Messaggio
N°192 del 05-03-2007 - 15:14
Tags: Editoriali
Lettera
aperta a Belzebù o come cappero si chiama
di Marina Salvadore
Ti scrivo per dirti che non ti sopporto più. Sei noioso, ripetitivo, monocorde. Non hai più guizzi di originalità…. È inutile che ora ti dia da fare con nuovi giochi di illusionismo - dopo aver inventato mamme che uccidono i figli e figli che uccidono mamme - magari, domani ti produrrai in altri effetti speciali, facendo strisciare gli uccelli e volare i serpenti: dejà vu al cinema e su internet! Siamo diventati maghi dell’horror migliori di te quindi non lambiccarti il cervello. Hai capito o no che l’unica trasgressione possibile, oggi, risiede nella cruda normalità umana? Ti sei reso conto che non ci stupisci più, che abbiamo fatto il callo alle tue volgarità, ai tuoi frullati di morti e sangue, alla tua bruttezza che non ci spaventa più come quel buio della notte, dopo aver ascoltato racconti di streghe e fantasmi, quando eravamo piccini e dormivamo con una lampada accesa ed un carillon? Sai perché? Perché è la bellezza che ci libera di te. E’ il canto del silenzio che amiamo ascoltare, quando spegniamo la tua radio gracchiante. Nel silenzio si ascolta una musica divina, l’armonia delle sfere ch’è fatta della voce del mare in lontananza e lo sciabordìo delle onde sui fianchi materni delle barche, la musica del pulsare delle stelle, lo spampanarsi di una rosa ed il leggero fruscio del petalo che scivolando a zig zag nell’aria tocca terra, il brusìo del vento che spazza via le muffe vetuste e le ceneri dai sepolcri imbiancati delle nostre antiche sudditanze alla materia. In molti, tra noi, hanno scelto il deserto. Tienti pure i tuoi scorpioni e serpenti a sonagli, usali per giocare con Harry Potter sul computer; ora, calziamo robusti stivali e, visto dal deserto, il cielo è un magnifico tappeto di stelle che ci attrae a se’, strappandoci ai tuoi artigli. E’ tutto scritto. Sei alla fine dei tuoi giorni. Trascorrerò tranquilla questa vacanza nel deserto, sarò “contadino” nel deserto concimando oasi di silenzio e di bellezza, per poi far ritorno alla mia vita mediocre quando avrai smontato la tenda dal giardino del mondo. Davvero, non ti sopporto più! Lagnoso e brontolone, cafone e prevedibile. Mi è bastato osservare un vecchio“ suocero” qualsiasi, un vicino di casa, un uomo piccolissimo e scialbo (persino troppo facile da indurre in tentazione) per capire quanto e come sei invecchiato male anche tu che lo spingevi e gli favorivi “agiatezza”; un vecchio acciaccato e spaventato dalla mancanza di futuro rifugiatosi tra quelle pietre di tufo della sua cadente magione; pietre di benessere e denaro che non potrà portare con se’ e che le turbo-ramazze attaccate come protesi alle mani dei suoi esclusivi eredi spazzeranno, disperdendole in fretta, come un tappeto di foglie d’autunno dopo una tromba d’aria… e, dopo tutto questo terrore, questo vivere in volontaria privazione di un amico, di un amore, senza la meraviglia di un’alba e di un tramonto, senza lo scodinzolìo festoso di un cagnolino, dovrà pure pagarti la gabella. Assurdo! Sei invecchiato, Belzebù, ed anche la tua vista s’è annebbiata: prendi dal mucchio dei panni sporchi sempre gli stessi stracci umani, ormai sbrindellati e privi di fascino: politici, capi di Stato, banchieri, amministratori delegati, spacciatori, pedofili, scafisti e puttane! Sei soporifero e hai l’alito pesante… chi vuoi che resti ammaliato dal tuo “fascino” se non qualche intellettuale di regime, vuoto dentro, e qualche residuato bellico di follìa che ancora gioca a Risiko e non riesce a chiudere una sola partita, aprendone cento altre, senza accumulare punteggio, come quelli cui non riesce mai un solitario e trascorrono le stagioni della vita a tavolino, a girare picche, cuori, fiori, quadri… senza mai guardare fuori della finestra a vedere se piove o c’è il sole… C’è una qualità umana, di inviolabile origine sacra, che non potrai mai possedere, “povero diavolo”, ed è la FANTASIA; quella che ha il cuore alato e che dalle origini del mondo muove l’uomo figlio di Dio verso l’alto. Quella fantasia che ha permesso all’umanità, su concessione divina, di creare macchine per volare, case per navigare gli oceani, ceste per sbarcare sulla Luna, medicina e chirurgia per salvare vite umane, strumenti musicali per comunicare direttamente con gli angeli. Da bambina mi portavano, spesso, a Capodichino perché mi piaceva più delle giostre dell’Edenlandia… Restavo stupita nel veder decollare ed atterrare gli aeroplani, ascoltare quel rombo di tuono che mi sembrava una formula magica tuonata direttamente dal Cielo. Così immaginavo che fosse la voce del vento nei più alti cieli infiniti. La voce di Dio! Ancora oggi, adulta, provo la stessa malìa; oggi che viaggio costantemente in aereo, come se prendessi la corriera! Ed ancora mi stupisco e sono convinta di assistere ad un prodigio, quando, a ripetizione, il rombo tuonante mi piove in testa dal Cielo. Così come amo guardare le navi lentamente accarezzare l’orizzonte e svanire come code di capodogli verso mari lontani che mi delizio immaginare con isole e scogli, popoli costieri e creature marine di ogni specie… L’altra notte mi hai fatto un altro dispetto: mi hai tolto Turchino, il pappagallino turchese che aveva scelto di trovare riparo in questa casa, tempo fa, riempiendola di colore, allegria e bellezza. L’ho tenuto tra le mani, al caldo sul mio petto, per quasi tutta la notte. Respirava sempre più lentamente ma ogni tanto con l’ala mi accarezzava il palmo della mano. Ebbene, voglio che tu lo sappia!.. Non ti è servito il giochetto, non mi hai prostrata ne’ resa infelice come desideravi. Sarà assurdo ma ci sono momenti di incredibile gioia e pace irrefrenabili che non si credono possibili e che squarciano il dolore dei momenti più tristi della vita… Turchino mi ha stretto un dito nella zampina, una stretta di mano, prima di volare più in alto del solito; la conferma che avremmo potuto volare insieme, un giorno, con le sole sue piccole ali screziate di paradiso, senza dover salire su di un aeroplano, per potermi infine ubriacare di tutta la bellezza del Cielo. Nonostante le rogne quotidiane che l’uomo è avvezzo a fabbricare all’infinito da quando della vita ne ha fatto una gabbia, nonostante i debiti, il mutuo, le bollette da pagare, le tasse e sovrattasse con le more e…le fragole rosse di un rosso bancario, nonostante le frequenti rinunce… voglio solo dirti che è inutile che tu venga suadente a promettermi ricchezza. Sappi che la mia casa è nelle braccia delle creature che amo e la mia ricchezza è negli occhi belli del mio cane!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5
Inviato
da Anonimo
il 05/03/07 @ 15:33
Marina, E' STUPENDO : L'HO
MANDATO IN GIRO A MOLTI AMICI INVITANDOLI A VISITARE
IL TUO GIORNALE. E' STUPENDO.
Grazie. antimo ceparano
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Inviato
da Anonimo
il 05/03/07 @ 15:41
Grazie, Antimo!...ma non
ho scritto niente di speciale. E' solo uno sfogo
rabbioso...
perchè è da troppo tempo che il mio senso dell'estetica
viene offeso!
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Inviato da Anonimo
il 05/03/07 @ 17:07
Marina, ho letto quest'articolo
in chiave poetica...ha l'anima della poesia, la
rabbia della prosa d'impegno, il fabulare dell'innocenza
e la Fede degli onesti. Sono uno che scrive: so
leggere oltre ciò che appare.
saluti e baci. antimo ceparano
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Inviato
da Anonimo
il 05/03/07 @ 17:11
lo so che sai scrivere!
Non a caso devo rivedere la bozza del tuo ultimo
romanzo;-))
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Inviato
da Anonimo
il 06/03/07 @ 11:08
Carissimo Antimo, complimenti!
E questa volta non per qualcosa che hai scritto
tu, ma per aver resa pubblica la bellissima lettera
aperta a Belzebù. Sei stato per me un po' come
un cercatore di diamanti: senza di te non avrei
avuto modo di apprezzare la bravissima Marina.
Naturalmente, come il diamante, sò bene che ci
vogliono anni, fuoco e gelo prima di creare una
pietra preziosa, ma poi la sua bellezza supera
qualunque sacrificio. Quanto è scritto ha sollecitato
degli eco nella mia mente e nel mio cuore: mi
è sembra di ricordare che sì, anche io sono convinto
che Belzebù sia un perdente, che chi lo segue
sia uno sciocco da compatire. Una volta ho fatto
una riflessione con un Sant'uomo: Satana non è
il male, è la mancanza del Bene, il mondo non
è diviso in buoni/cattivi, bianco/nero: c'è chi
conosce il Bene e chi lo ignora e, così facendo,
è indotto nell'errore e nel peccato... Porta ancora
i miei saluti a Marina Salvadori: aspetto da lei
di ricevere ancora un po' di luce, per vedermi
meglio dentro!
Ti abbraccio Giuseppe
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Messaggio
N°187 del 28-02-2007 - 22:05
Tags: Editoriali
Blitz
pro Spitz del verme solitario
di Marina Salvadore
La longilinea sinuosità tipica degli esseri striscianti ce l'ha... ma non ha il regale fascino ipnotico del cobra; neppure, la forza del boa constrictor... o la pelle pregiata del pitone. E' esile, segaligno: non ha le carni grasse del capitone ne' l'utilità ossigenante e fertilizzante del lombrico. E' viscido, come quasi tutti gli esseri striscianti con cui ha in comune la bocca larga ed enorme, vorace. E' quel "verme solitario" di Follini, icona dello "squallorismo" - corrente di pensiero della pseudo-politica new age - presago di innumerevoli squallori futuri di bassissima levatura e privi del minimo senso del pudore. Siamo abituati ai voltagabbana, ai "giuda", ai mercenari... soprattutto in "area poltrone" ma - beninteso - quando una poltrona la si è conquistata e si intende mantenerla... oppure quando accade che dalla poltrona si voglia tentare l'ascesa al Trono... invece, il verme solitario in questione, non ha mai avuto neppure uno sgabello, uno strapuntino, un ceppo... strisciando viscido e ansante nel Polo delle cosiddette Libertà che, smentendo se stesso, ha operato censure insopportabili alla Tenia che si covava in seno da immemore tempo. Ora, il prode vermicello solitario, spera - strisciando e leccando - di ottenersi un incarico nel Prodi bis. Non l'avrà! Non in molti sanno che il viscido è coniugato alla diessina signora Elisabetta Spitz, "archiTutta" consulente privata eppoi pubblica del ministro-inquisitore Visco, che oltre a conferire allo studio "ABT" in Roma (da ella egregiamente rappresentato) la ristrutturazione dei nuovi uffici del Ministero Economia e Finanze, pensò bene di eleggerla consulente privata quindi Direttore dell'Agenzia del Demanio, con stratosferici compensi annui di centinaia di milioni, in odor di cartolarizzazioni e dismissioni del Patrimonio Immobiliare di Stato ma anche e soprattutto coinvolgendola - illo tempora - nel ridisegno dell'obsoleto Ministero delle Finanze, in odor di semi-privatizzazione, con la creazione delle cosiddette Agenzie Fiscali... ovvero l'aziendalizzazione di Stato, con tutti gli annessi e connessi. Pare che, ritornato al timone il capitano Visco, dopo la crocieristica stagione di governo capitanata dall'odiato ministro Tremonti Uno eppoi Tremonti Due, l'incarico alla diessina "archiTutta" sia stato ampiamente riconfermato, un lungo-regno come per Ramsete II e Bassolino. C'è solo una buccia di banana sulla quale è scivolata di recente la coniuge Follini: il nuovo scandalo circa il miliardario villaggio Marinagri che "sarebbe" stato costruito su aree demaniali (dove sei Pecoraro Scanio? Scendi dalla Val di Susa, per favore... e vieni ad occuparti del tuo Sud che non è solo fatto delle case di Casalnuovo da radere al suolo di quei poveracci gabbati con mutui trentennali dal sistema camorrista). Sono fino ad ora 15 gli indagati, compresa la gentildonna Elisabetta Spitz direttore... guardacaso... del Demanio. Le fanno buona compagnia magistrati, senatori anche dell'opposizione, banche ed ex amministratori pubblici della regione Basilicata. Indaga la Procura di Catanzaro ma la "pista" dei soldi e la location sono in Basilicata! Si deve alla solerzia ed all'onore di due carabinieri la riapertura dello scandaloso fascicolo d'inchiesta ch'era stato già insabbiato ed occultato, con volgari ilarità nei confronti dei due infaticabili ed ostinati carabinieri! Attendiamo altre notizie, semprechè non vi sia un altro smottamento o frana, fenomeno geologico piuttosto frequente al Sud, e che tonnellate di sabbia Marinagri occultino nuovamente il "fascicolo": il Prodi-PadoaSchioppa-Visco-BIS ci fanno temere questa ipotesi. La signora Spitz, inutile dirlo, ci sembra molto più sveglia e capace del suo sinuoso coniuge... Chissà, magari con tempra manageriale ed in tutta la archiTuttologia possibile, in casa i pantaloni li porta lei... magari sarà anche un tantino castratrice, come tutte le "donne di potere" cosiddette "in gamba"... ed avrà imposto alla tenia di mettersi a lavorare, ch'è stufa di mantenerlo; gli avrà suggerito di insinuarsi, come il serpente di Adamo ed Eva, nell'Eden dei centro-"sinistri", dove, però, le banalissime mele dell'albero della Conoscenza del Bene e del Male sono d'oro... come quelle del Giardino delle Esperidi e "vanno a ruba" nelle Coop più delle stupide renette e delle annurche!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 7
Inviato da Anonimo
il 28/02/07 @ 22:45
se volete saperne di più
su MARINAGRI, rifatevi gli occhi ...oltre un'IDEA
del business...
su
http://www.marinagri.it/
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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 00:35
Ma di cosa Vi meravigliate
... torniamo solamente un attimo nella nostra
REGIONE ... Il NOSTRO GOVERNATORE ha PIAZZATO
la moglie, GESTLINE insegna, il figliolo nella
FILM COMMISSION REGIONE CAMPANIA ... suoi uomini
ombra nella gestione di "Bagnoli Futura" ... senza
toccare poi la gestione di Azienda ... EPT e varie
... il NOSTRO CLEMENTE ... la propria Signora
... Sandra Lonardo ... alla Presidenza della Regione,
il figliolo ha creato associazioni culturali che
attingono FONDI EUROPEI per realizzare EVENTI
nel Beneventano ... per non parlare del NOSTRO
PECORARO ... anch'egli impegnato ad occupare "parenti"
nella assunzione del denaro pubblico ... probabilmente
qualcuno mi taccerà di essere uomo di destra e
fazioso ... invece è l'analisi di quanto avviene
nel nostro territorio che mi porta a queste considerazioni
... la destra è sempre stata accusata di "FAVORITISMI"
... ma quelli enunciati cosa sono? ... "INTERESSI
PRIVATI NELLA GESTIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE"
... ma "PURTROPPO" i "SIGNORI MAGISTRATI" se devono
agire contro gli "UOMINI" della sinistra o hanno
le mani legate ... o condividono con "ESSI" gli
interessi "MATERIALI" perseguibili ...
Mauro Caiano
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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 12:13
Mentre ci si preoccupa di
far pagare il ticket ai pensionati e agli invalidi,
mentre si pensa a come rubare la liquidazione
e anche la XIII (il compenso per un mese non lavorato)
c'è chi pensa come svendere il pubblico patrimonio
agli amici. Il patrimonio acquistato con i fondi
pensioni (si pensi a chi sono svenduti gli immobili
di Piazza Navona dell'INPDAP). E così colloco
(una volta un parente) ora il coniuge per continuare
in questa dissennata china.
Pagherà qualcuno?
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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 20:51
poveri noi, a che gente
siamo in mano... follini, fassini, berluschini...
mi viene il vomito
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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 20:51
Il verme parassita in questione
fa ora parte del gruppo "Italia di Mezzo", nomen
omen poichè si dice Terra di Mezzo quella abitata
da larve e demoni sospesi a metà tra la condizione
umana terrena (che prevede carattere oltrechè
fisicità) e il mondo delle Entità Superiori (Puri
Spiriti, Angeli, Santi e Giusti)... Se fossi stata
un suo elettore non mi resterebbe altro da fare
che chiamare il ghostbuster!
Claudia
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Inviato
da Anonimo
il 01/03/07 @ 23:57
Purtroppo
cara Claudia i vermi non sono solo da una parte
... FOLLINI si è tra essi ... ma DE GREGORIO dove
lo metti??? Questa "GENTE" come cambia bandiera
dovrebbe perdere i privilegi che grazie agli elettori
... di uno o dell'altro schieramento ... usufruiscono
... questa "MONDEZZA" usufruirà di pensioni da
favola ...avendo tradito il mandato "LORO" affidato
dagli elettori ... purtroppo chi ci rimette siamo
sempre e solo noi che crediamo ancora nella "POLITICA"
...
Mauro
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inviato
da Anonimo
il 04/03/07 @ 14:39
Questo recente articolo
del "Corriere della Sera" spiega BENISSIMO
gli intrallazzi di "vermi" e "galli
sulla monnezza" di ambo le parti, destra
e sinistra... per la solita regìa degli zombies
democristiani: "De Gregorio: Follini convinto
dalla moglie Accuse velenose sulla scelta dell'ex
Udc, la cui consorte, Elisabetta Spitz, è stata
confermata direttore generale dell’Agenzia del
Demanio. Ma Casini prende le distanze: «Attacchi
vergognosi» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU'
LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO Sergio De Gregorio
(Ansa) ROMA - «L’appoggio esterno di Follini al
governo Prodi nasconde dietrologie che bisogna
interpretare. Probabilmente sarà relativo alla
conferma, avvenuta poche settimane fa, dell’incarico
di direttore generale dell’Agenzia del demanio
per altri cinque anni a Elisabetta Spitz, la moglie
del leader dell’Italia di mezzo». Questa frase
di Sergio De Gregorio, leader di Italiani nel
mondo, in un’intervista a Radio Popolare Network,
ha scatenato un putiferio. «Si tratta di un incarico
dal quale transitano migliaia di milioni di euro
di immobili dello Stato, essendone il centro di
dismissione e spesso anche di svendita. E su quella
centrale di svendita del patrimonio dello Stato
ho presentato più di un’interrogazione cui però
non ho ancora avuto risposta», ha concluso De
Gregorio che, eletto nelle ultime elezioni in
Campania con Italia dei valori (il partito di
Di Pietro), a maggio votò a favore del governo
Prodi, poi venne eletto presidente della commissione
Difesa del Senato con i voti della Casa delle
libertà, e mercoledì ha votato contro la nuova
fiducia al governo. CASINI: «ATTACCHI VERGOGNOSI»
- «Tutto mi divide dalla scelta di Follini, che
ha leso il patto di lealtà che lega un politico
ai propri elettori e minato la credibilità di
un centro che non può nascere all'insegna del
trasformismo. Ma che De Gregorio, primo trasformista
della legislatura, si permetta, pur di attaccare
Follini, di insultare la moglie, è vergognoso»,
ha commentato il leader dell'Udc Pier Ferdinando
Casini. «L'architetto Spitz è stata nominata da
un governo di centrosinistra, confermata da un
governo di centrodestra, e nuovamente confermata
dal governo attuale in base a una competenza e
a una professionalità da tutti riconosciute. Polemizzare
con Follini è una scelta, coinvolgere la moglie
è un'inutile volgarità». «È veramente indecente
che un discusso personaggio come il senatore De
Gregorio, dall'incerto passato e dall'improbabile
futuro politico, si permetta un attacco così volgare
come quello che ha portato alla signora Elisabetta
Spitz per colpire suo marito, Marco Follini»,
ha detto il capogruppo dell'Udeur alla Camera,
Mauro Fabris.
01 marzo 2007
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Messaggio N°179
24-02-2007 - 18:04
Tags: Editoriali
Pagliacci!
di
Marina Salvadore
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5
Inviato
da Anonimo
il 24/02/07 @ 21:07
questo è l'unico articolo
intelligente che ho letto fino ad ora riguardo
alle sceneggiate politiche, complimenti all'autore,
sono d'accordo su tutto quello che hai scritto,
vorrei solo aggiungere un augurio ai politici:
"peste vi colga!"
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Inviato
da Anonimo
il 24/02/07 @ 21:11
Concordo con te,io sono
un Italiano residente all'estero,CHE VERGOGNA....
non ci resta che la Ferrari:-))
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Inviato
da Anonimo
il 25/02/07 @ 14:43
sarebbe possibile evitare
l'anonimato dei lettori che partecipano al dibattito?
Grazie! La redazione!
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Inviato
da Anonimo
il 25/02/07 @ 11:53
Con la scomparsa di Almirante
e Berlinguer è finita anche l'epoca dei leader
carismatici, per aprire l'asettica stagione dei
"manager" che della politica ne fanno marketing.
Tutto si è frullato in un'immensa Democrazia (Cristiana?)
di insana esterofilia di stampo yankee, innaturale
per le nostre tradizioni e per la nostra antica
storia. I presidenti ed i segretari di partito
non dovrebbero assolutamente candidarsi a cariche
governative, se davvero si volesse procedere a
frequenti ricambi generazionali contro l'assolutismo
dei lungo-regnanti della gerontocrazia che, immota,
ci opprime. Soprattutto, divieto assoluto agli
indagati e processati di ogni scandalo di candidarsi
a livello amministrativo e politico. Abbandonare
al momento i riduttivi "grandi temi storici" quali
Pacs, Eutanasia e minori altre questioni di lana
caprina, utili solo a mescolare le acque torbide,
per riparare le falle più importanti dell'amministrazione
pubblica e delle vere politiche sociali che interessano
i tre quarti della popolazione e non solo le minoranze.
Evitare la folle corsa alle liberalizzazioni,
alle privatizzazioni, per restituire dignità allo
Stato che non può essere gestito come un'azienda
perchè non produce alcunchè da imporre sul mercato
e non ha fini lucrativi. Incrementare le politiche
agricole, ittiche, marinare e del turismo su tutto
il territorio, poichè l'industria ed il terziario
nonchè il credito sono settori ormai esauriti
e agricoltura e turismo sono il nostro esclusivo
e ricco patrimonio. Consentire ai giovani di riunirsi
in cooperative per la gestione privata sotto controllo
statale di siti archeologici e museali, turistici
ed agricoli, ittici, marinari e marittimi, favorendo
l'immissione al lavoro dei tantissimi specialisti
e professionisti plurititolati ed a spasso. Gestire
a livello pubblico finalizzati master, corsi di
specializzazione, stages e quanto altro, sottraendoli
alla costosissima gestione speculativa privata.
Rinunciare ai costosissimi consulenti privati
impiegati nella gestione dei ministeri. Vietare
a parenti ed affini dei deputati e senatori l'esercizio
di cariche amministrative. Eliminare i cospicui
finanziamenti alla stampa ed anche gli inutili
balzelli agli ordini professionali che non hanno
motivo di esistere e di speculare oltremisura.
Velocizzare i tempi della Giustizia.... Si chiamerebbe
serietà, questa, e tenderebbe al risanamento della
Nazione. Purtroppo, la serietà non è una nostra
prerogativa! Ma....volere è potere.
marina salvadore
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Inviato
da Anonimo
il 25/02/07 @ 15:07
E' un eccezionale programma
di governo! Lo approverebbero tutti i cittadini.
Perchè gli addetti ai lavori non lo adottano?
Gigi Bianco
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Messaggio
N°171 del 19-02-2007 - 19:07
Tags: Editoriali
Il
futile dell'inutile è Legge
di Marina Salvadore
Un paese CIVILE si misura dall’attenzione che riserva alla Istanze Sociali; in particolare, nel rispetto che dedica agli anziani, ai bambini e – why not – agli animali! Ma questa è prerogativa del socialismo; quello fiabesco, utopico, che mal s’adatta al giacobinismo elitario della gestione del Potere di chi, ancora, persevera nel travestimento diabolico del comunista o comunitario che dir si voglia. Siamo qui a perderci in chiacchiere fatte di PACS, DICO, LIBERALIZZAZIONI, PRETI SPOGLIATI… che occultano le vere priorità di una Nazione democratica e socialista. Nuvole di “nulla”, di oratoria e di teatralità… falsa e umiliante per l’essere umano… concupiscono come le esalazioni di una droga pesante bruciata nel Calumet della Pace dagli ipocritii notabili cervelli. Il volgo respira, incamera ed esala; incapace di rivendicazione, di giustizia, di verità. Le priorità sono ben altre eppure ci cibiamo alla mensa dei menzogneri che ci propinano le diete obbligate per la nostra salute: palliative!… Storditi dall’alcool e dal fumo degli arrosti bruciati alla mensa del Popolo, siamo soliti intingerci di progressismo e modernità, stramazzando inerti al suolo, ubriachi o, forse, disperati … comunque, pigri e fatalisti. E “quelli” continuano a vomitare finanziarie, emendamenti alle finanziarie, pacs, dico, ricchi premi e cotillons… stronzate inopportune… e, noi, lasciamo fare. Ci prendono per stanchezza. Per disperazione! Nausea! Una volta, i giovani scatenavano le rivoluzioni; guardateli ora: scimuniti dalla droga, dalla moda, da tutto l’high tech e virtuale possibile! Invasati e coccolati proprio per la loro “possessione” che li fa schiavi e strumenti del Potere; bombe a mano con dovere di deflagrazione ad ogni istanza dei rari senzienti non omologati, dei ribelli indomabili. Da statistica, i giovani dai 14 ai 30 anni, costituiscono la più grande fascia di mercato del superfluo; il superfluo è quanto costa di più, differentemente dai generi di prima necessità di cui abbisognano i “pesi morti” della società: anziani e bambini! Ecco perché i giovani, anche quelli con tendenza al delinquere, sono sempre più giustificati, compresi, blanditi da stuoli di psicologi e sociologi di regime. Solo, perché utili all’Economia del Paese. Sono quelli che spendono di più, non importa quale sia la fonte di reddito, lecita o illecita: loro bruciano in fretta e senza testa il circolo vizioso domanda-offerta nei settori più gratificanti del mercato: telefonia, moda, computers, droghe, discografia e divagazione… ovvero tutto il futile dell’inutile giacchè la voce “cultura” è disperatamente assente, volutamente occultata; ignoranza strumentale alla Civiltà del Cercopiteco, utilmente manovrabile dalla Politica. In fondo, non li si può neppure colpevolizzare per lo stile di vita, questi giovani, irregimentati a forza nel circuito dolente della globalizzazione, deprivati di storia e radici, di identità: numeri di carte di credito di papà, codici fiscali, “avere più che essere”. ...e la Scuola, in totale fallimento; quella scuola che lamenta il bullismo e altre degenerazioni, incapace di farsi l’esame di coscienza… ammesso che la scuola abbia ancora una coscienza… Lo sfascio amministrativo ed etico, siglato dallo Stato, ha trasformato nel tempo i DOCENTI in lavativi impiegati con l’unica finalità dello stipendio e dei contributi pensionistici. Non si può dar torto nemmeno a loro. I famigerati Decreti Delegati dell’era moderna affidavano piano piano la gestione della scuola ai genitori degli allievi, togliendo dignità e professionalità agli insegnanti, deprivandoli del ruolo fondamentale di educatori, laddove in passato costoro erano ben riusciti a coprire le tante falle dell’educazione familiare, soprattutto in famiglie distratte, assenti e non partecipi dell’evoluzione psico-fisica e culturale dei figli. Oggi, mamme tatuate e controcorrente, ignoranti e “consumistiche”, griffate e alienate, in coppia con padri assenti e palestrati, narcisi e immaturi, ambedue incapaci a fornire il minimo indispensabile corredo etico ai figli, dettano legge nei consigli di classe, decretano a pollice verso il destino di un professore, con l’arroganza tipica dei falliti e degli ignoranti… ed i docenti, come i poliziotti allo stadio la domenica, ne temono le intemperanze. Il metodo Montessori ha praticamente straripato nel paradossale… Ed i responsabili sono i soliti noti che tirano i fili della Nazione: giacobini che necessitano della forza bruta d’impatto di una mandria selvaggia e acefala… non di un Popolo senziente... e per giunta sovrano!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
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Messaggio
N°155 del 08-02-2007 - 19:40
Tags: Editoriali
La
rosa dei "20"
di Marina Salvadore
Dal 9 all'11 febbraio si svolgerà in Gaeta l'annuale Convegno Tradizionalista; quello VERO... che senz'altro sarà seguito - sempre, nella Fidelissima - dalle altre due solite "fotocopie" di convegno a cura delle ben note, sparute e sparse particelle meridionaliste in odore di individualismo e libera concorrenza, così come accade, in marzo, per l'altra location storica di Civitella del Tronto. Che strano mese è febbraio, ridondante di commemorazione di olocausti e carnevali regionali! Si apre con le celebrazioni del culto mondiale della Shoah a cavallo tra la Giornata della Memoria del 27 gennaio fino all'incirca a "San Biagio", procede con uno stitico Giorno del Ricordo per gli italiani e slavi delle Foibe d'Istria e Dalmazia, intreccia profane celebrazioni carnevalesche dei calendari diocesani romani e ambrosiani con le Memorie borboniche dei meridionali dall'Abruzzo alla Sicilia... Fatta eccezione per la Shoah che si afferma quale celebrazione mondiale, perchè strumentale alla politica-economica globalizzante, gli altri olocausti non godono di particolare importanza: sono solo tiepide e frettolose concessioni istituzionali, semi oscurate, al libero piagnisteo di chi potrebbe, invece - trovando forze a sostegno - rivendicare in maniera un po' più autoritaria e violenta; olocausti di serie B le cui nostalgiche rimembranze, più che altro pazientemente tollerate... sono comunque intimamente quasi ignorate. Le etnìe e gli olocausti di serie B ovvero quelli dei meridionali dell'Unità d'Italia, dei morti e dei profughi di "druse Tito", degli armeni e dei curdi, degli abitanti dell'atollo di Bikini, dei tibetani, degli africani delle colonie europee, dei pellerossa americani, degli indiani di Ghandi... e di molti altri piccoli e grandi popoli... sarebbe stato esemplare celebrarli nell'unica Giornata della Memoria ch'è istituzionalmente divenuta un chiaro monito al razzismo ma che - proprio per la esclusività identitaria che la distingue - finisce col sublimare proprio quel bieco concetto di razzismo che fu tanto caro al fratello antropologo ebreo Cesare Lombroso e che ancora si celebra nel sacro tempio del Museo Criminologico dell'Urbe da ben prima dell'epoca nazista quando, come scrisse Alianello, gli italiani seppero "fare prima e meglio delle SS" stragi e lager di altri italiani; quelli del Sud. Tuttavia, fatta e diffusa un po' di revisione storica intorno ai fatti del Risorgimento del nord e della caduta degli stati italiani pre-unitari, alla luce delle cruente cronache attuali che avvelenano questa generazione e tutta la società, rendendola indifferente al nobile tema dell'Identità e dell'Orgoglio di appartenenza, mi chiedo che senso abbia continuare a vivere di dietrologie, di sante messe in gramaglie, di sterili e improduttive nostalgie, di aficionados in costume d'epoca a sventolare antichi vessilli e che vengono puntualmente scambiati per festaioli travestiti di Carnevale. I Convegni di Gaeta e di Civitella, che siano o meno tradizionalisti e dotti, prevedono e contano la partecipazione dei soliti noti, una ventina di studiosi e cultori del passato, rispettabili e sinceri, che se la suonano e se la cantano da soli, nella rosa degli addetti ai lavori, che si ascoltano, si scambiano libri, relazioni e memorie, applaudendosi l'un l'altro... mentre fuori dalle mura prestigiose del convegno coloro che dovrebbero essere i veri destinatari di questa "scienza" ovvero gli scolari delle scuole del nord e del sud, perfettamente omologati, continuano a fare i bulli, gli attori di pornovideo, gli assassini di poliziotti... e non aprono neppure uno dei libri di testo della scuola dell'obbligo; quelli scritti dai "vincitori" e dai pennivendoli di regime. Nemmeno sanno chi è Garibaldi, figuriamoci se riescono ad immaginare un brandello d'Italia che si chiamava regno delle Due Sicilie o Granducato di Toscana o Serenissima! Ma con tanta più amarezza si rileva che molti personaggi di questa esclusiva nobile rosa rivendicatrice dei "20" sono o sono stati rappresentanti politici, con incarichi prestigiosi nella pubblica amministrazione e negli enti, alla Camera o nei Partiti, dove avrebbero potuto - se avessero voluto tener fede a se stessi ed al meridionalismo che predicano - rivendicare istituzionalmente Identità e Dignità di Popolo, Verità Storica e Apostolato meridionale, alle vecchie e nuove generazioni. Non l'hanno mai fatto, per tenere il c*** al caldo nelle riservatissime schiere del potere politico centrale, per continuare ad intrattenere relazioni pubbliche di tutto vantaggio, per inchinarsi blasfemi in odor di apostasia ai tricolore di dubbia provenienza; gli stessi vessilli che in convegno o in libreria mettono frettolosamente a bagno nella varecchina per farli ritornare bianchi come il Giglio di borbonica memoria, mentre presentano in pubblico l'ennesimo difficile parto letterario-identitario in edizione di lusso, per la gioia delle tasche dei soliti editori-affaristi locali e per loro tronfia gloria e vanità. Commozione, applausi, giuramenti di fedeltà, re e regine di Borbone, foto di briganti come sulle figurine della Liebig, alzabandiera e brindisi, discorsi, ogni tanto una lapide a "memoria", eppoi ci si spoglia del costume di Carnevale, dei vessilli sbiancati, del polline dei fiori reduce come forfora dalle corone per i "cari estinti" di 150 anni fa e si torna a rifasciarsi di tricolore, dietro le scrivanie del potere, Viva l'Italia... ed a concepire un' altra opera letteraria sudista da presentare il prossimo anno all'uditorio della solita rosa dei "20", sempre più simile ad una loggia esclusiva... sempre più lontana dal volgo... mentre il Mezzogiorno, con i suoi martiri di ieri e di oggi, si eclissa all'orizzonte.
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
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Messaggio
N°148 del 03-02-2007 - 15:17
Tags: Editoriali
Un
forte abbraccio ai nostri poliziotti e carabinieri
di Marina Salvadore
Oggi,
il sito della Polizia di Stato apre con questo
toccante messaggio: "Il 2 febbraio è
stato un gran brutto giorno. Uno di noi non ce
l'ha fatta a tornare a casa dal servizio. Morire
è sempre ingiusto ma in quel modo è
anche assurdo. E' vero, noi abbiamo l'obbligo
giuridico di esporci al pericolo. Però
era solo una partita. Ora il calcio si ferma ma
la Polizia no. Non può e non deve, c'è
del lavoro da fare. Lasciateci però salutare
Filippo e poi torneremo come sempre su strada."
Non c'è cosa più straziante di veder
piangere un poliziotto, un carabiniere... un soldato.
Noi comuni mortali e LORO, i nostri nuovi martiri,
siamo persino stanchi di seguire dopo ogni tragedia
gli inviti alla riflessione rivoltici dai sociologi
di Stato. Oggi, riflettiamo sull'orribile crimine
di ieri; domani saremo invitati a riflettere su
di un nuovo crimine di oggi e...così via...riflettendo
riflettendo...senza mai tutelare NOI cittadini
i nostri angeli custodi in divisa. Qui, lo sport
e le tifoserie non c'entrano nulla; il derby e
lo stadio sono stati ottimi pretesti, succulenta
occasione da sfruttare. E' ignobile, da parte
delle istituzioni, giustificare in questi termini
l'evento, per distrarre l'opinione pubblica, dirottarla
altrimenti dalla vergognosa ed autentica logica
criminale di destabilizzazione che ha, comunque,
una connotazione politica e sociale, preordinata
e costituita. C'è una guerra dichiarata
dai delinquenti ai poliziotti e carabinieri; quasi
sempre - gli uni e gli altri - partoriti dallo
stesso Sud disagiato, dove c'è una trincea
netta che divide la gente "perbene"
da quella "permale". Fratelli contro
fratelli. Caino e Abele. Il Sud è disagiato
analogamente per la gente perbene e per quella
permale ma i sociologi...e soprattutto i politici
ed i magistrati... prestano cure ed attenzioni
solo ai disagiati permale. L'abbiamo visto a Scampia
ed a Forcella, quando le famiglie permale si sono
scagliate con violenza contro le forze dell'ordine
che stavano facendo il proprio dovere. Lo abbiamo
visto anche a Milano ed a Roma, durante i cortei
di protesta, sia del centro-destra quanto del
centro-sinistra dove quei dannati zombies dei
centri sociali bruciavano bandiere e fantocci
raffiguranti i tutori dell'ordine, urlando la
solita bestemmia Dieci, Cento, Mille Nassirya;
in molti, tra quelli, non sapevano neanche dove
fosse Nassirya e il senso di quello slogan strampalato...
ma si sentivano forti del senso perverso d'appartenenza
al gregge, alla mandria mefistofelica, dove -
presi uno per uno - occultavano la loro ignoranza,
la loro vigliaccheria, l'anomia sociale dilagante.
La violenza di Catania, letta allo specchio, riflette
coincidendovi nei contorni quella di Genova, laddove
a perire fu, però, il no-global in procinto
di colpire - con tanto di passamontagna calcato
sulla testa - con un estintore il coetaneo in
divisa stretto nella camionetta dei carabinieri
accerchiata da un'orda di violenti. A Catania,
la bomba carta ha sostituito l'estintore nell'uguale
dinamica dei fatti. A Genova, lo scalmanato, proprio
perchè non appartenente a quelli della
schiera in divisa, fu celebrato quale martire
ed eroe. A Catania non ci saranno eroi e martiri,
perchè è morto uno "sbirro".
Inorridiamo solo a pensare a cosa sarebbe successo
se a morire fosse stato il delinquente. Ci sarebbero
stati, oggi, imponenti sit-in di no-global, con
tanto di onorevoli e senatori, sociologi e centri
sociali, nello spiazzo antistante lo stadio. Non
certo, com'è stato fatto stamattina, il
mercato rionale avrebbe potuto riaprire chioschi
e bancarelle al passeggio di casalinghe catanesi
ormai avvezze alle cronache del presente... con
le prefiche e gli ignavi - magari gli stessi delinquenti
- che si sentono buoni solo ad andare a battersi
il petto dietro la statua di sant'Agata in processione.
Sant'Agata avrebbe dovuto rifiutarsi di uscire
a benedire! In fondo, è morto solo uno
"sbirro"... che ha lasciato una moglie
con due bambini...una madre ed un padre... amici
e colleghi. Un UOMO. Giovane ma troppo diverso
dalla gioventù à la page, non omologabile
al deprimente trand sociale. Se la smettessimo
di perorare la trita questione del giovanile disagio
sociale, per chiarire le responsabilità
di una classe politica connivente... che santifica
e protegge i violenti, come a Genova, elevandoli
ad emblemi della gioventù, solo perchè
TEME questa gioventù e cerca di comprarsela
con le caramelle ed il miele della concessione
della libertà di espressione e di follia...
usandola, spesso, come ariete e bacino di voti
elettorali... se ripristinassimo le regole di
uno Stato di diritto, dove il delinquente paga,
cancellato anche a vita dalle liste elettorali
del comune, e la vittima gode di GIUSTIZIA...
se i magistrati facessero languire in una cella,
buttandone via la chiave, o in un campo di lavoro...
per decenni... questi delinquenti, noi oggi piangeremo
meno vittime tra la nostra buona e banale gioventù
perbene. Meno bimbi sarebbero orfani, meno donne
sarebbero vedove, meno genitori piangerebbero
un figlio... dall'una e dall'altra parte. Abbiamo
tutti bisogno di rigore, disciplina, pulizia ed
anche di progetti, di cultura per la "crescita
sociale" che s'è miseramente bloccata,
rendendoci "nani d'Europa"; NOI... che
fummo culla della Civiltà! Abbandonati
e mandati allo sbaraglio dal Governo di ogni stagione
italiana, odiati dal popolo-Caino che non li riconosce
quali fratelli, eppure entrambi figli del medesimo
disagio sociale, forse dovremmo essere NOI, gente
normale, la cui voce non fa rumore...il cui pensiero
non smuove una foglia... il cui dolore è
pudicamente impotente e muto... la cui rabbia
implode nei nostri cuori fragili, poichè
l'è proibito di esplodere... a dimostrare
da che parte abbiamo scelto di stare, a fare le
barricate in piazza, attorno ai nostri ragazzi
buoni... in divisa. Non crediate sia inconsueto
per una come me che, per culturali recriminazioni
storiche, ogni tanto leva al cielo un Viva Bresci!
immaginare le nostre città, regioni e provincie
amministrate dalle forze dell'ordine e non dai
politici. Ma è utopia! In virtù
di questo sogno qualcuno, nella oscena necessità
di dover per forza catalogare e tesserare ognuno
ed ogni cosa, mi darà sicuramente della
"fascista". Non mi offendo, poichè
non ero nata a quei tempi...quindi ignoro tante
cose ma se "fascista" vuol dire andare
a cancellare dai muri di Livorno e di Roma i messaggi
offensivi scritti nella nottata con gli spray
neri come una minaccia di morte, che plaudono
alla morte dello "sbirro" di Catania,
se "fascista" vuol dire ordine, legalità,
radici, convivenza civile, Stato Sociale... allora
dichiaro solennemente PERCHE' NO? VOGLIO ESSERE
FASCISTA. Di certo NON SFASCISTA!
...e Prodi, Amato, Berlusconi, Fini, Agnolin,
Caruso e Mastella... mi fanno un baffo!
W GLI "SBIRRI"! scriverò sulle
italiche mura.
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2
Inviato
da Anonimo
il 05/02/07 @ 15:09
Raccomando la lettura di
questo illuminante articolo di Maurizio Blondet
al link
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1744¶metro=cultura
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Inviato
da Anonimo
il 05/02/07 @ 19:31
Redazione - Oggi, abbiamo
ricevuto questo messaggio dalla Polizia di Stato:
"Grazie per aver visitato il sito della Polizia
di Stato. La ringraziamo per il cordoglio e la
solidarietà espressi per il nostro collega.In
questo momento difficile abbiamo apprezzato molto
ricevere la partecipazione e la vicinanza di tutti
i cittadini.
Cordiali saluti.
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Messaggio
N°129 del 23-01-2007 - 20:26
Tags: Editoriali
sMemoria
mastelliana
di Marina Salvadore
Il 27 gennaio p.v., “Giornata della Memoria”, Mastella presenterà al Consiglio dei ministri il ddl che trasforma in reato la negazione dell’Olocausto, teso - com’egli va cantilenando a bocca corrucciata a “culo di gallina” e vocali strette, da quando è diventato guardasigilli-style - “a combattere una sorta di atteggiamento antisemita che ancora perdura”. Gli fa eco il catatonico Rutelli: ”E’ compito della politica fare sì che il delirio della negazione non abbia alcun percorso futuro percorribile”, con la benedizione urbi et orbi di papa Romano Prodi che se la smettesse una buona volta di fare l’europe-man emancipato per pensare, un po’ più calato nella realtà nazionale, ai tanti “seri” problemi italiani, sarebbe coerente col suo ruolo. Per contro, circa duecento tra i più autorevoli storici, cattolici ed ebrei di qualsivoglia colore politico, firmatari di un coerente e saggio appello chiedono a Mastella di riporre nel cassetto delle sue originali ed eclatanti pseudo- politiche il preannunciato “evento ddl”, poiché inopportuno e pericolosamente votato all’accrescersi dell’antisemitismo considerato che postula un divieto di libera espressione, tipicamente dittatoriale, che potrebbe inasprire ancor più gli animi dei negazionisti ed attirare ulteriori antipatie agli ebrei. Il Mastella, abbonato all’eclatante, al barocco ed al piacere dell’eccesso, come ogni provinciale che approda nella city, spoliticherebbe pure sui torzi di scarola, se potesse, per apportare originalità e consensi a quell’insulso suo partitello di mercenari svenduti ora a destra, ora a sinistra nonostante perduri con le corna ben piantate al centro, ipocritamente pseudo-DEMO e pseudo-CRISTIANO… Ampia dimostrazione del suo scarso rispetto del prossimo, strumentale solo” pro domo sua”, è stata esaltata da un Indulto partorito in fretta e furia, immune da approfondimenti sociali e di reintegrazione, giusto per svuotare le carceri, così come Prodi ha liquidato quale mera situazione urbanistica e non politica qual è la faccenda della base Nato di Vicenza. Il politicante ceppalonese, scarpe grosse e cervello fine, senz’anima ne’ etica, ha mostrato di recente il meglio di se’ in TV, a Porta a Porta di Vespa, discutendo con il suo predecessore sulla ritrita quaestio della certezza della pena, alla luce dell’eccidio di Erba. Anche in quella sede ha stemperato nel buonismo la pochezza di pensiero e la mancanza di competenza, facendoci venire i capelli dritti, infine, quando riferendosi ad Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e papà del piccolo Youssef, per ben due volte l’ha appellato come “il papà del povero ragazzo morto”, non ricordandosi che Youssef era solo un bimbo di due anni…che mai diventerà un ragazzo. Ecco, queste sfumature dialettiche rendono più di una perizia psichiatrica la personalità di un soggetto anaffettivo quale il signor Mastella, patriarca e feudatario, guardasigilli e guardacavolisua. Ora, vorrebbe lanciarsi nella nobile tenzone, poeticamente spolitizzando sull’acqua calda, a proposito di antisemitismo e di verità storica, di negazionisti e di Shoah, con chiara tendenza espansionista europeista: Ceppaloni nel mondo! Fin troppo Clemente è Mastella che cerca e pratica anche la giustizia storica ma, allora, perché non cura l’orticello di casa sua piuttosto che fare l’esterofilo…perché non fa il revisionista e il giustiziere italiano, lui che ben conosce le realtà limitrofe ceppalonesi di Pontelandolfo e Casalduni, dell’Olocausto e della Diaspora meridionale ai tempi dell’Unità d’Italia? Nell’ultima campagna elettorale, rastrellando impunemente qui e là aliti reazionari sudisti, mise a caposaldo della sua tornata elettorale il tema del riscatto del Mezzogiorno; una volta salito al soglio pontificio, ecco che fa di nuovo il tricolorato risorgimentista, l’europeo laico. Il simbolo dell’UDEUR è un campanile e dovrebbe scampanare per chiamare a raccolta la plebe durante l’officio della santa messa ma soprattutto durante le emergenze, per difendere il paese,il campanile e la plebe. Il campanile di “Ceppaloni nel Mondo” chiama a raccolta, invece, soltanto i luoghi comuni, la retorica e il conformismo, tradendo se stesso. Mastella pensa a combattere l’antisemitismo e dimentica di combattere l’antimeridionalismo ovvero quello strisciante razzismo che dai tempi della FIAT torinese furoreggiava sui cartelli appesi alle case di ringhiera “Non si affitta ai meridionali” e sulle porte dei locali pubblici di Marcinelle in Belgio “Ingresso proibito ai cani ed agli italiani”, dove per italiani si intendevano le mandrie meridionali svendute dall’Italia al Belgio per 100 chili di carbone a testa necessari alla Patria-patrigna… Mastella si indigna per la negazione dell’Olocausto ch’è sotto gli occhi di tutti ma nel contempo occulta un olocausto del quale non si deve parlare, quello di circa un milione di meridionali compiuto per mano sabauda, con decine e decine di comuni del Sud rasi al suolo, esattamente come i Turchi occultano lo sterminio degli Armeni e pretendono un posto in prima fila in Europa. Mastella lacrimeggia per la diaspora ebrea, ch’è anche questa ben nota ed inconfutabile, ma non fa caso ai circa 60 milioni, dal risorgimento ad oggi, dell’eterna diaspora meridionale. Mastella non ha dignità, visto ch’è carente di identità... oltrechè di "memoria" e chi è meridionale smemorato è un traditore della sua patria; praticamente, il peggiore tra i negazionisti!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3
Inviato
da Anonimo
il 24/01/07 @ 13:30
L'on. Mastella ( credo che
on. stia per "onorevole") è un
uomo afflitto da un'ansia strana che attanaglia
molti "onorevoli": lo smarrimento della
propria e dell'altrui cosceienza per tendere al
"nulla" dei Valori e ad un dio minore:
gli interessi economici. Sono anni, decenni, che
l'"on" Mastella fa politica e mai si
è preoccupato degli ebrei: lo fa ora perchè
il problema catalizza l'attenzione delle "mandrie"
pardon...volevo dire "masse". Non noto
che presti l'attenzione dovuta alle migliaia di
"ragazze" al di sotto dei diciotto anni
che fungono da carne su cui scaricare la libidine
dei porci che le cercano (parlo delle baby prostitute):
eppure dovrebbe! Non noto che da perfetto ipocatto
(ipocritacattolico) presti l'attenzione dovuta
ai bambini soldato che dovrebbero scuotere la
coscienza dell'illustre guardiasigilli( in termini
elettorali il problema interessa solo qualche
cattolico e pochi altri sciocchi ). Giorno verrà
"on" che la terra coprirà ogni
carica ...e saremo solo putrida ossa che persino
i cani rifiteranno di toccare: di noi resterà
il giudizio di Dio, particolare non di poco conto
per chi è un ipocatto.
Giorgio Mirante
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Inviato
da Anonimo
il 24/01/07 @ 13:31
concordo in pieno
antimo
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Inviato
da Anonimo
il 26/01/07 @ 08:29
Nella notte, alla chetichella,
il "Consiglio dei Sinistri" ha largamente approvato
il ddl Mastella sul negazionismo, nonostante autorevoli
intelligenze di buon senso, anche ebree, lo sconsigliassero.
Ma occorre fingere di far politica, ogni tanto...in
questo paese dei campanelli... e far politica
non contempla alcun buonismo ne' etica ne' coscienza
e moralità. Nell'attesa che qualcuno tra tutti
quegli stucchevoli politici meridionali proponga
l'anti-negazionismo dell'olocausto meridionale,
vi suggerisco, per approfondimenti, la lettura
di un articolo illuminante a riguardo, al link
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1708¶metro=%20politica
m.salvadore
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Messaggio
N°122 del 18-01-2007 - 13:33
Tags: Editoriali
La
Fiera del Fariseo
di Marina Salvadore
Di ogni problematica napoletana lo Stato è solito ricondurne le colpe, genericamente, alla Camorra; per contro, i napoletani ne adducono responsabilità, invece, allo Stato latitante. Cadono i pali della luce: lo Stato darà la colpa ai subappalti camorristi della manutenzione; i napoletani diranno “Lo Stato è assente! Se ne frega di noi”… Un 16enne viene ammazzato senza motivi da un coetaneo… lo Stato dice che la Camorra fa scuola; i napoletani dicono “dobbiamo uscire con coltelli e pistole in tasca, per difenderci, perchè qui, lo Stato è assente!”… e… così via… da qui all’eternità: un gatto che si morde la coda… il solito ritornello masticato da entrambi i colpevoli, con pari responsabilità. Lo “Stato di pochi privilegiati”, si sa, è storicamente colpevole per aver permesso la colonizzazione e il perdurante sfruttamento del Mezzogiorno, a partire dai primi giorni dell’Unità d’Italia ed ancora non ritiene utile e coraggioso fare pubblica ammenda, per risollevare le sorti dell’orgoglio patrio. Ma ciò che lascia basiti, invece, è l’immobilismo vittimistico dei “conquistati”, incapaci d’ogni reazione rigenerativa della perduta Dignità, soprattutto personale. La solita solfa dello “Stato assente” (o meglio, presente dietro le quinte) che può giustificare politicamente ed economicamente tutta la Questione Meridionale, non può e non deve giustificare l’assenza dell’etica, dei sentimenti, dell’educazione, della moralità degli individui; poiché questi non sono valori istituzionali o servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione ma requisiti propri dell’Umanità, su qualsiasi coordinata terrestre. Sono valori che si acquisiscono prevalentemente in Famiglia, mediante l’educazione alla vita, al convivere civile, al relazionarsi con il prossimo. Diciamo, allora, ch’è responsabile perché assente la Famiglia quando un adolescente, privo di riferimenti o sull’onda di esempi poco edificanti o in totale vacatio di stimolazione di valori, manifesta l’ignoranza, l’impotenza e l’immaturità con bestialità. Non esprime altro che il vuoto, l’anaffettività, la solita cantilena di troppi genitori che dinanzi al “fatto compiuto” dal pargolo dichiarano, cadendo dalle nuvole, di sentirsi “famiglia” solo perché tra mille sacrifici hanno assicurato vitto, alloggio e qualche sfizio ai figli! Il dialogo, qualche bel ceffone tanto deprecato dai nuovi pedagoghi e strizzacervelli permissivisti, il desinare tutti insieme alla sera per scambiarsi opinioni a televisore possibilmente spento sono cose semplici e possibili che hanno aiutato la crescita e la consapevolezza di intere generazioni, soprattutto di quelle non scolarizzate e povere, educate ai valori sulla scia culturale delle tradizioni e degli usi e costumi popolari: cose rassicuranti, queste, che non siamo più in grado di rintracciare nella memoria e nei sensi ormai ottusi immaginee degenerati del quotidiano. Cribbio! Ma allora quante stragi avrebbero dovuto compiere le due generazioni di italiani reduci dagli orrori di due guerre mondiali? Il favorire sociologicamente, com’è d’uopo nella new age, questo insano vittimismo, strumentalizzandolo addirittura politicamente, è reato ancora peggiore. I nuovi Farisei cattedratici imperversano da tempo in TV, a tutte le ore, con dosi purgative di melassa, pronti a giustificare ogni bestialità, ad incollare cerottini sulle feritine, a recitare il mantra, “…era un bravo ragazzo…”, a blandire, a stemperare, a ridurre con tanti accademici bla bla bla ogni orrore. E’ roba vergognosamente attuale che l’istituzione pubblica della Radiotelevisione italiana, organo di Governo di quello Stato presente solo nella Coscienza Collettiva ch’è divenuta ormai la “televisione”, con la trasmissione pomeridiana “la Vita in Diretta” del vanesio signor Cucuzza ( che, un tempo, credevamo essere un giornalista serio) quotidianamente bombarda di perverso futile le famiglie italiane, sparando colpi di insulso gossip sugli amorazzi, le corna e le tette posticce delle sgallettate “miss” di turno, per cannoneggiarci, poi, come sotto una doccia scozzese, con incredibili incursioni di varia oscenità (o-scemità, come preferite) nei meandri della psiche dei più feroci assassini del quotidiano, informandoci, per esempio, di come se la passano i coniugi Romano nel carcere di Como… lei che chiede di rendersi utile stirando, poverina.. lui che chiede disperatamente di lei… come hanno ordinatamente sistemato le ciabattine “vicine vicine” accanto alla branda… cosa hanno mangiato di particolare, ieri e oggi… della loro ossessione per quei rumorosi vicini di casa, colpevoli d’essere giovani e felici e… stranieri… l’infanzia triste della signora e le sue irrealizzabili voglie di maternità (meno male!)… l’indefesso attaccamento al lavoro di lui, un professionista della monnezza umana, diremmo senza tema di offendere i suoi colleghi!… Analogamente, ricordiamo, fummo bombardati di romanzesca melassa anche sulle abitudini e il quotidiano dietro le sbarre dell’altra celebre coppia assassina, quella di Parma… che infierì sul piccolo Tommy (nessuno si è ricordato di lui, altro ”piccolo Yussef di appena ieri”, come se appartenesse già ad un’altra epoca). Grottesca è l'immoralità ma ripugnante è l'amoralità che ricopre come uno stucco il cuore, assurto solo al ruolo di pompa meccanica. La tv-psichiatria cucuzziana pretenderebbe di giustificare e comprendere, confortata tra i morbidi air-bag siliconati di Carmen Di Pietro ed altre sculettanti, gli insondabili meandri della cattiveria umana, rifocillandosi nella ritrita tematica della FOLLIA. Non è giusto! Non è giusto, per le vittime di questa cattiveria e non è onesto nei confronti della gente comune bersagliata da messaggi subliminali che intendono deviare, smussare gli spigoli della purtroppo atroce ma autentica realtà. La cattiveria pura esiste, così come esiste la bontà; altrimenti dovrebbero essere rivendicate e riconosciute quali follie anche le opere e le azioni dei Santi e degli Eroi. Non si può, come sempre accade in questa società dissociata, giustificare la Cattiveria e deridere la Bontà. E non disquisiscano di Infelicità cosmica, gli intellettuali, adducendo che la Felicità non esiste, poiché lo stesso termine INFELICITA’ ne attesta l’esistenza; difficile, forse, da scorgere tra le assenze di Stato e quelle della Famiglia, tra gli air-bag delle pollastrelle e le cazzate di Cucuzza, tra l’orrido e il gossip di una società ch’è responsabile, con la sua “o-scemità”, del reato di “associazione a sdilinquire”. " fatti non foste per viver come bruti... ma per seguir virtude e conoscenza"
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3
Inviato
da Anonimo
il 18/01/07 @ 15:41
ci resta solo...lo stato...di
famiglia per qualche pratica burocratica.
saluti. antimo
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Inviato
da Anonimo
il 18/01/07 @ 16:25
...non ti frusciare! Tra
un po' anche i PACS saranno certificati da uno
stato di famiglia.... semplicemente per essere
tassati come nucleo familiare... In nome del
Dio Danaro molti miracoli impossibili riesce
a compiere la Fede Laica!
Assunta Russo.
p.s. complimenti alla schietta e coraggiosa
redazione del giornale! Vi leggo ogni giorno,
condividendo lo stile e il pensiero. Mi chiedo,
però, perchè non sia in edicola
un giornale così.
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Inviato
da Anonimo
il 19/01/07 @ 22:51
Gentile donna Assunta,
a nome di tutta la redazione la ringrazio per
il suo apprezzamento che ha voluto rendere manifesto
e colgo l'occasione per rispondere alla sua
"innocente" domanda circa l'irreperibilità in
edicola di un giornale identitario libero, autonomo,
a-partitico; in una parola, VERO! Avrà notato
che non pubblicizziamo prodotti e servizi, che
non siamo identificati da logos, marchi, simboli
di movimenti, partiti, fondazioni e associazioni:
sono queste le fonti di reddito che consentono
di stampare e distribuire numerose copie di
un giornale... ma, queste, sono anche le piccole
"prigioni del pensiero libero" che - come accade
un po' a tutti i giornali - convergono a creare
le famose "linee editoriali" praticamente corrispondenti
a ideologie politiche. Ci è toccato assistere,
in questi anni, alla rovinosa caduta di qualche
"giornale" sorto esattamente come il nostro,
libero... autonomo...prettamente meridionalista...
poi, ai primi accenni di "affermazione", con
le prime "pubblicità" e nuovi progetti editoriali
in condivisione con altre strutture anche non
locali... hanno finito col perdere in originalità,
libertà ed identità. Noi, questo non vogliamo
che accada a La Voce di Megaride, consapevoli
di dover tener fede ai nostri ideali ed alle
aspettative di quei selezionati lettori che
"cliccano" il foglio proprio per leggerlo!
Ancora, grazie.
__________________________________
Messaggio
N°117 del 15-01-2007 - 21:30
Tags: Editoriali
Annessi
e non connessi
di Marina Salvadore
E’ forte la sensazione di una falsa mitizzazione dell’onore, della fedeltà e del coraggio intesi quali ideali che portarono all’unità dell’Italia. Le diverse epoche succedutesi alla fondazione dell’Italia UNA, nell’ottica delle storiche fughe dei sabaudi - da re Tentenna a re Pippetta - ci suggeriscono altri valori, in assenza di ideali, cui si è spesso ricorsi per difendere le non eccelse origini patrie: la voracità, la menzogna, il tradimento che con gli “ideali” c’entrano come i cavoli a merenda. Questi elementi, sono stati sempre occultati nel contenitore della Retorica, infiocchettato da nastri chilometrici di dubbi fasti e di gesta eroiche purtroppo rare e rapportabili solo all’innocenza di quegli sparuti “patrioti” la cui ingenuità è stata sfruttata, abusata, dai “potenti-fetenti” di turno. Nel terzo millennio ancora siamo costretti a bagni turchi di Risorgimento e di Resistenza, impostici fino alla nausea da chi sente vibrare sotto il proprio scranno le fondamenta stesse della Nazione, alla luce di un incalzante revisionismo storico che pretende verità e dignità per costruire davvero “UNA” Italia. Storicamente, per quanti artifici possano usarsi per mistificare, l’Italia si è sempre distinta per aver tradito le alleanze in ogni guerra, finendo col saltare sempre sul carro del vincitore, non esitando a sacrificare e ad abbandonare i suoi sudditi, i suoi eserciti. I suoi FIGLI! E’ lo spirito stesso dell’Italia a rivendicare Verità, poiché è stressato, squassato, prigioniero di un groviglio di filo spinato dal quale non sa più liberarsi. Incaprettato, secondo usanza mafiosa. UNA Italia che si sta autodisintegrando nella globalizzazione, alla quale hanno seccato le mille radici ch’erano i mille diversi campanili d’Italia, ognuno apportatore di originale estro, genialità e meraviglie. Oltre 2900 piazze e vie d’Italia sono intitolate a Garibaldi, perché gli italiani subiscano ignari il costante lavaggio di cervello che subdolamente abbiglia di lirica poetica e di epica un’epopea tra le più sordide… ed ancora ci tocca, alla sera, desinare in compagnia di qualche Garibaldi che buca il video e ci punta l’indice contro, pretendendo omaggio per se’ e per i suoi “soci”, tra un inno di Mameli ed una “bela Gigogin”. Onestamente, quest’ultima (e non sarà ultima) fiction sullo sbarco dei mille a Marsala offende anche l’anima critica dei telespettatori che, solitamente, hanno esperienza per poter apprezzare le riprese, la fotografia, il montaggio, la trama romanzata, i dialoghi ed i personaggi di ogni opera televisiva e cinematografica, foss’anche uno sceneggiato sulla biografia di Romano Prodi o di Gianfranco Fini… della Lecciso o del mago Zurlì, purchè sia artisticamente prodotto ed abbia un senso, invii un messaggio, costringa al giudizio… A parte la “regale finezza” di aver mandato in onda la prima puntata nella Giornata Mondiale dell’EMIGRANTE, che fa accapponare la pelle a tutti i discendenti degli schiavi sudamericani trasbordati e venduti da Garibaldi nell’altro “mondo” ove non risulta essere propriamente un eroe, ai discendenti di tutti i meridionali che, per causa sua, furono costretti ad essere “Briganti” o “Emigranti”… l’opera televisiva è priva di virilità, di audacia, di temperamento: a metà strada tra l’operetta e le favole per bambini di Perrault. Non v’è una sola fonte archivistica cui far riferimento, soprattutto nelle scene (ridottissime) che avrebbero dovuto rendere l’efficacia della strategia della navigazione da Quarto a Marsala, che fu determinante nello sgusciare dal controllo dei militari borbonici, qui rappresentati come dei coglioni e dei guappi; ciò che non erano, essendo l’esercito borbonico il secondo d’Europa. I personaggi, come lo stesso personaggio principale ovvero l’Eroe per Caso o la fatina-principessina-biricchina e molti dei “mille” sono sinceramente patetici, inadeguati e non possibili per una saga…al più, per una "sagra" paesana... ma più adatti al teatro della Commedia dell’Arte, l’arte dei “pupari”, propriamente detta. S’è intravisto addirittura uno Zorro spadaccino, tra qualche clonazione di sergente Garcia borbonico… I dialoghi sono, poi, penosi ed adottano, spesso una terminologia che all’epoca non era certo in uso. Insomma, se volevano farne un omaggio a Garibaldi ed all’Italia Unita, per tener buoni i dissidenti ed al pascolo i soliti pecoroni, gli autori hanno sortito un ben diverso effetto, in realtà mortificante, umiliante poiché grottesco e ridicolo per gli stessi Padri della Patria. Attendiamo fiduciosi, in tema di pari opportunità e di federalismo che Rai2 voglia correre ai ripari, mettendo in programmazione “Li chiamarono briganti” di Squitieri, anche… o solo… per sentire, finalmente, un’altra campana, considerato che sia i “coglioni” del centrosinistra quanto i “pazzi” del centrodestra (uso i termini coniati dai rispettivi leader) quanto i nordici ed i “sudici” ANNESSI e NON CONNESSI, pagano uno stesso canone televisivo!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 8
Inviato
da Anonimo
il 15/01/07 @ 23:01
Marina, sei troppo buona
..... Io invece penso che il Dirigente RAI che
ha posto in essere questa ennesima schifezza,
(credo sia Sacca' da quanto riporta "Il Mattino")
dovrebbe lasciare la sua poltrona a qualcun
altro. Io sono stufo che la RAI, pagata anche
dai meridionali, continui a strafottersene della
nostra VERA Storia e continui a propinarci questa
storiella risorgimentale da operetta. Un altro
degno sacerdote di questa chiesa malvagia e'
il sig. Piero Angela che nei suoi Quark e Superquark,
appena spunta l'occasione di parlare di risorgimento,
celebra tutti i suoi compari torinesi..... Io
credo che la fiction non si doveva proprio realizzare......io
credo che sia venuta l'ora che mamma RAI si
debba porre delle regole vere e giuste. Se Mediaset
avesse fatto questa fiction, avrei potuto anche
capirlo. Ma la RAI deve svolgere un servizio
pubblico, deve diffondere cultura, deve fare
programmi SERI e di QUALITA' ......a parte le
trsmissioni di dichiarato genere di svago. Una
fiction storica non credo che sia un varieta'
e chi autorizza queste cose, con i soldi anche
miei, lo vorrei a svolgere altri mestieri...
altro che dirigenza !!!!
AMBRO
Inviato
da Anonimo
il 15/01/07 @ 23:40
Caro Ambro forse non hai
colto la sottile allusione a ... "VIA COL VENTO"
... "ZORRO" ... ed un leggero riferimento alla
"MASCHERA DI FERRO" ... PURTROPPO LA "NOSTRA"
TELEVISIONE NON RIESCE A PROPORCI CHE "SCEMEGGIATI"
... "UNO MATTINA" CONDOTTO DA "LUCA GIURATO"
... "LA VITA IN DIRETTA" con "CUCUZZA" ... e
DULCIS IN FUNDO ... SIMONA VENTURA IN TUTTE
LE SALSE ... e NOI PAGHIAMO IL CANONE!!!
Un abbraccio Mauro
Inviato
da Anonimo
il 16/01/07 @ 15:52
Forse voi pagate il canone...
io non pago un bel niente, l'italia non merita
niente da me e da tutto il popolo duosiciliano.
Bisognerebbe smetterla di continuare a porgere
l'altra guancia
Inviato
da Anonimo
il 16/01/07 @ 16:02
se ti fossi firmato saresti
stato degno dell'appellativo di reazionario,
come Michele Pezza il fra' Diavolo.... ma anche
tu, come tutti gli italiani, hai paura della
Finanza e NON dei Carabinieri!
mario d'ambrosio
Inviato
da Anonimo
il 17/01/07 @ 16:09
Spiace moltissimo che
nell'"opera" ERAVAMO QUASI MILLE, più simile
ad un cartone animato di Walt Disney piuttostochè
ad uno sceneggiato storico, le caricature di
re Francesco II e di Maria Sofia di Wittelsbach
fossero molto lantane, caratterialmente e fisicamente,
dalla vera personalità ed immagine fisica dei
due personaggi. Ci è stato presentato un Francesco
tarchiato e grossolano, simile all'ultimo re
d'Italia, quando si sa che i Borbone erano,
per l'epoca, molto alti ed anche molto inclini
all'arte ed alla cultura. Maria Sofia, poi,
eternata persino da Dannunzio, bavarese fino
all'osso quindi "terrona di Germania" non era
affatto spocchiosa ed acida. Tutt'altro!...
avendo goduto dell'educazione e del calore familiare
di due genitori eccezionalmente sciolti dal
protocollo dell'austera corte austriaca. Oltretutto,
nel cartone animato erano volgarmente invecchiati.
All'atto dell'Unità d'Italia, la coppia regale
non aveva che circa vent'anni a testa... e non
certo fuggirono dinanzi al pericolo ma andarono
a combattere ed a riempirsi di fame e pidocchi
a Gaeta. Colà fu coniato per Maria Sofia il
titolo di "Aquilotto di Bavaria"! Speriamo che
arrivi presto Mel Gibson (uno straniero, tanto
per imparzialità) a girare il suo preannunciato
film sulla caduta del Regno, per far chiarezza!
Giuseppe Felice degli Esposti
Inviato da corenapulitano
il
17/01/07 @ 19:16
Caro Giuseppe scommetiamo
che boigotterano anche Mel Gibson, anzi lo stanno
gia facendo, e bastata la conferma del suo portavoce
Italiano, che stava scrivendo un film sulla
vera storia dei briganti che già il suo ultimo
film uscito, in tutto il mondo ha avuto un gande
successo e la critica lo ha acclamato, mentre
in italia ha quasi rischiato la censura, e addiritura
alcuni personaggi della nostra politica hanno
sconsigliato di andarlo a vedere.
Inviato
da Anonimo
il 17/01/07 @ 19:33
Mel Gibson ha sempre avuto
critiche feroci dagli ambienti liberalmassoni
americani, israeliani ed europei. Il suo bellissimo
quanto autentica cronaca della Passione di Cristo,
the Passion subì incessanti tentativi di distruzione
ma con il suo Bravehearth aveva già tracciato
il solco e comunque lasciato il segno tangibile
della rivendicazione identitaria dei popoli
di tante vandee. Il pubblico dei suoi sostenitori
si accresce sempre più, nonostante la pubblicità
negativa e, forse, proprio grazie ad essa!
Mario Ricci
Inviato
da Anonimo
il 18/01/07 @ 07:39
Roma - Mostre, cerimonie,
commemorazioni, programmi per le scuole e concorsi.
Addirittura una fiction. E poi un francobollo
e una moneta commemorativi, un sito internet,
e molto altro ancora. Non bastava l’invenzione
della celebrazione del 210 anniversario della
bandiera tricolore, con tanto di spot televisivi:
il nazionalismo italo-ulivista riesce a fare
di più, esaltando in pompa magna Giuseppe Garibaldi.
Saranno tante, infatti, le iniziative nell’arco
di tutto il 2007 per commemorare l’Eroe dei
Due Mondi, nato a Nizza 200 anni fa, il 4 luglio
del 1807. Un programma ancora parziale, presentato
dal sottosegretario al Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali, Andrea Marcucci, che
presiede il Comitato Nazionale per le celebrazioni
del grande generale, istituito dallo stesso
ministero. Del Comitato fanno parte insigni
storici, e hanno aderito anche i ministeri degli
Esteri, dell’Istruzione, della Difesa, diverse
Regioni e comuni, associazioni, musei, istituti
e archivi, nonchè una rappresentanza degli eredi
Garibaldi. Il sottosegretario ha spiegato con
orgoglio che «stiamo preparando materiale didattico
per le scuole, e ci sarà un grande concorso
con l’idea di portare i mille vincitori a ripercorrere
la via dei Mille di Garibaldi. Grazie alla Gazzetta
dello Sport il Giro d’Italia di quest’anno sarà
dedicato a Garibaldi, e partirà da Caprera.
Nella carovana del Giro sarà presente un museo
viaggiante multimediale, che proseguirà il suo
viaggio per l’Italia anche dopo la conclusione
della corsa»…
Per celebrare Garibaldi non si è badato a spese:
la Reggia di Caserta per la prima volta ha visto
la Sala del trono aprirsi ad un set cinematografico.
L’imponenza della produzione si rileva anche
da alcune significative cifre: 85 gli attori
impiegati tra ruoli principali e secondari,
2.500 le comparse, 80 gli stuntman, 200 le carrozze,
400 i cavalli e oltre 1000 costumi utilizzati.
Tutti insieme appassionatamente, per cercare
di dimostrare quanto bella, eroica, patriottica
è l’Italia nata dal volere di pochi intimi…
(da La Padania – Matteo Mauri – 11.01.07)
Messaggio
N°113 del 09-01-2007 - 21:58
Tags: Editoriali
Non
tutti i "Cardarelli" sono napoletani!
di Marina Salvadore
Quando i giornali scandalistici italiani gridano "Al Lupo. Al Lupo!" allora la pubblica opinione scatena il suo finto stupore per quei fatti ch'erano sotto gli occhi di tutti, dappertutto, dalle calende greche. La classe politica, poi, rintuzzata nelle sue tranquille pennichelle post-lauti pasti, finge di buttarsi giù dal letto, per mettersi in moto con i provvedimenti espiatori del caso. Una tantum assistiamo al riorganizzarsi degli eserciti di Ispettori, N.A.S., Guardia di Finanza, Protezione Civile, ministri e menestrelli, sottosegretari, eccetera, da inviare sul fronte della guerra al Malcostume italiano. Tre, quattro fuochi d'artificio, due granate e qualche bengala... e tutto rientra nella calma, "Panta Rei", quotidiana, con i sensi ottusi e una medaglia al valore civile alla stampa che tutto verbalizza, ingurgita vorace ed... evacua con gran soddisfazione. Nel mentre ci auguriamo, noi generosi cittadini del Sud, che anche ad Erba e nei Bronx delle maggiori città del nord il prode Prodi voglia andare a sottoscrivere un "pacco" per la sicurezza di quei territori, devastati più che il Mezzogiorno da ferocia criminale per futili motivi di cattivo vicinato nei condomini, di mobbing nei luoghi di lavoro, di bullismo nelle scuole, di nevrosi uterine post-partum nelle culle, di sesso virtuale e pedopornografia nelle ludoteche, di satanismo associativo ed altre varie amenità nei luoghi di aggregazione sociale del civilissimo settentrione, l'emergenza Sanità Pubblica, abbandonata la quaestio Sars che parrebbe essersi autoestinta come la salmonella negli asili nido e la TBC nei fortunosi ricoveri dei senzatetto, da Roma Caput Mundi dichiara guerra ai nosocomi pubblici vergognosamente fatiscenti e anti-igienici. Naturalmente, appena lambendo con l'asettica informazione i vari ospedali dal nord al sud soggetti, in queste ore, ai controlli ispettivi, i riflettori hanno puntato la luce sul simbolo stesso del degrado ch'è sempre sinonimo di NAPOLI, facendoci due bolas sul capro espiatorio del settore, l'ospedale CARDARELLI, dove... udite udite... pare siano state chiamate le ruspe per liberarlo dai rifiuti! Solite esagerazioni! Il Cardarelli è una struttura antica ed obsoleta a servizio di quasi tutto il Mezzogiorno: medici e ricercatori tra i migliori d'Europa; situazione non dissimile dagli altri ultracentenari nosocomi di tutta ITALIA! Non desidero commentare ulteriormente, pesco dalla mia rassegna-stampa un "pezzo" che pubblicai nel 2002, dopo aver con difficoltà metabolizzato dal lontano 1992 uno psicodramma personale a proposito di in-sanità presso il II Policlinico di Pavia: medici e ricercatori autorevoli ma condizioni igieniche terrificanti. Ricordo che l'europarlamentare Cristiana Muscardini, sul finire degli anni '90 produsse un'interpellanza a riguardo; ne ignoro i risultati. Ripropongo non senza provare ulteriore malessere quel brano che per più di dieci anni restò scritto con caratteri ad incisione a fuoco nei miei occhi e nella mia testa e che intitolai non a caso "Indiana Jones" , perchè mi sembra quanto mai attuale eppoi, per togliere il piacere dello scoop a L'Espresso e per consolare un po' il "Cardarelli" di Napoli.Indiana Jones "ogne scarrafone è bello à 'a mamma soja"! Di fronte ai grandi misteri della Vita e della Morte, in quell'attesa che precede il manifestarsi del Prodigio anelato, l'uomo annulla se stesso e le sue paure, dimentico di sé e della sua fisicità, sospeso a mezz'aria tra la terra e il cielo. Con i piedi che bruciano all'Inferno e gli occhi immersi nel Paradiso. La realtà circostante, il mondo e le cose del mondo sbiadiscono d'immagini e di suoni ed il quotidiano diviene surreale, senza necessità di farsi qualche canna o di inocularsi acidi... Lei, aveva il terrore degli insetti. Alla vista di un solo scarafaggio, perdeva il controllo dei nervi. Non ha mai nemmeno ucciso uno scarafaggio, in tutta la sua vita, poiché non li avrebbe mai inseguiti per farlo - e non in rispetto ai principi induisti della sacralità della vita in ogni sua forma bensì per puro orrore - ma il rito "iniziatico" alla Setta degli Uomini Duri, prescelti dal dio Destino, prevedeva la prova di coraggio per meritare il Graal della Salvezza. Il miracolo. Come Indiana Jones ella partì per la Cerca del Graal; coppa mistica che avrebbe guarito il suo Re Ferito dal cancro. Aris Zonta, grandissimo ed umile scienziato della Chirurgia II del Policlino San Matteo di Pavia sarebbe stato lo strumento divino, il grande Druido nelle mani del Dio della Vita, predestinato ad "iniziare" lei, per salvare il Re Ferito. Il poverino, che autotrapiantava fegati e restituiva la vita e la speranza a molti, operava unicamente in ospedale, in un reparto privo persino di sala per la terapia intensiva; ricoverava i suoi pazienti operati nella terapia intensiva del più celebre reparto CardioChirurgia, previa novena al celebre Santo Curandero che ne era il più famoso Direttore nonché volto noto dei media nazionali ed internazionali. Cosa ricorda Indiana Jones, di quel mese al San Matteo di Pavia? Gli scarafaggi! Drappelli, Plotoni...Eserciti di grossi scarafaggi ben pasciuti che avevano occupato tutta la Chirurgia II. Strisce interminabili di formicolanti zampette che scorrevano come stelle filanti infangate, all'impazzata, sotto i letti, sulle pareti, sui lavabi, persino sui fornelli della sala-cucina. Su e giù, giù e su......Ricorda le nottate insonni, con gli occhi fissi e attenti alle macabre fluttuazioni delle viscide serpentine di zampette e dorsi lucidi sul pavimento, perché non risalissero il sentiero dei drenaggi attaccati al letto del Re Ferito.....ma non aveva più crisi di nervi a tale vista, Indiana Jones; lei, era lì presente in solo spirito, in mistica adorazione, in virtù del prodigio a compiersi ed era perennemente in stato di trance da non rendersi nemmeno conto che tutti quegli scarafaggi non avrebbero dovuto esser lì. Non se la prese nemmeno quando un indigeno, ad una sua distratta domanda su quella presenza - nel momento in cui Indiana valutava come controindicata l'insufflazione di Baygon e DDT nei pressi del letto di un ammalato grave - questi, rispose che gli scarafaggi facevano parte dell'habitat naturale pavese, data l'umidità della zona; ad esempio - diceva costui - se si smontassero tutte le macchine da caffè nei bar di Pavia, ne uscirebbero da sotto colonie intere : gli scarafaggi amano così tanto il caffè ed il tepore che sanno dare le macchine da espresso... "Ah!" fu tutto quanto riuscì a rispondere Indiana Jones e le vennero in mente i versi di quella canzonetta di Pino Daniele..".. è proprio vero che ogni scarrafone è bello à 'a mamma soja. A Pavia, li tengono pure per mascotte - meditava - a Napoli...sì 'e putessero accidere...Beh, in Asia, addirittura li mangiano al posto delle patatine fritte.. Paese che vai, scarrafone che trovi!". Ma aspettava il miracolo e non poteva perdersi dietro queste inutili chiacchiere da bar. Doveva pregare e pregare...per scovare la santa coppa il cui sangue avrebbe salvato il Re Ferito! Il miracolo non ci fu, la coppa non fu mai trovata. Il Re Ferito morì. Discese per lunghi anni agli Inferi, Indiana, ed ora che si sta risvegliando dalla catarsi, solo ora - chissà perché - è in grado di realizzare che non era una cosa normale che vivessero in un ospedale del MITICO NORD tutti quegli scarrafoni. E' troppo tardi, per denunciarlo? Era il "lontano" 1992, dello scorso millennio!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
____________________________________- Messaggio
N°99 del 30-12-2006 - 12:44
Tags: Editoriali
Car'Amerika
hai toppato!
di Marina Salvadore
La celere esecuzione capitale di Saddam così come il caso nazionale Welby è altro scottante tema che meriterebbe il silenzio da parte dei senzienti, inteso quale rifiuto all’assoggettamento forzato delle coscienze mondiali sotto le insegne del globalizzante imperialismo mass mediatico degli U.S.A., troppo spesso sfruttato ad arte, alla stregua del potenziale bellico, sin dai tempi del primo allunaggio intorno al quale gravitano ancora oggi seri dubbi circa l’originalità del documento video, per non parlare, poi, dei successivi rilievi tecnici circa lo squarcio provocato dall’aereo dell’11 settembre alle solide mura del Pentagono. The show must go on! è l’imperativo per chi ha fatto del mondo della celluloide, insieme ad una insulsa bibita con le bollicine, agli armamenti ed alla Sanità degli “strizzacervelli”, innaturale redditizio settore dal quale attingere particelle di ossigeno per un’economia allo sfascio, tipica di una Nazione in rapido declino di valori e di mezzi. BABBO Bush non riuscì nell’impresa della prima guerra del golfo ed il suo rampollo, nell’opera di rilancio dell’operazione dell’augusto padre, si è impastrocchiato più di lui e non sa come venirne fuori; ora che lampante è il risultato anti-economico di questa avventura che non sa chiudere e ch’è stressato quotidianamente dall’impegno di tenere in piedi, fermandolo in precario equilibrio con le braccia e le mani aperte, il crollo delle mura dell’opinione pubblica di casa sua; mura per lo più erette dalle famiglie di quelle migliaia e migliaia di soldatini americani sacrificati nel sangue di una guerra senza presupposto di dignità, ammesso che le guerre abbiano una dignità! In fondo, una guerra non dichiarata, piuttosto un’invasione mutuata da menzogne, com’è stato dimostrato. E la menzogna più grande, a parte quella dei depositi di gas nervino e di potenziale bellico occultato in Iraq, è quella volgare dell’esportazione della “democrazia”, suonata dallo stesso disco dai tempi di Pappagone, lasciva e mielosa come una cantilena quacchera eseguita dal coro di chi ha il complesso del “liberatore”, del “salvatore”. Quale migliore occasione per uscire dai casini se non quella di scatenare sul campo avverso una guerra civile tra sunniti e sciiti, per dividere i fronti di una guerra ormai persa e per defilarsi nel marasma ma comunque seduti sul tronetto santificato del liberatore e dell’esportatore di democrazia, una volta eliminato fisicamente il "simbolo", il dittatore Saddam? Mi chiedo dove sia finito l’ “onore delle armi”. Cara America, hai perso un’occasione fantastica, per riguadagnare in immagine e in consensi. Ti sarebbe bastato non consegnare il detenuto Saddam al governo iracheno per la frettolosa esecuzione capitale… guardacaso all’alba del giorno della massima celebrazione sunnita… poi, con la finta bonomia e le solite gran pacche sulle spalle, magari con profusione di caramelle e tavolette di cioccolato avanzate dallo sbarco “alleato” in Sicilia, avresti deportato l’autorevole prigioniero verso altri lidi, come hai fatto per altri dittatori (le dittature si somigliano tutte!), per sottoporlo al giudizio del mondo. Magari, ristretto qui da noi, sulla tua portaerei ITALIA, la più grande nel Mediterraneo, ve la sareste cavata ambedue con un futuro indultino mastelliano. In alternativa, avresti potuto occupare Saddam in opere sociali o di servitù presso gli sciiti. Ma a te interessano gli spettacoli pirotecnici, le magie autoreferenziali, i colpi di scena, gli scoop, come vediamo nei tuoi film e nei tuoi telegiornali. Tutto l’incredibile e il prodigioso, l’eclatante e il sublime trovano spazio nella stanza del tuo strizzacervelli e, con questi, la becera furbizia di stampo pionieristico che non sai scrollarti di dosso. Volevi salvare gli iracheni da Saddam? Adesso, stai per ucciderne più di quanti ne abbia uccisi lui in decenni di dittatura, assommati ai tuoi soldatini! E tutto questo, per scomparire come Mandrake dal casino e con sotto il braccio qualche tanica di benzina. Pensa, noi ancora stiamo qui a chiederci chi siano i sunniti e chi gli sciiti...a stento abbiamo capito chi siano i nostri due poli governativi... E' come se tu fossi andata, Amerika, a girare un kolossal di Guerre Stellari su Andromeda!... Beata ignoranza nostra che ci preserva dai Saddam e dai Bush! La finanziaria di Prodi è persino accettabile, al confronto, ed il puzzo di morte ci promana solo dalla carnevalesca setta vampira dei radicali. Noi, fortunati abitanti del Paese dei Campanelli!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5
Inviato
da Anonimo
il 30/12/06 @ 13:34
Concordo perfettamente
con Marina: anche Bush dovrebbe essere "giustiziato"
per quello che combina e ha combinato, con altre
decine e decine di "grandi" della terra. Ma
...Saddam non era più funzionale al Globalcapitalismo...
antimo
Inviato
da Anonimo
il 30/12/06 @ 16:44
No no no...non voglio
giustiziare alcuno. Vorrei solo liberarmi dal
virtuale degli effetti speciali e dalla fantapolitika
americana, per sapere se sono ancora proprietaria
del mio libero pensiero, che continua ad aggiungere
supposizioni a supposizioni intorno al fatto
storico di giornata! In fondo, Saddam è stato
giustiziato solo per reati minori di quelli
ben più gravi imputatigli e per i quali sarebbero
occorsi altri distinti processi... perchè tappargli
la bocca subito... forse per timore che durante
gli altri processi venissero fuori strane storie
di antiche alleanze e compiacenze? Lo so che
mentre scrivo Echelor traduce e trasmette e
che a breve due marines dalla base di Agnano
potrebbero intercettarmi e rapirmi...per farmi
fare il "candidato manciuriano"... Oddio...quanti
film americani ho visto!!!! Sono appestata di
effetti speciali!
marina
Inviato
da Anonimo
il 31/12/06 @ 19:11
Che differenza c'è tra
Bush e Saddam? Solo, 4 metri di corda! Vergogna,
America! Vergognatevi anche voi, Italiani, Tedeschi,
Francesi, perchè quando Saddam praticava i genocidi
per i quali è stato condannato a morte, i gas
e le armi per compierli, glieli vendevate voi!
Bruno Ferri
______________________________
inviato
da Anonimo
il 31/12/06 @ 21:44
Non concordo ! Saddam
e' stato giudicato secondo le leggi irachene,
le leggi del suo paese ed e' stato riconosciuto
COLPEVOLE. Le sue colpe, secondo la giustizia
irachena, prevede la pena capitale. Perche'
diavolo ci si scandalizza tanto ???? Perche'
volete per forza applicare il nostro metro
di pensiero, il nostro giudizio "moderno ed
avanzato " ad altre dimensioni, ad altri popoli
? Gli Americani si sono semplicemente occupati
di fare il cosidetto " lavoro sporco " cioe'
la guerra, e la stanno pagando cara con il
numero dei soldati USA morti che ha raggiunto
gia' quota 3000 Io penso che noi dobbiamo
occuparci principalmente di fatti di casa
nostra, fatti ben conosciuti e mai risolti,
fatti che principalmente noi sudisti dovremmo
saper risolvere : la sfacelo del nostro Sud
Italia Buon Anno .... e speriamo che ce la
caviamo ( altro che Bush )
AMBRO
______________________________
Inviato
da Anonimo
il 02/01/07 @ 09:40
A riguardo segnalo due
voci opposte che concordano.
Fabio de Fina
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1672¶metro=esteri
e Beppe Grillo
http://www.beppegrillo.it/2006/12/saddam.html#comments
Per Natale sotto l'albero un pitale
di Marina Salvadore
Potrebbe essere il titolo di un’irriverente filastrocca… un proverbio popolare… o uno slogan commerciale post-moderno. Non lo è!E’, infatti, solo quanto ci aspettiamo da Babbo Natale anche per quest’anno. C’è chi trova sotto l’albero, ogni Natale, la stessa sciarpa o la stessa cravatta regimental o il solito portachiavi col ciondolo similargento… il medesimo pigiama felpato. Noi napoletani, parimenti, sotto l’albero troviamo sempre tanti bei pitali che ci rovesciano addosso la stampa, il governo, il folklore, la nostra classe dirigente, Giorgio Bocca, Aldo Cazzullo e il “settentrione”; una folla di filantropi e benefattori che non la smettono di volerci bene. Quasi ci opprimono con il loro morboso attaccamento. A volte, la sorpresa aumenta, per il gran numero di pitali autoctoni svuotatici addosso dai nostri stessi compatrioti. In verità, per tutto l’anno è manifesta nei nostri riguardi questa generosa attenzione… solo che… a Natale, secondo antico adagio, ci tocca pure incassare l’overdose di “bontà” e pelosa carità. Comunque, ogni Natale è gran festa, per noi, travolti da una montagna di regali, anche se siamo stati un po’ monelli e capricciosi. Tutte le marachelle ci sono perdonate perché abbiamo le faccette innocenti da bambini cretini e qualche handicap psicofisico che concorrono a stimolare all’indulgenza verso di noi gli autorevoli Adulti d’Italia. Di positivo c’è che… non invecchieremo mai… ovvero ci hanno bloccato la crescita, ma che bello trullallà! Sotto l’albero di Napoli, che non è il solito abete che hanno tutti ma un folto salice piangente; quello che ha sostituito addirittura il tradizionale pino marittimo nella classica cartolina di Posillipo, si stanno già accumulando pitali su pitali, tutti belli infiocchettati e incartati d’oro e d’argento, secondo tradizione. La curiosità è tale che non riusciamo ad aspettare il dì di festa senza scartare un po’ di pitali, per sapere chi ce li manda. Su tre o quattro pitali violati- naturalmente quelli più grandi – il messaggio augurale reca firme diverse e insospettabili, a noi nuove, di autentiche personalità: il ministro Amato, che ha unito al pitale un altro gigantesco “pacco” (… per la sicurezza di Napoli…) con il kit completo per costruire a mano, con la tecnica cara ai bambini del “Meccano”, macchinine e blindati della Polizia, per l’eventuale fabbisogno cittadino. Il sottosegretario Minniti ha riempito il suo pitale oltrechè del relativo tipico contenuto organico anche di leccornie incartate una ad una in lamine d’oro puro da consumarsi a breve scadenza, prima che cada il governo nazionale, per le gare d’appalto per riempirci di telecamere, poiché oltre ad essere simpatici monelli noi siamo pure belli, come fotomodelli e dobbiamo farci il “book” e gli “showrill”, visto che il Teatro e il Cinema sono pazzi di noi. Zio Prodi e zio Schioppa al loro enorme pitale hanno aggiunto insaccati grassi tipici di Bologna e casse di gallette, residuate del Piano Marshall. Zio Berlusconi ci ha mandato un pitalone pieno di tessere del Servizio Sanitario Nazionale, che a lui non servono… perché non si fida di tutto quanto è italiano quindi, visto che siamo tanto malati, trapassa a noi l’”approfitto” della patria sanità. Zio Visco, poverino, tirchio e acido com’è ci ha mandato un pitale carico di pitali; tutti pieni fino all’orlo, però!... La Rai-TV che pure ci ama tanto, perché le passiamo un sacco di lavoro per i telegiornali e gli “special” che sennò sarebbero noiosissimi e senza nemmeno uno scoop ci ha mandato un pitale più una montagna di rinnovi del canone con l’aumento. I cinesi ci hanno regalato pitali e pitali di decori natalizi che San Gregorio Armeno può pure chiudere e finalmente riposarsi un po’, dopo secoli di lavoro. Alcuni (ora celebri) compatrioti emigrati a Roma e al Nord ed altri che hanno solo cambiato di quartiere in città ma che hanno “fatto fortuna” (non al bancolotto) hanno devoluto a noialtri i loro pitali di ieri e la prolifica serie delle loro “opere del genio”: libri, film, pieces teatrali, quadri a pittura sul tema unico del malcostume napoletano! I pitali della Provincia di Napoli, ridondanti di feste, eventi, sagre e patrocini… goduti da altri. Il governatore Bassolino e la sua sacra sindone Jervolino, in maniera molto originale e di gran classe, ci hanno donato una fornitura incredibile di mobili a scaffalatura dell’IKEA, da montare a mano, necessari a riporre in sfarzosa esposizione permanente in piazza del (falso) Plebiscito tutti i pitali svuotatici addosso da chiunque al mondo, così da erigere un mastodontico monumento di stampo futurista alle generazioni napoletane passate, presenti e future che sia di monito al mondo intero, perché – Calderoli insegna – Napoli non è solo banalissimo e polveroso patrimonio dell’UNESCO ma è di più; è il NOBEL della FOGNA! Apposta, tutti ‘sti pitali! Ah! Come sono lontani i tempi di quando Babbo Natale ci portava in dono il trenino che avevamo sempre desiderato; quello con la sbuffante locomotiva Bayard di Pietrarsa ed i vagoncini verdi col tettuccio smerlato… Che nostalgia abbiamo di quei semplici giocattoli che ci riempivano di meraviglia e che tutti i bambini del mondo ci invidiavano: il telescopio, per guardare le stelle dal nostro primo osservatorio astronomico, l’illuminazione a gas di tutta la città mentre tutta l’Italia era ancora al buio… il primo battello a vapore… ed un mucchio di tanti giocattoli nuovi che nessun altro al mondo possedeva… Pazienza! La globalizzazione incombe, la miseria con il ladrocinio pure… ringraziamo il cielo per tutti questi pitali di ieri e di oggi, basterà lavorare di gomito e pala, per riemergere con la testa dalla fossa biologica e insegnare al mondo, visto che siamo eclettici e geniali, ad usare lo sterco che ci danno gratis come fertilizzante naturale. Batteremo, probabilmente un altro primato Campania Felix e così sarà ogni giorno Natale di libagioni d.o.p. e non ci manderanno più in dono i soliti pitali, gli invidiosi Adulti nel frattempo avvelenati dalla chimica. Ma rientrando dalle fantasticherie dei sogni, oggi non riusciamo ad essere ingrati e pensiamo ai “bambini” più poveri di noi ai quali Babbo Natale non porta neppure un vasino da notte sotto l’albero dei pitali, forse perché non sono simpatici e belli, innocenti e… fessi come noi, anche se stanno inguaiati come e peggio di noialtri ma che il telegiornale ignora e non gli fa gli special e gli scoop. Pensiamo a coloro che non hanno avuto la “ciòrta” di nascere a Napoli; a quelli di Genova dove d’intorno Via Pre’ ed in tutta la kasba storica c’è più che “Scampìa” e “Barra” e tremano ogni notte di paura… a quelli di Milano e Torino con i loro “bronx”, città piene di stupratori, di folli omicidi per questioni di cattivo vicinato, per una sniffata in più, per questioni di gelosia professionale e mobbing, “perché io ho il BMW e tu il Grand Cherokee che io non posso avere?”… per i massacri ad opera degli adolescenti nelle famiglie-bene, … per il bullismo video-porno e sado-maso dei giovani promettenti liceali, … per le bande sataniche assassine di coetanei e di suore… per le mamme depresse che uccidono gli infanti in culla, … per turbamenti schizofrenici dovuti all’amletico dubbio: “una borsa di Gucci o di Prada?”… Non è giusto che solo noi napoletani dobbiamo godere di tante preziose cure e di tanti pitali che non sappiamo più dove mettere, quando altrove i bambini di Genova, Torino, Milano e loro hinterland sono completamente ignorati dal mondo e nessuno gli vuole un po’ bene. Mai un’attenzione, un “pacco” o un “pitale” a loro che meriterebbero ben più di noi!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 7
Inviato da virginioprete
il 21/12/06 @ 19:19
Scritto bene, come sempre.
Nulla da eccepire, tranne che : tutti 'sti pitali
sono quasi sempre dello stesso colore e col manico
dalla stessa parte. E i pitali di zio Silvio,
zio Giulio, zio Umberto, zio Previti, erano e
sono per il Sud invece pieni d'oro? V. Prete
Inviato da Anonimo
il 21/12/06 @ 23:49
Egregio sig. Prete... abbiamo
trattato solo dei pitali dell'anno in corso; i
precedenti che lei richiama alla memoria ci sono
già stati svuotati addosso in illo tempora!
Inviato da Anonimo
il 22/12/06 @ 16:56
Condivido sul fatto che
ci sono già stati svuotati addosso a suo tempo,
ma il punto è un altro (che poi è una costante)
: in illo tempore è vero che questo blog non c'era,
ma altri siti (anche quello da cui nasce questo
blog) non avevano di certo tale furore di denunzia,
e ci voleva il cannocchiale per individuare evidenze
di pitali con croce celtica, bianco/azzurri bardati
o tricolorati con quella bandiera a noi così cara.
Insomma darei una controllatina ai pesi e alle
misure! V. Prete
Inviato da Anonimo
il 22/12/06 @ 20:29
Egregio Signor Prete, probabilmente
il suo cannocchiale non era opportunamente messo
a fuoco, poichè troverà in archivio articoli sul
sito alcuni datati interventi (almeno una decina)
CONTRO la precedente nomenklatura; nello specifico,
purtroppo, essendo "Megaride" votata al Sud ed
in particolare a Napoli Capitale, non posso farci
niente se a livello locale il nostro Bassolino
ed i suoi accoliti regnano da più tempo di Ramsete
II sui "napolitani" e sono quindi oggetto di critiche
specifiche! Comunque un pitale del Natale 2006
- rilegga, cortesemente - era berlusconiano! Tra
l'altro, ognuno ha il suo modo di vedere ed interpretare
la realtà e Megaride non può ignorare che tanto
le destre quanto le sinistre (ma soprattutto nel
"back-office", il centro) hanno ridotto il Sud
una autentica monnezza!!! Ora, se vogliamo fare
qualcosa di positivo per risalire la china, cerchiamo
di scatenarci dalle tessere di partito e dalle
ideologie ormai defunte. Proviamo a pensare ed
agire col buonsenso, secondo coscienza e di testa
nostra e senza tossicodipendenze partitiche .
Mi permetto di augurarle, visto il clima natalizio,
BUONA FINANZIARIA 2007!!!
marina salvadore
Inviato da Anonimo
il 22/12/06 @ 21:04
E' un dato di fatto che
a napoli sono state costituite aziende regionali
per "amici" e compari" e che alcune, visto lo
scandalo, sono state letteralmente cancellate
dopo l'intervento denuncia dell'on. Peluso Antonio.
E' un dato che la delinquenza ha dilagato. E'
un dato che la "sinistra" da me votata regni da
circa vent'anni. Legga il mio curriculum su wilkepedia
l'enciclopedia della rete e saprà, illustre concittadino
che chi le scrive è un uomo "di sinistra" ma la"sinistra"
ha fallito ed è un "rinale" ossia un "pitale"
di accozzzaglia di farabutti che ci malgovernano:
Marina ha ragione! Cosa si è fatto per Napoli?
Le soluzioni ci sono e se vuole organizzi pure
un dibattito magari condominiale, a casa sua o
dove vuole, e Le dirò quali soluzioni adottare
da ex dirigente sindacale, da ex dirigente comunista
e da, sempre, persona onesta ed attaccata ai Valori
veri delle Vita. Fino a quando difenderemo i farabutti
(i soldi della monnezza? dove sono andati a finire?)
Napoli vivrà sempre crocifissa al destino che
le vogliono cucire addosso. I torti vanno divisi
equamente con la destra che non fa un c...oltre
che ciarlare come ha fatto Malvano alle ulime
elezioni per poi sparire nel buco nero dell'indifferenza...questo
non è essere pagnottista ma essere una persona
con le P..a...l...l...e piene di sacro furore...Marina
e Mauro sonogli unici appiglidi onestà e pagano
sulla loro pelle...primo Mauro è UN GRANDE REGISTA
ED E' BOICOTTATO DAI CUMPA' (parola a Napoli di
doppio significato poichè significa compagno e
compare) a tutto vantaggio dei lecca...cu... e
soci...Marina paga sulla propria pelle il proprio
orgoglio meridionale: Lei chi è? cosa fa? Ci dica
cosa fare insieme a Lei per Napoli e le saremo
vicino . VIVADDIO: Viva il Sud. hasta la victoria
siempre. antimo ceparano
Inviato da Anonimo
il 23/12/06 @ 13:44
Per M. Salvadore e il sig.
Ceparano : la mia non era una difesa della Sinistra(su
cui condivido gran parte delle critiche) ma solo
il voler evidenziare che in illo tempora non vi
erano tanti articoli e critiche quanto oggi. Non
parlavo di questo sito (non solo) ma di alcuni
altri calati allora nel sonno e silenzio profondo.
Eppure ce n'erano (come oggi) cose sbagliate e
spesso ridicole (su cui ha riso tutto il mondo!).
M. Salvadore parla di una decina di articoli dell'epoca,
ma oggi sono decine a settimana! E poi non comprendo
perchè sottolineare l'impegno e l'onestà di Salvadore
e Caiano! Ma chi lo ha mai messo in dubbio? La
loro onestà e indubbia, tanto e quanto, Vi assicuro,
quella di altri. Dietro, siate tranquilli, non
c'è nessuna tessera di partito ma la voglia d'essere
davvero oltre. Con una pignoleria paranoica! Quale?
Sempre! Semplicemente sempre! Accetto gli auguri
per la Finanziaria, sperando da libero professioniata,
di non dover pagare tante tasse come mi è successo
(pur non producendo in piu!) negli ultimi anni,
nonostante un governo liberista e le promesse
di zio Silvio e zio Giulio! Buon e sereno Natale
a tutti, e viva il Sud! V. Prete p.s. x il sig.
Ceparano : sia sereno che il sottoscritto ha fatto,
fa e farà sempre per il Sud tutto il possibile
che le sue modeste possibilità gli permettono.
Una cosa, credo e spero, non farò mai : sbagliare
il nemico!
Inviato da Anonimo
il 23/12/06 @ 14:30
Il confronto è stato comunque
valido ed interessante e personalmente la ringrazio
per averlo acceso! Abbiamo bisogno di CONFRONTO
COSTANTE, noi meridionali, per ripulirci di tutti
quei....pitali;-) Con il piacere di averla ancora
tra di noi, magari con un intervento di "spessore"
tematico, con Antimo Ceparano e Mauro Caiano formulo
i migliori auguri per un Natale ricco del suo
più autentico senso!
marina
Messaggio
N°79 del 13-12-2006 - 20:17
Tags: Editoriali
Il
presepe siamo noi
di Marina Salvadore
Vi
sono luoghi al mondo carichi di energia dove il
passato non è mai svanito insieme alle
vestigia ed alle opere di popoli remoti ma dove
il corpo sottile di quei trapassati vive e respira,
è presente pur se in forma non visibile
e non tattile. Mi viene in mente il deserto d’Egitto
Saqqara, là dove si elevano al cielo le
tre piramidi e la Sfinge, laddove hai la sensazione
d’essere già stato quando non v’era la
ramata distesa sabbiosa ma una rigogliosa pianura
verde, segnata da rivoli d’acque azzurre, punteggiata
da orzo, fior di loto, ibiscus e canneti. Sono
luoghi rari e magici, misteriosi e inquietanti
proprio per queste loro caratteristiche di essere,
nel contempo, passato e presente, procurandoti
strane suggestioni e vere e proprie crisi di identità.
I
decumani di Napoli suscitano pari sensazioni a
quelle che provi inoltrandoti nell’antica Gerusalemme,
laddove pare di essere a Napoli… laddove, a Napoli,
pare di essere a Gerusalemme. Occorre munirsi
di silenzioso rispetto quando si procede per certi
luoghi, per tendere l’orecchio interiore ed ascoltare
ciò che i sassi, la terra, il vento, i
profumi, i volti che incontri ti raccontano. Ed
è un viaggio nel tempo. Da un unico microcosmo
puoi calarti in diversi mondi e percepire i suoni
e i colori di altre tante vite. Riconosci
scene, luoghi e situazioni che appartengono al
tuo vissuto, alle tue radici, pur se solo per
la prima volta in questa vita accedi a quei luoghi
che ritenevi essere nuovi, a te sconosciuti. Sono
luoghi più simili ad altari che emanano
grandi forze magnetiche e, come calamite, attraggono
il ferro ch’è sotto la ruggine dei ricordi
ancestrali. Occorre solo che tu chini il capo,umilmente
assentendo, per farti trascinare nella tua più
segreta identità, oltre la porta del mistero
della Vita. E…incontrerai monaci e cavalieri,
fantesche e popolane, bianchi e mori, principi
e anacoreti, bottegai e mercanti, vecchi e fanciulli,
animali domestici ed esotici che hanno abitato
le tue case del tempo… con te…e che ti richiamano
alla rispettosa gratitudine per i doni elargiti
dal destino, di volta in volta, alla tue
vite erranti. Ti richiamano al dovere della cura
della sacralità per le tue case abitate,
per i tuoi giorni andati, per i tanti maestri
incontrati. Ti riconoscerai a volte vittima a
volte carnefice, tra i santi e le anime
del
purgatorio, sempre in bilico nella drammatica
dualità della natura umana, fatta dell’oro
e dell’argilla, del diamante e del piombo con
cui il “Vasaio” ha forgiato le generazioni.
Ci
sono luoghi abbarbicati sugli scogli dei presepi
di San Gregorio Armeno, che hai abitato mille
volte in cento vite, comunque vestito di ricche
sete di San Leucio… che tu fossi povero o ricco.
Su quel letto di muschio, sotto stelle pittate,
hai seguito la via delle spezie per orientarti,
forse mai la cometa ch’è andata e tornata
tantissime volte a far luce ai tuoi dubbi, quando
camminavi guardandoti i piedi per non inciam-pare,
senza mai levare lo sguardo all’orizzonte nè
al cielo.
Hai portato alla
santa grotta, diversamente, per ogni statuina
che raffigurava il tuo personaggio zeppo di anime,
lacrime e sorrisi, fuoco e acqua, pane e fame,
sangue e incenso, veleno e mirra, agnelli e serpenti;
doni che non ti sono mai stati rifiutati!
Sei qui,nel presente, tra le altre figurine del
presepe di ieri e di oggi, sotto la stessa stella
pittata che non esploderà mai, che mai
si smorzerà sfinita in un buco nero tra
le galassie e sei anche dietro la vetrina della
bottega in SanGregorioArmeno ad ammirare estasiato
il presepe dove sei protagonista senza riconoscerti
in alcuno dei pastori e degli angeli. Si rinnova
anche stavolta il mistero della quotidiana santa
notte infinita… mentre ti attardi a scegliere,
col naso schiacciato sul vetro, una pecora ed
un cammello, la venditrice di uova ed un moro,
un bue ed un asinello… Un piccolo angelo nunziante
ti ha già scelto tra la folla e ripeterà
per te, stanotte, il mistero sacro e profano di
un magico presepe napoletano.
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 1
Inviato
da Anonimo
il 14/12/06 @ 07:25
bellissimo. antimo
Messaggio
N°56 del 02-12-2006 - 13:25
Tags: Editoriali
Nisida nostra
di Marina Salvadore
Quando
guardo verso l’affatata Nisida non posso fare
a meno di pensare all’invidia degli dei ed al
maledetto karma di Napoli….e guardo a Nisida,
spesso,…anche da qui… dall’esilio nella bigia
Milano… Nisida! Disperatamente e per l’eternità
sciolta dall’ abbraccio del suo amante Posillipo,
al quale continua
inutilmente a tendere le braccia aperte in segno
di disperato bisogno e offerta d’amore, in quello
incomprensibile umano mistero ch’è l’ ACCOGLIENZA!
Nisida la bella, invidiata e offesa, fagocitata
dalle brutalità e brutture dell’Uomo. Un luogo
così magico, unico, ch’è stato sempre e solo sede
di luoghi di pena: nosocomi, carceri e comandi
militari, ingabbiata nell’orrore della fallimentare
industria e degli ingegneri ed “archi-tutto” della
solita politica arraffona. Nisida in quarantena,
proibita ai suoi figli napoletani! Meditare su
Nisida, per cogliere il senso dell’intero dramma
epico napoletano…scritto a più mani ed in più
tempi dall’ arroganza, dalla voracità, dall’ignoranza
e dall’egotismo di tanti, troppi, reucci e vice-reucci
incollati col cemento
a presa rapida sul Trono di Napoli. Costoro hanno
ignobilmente distrutto il mito e la millenaria
Civiltà di Partenope e continuano a svendersi
pure le briciole cascate in terra dal tavolo della
Grande Abboffata! Democrazia e Bellezza, doni
offertici a piene mani - attraverso i nostri progenitori
greci - da Dio, sono stati ficcati in un forziere
fatto sparire in mare;…ecco, cosa difende e cosa
stringe ancora quell’ampio abbraccio di Nisida!Eppure,
tanta gente ha “navigato sott’acqua”, in cerca
della ricchezza di coralli e perle, ma nessuno
MAI si è incuriosito di quel forziere incastrato
tra gli scogli, forse, per paura di aprirlo e
di dover poi fare ammenda, in presenza del suo
contenuto!… Uno strano tabù del Vero Tesoro ha
colpito, come una patologia perniciosa, il popolo
napoletano. Una vera disgrazia! Eppure Napoli
è l'unica città al mondo che non fonda il mito
della sua nascita sull'esempio virile di "eroi"
rapaci e guerrieri.
Napoli
sorge, femminile e dolce, tra i seni salati di
una sirena innamorata.
Napoli era culla della Civiltà, Patria di geni.
Lo è stata per millenni! L’era moderna l’ha trasformata
da Divinità a capro espiatorio, agnello sacrificale.
Una fata trasformata in strega malefica! Era GRANDE
ed ha dovuto livellarsi ai diminutivi (… Pomic-ino,
Bassol-ino, Jervol-ino…) sempre beffardamente
inquadrata nello scontato folklore di mandol-ino,
peperonc-ino limonc-ino … eccetera… .nella politica
del “Tarallucci e V-INO”… Un mare di “ino”! Voglio
una Partenope “nomen omen”, se il nome è quello
del suo nume tutelare; una sirena! Voglio una
Napoli “fisionomica”, dal volto solare, gioviale,
baciato dal dio Elio; una Napoli dallo sguardo
diretto e limpido, col generoso sorriso sulle
labbra carnose, la fronte serena! Tornino a casa,
dopo un regno lungo quasi quanto quello di Ramsete
II, i padroncini dai musi di prugna secca, con
la bocca a fessura di salvadanaio, lo sguardo
sfuggente, la fronte bassa. Quelli, nati al mondo
per eccesso di imprimatur di forcipe, quelli dei
vetusti e asfittici salotti dove si pratica con
protervia
l'assoluto totalitarismo della Cultura di comodo,
intesa ad uso e consumo di "regime", laddove i
soliti giacobini alzano il muro tra la loro esclusiva
saccenteria ed i napoletani che devono, necessariamente,
pascersi di ignoranza, perchè permangano nell'anonimato
di popolazione e NON nella consapevolezza di POPOLO!
Voglio che Napoli abbia un VOLTO, non una FACCIA!
E
che quel volto sia impresso sulle facce di tutti
i napoletani.
Nella Bibbia si racconta che Dio impresse sulla
fronte un marchio a Caino, dopo che questi ebbe
assassinato Abele il buono…Perciò, guardatevi
da “quelli indicati da Dio”, guardateli in faccia,
leggete tra le pieghe e i solchi della prugna
secca, scrutateli negli occhi spenti da squalo,
cercategli le labbra dietro quella fessura utile
solo allo sport del cibarsi voraci.
Profumiamo l’ambiente di freschi fiori di lavanda
e….dagli dagli armadi napoletani togliamo gli
scheletri e le tarme, insieme alle inefficaci
palline di naftalina. Suvvia, su…operiamo un bel
“cambio di stagione”!!!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
Messaggio
N°20 del 17-11-2006
19:22 Tags: Editoriali
Carissimi Totò e Rosetta
di Marina Salvadore
Carissimi
amministratori della mia bella patria a mezzogiorno,
da qualche tempo vi vedo molto in difficoltà...
siete diventati persino aggressivi, come se aveste
paura di essere aggrediti, dimentichi delle vostre
belle doti diplomatiche nelle relazioni pubbliche
e private. Non nascondo che nei vostri confronti
quei sentimenti dichiarati... urlati... di costante
violenta reazione ai vostri dictat, hanno lasciato
il posto a emozioni diverse che non avrei mai
voluto, per dignità ed onore, farmi pulsare nel
petto: una ributtante pena! Vi preferivo, infatti,
assisi sul trono con lo scudiscio, il pallio ed
il salvadanaio a forma di globo con quella bella
croce della simbolica filantropia
cristiana piantata sul polo nord, nobilmente racchiuso
nelle vostre reciproche manine sinistre, come
si regge, golosi, una mela annurca, prima di addentarla.
La vostra corte era affollata di mirabili genti,
tutta l'intellighentia del paese e maestranze
e ambasciatori e... il popolo prostrato a 90 gradi
fuori del tempio.
La vostra fierezza era per me ciò che per
don Chisciotte furono i
mulini a vento... qualcosa di maestoso contro
cui combattere... Ma... oggi vi vedo soli, abbandonati
da tutti, anche dai più eccelsi alleati,
dalle intelligenze più strepitose che questo
"paese" abbia mai annoverato... i vostri
stessi paladini, anfitrioni e servitù beneficata
vi hanno voltato le spalle, come accadde a Cesare,
a Napoleone, a Mussolini... a Bettino Craxi, subito
prima della Tunisia... Sta venendo meno la mia
voglia di reazione... perchè non me la
sento di percuotere chi giace inginocchiato nella
polvere, chi non può più difendersi
offendendo. Si sta chiudendo un'altra era napoletana,
che non avrà l'onore delle "cronache
di Narnia" se non per la fugace apparizione,
di tanto in tanto, dei vostri fantasmi nelle meschine
cronache nostrane, quando i vostri successori
si metteranno a far di conto col pallottoliere
per addurvi responsabilità e scomuniche...
quando non avrete più voce per difendervi.
Un sentore triste di decadenza frammisto al tanfo
dell'inerzia già promana dai sepolcri imbiancati
del Palazzo... dovete correre ai ripari, finchè
siete in tempo... e tempo ve n'è davvero
poco... adottare d'impronta, zelanti, una nuova
strategia, come se foste dei veri condottieri
in più nobile tenzone, riguadagnare la dignità
e l'energia dei vostri esordi in politica... rispolverare
quegli ormai sviliti, giovanili singulti di ideale,
per trasformarli in più freschi gorgheggi.
Vi converrà anche fare atto di contrizione,
chiedere umilmente scusa ai "villici",
unici veri titolari del reame ch'eravate stati
chiamati SOLO ad amministrare in nome e per conto
loro, per averli dimenticati nella accecante ascesa
in volo al tronetto, ammettendo le vostre assenze,
le vostre personalissime vanità. Fortuna
per voi che il reame è quello di Napoli,
dove la gente ama la sceneggiata e la lirica dei
PENTIMENTI e del PERDONO, dell' "àddenòcchiate
e vasame 'sti 'mmane!", dove tutto finisce
"a tarallucci e vino" e dove la toponomastica,
anche quella dei quartieri a rischio, non contempla
alcun piazzale Loreto. Ma fate presto, finchè
siete in tempo. Fatelo soprattutto per questa
vostra onorevole nemica e per quelli che, come
la sottoscritta, non sopportano la vista di così
squallide "cadute degli dei".
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3
Inviato da kayfakayfa
il 18/11/06 @ 07:37
Io non credo che per costoro
vi sarà la Caduta degli Dei. Ma non perché ancora
non è finita la loro epoca, anzi... Semplicemente
perché costoro non sono degli dei ma semplici
comparse di cui"qualcuno", stanco del
loro operato ha deciso di "farli fuori"
utilizzando l'arma mediatica. Scommetto che già
hanno pronto il prossimo burittino per sostituirli
quando molleranno i remi!
Inviato da terranuova0
il 18/11/06 @ 10:03
anch'io la penso così. saluti.
antimo
Inviato da vocedimegaride
il 18/11/06 @ 10:31
ovviamente, la "letterina"
è permeata di ironia....nonchè legittima cattiveria...
ed è uno sfotto' all'allure di cui sono circonfusi
queste "divinità"...
Dopo di loro non vi saranno che fotocopie... perchè
il Sud è un piccolo mondo antico, con mentalità
e costumi feudali.
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Messaggio N°15 del
15-11-2006 Giuro!... i fuochi d'artificio a siglare un funerale cattolico... non li avevo mai visti... e devo ammettere, non scevra da qualche senso di colpa "identitario", che mi hanno provocato nauseato stupore. Il martellante reality show a reti unificate sulle esequie di Mario Merola era l'ultima cosa di cui Napoli avesse bisogno in questo momento storico. Non a caso si parla di Mistero quando ci si riferisce alla Morte ed i "misteri" abbisognano di intimità, di sacralità, di meditazione; contrariamente ai prodigi che di norma vanno opportunamente strombazzati a furor di popolo. Certe volte se non sempre " 'a cartulina e ' Napule " risulta piuttosto imbarazzante da inoltrare agli amici, per quei suoi requisiti più che volgari, grotteschi, che nulla hanno a che vedere con l'intelligente autoironia di un popolo che cullò tra le braccia, millenni fa, la Civiltà, la Cultura... l'umano ingegno... l'arte... la filosofia e la poesia della Vita quotidiana. "Chapeau!" all'arte popolare, al mito Merola, che enfaticamente è stato pure insignito dell'onorificenza di creatore della "sceneggiata" (e... non è vero) da qualcuno che, ignaro, forse intendeva definirlo solo più che "interprete". Una estenuante serie di servizi televisivi celebrativi del personaggio, sulle reti nazionali, si preoccupava di accrescere il becero folklore napoletano, inviando immagini ed interviste all'artista sempre ripreso a qualche tavolata, in un'abbuffata, in scene da matrimoni interrotte solo da sorbetti e pignatte di spaghetti, da frutti di mare e ragù, scene di "MALAVITA" e "lacreme napulitane"... senza mai mandare in onda una sua performance, una sua canzone... che forse sarebbe stato l'omaggio migliore. Persino le "facce" scelte dai giornalisti presenti all'evento, pescate secondo la regia delle teorie lombrosiane e dell'estro del compianto Nanni Loi, per far ridondare di ancor più squallida napoletanità i servizi mandati in mondovisione, erano scelte tra volti più somiglianti a quelli di eventuali "zappatori", "figli piezze 'e core", "mamme cu 'e spade 'mpietto", "malafemmene" e "malòmmini", come tratte a forza da un presepe post-moderno di Ferrigno. Mancavano solo la venditrice di uova e il venditore di taralli. Nemmeno Lina Wertmuller avrebbe saputo creare una scenografia così colorita, per raccontare in un film la Napoli americana del dopoguerra; quella di Malaparte... ovvero un nuovo documento su di una Napoli senza Identità; quella già bacata dalle "signurine 'e Capodichino che fanno ammore cu' 'e marucchine"... e... "sigarette, papà... caramelle mammà'"... "ddoje dollare 'e signurine" in una orgiastica tammurriata che s'è pur vero che ha caratterizzato una realtà cittadina innegabile del secolo orribilis, il '900, ha provveduto anche, egregiamente, a cancellare la memoria, la dignità di una genìa famosa nel mondo per ben altre diverse peculiarità. Nell'antica piazza, quella gran folla baccante tra il sacro e il profano, era calata nei secoli più e più volte per altri eroi: Corradino, Tommaso Aniello, Michele Pezza detto Fra' Diavolo, le cui esecuzioni capitali ed esequie erano servite ad indicare svolte storiche, rivendicazioni, vandee contro lo strapotere straniero... quando Napoli aveva un'anima e un Popolo; oggi, v'è una Napoli virtuale, dimentica di se stessa e quel Popolo fiero si è trascinato man mano nell'anarchia e nella negazione di se', "tirammo 'a campa'", finendo con l'essere numericamente "popolazione"... divisa in due schiatte: intellettuali giacobini chiusi nei salotti e nei circoli, a praticare lo sport del marketing culturale, fatto di speculazione e finanziamenti, in nome dell'illusoria internazionalità partenopea; dall'altra parte, la schiatta della popolazione di stampo coloniale post-americano, antropologicamente ancora legato per un filo di capello alla becera oleografia "pizza & mandolino", senza più sogni ne' speranze. Ambedue le categorie sanamente ancorate all'individualismo più sfrenato e, spiace ammetterlo, alla bestemmia dei Valori, totalmente assenti. Insomma, se ieri Napoli si rintracciava nel binomio Miseria e Nobiltà, bisogna ammettere che la "nobiltà" è latitante e che la "miseria" è calata come una coltre pesante sugli argenti di famiglia ma anche sulle montagne di monnezza... sui pioppi, sui mirti e sui pini silvestri... sulle cronache cittadine... sul futuro. Se quella folla baccante, che spara fuochi d'artificio e canta alle esequie di un suo figlio, la si potesse vedere anche in corteo contro il malgoverno, contro la camorra, contro il consumismo, contro i mali che affliggono Napoli... allora, sì... ci sarebbe una speranza! Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 2 riferimento
Inviato
da fraxpd _________________________________ Inviato
da kayfakayfa |
Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 13:56
Consentitemi un doveroso chiarimento a riguardo. Sin da quando ero adolescente ho annoverato tra le mie amicizie coetanei con "qualche problema di identità". Conosco i loro problemi per la difficile affermazione della loro anima femminile ristretta in un corpo inaccettabile e riconosco che i più sani, affettuosi e sensibili consigli ed aiuti... ma anche la spontanea partecipazione alla condivisione di qualche successo o gioia mi è provenuta SEMPRE da parte loro; non certo dalle mie "consimili" tipicamente competitive e gelose. I miei amici, "diversi" per gli altri, non sono dei "baracconi" come quelli impostici da Santoro e da tutti i "mistici sessuali" mentalmente disturbati che morbosamente - come si dice a Napoli - "ci azzuppano 'o biscotto"... sbrodolandosi nel piacere perverso e inconfessabile. Il mio pensiero "contro" coloro che oggi vogliono politicamente sfruttare i miei amici, così come sfruttarono l'agonia di Welby, spero sia compreso nelle mie incessanti istanze di riconoscimento della Dignità Umana.
Marina Salvadore
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Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 17:20
Le coppie di fatto eterosessuali se avessero voluto il godimento dei diritti civili si sarebbero sposate in chiesa o al municipio. Se vogliono essere coppie di fatto, consenzienti, vuol dire che gli sta bene così. Se un cittadino desidera godere di diritti civili sa benissimo quali scelte fare ed è libero di scegliere, secondo convenienza. La carnevalata del matrimonio è, in questo caso, indirizzata alle coppie omosessuali. Basterebbero un certificato di residenza ed uno stato di famiglia, per certificare coppie di fatto di qualsiasi tendenza. Quindi, è proprio vero che stanno cercando di strumentalizzare gli omosessuali. Speriamo che se ne rendano conto. Cari cittadini gay ma perchè non continuate a godervi le vostre sante libertà, invece di concorrere allo sfruttamento della tassazione di famiglia, degli obblighi che pendono in capo alle famiglie? Vi rendete conto che la famiglia non è più la prima cellula dello Stato ma solo un capro espiatorio di Stato? CLAUDIA
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Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 14:20
Ha ragione Marina Salvadore! Approvo e sottoscrivo! Particolarmente per Napoli, capitale dei "femminielli" più belli (ve ne siete dimenticati?) il concetto di "diversità" non è mai esistito, rientrava ogni civile convivenza con ogni anima nella norma. Non si praticavano razzismi, divisioni, contenitori sociali. I napoletani badavano all'essenza di un individuo e non all'immagine. Oggi, si vuole trasformare anche questa napoletanità civile ed evoluta in razzismo, edificare muri e contenitori per i "fàmolo strano". Qui non è mai rientrato nulla nel capitolo dello "strano". Pecoraro Scanio dovrebbe saperlo bene. Ed è a lui che chiediamo di restituire normalità alla napoletanità.
Giuseppe
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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 18:33
gli omosessuali si baciano "per far salire l'audience"?! :) grandeee!!! ai, il signore forse si sta già pentendo di aver fatto amare persone dello stesso sesso ad alcuni di noi - se avesse saputo quanto le sue creature ci si eccitano... povero il bambino che riceve il disprezzo per gli esseri umani con il latte della madre
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Inviato da vocedimegaride
il 31/03/07 @ 18:41
Pescato per caso questo tardivo commento ma risulta incomprensibile anche chi ne sia destinatario oltre, naturalmente, al mittente che se non ha la forza di manifestarsi, probabilmente non ha neppure l'energia per difendere la "causa". Se avesse letto anche i successivi commenti, forse avrebbe apprezzato l'intera civile conversazione.
la redazione
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Inviato da vocedimegaride
il 31/03/07 @ 18:53
Lo sconosciuto lettore si riferiva forse ad una frase del post del signor Domenico Eremita. Tuttavia, che la manifestazione di pratiche definite non a caso "intime", tanto gay quanto etero, sia offerta ai minori è effettivamente riprovevole. Per i bimbi i genitori non hanno sesso, come gli angeli!
marina
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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 18:58
Ovviamente, il senso del pudore è pura utopia.
Lello
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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 19:09
Io non capisco e non accetto una sola cosa: l'OSTENTAZIONE!. In qualsiasi campo e da qualsiasi persona provenga, a prescindere dalla tematica sessuale. Smettiamola con tutti questi dispettosi narcisismi! L'intimità corrisponde all'interiorità, alla personalità di un individuo e amore, come sempre, fa rima con cuore! Mi sento molto più libero di quanti nell'ostentazione tentano di liberarsi inutilmente di stupidi tabù
Giuseppe
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