spesso c’è anche la “gestione” dell’imbeccata
da altri suggerita. Ma anche in questo caso lo stizzito Marco Travaglio
ha fatto finta di nulla.
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Inviato
da Anonimo
il 07/06/08 @ 12:32
Di Orsi ho ritenuto di dovermi occupare brevemente
anch'io, nei termini che seguono: FIGLI E FIGLIASTRI Le pretese
dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata Nelle
indagini sulle attività della criminalità organizzata,
può accadere, in primo luogo, che l’autorità giudiziaria
ascolti dei testimoni, acquisendo il loro patrimonio conoscitivo
e assicurando loro più o meno adeguate forme di protezione,
a tutela della loro incolumità personale e di quella dei
loro prossimi congiunti. Può accadere, poi, che taluno degli
accusati decida di collaborare con la giustizia, accusando sé
stesso e altri dei reati commessi, nel qual caso, lo Stato prevede
che sia predisposto un vero e proprio “programma di protezione”
del medesimo e dei suoi congiunti (trasferimento in località
segreta, cambiamento di generalità, corresponsione di un
contributo in danaro per il mantenimento e così via). Può
accadere, infine, che taluno, ritenendosi vittima dei meccanismi
della criminalità organizzata, laddove l’autorità
giudiziaria lo considera concorrente nei reati, fornisca a quest’ultima
elementi utili per l’accertamento dei reati medesimi e dei loro
autori, pur senza autoaccusarsi: in tal caso – e la vicenda Orsi
ne costituisce la prova tangibile –, lo Stato, pur traendo vantaggio
dalle propalazioni del soggetto in questione, non adotta nessuna
misura idonea a tutelare la sua incolumità personale, lasciandolo
esposto alla vendetta degli accusati. Alcuni anni fa, fu incriminato
un altro personaggio, accusato di concorso esterno in associazione
per delinquere, ma convinto d’essere egli stesso vittima di quest’ultima,
il quale, dopo avere raccontato agl’inquirenti ciò che sapeva,
fuggì all’estero: attendo che qualcuno mi dica che costui
si comportò male.
Sergio Zazzera
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Messaggio
N°690 31-05-2008 - 21:09
Tags: Editoriali
FANTAMONNEZZA
di Marina Salvadore
Non
vogliamo fare i “giornalai” alla Travaglio, quelli che lanciano
quotidianamente verità romanzate a scopo giustizialista o
allarmanti catastrofismi, nascondendosi, poi, dietro libri e documenti
scritti da altri e citati quali fonti, nell’intento di scansare
le responsabilità diffamatorie dei volgari inciuci. Nemmeno
ci abbassiamo al qualunquismo borbottone e privo di propositività
di Beppe Grillo… come pure siamo ben lontani dall’arroganza di questi
menzogneri salvatori della Patria nuovamente calati sulle preziose
rovine fumanti di Napoli. Generalmente, ci serviamo delle fonti
che teniamo a citare, ogniqualvolta affrontiamo qualsivoglia argomento
che preme alla nostra identità sudista, scevri da dipendenze
politiche e da accolite di vario ordine… pertanto, questa volta
siamo obbligati a riferire che la nostra opinione si fonda sul “sentito
dire”, sul cumulo di sciarade e rebus diffuse in rete anche da autorevoli
bloggers, sussurrate però – da tempo – anche dal volgo non
digitalizzato. Ci riferiamo alla paventata “leggenda metropolitana”
che vorrebbe la cava di Chiaiano di proprietà Impregilo (chiamatela
pure FIBE o FISIA… fa lo stesso) ed a riguardo, a briglie sciolte,
galoppano le nostre più atroci supposizioni, avvinghiandosi
nell’interminabile giro ad elica di trivella mentale a stracciate
notizie passateci quotidianamente dalla stampa Arlecchina, serva
di due padroni. Noi lottiamo per Napoli e per i napoletani. Per
noi stessi, contesi tra tutte le latitudini, in perenne dondolìo
come il pendolo di Foucault. Ebbene, l’altra sera il commissario
Bertolaso pregava quasi in ginocchio i dimostranti di Chiaiano di
consentire l’accesso alla cava ai mezzi dell’ARPAC per consentire
i rilievi geologici onde stabilire i parametri idonei a farne un
mondezzaio per 700.000 tonnellate di rifiuti. Dichiarava, in seguito,
di aver potuto procedere alle operazioni e che i risultati degli
esami di laboratorio sarebbero stati pronti dopo venti giorni. In
religiosa attesa di quel tempo a venire, utile – come già
sappiamo – a liberare i civili cittadini di Chiaiano dalla spada
di Damocle, ci eravamo messi tranquilli. Ma ieri, con la velocità
della luce, è piombato a Napoli Silvio Nembo Kid con alcuni
ministri totalmente incompetenti in materia scientifica ed ha destinato
da subito la tufacea Cupa del Cane di Chiaiano a mondezzaio presidiato
militarmente, soggetto a legge marziale. Ci chiediamo, a questo
punto, se allo scadere dei fatidici venti giorni gli esiti delle
analisi dell’ARPAC saranno vincolati al “segreto militare”, se saranno
invece accomodati allo scopo o se… scoppierà la guerra civile.
Ove poi la notizia delle proprietà Impregilo (FIBE o FISIA
che sia) di discariche sul nostro territorio fosse vera saremo del
tutto “cornuti e mazziati”, nella necessità anche di dover
arginare le comode bubbole e giustificazioni dei sociologi di Stato
intorno allo spauracchio sempre ostentato della Camorra che, al
più, caratterizzerebbe solo il basso ruolo di intermediario
tra la cordata di commenda del Nord, targata Impregilo (gli stessi
“commenda” che ci hanno generosamente scaricato addosso tonnellate
di rifiuti tossici) e gli affari di Stato. Il gioco del commercio
della monnezza dei commenda del nord ricalca le medesime regole
del gioco delle roulottes per i terremotati dell'Irpinia. Monnezza,
Camper e Roulottes del nord calano a Sud per ripiazzarle sul mercato
alle imprese del nord... E' come se il suolo ed sole del Sud magnetizzassero
di Valore Aggiunto il prodotto del nord convertendolo in prodotto
d.o.p.. Dejà vu!... ed i furbi saremmo noialtri sfruttati?..
Per non sollevare dubbi e praticare commerci tranquilli, ci hanno
marchiati indistintamente, tutti, come sporchi camorristi... Per
dovere di cronaca riferiamo anche che i dimostranti di Chiaiano
non appartenevano a clan camorristi ne' sono stati pagati per creare
agitazione. E' gente normale che si vedrà costruire una discarica
a 500 metri da casa e non, secondo Legge, a 5 chilometri di distanza...
Combinazione vuole, poi, che il presidente della cordata che annovera
eccellenze quali la famiglia Romiti, i Benetton ed i soliti noti,
Massimo PONZELLINI, dal 1978 al 1979 a Bologna pare sia stato assistente
personale del Prof. Romano Prodi, Ministro dell'Industria e del
Commercio e che l’Impregilo, sotto il precedente governo Berlusconi,
si è assicurato l’appalto per la costruzione del ponte di
Messina… Senza scomodare Sherlock Holmes ne’ Pico della Mirandola…
ma neppure i magistrati napoletani che pare abbiano scoperto l’acqua
calda… quando dello scandalo delle ECOBALLE (nomen omen) indifferenziate
se ne parlava da anni… ovvero dal tempo in cui, confezionate e pronte
a prendere il via per l’estero, sono rimaste, convitati di pietra,
a comporre il quadro della cartolina oleografica della ricca provincia
di Napoli… considerato che la nostra monnezza è oro, che
l’intoccabile Bassolino è il re Mida dei commenda del nord
(e per questi suoi meriti inalienabile alla italica Repubblica)
la FANTAMONNEZZA non ci vieta di pensare che la cordata imprenditoriale
per rimettere in piedi ALITALIA sortirà pur’essa dalla ceneri
grasse non differenziate di monnezza nostra. Fa niente se l’importante
falda acquifera subcavea di Chiaiano che alimenta il patrimonio
idrico di Campania Felix si tramuterà nell’ennesima emergenza.
Vuoi mettere? Avremmo partecipato per l’ennesima volta, dall’Unità
d’Italia in avanti, al progresso ed allo sviluppo del centronord
del Paese, considerato che le nostre risorse, da secoli travestite
d’emergenza, non finiranno mai! Ancora siete convinti che la politica
sia fatta di ideologie, di ideali... che la destra e la sinistra
significhino ancora qualcosa? Pensare che abbiamo tutta l'oromonnezza
del mondo per metterli in ginocchio, per fare una secessione...
ma ci mancano i ragionieri e gli amministratori delegati alla monnezza,
di economia aziendale non ne maciniamo granchè, di marketing
e "marchettari" neppure... ed il nostro ingente patrimonio
di monnezza, tutta questa grazia del cielo che ci è piovuta
in testa come la manna sul deserto, non sappiamo come capitalizzarla!
Ci fotte sempre quell'essere schifiltosi e "grandi di spagna"
ma soprattutto il senso dell'estetica, ereditato dai sommi padri
greci, mannaggia!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 9
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 31/05/08 @ 23:57
Ma a proposito di Chiaiano ieri si leggeva
sui giornali che su quel sito " si aspettava la decisione finale
di Crescenzio Sepe in quanto il sito in questione era di proprieta'
della Arciconfraternita dei Pellegrini " ...
Uhmmm, forse tra poco ci servira' un nuovo Codice Da Vinci per decifrare
compiutamente tutti gli arcani di questa storia infinita...
Ambro
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Inviato
da vocedimegaride
il 01/06/08 @ 00:28
Grazie, Ambro, per il nuovo tassello misteriosofico
aggiunto alla Fantamonnezza!!! la mediocre autrice di "fantasy"
;-))
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Inviato
da Anonimo
il 01/06/08 @ 00:48
MA INSOMMA, CACCHIO, PERCHE' NON SI PRESTA
ATTENZIONE AI FIOR DI PROFESSORONI CHE HANNO GIA' INDIVIDUATO E
CENSITO DISCARICHE PIU' IDONEE? COME MAI L'INDAGATA E SOTTO PROCESSO
IMPREGILO HA ANCORA VOCE IN CAPITOLO? BERLUSCONI, NON SOTTOVALUTARE
LA NOSTRA INTELLIGENZA!
MASANIELLO
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Inviato
da Anonimo
il 01/06/08 @ 10:02
Altro clamoroso smacco per Napoli, questa
volta arriva dallo Spazio. Precisamente arriva dall’International
Space University (Isu) con sede a Strasburgo, la quale l’anno scorso
aveva designato La Federico II quale sede ospitante per la realizzazione
dell’importantissimo evento “Summer session program, che si tiene
ogni estate in una grande metropoli (l’anno scorso fu relizzata
a Pechino). Prestigio a parte il Master costa 17 mila euro per ogni
partecipante, quest’anno ne sono iscritti 120, ai quali vanno ad
aggiungersi gli 80 docenti e assistenti necessari per l’espletamento
del Master, per un totale di 200 presenze, per una durata di due
mesi. Quindi oltre al danno si aggiunge la beffa, ancora una volta
Napoli ne perde in immagine, reputazione e questa volta anche in
presenze. Le cause? Semplice la “munnezza” nonostante tutto , l’organizzatore
dell’evento , il Presidente dell’Isu Mark Simpson dopo decice di
lettere , fax e telefonate , tutte andate inevase, addirittura snobbate
dalle amministrazioni locali:Comune , provincia e Regione, a deciso
visto l’approssimarsi delle date di realizzazione dell’evento di
preferire Barcellona quale nuova sede ospitante, altra occasione
bruciata, bruciata come i cumuli di spazzatura che invadono le strade
della città, di fatto questa occasione non andava assolutamente
persa.
Sergio Angrisano
Resp. Att. Produttive De La Destra Federazione di Napoli
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Inviato
da ceparano.antimo
il 01/06/08 @ 23:25
LA FORZA DELL’ANTIVALORE di Antimo Ceparano
Un tempo non molto lontano esisteva l’Imprenditore, ovvero colui
che calcolando il rischio d’Impresa ed investendo denaro e risorse,
non solo umane, rendeva ricco il tessuto sociale e nazionale. Ora
esiste un nuovo tipo di imprenditore: non calcola il rischio d’Impresa;
è debitore della politica delle risorse da impiegare per
la propria attività, anzi strumentalizza la res-pubblica
ai fini propri. Un esempio di questo genere è proprio il
giovane-vecchio che oggi è il timoniere dei destini italici..
In tutto questo lo scenario nazionale che si presenta agli occhi
del politico coevo è fatto di attori che devono adempiere
ad una funzione esclusivamente servile ad un disegno che si stabilisce
già a priori, a monte di decisioni avallate da una democrazia
virtuale, subentrata a quella reale di pochi anni fa. Pirelli ha
acquisito per pochi euro il patrimonio della Risanamento Spa di
p.zza Nicola Amore in Napoli, trasferendone le risorse dal Sud al
Nord del Paese (in questo non c’è lo zampino degli eredi
del PDS oggi PD?). Il Giovane- Vecchio della Politica Italiana ha
utilizzato da abile e consumato intelligente uomo d’affari le contraddizioni
e le ambizioni di personaggi che mai avrebbero potuto sedere ai
luoghi decisionali della politica per riportare una vittoria personale
che nessuno potrà negare. Chi avrebbe avuto il coraggio di
sdoganare gli ex fascisti? O riportare alla ragione una Lega oscurata
dal populismo? Egli lo ha fatto: ha cucito dignità politica
sull’abito friabile degli interessi locali. Il Sindacato ha trasformato
la propria essenza da difensore dei Lavoratori a una galassia indefinita
di cogestione di fondi pensionistici (per i metalmeccanici vi è
Cometa) di rappresentanti in consigli di amministrazione, di grande
garante delle politiche tese a garantire più ricchezza alle
Imprese e meno sicurezza ai Lavoratori. Non è forse vero
che le morti sul lavoro sono aumentate di molto? Sarà vero
che le grandi aziende investono nella sicurezza ma le piccole e
medie imprese (nei fatti le operative sui cantieri) attuano ritmi
assolutamente inaccettabili di lavoro e spingono i Lavoratori a
responsabilizzarsi oltre il dovuto fino a perderne in sicurezza
. La Chiesa con l’attuale papato è ritornata quella preoccupata
solo ed esclusivamente del proprio orticello. Papa Benedetto XVI
ha pubblicamente elogiato l’attuale classe politica italiana per
un fantomatico ritorno ad un clima di ritrovata serenità.
Sono lontani i tempi di Giovanni Paolo II che evangelizzava i territori
umani legali e non legali con parole di fuoco! Oggi vi è
una restaurazione mascherata dall’ipocrisia del perbenismo. Credo
che tutto questo non possa durare che poco più di un lustro:
le contraddizioni generate e generanti questo sistema hanno lo spessore
dell’illusionista. Costruire il Ponte sullo Stretto servirà
forse a contentare anche le imprese legate al Movimento per l’Autonomia
ma non risolve l’identità economica di un Mezzogiorno prossimo
ad esplodere., Solo chi non vive al Sud dell’Italia non si accorge
del potenziale malavitoso che genera questa gestione del Potere.
I giovani trovano sempre di più nella Malavita (Si, con la
lettera maiuscola perché rappresenta un vero antipotere!)
l’organizzazione in grado di rappresentarli. Il boss, chiunque esso
sia, è fonte di reddito, di sicurezza sociale, mantiene la
famiglia del proprio adepto quando questo non può farlo.
La Malavita ha costruito una forma di assistenza sociale nel momento
stesso in cui lo Stato ha abdicato al proprio ruolo sociale. Ma
senza la costruzione di regole certe e precise ogni sistema crolla:
crollò il craxismo (che non è socialismo!) ; ha difficoltà
il liberismo la dove si spinge a liberare se stesso oltre ogni regola;
è caduto il comunismo perché mancava di alcune regole
fondamentali, tra le quali il non riconoscere che l’Uomo è
principalmente un animale sociale e religioso . La mia paura ( badate
che non dico preoccupazione) è che mancando uomini in grado
di sentire il sociale come un dovere, anche economico, non ci sia
nessuno in grado di raccogliere la sfida che pone l’Antivalore:
i rischi delle centrali atomiche stanno nello smaltimento dei rifiuti
oltre che nella causalità di probabili incidenti! Perché
non si ammette che l’energia all’Idrogeno non rappresenta un obiettivo
per coloro che hanno a cuore solo il binomio: economia-potere? Spesso
non è solo l’aspetto economico che interessa l’Antivalore
ma lo è principalmente se esso è abbinato all’esercizio
del Potere. Vi è Gesù e Satana, il primo contiene
l’Uomo il secondo lo possiede! Ed è esattamente questa la
sfida: tra il contenere l’Umanità ed il possederla. Un occhio
che contiene un bel paesaggio non è lo stesso che lo possiede
fino a snaturarlo! Orientare l’economia nel senso del contenere
l’Uomo per porlo al centro dell’Universo è l’obiettivo di
ogni buon socialista identitario: cristiano nel cuore e laico nell’operare
per una crescita umana che porti felicità, giustizia e benessere.
Antimo Ceparano
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Inviato
da vocedimegaride
il 03/06/08 @ 13:03
ricevuto in redazione: Oggi, 3 giugno 2008
ho letto sul quotidiano " il Roma " in ultima pagina (intero
paginone) la comunicazione con cui L'Istituto Italiano di Studi
Filosofici terra' nella sua sede a Palazzo Serra di Cassano una
tre giorni dedicata a Francesco Saverio Nitti. Dallo scritto apparso
sul "Roma", dopo il lungo elenco dei relatori partecipanti,
sembra che la manifestazione avra' un carattere "meridionalistico"
...... Mi domando se tra gli illustri professori che illumineranno
l'assemblea dei convenuti ci sia un VERO meridionalista oppure soltanto
" meridionalisti " travestiti.
Saluti Antonio Ambrosino
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Inviato
da Anonimo il 03/06/08 @ 15:41 via WEB
da www.effedieffe.com
Lettere al Direttore: "D'accordo, mi ha convinto, grazie per
le preziose informazioni. Ma le tonnellate di monnezza, intanto,
dove le mettiamo?
Maurizio Blondet "
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Inviato
da Anonimo
il 04/06/08 @ 10:06
Berlino, 21 mag (ANSA) - I rifiuti campani
già smaltiti in Sassonia non sono stati bruciati nei termovalorizzatori
tedeschi, ma sono stati riciclati per ricavarne materie prime secondarie
e composti organici che verranno venduti all´industria. Il
percorso dell´immondizia italiana in Germania lo ha spiegato
all´ANSA una portavoce del Ministero dell´Ambiente della
Sassonia, sottolineando che niente è finito in discarica.«Questi
rifiuti non sono stati bruciati» negli inceneritori, ha detto
la portavoce. Anzitutto, ha spiegato sono stati separati i rifiuti
organici da quelli solidi, che diventeranno poi materie prime secondarie(plastica,metallo,
etc.). Il resto, «una parte minore - ha proseguito - è
stato trattato in un impianto meccanico-biologico e verrà
venduto alle industrie», le quali bruciano questo materiale
trasformandolo così in energia. Ma il grosso dei rifiuti
campani diventa materia prima secondaria. E l´Italia, oltre
a fornire l´immondizia, svolge anche un ruolo importante nella
fase successiva del percorso di quest´ultima. Il Paese, infatti,
è al terzo posto, con 2,01 milioni di tonnellate, della graduatoria
degli acquirenti di materie prime secondarie.
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Inviato
da Anonimo
il 05/06/08 @ 12:45
Napoli - Scintille tra Napolitano e la Lega
Nord. "Basta leggere la relazione della commissione parlamentare
sui rifiuti" dice il presidente della Repubblica commentando
le dichiarazioni di alcuni esponenti della Lega, che interpretano
la sua denuncia di ieri ("I rifiuti tossici di Napoli vengono
in gran parte dal Nord") come un modo per scaricare le colpe
dell’emergenza rifiuti sui "soliti cattivoni del Nord".
Sono stati i giornalisti a sollecitare il commento del capo dello
Stato facendogli osservare che alcuni esponenti leghisti si sono
dipinti come i "soliti cattivoni del Nord" dalle parole
pronunciate ieri. "Io sono venuto qui - tiene a precisare il
presidente della Repubblica - per sollecitare soluzioni a Napoli,
non soluzioni al Nord, di un problema che è determinato da
varie componenti tra le quali anche quella del traffico di rifiuti
tossici dal Nord". Napolitano ha risposto a una domanda dei
giornalisti a Palazzo Serra di Cassano, sede dell’Istituto di studi
filosofici, dove ha consegnato il premio "Francesco Saverio
Nitti" ad Antonio Maccanico.
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Messaggio
N°675 16-05-2008 - 21:32
Tags: Editoriali
Quando i Rom sono i nostri
di Marina Salvadore
Evoluzione a
passo di gambero, corsi e ricorsi storici della barbarie cieca ed
assoluta. La globalizzazione e la cultura televisiva con i suoi
ipnotici messaggi subliminali, poi, che creano a catena sempre nuovi
falsi bisogni, simboli prigionieri di fasulle libertà e licenze
che fanno a cazzotti con il libero spirito e la dignità dell’uomo...
E’ scoppiata la guerra dei poveri, amplificatasi sull’intolleranza
e l'anarchia e manovrata nell’ombra dai soliti dittatori-vampiri
che riempiono tronfiamente di se' il casellario giudiziario. Non
abbiamo remore, seppur vergognandoci, di affermare che si faceva
molta fatica, l’altra sera in tv, a distinguere i Rom del campo
nomadi dagli assalitori, i “civili” residenti di Ponticelli, tanto
erano simili… da crederli un’unica etnia. Non possiamo negare, infatti,
l’evidenza della realtà sociale di Ponticelli dove la microcriminalità,
la “guapparia”, l’inciviltà imperano, anche se non si vive
in una baracca o in un furgone ma in un ghetto in muratura dell’edilizia
popolare, laddove gli usi e costumi, lo stile di vita non si discostano
troppo da quelli di coloro che tra la testa e le stelle hanno un
cartone o un foglio di lamiera. “Gli zingari rubano! Bisogna cacciarli”
urlavano scalmanati i capipopolo; quelli che, poi, stamattina sono
andati a rubare tutto quanto (dagli elettrodomestici ai generi alimentari
agli arnesi da calderaio e da scasso) abbandonato in fretta dai
nomadi nel campo devastato e deserto lasciatosi alle spalle nella
fuga da Sodoma e Gomorra, senza voltarsi indietro come la moglie
di Lot. “Gli zingari sono sporchi!” gridavano i giustizieri di Ponticelli,
ciechi alla monnezza di produzione propria e – come d’abitudine
purificatrice con la medesima monnezza – avanti tutta con i roghi,
la loro specialità! Il fuoco è democratico e non storce
il naso davanti a monnezza alcuna: brucia solidalmente le lordure
dei “civili” residenti di Ponticelli e quelle degli abusivi… anche
se la mano cui il fuoco è costretto ad obbedire è
sempre la stessa. “Gli zingari rubano i bambini!” ce lo siamo sentito
dire sin da quando eravamo piccoli e soggetti a “rapimento” per
le nostre ridotte dimensioni, desiderando diventare adulti in fretta
per scampare al pericolo che ha terrorizzato tutta la nostra infanzia.
Gli zingari con l’uomo nero, accomunati nella strisciante ideologia
razzista, pronta ad attecchire le nostre anime candide e incorrotte
e ad impartirci le prime lezioni sulle differenze etniche e l’orgoglio
di schiatta, dimentichi di essere stati trattati come e peggio degli
zingari, fuori dai confini del Mezzogiorno, per un secolo e mezzo
di deportazione, diaspora meridionale, dopo il 1861. “Gli zingari
rubano i bambini!” esattamente come la camorra li ruba - i "moschilli"
- nello stesso quartiere di "casamento" ai civili coinquilini,
per addestrarli al crimine ch’è ben più grave dell’accattonaggio
o per schiavizzarli nelle prouderie di certi infamoni depravati
e senza palle. Non si vuole qui procedere col finto buonismo irresponsabile
cui ci hanno abituati certe squallide ed amorali amebe, autorevoli
esponenti e sobillatori della politica e della società… non
si vuole assolutamente giustificare la criminalità esponenziale
di molti Rom, tristemente noti alle cronache ma se ne vogliono cogliere
le similitudini con i più numerosi criminali nostrani che
sono, davvero, gli ultimi al mondo a doversi presuntuosamente ergere
ad esempio agli zingari nonché a divenire giustizieri divini
di questi… perché, prima o poi, la cittadinanza sana di Napoli
e provincia, quella afona, eternamente impegnata nel sottoscala
dove l'hanno relegata a tenere in piedi la pericolante architettura
di un’antica e nobile Civiltà, potrebbe, esasperata, insorgere
contro questa turpe vajasseide e restituire in un'apoteosi finale
agli “zingari autoctoni”, fratelli di sangue, pan per focaccia!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 9
riferimento
Inviato da
Anonimo
il 17/05/08 @ 13:16
RIFIUTI: ANCORA CRISI, PIETRE CONTRO I POMPIERI
NAPOLI - Pietre contro i Vigili del fuoco, cittadini esasperati,
spazzatura che invade le strade, centinaia di cumuli dati alle fiamme
e pompieri allo stremo. Si inasprisce ancora l'emergenza a Napoli
e provincia. La protesta nei confronti dei vigili è accaduta
la scorsa notte, a Barra, quartiere della periferia di Napoli. I
vigili parlano di cittadini "che se la prendono anche con noi
per il fatto che l'immondizia resta in strada". Sul posto era
presente anche una troupe tv. "Non è la prima volta
- dice un vigile del fuoco in servizio alla centrale operativa -
che tentano di aggredirci e temo che non sarà l'ultima".
I vigili stessi lanciano un appello: "Siamo allo stremo, non
riusciamo a spegnere tutti i cumuli e, soprattutto, tutte le nostre
squadre sono impegnate solo su questo fronte". Oltre 100 cumuli
di immondizia infatti sono stati dati alle fiamme. A Napoli città
come in periferia, nella zona vesuviana come in quella flegrea il
fenomeno dei cumuli incendiati aumenta sempre di più. Interventi
sono stati effettuati in città, in piazza Garibaldi, in via
Stadera, al Vomero, a Fuorigrotta e in numerosi comuni della provincia
come Casoria, Afragola, Boscoreale, Ercolano. Sono stati rimossi
la scorsa notte i blocchi che per tutta la giornata di ieri alcuni
cittadini, a Napoli, avevano creato in diversi punti della città
spargendo immondizia in strada e rivoltando cassonetti. La città
continua ad essere invasa dall'immondizia: cinquemila le tonnellate
che giacciono lungo le strade. Cumuli enormi che ormai coprono,
in alcuni casi, centinaia di metri. Nel pieno centro come in periferia
la situazione non cambia. Se la produzione ordinaria si riesce in
qualche modo ad abbatterla, sono le giacenze a rappresentare il
nodo del problema: rifiuti non raccolti che ormai sempre più
spesso scatenano la rabbia dei cittadini. Il sindaco di Casoria,
comune della provincia di Napoli che conta oltre 80mila abitanti,
sta valutando di chiudere le scuole visto il perdurare dell'emergenza.
"I miei cittadini continuano a protestare - racconta il sindaco
Stefano Ferrara - spargono immondizia in strada bloccando la circolazione
lungo le strade principali e in questi giorni sono dovuto intervenire
diverse volte per sedare proteste che sarebbero potute diventare
espressioni di guerriglia urbana. Capisco la rabbia ma con la violenza
non si ottiene nulla". "Spero che la situazione migliori
- conclude - al momento ci sono lungo le strade 1600 tonnellate
con una raccolta giornaliera di sole 104 tonnellate. Se la situazione
non migliorerà sarà costretto a chiudere le scuole".
I cumuli dati alle fiamme a Castellammare di Stabia (Napoli) hanno
danneggiato anche la pubblica illuminazione tanto che nel rione
Tavernola le strade ora sono al buio. Il primo cittadino di Castellammare,
Salvatore Vozza, lancia un appello: "Basta roghi, incendiando
i rifiuti si procurano danni alla salute a causa della diossina
e si aggrava soltanto la situazione danneggiando anche le strutture
della città". L'incendio appiccato ai cassonetti di
via Don Minzoni, che si trovano alla confluenza con via Virgilio,
infatti, spiega il primo cittadino "ha fortemente danneggiato
il quadro Enel, posizionato a poca distanza, che alimenta la pubblica
illuminazione dell'intera zona. Da via Raiola a via Pietro Carrese,
da via Virgilio a via Don Minzoni, piazza Spartaco e traverse comprese,
le strade resteranno al buio nelle prossime sere e notti".
"Non si è ancora riusciti a quantificare l'importo dei
danni - aggiunge il primo cittadino - ma sin da ora i tecnici del
Comune spiegano che serviranno almeno alcuni giorni per il ripristino
del corretto funzionamento
dell'impianto".
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Inviato da
Anonimo
il 17/05/08 @ 15:29
Ma come mai, visto la gravita' di questa questione
che sembra non finire mai, come mai il nuovo governo ormai approvato
da entrambe le camere si riunira' soltanto nella giornata di mercoledi'
prossimo ?
Perche' non si e' gia' riunito ieri, per esempio,
oppure la notte scorsa ?
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Inviato da
Anonimo
il 17/05/08 @ 18:14
perchè è in carica quindi legittimato
solo dall'altro giorno, dopo il voto di fiducia al Senato! Nembo
Kid non è stato ancora eletto commissario speciale ;-)
marina
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Inviato da
Anonimo
il 17/05/08 @ 19:45
Per quale motivo per ogni vergognosa emergenza
napoletana bisogna ricorrere al Governo Centrale quando i napoletani
non sono disposti a cambiare costumi e soprattutto non hanno voglia
di insorgere contro il governo locale, eletto da loro? Nella monnezza
ci hanno buttato la loro dignità! Se ne sono accorti? Sono
stufo di vedere i miei concittadini piegarsi ancora al vittimismo,
chiagnendo e futtenno, e sono pienamente d'accordo con il giudizio
di Megaride sui Rom di casa nostra!
Carmine
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Inviato da
Anonimo
il 17/05/08 @ 21:40
Incomincio
col dire al signore che si lamenta che il nuovo Governo "non
è ancora intervenuto" che queste cose dove dirle al
Governo Prodi che in TV ebbe la sfrontatezza di dire che in 24 ore
avrebbe risolto, ma queste cose dovrebbe gridarle a Jervolino e
Bassolino, i veri responsabili di questo sfacelo: non so come non
siete ancora scesi in piazza a pretenderne le dimissioni. Per i
rom ha ragione Marina, però di già che purtroppo abbiamo
già i nostri criminali non mi sembra il caso di importarne
di altre etnie. Ogni Paese si riprenda i criminali suoi che noi
già non riusciamo a tener testa ai nostri: non è razzismo,
che il razzismo non c'entra assolutamente, è questione di
semplice buon senso.
Maria
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Inviato da
Anonimo
il 17/05/08 @ 22:38
Brava,
Maria! Non so se ridere o piangere...avrete visto tutti in tv le
ultime immagini sulla valanga di monnezza che ricopre Napoli in
questi giorni...un'apoteosi di monnezza!!!... Ebbene, il solito
assessore comunale all'Ambiente, discepolo del "signor NO"
Pecoraro Scanio, ha indetto per domani la "Domenica Ecologica"
con tanto di blocco stradale dalle 9,00 alle 13,00!!!....E' lo stesso
che ha decretato, durante il picco di emergenza monnezza scorso,
il DIVIETO DI FUMO nei parchi e giardini pubblici!!!
Non aggiungo altro.
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Inviato da
Anonimo
il 17/05/08 @ 23:33
Io so' chill ca se dummannava pecche' o Guvierno
nunn e' intervenuto ancora...... L'aggio addummannato pecche' aggio
paura ca fino a mierculeri' ca' ci abbruciano pure a nuie. Chesta
e' una emergenza...oppure me sto' sbaglianno ?
Statev bbuon
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Inviato da
Anonimo
il 18/05/08 @ 00:53
te putisse pure presenta', 'o frate!
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Inviato da
Anonimo
il 18/05/08 @ 01:12
L'Assessore forse vuole vincere il premio
per "la migliore barzelletta" della Settimana Enigmistica?
Si vergognasse di come ha contribuito a rendere invivibile la bellissima
Napoli!
Maria
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Messaggio
N°667 08-05-2008 - 16:02
Tags: Editoriali
Antropologia
sùdicia
di Marina
Salvadore
E’ singolare
come noi napoletani siamo stati presentati al mondo, tra la fine
dell'Ottocento e l'inizio del Novecento all’affermarsi in Italia
della teoria razziale del Lombroso sull'inferiorità del Mezzogiorno,
amplificata dal Niceforo, principale divulgatore della teoria della
“Razza Maledetta”: una razza sottosviluppata… clonata molto maldestramente
dal cercopiteco, il cui unico progresso evolutivo si arresta ahinoi
allo stadio dell’umanoide. Non ci viene in aiuto neppure la maschera
della Commedia dell’Arte adusa a rappresentarci da allora: Pulcinella,
sempre pronto a soddisfare l’appetito vorace di spaghetti e quello
sessuale-volgare, fatto di parole, chiacchiere e allusioni lascive
ma privo di “funzione” per Colombina… anche se Pulcinella è,
in realtà, una maschera molto più antica e connotata
molto diversamente, carica di riferimenti filosofici e spirituali
. Pazienza! E’ nell’immaginario collettivo, grazie anche ai luoghi
comuni postumi all’Unità d’Italia, il “napoletano” caro all’Antropologia
Criminale piuttostochè all’Antropologia Culturale; quella
che si diparte, per noi, da li rami de li sommi padri greci! Napoli
è quindi il “Pianeta delle Scimmie”: il napoletano suscita
ilarità, divertimento, soprattutto quando i visitatori dello
zoo gli lanciano generosamente noccioline e banane attraverso le
sbarre della gabbia, fotografando e commentando come e quanto gli
occhi, le mani, i capezzoli di quelle scimmie siano incredibilmente
simili a quelli degli “umani”… Oibò! Inammissibile, sacrilego,
per gli umani civilizzati dell’Altra-Italia! Allora, ecco che intellettuali
e “giornalai” di regime rimarcano e rilanciano il “divertente” ed
ammuffito folklore sùdicio . Non l’han fatto i quotidiani
locali (sì… anche a Napoli abbiamo la “stampa”, peraltro
antichissima. Il primo a “tirare” una policromia a quattro colori,
pensate un po’, fu il principe di Sangro di Sansevero) ma ci ha
pensato il Corriere della Sera ad enfatizzare, come negli ottocenteschi
feuilleton del Grand Tour, la notizia: “… nel quartiere Fuorigrotta
- Pubblicità con seni prosperosi, traffico rallentato a Napoli
- Tantissimi automobilisti fanno frenate improvvise oppure soste
troppo prolungate per dare una occhiata” Il titolo a caratteri grandi
di stampa ridonda di morbosità indotta ma il testo, poco
più di un trafiletto, spegne nell’inutile cronaca di un fatto
privo di interesse ogni sordido clamore: “fotografie di seni prosperosi
coperti solo dalle mani di una modella su quattro maxi cartelloni
pubblicitari, che si estendono per una ottantina di metri, stanno
creando non pochi disagi alla circolazione stradale. Tutto ciò
accade a Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta dove da qualche giorno,
come riferiscono i residenti, tantissimi automobilisti fanno frenate
improvvise oppure soste troppo prolungate per dare una occhiata
alla pubblicità. Le foto sono utilizzate per la campagna
promozionale di una compagnia di navigazione nazionale.” A riguardo,
perché non scrivere, invece, del dramma del logorio della
pubblicità selvaggia che, nel caso specifico, incombe come
una gigantesca pressa in capo ai cittadini intesi ormai solo quali
“consumatori”? Perché non sottolineare che i vari divieti
posti dall’etica di chi è alla guida di un veicolo e, spesso
dal Codice, circa l’uso del telefono cellulare, la somministrazione
di alcolici, il fumo di sigaretta, l’assenza della cintura di sicurezza…
sono poi vanificati dall’improvviso pericolo non segnalato di queste
monumentali barriere architettoniche che con la velocità
del fulmine, svoltato l’angolo del tipico violetto napoletano, ti
piovono addosso, annientandoti , in un poltergeist… un tornado di
PSYCO-PUBBLICITA’? …e solo per annunciare al cercopiteco napoletano
che L’Etna ed il Vesuvio sono da oggi più vicini, come le
immaginifiche tette del tabellone, nuovo glifo araldico dell’antico
Regno delle Due Sicilie ! Certamente, questa nomea di “sottosviluppati”
ce la portiamo appesa al collo da immemore tempo e molta confusione
continua a produrre nel relazionarci con altri mondi, definiti “civili”.
Non se ne sa più nulla: giornali e televisioni non ci aggiornano
da più di una settimana sul dramma che sta vivendo nella
ridente “city”padana di Basiglio quella sventurata famigliola di
“sùdici”cui hanno strappato i figli, credendoli sessuofobi
in erba, per via di un disegno rinvenuto sotto il banco di scuola
della piccina di nove anni che raffigura la bimba ed il suo fratellino
dodicenne impegnati in un rapporto incestuoso, con il motto: “…X
fa sesso con suo fratello Y per 10 euro”. Al 30 di aprile erano
già 58 giorni di “confino politico” dei due bambini in strutture
semi-penitenziarie e semi-rieducative per infanti. Pare siano ancora
colà reclusi – lungaggini della burocrazia – nonostante la
dichiarazione spontanea di una mamma autoctona che ha riferito essere
la propria bambina padana l’autrice del disegno, per la quale –
stranamente – non sono stati adottati gli stessi provvedimenti “restrittivi”
e la psicopedagogia nonché la pubblica istruzione e magistratura
locali non sono insorte con ugual raccapriccio, trattandosi di figlia
del “popolo eletto” o “d’elite” della metropoli di Basiglio (che
manco figura nelle cartine geografiche) ERGO bambina di “non sottosviluppata”
e “civile” famigliola dove le intenzionali locuzioni “fare sesso”e
“a pagamento” solitamente imputabili a linguaggio ed espressività
da ADULTI e “SCAFATI” non hanno minimamente indotto insegnanti,
preside, assistenti sociali e magistrati, a preoccuparsi della moralità
e delle abitudini del nucleo familiare della piccola autrice di
quel “capolavoro” poco artistico e… tanto inquietante!… Due pesi,
due misure. Da sempre. Dagli esordi della teoria della Razza Maledetta,
fatta di dolicocefali e brachicefali, di nord e di sud, di “Civilizzati”
e “Selvaggi”... di “SottoSviluppati”… e, mi si perdoni la volgarità
- ma quando 'ce vò... ce vò - nella categoria dei
cercopitechi, l'ancor più meridionese e abominevole specie
di “Sviluppati Sotto”!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 2
riferimento
Inviato da Anonimo
il 09/05/08 @ 23:49
Di quella mega immagine pubblicitaria a Fuorigrotta
ne ha parlato anche il TG3 Campania.
Io mi domando se quei cartelloni sono stati affissi solo a Napoli
o anche in altre citta' italiane. Se fosse cosi'.....sarebbe molto
grave, o sbaglio ??
Condivido con Marina il domandarmi perche' non sono stati presi
provvedimenti "psico-terapeutici" per l'altra bambina
la cui mamma ha dichiarato essere la vera autrice del disegnino
"porno"
E intanto la vita continua e adesso tutta l'attenzione mediatica
e' concentrata sugli MMS erotici inviati dal noto cardiochirurgo
Marcelletti ad una tredicenne.....
e la vita continua....
Ambro
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Inviato da Anonimo
il 10/05/08 @ 00:55
Nella vicenda Marcelletti, la tragedia nella
tragedia è che tanti bambini in attesa di trapianto... sono
stati preordinatamente condannati...ben prima del loro mago-curandero!
Mi metto nei panni dei genitori di quei bambini e, di fronte all'evidenza,
anche se Marcelletti fosse Barbablù non ne richiederei la
sospensione dall'Albo professionale... lo metterei ai "domiciliari"
in sala operatoria!
marina
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Messaggio
N°663 30-04-2008 - 21:22
Tags: Editoriali
Echi
di "cronica"
di Marina Salvadore
"UN
VISCO PER L'ESTATE"
E’ veramente inqualificabile, folle, l’ultima zampata giustizialista
del dittatore Visco, alter ego del Padoa-Schioppò-il-generale-Speciale.
La VISCATA che sigla la fine di un’altra epopea giacobina sul suolo
nazionale è consistita nella pubblicazione delle dichiarazioni
dei redditi 2005 di TUTTI i contribuenti italiani sul sito dell’Agenzia
delle Entrate, consultabile da chiunque, soprattutto dal classico
spione “vicino di casa” d’ognuno, dai parenti-serpenti che vogliamo
tenere all’oscuro dei fatti nostri, ancorché – con gravissimo
pericolo per i dichiaranti benestanti e addirittura ricchi – consultabile
da criminali: ladri e mafiosi, dediti a rapine, sequestri di persona
e richieste di pizzo! Nel pomeriggio, l’ignaro Garante della Privacy,
caduto dal pero (evviva…evviva… questi sono i pregi della comunicazione
interministeriale…ma non s’erano inventati anche un Ministero per
i rapporti con il Parlamento?), ha sospeso solo nel pomeriggio con
provvedimento la pubblicazione in rete… troppo tardi: il sito era
già scoppiato per l’abnorme numero di accessi. L’ADOC consiglia
ai contribuenti italiani di chiedere il risarcimento dei danni,
tenendo anche conto che sui modelli cartacei compilabili della dichiarazione
non è mai preventivamente stampigliata la richiesta di autorizzazione
alla divulgazione dei dati personali ma io oserei ancor più:
chiederei la condanna dei vertici del M.E.F. e del Dicastero Finanze,
dell’Agenzia delle Entrate oltrechè per PROCURATO ALLARME,
per istigazione al crimine e concorso esterno in associazione mafiosa
(non è forse il reato per il quale, innocente, il prefetto
Bruno Contrada che ha tutelato per lunghi anni la sicurezza pubblica
è, ottantenne, in galera?). Accade anche che l’autoritario
Visco, rosso come i libri-rossi del suo antico predecessore Reviglio,
offeso dal provvedimento del Garante, sia andato cianciando in giro
che in omaggio alla “trasparenza” in tutti i Paesi del mondo sono
resi pubblici i redditi dei contribuenti… già, correttamente,
basta andare in qualsiasi ufficio locale delle Entrate, prendere
il numerino e mettersi in fila al front-office motivando all’operatore
la richiesta, dopo aver declinato, peraltro, le proprie generalità….
eppure, qui casca l’asino, poiché Visco sembra aver dimenticato,
in quest’orgia riformista- libertaria che fa a cazzotti con la tutela
della Privacy, il polverone che sollevarono Prodi e il Consiglio
dei ministri (del quale Visco e Padoa-Schiappa erano i leaders indiscussi)
nei confronti di quella decina di tipici “impiagati” statali dell’Agenzia
(che leggono Novella Tremila e guardano Il Grande Fratello) che
avendo accesso con password, per motivi professionali, all’Anagrafe
Tributaria, andarono a curiosare ingenuamente sulle proprietà
ed i redditi dichiarati dal neoeletto castellano bolognese Prodi
ed altri idoli del teatrino della politica e dello spettacolo, la
Ferilli, Totti… eccetera. Questi “impiagati” subirono perquisizioni
della Finanza in casa, procedimento disciplinare… insomma passarono
davvero un brutto e lungo momento e furono additati in tv e sui
giornali come criminali terroristi… tant’è vero che per alcuni
si postulò la fantascientifica ipotesi – suggerita da Prodi
e dallo stesso inossidabile Visco – di collaborazione con i “servizi”
deviati. Memoria corta, signor Visco?
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 3
riferimento
Inviato da Anonimo
il 01/05/08 @ 12:08
Ma va là, Visco, che sistema è
mettere alla gogna quelli che dichiarano i redditi e ci pagano su
le tasse? Non predicavate, invece, la lotta all'evasione? Sono quelli,
i nomi degli evasori da sputtanare in rete! Eppoi, non regge questa
storiella della "trasparenza" e della "democrazia",
applicata in tutti i Paesi civili e nella scimmiottata America:
non hai sentito, di recente, dei licenziamenti ed arresti di quelli
che, in campagna elettorale, hanno spulciato tra i redditi di Obama
e della Clinton?
Daniele
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Inviato da Anonimo
il 02/05/08 @ 13:35
Aggiornamenti da IL GIORNALE edizione odierna
(Fatta la Legge gabbato lo Santo)... Milano - I redditi degli italiani
rimangono in rete e sono ancora consultabili: grazie a Emule, un
sistema di file sharing in peer to peer, si può accedere
alle dichiarazioni dei contribuenti relative al 2005 impostando
una semplice ricerca da un qualsiasi motore, aggirando così
lo stop imposto dal Garante della privacy alla pubblicazione on
line decisa dall’agenzia delle entrate. L’operazione è estremamente
lineare grazie a un sistema di link che accompagna il navigatore
fino a scovare l’elenco della discordia. Infatti risulta che molti
patiti della Rete, subito prima dell’altolà del Garante,
hanno provveduto a copiare i redditi dal sito dell’agenzia delle
entrate e adesso è praticamente impossibile tornare indietro.
Dati, nomi e imponibili rimangono disponibili nella rete. Consumatori
La questione, che ha sollevato una ridda di polemiche e diviso gli
stessi italiani, continua a tenere banco: e, nelle ultime ore, è
arrivata anche la presa di posizione dell’Adiconsum, associazione
dei consumatori. Rendere note le dichiarazioni dei redditi degli
italiani è stata "una scelta giusta, ma realizzata male
- dice il presidente Paolo Landi -: i colpevoli di questa grande
superficialità burocratica non possono restare a gestire
un servizio così delicato". Per l’Adiconsum, considerando
il rischio di truffe basate sul furto di identità, è
ora "indispensabile un appello da parte delle istituzioni ai
vari motori di ricerca su internet e a tutti coloro che hanno registrato
i dati dell’agenzia delle entrate a evitare di rimettere in rete"
le informazioni che erano state diffuse. Anche se si tratta di "una
scelta di trasparenza che possiamo condividere" dice Landi,
l’Adiconsum "condivide la decisione dell’Autorità della
privacy per aver interrotto e sospeso questa applicazione".
______________________________________
Inviato
da Anonimo
il 04/05/08 @ 08:15
Visco: ultimo schizzo d’odio Maurizio Blondet
Visco ha commesso un atto illegale. E’ sub-ministro di un governo
uscente, sconfitto dal voto. La pubblicazione delle liste dei contribuenti
è un atto dirompente come un attentato da brigatista rosso,
una manifestazione di odio verso i cittadini. La fiscalità
usata come un’arma disciplinare, un attrezzo di tortura di punizione.
____________________________
Messaggio
N°644 05-04-2008 - 14:23
Tags: Editoriali
AH!L'ITAGLIA!
di Marina Salvadore
Non
cedo alla seduzione della pubblicità che propone nuovi eroi
e martiri… preti spogliati e predicatori dall’occhio vitreo del
serpente. Non sopporto lo stile Vintage della politica in questa
campagna elettorale: pullover di lana tarmati ma rilavati col Perlana!
Tra un lifting e l’altro i soliti vecchi mostri papponi si rituffano
nella stessa minestra, sulla stessa torta ammuffita, calzando guanti
di lattice anti-impronte. Il nuovo corso avrebbe previsto facce
nuove e mani nude. Ciò ch’è più triste è
che a pretenderle doveva essere il Popolo Italiano, rimasto invece
silente, annoiato e “comodamente anarchico”… del resto, la pagnottistica
e quieta anarchia è suggellata dall’impossibilità
del Popolo di scegliere i propri rappresentanti da mandare in Parlamento.
Si ha la netta sensazione che la Nazione – quella che i politicanti
insistono nel chiamare volgarmente “Paese” – sia una pura astrazione
dal suo Popolo così ridotto a Popolazione: parassiti e amebe
su fauna e flora di quel che era il “giardino d’Europa” ed è,
attualmente, la “discarica d’Europa”, governata da vecchie zoccole,
bisce e ragni pelosi, di nuovo scesi in una finta competizione elettorale.
Che siano di centrodestra o di centrosinistra non se ne coglie la
differenza, talmente si assomigliano nell’arte di praticare la Partitica,
dimentichi della Politica… come in un' eterna partita di derby nel
campionato di calcio. Negli ultimi decenni italioti, l’Italia s’è
lasciata defraudare di tutte le sue peculiarità sovrane.
Con la scusa del Mercato Comune, dell’Europa; concetti sovraccarichi
di falso progressismo, di globalizzazione, di italiano o italico
non resta più niente: svenduta quando non regalata la nostra
identità, insieme alle nostre eccellenze. Si è cominciato
con i marchi alimentari più importanti, dalle acque minerali
alla pasta ai caseari ai dolciumi quando il “doc” non era ancora
d’obbligo e il “dop” manco esisteva. Quelle nostre glorie nazionali,
da lungo tempo, sono ora prerogativa di gruppi, perlopiù
francesi o svizzeri. L’Italia era naturalmente una Nazione a vocazione
agricola e turistica. Dagli anni 60 in avanti l’edilizia e l’”industrietta”
hanno massacrato il territorio con il mai cessato impegno, tutto
politico, di rubare terreni all’agricoltura per renderli grottescamente
edificabili, in un’eterna “riminizzazione” che ha finito, come una
slavina, col divorare le coste e ad ammazzare anche l’economia marinara,
con ulteriori botte anche al turismo…il Ministero Turismo e Spettacolo
fu addirittura abolito… A parte la disgrazia successiva dell’Euro,
del moltiplicarsi degli enti locali, eccetera, se ora ci ritroviamo
così poveri è perché non produciamo più
quanto necessita al nostro fabbisogno e quanto all’estero era delle
nostre specialità enormemente gradito: importiamo tutto…
dalle banche nordeuropee ai pomidoro e aglio e frutta cinesi. Restituire
l’Italia all’Italia; questo dovrebbe essere l’impegno di una serie
campagna elettorale e di un Governo fine a se stesso! Tremo per
le sorti dell’Alitalia, ultima nostra gloria nazionale, autentica
eccellenza. Gli “scazzi” di Alitalia non sono una novità
degli ultimi mesi: l’affondamento della compagnia di bandiera è
iniziato molti anni fa ed in perfetto stile all’italiana, quando
presero a moltiplicarsi le pregiate scrivanie dirigenziali per le
cariche politiche e amministrative, le consulenze e quanto altro,
a danno del qualificatissimo personale operativo che, composto da
specialisti altamente qualificati e addetti ad un servizio altamente
professionale, fu letteralmente schiacciato dal peso di tutte quelle
scrivanie eccellenti.Si preferiva pagare profumatamente le poltrone
di una pletora in progressione geometrica di raccomandati eccellenti
piuttostoché ampliare e remunerare l’organico operativo,
unica eccellenza della compagnia poi detta “di bandiera”. Una bandiera,
come quella nazionale che non garrisce più al vento, ch’è
diventata una mappina con la quale mani zozze continuano ancora
a pulirsi il grasso della sugna che cola. Anche in questo caso il
Popolo Sovrano se lo prende in quel posto, non godendo di potere
decisionale. Si sono lanciati referendum dei più disparati…
sui più disparati temi, allora perché non aggiungere
un’altra scheda il 13 e 14 aprile a quelle previste per la salita
al soglio pontificio dei soliti vecchi papponi? Perché non
lanciare un referendum su ALITALIA, chiedendo agli italiani se e
come intendono salvare la compagnia? Trattandosi di aviazione la
si potrebbe gestire ministerialmente con la DIFESA, area aeronautica,
prevedendone un settore civile, così come dalle FINANZE dipendono
l’arma della GdF ed i civili…Oppure, la si potrebbe rendere PUBBLICA
mediante sottoscrizioni azionarie di cittadini italiani residenti…Oppure,
risanarla attraverso i milioni e milioni di euri risparmiati abolendo
le Regioni e richiedendo il risarcimento danni ad amministratori
pubblici e privati che, pagati a peso d’oro per anni, hanno fallito
le loro “mission”, nel pubblico e soprattutto nel privato!
"RIALZATI ITALIA"?... "SI PUO' FARE"? ..ma..
FACITEME 'O PIACERE... seh...seh!!!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 4
riferimento
Inviato da Anonimo
il 05/04/08 @ 15:51
parli di abolizione delle Regioni...ma non
si dovevano elimare le provincie?
Lello
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Inviato da vocedimegaride
il 05/04/08 @ 15:58
Le Regioni.... ESEMPIO LAMPANTE NE E' LA REGIONE
CAMPANIA... sono le più potenti aspirapolveri di fondi milionari.
Ciononostante sono, come un tentacolo della piovra del governo nazionale,
molto distanti dalle popolazioni che "dovrebbero" amministrare.
Se c'è un governo nazionale, che senso ha la ripartizione
in tanti altri piccoli parlamenti? La PROVINCIA ed il COMUNE sono
molto più interattive con le realtà territoriali che
amministrano.
______________________________
Inviato da Anonimo
il 06/04/08 @ 01:07
Marina dovrebbero farti sindaco di Napoli,
come minimo.
Espedito
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Inviato da Anonimo
il 06/04/08 @ 13:17
Grazie di cuore per l'incitamento ma la penso
come il vescovo di Pompei: - Anatema del vescovo di Pompei: i politici
uno schifo, solo inganni I politici? «Una schifezza sociale».
Perché? «Perché nessuno meglio di loro sa ingannare
».
Parola di monsignor Carlo Liberati, arcivescovo-prelato di Pompei.
_____________________________
Messaggio
N°627 22-03-2008 - 01:41
Tags: Editoriali
Pasqua
di pietra
di Marina Salvadore
Buona
Pasqua, Daniela! Sia per te Pasqua di Resurrezione e, per conseguenza,
risorgano con te gli UOMINI che al pari di un’ amazzonica vedova
nera trattieni tra le otto zampe pelose che la Giustizia ti donò
con una toga: nera, anche quella!… nera come il lutto, come il saio
e il cappuccio dell’arciconfraternita del SS.Crocifisso nella processione
dei MISTERI del venerdì santo di Sessa Aurunca… nera come
la notte più nera e disperata, carica di tribolazione, prima
dell’esecuzione di una condanna a morte.
Ho cercato di te immagini in internet: volevo guardarti in faccia…
conoscerti, studiare le pieghe del tuo volto… indagare il tuo sguardo,
la tua bocca… non so se hai le carnose labbra generose delle donne
del Sud o se il tuo sorriso somiglia al ghigno di una fessura da
salvadanaio… non conosco la luce del tuo sguardo, per capire se
guardi o VEDI… Non so nulla di te, a parte il fatto che sei una
donna. Come me!… Allora, mi chiedo se “senti”, se percepisci come
me, facendo lavorare all’unisono i due emisferi cerebrali – peculiarità
divina di sole noi femmine – in ogni emanazione della tua personalità…
della tua autorevolezza siglata da un titolo, da un freddo prefisso
che precede il tuo nome di fronte alla plebe che amministri, autorizzata
dal dio laico che… a differenza del Grande Giudice DIO… non pesa
i cuori e l’anima sulla bilancia della Giustizia ma, unicamente,
la RAGIONE dell’uomo… troppo spesso invalidata perché sedotta
dall’intelletto del DIAVOLO.
Un grand’Uomo dopo Gesù Cristo, un tal Karol Wojtyla… operaio
e cavatore di pietra in Polonia… un bel giorno, pregando DIO per
tutti noi fu illuminato nell’estasi – ch’è propria dei semplici,
più cari al Signore – e dichiarò che “DIO E’ FEMMINA”,
rintracciando nella massima ESSENZA dell’uomo… nel suo più
alto giudice… quel potere di CARITA’, COMPENETRAZIONE, PIETAS, che
appartiene SOLO alle donne… dalla più “carnale” Maria Maddalena
alla più elevata Vergine Maria. Ciò, ad indicare…
l’umile Karol del più sperduto paesucolo della Polonia, cresciuto
a patate lesse ed a patate arrosto… che la DONNA non è solo
l’”AVVOCATA NOSTRA” Maria ma è anche IL GIUDICE… poiché
Ella, con il suo cuore e la sua anima materna… creatrice, fattrice…
è la SOLA detentrice di CONSAPEVOLEZZA. PURA! Perché
la donna che sa essere diabolica più di quel meccanismo semplice,
idraulico, ch’è il maschio… ha sviluppato coscienza tale
da decidere se essere sedotta o meno dal demonio. Soprattutto, sa
come essere diabolica col Diavolo, per liberarsene!… Sarà
per via di quel marchio atavico della famosa mela di quel lontano
giorno nell’Eden. Non ci è dato saperlo. Certamente, con
la sua repentina calata agli Inferi del Peccato, Eva si è
riscattata con slancio dinamico… quasi rimbalzando sul fondo del
barile… ed ha preso coscienza dei suoi demoni… ma anche dei suoi
angeli… dei suoi “DEVA” costruttori, dell’anima del mondo! Ha partorito,
è vero, con dolore per millenni…. ma ha pagato il suo debito:
la MADRE, la fattrice, l’avvocata… la quintessenza del DIO misericordioso…
si è liberata delle sue parti di argilla… ha conservato il
SALE della SAPIENZA ed è divenuta LUCE di SAPIENZA: AMORE!
Amore e motore dell’Umanità.
Di te, ripeto, non ho trovato immagini in internet e sono anche
curiosa di scrutare il tuo volto ma… so che sei una DONNA, Daniela,
e vorrei comprendere di te molte più cose di quelle che vorrebbe
interpretarne il collegio difensore di Bruno Contrada. Vorrei capire
cosa si agita nel tuo cuore quando assisti al dramma di un Uomo,
alla sua agonia… Quando sai che dipende da te porgergli, come al
Cristo in croce, la spugna imbevuta d’acqua per dissetarlo… ed invece
sadicamente, come il centurione romano, gli porgi l’aceto e lo trafiggi
al costato con la lancia, per farne cessare i palpiti ansimanti,
sordi stantuffi, dei polmoni oppressi dalla crocifissione e dal
peso di quel corpo che vuol vincere, testardo, la gravità…
forse perché il suo rantolo ti martella i timpani, il cervello,
la coscienza. Nel tuo silenzio agghiacciante, nella tua indifferenza
burocratica, tra le tue braccia di marmo, sul tuo petto togato un
vecchio Gesù Cristo che avrebbe tanto da insegnarti… da esserti
Rabbi… Maestro nella vita e nella professione… sta MORENDO. E tu
osservi, asettica, imperturbabile… non un sussulto non un moto involontario.
Anche sulla croce di quel vecchio c’è scritto un I.N.R.I….
Sai che vuol dire? No, non tacciarmi di fanatismo religioso… I.N.R.I.
vuol dire che le INIQUITA’ NON RESTERANNO IMPUNITE…. E, solo DIO
ch’è il più alto GIUDICE, saprà decidere dell’uomo
che stringi tra i faldoni della burocrazia, sulle ginocchia dei
tuoi superiori; tra le leggi fatte dagli omuncoli e la giustizia
applicata a seconda delle stagioni del potere.
Non c’è
una tua sola immagine in internet, su un giornale… cara Daniela…
ma hai conquistato la celebrità e ti auguro fulgidi successi,
come fulgidi sanno essere i fatui e vanesi capolinea terreni. Sei
talmente importante che… persino nella Via Crucis di Benedetto XVI
al Colosseo, in questo venerdì santo di passione, in mondovisione,
hanno parlato di te – ti ho riconosciuta - commentando ad una stazione
l’applicazione della Giustizia del tuo collega ed alter ego Pilato.
Buona Pasqua, Daniela Della Pietra!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 3
riferimento
Inviato da Anonimo
il 22/03/08 @ 12:36
Non aggiungo altro, sottoscrivo.
Maria Venera
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Inviato da Anonimo
il 22/03/08 @ 14:07
Mi unisco per un pensiero amoroso verso Bruno
Contrada.
Signo Giudice, ascolti il suo cuore che non può dettarle
tanta cattiveria.
Ambra
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Inviato da Anonimo
il 25/03/08 @ 02:02
vorrei leggere nel tuo cuore giudice Della
Pietra e vorrei sapere se sei mamma, zia, sorella. Sicuramente sei
figlia.. allora, comportati da figlia e cerca per un momento di
mettere tuo padre al posto di Contrada. Si dice "do ut des".
Mario
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Messaggio
N°619 16-03-2008 - 14:58
Tags: Editoriali
La
Cina è vicina
di Marina Salvadore
Si
fa presto, cari italioti, a chiedere al Governo di non partecipare,
per protesta, alle prossime Olimpiadi in Cina, ritirando squadre
ed atleti. Ci si dimentica, sull’onda emotiva elevatasi dai gravi
fatti del Tibet – peraltro non nuovi ma staticamente in emergenza
umanitaria continua da lunghissimo tempo – che proprio chi è
al governo tuttora, nella passata campagna elettorale eppoi, ancora
amplificando il concetto de “La Cina è vicina”, nel settembre
2006 con un’inutile carnevalata sul territorio giallo, ridondante
di tutto il seguito imprenditoriale e politico italiano, stringeva
mani e affari con terribili kapo’ dagli occhi a mandorla, per il
ridicolo rilancio di un’economia italiana già defunta ed
imbalsamata da anni! Ben prima di quel "prete spogliato"
di Prodi anche il vicere’ campano Bassolino – stessa “squola di
pensiero” – con un seguito immane di zombies rigenerati dai sepolcri
imbiancati dell’imprenditoria napoletana (questa, defunta almeno
dal 1861) invadeva la Cina, stringendo anche lui mani e… non si
sa bene quali “affari” produttivi per il vicereame, già invaso
e ulteriormente devastato, dopo i Savoja, dai cinesi. Da questo
foglio abbiamo più volte trattato del profetizzato “pericolo
giallo” e, certamente, da buoni “affricani” – come ci definivano
i piemontàrd 150 anni fa – scevri da ogni forma di razzismo.
Semplicemente, l’attualità sui temi che ci stanno a cuore
quali i diritti umani e quelli degli animali, le nostre misere condizioni
economiche ed il nostro patrimonio identitario ulteriormente sconvolti
da certi usi e costumi dei nuovi invasori cinesi, a cominciare dalla
loro MAFIA, ci segnalavano cose orripilanti che avrebbero meritato
la censura mondiale, l’embargo; insomma una misura concreta di autorevole
fermezza politica che – caso strano – l’occidente con i suoi governi
evoluti non ha lesinato ad altri paesi e popoli meno pericolosi
e molto più piccoli della sconfinata Cina. Abbiamo trattato
e MAI DIMENTICATO delle neonate cinesi, milioni, partorite e gettate
in strada a morire con ancora il cordone ombelicale attaccato al
cielo d’oriente, dei detenuti cinesi usati come fornitori di organi
vitali per trapiantati occidentali a bassissimo costo nelle cliniche
a sette stelle dei mandarini… abbiamo detto di interi borghi contadini
con la gente dentro, dei quali hanno cancellato la geografia e la
vita per deportarne greggi come barboni altrove, soltanto per divergere
il corso del grande e fertile fiume giallo con una pericolosissima
diga che provocherà futuri disastri eco-ambientali… degli
orsi vestiti di una gabbia su misura, attaccati con un grosso ago
infilato nell’addome ad una perpetua ricarica automatica di bile,
miracolosa per certi farmaci fuorilegge… dei cani scuoiati vivi
al mercato per farne pelliccette per i capi più trandy dei
nostri stilisti e di quelli vivisezionati nelle cucine dei celebri
ristoranti (anche nelle nostre città) laddove i N.A.S. dei
Carabinieri impallidiscono quando ci vanno per controlli!… Abbiamo
scritto dei tanti piccoli schiavi di 7… 8 anni, che lavorano 18
ore al giorno nei sottoscala dei mille e mille laboratori clandestini
sul nostro suolo, colà sopravvivendo, senza mai vedere la
luce del sole… dei tanti piccoli artigiani nostrani che hanno dovuto
chiudere l’attività perché fagocitati dalla perversa
“industriosità” non fiscalizzata dei cinesi di cui prima,
con un occhio particolare – tra l’altro – all’elevata letalità
di materie prime usate nella produzione di capi d’abbigliamento,
calzature, cibi, farmaci e “belletti”. Le antiche glorie del porto
di Napoli, grazie all'amministrazione bassoliniana, gettate nella
monnezza, ora che il Porto è gestito dai cinesi ed i napoletani
vi lavorano da schiavi "camalli", nel più felice
connubio criminale che Polizia e GdF faticano ad arrestare. Ma il
governo italiano è cieco: fa le sue belle moratorie umanitarie
contro la pena di morte e non sa che in Cina è richiesto
ai familiari dei giustiziati, il costo della pallottola adoprata
nell’esecuzione della pena! Ora, fingeranno di schierarsi dalla
parte del Dalai Lama, ma solo perché Sua Santità,
in virtù della sua fede autenticamente pacifista, animista
– come Gandhi, del resto – gli ha tolto il sassolino dalla scarpa,
non essendo Egli autorizzato dal suo Bodisattwa a chiedere il boicottaggio
delle Olimpiadi o altre misure concrete di reazione o di offesa
al nemico. Magari, però, il Dalai Lama – nella sua qualità
di Uomo del Tibet e non di Spirito Incarnato – confida sommessamente
nell’aiuto di qualcuno… di quelli cui ha dispensato amicizia, bene,
pace. In dicembre il Dalai Lama non è stato neppure ricevuto
in forma ufficiale dai nostri evoluti, civili, umani “politicanti”
di sinistra e di destra… che se la facevano sotto per le eventuali
ritorsioni del governo cinese. Vergogna! Dopo tutto ciò,
credete voi, ingenui e cazzimmisti italioti, che qualche occidentale
“evoluto” si premurerà di prendere posizione contro quell’orribile
Impero alieno che è la Cina? Le Olimpiadi sono, sin dall’antichità,
il più bel simbolo della concordia tra i Popoli: ad Olimpia,
per l’occasione, si sospendevano anche le guerre in corso… Gli atleti,
poi, sono ancora quelli del “mens sana in corpore sano”… o sono
anche loro prodotti dell’economia nazionale? Ecco, al di là
di squallide vicende di doping e sponsors, ci vorrebbe un miracolo
prettamente laico: che siano tutti gli atleti del mondo a ritirarsi
dalla competizione! Utopia pura anche questa? Sì, lo ammetto!
Gli sponsor, collegati all’economia, non perdonano! Allora, chiedo
scusa a Gesù Cristo anche se non ve n’è bisogno poiché
Egli è uno dei Grandi Bodisattwa reincarnatisi in questa
“Umanità”... mi sa che il permesso dovrò chiederlo
al Santo di Legge, Pietro... e mi prendo un intervallo dal mio monoteismo,
facendomi momentaneamente buddista. Così facciano, s’è
vero il battesimo di Carità di ogni monoteismo, tutti i Cattolici,
gli Ebrei ed i Musulmani. Siamo o non siamo “spiriti guerrieri”,
abituati al sangue e specializzati proprio in guerre di religione?
Ovvio, per i più stretti osservanti, se il Dio Danaro acconsente...
se la "solidarietà" come l'intendono è pagante!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 2
riferimento
Inviato da Anonimo
il 16/03/08 @ 21:26
Nessuno può dire di non sapere, ma
tutti si girano dall'altra parte: quello tuo è un discorso
politicamente scorretto, cara Marina, e poi ti meravigli di quello
che ti succede? Guardi tanto orrore e ne scrivi, ti occupi del povero
Contrada, del povero Gianni Grassini e dei tanti poveracci senza
giustizia che affollano questo povero mondo: grande cuore, grande
slancio che ti fa onore e del quale Dio, solo Lui, ti darà
la giusta ricompensa.
Maria
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Inviato da Anonimo
il 16/03/08 @ 21:34
cara amica Maria, non è il cuore a
comandarmi ma... la mente: ho la certezza empirica che siamo solo
di passaggio su questa Terra e che il nostro compito sarebbe quello
di migliorarla... ad ogni meteoritico passaggio. tutto qui
marina
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Messaggio
N°615 12-03-2008 - 20:37
Tags: Editoriali
COMPATRIdiOTI
di Marina
Salvadore
Non
credo alle favole ma alla fantapolitica, sì! L’altra sera,
8 marzo di festa commerciale comandata, quelle finestre spente degli
hotel Continental, Vesuvio, Royal, affacciate su Megaride mi hanno
fatto accapponare la pelle e fornito l’esatta percezione dell’ultimo
atto del dramma della svendita di Napoli Capitale, per il novello
risorgimento del nord! Suvvia, siamo seri, la monnezza c’è
dappertutto, in ogni angolo globalizzato del pianeta… le discariche
di rifiuti industriali, tossici… letali… sorgono in ogni Sud del
mondo, persino nell’affamata Africa che non produce “scarti”… pattumiere
della gloria e della faccia pulita dei nordici gruppi di potere:
i più grandi insozzatori e spurgatori che la civiltà
contemporanea conosca. Non sono, certo, i residui organici derivanti
dal gaudio popolare di tavole costantemente imbandite anche nelle
più povere fasce sociali del Mezzogiorno, ad inquinare il
territorio, tutt’altro! La marciscenza di questi residui è
alla base dell’humus fertile della Campania Felix: in natura nulla
si crea e nulla si distrugge ed i cicli naturali della terra si
rinnovano dalla morte e rinascita della materia organica. A Napoli
i tanti morti di cancro nei pressi delle discariche abusive e non,
parlano di rifiuti industriali… laddove l’industria è inesistente,
poiché il popolo meridionale, dai fasti bugiardi dell’Unità
d’Italia, è esclusivamente consumatore di prodotti dell’industria
del nord, persino di certi prodotti di primo consumo che – una volta
– erano prerogativa del Sud. La locale classe politica compiacente
ha, poi, fatto il resto, unitamente alla stampa di regime a dar
man forte alla svendita sottocosto di Napoli. Il nord, in competizione
con il resto d’Europa, ha ormai esaurito le proprie “ricchezze”
ovvero l’industria e il commercio del credito; il Sud, tra novelle
ventate di pseudo-autonomia e revanchismo, era tornato a contare
sulle sue eterne ricchezze: il turismo e l’agricoltura, specialmente
con i suoi servizi e prodotti dop: archeologia, arte, patrimonio
Unesco, spettacolo, cultura e la Campania Felix dell’agriturismo
e delle pregiate produzioni autoctone. Per ognuna di queste peculiarità
l’indotto dell’accoglienza e ristoro aveva ripreso buoni ritmi di
crescita. Il nuovo risorgimento del Nord, segue la medesima partitura
del precedente di un secolo e mezzo fa. Caleranno, com’è
già accaduto in Sicilia, dal nord i soliti “commenda” dall’aspetto
angelicato a “farci della beneficenza”, acquistando a prezzi stracciati
da asta pubblica le nostre migliori locations, le nostre aziende
agricole, i nostri dop e doc che la stampa internazionale si premurerà
di disinfettare e rigenerare. La disoccupazione locale crescerà:
le nostre locations ed aziende saranno presidiate da schiere di
rappresentanti legali, amministratori unici, revisori dei conti
e dipendenti tutti provenienti dall’ALTRA ITALIA e dall’estero;
i nostri disoccupati saranno mandati a spurgare le fogne al nord,
a guidare i tram e le filovie padane, a lavorare in centinaia di
piccole Tyssen-krupp oltre il Garigliano. Dejà vu! Tutto
questo, in concomitanza con la tornata elettorale che vede, specialmente
in Campania, nei vari collegi italioti, per la Camera ed il Senato,
una pletora di “volemose bene” forestieri. Non c’è un solo
uomo radicato sul territorio, a destra ed a sinistra! C’è,
al fonte battesimale della futura Campania Felix, la destra di massoneria
e impresa e la sinistra di massoneria e banche; il fatto che in
Campania non esistano imprese e banche, vi mette una pulce nell’orecchio
o… vi devo fare un disegnino? Ricordate quando, fino a pochi mesi
fa, in tempi non sospetti della novella emergenza monnezza, i nostri
soloni italici lanciavano, direttamente da QUESTO NOSTRO TERRITORIO
le più disparate politiche per il Mediterraneo? L’avrebbero
fatto da incompetenti, secondo voi, da…fresconi?… o non era già
tutto programmato lo sfascio attuale per mettere le mani, per due
sciùscélle, sull’ingente patrimonio nostro? Banco
Napoli docet. Ricordatevene! Poi, ci si mettono pure i narcisi autoctoni…
quelli che fino ad ieri, con la bava alla bocca e le pezze al sedere,
si sarebbero fatti stracciare pure... i gigli borbonici di dosso,
pur di difendere Napoli, il Sud, dai predoni di sempre… quelli che
hanno rotto le bolas al prossimo, in questi anni postmeridionali,
scrivendo libercoli e proclama reazionari, organizzando… fuoriuscendo
e… ricostruendo onlus e associazioni identitarie, intitolate ad
antichi regni defunti con i suoi re e regine, addirittura ad eroi
e briganti immolatisi davvero per la difesa del Mezzogiorno, in
altri tempi. Gentaglia immonda, dispensatrice di tessere variopinte
al volgo dietro cui nascondere il proprio prurito di leader di qualcosa…
pure nell’accolita dell'amministrazione condominiale di un alloggio
popolare di provincia. Piccoli "Che Guevara" di periferia,
senz’arte ne’ parte, piuttosto sinistrorsi... che proclamavano la
vandea, l’insorgenza, la dignità identitaria, le radici…
e che oggi vanno ad infognarsi tra le pieghe proprio di quello pseudo-centrodestra
di nuova concezione commerciale, proibito come anatema ai loro villici
discenti e benedetto dal di questi sùdici nemico endemico,
la Lega Nord, per una seggiolina cacatoria al Parlamento o al Senato…
che non conquisteranno mai!
Il loro fallimento peserà come un macigno sulle diverse altre
realtà sinceramente identitarie. CompatriDIoti bastardi di
Campania Felix, non so se mi suscitate più schifo o più
pena! Certo, don Liborio Romano à vvuje v'è pàte
carnale !
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 4
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Inviato da Anonimo
il 13/03/08 @ 12:15
Certe volte la gente farebbe bene a star zitta
ed a cospargersi il capo di cenere. Dopo la figuraccia fatta, candidandosi
nel partito sbagliato e nel momento sbagliato, l’atto eroico della
successiva rinuncia annunciata a colpi di grancassa, sollecitata
dai giudizi negativi di quasi tutte le compagini meridionaliste,
come fosse il proclama di un dittatore da quattro soldi aggiunge
merda alla figuraccia già fatta e la sparge su tutti, sui
suoi, sul partito che l’aveva candidato, sui meridionali. Invece
di ammettere umilmente l’errore che senz’altro gli sarebbe stato
perdonato, trova l’occasione per offendere quelli migliori di lui
anche quelli del suo stesso consorzio associativo. Non ammette di
aver preso un palo e non si scusa per la sua scivolata semplicemente
fa una merda gli altri,forse perchè colpevoli di averlo costretto
alla dolorosa rinuncia. Non appartengo al suo giro e non sono tra
quelli contro i quali si scaglia in maniera così volgare
ma sono rimasto più nauseato dai toni di questa rinuncia
che dalla candidatura di questo signore. Sarebbe questa la gente
del Sud? Con quale diritto questo si permette di offenderci così?
Leggete e giudicate. G. Amodeo A difesa del Sud in senato ed in
parlamento ci saranno per i prossimi cinque anni persone che con
il riscatto meridionale hanno nulla a che fare, inglobati dall’onorevole
Lombardo novello Pianell nelle file del suo movimento, sarà
una sciagura nella sciagura perchè a votarli saranno anche
tante anime candide che sognano una ripresa del mezzogiorno italico,
per questo mi auguro che tale mio pensiero arrivi fino al più
sperduto paese del Sud, non votateli. L’MPA come struttura partitica
meridionalista è un grande bluff, posso assicurarlo perché
purtroppo ho vissuto per qualche breve lasso di tempo dal didentro
cosa è realmente questo partito. Non esiste etica, parola
d’onore, moralità. Abbiamo ed ho creduto che nonostante la
presenza di qualche noto personaggio squalificante questo contenitore
poteva risultare la chiave di volta per le nostre spettanze, il
nostro progetto. Ci siamo calati anima e corpo in questa avventura
, credendo fortemente di potere incidere anche politicamente nel
nostro territorio, turandoci il naso e procedendo a testa bassa,
per il Sud per la nostra antica amata Patria. Ma il sudiciume era
così copioso e la gente con cui viaggiare e condividere il
cammino così nauseabonda che il cuore e l’anima hanno ceduto.
Abbiamo abbandonato la partita perché era impossibile proseguirla.
Ne usciamo molto malconci, facendo una figura da pivelli ai nostri
occhi ed agli occhi della gente che ci segue. Una brutta e poco
edificante pagina della nostra storia di uomini al servizio delle
Due Sicilie. Questi siciliani qui sono la quintessenza della dissoluzione,
gli ultimi lupi pronti a sbranare i restanti brandelli di dignità
meridionale, novelli Pianell al servizio di se stessi e del “padrone”.
L’MPA è il cestino dei trombati di Mastella e della vecchia
ingloriosa Democrazia Cristiana, altro che Sud, altro che identità
meridionale. Dio salvi la nostra Terra da questa sventura. Sventura
è comunque anche l’altra parte della “luna”, i famosi “duri
e puri” un’accozzaglia di borghesucci benestanti con l’anima ancora
più piccina ed il cervello grande come il più piccolo
dei lillipuziani Gente che non avendo passione per donne e motori
hanno scelto di fare i borboniani per diletto e per passatempo .
Occupandosi più che altro ad aspettare un nemico che non
c’è, ed innanzitutto bloccare qualsiasi azione che si cerca
di porre in essere per il Sud. Una parodia della Fortezza Bastiani
del famoso romanzo di Dino Buzzati. In occasione del nostro approccio
con Lombardo si è scatenato l’inferno tra parodie montanelliane
e articolisti da quattro soldi, con il solo scopo di distruggere
senza un motivo comprensibile se non di una cretineria elevata alla
settima potenza. Alcuni soci dei Comitati però, due per la
verità, hanno dimostrato la loro inidoneità a fare
parte di una squadra, alcune situazioni vanno riviste, non si abbandona
la “nave” in piena tempesta, non è etico non è da
valorosi, neanche quando a “battaglia” finita ci si presenta con
il classico “l’avevo detto io” , non così, non è moralistico,
non è giusto. Ed i sedicenti partiti del sud? Un piatto vuoto,
senza testa ne coda, un gruppetto di anarcosinistrorsi dediti al
goliardismo duosiciliano ed al gridare come Pierino “Al Lupo, al
lupo” , un lungo interminabile vanto starnazzante di purezza dai
più non richiesta, perché sono i fatti che contano
non le chiacchiere, codesti personaggi in questo caso e non solo
si sono posti assurdamente come zitelle isteriche, disperandosi
per una violenza che nessuno gli farà mai, perché
troppo racchie per essere solo sfiorate. Tutto ciò serva
da lezione per il futuro, con tali elementi nunca mas, il Sud è
altro. Se questo è il nuovo Sud, povero Sud, poveri noi.
L’ultimo baluardo siete voi, amici dei Comitati, che avete dimostrato
senso di appartenenza e spirito di servizio, siete voi che avete
dimostrato dai vostri avamposti l’idea di cosa significa Identità
e Nazione. Ripartiamo da questo, ancora più forti ed ancora
più convinti.
Forza e onore Fiore Marro
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Inviato da Anonimo
il 13/03/08 @ 13:58
forse vi è sfuggito che per l'ennesima
volta anche il mastro di teleakery si è infognato in un altro
risorto movimento sudicio che nacque proprio come prolunga della
lega nord al sud, finanziato proprio dalla lega nord. ecco che sono
risorti pure questa volta dei vecchi ed inconcludenti esponenti
falliti di lega sud. ma che speranze di miglioramento possiamo avere
per il sud con quesi meridionali di merda?
carmine
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Inviato da Anonimo
il 13/03/08 @ 14:35
se volete schifarvi di più andate su
http://www.legasud.it/manifesto1.htm
ho capito solo una cosa, che come sempre i nostri meridionalisti
si mordono tra loro come cani rabbiosi lasciando che l'osso lo spolpano
ben bene i soliti nordisti. magari avessimo al sud gente con i coglioni
come quella, invece siamo sempre merdaioli invidiosi l'uno dell'altro
e appariamo solo figure di merda. la munnezza ch'è in strada
ci pitta abbastanza bene. basta con questi movimenti e pertiti del
sud. chi ci crede più?
pino
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Inviato da vocedimegaride
il 13/03/08 @ 15:07
- Comunicato della redazione di Megaride -
Abbiamo notato un certo interesse dei nostri lettori in tema di
associazionismo meridionalista, con riguardo soprattutto alla prossima
tornata elettorale. Questa redazione intende chiarire di essere
perfettamente estranea a qualsiasi movimento, associazione o congrega
meridionalista, limitandosi alla sola informazione generale dei
fatti ed avvenimenti sul territorio del Mezzogiorno e Nazionale.
____________________________
Messaggio
N°601 23-02-2008 - 17:44
Tags: Editoriali
Teatro
Napoli
di Marina Salvadore
Nell’immaginario
collettivo che collima fatamelmente con la fascia subliminale dei
luoghi comuni, Milano è considerata una grande Banca, Roma
è un grande Trattoria e Napoli è un gran Teatro. Nulla
da eccepire! Il problema è che Napoli, indiscusso Teatro
della drammaturgia e della commedia popolare sin dal ‘500, con un
Basile pre shakespeariano, eppoi regina del Teatro dell’Opera, nel
‘700, e – a morire con Viviani, Petito, Totò ed Eduardo –
Teatro Antologico, dall’avanspettacolo alla commedia dell’arte alla
drammaturgia e lirica del ricco ‘900, è scaduto, oggi, a
squallido teatro politico, lesivo della dignità dei tanti
validi artisti che nell’hit parade identitaria, costruita sulla
cultura, le tradizioni, le arti e le affinità elettive con
l’anima dell’antichissima città, cede volgarmente il passo…
e il palcoscenico… a nuove soubrettes incipriate che l’Arte si vergogna
persino di annoverare se non fosse per il fatto che questa nostra
Repubblica ha il vizietto di tesserare in qualità di artisti
di sinistra ed artisti di destra, con la prevalenza, schematica,
dei primi sui secondi, giacché la satira e la cultura parrebbero
essere considerate esclusive virtù dei giacobini. Quantomai
vero, in una città come Napoli, patria di filosofi e d’intellettuali
che schifano totalmente la rustica progenie del saggio teatro popolare
fatto da scugnizzi e lazzari d’antica tradizione. Infatti, i più
celebrati… o “patinati” artisti contemporanei, sfruttando voracemente
la patente nobiliare della “napoletanità” sono tutti esuli
felici e ingrati a Milano ed a Roma, l’elenco è lunghissimo!
Costoro, poi, a suon di meningi e di falsa eccentricità,
scrivono libri, scopiazzano tomi enciclopedici ed arte antica, dalla
grecità alle Due Sicilie ed organizzano ipocrite kermesse,
spettacoli e tournée nei luoghi consacrati alla Cultura,
sfruttando il ricco patrimonio della napoletanità e ce li
ritroviamo, durante ogni stagione teatrale o in ogni evento politico-culturale
e massmediatico, a calcare le scene partenopee a non meno di 35
euro la poltrona in platea più l'acquisto dei soliti gadgets
impropri ma votati al commercio globalizzato; quella platea piècora
e masochista che riempie, vestita elegante per le "intellettive"
occasioni, i teatri di Napoli per farsi sputare in faccia, ammonire,
offendere dagli “evoluti” compatrioti transfuga! Altrove, in altre
città italiane, gli artisti e gli intellettuali risiedono
sul territorio e, solidali, ad ogni offesa alle tradizioni della
loro cultura identitaria, insorgono con sottoscrizione d’autorevoli
manifesti che sono proposti, poi, alla totalità della Nazione.
Da noi, no… non è possibile. Mai! Lo stesso compagno Eduardo
si spostò a Roma e ben prima del suo ingrato "FUJTEVENNE!",
per non parlare dello scopiazzatore filosofo De Crescenzo, Pazzaglia,
Ranieri, fino alla Laurito e al neomelodico "Giggi" D'Alessio,
solo per fare qualche nome, a caso.. La Patria del Teatro, NAPOLI,
non è degna neppure di un Teatro Stabile eppure i napoletani
continuano, per tradizione e competenza ancestrale, a riempire i
teatri, a declamare il successo di questo o quell’altro figlio degenere
o dei “figliastri acquisiti” che annusano l’ORO presso i botteghini
degli stolti napoletani acquirenti "ARTE". Qualsiasi cosa
o prodotto si voglia lanciare, anche l’apocalisse, la merda secca,
è quindi possibile farlo da Napoli, monnezza compresa! A
proposito della monnezza – che per tanti è sinonimo di ricchezza,
più del traffico di cocaina e di schiave – il "Teatro
Napoli" è garantito, ora, agli artisti politucoli di
regime, con eventi caciareschi e folkloristici che vanno dai saltim-Banchi
del Governo agli scranni degli enti locali, agli “artisti prezzolati
e tesserati” che si dicono controcorrente. In una sola giornata,
OGGI, ben due eventi di colore hanno segnato Napoli: stamane, la
CISL, alcune emerite associazioni e le immancabili due forze politiche
dell’opposizione hanno sfilato come in un Carnevale di Rio, con
vessilli, trombettelle e putipù da Santa Lucia a Largo ‘e
Palazzo; analogamente – e per gli stessi motivi (vandea di chiacchiere
contro le emergenze cittadine: monnezza e disoccupazione nonché
“volti nuovi per un’amministrazione nuova”... Bassolino, Jervolino,
De Mita docet) questa sera, in Piazza Cavour, il Monnezza-Day di
Grillo e di altri associati presenteranno il loro “Carnevale”… anche
se siamo in Quaresima. Tre lustri di monnezza, aspettando un comico
genovese per ribellarsi e pensare addiritura ad una secessione,
per fingere d'essere coerenti con le proprie antiche radici? Non
c'era da nessuna parte, in questi tre lustri, un comico napoletano
autoctono e residente, disponibile... papabile? Vale anche qui la
solita solfa dell'individualismo e dell'invidia del meridionale
presso i suoi simili, la solita esterofilia? Comunque, in entrambe
le spettacolari occasioni, c’è da riconoscere che lo spettacolo
è momentaneamente gratuito, poiché i botteghini interessati
al successo delle due performances sono ubicati nelle future urne
elettorali; tanto per il centro-destra quanto per il centro-sinistra
e loro rispettive amebe estreme, radicali o pseudo-integraliste.
Che palle! La solita solfa. Inutile dire che la monnezza, soprattutto
quella fatta di rifiuti tossici, è il palcoscenico ideale
sul quale esibirsi come eroi romantici: i politucoli ancora in auge
che meriterebbero d’essere condannati per reato di strage e la connivente,
ignava opposizione. entrambi, senza macchia... senza dignità,
senza spessore. In tre lustri di emergenza, infatti, e prima di
giungere all’apoteosi, al dramma senza ritorno, i nostri “artisti
oratori” dell’una e dell’altra parte hanno avuto tutto il tempo
per cercare di rimediare in parte all’olocausto di un popolo e di
una civiltà. La corsa allo spreco si ripropone: le locandine
con le auguste effigi d’ogni “compagnia teatrale”, compresa quella
dei guitti, già tappezzano tutta Napoli, richiamando il pubblico
pagante ai botteghini teatrali della Politica Locale e Nazionale.
I primi milioni di euri se ne vanno in carta straccia, colla, trombette
e cotillons. E’ il “cartellone” poco originale di un’incerta stagione
teatrale ammuffita che non rende onore alle tradizioni della Patria
del Teatro che richiede personaggi ed interpreti nuovi oltrechè
campagne elettorali nuove, basate sul lancio e realizzazione di
progetti di risanamento per Napoli e non sulle ovazioni telecomandate
dai loggioni: all’eco-politica del riciclaggio bastano, si sa, le
materie prime dei rifiuti ed i soldi zozzi della camorra. Giù
il sipario, Napoli! Si vuotino le platee dei teatri. Si spengano
i riflettori. Si confischino i botteghini. Si condannino all’esilio
papponi, magliari e sfruttatori d’ogni tipo; a questa pletora immonda
gridiamo anti-defilippamente "JATEVENNE!", fino a quando
alla bella schiava Parthenia, la Preferita Prostituta ed ai suoi
pochi figli legittimi, degni d'essere chiamati ARTISTI, non sarà
restituita la corona della Libertà e dell’Onore!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 5
riferimento
Inviato da Anonimo
il 24/02/08 @ 01:18
Bella testa, Marina! Quanto amore per Napoli
ti esalta. Dovresti tu rappresentare Napoli politicamente perchè
tu l'ami e ne sei raro paladino. Tu dici Napoli ma intendi Italia.
Purtroppo, al Governo nazionale ed in quelli locali, le poltrone
sono già tutte prenotate, come accade per quella platea di
"abbonati" al teatro che hai descritto benissimo. Peccato!
Quelli come te sono destinati a soffrire.
Claudia
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Inviato da Anonimo
il 24/02/08 @ 10:45
(ANSA) - NAPOLI, 23 FEB - Non meno di 10 milioni
di euro all'anno, a tanto ammonta il danno di immagine che la Campania
conta ogni anno per l'emergenza rifiuti. Un dato che se moltiplicato
per i 14 anni di emergenza porta il solo danno di immagine cumulato
a circa 140 mln di euro complessivi. Lo rivela il procuratore regionale
della Corte dei Conti, Arturo Martucci, che nella relazione annuale
sottolinea l'esigenza di rimeditare tali importi non piu' adeguati
alla crisi di immagine sovrappostasi negli ultimi tempi.
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Inviato da Anonimo
il 26/02/08 @ 18:35
di Giancarlo Lehner
I nordici che scendono a Napoli per tentare un pacco e un contropacco
o sono scimuniti dalla nascita oppure sono scivolati in un delirio
di potenza da far accorrere senz’altro la neurodeliri. È
il caso di Beppe Grillo, un guitto genovese, che atterra sotto il
Vesuvio per vendere filtri miracolosi, cercando di trasformare lo
schifo della munnezza di Bassolino, la munnezza rossa e solo rossa,
in qualcosa di appetibile oppure di attribuibile al centro destra,
che, a Napoli, non avendo forza alcuna, non può avere commesso
niente, né il bene né il male. Grillo, convinto che
i napoletani siano stupidi più delle capre liguri, scende,
da colonizzatore arrogante e saccente, a raccontare strunzate, tipo
che il regime vigente a Napoli è assimilabile a quello cileno
di Pinochet. Come dire – ecco l’imbroglio ben degno del sale grosso
venduto dal “maestro” Do Nascimento - che Iervolino e Bassolino
non sono compagnucci orfani di Stalin e di Togliatti, bensì
fascisti e reazionari, mentre tutta la loro storia, tristissima
e malsana, fra rima con il peggio del peggio del comunismo e del
cattocomunismo. Napoli, grazie ai comunisti e ai cattolici “democratici”,
è stata già posizionata, stante i mass media di tutto
il globo, fuori dal primo e dal secondo mondo. E anche l’Ue sta
ragionando, per motivi di decenza e di igiene, sull’ipotesi di espellere
dall’Europa la Campania di Bassolino. E, adesso, dopo la vergogna
della munnezza, arriva il cassonetto parolaio dell’immondo Grillo,
l’ennesimo settentrionale che viene a pontificare, a sentenziare,
a simulare, a dissimulare e a ciurlare nel manico. Io voglio credere
che i napoletani siano diventati così fessi e coglioni da
dare ascolto alla Vanna Marchi chiamata Beppe. Tuittavia, se avvenisse
anche tale sciagura, allora vorrebbe dire che gli sfortunati e creduloni
partenopei si meritano, peggio di Bassolino e Iervolino, anche il
genovese Grillo.
(Dal quotidiano Roma del 26/02/2008 )
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Inviato da blue.chips
il 27/02/08 @ 18:33
Quanta passione e amore hai per questa città;
quanta tristezza sale al cuore di chi ha nell’anima il tempo che
ha cullato la storia per partorire l’arte, la letteratura, la scienza,
l’amore per il teatro, di una terra, ahinoi, un tempo additata come
“felix”. Anch’io sono figlio di una terra del Nord; un settentrione
di altra cultura, di altra storia. Mia mamma insegnava filosofia
a Helsinki. Quando ci raccontava del Sud dell’Italia, che per lei
era Napoli, il suo viso s’infiammava e le parole diventavano fiori
di campo, appena raccolti. Conosceva Napoli e la letteratura, le
poesie e la filosofia nata all’ombra del Vesevo monte. Io le stavo
attaccato alla gonna, mentre lei ci raccontava di questi luoghi,
e ne rimasi affascinato. Poi, abbiamo vissuto per un tempo a Napoli,
dove mio padre accettò di andarci per conto di una multinazionale.
Avevo sette anni. Di quel tempo ho tutto nel cuore. Lo stesso che
ora si rifiuta di pensare che sia tutto vero. Ma se così
è, cara Megaride, alza la tua voce: tonante, come un urlo
di Dio; e mesta come il coro degli ebrei nel Nabucco. Però,
tu dici anche che la gente, “sé fatta malamente” e pensano
solo a “se ne fujie” (scusa il mio napoletano). Questo è
un male, una disgrazia. Perché: “un popolo senza orgoglio
del proprio passato non ha futuro” come scrisse Dostoievski. Il
mio grido, lo ripeto con le tue parole: " Si condannino all’esilio
papponi, magliari e sfruttatori d’ogni tipo; a questa pletora immonda
gridiamo anti-defilippamente "JATEVENNE!
Ti abbraccio.
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Inviato da Anonimo
il 29/02/08 @ 10:38
Commissario spendaccione e bugiardo di Pietro
Lignola DE GENNARO CONTINUA a non fare miracoli. Ogni settimana
qualche minuscola emergenza basta a bloccare la raccolta dei rifiuti.
Stavolta è stato il blocco del Cdr di Caivano, la prossima
volta sarà un qualsiasi altro disguido. La situazione generale
è così compromessa che basta un nonnulla a far crescere
i cumuli di munnézza nelle strade. Napoli è peggio
di Baghdad, ha scritto su Youtube un militare americano, reduce
dalla campagna irachena, Una frase che sintetizza il danno all’immagine
di Napoli nel mondo. La Corte dei Conti ha quantizzato provvisoriamente
questo danno in almeno dieci milioni di euro l’anno, per un totale,
al momento, di centoquaranta milioni. Il reduce della campagna irachena
attribuisce allo Stato la responsabilità dei rifiuti e della
vergogna in cui affoga la Campania. La magistratura contabile conferma
anche questo, Il Presidente della Corte dei Conti ha individuato,
infatti, i responsabili dello scempio nei commissari straordinari,
“figure nate per sanare l’emergenza, che però hanno favorito
la deresponsabilizzazione degli enti locali”. Antonio Bassolino,
peraltro, esce malconcio dalla relazione del Procuratore generale
anche come Governatore: il suo call center per l’ambiente, affidato
ad una società partecipata dalla Presidenza della Regione,
avrebbe provocato danni erariali per tre milioni e duecentomila
euro (Bassolino, già condannato, ha proposto appello). L’Uomo
di Afragola, tuttavia, non demorde. La Regione interviene con una
spesa di duecentoventottomila euro per far fronte alla crisi della
spazzatura, come emerge da un provvedimento pubblicato nel bollettino
ufficiale del diciotto febbraio ultimo scorso. No, non vi illudete:
quei quattrini, provenienti come il solito dalle nostre tasche,
non serviranno a ripulire le strade. Ci sarà una “Analisi
della percezione della qualità del proprio territorio/ambiente,
durante l’emergenza rifiuti, da parte delle imprese e dei cittadini
campani rispetto a quelle dei cittadini del resto d’Italia”. Sì,
avete capito bene: Bassolino vuole sapere se la munnézza
nella quale stiamo affogando ci dà fastidio. Non lo sa ancora,
non è riuscito a capirlo e spende duecentoventottomila euro
nostri per togliersi il dubbio. Eggià, il Rinascimento è
finito. Adesso comincia il Barocco! Vedrete che, fra qualche mese,
il governatore emanerà un nuovo editto affinché con
la munnézzasi costruiscano colonne tortili da utilizzare
per l’erezione del suo mausoleo e che, per emulare in qualche modo
il comandante Lauro, ci donerà fantastiche fontane con zampilli
di percolato! Cornuti e mazziati, commenterebbe l’amico Benedetto
Casillo L’agonizzante governo di Romano Prodi non ha molto da invidiare
alla dirigenza regionale. L’antico detto “Scarta frùscio
e piglia primmèra” sembra particolarmente appropriato. Il
trentuno gennaio era scaduto, infatti, il commissariato di governo
alle bonifiche, ingloriosamente gestito da Antonio Bassolino e dai
suoi vicari. Prodi, incurante dei rilievi della Corte dei Conti,
ha nominato un nuovo commissario. Ricordiamo che la gestione Bassolino
ha speso cifre iperboliche senza bonificare un bel niente e, per
coprire le sue vergogne, ha fornito a De Gennaro dati falsi. Il
Procuratore della Repubblica di Napoli, tuttavia, per il momento
non si muove. Aspetta di leggere la denunzia scritta e… poi si vedrà.
Sembra proprio che Bassolino abbia dei santi in paradiso. Io non
credo che si tratti di San Gennaro, che è il protettore dei
napoletani e non dei loro nemici. L’ipotesi che la protezione abbia
natura politica è caduta con il recente provvedimento cautelare
nei confronti di Roberto Conte, consigliere regionale del Pd. Sarà
necessario procedere, in futuro, in mancanza di eclatanti novità,
alla prospettazione di altre ipotesi. Io rinnovo, intanto, la formulazione
della settimanale domanda, sempre immutata e sempre priva di risposta.
Io voglio sapere, e con me tutti i cittadini onesti dell’infelice
regione tuttora amministrata da Antonio Bassolino vogliono sapere,
se e quando la Procura della Repubblica di Napoli si deciderà
a portare avanti serie indagini geologiche ed epidemiologiche sull’intero
territorio regionale e, soprattutto, serie indagini patrimoniali
su tutti i pubblici amministratori coinvolti. Vedimmo si schiara
juórno!
(Dal quotidiano Roma del 27/02/2008 )
______________________________
Messaggio
N°578 01-02-2008 - 01:26
Tags: Editoriali
Tutti
i figli di Caino
di Marina Salvadore
Se
lo Stato è per definizione l’organizzazione sovrana di un
popolo che vive stabilmente su di un territorio, affermare che siamo
nauseati rispetto all’organizzazione sovrana di certi partiti e
certa magistratura che come vampiri monopolizzano stabilmente il
territorio e le risorse dopo averne detronizzato il popolo sovrano,
è poco. E’ uno strano Paese, il nostro, nato sul trauma di
un’Unità fatta male che ha incollato coriandoli di territorio
e di dissimili piccoli popoli sovrani. A testimoniarlo, l’enorme
quantità di forze di polizia per uno staterello così
piccino! Circa centocinquant’anni di precario equilibrio, di menzogne,
di voracità ci hanno reso ciò che siamo: uno Stato
unico al mondo! Unico, per ipocrisia, per furbizia, per avidità.
Per pavidità! Agli eroi e martiri si sono sostituiti arraffoni
e pusillanimi, ai condottieri e statisti, delinquenti incalliti
e segretari di partito, ai partigiani i banditi, al Diritto il…
Rovescio. I peggiori criminali, cari alle cronache giudiziarie,
secondo dittature subliminali imposte dalla sempre carica arma mediatica,
s’intrecciano falsamente agli eroi romantici dell’abusato risorgimento
ed agli dei e miti dell’era classica. I coniugi assassini di Erba
riproposti all’infinito sullo schermo, avvolti in un’aura greve
d’amor platonico, mano nella mano, volgarmente ridanciani, come
una struggente coppietta impressa sulla scatola dei Baci Perugina
di San Valentino, evirata persino – non si capisce per quale fine
– della sua follia patologica, addirittura del suo atroce e inenarrabile
crimine, per il quale l’arte dello spettacolo all’italiana richiederebbe
persino venia, oltrechè il caritatevole oblio, quasi giustificandolo
perché noi si possa alfine comprenderlo e accettarlo, l’atroce
crimine, secondo dettato dell’art.1 di una Costituzione virtuale
che recita all’infinito “volemose bene” e “tirammo ‘a campa’”… in
piena vittoria, infine, dell’assegnazione di personalità
a chi, per gli effetti del triste fenomeno dell’anomia sociale ha
commesso l’orrendo reato. Tutta questa sdolcinata spicciola sociologia
fa da coreografia a mille morbosi processi intesi più come
rappresentazioni di avanspettacolo e rivista, con delinquenti, avvocati
e magistrati tutte star del varietà, che riempiono le aule
dei Tribunali più dei Teatri. Eppoi, c’è lo schifo
supremo delle povere comparse, le vittime che invocano giustizia,
condannate a soffrire in eterno, ad ogni rappresentazione… e il
cartellone dei Tribunali, si sa, è solitamente quello di
un Teatro Stabile, dove le repliche durano anni, fino a distruggere
per consunzione le vittime, sacrificandole al successo del gossip
dei protagonisti. Non è forse immorale che i genitori del
piccolo Tommy di Parma ma soprattutto il fratellino di soli otto
anni debbano, ancora dopo tanto tempo, assistere alle repliche dell’orrore
di quella terribile sera in cui gli fu strappato il cucciolo adorato?
Non è immorale che il signor Castagna cui i coniugi “innamoratini
di Peynet” hanno strappato dalle sue braccia una moglie, una figlia
e un nipotino, debba ora, ancora dopo un anno, rivivere modalità
e tempi di quella terribile strage, mentre il pubblico in sala e
quello davanti uno schermo televisivo, morbosamente impazza per
gli assassini? Come dev’essersi sentito, il signor Castagna quando
il terzo e nuovo di zecca avvocato difensore dei “puttini di Erba”
ha dichiarato non esservi prove certificate a carico degli imputati
e che Frigerio, l’unico scampato alla mattanza e testimone oculare
non sarebbe attendibile, nonostante il marchio di fabbrica della
strage impresso nelle carni e negli occhi e la perdita della moglie?
Quanti anni durerà lo strazio di quest’altro processo del
quale al pubblico pagante interessa solo sapere se Vittorio Corona
rinuncerà a manageriare il fotomodello Azouz in favore dei
“colombi di Erba”, più adatti ad una fiction lassativa della
TV di regime? Ci sono crimini e criminali talmente orridi che non
meriterebbero neppure le trafile di tre costosissimi gradi di processo
dove distribuire paccate di carta che si lascia scrivere, a bella
posta per distrarre i carnefici dalle vittime, fino all’oblio di
queste ultime; certi criminali, senza necessità di soppesare
le responsabilità di complici, esecutori e mandanti implicati
nel turpe progetto, meriterebbero per direttissima, tutti assieme,
la galera e la tanto invocata certezza della pena! Che brutta gente,
gli Italiani, che hanno fatto fallire il primato storico delle Arti
patrie per ritornare a godere dei giochi crudeli del Colosseo: amorali
vegetali, così come il regime li ha plasmati nel tempo! Gaudenti
e morbosi cazzoni, fino a quando siedono da spettatori sugli spalti,
senza lasciarsi sfiorare mai dal sospetto che a qualcuno di loro
potrebbe capitare di essere gettato nell’arena, al supplizio del
Toro o tra le belve feroci, quale oggetto dei Giochi! Che strano
Paese è il nostro, dove è la meritocrazia del crimine
a distribuire carriere e cariche, come nel caso dei tanti Brigatisti,
assurti a modello intellettuale che dirigono servizi alle dipendenze
del Consiglio dei Ministri o che siedono in Parlamento, di quelli
premiati addirittura con cittadinanze onorarie che un tempo si concedevano
a coloro che lavorano per il progresso umano, mentre le vittime
del Terrorismo sbiadiscono in quelle false, abusate parabole, scritte
nel vangelo apocrifo politichese di ogni campagna elettorale, ulteriormente
derise e sfruttate: una volta di più assassinate. Analogamente,
per gli schifosi pseudo Pentiti di Mafia, lautamente retribuiti
“per se’ e per i suoi”, vitto e alloggio gratuito, riciclabili e
indistruttibili come la plastica e sempre utili nelle spietate strategie
di mobbing nella raccolta differenziata dei rifiuti tra i vari Pubblici
Amministratori, i Politicanti e “certa” Magistratura giacobina.
Liberi e belli, star del palcoscenico istituzionale, i criminali
incalliti di ieri se la ridono di un Bruno Contrada condannato tacitamente
alla pena capitale e, angelicati, sponsorizzano pure le moratorie
contro la Pena di Morte nel mondo: Nessuno Tocchi Caino è
lo spudorato leit-motiv finto cristiano… mentre quel fesso di Abele
“se lo prende sempre in quel posto”.
W L’ITAGLIA!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 0
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Messaggio
N°574 25-01-2008 - 14:28
Tags: Editoriali
'A
solita Zazuela
di Marina Salvadore
Zazuela,
il più efficace ispanismo della lingua napoletana per descrivere
la solita rappresentazione lirico-drammatica con appassionati recitativi
alternati a balli caciareschi della questione politica locale e
nazionale. “ ‘A solita zazuela ” si affaccia al palcoscenico; siamo
sicuri di non voler cambiare attori, ballerini e comparse? A quale
infognato livello è giunta la nostra sopportazione… riuscirà
l’amor proprio a far esplodere il bombolone dell’ignavia compressa?
Parlo per noi, italiani-campani, meritevolmente definiti sùdici
piuttostochè sudichi! La finiremo, una buona volta, con zazuela
e pianto greco, con prefiche e vittimismi, con le vigliaccherie
e le pulcinellate, con quel 72% di noialtri che, con una botta al
cerchio ed una alla camorra, trasporta in trionfo le sedie gestatorie
dei soliti Bassolino, Di Palma e Jervolino?
Possibile
che 15 anni di merda e monnezza vi trovino ancora lì, indistruttibili,
conniventi e contenti? UNICI RESPONSABILI del tracollo abominevole
della nostra antica Civiltà, della nostra Economia che dal
1861 è stracciona e miserrima! Voi, tre quarti di indegna
popolazione che non aspira a sentirsi POPOLO, che si ostina a mandare
in Parlamento e nei serragli istituzionali locali i soliti cialtroni
e papponi, a rappresentarla! Voi, che chiedete in cambio, senza
dignità, il “POSTO al posto del LAVORO”! Voi che non cambierete
mai e che avete cambiato noi popolo civile, rendendoci il più
triste e angosciato d’Italia, nonostante i vostri triccaballacche,
scetavajasse e putipù. Anche il vostro folklore, il vostro
chiasso che vuole essere seduttivo, fino a sfiorare la pornografia,
è fatto di perfido sarcasmo e non più di “spirito”,
quello dei nostri Padri che inventarono il Teatro, la Commedia,
l’Opera: le Arti! Persino i tanto bistrattati Lazzari, descritti
lerci, affamati e cenciosi, in due diverse epoche della nostra lontana
Civiltà, si gloriarono di gesta eroiche nella difesa della
Patria; voi, siete solo scaduti nella volgarità più
infima, trascinandovi appresso quei brandelli d’orgoglio meridionale
che ancora svettavano senza garrire, timidi ed afoni, nei cuori
e negli occhi di tutti i “poveri cristi” migrantes della grande
diaspora meridionale. Altrove, lontani da casa, i vostri fratelli
di sangue accendevano luci di fiera identità, per il vostro
comodo soggiorno in Patria mentre voialtri gli rubavate il pane,
la Memoria e la Storia.
Ed a quei
pochi di noi che sono riusciti rocambolecamente a tornare, in virtù
d’eccesso di pucundria, rinunciando al decoro riguadagnato fuori
dei confini, dopo decenni di dolore e lavoro, avete offerto l’onta
peggiore: il pubblico ludibrio! Siamo alle solite, italiani-campani
autoctoni, fieri della vostra masochistica monnezza: la Regione
e la Nazione richiedono ancora il vostro consenso, la vostra complicità
delittuosa. Decidete voi, cosa fare. Vi auguro che la follìa
vi colga e che vi catapulti fuori dal vostro fatiscente piccolo
mondo antico, per svegliarvi alla rivoluzione dei sensi e dell’anima,
a rovesciare dai tronetti cacatori i vostri vicere’, ad accorgervi
di quelle facce belle e pulite dei tanti giovani che sfilano in
mesta processione, avviliti, tra i postriboli, defecatoi e discariche
delle vostre morte città. Che il dio Ercole, distruttore
delle impurità e della sporcizia morale e materiale, ripulisca
virtualmente dalle vostre stalle mentali di Augia anche i vostri
lordi “re degli Epei”. Altrimenti, non ci sarà prefica o
lamento che tenga, levantesi col puzzo ed i veleni dai bastioni
di rumenta, ad evitarvi la nostra repulsione!
Muoia Sansone, con tutti i Filistei!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 6
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 25/01/08 @ 18:31
Sai Megaride, ho letto il
tuo articolo con un nodo al cuore. Avevo sei anni
quando per la prima volta mio padre mi portò
a Napoli. Ricordo ancora quando mi disse: a questo
popolo è stato donato metà del cielo!
Ora sento solo un lamento, come di morte, salire
al cielo. Mi viene in mente un passo dell'Apocalisse
quando i Santi gridavano: Signore! fino a quando
tutto questo? Ma finché ci sono persone
che si indignano come te, per amore, forse c'è
speranza. Eraclito disse che "bisogna spegnere
la prepotenza più che un incendio";
è forse anche questo il caso di Napoli.
Ti abbraccio. Blue.chips
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Inviato
da Anonimo
il 26/01/08 @ 11:36
Ma chi dobbiamo chiamare,
in Campania, per liberarci di Bassolino… i marziani?
Rifiuti: Campania, consiglio respinge sfiducia
a Bassolino (ANSA) - NAPOLI, 25 GEN - Il Consiglio
regionale della Campania ha respinto la mozione
di sfiducia nei confronti del governatore Antonio
Bassolino.La mozione era stata presentata dall’opposizione
sull’emergenza rifiuti. Sulla mozione si sono
registrati 29 no, 17 si’, 3 astenuti: i votanti
sono stati 49 su 60. L’Udeur non ha partecipato,
Italia dei Valori si e’ astenuta
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Inviato
da Anonimo
il 26/01/08 @ 11:57
Spazzatura da Napoli viene
analizzata per vedere se ci sono sostanze velenose
Bremerhaven (dpa) – La spazzatura portata a Bremerhaven
proveniente da Napoli viene analizzata dall’ufficio
per la difesa ambientale per vedere se ci sono
sostanze velenose. È stato preso un campione,
ha dichiarato un portavoce dell’ufficio per l’ambiente
di Brema confermando dei bollettini stampa. I
ca. 30 000 tonnellate di spazzatura, che per la
mancanza di discariche, entro la fine di giugno
verranno trasportate a Bremerhafen, sono rifiuti
domestici. “La spazzatura è stata analizzata
già dalle autorità italiane e dai
responsabili dell’inceneritore” - ha sottolineato
il portavoce - Si tratta di un’ulteriore misura
di sicurezza.” Per lo smaltimento delle montagne
di spazzatura di Napoli e dintorni, secondo le
informazioni del "Süddeutschen Zeitung",
vengono trasportati in Germania ogni giorno 1500
tonnellate di rifiuti. Ogni giorno viaggerebbero
due treni pieni di rifiuti domestici dalla Campania
alla volta di Cröbern presso Lipsia e Bremerhaven,
ha scritto il giornale (martedì) citando
un manager della società di trasporti italiana
Ecolog. La società “Westsächsiche
Entsorgungs- und Verwertungsgesellschaft” come
anche la “Remondis AG”, secondo i dati di esperti
del settore, guadagnano fino a 200 000 Euro al
giorno con questi trasporti, ha riferito il giornale.
L’anno scorso sono stati importati in totale ca.
18 milioni di tonnellate di spazzatura. Per le
capacità disponibili nei 70 inceneritori
tedeschi e i prezzi in diminuzione gli affari
con la spazzatura sono in continua espansione.
Sono in progetto ulteriori 80 impianti. ©
Welt apparso il 22.01.2008 um 15:04 Uhr Tizza
Giuseppe Traduttore legale per il tedesco Am Gallberg
4 D - 40629 Düsseldorf
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Inviato
da Anonimo
il 26/01/08 @ 14:23
Brava Marina
Concordo al 1000 per 1000 con il tuo articolo.
Ben venga la tua denuncia, chiara e forte, che
tu hai il dono di scrivere con quel tuo stile
che tanto ammiro.
Forse....forse (speriamolo) i tuoi scritti serviranno
a suscitare qualche crisi di coscienza in quel
deprecato 72% di cui parli.
Speriamolo !
Ambro
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Inviato
da Anonimo
il 26/01/08 @ 15:47
Ambro carissimo, attento
come un falco... per ora ho creduto di dare "mazzate
'a cecato" ai "nostri" (ringrazio
il cielo di non essere un politico: per molto,
molto meno la signoa Lonardo è "ai
domiciliari")...tuttavia non posso esimermi
dal "régnere 'e mazzate" pure
i nostri fratellini del nord-Italy e della Germania.
Quanto prima! Purtroppo, difetta la nostra storica
intelligenza e originalità di pensiero,
perchè NOI MERIDIONALI non riusciamo più
a monetizzare le nostre sciagure, arricchendo
- come sempre - "lo straniero"!......che
vuo' fa', quando i nemici li teniamo in casa?
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Inviato
da Anonimo
il 27/01/08 @ 18:46
I nemici di Napoli sono
i napoletani stessi che continuano a dare il voto
a Bassolino, Jervolino e al verde Pecoraro. Finchè
non riuscite a liberarvi di questa gente la città
non uscirà dal degrado a cui l'hanno portata.
Maria