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Il Riscatto
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N°621 del 18-03-2008 - 13:41
Tags: Cron(i)che Napolitane
Allegre
gestioni nel vicereame
Le
tonnellate di monnezza di questi mesi hanno sommerso tutte le
altre allegre gestioni della
Regione bassoliniana. Il silenzio tombale pareva essere calato
sullo scandalo Cosmofilm, su quello della Casa di Rappresentanza
regionale in New York… invece, in quel silenzio, i magistrati
napoletani e la GdF continuavano a fare il loro dovere, anche
se un po’ oscurati dall’affare Impregilo. E’ notizia fresca che
la Procura napoletana è in dirittura d’arrivo per la risoluzione
di quelle squallide altre emergenze nel vicereame, come da articolo
qui ripreso dal Corriere del Mezzogiorno. la costante nota umoristica,
invece, ce la offre come sempre il vicere' che anche in questa
occasione pare essere caduto dal pero, fingendo di ignorare...
perchè, come sempre, ha l'abitudine di firmare decreti
e consulenze, senza leggere le carte, come vuol farci intendere.
A dir la verità, che qualcosa si stesse movendo a riguardo
ne avevano avuto sentore soprattutto i creativi ed ipubblicitari
napoletani; quelli meno affermati del signor Elio De Rosa di Cosmofilm,
in particolare partecipando ai nuovi bandi regionali per l’affidamento
delle campagne promozionali dei sempre più numerosi e roboanti
eventi locali di richiamo turistico: infatti, da qualche tempo,
sono drasticamente calate e di molti zero le “risorse” per l’assegnazione
dei lavori. Una vera miseria! Se poi considerate che certe autentiche
professionalità autoctone non hanno mai avuto a disposizione,
per il passato, i “mezzi” di Cosmofilm ne’ il suo budget ne’ il
suo fatturato, per poter in tutti questi anni concorrere a pari
requisiti con quanto richiesto dai bandi di concorso che parevano
essere ritagliati a misura di De Rosa, capirete quanto difficile
sia, a Napoli, affermare la propria eccellenza nel settore della
“Communication & Imaging”: campo nel quale, davvero, si muovono
tra terribili difficoltà grandi ed onesti artisti, sorretti
unicamente dall’amore per la Cultura e per questa meravigliosa
ma dannata metropoli. Chi mai risarcirà costoro della fame
nera patita in questi lunghi anni di sfruttamento?...e... magari
... giacchè ci siamo... un'occhiatina pure a Film Commission
gliela vogliamo dare?
(la redazione)
Sede
di New York della Regione, arresti domiciliari al patron della
Cosmofilm
Un'altra bufera sulla contestata sede di rappresentanza americana
- L'inchiesta della Procura vede indagati anche due funzionari
NAPOLI
- Una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari
è stata eseguita nei confronti di Elio De Rosa, 49 anni,titolare
della Cosmofilm, società di produzione di eventi culturali,
nell' ambito dell'inchiesta su presunte irregolarità nella
gestione della sede della Regione Campania a New York. Il provvedimento
è stato emesso su richiesta del Pm Vincenzo Piscitelli,
della sezione «criminalita' economica» della Procura
di Napoli, titolare dell'indagine. De Rosa è accusato di
associazione per delinquere, corruzione e frode nelle pubbliche
forniture ai danni della Regione Campania. De Rosa è indagato
in concorso con due funzionari regionali. Cinque eventi nella
sede della Regione Campania a New York: una mostra di pastori
napoletani, un'esposizione di prodotti alimentari tipici(mozzarelle
comprese), una sfilata di moda, una rassegna d'arte, una del Borgo
Orefici. Sono questi gli appalti finiti nel mirino della Procura
nell'inchiesta che vede coinvolto il responsabile della sede Usa,
Luigi Gragnaniello, Giovanni D'Elia, ex capoufficio stampa della
Regione ed Elio De Rosa, titolare della Cosmofilm, l'azienda che
ha curato le manifestazioni in un arco temporale che va dal 2003
al 2006, e finito ai domiciliari. Ad artisti ed espositori - è
bene chiarirlo - non viene contestato nulla. Invece,secondo gli
investigatori (al pm Vincenzo Piscitelli è stato affiancato
il collega Filippo Beatrice) sarebbero irregolari sia l'assegnazione
che l'attuazione dei lavori. Il primo illecito contestato, sulla
base delle indagini della Guardia di Finanza, si riferisce alla
somma di 10mila euro corrisposti da De Rosa a D'Elia («verosimilmente
parte di un ammontare più ampio e in corso di accertamento»,
scrivono gli inquirenti) per una serie di provvedimenti (affidamento
e liquidazione della commessa) riguardanti la campagna di informazione
sui quotidiani delle mostre di Caravaggio, Hirst, Schanobel e
Fabio. Le mostre si tennero a Napoli nel periodo di Natale. L'incarico
alla Cosmofilm, che avrebbe dovuto percepire 180mila euro, sarebbe
stato conferito da D'Elia dopo la corresponsione della somma di
danaro. Il dirigente non avrebbe seguito le norme previste per
la selezione che prevede la presenza di almeno cinque società
attraverso il cosiddetto sistema dell' «interpello»:
si tratta di una procedura prevista quando le forniture di beni
eservizi superano una determinata soglia. L'altro filone di indagine
riguarda l'attribuzione alla Cosmofilm di 26 commesse per l'allestimento
di eventi culturali nella sede della Regione Campania a New York
e la relativa campagna propozionale per un valore di quattro milione
di euro. Gli incarichi furono affidati a De Rosa da Gragnaniello.
Il dirigente, per favorire il titolare della Cosmofilm, avrebbe
«frazionato» le attività collegate alla preparazione
degli eventi (allestimento, campagna promozionale, trasporto materiali)
un espediente, secondo i magistrati, finalizzato a mantenere l'importo
al di sotto della soglia prevista dalla normativa sugli appalti
pubblici. Le indagini si sono basate, in particolare, su intercettazioni
telefoniche e accertamenti bancari. Per i due dirigenti - spiega
il procuratore Giovandomenico Lepore - non è stata applicata
la misura cautelare in quanto non possono più reiterare
i reati: D'Elia è in pensione dal 2006 e Gragnaniello si
è dimesso nel 2007 dopo il coinvolgimento nella vicenda
giudiziaria.
foto: 1 il vicere' - 2 Elio De Rosa patròn di Cosmofilm
Inviato da:
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N°588 del 12-02-2008 - 17:33
Tags: Cron(i)che Napolitane
da "I
feuilleton di Terronia Felix"
di Marina Salvadore
Il
Riscatto
Notte
senza luna su Napoli. Spiccioli di stelle lontane punteggiano
di fioche scintille la coltre di velluto nero riflettendosi tremule
nella seta increspata del golfo. Palazzo Donn’Anna, Capri, Ischia,
Procida e il Vesuvio dormono abbandonati dietro il polveroso sipario
di velo da sposa del vuoto palcoscenico. La luce dei lampioni
anima nelle strade montagne e colline di putrescente monnezza.
Squittii, fischi e rantoli di topi, sovrastati da agghiaccianti
miagolii e dai latrati di cani randagi spaventati, si confondono
alle note lontane
dello stereo a manetta di una BMW truccata che suona un adenoidico
Gigi D’Alessio d’annata, impazzando in una folle corsa contromano
tra semafori spenti e cartoni a dimora di solitari barboni. Nanninella,
nell’ombra, fa ritorno agli Spagnoli, dopo il turno di sera alla
cassa del fast-food americano, sorto da qualche anno accanto ad
un pub irlandese di fianco ad un rinomato ristorante giapponese
confinante con un Happy Hour dirimpetto ad una jeanseria, là
dove un tempo c’erano una storica pizzeria, una trattoria con
cantina di vini del Vulture, la rivendita di mozzarelle di un
caseificio dell’Aversano, una libreria, una liuteria e la botteguccia
di un guantaio… Qualcosa, da piazza Carità e per tutta
via Toledo, suggerisce intimamente alla ragazza di non svoltare
in vico D'Afflitto ma di proseguire oltre il Teatro Augusteo per
Largo ‘e Palazzo e oltre. Non avverte neppure più il dolore
alle articolazioni dei piedi, costretti in due stivaletti da tortura
cinese dai tacchi a spillo di venti centimetri e piante e punte
lunghe e affusolate in rostri come arti posticci, à la
page, derniere vogue, ridondanti di borchie, frange e catene.
Procede lieve, come un fantasma, non s’ode neppure l’offesa dei
tacchi sui cazzimbocchi distribuiti per Santa Lucia. Va, levita
sul selciato. Sente l’improrogabile impegno del rientro a casa,
eppure si lascia trascinare in quella solitaria, piacevole passeggiata,
spinta da braccia invisibili, come risucchiata - zigzagando agile
tra cassonetti bruciati che sanno di acre veleno - dal cielo nero
sopra di lei. In un batter d’occhio, Nanninella si ritrova abbracciata
ad un masso frangionde della barriera sotto il pontile di Megaride.
Castel dell’Ovo. “Vuoi vedere che s’è scassato l’uovo di
Virgilio?” pensa, da fatalista qual è. Poi, s’interroga
sul come sia riuscita a giungere con quel supplizio di tacchi
e punte fin là, dove solo a piedi nudi e aiutandosi peraltro
con le braccia e le mani, a culo rasoterra come un primate, si
può arrivare. Ispirata, alza i suoi scuri e grandi occhi
al cielo, perdendosi nella notte che incombe. Via via le minuscole
stelline lontane si stagliano lucenti e definite nel suo sguardo
indagatore. Estatica, Nanni’ dint’’o silenzio. Silenzio cantatore.
Alle sue spalle il declino, l’offesa, la lordura; davanti, il
mistero insondabile… sopra, un indizio pacificatore di beatitudine.
Le pupille si dilatano e cercano nel buio punteggiato di sabbia
di stelle una risposta a quella melanconia di Napoli, come una
pucundria atavica che ora l’avvolge. Un lampo di luce…due, tre…quattro…cinque…
otto fragori di luce intermittente, dal Vesuvio occultato, da
Capri, Ischia, palazzo Donn’Anna… come nei fuochi d’una volta
dei falò di Sant’Antonio nei vecchi Sedili della città…
e la pioggia di luce, come all’alba di una nuova Napoli, la inonda,
avvampandola di roseo bagliore. Sono le due di notte a Napoli,
non c’è gente in strada, le claire dei locali abbassate,
non un turista non un tardivo esule rimpatriato non un viandante.
NESSUNO più a cantare struggente ninna nanna alla Napoli
insonne il cui corpo ferito s’agita nel letto del suo tragico
destino, ormai da troppo tempo, in una infinita e maledetta agonia
da inferno dantesco. Un tonfo, una zampillante fontana d’acqua
s’alza potente dal mare sotto Megaride. Nanninella intrisa d’acqua
guarda la cresta dell’onda anomala, discovrendo enormi code pescine
alzarsi e inabissarsi e, a pelo d’acqua, baluginii frizzanti che
scolpiscono corpi di grandi pesci, come di sirenidi: quelli di
cui diceva mammà buonanima, autodidatta, raccontando dell’amata
diva Partenope, venerata madonna insieme con altre più
giovani Marie in quella Chiesa di san Giovanni a Mare, nell’antico
quartiere delle origini, al Mercato. Istintivamente, in quella
luce, Nanninella adagiata sul masso bianco si guarda le mani e
i piedi, senza sapere perché. Insiste una danza di luci
sideree, quasi d’aurora boreale, sull’ampiezza del golfo e nessuno
a bearsene; solo Nannina e Nero, un muto randagio di mare rifugiatosi
come ogni notte sotto una scassata barca rovesciata, dimenticata
di qua della banchina dall’ultimo Luciano d’’o rre, ambedue consapevoli
e placide, le creature, come al cospetto di cosa ordinaria, naturale.
Ora, sospesa in aria, una grande nave volante, come un’aureola
gigantesca, si fissa a mezza altezza e dalla sua stiva un amplissimo
raggio luminoso si effonde, toccando come un occhio di bue il
suolo e i frangionde. Così da quel tunnel luminoso due
figure scivolano in piedi accanto a Nanninella: doje vecchi prufessori
‘e concertino ca ‘n’Paraviso jettero a sona’, tanto tempo prima,
abbandonando il Paradiso Napoletano per andare ad arricchire di
bellezza partenopea senza eguali addirittura l’Eden. Stringono,
infatti, tra le braccia una chitarra e un mandolino, ambedue antichi
e con quasi tutte le corde spezzate dall’usura. Guardano il golfo,
riconoscendone commossi i contorni familiari. Nannina fa loro
segno di guardarsi alle spalle, laddove la città vorace
incombe putreolente e sciatta, abbandonata morente, buia e ferale.
Nero sguscia da sotto la barca e corre a leccar loro le mani,
lieto d’averli ritrovati dopo tantissimi anni, quando li aveva
tristemente salutati, in quel medesimo luogo, allorché
partirono per l’altissima missione. Ma i due vecchi, straniti
e spaventati, non hanno sorrisi; grondano un atroce pianto di
dolore, tra mille singhiozzi, per cui è costretto a leccargli
dai volti le copiose lacrime che ancora serbano l’aroma e il sapore
del benedetto mare primordiale di Partenope. Un immenso globo
luminoso emerge dall’acqua e si apre lento come un fior di loto
di opale. Al centro, in posizione eretta il dinoccolato e ossuto
pifferaio magico della piccola città prussiana di Hamelin
saluta la piccola comitiva, gentilmente levandosi e ricalzando
il suo buffo copricapo per tre volte. Con un agile balzo si fionda
sui massi, a carezzare
il manto arruffato di Nero. Nannina lo osserva beata: è
identico alla figurina del pifferaio di quel libro di fiabe che
la buonanima di mammà le aveva regalato nel suo primo giorno
di scuola media… cui non seguirono altri giorni di scuola perché
papà morì il giorno dopo, cadendo da un’impalcatura
nel cantiere edile al Vomero dove lavorava in nero e mammà,
per sopravvivere, prese a fare la badante notte e giorno di una
vecchia contessa a Chiaia mentre Nannina fu mandata a mezzo servizio
presso una ricca famiglia in via Cappella Vecchia. Altri due fratellini,
più piccoli di lei, furono invece ricoverati a tempo pieno,
per tre lustri, in un collegio a Castellammare… Che tristi ricordi!…
Però, la figura del pifferaio di Hamelin le suscita comunque
allegria, se così può chiamarsi, com’è nella
partitura musicale quel vuoto puro, quell’assenza di suono che
concorre all’armonia, iscritta quale muta pausa tra una nota dolente
e l’altra. Che ci fanno qui, con lei ed un cane dal pelo ruvido,
dunque, i due professori di concertino e il pifferaio? L’alba
scolora il cielo e finalmente il Vesuvio si staglia viola e definito
a corona del golfo. Navi volanti, luci sideree e globi luminosi…
lo stesso spumeggiante mare di seta crespata ed i corpi sirenidi…
in un lampo svaniscono ed in quel rosa napoletano tanto decantato
dai celebri pittori di un secolo fa di “un’alba non più
quella” che svilisce ormai nel grigio e giallo di sprazzi di diossina
e polveri grasse, muti i musicanti, Nero in testa, si incamminano
verso la città, invitandola a seguirli. Incredibilmente
consapevole, in tutta la sua pura innocenza di bambina mai cresciuta
non ha necessità di porre domande. Si lascia, fiduciosa,
condurre. Superato Largo di Palazzo, risalita via Toledo ancora
nel deserto di voci, piedi e automobili, istintivamente si libera
delle scomode calzature ed a piedi nudi, improvvisamente cinta
di una felicità incontenibile, procede in corteo danzando.
Il pifferaio di Hamelin trae dalla tasca del suo corto giacchino
di velluto verde il suo piffero, i doje viecchi prufessori ‘e‘
concertino, riaccordano al “la” del piffero le residue due corde,
una per uno, della chitarra e del violino, non più capaci
di partorire musica celestiale. Con il risultato di un sibilo
assordante, a tratti gracidante di metallo come una maranzana,
i tre suonatori procedono, rapiti, a macinare chilometri di strade,
di vicoli, di ponti, di scale, toccando uno ad uno tutti i quartieri
della città ormai desta. Quel rumore sgradevole che non
può dirsi musica, simile agli squittii, fischi e rantoli
di topi, esercita – proprio come nella fiaba – un fascino sinistro
sulla popolazione di ratti, blatte, scarafaggi e amebe umane della
città… tanto che da ogni strada, da ogni vicolo, da ogni
montagna di monnezza, dagli uffici pubblici e dai locali privati,
dalle case e dalle chiese, dalle scuole ai bassi alle funnachere
,intere famiglie di ratti, di insetti, di camorristi e di politici,
di intellettuali e magistrati, di puttane d’alto bordo e di dirigenti
pubblici, ingrossano con le loro fila un imponente esercito in
coda a Nero, ai suonatori, a Nanninella… sempre più euforica.
Al Centro Direzionale, tutta la Giunta Regionale, governatore
in testa, portato in trionfo a tempo di quelle note orrende su
una rossa sedia gestatoria, si ammassa urlante e vajassa in strada,
dietro i commissari straordinari,i ratti, le blatte, gli scarafaggi
e i camorristi, in una sinistra sfilata di maschere di un repellente
Carnevale. Dal Palazzo di Giustizia un esercito di “ermellini”
e “paglietta”, in una sconcia tarantella, si catapulta danzante
nella sguaiata mischia. Lontano da lì, Palazzo S.Giacomo
continua a vomitare un fiume di assessori comunali, segretari,
consulenti, il sindaco e il consiglio, majorettes e leccapiedi,
al quale si mescola il fiume straripante dei funzionari del Palazzo
di Rappresentanza della Regione di Santa Lucia con tutti i suoi
papponi e lacchè… confluendo e confondendosi con la pletora
caciaresca e cafona dei “dignitari” del Palazzo della Provincia
che sale da piazza Matteotti, portando in trionfo il presidente
e la giunta. Da ogni dove della città si percepiscono quei
suoni subliminali che hanno qualcosa in se’ di tribale, di trascinante.
Da Scampia alla Sanità, dalla Duchesca al Mercato, da Forcella
a San Giovanni camorristi e lavoratori socialmente inutili del
consorzio ASIA, in processione dietro le zoccole (esemplari a
quattro ed a due zampe, indistintamente) portate in trionfo su
cassonetti rovesciati di rifiuti solidi urbani, come in una parodia
volgare dei carri di Viareggio. Dai Campi Flegrei, per Fuorigrotta
al Vomero, lungo l’antica via percorsa dalla santità del
primo vescovo Januario è tutto un brulicare di gambe, di
braccia… come un mostruoso millepiedi gigantesco. Nero volta il
capo indietro, ogni tanto, abbaiando e incitando la folla a seguirlo.
Nannina, nonostante i chilometri, le salite e le scese a piedi
nudi si sente sempre più leggera ed energica. I tre suonatori,
seri e compassati, sguardi assenti, non cessano la musica da ore
e salgono alle colline e ridiscendono al centro storico e al mare,
su e giù, febbrilmente, simili agli zampognari di Monte
San Biagio che ai bei tempi ogni Natale calavano a Napoli a suonare
la Novena in ogni casa, davanti ogni presepe domestico. Dall’aeroporto
di Capodichino alla Stazione Centrale, un esercito di nordici
commendatori e industriali, mescolato ai parlamentari locali che
rientrano grassi e lucidi dalla Capitale, si accoda con una certa
eleganza al festoso baccanale, toscaneggiando sul folklore locale
purtuttavia totalmente coinvolto, ammaliato dal suono stridente
dell’inconsapevole apocalisse .L’abominevole serpentone di uomini,
donne, cassonetti, topi ed insetti schifosi, riunito in unico
cordone palpitante di folla che si accalca ormai da Posillipo
giù a Nisida, al seguito del suono del pifferaio di Hamelin
e dei due monocorde professori ‘e concertino che procedono puntando
sempre la coda di Nero e i piedini di Nannina, si appressa ormai
al pontile di Bagnoli. Da Bagnoli Futura, un’ulteriore pletora
di artisti moderni della neonata scuola del M.A.D.R.E., si aggiunge
anch’essa alla processione, in mano ancora pennelli e scalpelli,
fili a piombo, “squadre e compassi”, “falce e martello”. Più
indietro, dai salotti buoni, come i frati neri della settimana
santa di Sessa Aurunca, gli immancabili intellettuali napoletani,
le teste cinte d’alloro e d’acacia, stringendo demipocritamente
le mani al volgo,tronfi e pieni di autostima si mescolano con
l’autorevolezza maiestatica presa in prestito dai Gigli di Nola
al corteo.
Nero è all’apice del Pontile e accortamente si sposta sulla
sinistra, restringendosi in un angusto spazio non calpestabile.
Nannina, parimenti, minuta e agile si accuccia sulla destra. I
tre musicanti, continuando impassibili a suonare, si acquattano
sotto gli ultimi tre sedili di pietra del molo. La folla continua
a procedere, con i topi e gli insetti lungo il pontile, avanzando
quasi nell’aria, senza accorgersi dell’assenza di suolo, finendo
inghiottita, esercito dopo esercito nell’acqua già satura
di mercurio e d’Italsider del mare anemico di Bagnoli, tra i flutti
neri di catrame e di morte. Nisida è scossa da un sussulto
e allarga le sue braccia riprendendosi la vita e l’amante Posillipo
ch’era da millenni scivolato via da quell’abbraccio. Nero, Nannina
e i suonatori, nonostante il tremuoto nulla temono e si rimettono
in marcia verso il cuore della città finalmente liberata
di tutto il lerciume infetto. I pochi napoletani salvati per volontà
degli dei da quella vendetta si lanciano in strada lungo tutto
il loro percorso, per acclamarli, per abbracciarli. Il cielo su
Napoli ha riconquistato l’azzurro dei quadri delle marine di Hackert.
Nisida, laggiù, ancora sbuffa nuvole di fuoco e fumo, lapilli
e lava, divorando Bagnoli Futura, il Pontile e l’archeologia industriale
che la deturpavano da immemore tempo. Il tremuoto è durato
poco, pochissimo ma è bastato a riportare Napoli com’era
nelle antiche e belle gouaches dei maestri del Grand Tour. Il
Centro Direzionale si è letteralmente polverizzato, autodiscaricandosi
a centinaia di metri sottoterra. In piazza Mercato è finalmente
scomparso l’orribile megacondominio Ottieri ed in tutta la loro
magnificenza svettano non più oppressi il campanile di
Fra’ Nuvolo sul tetto del Carmine, la cupola maiolicata di Santa
Croce al Mercato e la torre dell’orologio abbracciata a Sant’Eligio.
Nannina si ritrova con Nero, i suonatori ed altri popolani nell’antico
quartiere della buonanima di mammà, così come mammà
non l’aveva mai visto in vita sua ma identico a quello dei racconti
di sirene e miti che
le antiche pietre del quartiere le avevano narrato quando mammà
era stata bambina. A San Giovanni a Mare è tornato il mare
a lambire d’intorno il vetusto tempio e Nannina non resiste all’impulso
di tuffarvisi dentro, ripetendo l’antico rituale sacro e profano
della notte magica di San Giovanni. L’acqua profuma delle lacrime
benedette dei due vecchi professori di concertino. Fresca e cristallina,
composta dalla Creazione in tre parti di sale ed una dell’argilla
degli uomini. La minuta fanciulla riemerge senza piedi, con una
coda pescina, il volto felice, una corona sul capo, per andarsi
a specchiare istintivamente nella grande erma di Partenope che
- chissà quando e come - è ritornata al suo posto
in San Giovanni a Mare, tra le altre venerate e più giovani
Marie, rapita dal Palazzo San Giacomo
ov’era stata relegata per anni col nome irridente di Marianna
‘a Capa ‘e Napule.I troppi capi e padroni di Napoli succedutisi
nei secoli mai avrebbero consentito ai loro abusi di potere la
sottomissione ad una “Capa”, fondatrice e anima della città
da loro allegramente depredata; una femmina come un’altra, Marianna
o Parthenia si chiami, in questo clima di misoginia imperante
e destinata pertanto solo allo sconsiderato stupro, all'offesa!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 3
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 12/02/08 @ 21:41
Una bellissima e quasi struggente favola.
Acuta e molto significativa.
Sicuramente godibilissima alla lettura, come d'altronde tutti
gli scritti di Marina che, in queste metafore, mostra il suo lato
migliore, da Napoletana doc !!
Brava
Ambro
_____________________________
Inviato da
Anonimo
il 12/02/08 @ 22:18
Bellissimo e scritto con grande maestrìa
come sempre. Occorrerebbe che s' avverasse e, partendo da Napoli,
il pifferaio coi suonatori e Nannina procedessero per tutto il
resto d'Italia.
Maria
______________________________
Inviato da
Anonimo
il 13/02/08 @ 18:18
e se il buon Caiano ne ricavasse uno dei
suoi mitici documentari da questa bellissima favola metropolitana?
Enrico
_______________________________________
Messaggio
N°557 del 15-01-2008 - 16:55
Tags: Cron(i)che Napolitane
Apocalisse
Mimmo
Di Renzo pres. SenzaBarriere onlus/Comitato Bruno Contrada
Un
saluto a tutti Voi. Sono stanco, amareggiato, deluso, disgustato.
Si stanco di combattere contro i mulini a vento. Stanco di sentire
tutti i giorni i lamenti che giungono dal basso, dal mio popolo,
sempre più affamato, dimenticato, oggetto di soperchierie,
violentato, derubato, disprezzato. Stanco di questa Italia, ormai
in mano alle Banche, agli intrallazzatori di ogni genere, agli
approfittatori, agli amici degli amici, ad una classe politica
fallimentare e fallita, che non conosce assolutamente il senso
originario di fare politica, ma è sempre più legata
alle poltrone, collusa, ai cosiddetti poteri forti. Politica,
Banche, e certa Magistratura, sono come un’orrida maschera di
Medusa, che annichilisce, stordisce, elimina chi non si allinea
nel coro. Quando poi il pericolo è imminente, ecco che
si dà mano a valvole di sfogo, che attirano l’attenzione
del popolo e lo distolgono dalle idee pericolose. Sono convinto,
che valvole di sfogo, ad arte sono state nel tempo, il Movimento
Studentesco, i grandi scioperi, il terrorismo, la mafia. Parole
chiavi, usate, riusate, in modo da ricompattare ogni tipo di fronte,
scricchiolante, da respingere ogni critica, da usare contro gli
stessi che potessero causare la crisi. Poveri studenti del 68,
del 72, poveri operai, poveri giornalisti, poveri giudici, poliziotti,
carabinieri. Povere famiglie, quanti lutti. La mafia, come diceva
un mio amico, non italiano, è fatta di violenza, di ritardi,
di mancanza di responsabilità, di dimenticanze, d’ignoranza,
di soperchierie, di avalli, d’ingiustizia. Solo i poteri forti
rimangono, inossidabili, eterni. Umano e non umano. Mai umanità.
Il cittadino si ribella, invoca il rispetto dei propri diritti,
da quelli elementari a quelli che rendono la vita degna di essere
vissuta, ed allora, le istituzioni intervengono riducendolo alla
disperazione, svilendolo, avvilendolo, togliendogli dignità
e rispetto. Non mancano i gracidii di rane e rospi, ed i re travicello
che giustificano, con i loro esserci e non esserci, ogni tipo
di mancata decisione. Ultimo, l’approvazione da parte della maggioranza
del Consiglio comunale di Napoli, della prossima riapertura della
discarica di Contrada Pisani a Pianura. Una bomba ecologica, a
pochi passi da Napoli, voluta dal Commissario straordinario, ex
poliziotto, quasi a sancire la volontà di repressione di
ogni opposizione popolare. Ultimissima. La decisione del Giudice
di Sorveglianza, del Tribunale di Napoli di negare a Bruno Contrada
gli arresti domiciliari. Un settantasettenne, con una serie di
ben 25 patologie, più o meno gravi, con i danni relativi
all’età e con quelli psicologici, che hanno influito sulla
sua persona per una serie di processi, con alti e bassi, che si
sono alternati per ben sedici anni. Sempre protestatosi innocente.
Il popolo di Pianura che rivendica il diritto alla vita, destinato
a soccombere al diktat della Forza pubblica, forza davvero ma
mai pubblica, perché distante dalle aspettative popolari,
e Bruno Contrada, vecchio, ammalato, derelitto, larva umana, destinato
a morire in un carcere militare, con l’accusa, mai pienamente
dimostrata di aver agito quale fiancheggiatore della Mafia. A
Pianura, si è negato ad un disabile di poter dotarsi di
un elevatore, a sue spese, ma si riapre la discarica, di proprietà
privata, da più di cinquant’anni pagata con i soldi pubblici.
Ancora lutti, disabilità, malattie, tumori, morte. Sono
disgustato ed amareggiato, perché sono convinto che con
ognuno di loro, muore anche una parte di noi, di Napoli.. Il Sindaco
si era dichiarato contrario ed ora, se veramente la discarica
dovesse riaprire, cosa dirà alla gente di Pianura, ed a
tutta Napoli, che vede le strade, invase dalla spazzatura. Morale
materiale!
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N°439 06-09-2007 - 09:16
Tags: Cron(i)che Napolitane
Napoli
- catena umana contro gli sprechi in Regione
di Gennaro Capodanno
Reputo
un grande successo quello che ha visto la società civile, rappresentata
da decine di associazioni e comitati, partecipare alla catena
umana che ha circondato il palazzo che ospita gli uffici della
regione Campania, in via S. Lucia ( nella foto). Certo si notavano
troppe facce di politici di professione, rappresentanti istituzionali
e componenti degli esecutivi di partiti del centro-destra, ma
ritengo che questo sia al momento un pedaggio da pagare, visto
che molti di questi signori preferiscono l’opposizione farla per
strada, alla spasmodica ricerca di telecamere e giornalisti, piuttosto
che nelle sedi istituzioni a tanto deputate, dove dovrebbero rappresentare
gli interessi dei cittadini. L’aspetto, certamente positivo, è
che questa manifestazione contro il piano Paser ed il relativo
bando ha risvegliato in molti napoletani la voglia di tornare
ad essere protagonisti della politica, di partecipare attivamente
alla gestione della cosa pubblica. Non tanto per la quantità e
la qualità dei partecipanti alla manifestazione di stamani ma
per il dibattito che ne è nato, che ha costretto molti a prendere
atto che il disinteresse che negli ultimi quindici anni, da quando
cioè Napoli è governata dal centro-sinistra, è figlio innanzitutto
della disinformazione voluta, dalla mancanza di una cinghia di
trasmissione, determinata anche dalla carenza se non dall’assenza
degli organi d’informazione, su temi di pubblico interesse, al
fine di veicolare e di pubblicizzare le decisioni che riguardano
la società civile assunte nelle segrete stanze del palazzo dall’oligarchia
dei soliti noti, che di fatto governa la Città e la regione Campania.
L’importante adesso è che i semi che sono stati sparsi in questi
giorni e che stamani hanno dato un primo frutto, non vadano dispersi.
L’invito quindi agli organizzatori è di proseguire su questa linea
di dialettica democratica con le istituzioni, tenendo presente
gli interessi prioritari della città e dei napoletani, valorizzando
le risorse professionali presenti in Regione come negli enti locali,
limitando al massimo l’utilizzo di dispendiose professionalità
esterne, da selezionare comunque, laddove strettamente necessario,
con criteri trasparenti ed obiettivi, attraverso la partecipazione,
negli organi deputati, di rappresentati della società civile.
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N°396 14-07-2007 - 14:22
Tags: Cron(i)che Napolitane
Venite, accomodatevi, portateci la vostra monnezza!
da ns. redazione Incredibile ultim'ora ANS(i)A: 2007-07-14 12:53
Mostre: Sgarbi,
'Vade retro' si fara' al 100% a Napoli Decisione dopo annullamento
rassegna a Milano (ANSA) - MILANO, 14 LUG - La mostra 'Vade Retro.
Arte e Omosessualita'' 'si fara' al 100% a Castel Sant'Elmo, a
Napoli'. Lo ha annunciato Vittorio Sgarbi. L'assessore alla Cultura
del Comune di Milano, ai microfoni di Radio Popolare, ha spiegato
che la decisione e' nata dopo la chiusura della mostra che era
in programma al Palazzo della Ragione di Milano per le polemiche
scaturite da alcune opere.
La Mostra
rigorosamente serrata a Milano comprendeva addirittura un ritratto
di Papa Ratzinger in reggicalze. No comment! Suvvia, "gran bacchettoni"
di milanesi, perchè tanta indignazione? Non siete così moderni
ed evoluti, LIBERI, come le nostre autorità locali che hanno accettto
di buon grado, dopo avervi già copiato la mostra delle Merde d'autore
di Manzoni, di sostenere i messaggi dell'Arte Moderna delle lobby
sfasciste della nostra Identità e del nostro patrimonio culturale
ed artistico. Siamo qui, pieni di brividi di piacere morboso,
noi napoletani, in attesa del grande evento e della vostra "monnezza"
artistica. Le nostre merde e la nostra monnezza non ci bastano
più. Ne vogliamo sempre tanta, soprattutto utile alla nostra immagine
di cittadini al passo con i tempi. Bassolino e Bonito Oliva, sono
i numi tutelari dell'ARTE, i Padri del "MADRE", i precursori del
HardRock Renaissement della Nazione...che dico?...di tutta la
vecchia e polverosa Europa! Avanti, MONNEZZA, c'è posto! ... A
meno che papa Ratzinger, il cardinale Sepe e lo spirito di Caravaggio
non si decidano, finalmente, a menare mazzate 'a cecate!
(nella foto: Milano - folla di idioti in fila a staccare il biglietto
per l'ingresso alla Mostra. Con l'equivalente in euro, per ogni
biglietto, si sarebbero comprati quintali di farina per chi non
ha il pane!)
Inviato da:
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Inviato da
Anonimo
il 14/07/07 @ 14:53
Moratti censura l'arte gay la mostra trasloca
a Napoli «Sarà burrasca», aveva predetto Vittorio
Sgarbi, che per le burrasche ha il naso fino. E burrasca è
stata. La mostra su arte e omosessualità non si fa più,
annullata dagli organizzatori, con il beneplacito dell´assessore,
dopo che il sindaco aveva deciso la censura di altre 10 opere
«con riferimenti religiosi, blasfemi o che riguardino minori».
Sarà probabilmente trasferita a Napoli, a Castel Sant´Elmo
di Luigi Bolognini (14 luglio 2007)
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Inviato
da Anonimo
il 14/07/07 @ 14:59
Ma come si fa a ghettizare anche l'ARTE?
A dividerla in ARTE OMO e ARTE ETERO?...a quando l'ARTE ALIENA?
L'ARTE è l'espressione del contesto storico, dai tempi
dei graffiti nelle caverne preistoriche, del pensiero umano, dei
moti dell'anima che non ha sesso ne' dimostra tendenze sessuali...L'ARTE
è universale non è PORNOGRAFIA, COMMERCIO! Sono
i messaggi che determinati pseudo-artisti, chiaramente politicizzati,
intendono lanciare facendosi scudo dell'Arte che sono ripugnanti!
claudia
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Inviato da
Anonimo
il 15/07/07 @ 21:05
ESTREMAMENTE VOLGARE E RIBUTTANTE. SE FOSSI
UN'AUTORITA' RUGGIREI COME UN LEONE E SBRANEREI QUEST'ACCOLITA
DIABOLICA! NON SE NE PUO' PIU'! Operazione PRETOFILIA è
un video-game "di successo". Preti aggrediscono e stuprano
bambini. Vi sono pure genitori assenti od omertosi e degli eunuchi
che devono arrestare o uccidere i preti ed i genitori tiepidi.
... No Comment!...ma ci vorrebbe un'insurrezione popolare! http://www.molleindustria.org/pretofilia.swf
Pensare che Mastella, alla chetichella, ha fatto passare la Legge
sul Negazionismo valida per i soli Sionisti e non per gli altri
fedeli delle due altre religioni monoteiste..... ce la dice tutta
sul futuro già ipotecato dei Paesi non ancora globalizzati
dalla MASSONERIA!
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Messaggio
N°393 del 11-07-2007 - 02:07
Tags: Cron(i)che Napolitane
J
& B le colonne del Tempio della Monnezza
di Marina Salvadore
Comunicazione
dell’Ambasciata statunitense ai suoi connazionali in gita turistica
nei nostri lidi. "I cittadini Usa che viaggiano o attraversano
l'area (campana) possono imbattersi in mucchi di spazzatura, fuochi
all'aperto con fumi potenzialmente tossici e/o sporadiche manifestazioni
pubbliche di residenti locali che tentano di bloccare l'accesso
alle discariche", scrive l'ambasciata. Nessun rimprovero diretto
agli amministratori locali, ma un invito alla cautela per chi
si reca nei luoghi solitamente celebrati in tutto il mondo per
la loro bellezza: "Le autorità locali generalmente fanno un buon
lavoro nel raccogliere i rifiuti nella zona turistica compreso
il porto e il centro storico, Pompei, Sorrento, Positano, la costa
di Amalfi e le isole di Ischia e Capri", si legge nell'avviso,
che scade il 31 dicembre. L'ambasciata ricorda che le autorità
sanitarie locali "non hanno individuato focolai infettivi" ma
il rischio che "particelle aeree e fumi da questi incendi aggravino
problemi respiratori". "Gli americani in quest'area potrebbero
essere esposti a un possibile rischio per la salute da rifiuti
accumulati e in fiamme"…..E la GALLINA
del Pollaio di Palazzo
San Giacomo, invece di mettersi scuorno, fa l’offesa, s’indigna
e continua a negare l’evidenza, “coccodando” che l’emergenza rifiuti
a Napoli è cessata (da quando…e..per quanto tempo?) . Incauta
nella utopica espressione, aggiunge che le strade del centro storico
praticate dai turisti sono monde e profumate… e, qui, sarebbe
necessaria una rivolta dei napoletani residenti che pagano la
Tarsu in favore dei turisti, per la pulizia delle sole strade
“turistiche”…se i napoletani avessero le palle e se la smettessero
di leccare il deretano ai generalissimi “…INO” della loro disfatta:
Attila che siede in Regione e “serva Colombina” che siede in Comune.
Evidentemente, sotto e nei pressi delle loro auguste residenze
Mastro Lindo fa il suo lavoro per benino e…lungo i tracciati fissi
dei percorsi quotidiani nelle auto blu con scorta, spuntano fiori
e rose tricolore dalle aiuole. Se fossero stati a farmi compagnia,
pochi giorni fa, mentre dal parco San Paolo a Fuorigrotta mi recavo,
per un servizio, al Varcaturo, in un persistente olezzo di putredine,
marcescente di bioindegradabilità nelle note di testa di effluvi
insopportabili e, nelle note di coda, ridondante di diossina e
di plastica bruciata… ripugnante più dell’acre riverbero di un
forno crematorio in un cimitero, probabilmente si sarebbero risparmiati
– B & J – le solite poco originali, fantasiose, intemperanze verbali.
B & J… strana coincidenza…. J & B ovvero Joachim and Boaz si appellano
le due colonne di ogni tempio massonico, tra le quali il Venerabile
siede, assiso su un ridicolo trono, cinto da un grembiulino ed
altri orpelli che “fan tanto Carnevale”; il nostro tempio casereccio
locale, innalzato sulla monnezza, visto allo specchio, è la grottesca
satira della lobby di Loggia; nell’immagine riflessa cambiano
d’ordine le colonne sullo sfondo… non J & B ma… B…assolino & J…ervolino.
Al centro, assiso sul pittoresco trono, l’improbabile “Venerabile”
che crede di manovrare squadra e compasso ovvero il Popolo Sovrano
Autoctono Elettore, cinto di un grembiule e crestina da “serva”
ed altri pittoreschi orpelli: un putipù, uno scetavajasse, un
triccaballacche ed un corno di corallo… che “fan tanto Piedigrotta”…
eppure, autorevolmente immerso, rapito sacralmente nel rito iniziatico
del mellifluo “bacio impudico” ai flaccidi deretani delle Divinità
Locali. Il pittoresco quadretto rende l’idea della “vacatio legis”
nostrana, qui dove i conestabili, ubriachi di potere, si abbandonano
senza pudore, senza vergogna, alla prassi camorrista dell’arroganza,
al vizio conclamato della personalità, in un’orgia di onnipotenza
scellerata… come, drogati dal Potere…a tal punto da aver smarrito
i guizzi dell’eloquenza, i brividi dei comizi politici, la perspicacia
degli oratori. Infatti, cara Gallina del Pollaio di Palazzo San
Giacomo, piuttostoché negare l’evidenza e perdere, così, in una
sola partita, diecimila punti al flipper della residua credibilità,
se invece di ravanare nell’inutile tu avessi risposto per le rime
agli “alleati”, avresti salvato, con furbizia, capra e cavoli
e ti saresti evitata l’ingrata figuraccia odierna, simile – per
tono e contenuti – alle numerose precedenti. Dimentichi, piumata
Rosetta, che nella città da te amministrata, gli yankees costituiscono
…e “imperano” come colonizzatori con le loro basi militari, i
loro quartieri esclusivi, protetti dalle “nostre” forze dell’ordine
da noi pagate?… Avresti potuto chiedere – visto che la loro monnezza
BIG BURGHY si assomma alle nostre "cofane" di macedonia Chernobyl...a
meno che non la sciolgano nei pitali di Coca Cola – un aiuto “alleato”,
previsto in virtù del Patto Atlantico in tal caso di calamità
nazionale della nostra patria NATO …invece, ti sei resa ulteriormente
ridicola agli occhi di questi pragmatici bacchettoni, autentiche
“scorze”, che han finito con il trovarsi dalla parte della ragione,
tappandoti la bocca dinanzi all'evidenza sull’ultimo tuo straziante
“coccodè”!
Inviato da:
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Messaggio
N°375 del 24-06-2007 - 11:16
Tags: Cron(i)che Napolitane
A
Napoli di merda non ne abbiamo mai abbastanza
segnalazione da Marina Salvadore
Nell'ottica
dell'emergenza sanitaria che proprio di questi giorni vorrebbe
la netta decapitazione (anche fisica) dell'amministrazione locale,
Bassolino ed i "bocconiani" (o boccaloni?) della new-age Communication
and Imaging markettara non trovano di meglio che pubblicizzare
l'inutile e costosissimo Museo d'Arte Moderna MADRE con una promozione
di dubbio gusto. A prescindere dal fatto che tutti i soldi spesi
per il MADRE e per le sue "opere" sarebbe stato più utile e saggio
devolverli alla risoluzione dell'annosa emergenza rifiuti, giunta
a livelli apocalittici di insanità pubblica che ben presto potrebbe
configurarsi da "attentato alla salute pubblica" nel reato di
Strage, a prescindere che i coraggiosi o folli turisti che ancora
osano visitare Napoli sono attratti dalle vestigia archeologiche,storiche
, artistiche e architettoniche di quando Napoli era Culla della
Civiltà e che del MADRE se ne fottono altamente, qui parrebbe
che maestranze, notabili e condottieri si siano lanciati a capofitto
nel proficuo commercio di merda che ha finito col sostituire nell'oleografia
blase' la pizza e il mandolino. Chissà, magari a breve, i "markettari"
provvederanno pure a sostituire stemmi e gonfaloni comunali campani
con più moderni e tematici vessilli, in linea con il nuovo prodotto
locale, per il quale - non v'è dubbio - si richiederà alla Commissione
UE pure il marchio d.o.c. o d.o.p. L'inazione, l'apatia colpevole
e la rassegnazione dei sudditi, comunque, non ci paiono far rima
con "impotenza" o "soggezione" ma con "strafottenza", testimoniando
la totale vigliaccheria e monnezzeria di tutti i napoletani, massa
di ignavi, striscianti cazzimmisti senza dignità e pudore, ai
quali va bene tutto, compreso l'offensivo e grottesco comunicato-stampa
che segue. "Chiagnere e fottere", come sempre!
Comunicato della
mostra :
“Guerilla”: il nuovo marketing del Museo Madre Piero
Manzoni e la merda d'artista
Si intitola "C'è merda e merda" l'iniziativa
promozionale del MADRE in occasione della mostra di Piero Manzoni,
aperta fino al prossimo 24 settembre nelle sale del terzo piano
del Museo. Con un messaggio immediato e fortemente ironico, si
intende divulgare la mostra mediante un’operazione originale che
si ispira, attraverso un rimando allusivo, alla celebre opera
di Manzoni “Merda d'artista”. Saranno distribuiti al pubblico
oltre 5.000 sacchetti per la raccolta di escrementi di cane, personalizzati
con la dicitura Collezione Merda d’artista e con i riferimenti
alla mostra di Piero Manzoni al Museo Madre. L’iniziativa si inserisce
in un programma di marketing innovativo del Museo chiamato “guerilla
advertising”, una strategia pubblicitaria fuori dagli schemi fissi
e precostituiti che supera i confini tracciati dai media tradizionali
per arrivare ad essere ovunque. Si tratta di pubblicità non convenzionale,
che penetra nel cuore delle città per incontrare il pubblico in
modo diretto, raggiungendo il singolo individuo in momenti e luoghi
insoliti. Invece di mirare il proprio messaggio alla massa, il
“guerrilla marketing” si rivolge al singolo individuo puntando
non solo a incuriosire, intrigare e coinvolgere ma anche a far
riflettere garantendo un efficace passaparola tra i consumatori.
L’insolito gadget promozionale a sfondo ‘ecologico’ che ripropone
il gesto provocatorio dell’opera manzoniana sarà distribuito per
4 giorni, dal 20 al 23 giugno in tutta la città di Napoli: dal
centro storico della città (Piazza Trieste e Trento, Piazza del
Gesù , Piazza San Domenico Maggiore, Piazza Dante) al Vomero (Piazza
Vanvitelli, Via Scarlatti, Via Luca Giordano) fino a Via dei Mille,
Piazza dei Martiri, Piazza Vittoria. Infine, come ultima tappa,
le buste della "Collezione Merda d'artista" saranno distribuite
al pubblico sul lungomare di Via Caracciolo la mattina di sabato
23 giugno. mercoledì 20 giugno pomeriggio, dalle 16.30 - zone:
piazza dei Martiri, piazza Vanvitelli, piazza Trieste e Trento,
piazza San Domenico Maggiore giovedì 21 giugno mattina e pomeriggio,
dalle 10.00 - zone: piazza dei Martiri, piazza Vanvitelli, piazza
Trieste e Trento, piazza del Gesù, piazza San Domenico Maggiore
venerdì 22 giugno mattina, dalle 10.00 - zone: via dei Mille,
piazza Vanvitelli, Piazza Trieste e Trento, piazza del Gesù, pomeriggio,
dalle 16.30 - zone: via Scarlatti, via Luca Giordano, Piazza Trieste
e Trento, piazza Dante, piazza Bellini sabato 23 giugno mattina,
dalle 10.00 - zone: piazza dei Martiri/Vittoria, piazza Vanvitelli,
via Scarlatti, piazza Trieste e Trento, piazza San Domenico Maggiore
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 10
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Inviato da
Anonimo
il 24/06/07 @ 11:35
Le teorie induiste sulla reincarnazione
dicono di circa 500 anni terrestri tra un'incarnazione e l'altra:
Masaniello è morto a metà del 1600... possiamo aspettare
ancora?
Lello
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Inviato
da Anonimo
il 24/06/07 @ 12:09
Da lunedì quindi oltre la MONNEZZA
avremo anche le FOGNE otturate !!! Il merito del NAPOLETANO è
QUELLO DI SAPERSI ARRANGIARE IN TUTTE LE CIRCOSTANZE ... dalla
prossima settimana saremo invasi da FALSA MERDA DI ARTISTA ...
prepariamoci
Mauro
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Inviato
da Anonimo
il 24/06/07 @ 11:45
Il gay-pride dovrebbero farlo qui. Siamo
gli unici a godere quando ci prendono per il culo!
Enzo russo
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Inviato
da Anonimo
il 24/06/07 @ 12:00
e gli ultras del Napoli mò che gli
hanno restituito un'altra volta l'oscar d''O Pallone e che minacciano
di fare il mazzo tanto ai nordisti che "si permettono"
di chiamarli a giusta ragione d'evidenza "zozzosi",
li mettiamo in prima fila del Gay-Pride napoletano, "a 90
gradi"! Megaride, dovevi lasciarlo il messaggio di quel "puzzone"
ultras pubblicato fuori tema nei commenti. La gente avrebbe capito
meglio CHI sono i NAPOLETANI DI OGGI!
Lello
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Inviato
da Anonimo
il 24/06/07 @ 12:27
Hai perfettamente ragione, Lello! Il messaggio,
tra l'altro duplicato sotto due distinti post culturali, in rispetto
degli autori degli articoli pubblicati e dei "lettori per
caso" li avevo cancellati proprio per Dignità e Pudore
di "stirpe"... ma l'avevo comunque memorizzato. Considerato
che non intendo più ergermi a difensore di questa "razza
maledetta" ed infida, che neanche lontanamente riconosce
i geni dei gloriosi antenati, il volgare auto-goal dell'anonimo
ultras-tronzo lo reinserisco qui, senza ulteriori commenti.Sarebbe
proprio il caso di ricordare l'adagio "'o gallo 'n'goppa
'a MUNNEZZA" ben collimante con la personalità dell'autore.
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Inviato
da Anonimo
il 23/06/07 @ 13:48
SIETE VOI SIETE VOI L'IMMONDIZIA DELL'ITALIA
SIETE VOI!!A MORTE IL NORD! LE VOSTRE MAMME PUTTANE PUTTANE PUTTANE
E I VOSTRI FIGLI CONIGLI CONIGLI CONIGLI! NON AVETE STORIA SIETE
LA MERDA DELLA MERDA!! NORD MERDA!!! W IL SUD W LA LIBERTA' HASTA
LA VICTORIA SIEMPRE!!! MORTE AL FASCIO!! BERLUSCA PEZZO DI CACCA
COME IL NORD!! ODIO VERONA! LE VOSTRE MAMME SONO PUTTANE!!ULTRAS
NAPOLI!!! IN TRASFERTA QUEST'ANNO SCASSEREMO MILANO TORINO E TUTT
O' NORD ZUOCCOLE TAMMORRE E FEMMEN CHI E' NAT A NAPL N'CE VO MURì!!
MA CHI HA AVUTO IL PIU' GRANDE GIOCATORE DI CALCIO AL MONDO, DIEGO
ARMANDO MARADONA, VOI SPORCHI ZUZZUS? E CHI HA AVUTO IL PIU' GRANDE
ATTORE AL MONDO, TOTO', VOI O UOMINI DI MERDA??? TACETE FIGLI
DI PIU' PADRI!! LA MUNNEZZ STA QUA APPOSTA, COSI' QUANDO VENITE
IN VACANZA QUI VI CI POTETE SPECCHIARE!!!DROGATI INFAMI, MORIRETE
TUTTI, CESSI!!!PUZZATE COME IL NORD!!!SIETE DELLE MORROIDIIIIIIII!!
CHE SITO DI MERDA...MPARATAV A PARL CA CU CHILL ACCENT M PARIT
TANTA RICCHIUN, MUCCUS!!!!!!!!
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Inviato
da Anonimo
il 24/06/07 @ 12:08
Per ironia della sorte, agli Uffizi di Firenze
è in esposizione un'affollatissima mostra dei pittori napoletani
del '600! Muori, Bassolino!
marina
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Inviato
da Anonimo
il 24/06/07 @ 12:13
se ho ben capito si vorrebbe scaricare la
responsabilità dell'immondizia napoletana sui cani, piuttosto
che sui maiali (senza offesa per i suini veri) che la gestiscono.
claudia
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Inviato
da Anonimo
il 24/06/07 @ 12:46
dal Messaggio n°184 del 23/06/2007 POVERI
NOI! I giornali glorificano i “continui ed ininterrotti”, per
citare Toto, record nelle entrate tributarie dello stato ma in
realtà ciò semplicemente indica che la pressione
fiscale aumenta e che ci sta impoverendo tutti, in aggiunta a
tutta una serie di altri parametri: 1. Il PIL aumenta meno degli
abitanti della penisola (per l’immigrazione) cioè diventiamo
più poveri. 2. Le pressione fiscale aumenta di più
del PIL cioè diventiamo più poveri. 3. Gli stipendi
e pensioni, almeno nel settore privato, aumentano meno perfino
dell’inflazione programmata, cioè diventiamo più
poveri. 4. Il numero d’imprese che chiudono/trasferiscono la produzione
all’estero è maggiore del numero di aziende che aprono/trasferiscono
la produzione da noi, cioè diventiamo più poveri.
5. Le tariffe pubbliche, affitti e mutui aumentano di più
dell’inflazione programmata e reale cioè diventiamo più
poveri. 6. Il rendimento dei fondi pensione, negli ultimi anni,
è stato minore del rendimento del TFR lasciato in azienda,
cioè diventiamo più poveri. 7. Il guadagno dei fondi
obbligazionari, unica forma di risparmio al sicuro dai saliscendi
borsistici, rende meno dell’inflazione cioè diventiamo
più poveri. Tuttavia rallegriamoci perché la nazionale
di calcio italica è campione del mondo! Ed in compenso
il governo Prodi promette il foglio rosa a 16 anni (come nell’America
dei Suv, guarda caso), di andare in Erasmus anche alle Superiori
(cioè dei minorenni in giro soli per l’Europa marocchina)
e i doppi cognomi (così ci sentiremo un pochino nobili).
L’incubo italia diventa sempre più terrificante.
Poveri noi! di Domenico Gatti del Canna-Power Team
http://www.fottilitalia.com/
il sito anti-italiano per eccellenza PODCAST: http://www.fottilitalia.com/ABpodcasting.rss
_____________________________________
Inviato
da Anonimo
il 24/06/07 @ 13:44
Se questo è il MADRE, allora i nostri
comandanti "so'figlje 'e zoccola"!
__________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 24/06/07 @ 20:08
E' fallimentare quella strategia di marketing
che parla di "corda in casa dell'impiccato". Non lo
sanno, i "boccaloni" bassoliniani?
Marco Montuori
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Messaggio
N°363 del 17-06-2007 - 22:18
Tags:
Cron(i)che Napolitane
MONNEZZA
DELL'ULTIM'ORA
agenzia Ansa 17.06.07 h.16.49
CAUSA RIFIUTI,
PIZZERIA CHIUDE NEL NAPOLETANO NAPOLI
Sommerso dai rifiuti e dal fetore, cede pizzeria. Accade a Melito,
nel Napoletano, dove Luigi Caiazzo, 53 anni, proprietario con
la moglie Anna della pizzeria 'Il Pozzetto', ha deciso con il
riesplodere dell'emergenza, di porre termine all'attività di ristoratore
avviata tredici anni, fa causa rifiuti. "E' troppa - spiega
mentre
munito di pala cerca di liberare la strada su cui si affaccia
il suo locale da una marea di cumuli di immondizia dati alle fiamme
che ostruiscono il passaggio ai clienti - per poter resistere.
Il mio giro di affari è crollato dell'80% in poco tempo, e così
non posso andare avanti. Il sabato sera avevamo una media di 400
pizze sfornate. Ora non arriviamo a 150. D'altra parte - osserva
- come non capirli i clienti, con questa puzza, chi verrebbe a
mangiare qui?". Fuori dal locale, dei cinque posti macchina assegnati
ai clienti, quattro sono occupati dalla spazzatura. Un locale
a conduzione familiare, il Pozzetto, dove tra camerieri e pizzaioli
sono in sei a lavorare. Gente che potrebbe essere costretta presto
a cercarsi un altro impiego: "Mi dispiace per loro - dice - io
il mio dovere l'ho fatto. Avrei voluto passare l'attività a mio
figlio, ma a queste condizioni non è possibile. Sono costretto
ad arrendermi". "Come se non bastassero le tasse, il mese scorso
ho pagato 1750 euro per la tassa sui rifiuti, - si sfoga il commerciante
- la concorrenza e la criminalità, adesso anche l'immondizia.
E' veramente troppo per provare ad andare avanti". Sulle vetrine
del locale sono ben visibili due cartelli con la scritta 'Cedesi attivita''. Qualcuno si è informato, ma nulla di concreto. Nel
frattempo, si va avanti alla meglio con le porte chiuse: "E sennò
- chiede - come faccio con la puzza?".
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 6
riferimento
Inviato da
Anonimo
il 17/06/07 @ 22:30
Tiempe belle 'e 'na vota....quando le pizzerie
chiudevano solo per motivi di...pizzo! Ne sta facendo danni, 'sta
munnezza...a breve assisteremo anche a qualche corteo in piazza
- com'è stato per le BR a l'Aquila - degli "esattori"
del pizzo che stanno pigliando "pizze in faccia" pure
loro...magari alle prossime comunali avremo liste civiche concorrenti
di "pizzini" e di "pizzaioli"...Chissà!
E la Rosetta da Napoli Capitale ancora si ingrifa come una janara,
dicendo che la stiamo rendendo ridicola agli occhi del mondo con
la questione della monnezza, dimentica che un SINDACO, nelle emergenze
pubbliche deve, OBBLIGATO DALLA LEGGE, svolgere funzioni di Commissario
SANITARIO.
marina
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Inviato da
Anonimo
il 17/06/07 @ 23:33
Cara Jervolino, ecco come fate VOIALTRI
AMMINISTRATORI PUBBLICI A RENDERE RIDICOLI NOI! A prescindere
dalle montagne di monnezza, dai gas di scarico delle troppe auto
nei tanti ingorghi cittadini, dalla diossina sprigionata dai falò
della suddetta monnezza, il tuo concittadino Pecoraro Scanio che
non ho mai visto camminare a piedi o in bicicletta ma sempre abbigliato
dalla sua esclusiva auto-blu con scorta di altre auto-blu e la
"ministra" sciapita Turco che aspetta che a Napoli qualcun
altro muoia di colera prima di avviare il motore dell'emergenza
sanitaria... entrambi questi tuoi "pari" organizzano
la "camminata ecologica" anche a Napoli, dove occorrerebbe
uscire con lo scafandro... No comment! Beccatevi quest'altra barzelletta:
(ANSA) -ROMA, 17 GIU- Creare in ogni citta' un percorso per le
camminate-toccasana per la salute, e' l'invito dei ministri Turco
e Pecoraro Scanio ai sindaci. I titolari dei dicasteri della Salute
e dell'Ambiente, che hanno aperto a Roma la Giornata nazionale
della camminata, hanno sottolineato che camminare 'e' uno dei
grandi fattori di salute ed e' anche un grande antidepressivo'.
E hanno chiesto piu' spazi per camminare e andare in bicicletta
per rendere il footing un'attivita' possibile per tutti i cittadini.
_______________________________________
Inviato da
Anonimo
il 18/06/07 @ 08:22
davvero non ci si raccapezza più.
L'emergenza sanitaria nella nostra regione invece di sollecitare
interventi mirati, istituzionali, da parte del "governatore",
dei sindaci, del ministro dell'Ambiente e del ministro della Sanità,
suggerisce a queste menti bacate le "passeggiate ecologiche"
e l'aumento della Tarsu. Evidentemente, i campani non meritano
altro che d'essere presi in giro, s'è vero che fingono
di lamentarsi eppoi, nelle frequenti circostanze elettorali, vanno
sempre a votare per questa gentaglia! I campani soffrono forse
la sindrome di Stoccolma, affascinati dai loro aguzzini, oppure
sono davvero un "popolo di monnezza"?
Claudia
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Inviato da
Anonimo
il 18/06/07 @ 08:27
...;-) la seconda che hai detto, Claudia!
marina
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Inviato da
Anonimo
il 19/06/07 @ 09:27
Incredibile! Sarebbe una storia da far leggere
pubblicamente e da prendere come esempio negativo.
www.ilpolemico.it
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Inviato da Anonimo
il 19/06/07 @ 23:08
Sarebbe molto semplice, quasi elementare,
affrontare l'emergenza monnezza come al nord affrontano l'emergenze
neve d'inverno; lassù, dopo ogni nevicata escono gli spargi-sale....perchè
qui da noi, dopo ogni monnezzata non escono i mezzi spargi-calceviva?
Pensare che i piemontesi di Fenestrelle si liberavano così
dell'emergenza sanitaria dovuta alla putrefazione dei corpi dei
soldatini napolitani lì ristretti...e...funzionava!
marina
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Messaggio
N°323 18-05-2007 - 21:37
Tags: Cron(i)che Napolitane
Chiagne
Pulecenella!
di Marina Salvadore
Solidali con
l'artista Carmine Coppola Certo è che l’ignoranza e la presunzione
non conoscono limiti, specialmente quando la politica pretende
di coniugarsi all’Arte! Acerra è tutta infiocchettata e apparecchiata
a festa come una pacchiana per l’ EVENTO municipale del secolo,
la 1.a edizione del Pulcinella Festival, una tre giorni dal 18
al 20 maggio tutta dedicata all’emblema locale, al simbolo stesso
della città: Pulcinella, appunto! Addirittura, in prima giornata
– oggi – è stato pure organizzato un dotto convegno sulla maschera
più famosa al mondo, richiamo turistico acerrano… Peccato che
al convegno, tra l’intellighentia cittadina chiamata a dottoreggiare,
non sia stata prevista la presenza di Pulcinella! Mi riferisco
a Carmine Coppola, erede ufficiale della maschera per volontà
di Gianni Crosio, nel 1980, con sigillo ufficiale di Eduardo,
apposto nel 1984; ambedue gli atti legittimi e certificabili.
Il Pulcinella è lui, senza ombra di dubbio, e lo sanno bene il
sindaco di Acerra ma soprattutto Tommaso Esposito, direttore del
locale Museo di Pulcinella, dove Coppola esprime il meglio di
se’ in diverse performances teatrali in numerosissime occasioni
culturali (ancora, nelle mattinate del 22, 24 e 30 maggio quale
Pulcinella quindi padrone di casa del Museo riceverà, come sempre,
con tutti gli onori e con tutta la sua arte un po’ di scolaresche
in visita). Nel medesimo Museo, tra l’altro è conservato il primo
costume di scena da egli indossato, oltre ad altri cimeli personali,
generosamente offerti al precedente sindaco di Acerra, Caruso,
nel 1983, quando siglò con una sua pièce uno spettacolo organizzato
nello Stadio di Acerra. L’altr’anno, Carmine Coppola ovvero Pulcinella
fu tra i principali protagonisti del documentario “Napoli! Napoli!
Napoli!” girato da Carlo Lizzani in occasione del bicentenario
della Provincia di Napoli ed essendo anche uno storico della maschera,
pensate un po’… ha anche scritto un libro sulla storia e le antiche
origini della maschera, edito dalle Edizioni Scientifiche Italiane;
libro che, probabilmente, il sindaco Espedito Marletta non avrà
neppure letto se, nell’incipit della brochure dell’evento con
finta umiltà sottoscrive: “Il tema che si affronta è quello delle
Origini di tale maschera. Preciso subito che in riferimento a
tale tema, in questa intensa "tregiorni" non sarò in grado di
dimostrare in modo scientifico il luogo della nascita di Pulcinella”,
ignorando che esiste persino un filmato che documenta, nel 1960,
le lacrime del compianto Gianni Crosio ripreso accanto all’ultimo
spuntone di muro che delimitava la casa di Pulcinella, in procinto
di essere abbattuto, la’ dove ora si trova una cabina della Telecom,
al rione Maddalena… che un tempo la toponomastica intitolò piazza
Pulcinella… e… c’era anche una targa a suggellarne l’intitolazione…
la solita solfa: cento Garibaldi sui piedistalli e l’unico Pulcinella
o Masaniello sfrattati da casa loro. E’ un “classico”, da noi
masochisti conquistati sempre dallo “straniero”!… La “tre giorni”
proseguirà, ovviamente, con musica ed arte varia, con altri artisti.
La “vedette” che tutti attendono è l’ottimo Peppe Barra… ma di
Pulcinella, quello a celebrarsi, anche qui, nemmeno l’ombra. Che
l’abbiano confuso con Brighella? Mah! Da noi intervistato, Carmine
Coppola, comprensibilmente affranto ha appena accennato: “Un’altra
pugnalata al cuore… ed ancora, come sempre, dietro la sua maschera
Pulcinella piangerà lacrime amare!”. Non a caso, Giuseppe Carullo,
dedicò proprio a Carmine Coppola la struggente poesia “Chiagne
Pulecenella” http://www.pulcinellamuseo.it/museo/coppola/coppola.htm
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 3
riferimento
Inviato da
Anonimo
il 18/05/07 @ 23:38
Comprendo l'amarezza di Carmine Coppola
ma vorrei ricordagli l'esempio del grande Totò. Purtroppo, Napoli
respinge i suoi figli più eccelsi, preferendo lacchè, delinquenti
e politici...oltrechè i "patrocini" degli sponsors!!!
Lello
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Inviato da
luglio.79
il 19/05/07 @ 01:56
buonanotte
e buon week-end!!! tanti sorrisi fatati x te!!!
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Inviato da
Anonimo
il 20/05/07 @ 10:23
sapete perchè noi napoletani siamo doppiamente
stronzi? perchè diamo pure il deretano allo straniero conquistatore,
gli stendiamo il tappeto rosso per farlo entrare a saccheggiare
la nostra casa ed usiamo, come s'è visto, tutta la nostra rabbia,
forza bestiale ed assassina solo contro i nostri stessi compatrioti.
Ci scanniamo fra di noi, invece di difendere, compatti, la nostra
identità, la nostra storia, le nostre città. Ecco perchè da napoletano
amo Napoli ma schifo i napoletani!
Enzo Russo
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Messaggio
N°316 del 15-05-2007 - 09:32
Tags: Cron(i)che Napolitane
"Grande Vomero"...?
INFASTIDITA DAGLI "INCOMPRENSIBILI" FISCHI LA JERVOLINO
Capodanno:
“ Quartiere invaso da delinquenza, smog e spazzatura “
“ Non ha
gradito la
salva di sonori fischi che a più riprese, mentre parlava
chiamata sul palco del Gran Gala di Grande Vomero da un’impacciata
presentatrice che continuava a perdere fogli e a sbagliare nell’assegnazione
dei premi, giustificando il tutto con un sorriso stizzito e col
classico “il bello della diretta“, l’hanno interrotta, ma il Sindaco
di Napoli, Iervolino, doveva ben sapere a cosa andava incontro,
presentandosi per la prima volta, dopo le elezioni amministrative
dell’anno scorso, in pubblico sulla collina. Doveva ricordare
che gli impegni prioritari assunti all’epoca con i vomeresi erano
stati la lotta alla delinquenza, allo smog e alla spazzatura -
commenta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari
-. Non ha avuto neppure l’aplomb del Governatore che, fischiato
recentemente in occasione della mezza maratona, affermò che aveva
sentito solo applausi e che se fischi c’erano stati erano da intendersi
all’americana come un incoraggiamento “.“ Come testimonia la cronaca
quotidiana – ricorda Capodanno -, il Vomero è afflitto dall’escalation
della delinquenza, organizzata e delle baby gang, mentre il sistema
di videosorveglianza, promesso da anni, ancora non decolla e l’intero
quartiere è immerso in una nuvola perenne di smog perché non viene
varata la zona a traffico limitato. Inoltre le strade sono sommerse
un giorno sì e l’atro pure da montagne di maleodoranti rifiuti,
che peraltro stanno creando gravi problemi igienico-sanitari con
i proliferare di insetti ed animali portatori di malattie letali
per l’uomo “. “ Il sindaco, al contrario del presidente della
Provincia di Napoli e dell’assessore al turismo della Regione
Campania che hanno dato forfait, dopo aver manifestato lo scarso
gradimento all’accoglienza ricevuta in piazza Vanvitelli, scesa
dal palco, è andata subito via, portandosi anche il codazzo di
personaggi che l’accompagnano abitualmente nelle sue uscite -
prosegue Capodanno -. E non si è persa niente, perché Grande Vomero
ha festeggiato il decennale con una manifestazione decisamente
sottotono, scialba ed approssimata. Tutto appariva improvvisato
al punto che venivano assegnati i riconoscimenti sbagliando i
destinatari. Addirittura nel finale, dovendo far fare la passerella
ad un consigliere regionale arrivato all’ultimo momento e non
sapendo più chi premiare, si è richiamato sul palco un giornalista
già premiato in precedenza “. “ Insomma – conclude Capodanno –
una manifestazione sottotono da archiviare, qualcosa a meta tra
la fiera delle vanità e la sagra paesana, con tanto di venditori
ambulanti intorno all’area recintata. Un’iniziativa, sponsorizzata
con pubblico danaro, che di certo non da alcun lustro al quartiere,
restando solo i disagi di un fine settimana da girone infernale
per il traffico aggravato proprio dalla chiusura di buona parte
della piazza. Anche il momento più emozionante, quello del ricordo
delle vittime della delinquenza al Vomero, è stato guastato dall’inutile
passerella di una pletora di parenti, che sembravano molto più
interessati alla foto con il Sindaco piuttosto che alla memoria
del congiunto scomparso “.
da Comitato Valori Collinari - Vomero (Napoli)
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 3
riferimento
Inviato
da vocedimegaride
il 15/05/07 @ 09:52
Anche questa storia di premi e premiolini,
di "nullità" che si premiano tra loro ad ogni "premio", dovrebbe
cessare! Ognuna di queste manifestazioni, ben lo sappiamo, è priva
di originalità, motivazione e cultura, perchè serve solo ad accorpare
sponsors e patrocinii (a soldi) delle istituzioni locali, per
la gioia delle tasche dei narcisisti organizzatori: i soliti "parrocchiani"
che la congrega al potere privilegia SEMPRE!
marina
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Inviato
da Anonimo
il 15/05/07 @ 10:48
Infatti, io mi chiedo sempre CHI ed in virtù
di QUALE potere decisionale e di giudizio critico assegna riconoscimenti
fattici passare per PUBBLICI ad ALTRI. Tutto questo danaro non
si potrebbe spendere, come fanno in altre città, per adottare
un monumento, una strada, un giardino? Non sarebbe più utile?
Camminando per Napoli, si nota uno spreco indegno per allestimenti
moderni, privi di senso artistico e identitario che fanno a cazzotti
con i meravigliosi tesori architettonici (abbandonati all'ingiuria
del tempo e all'offesa del vandalismo) che richiamano da tutto
il mondo visitatori e amanti dell'arte. Comunque, se Premio dev'essere,
personalmente premio La Voce di Megaride per l'amore, la forza
e la cura che ha destinato fino ad ora, con competenza, al risveglio
di un orgoglio meridionale ed a questa città Cenerentola. Ho molto
apprezzato le interviste video, soprattutto quella ai ragazzi
del nord in visita a Napoli. Altro che Premio!
Megaride sindaco di Napoli!
carmine
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Inviato da Anonimo
il 15/05/07 @ 13:13
ma è stata premiata pure Tosca D'Aquino
per la magistrale conduzione della serata?
Enzo Russo
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Messaggio
N°301 del 05-05-2007 - 19:23
Tags: Cron(i)che Napolitane
Sangue, razzismo, autocritica
Marina
Salvadore
agenzie adnkronos
di qualche ora fa: Napoli: operaio litiga con un polacco e uccide
la sua bimba di 6 anni. Dopo essere stato messo ko, Alessandro
Riccardi è andato a casa dell'uomo, a San Paolo Belsito, e ha
aperto il fuoco colpendo la piccola Carolina Napoli 5 mag. (Adnkronos/Ign)
- Finisce in tragedia una lite davanti a un bar: protagonisti
due italiani imparentati tra di loro e due polacchi. A scatenarla
la confusione e il rumore provocati dai due stranieri forse ubriachi.
E' così che tra i quattro finisce a botte. Ma è solo il promo
round. Poco dopo, infatti, uno dei due italiani finito ko impugna
la pistola va a casa del polacco che lo aveva malmenato e spara.
Ma i due proiettili colpiscono Carolina, la figlia di 6 anni del
polacco, che muore sul colpo. E' successo ieri sera intorno aslle
22,30 a San Paolo Belsito, nel nolano (Napoli), davanti a un bar
situato al centro del paese. Dopo le botte, uno dei due italiani,
Alessandro Riccardi, 32 anni, operaio incensurato, ha meditato
la vendetta: si è procurato una pistola e si è precipitato nella
casa in via Santarelli di uno dei due polacchi con i quali aveva
litigato. L'uomo avrebbe aperto il fuoco due volte, probabilmente
voleva solo spaventare l'altro. Così ha mirato verso il basso.
E ha colpito la piccola Carolina. Il proiettile è penetrato nello
zigomo della bimba uscendo dalla nuca. Un secondo colpo ha ferito
la piccola ad un braccio. I soccorsi sono scattati immediatamente,
Carolina è stata portata all'ospedale civile di Nola, ma non ce
l'ha fatta. Subito dopo la tragedia il presunto assassino si è
dato alla fuga. I carabinieri di San Paolo Belsito hanno cominciato
a ricostruire l'intera vicenda fin da subito identificando i protagonisti
prima della rissa poi della sparatoria in via Santarelli. Così
nella notte messo alle strette il presunto assassino che, sentendosi
ormai braccato, si è consegnato ai militari. Agli investigatori
il presunto assassino non ha raccontato il modo in cui si è procurato
l'arma. La pistola intanto è stata recuperata nella notte in una
zona di campagna alla perifieria di San Paolo Belsito. Per Riccardi
il pm Antonella Fratello ha disposto il fermo. L'accusa nei suoi
confronti è di omicidio e di porto illegale di arma clandestina.
Non si è ancora spenta l'eco razzista anti-rumena per l'assurda
morte di Vanessa, vittima di una coetanea anagraficamente proveniente
da uno di quei Paesi la cui "cultura" reputiamo ostile, barbara,
mercenaria. Da lì, è scattata la caccia all'untore, generalizzando
beceramente sull'etnia di immigrazione della giovane "assassina".
Premettendo che, generalmente, è quando si esce accompagnati da
un coltello o una pistola (fenomeno più in voga presso i nostri
compatrioti) che si manifesta la propria identità arrogante, assassina
e mafiosa, laddove un ombrello, in un giorno di pioggia, non è
quasi mai un'arma votata all'uso criminale, saremmo - piuttosto
- quasi tutti concordi nello stabilire che i DELINQUENTI non hanno
bandiera ne' anagrafe, per non scadere nelle anacronistiche e
razziste paturnie lombrosiane delle quali, soprattutto noi meridionali,
dovremmo avere memoria imperitura. Un assassino è tale lungo ogni
coordinata geografica ed è in virtù dei reati commessi che "andrebbe
severamente punito"; uso il condizionale, poichè è recente la
notizia che l'assassino della 17enne di Verbania che lo scorso
settembre guidava velocemente contromano ed in stato di ubriachezza
impattando il motorino con la giovane, è già "libero e bello",
dopo una condanna a soli 17 mesi con patteggiamento (s'è fatto
in totale solo 20 gg. di carcere). Quanto vale la vita di una
ragazza in fiore? A quanto pare, molto ma molto meno della vita
di un delinquente, che resta - di qualsivoglia etnia in questo
Paese di Bengodi - l'unico destinatario di benevolenza e tolleranza
pubbliche, di buonismo e pietismo, di melliflua carità spacciata
dal regime perfidamente per "cristiana", destinatario di perdoni
tempestivamente coatti e d'obbligo presso le famiglie distrutte
delle innocenti vittime. Orbene, su Doina, la "rumena" pesa tutta
l'aggravante della xenofobia (ndr. l'assassino di Verbania è originario
del Marocco; i criminali della strage di Erba sono lombardi; i
Savoia assassini d'Italia sono, appunto, della Savoja...tutto
il mondo è paese...)... ma che dire dei delinquenti nostrani,
di quelli anche in fasce? Che dire dei napoletani con le fette
di prosciutto sugli occhi, che si aggregano alle proteste xenofobe...
che si permettono ancora di gridare "MAMMALITURCHI"; loro, che
si covano in seno mostri autoctoni, come quel "campione identitario"
che oggi ha ucciso una piccola bambina polacca, emigrata in questa
terra senza più Dio, senza più umanità, ch'era con la famiglia
alla ricerca di una banale, possibile quotidianità fatta di vitto,
alloggio, nostalgia ed umiliazioni, per mettere insieme pranzo
e cena, una bambola ed un triciclo? Eppure, continuiamo ad esportare
emigranti da questo Sud; dovremmo ben sapere essere solidali con
chi arriva disperato... come lo erano i nostri nonni, quaggiù
da noi, partiti col vapore. Invece, no: è guerra tra poveri, di
pane o di spirito: la più cruenta, come quella che si verifica
nelle fogne, tra le comunità in crescente sovrannumero dei ratti.
Una lotta per l'affermazione tribale! La Legge "del più criminale",
grazie anche alla gloriosa cultura GUAPPA che appesta il nostro
DNA Meridio, in mancanza di una Legge di questo Stato che punisca
senza mezzi termini crimini quali la vessazione, la xenofobia
e l'omicidio, si afferma aggressiva e grossolana, tra un Condono,
un'Amnistia ed altre "Grazie" che neppure i Santi - vittime quasi
sempre di vessatori ed assassini - concederebbero dall'alto del
Cielo. Il primo passo, caro "meridio" Mastella, sarebbe quello
di legiferare che il CRIMINALE non ha Patria se non quella della
"Patria Galera" sul suolo ove perpetua i suoi crimini; combattere
la xenofobia, per evitare ulteriori massacri che non siamo in
grado di fronteggiare; stipare nei fondachi gli assassini, buttando
la chiave, così da scoraggiare chi vorrà emulare le virili gesta
di uno dei soliti "assistiti sociali" di questa zozza società,
figlia dell'Italia Unita dai massari delle baronìe e dai massoni;
la MAFIA che ancora oggi assicura al prestigio delle costosissime
urgenze finto-interventiste della Politica nazionale, immani greggi
di capre che si scornano, utili a mantenere selvatico, sterile
e ingovernabile pure dal Feroce Saladino quell'eterno bacino depresso
d'Itaglia, che profuma invero del più pingue tesoro degli investimenti
e fondi per "monnezza" e "sicurezza"... con l'annesso stuolo di
enti, commissari, consulenti... Non è la prima volta che a Napoli
si uccide un bambino, per colpire un padre. Quasi sempre, per
casi del genere si parla di morte accidentale, com'è accaduto,
forse, per la 17 di Verbania che tornava a casa lungo la sua strada,
impattandosi con un ubriacone che andava contromano?...Com'è accaduto,
forse, nella faccenda di quel dannato ombrello italiano in mani
rumene? Provate per un attimo ad immaginare quale polverone si
sarebbe sollevato se, oggi, in provincia di Napoli, fosse stato
un operaio polacco ad ammazzare "accidentalmente" una bambina
napoletana.
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 6
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 05/05/07 @ 20:31
Pillola dell'ultim'ora: Nel quartiere San
Pasquale a Chiaia, due addetti comunali che avevano appena stretto
una ganascia alla ruota di un'auto in sosta vietata, sono stati
circondati da circa 30 concittadini (tutti proprietari dell'auto,
possibile), pestati a sangue, con calci e pugni. W il Rinascimento
di Bassolino!!!!
__________________________________
Inviato da Anonimo
il 05/05/07 @ 20:34
perchè non esiste alcuna amnistia per chi
è stato condannato all'ergastolo di un ufficio statale a 800 km.
dalla propria casa?
M.S.
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Inviato
da Anonimo
il 05/05/07 @ 20:44
Che nostalgia dei bei tempi di quando il
malvivente napoletano era quel mariuolo munito solo del piede
di porco...quali coltelli? quali pistole?...Ah! si stava meglio
quando si stava peggio!
Lello
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Inviato
da terranuova0
il 05/05/07 @ 20:46
Di questa bambina ne parleranno pochi: tanto
è solo una straniera senza volto! Se fosse successo l'inverso
avremmo avuto la caccia alla strega polacca! UMANITA': DOVE CA...TI
SEI CACCIATA!
Antimo Ceparano
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Inviato
da Anonimo
il 05/05/07 @ 21:44
E' vero, molti stranieri vengono a delinquere
in Italia proprio per l'assenza di certezza della pena e per questo
sistema di giustizia edulcorato e labile ma la colpa è, secondo
voi, dei delinquenti stranieri o del nostro sistema? In Spagna,
dove ognuno crede che sia in atto il disordine sociale ed il lassismo
dei costumi, c'è una forza di Polizia ch'è autorevole, severa
e...guai a chi ci capita sotto!
Carmine
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Inviato
da Anonimo
il 08/05/07 @ 12:39
Come sempre, fanno più notizia i delinquenti
e non le loro vittime! E' assurdo che nei tg nazionali e locali
si continui ad insistere sul "confermato fermo" dell'assassino
della piccola Karolina, considerato che essendosi costituito egli
stesso immediatamente dopo aver commesso il reato, è palese l'iter
giudiziario. Sconvolge, invece, l'assenza di notizie circa i destini
della famiglia della piccola Karolina, laddove per solidarietà
si è inteso solo sottolineare che le spese per le esequie saranno
a carico della Regione - anche questa, notizia ovvia che non può
ripulire la facciata all'istituzione COLPEVOLE di tanto disagio
sociale e costantemente "assente" - monetizzando schifosamente
alla stregua di un "risarcimento" l'immenso dolore ed il vuoto
disumano di questi nostri fratelli polacchi che hanno deciso di
ritornare nel loro Paese, con tutte le difficoltà che incontreranno...
di certo, però, inferiori a quelle incontrate nel nostro mitizzato
Paese d''o Sole dove " 'e figli so' piezze 'e core! " ed i napoletani
"hanno il cuore in mano!"... Della piccola Karolina ci si scorderà
prestissimo; anzi... non appartiene già più alle cronache napoletane...forse
perchè il ricordarla fa rimordere atrocemente la coscienza, a
chi continua a promuovere l'immagine di una Napoli disneyana che.....non
esiste più!
M.S.
______________________________________
Messaggio
N°270 del 19-04-2007 - 20:10
Tags: Cron(i)che Napolitane
Dobbiamo SEMPRE distinguerci!
da Ufficio Stampa Nauticsud
ESCALATION
DI FURTI ALLA MOSTRA D'OLTREMARE
Tre furti nella notte negli stand del Nauticsud, il salone nautico
in svolgimento in questi giorni alla Mostra d'Oltremare: allo
stand della ditta Daniel Sport e della Nautica Cesare, sono state
sottratte attrezzature nautiche ed in quello dei Cantieri Rizzardi
addirittura è stato rubato senza scasso un gigantesco televisore
al plasma dalla grandezza di 46 pollici per il cui trasporto occorrono
due persone ed un'autovettura. Tutto questo indisturbatamente
sotto gli occhi delle due Società di Vigilanza: Azzurro Service
e La Leonessa, le imprese incaricate dall'organizzazione di aggiungersi
a quella preposta dalla Mostra d'Oltremare, a causa della forte
escalation di furti che si verificano puntualmente da un paio
di anni durante le manifestazioni fieristiche all’interno della
Mostra. L'ultimo episodio accaduto questa notte ha creato ulteriore
sgomento tra gli espositori che hanno creduto fortemente nel rilancio
del Salone Nautico Napoletano.
Ufficio stampa Nautic Sud 3382635199 – 3925657392
Email: ufficiostampa@nauticsud.info
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 0
riferimento
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Messaggio
N°226 del 26-03-2007 - 14:52
Tags: Cron(i)che Napolitane
Pazzesco!
Lo Stato confisca i beni ai clan, i comuni si fanno confiscare
i beni dai camorristi.
“Lo Stato
confisca i beni ai clan ed i comuni, poi, si fanno confiscare
i beni dai camorristi”. La denuncia è del Consigliere comunale
di Alleanza Nazionale, Vincenzo Moretto, che torna alla carica
dopo aver chiesto inutilmente, nel corso del consiglio comunale
di martedì scorso, la sospensione della delibera in merito alle
osservazioni della Regione sugli immobili di proprietà comunale
da dismettere. “Durante l’assise ho chiesto di sospendere la delibera
per dare modo al comune di conoscere esattamente quanti sono gli
occupanti illegittimi che risiedono negli immobili di proprietà
comunale che si vogliono vendere e per i quali, vedi lo scandalo
di Ponticelli, è in atto un’azione penale da parte della Magistratura.
Si corre il serio rischio” – ha aggiunto Moretto – “che coloro
che sono stati cacciati non riusciranno mai a comprare l’alloggio
perché non si sa neppure dove sono andati ad abitare. I beni confiscati
alla criminalità organizzata restano in gran parte inutilizzati
a causa delle lungaggini burocratiche permettendo a volte ai clan
camorristici di continuarne a trarne profitto. È quanto ha denunciato
Giuseppe Gambale, assessore alla legalità del comune di Napoli,
che ha portato all’esempio di un appartamento confiscato ai clan
ma che non viene ancora consegnato all’ente locale e la vedova
del capoclan ne riscuote ancora gli affitti. Se al comune di Napoli
conosco il problema” – si chiede il consigliere Moretto – “perché
poi in Consiglio hanno votato la delibera? Solo in Campania succedono
queste cose. La Campania è al secondo posto per numero di beni
sequestrati ai clan, ma questi non vengono assegnati o, come nel
caso degli immobili comunali abitati da affiliati ai clan (che
sono entrati nelle abitazioni cacciando con le cattive le persone
perbene che ne avevano diritto), si corre il serio rischio di
vendere legalmente le case ai clan ed ai loro affiliati.
Pazzesco!”
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 1
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Inviato
da Anonimo
il 26/03/07 @ 23:44
Se io fossi Woodcock e lavorassi a Napoli,
indagherei sulla GESTLINE!
Giuseppe
________________________________
Messaggio
N°225 del 26-03-2007 - 14:40
Tags: Cron(i)che Napolitane
Monnezza
mia sì generosa e bella!
agenzia ANSA Napoli.
Rifiuti, nuova
legge regionale. Il Consiglio regionale della Campania, presieduto
da Sandra Lonardo e, nell'ultima parte dei lavori della seduta,
dal vicepresidente Gennaro Mucciolo, ha approvato a maggioranza
(favorevoli 30, contrari 7, astenuti 3), con il voto contrario
dei consiglieri della Casa delle Libertà e l'astensione dei consiglieri
Antonio Scala (Ids) e Gerardo Rosania (Prc) (la presidente Lonardo
si astiene sempre nel voto per prassi istituzionale) il progetto
di legge "Norme in materia di gestione, trasformazione, riutilizzo
dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati". La legge approvata
dal Consiglio regionale della Campania nella seduta odierna disciplina
la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, la messa in sicurezza,
la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati sul
territorio regionale. E ancora, individua le funzioni e i compiti
amministrativi che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale,
disciplinandone l'organizzazione e le modalità di svolgimento;
determina, in applicazione dei principi del decentramento funzionale
e di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza di cui all'art.
118 della Costituzione, le funzioni e i compiti amministrativi
il cui esercizio è conferito dalla Regione alle Province e ai
Comuni ovvero alle loro forme associative. Le finalità individuate
sono: prevenire, governare e ridurre la produzione dei rifiuti,
incentivare, potenziare e agevolare la raccolta differenziata
dei rifiuti urbani e speciali, adottando con priorità le misure
dirette al recupero dei rifiuti mediante riutilizzo, riciclo e
ogni altra azione diretta a ottenere da essi materia prima secondaria;
incentivare la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti,
privilegiando forme di trattamento che ne consentano il recupero
e l'utilizzo produttivo, conseguendo l'obiettivo della minimizzazione
dell'impatto ambientale connesso allo smaltimento. Si punta, ancora,
a diminuire, mediante idonei e certificati trattamenti, la pericolosità
dei rifiuti; contenere e razionalizzare i costi di gestione del
ciclo dei rifiuti, valorizzando, mediante attività concertative
a scala territoriale, la capacità di proposta e di autodeterminazione
degli enti locali, incentivandone la partecipazione attiva nelle
procedure di predisposizione, adozione, approvazione e aggiornamento
dei piani di gestione dei rifiuti; garantire l'autosufficienza
regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani. Tra gli obiettivi
della legge ci sono quelli di individuare forme di cooperazione
tra i vari livelli delle autonomie territoriali; promuovere le
attività finalizzate al miglioramento delle conoscenze e delle
capacità di intervento e regolamentare le fasi fondamentali a
un effettivo recupero della frazione organica da rifiuto; superare
lo stato di emergenza nei settori della gestione dei rifiuti e
provvedere alla bonifica e al ripristino ambientale dei siti inquinati.
La legge prevede la costituzione, presso l'Agenzia regionale per
la protezione ambientale, della sezione regionale del catasto
dei rifiuti, articolata su base provinciale ovvero di ambito territoriale
ottimale, ed istituisce un osservatorio regionale sulla gestione
dei rifiuti, la cui definizione viene definita dalla Giunta regionale
entro trenta giorni dalla entrata in vigore della legge, sentita
la Commissione consiliare competente in materia. Essa fissa le
competenze e le funzioni della Regione in materia, tra cui la
predisposizione, l'adozione e l'aggiornamento, sentiti le Province,
i Comuni, le Autorità d'Ambito e le associazioni ambientaliste
nazionali maggiormente rappresentative, dei Piani regionali in
materia: il Piano regionale di gestione dei rifiuti, in conformità
alle disposizioni del D.lgs. 152/06 (che definisce, tra l'altro,
le condizioni e i criteri in base ai quali, gli impianti per la
gestione dei rifiuti, a eccezione delle discariche, possono essere
localizzati nelle aree destinate a insediamenti produttivi e la
tipologia e il complesso degli impianti di smaltimento e di recupero
dei rifiuti urbani da realizzare nella regione, la tipologia e
il complesso degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti
urbani, le iniziative dirette a favorire il recupero dai rifiuti
di materiali e di energia, in conformità con quanto prevede il
D. lgs. 152/06 e successive modificazioni). Ci sono, poi, il Piano
regionale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi;
il Piano regionale delle bonifiche delle aree inquinate ( a questo
proposito la norma prevede che la regione possa concedere contributi
fino al 100% del costo complessivo a favore di soggetti pubblici
che attuano interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino
ambientale di aree pubbliche). I piani vengono adottati dalla
Giunta regionale, sentita la conferenza permanente Regione-Autonomie
locali e le Comunità d'Ambito. La legge istituisce, altresì, gli
Ambiti Territoriali Ottimali, che, in sede di prima applicazione
della legge, coincidono con le circoscrizioni provinciali; per
ogni ambito territoriale è istituito un consorzio obbligatorio,
denominato Autorità d'Ambito, costituito dai Comuni e dalla Provincia
o dalle Province in cui ricade il territorio dell'Ato. L'autorità
d'ambito esercita le funzioni ad essa assegnate dal D.lgs. 152/2006;
affida il servizio di gestione integrata dei rifiuti in conformità
alla vigente normativa comunitaria, statale e regionale; adotta
il piano d'ambito e il programma di interventi, tra cui, l'installazione,
nei Comuni con popolazione superiore ai diecimila abitanti, di
una stazione ecologica attrezzata per il deposito temporaneo delle
frazioni differenziate di rifiuti solidi urbani. Le autorità d'ambito,
inoltre, organizzano il servizio di raccolta in modo da incrementare
quantità e qualità tali da assicurare il raggiungimento degli
obiettivi di raccolta differenzia e ricevono contributi regionali
al fine di incentivare lo sviluppo dei servizi, la realizzazione
di strutture per la raccolta differenziata nonché il conseguimento
di livelli più elevati di tutela ambientale. La Giunta regionale
individua, altresì, contributi da parte dei soggetti affidatari
del servizio integrato a favore dei Comuni sede di impianti.
Cosa
prevede la nuova legge?
Le Autorità d'Ambito istituiscono un consorzio
obbligatorio la cui assemblea è composta dal presidente della
provincia e dai sindaci o loro delegati; ogni comune ha diritto
ad un voto ogni diecimila abitanti fino ad un massimo di trenta
voti, i comuni con popolazione inferiore a diecimila abitanti
hanno, in ogni caso, diritto a un voto. La legge prevede, inoltre,
che la nomina dei componenti dei consigli di amministrazione degli Ato è subordinata alle norme previste dal Testo unico degli Enti
locali (D. lgs. 267/2000) e non devono aver riportato condanne
penali passate in giudicato. La legge definisce, altresì, le competenze
e le funzioni delle Province e dei Comuni, stabilendo che compete
alle prime il controllo e la verifica degli interventi di bonifica,
la verifica e il controllo periodico su tutte le attività di gestione,
intermediazione e commercio dei rifiuti, l'individuazione, entro
novanta giorni dalla entrata in vigore della legge, delle zone
idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento
dei rifiuti, sulla base di Piano territoriale di coordinamento
provinciale, ove adottato. I Comuni concorrono, nell'ambito delle
attività svolte a livello di ambiti territoriali ottimali, alla
gestione dei rifiuti urbani e assimilati, fino all'inizio dell'attività
dei soggetti gestori del servizio (Ato). È previsto, inoltre,
che ai comuni sede di impianti per il trattamento dei rifiuti
urbani é dovuto un contributo da parte dei soggetti affidatari
del servizio integrato e che sia la Giunta a definire, in base
alla qualità e alla quantità degli impianti, l'entità di tale
contributo e la suddivisione L'art. 21 fissa i requisiti tecnici
degli impianti che sono ubicati nelle zone individuate dalle province;
questa norma prevede, inoltre, che l'ubicazione delle aree destinate
esclusivamente alla raccolta differenziata spetta alle province
che le individuano in aree e complessi industriali dimessi o in
disuso; l'art. 22, gli obiettivi di riduzione del conferimento
di rifiuti in discarica che devono essere fissati dalla Regione
attraverso un programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili
da allocare in discarica. La legge prevede, inoltre, che la Regione
promuova accordi con i Comuni e le Province per una serie di iniziative
per ridurre la produzione dei rifiuti e per il loro recupero,
come campagne informative ed educative rivolte alla popolazione
per la divulgazione e la incentivazione della pratica del compostaggio
domestico e per l'utilizzo negli uffici pubblici di materiali
riciclati. La legge prevede, inoltre, che il personale in servizio
presso l'Arpac, in servizio proveniente dall'ufficio del commissario
delegato di cui all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei
Ministri del 18 marzo 1996 n. 2425 e successive modifiche e integrazioni,
nonché quello degli enti pubblici convenzionati con il commissario
delegato e quello di cui all'ordinanza del Ministro dell'Interno
n. 3100 del 2000, che ha maturato almeno 24 mesi di servizio alla
data di pubblicazione della legge, è ammesso a partecipare con
la riserva del 50% dei posti, ai concorsi banditi dall'Arpac.
Inoltre, al personale utilizzato nei servizi per la gestione dei
rifiuti la legge prevede che si applichino le disposizioni nazionali
in materia. Infine, particolare attenzione è dedicata dalla legge
alle campagne di comunicazione e di informazione sociale in materia
che la Regione dovrà attivare. La legge stanzia un milione di
euro per la sua attuazione per l'anno in corso (ANSA). nota della
redazione: il milione di euri stanziati dalla nuova Legge è da
aggiungere ai 15 milioni di euri da pagare alla Germania per lo
smaltimento dei nostri rifiuti? Ammesso che 1 milione sia da questa
cifra detraibile, i restanti 14 milioni da dove verranno prelevati?
Non esiste forse una contraddizione tra le ordinanze comunali
di Napoli e le legiferazioni della Regione Campania? Illustrissimo
Signor Pico della Mirandola, ci appelliamo alla Sua eccelsa mente
analitica e matematica per capirne di più circa la farraginosa
amministrazione dei Vassalli, Valv-assassini e Valv-assessori
del nostro rejetto "Contado".
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 1
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Inviato
da vocedimegaride
il 26/03/07 @ 20:36
Quando avranno inquinato l'ultimo fiume,
abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo
pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro
accumulato nelle loro banche. Toro Seduto (Sioux Tatanka Iyotake)
___________________________
Messaggio
N°189 del 02-03-2007 - 17:05
Tags: Cron(i)che Napolitane
Baby
gangs indigene
di Gennaro Capodanno pres. comtitato Valori Collinari
La notizia
di oggi ( Adnkronos ): “ Una baby gang e' stata sgominata dalla
polizia al Vomero, quartiere collinare di Napoli. Gli agenti del
locale commissariato hanno arrestato, con l'accusa di aver rapinato
un venditore ambulante, 7 minori di un’età compresa tra i 14 e
i 17 anni. I sette sarebbero entrati in azione ieri sera nella
centralissima via Scarlatti. Rapide le indagini del commissariato
Vomero: i 7 sono stati arrestati e condotti al Centro di prima
accoglienza dei Colli Aminei “. Il commento: da cittadino, da
docente, da napoletano, da vomerese non posso che esprimere tutto
il mio sgomento e la mia rabbia. Se sette ragazzi tra i 14 e i
17 anni, nel quartiere dove sono nato e sono sempre vissuto, invece
che andare a scuola, studiare o dedicarsi alle tante sane attività
idonee alla loro età, si organizzano per rapinare un venditore
ambulante, vale a dire una persona che passa buona parte della
giornata per strada nel tentativo di guadagnarsi quanto sufficiente
per la sopravvivenza, vuole dire che in questi giovani i valori
di carità, di solidarietà, di fratellanza, oltre a quelli di legalità
e di giustizia, non esistono più. Se le forze di polizia invece
che dedicarsi, come dovrebbero fare, alla lotta alla delinquenza
organizzata, alla camorra, devono occuparsi delle baby gang e
se questo avviene in un “quartiere bene” come viene definito il
Vomero, vuol dire davvero che “Napoli è perduta”. Mi auguro che
questa bruttissima notizia non resti un semplice fatto di cronaca
ma faccia riflettere i nostri governati sia a livello nazionale
sia a quello locale sulla drammaticità della situazione del capoluogo
partenopeo, rispetto alla quale occorrono interventi ben più consistenti
e mirati, principalmente di tipo preventivo, oltre alle postazioni
per la videosorveglianza che al Vomero stanno facendo la loro
comparsa, con lavori che però procedono a rilento, in questi giorni.
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 3
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Inviato
da Anonimo
il 03/03/07 @ 00:42
Caro Gennaro Ti meravigli ancora di quanto
accade attorno a noi ... ma da tuo coetaneo posso senz'altro ricordarTi
che i Nostri Professori avevano l'Autorità di "mortificarTi" davanti
a tutta la classe e sollevandoTi per un orecchio accompagnarTi
dietro la lavagna ... i nostri GENITORI con una sola occhiata
Ti mettevano in difficoltà e Ti riportavano alla "Ragione" ...
oggi per quanto leggo o vedo in televisione gli insegnanti hanno
le mani legate, non possono chiamare nemmeno CRETINO chi invece
meriterebbe di essere preso a calci in C..O ... gli stessi Genitori
per qualche scappellotto rischiano una denuncia al telefono "AZZURRO"
... l'arroganza dei nostri figli è giunta al punto di pubblicare
su internet le LORO "mirabolanti" nefandezze ... tutto ciò è dovuto
alle NOSTRE debolezze ... noi abbiamo vissuto i tempi POST-BELLICI
... privazioni e quant'altro ... i nostri figli e ovviamente NIPOTI
devono avere TUTTO ... ma questo TUTTO porterà a dei TEMPI, spero
di non viverli, in cui il MORS TUA ... VITA MEA, sarà il quotidiano
per la sopravvivenza ... pertanto "VIVA I VALORI CHE LA NOSTRA
SOCIETA' STA EFFONDENDO AI NOSTRI FIGLI" ... Mauro
__________________________
Inviato
da Anonimo
il 03/03/07 @ 14:15
Aggiornamento notizia: la babygang in questione
è composta da giovani-bene del Vomero e di Chiaia. Hanno dichiarato
di aver aggredito il povero ambulante senegalese "per scherzo"
e sono cascati dalle nuvole quando gli è stato spiegato che si
erano macchiati di un crimine perseguibile per Legge... Beata
innocenza!... Il branco che ha invece assalito e stuprato la compagna
di scuola è strenuamente difeso da quelle merde di genitori che
- fossi io il giudice - sbatterei per primi in galera. Per i loro
figliolini belli e ingenui un esercito di psicologi di regime,
buonista e permissivista, sarà da noi contribuenti pagato per
le opportune cure di reintegrazione sociale delle inconsapevoli,
povere creature. A quando i sani campi di lavoro? marina salvadore
___________________________
Inviato
da Anonimo
il 04/03/07 @ 20:36
(ANSA) - NAPOLI, 4 MAR - Un papa' interviene per fermare una lite
ma viene accoltellato dal genitore del minore con il quale suo
figlio stava litigando. E' avvenuto a Napoli, in via Crispi, zona
'bene' della citta'. Secondo quanto raccontato alla polizia, il
papa' stava cercando di calmare gli animi degli adolescenti, entrambi
minori, quando e' arrivato, sul posto l'altro genitore, armato
di coltello, che lo ha colpito alla gamba destra.Il ferito e'
stato portato in ospedale, guarira' in 10 giorni.
marina
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Messaggio
N°188 del 01-03-2007 - 20:20
Tags: Cron(i)che Napolitane
INURBANITA'
da agenzia TeleradioNews/Gianni Gosta Napoli.
Moretto (AN):
“Vigili Urbani, corpo gestito come azienda di famiglia” “È ora
di finirla con la gestione del Corpo della Polizia Municipale
come se fosse un’azienda di famiglia”. Ad affermarlo è il consigliere
comunale di Alleanza Nazionale e vice Presidente del Consiglio,
Vincenzo Moretto, che punta il dito contro un certo modo di lavorare.
“nel corso degli spostamenti degli Ufficiali Superiori del Corpo,
effettuati lo scorso mese di dicembre” – ha aggiunto Moretto –
“vi sono stati diversi e poco trasparenti fenomeni, come quello
di un Colonnello che, trasferito di sede, si è portato con sé
due giovani Tenenti (del concorso del 1987), di cui una, guarda
caso, è la propria consorte; questi due giovani ufficiali di “strada”
intesa come carriera ne hanno fatto molta, mentre di “strada”,
intesa come servizio sulla strada, invece, ne hanno fatto molta
poca; senza contare che molte auto della Polizia Municipale vengono
utilizzate per scopi non propriamente istituzionali, come farsi
accompagnare per partecipare ad una riunione sindacale o per fare
la spesa. È ora di dire basta. Non voglio” – tiene a precisare
l’esponente di AN – “colpevolizzare chi, quotidianamente, svolge
con encomiabile senso del dovere la propria attività, tanto è
vero che una delle proposte che ho avanzato riguarda il mantenimento
negli uffici della Polizia Municipale del personale non idoneo
facendolo transitare d’ufficio nelle categorie amministrative,
così da liberare nella pianta organica posti di vigile urbano
che verrebbero assegnati a persone più giovani, ma soprattutto
più sane. Sin dal 2004, con l’arrivo dell’ex Questore di Arezzo,
dottor Andrea Bufalo” – ha proseguito Moretto – “si era compreso
che la Riforma della Polizia Municipale non era più rinviabile,
anche se era parso evidente che ad una parte considerevole del
Corpo non piaceva assolutamente, tanto è vero che dopo poco tempo
l’inflessibile ed incorruttibile dottor Bufalo fu costretto a
rassegnare le dimissioni irrevocabili dall’incarico. Nonostante
l’Amministrazione Comunale abbia votato la riforma della Polizia
Municipale, che prevede tra l’altro una maggiore presenza di vigili
urbani sulle strade dell’intero territorio cittadino, dal 2004
ad oggi non si è ancora riusciti a far decollare la Riforma, segno
evidente, questo, che da più parti vi è la manifesta volontà di
ostacolare il nuovo a difesa del vecchio. Per questo motivo” –
ha concluso il vice presidente del consiglio Moretto – “ho presentato
un’interrogazione al Sindaco ed all’assessore alla Mobilità per
conoscere quali provvedimenti si intendono adottare affinché si
eliminino i conflitti di interesse personale e per l’utilizzo
improprio delle auto di servizio; se, in attesa dell’esisto della
Magistratura, non sia il caso di procedere all’adozione di un
atto deliberativo di indirizzo con il quale si stabilisca che
qualsiasi agente della Polizia Municipale che non sia più idoneo
al servizio attivo su strada, transiti d’ufficio nel corrispondente
profilo professionale dei ruoli amministrativi e che verrà utilizzato
nell’ambito degli uffici del Corpo allo scopo di far scendere
in strada quanti più vigili è possibile; se allo stato vi è da
parte dell’amministrazione comunale l’intenzione di procedere
ad eventuali posti vacanti con l’utilizzo del personale comunale
avente titoli di studio idonei, giovane età e buona salute; quali
provvedimenti si intendono adottare affinché il Corpo non venga
gestito come un’azienda di famiglia”.
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 0
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N°169 del 18-02-2007 - 14:12
Tags: Cron(i)che Napolitane
Voglia 'e fatica' zòmpame 'n'cuollo!
Scuole chiuse a Napoli per Carnevale
di Gennaro
Capodanno
Dopo il filone party di San Valentino, è in arrivo un altro
giorno di “riposo” per la maggior parte degli studenti napoletani.
Si tratta dell’ultimo giorno del periodo di Carnevale, che quest’anno
cade di martedì 20 febbraio. Difatti per molti allievi della
scuola pubblica napoletana diventa l’occasione per fruire di
un altro giorno di ferie, visto che in molti plessi scolastici,
con la scusa dei pericoli connessi al lancio di uova marce e
all’uso di bombolette spray, saranno sospese le attività didattiche.
Con grande disappunto dei genitori che andranno comunque a lavorare
visto che si tratta di un normale giorno feriale. Peraltro quest’anno,
tra scioperi e manifestazioni varie, si sono perse già molte
giornate di attività scolastica, per la qual cosa il raggiungimento
dei duecento giorni di lezioni effettive, previsto dalla norma,
potrebbe diventare un vera e propria chimera. Mi domando, inoltre,
che senso ha mettere in campo nella realtà partenopea costose
iniziative, come quella di “scuole aperte”, tanto sbandierate
dalla pubblica amministrazione, se poi le scuole sospendono
le lezioni, senza neppure porre in campo attività alternative,
in giorni nei quali dovrebbero svolgere regolare servizio. Un
dirigente scolastico di un istituto superiore del distretto
42, Vomero-Soccavo, è andato anche oltre. Non contento di lasciare
a spasso gli allievi per il martedì grasso, dopo che il consiglio
d’istituto aveva bocciato la richiesta del comitato degli studenti
di sospendere le attività didattiche negli stessi due giorni,
ha chiuso la scuola nei giorni di lunedì 19 e martedì 20 febbraio,
disponendo la ripresa delle attività per il mercoledì seguente
con inizio alle ore 10,00, invece che alle 8,00. Il tutto per
una derattizzazione interna che, guarda caso, avverrà proprio
nelle stesse giornate nelle quali il consiglio d’istituto aveva
bocciato la sospensione delle attività didattiche. Un Carnevale
molto “lungo” per gli studenti di questa scuola, ma anche un’immotivata
interruzione di un pubblico servizio che potrebbe essere oggetto
delle indagini della Magistratura sia contabile che inquirente.
Peraltro se la Regione Campania avesse ritenuto di dover concedere
il giorno di martedì grasso, come giorno festivo, lo avrebbe
fatto nell’ambito del calendario che ha stilato all’inizio del
corrente anno scolastico. Altra “anomalia”, per così dire, è
il fatto che, per quanto mi risulti, le scuole cosiddette private
faranno regolarmente lezione anche l’ultimo giorno di Carnevale.
Insomma, si tratterebbe semplicemente della scusa per offrire
un altro giorno di “ferie” a studenti e docenti della scuola
pubblica. Sarebbe proprio il caso che gli organi preposti ai
controlli valutassero la legittimità dei provvedimenti assunti,
dopo le opportune indagini ispettive.
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 0
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N°135 del 27-01-2007 - 19:44
Tags: Cron(i)che Napolitane
Napoli:
filobus e tram nuovi fermi in deposito
La “politica di rilancio virtuosa” del sindaco Jervolino
di Gennaro Capodanno
Nei prossimi
giorni Napoli sarà ancora una volta alla ribalta delle cronache,
nella trasmissione de Le iene per l’ennesimo esempio di spreco
del pubblico danaro. Sono stati spesi infatti, a partire dal 1997,
ben 60 milioni di euro per l'acquisto di 87 filobus e di 22 tram
jumbo , ma circa la metà di questi mezzi sono fermi nei depositi
perchè secondo i sindacati la rete elettrica è insufficiente;
mentre secondo i vertici dell’azienda i 50 filobus in circolazione
basterebbero perchè se uscissero anche i rimanenti 37, tutti insieme
finirebbero uno in fila all'altro. Eppure l’attuale sindaco Iervolino,
nel suo intervento in un convegno organizzato il 13 ottobre 2005
a Roma (http://www.dexia-crediop.it/contentfiles/intervento_iervolino.pdf
) , parlando del trasporto su gomma, affermava trionfante: “ Partendo
dalla situazione disastrosa in cui versava il parco macchine di ANM, e della mancanza di risorse finanziarie da investire nel
settore trasporti, nello scorso decennio abbiamo attivato con
i BOC un'operazione finanziaria che ci ha permesso di rinnovare
l'intero parco macchine della città di Napoli. Grazie a quella
operazione abbiamo acquistato a partire dal 1997 oltre 600 nuovi
autobus (oggi ne sono 889), 87 filobus, 22 nuovi tram, 10 minibus
elettrici e 22 minibus ibridi. Oggi la città di Napoli ha un parco
macchine tra i più
nuovi del nostro paese, e i risultati di una
politica di rilancio virtuosa, che ha puntato sulla qualità del
servizio, si iniziano a vedere: nel 2004 sono oltre 580.000 i
cittadini che hanno usufruito del servizio, che raffrontati con
i 220.000 dello scorso decennio, dimostrano un innegabile successo
“. Politica di rilancio virtuosa? E si tengono mezzi costati fior
di quattrini, addirittura, pare, muniti di polizza assicurativa,
buttati nei depositi? Ma mi faccia il piacere, caro sindaco, avrebbe
esclamato il grande Totò.
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 0
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N°130 del 24-01-2007 - 17:26
Tags: Cron(i)che Napolitane
solite cose napoletane
di Gennaro Capodanno pres.Comitato Valori Collinari
Napoli: “nonni
civici” da 13 mesi senza rimborso spese
Dieci anni fa, con la delibera di Giunta municipale n. 5156 del
13 novembre 1997 l’amministrazione comunale di Napoli formalizzava
l’istituzione del servizio di volontariato sociale a favore di
bambini e ragazzi frequentanti le scuole elementari e le scuole
medie, con la creazione della figura del “nonno civico “, cittadini
in pensione o che comunque avevano superato i 57 anni, impegnati
fuori dai plessi scolastici per aiutare gli allievi nel percorso
scuola-casa. Dopo due lustri dalla partenza di questa valida iniziativa
scopriamo che i 630 benemeriti pensionati, per lo più ultrasessantenni,
impegnati nel progetto fuori dai plessi scolastici della Città
non ricevono , da ben 13 mesi, vale a dire dal dicembre 2005,
i 150 euro mensili , ben misera cosa, che, comunque, per un pensionato
rappresentano il riconoscimento, seppure modesto, di un'attività
prestata . E’
semplicemente vergognoso che l’amministrazione comunale
partenopea, la cui gestione in questi anni, si è caratterizzata
per numerosi sprechi, non riconosca il rimborso spese a queste
persone che svolgono un prezioso ed insostituibile servizio sociale.
Nel progetto, che su proposta della direzione centrale per le
politiche sociali ed educative del Comune di Napoli, è stato prorogato
anche per il corrente anno scolastico con delibera di G.M. n.
3940 del 14 settembre 2006, e che fa capo alle Associazione di
Volontariato AUSER, Nuova Solidarietà e ADA, sono coinvolti 630
nonni civici e 17 coordinatori ai quali vengono riconosciuti rispettivamente
6 e 10,33 euro al giorno. Uno scandalo che dura da tempo, con
la complicità di quanti fingono di non sapere e del silenzio-stampa
che è calato su questa emblematica vicenda. Auspico che gli organi
di controllo competenti si attivino immediatamente per chiarire
i molti lati oscuri e per far sì che i nonni civici ricevano subito
tutti i rimborsi sin qui maturati, garantendo che, per il futuro,
il modesto riconoscimento economico, il cui importo andrebbe rivisto
ed incrementato, venga corrisposto puntualmente alle scadenze
mensili.
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3
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Inviato da Anonimo
il 24/01/07 @ 17:51
cito, da un articolo di Maurizio Blondet
che rivendicava circa le plurime pensioni d'oro, CUMULABILI, dei
nostri governanti e amministratori pubblici sui quali NON RICADONO
gli effetti della Legge Dini: "la «riforma delle pensioni»
varata da Dini nel '95 ha già ridotto le pensioni in essere
a quella data, in termini reali, del 30%.Ma non basta.La legge
Dini prevede una «revisione dei parametri» decennale,
che in pratica provoca un calo del 7% ogni dieci anni. La revisione
è in ritardo, doveva essere fatta nel 2005; l'Europa preme,
i pensionati "se la godono". Dunque presto, prestissimo
un altro taglio del 7%."....POVERI NONNI, POVERI PENSIONATI....DOVREBBERO
SCENDERE IN PIAZZA CON I FORCONI!!!
marina
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Inviato da vocedimegaride
il 24/01/07 @ 18:16
Nonni, animali e bambini non sono strumentali
alla crescita economica del paese; già è molto che
li si lasci sopravvivere quando li si vorrebbe eliminare! In compenso,
gran festa al Comune di Napoli dove in pompa magna è stata
ricevuta la finalista campana alla prossima edizione di Miss Italia:
lei, sì, giovane e bella, rappresenta degnamente la città,
secondo la filosofia dell'Immagine che può riscattare Napoli
nell'universo dei mass media, da tempo interessati solo alle brutture
locali! L'"insostenibile leggerezza dell'essere" è
politica del regime degli strafottenti! Forza, Napoli! Sei sull'orlo
del precipizio, basta che tu faccia solo un altro passo avanti!
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Inviato da Anonimo
il 24/01/07 @ 18:28
Certo! I cani sporcano, i bambini rompono
ed i vecchi consumano specie in medicine. Le miss fanno cartolina
e le cartoline fanno promozione turistica. La promozione turistica
richiama tanti turisti da accoppare e derubare nei vicoli. Così
l'economia gira.
Laura Ruocco
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Messaggio
N°127 del 22-01-2007 - 20:04
Tags: Cron(i)che Napolitane
Mal-Comune...
intero gaudio
di Giuseppe Serroni - segr.naz. agenzie fiscali U.G.L.
NAPOLI:
REVISIONE DEL CLASSAMENTO DEGLI IMMOBILI.
PROVE GENERALI DI SPEREQUAZIONE FISCALE.
Dalla ferrea
cortina del silenzio che è stata fatta cadere sulla questione
del decentramento catastale, emergono le prime conferme a tutte
le preoccupazioni che, ormai, solo l’UGL e gli amici di Intesa
continuano a manifestare. Infatti, nonostante i comunicati “rassicuranti”
e grondanti di soddisfazione per la “vittoria” ottenuta, la verità,
quella vera, viene a galla dagli ultimi eventi di Napoli. Questi
i fatti: il Comune di Napoli, in virtù di apposite delibere,
ha incaricato una società privata, il Consorzio ANCI- Cnc
di fare da consulente e da “intermediario” con l’organismo tecnico
rappresentato dall’Agenzia del Territorio, per procedere alla
revisione del classamento di circa 80.000 unità immobiliari
presenti in alcune zone cittadine in via di presunta “riqualificazione”.
Per tale attività, finalizzata all’incremento della pressione
fiscale relativa all’ICI, è stata, infine, stipulata una
convenzione fra tutti e tre i soggetti. In virtù di questa
convenzione, l’Agenzia del territorio, su esplicita indicazione
del Comune di Napoli, ha proceduto a riclassare (e non vogliamo
entrare del merito delle procedure rispettate)decine di migliaia
di immobili, tutti insistenti in una indefinita area urbana intorno
alla linea metropolitana cittadina; non importa se la stessa area
“riqualificata” sia sommersa dall’immondizia, che le strade siano
dissestate e che i pali della luce cadono al primo soffio di vento
causando anche tragedie incomprensibili per chi vive in una città
normale! La normativa presa a riferimento è, stranamente,
non la Finanziaria del 2005 così come correttamente suggerito
dall’Agenzia del Territorio a tutti i Comuni, bensì la
legge n. 662/96 e cioè la finanziaria del 1° governo
Prodi! Ulteriori richiami normativi afferiscono alla legge istitutiva
del Nuovo catasto Edilizio Urbano del 1939! Perché il Comune
di Napoli ha “preteso” il riferimento a queste norme così
datate? Perché furbescamente e non erroneamente, si apre
la strada al riclassamento di tutte le microzone contigue agli
immobili riclassati così che, in maniera silenziosa, in
poco tempo, sarà rideterminato il valore di tutti gli immobili
della Città in “virtù” di un progressivo e consequenziale
bilanciamento del riclassamento! E’ ovvio che proprio questi richiami
“strani” alla vecchia normativa, frammisti ad elementi che invece
afferiscono alle successive disposizioni di legge, anche se non
richiamate nell’avviso prodotto dall’Agenzia del territorio, forniscono
numerosi e qualificanti elementi per le migliaia di ricorsi che
a breve ricadranno sull’Agenzia del territorio. Ma, aldilà
degli sviluppi giudiziari che la vicenda napoletana lascia intravedere;
aldilà dell’attacco alla casa ed alle conseguenze negative
per gli inquilini ed i consumatori che si sobbarcheranno, ovviamente
al termine del processo gli aumenti prodotti, quello che più
ci interessa è la conferma di quanto da sempre l’UGL va
sostenendo: la discrezionalità conferita ai comuni sulla
revisione del classamento e conseguentemente sulla determinazione
del valore estimativo degli immobili, rappresenta un elemento
pericoloso per il mantenimento costituzionale dell’equità
fiscale su tutto il territorio nazionale. Il comune di Napoli,
passando per una società terza, impone scelte tecniche
all’organismo tecnico che dovrebbe essere l’Agenzia del territorio,
non tenendo conto di quanto la stessa agenzia ritiene più
equo e giusto prendere a riferimento e contraddice la presunta
“vittoria” sbandierata dai sindacati amici dell’attuale governo
sulla partecipazione “paritetica” dei comuni e dell’Agenzia sulla
determinazione degli estimi! Questa è la vittoria ancora
oggi proclamata; ma se questo è l’aspetto “equità
fiscale”, facciamo ancora male a preoccuparci dell’aspetto “occupazione”?
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 0
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Messaggio
N°91 del 23-12-2006 - 10:55
Tags: Cron(i)che Napolitane
L'equivoco degli opposti valori
di Antimo Ceparano
Napoli, antivigilia
di Natale 2006.
Gli
uomini inventano categorie, false misure su cui riporre le
loro ragioni , per un niente bandiere considerate simboli
di intere generazioni da quella successive vengono relegate
al ruolo di “mappine” buone solo per asciugare un pavimento
bagnato da poco. E’ stato così per la bandiera rossa
di recente memoria osannata in decine di cortei, di raduni,
di elogi a quel “sol dell’avvenir” che mal s’adattava alla
gelida steppa. Uomini di governo come il ministro D’Alema
e quasi tutta
l’attuale direzione dei D.S. avanzavano alla testa di migliaia
di persone in buona fede, io ero tra quelli, giurando e spergiurando
che l’equità sociale sarebbe stato il futuro di una
generazione assetata di giustizia. Non è stato così.
La legge Biagi è stata voluta dalla sinistra ed ha
preparato le basi per future generazioni senza altra alternativa
che la precarietà economica e sociale (questo solo
per fare un esempio). Le brigate rosse hanno suggellato quella
legge con l’omicidio dei proff. Biagi e d’Antona in modo che
chiunque osasse solo mettere in discussione quelle direttive
economiche potesse incappare nella scomunica democratica (sembra
strano, anche stavolta la mappina è colorata di rosso!).
La Campania di rosso ha visto solo il sangue versato dalla
delinquenza organizzata, e pensare che negli anni a cavallo
tra il ’70 e l’80 si addebitava tutto alla Democrazia Cristiana
come il grande male: in quel tempo i cutoliani sparavano alla
Nuova Famiglia e viceversa e tutti a gridare ai “criminali
democristiani” che non facevano niente per impedire il macello
in atto.
Mi domando: e ora? Chi governa da vent’anni? I
mali
della Campania sono evidenti e non hanno bisogno di essere
clonati all'infinito, così come gli scandali in atto
o appena smessi dal rais di turno.
Dall’altro capo della corda esistono altre alleanze, altri
valori, altre necessità: Malvano, dopo le promesse
elettorali, tace:la destra sembra levitare in
dolce letargo per svegliarsi
in una
primavera prossima a venire, appena si avvertiranno gli olezzi
delle schede elettorali. Eppure le proposte ci sono: basterebbe
indire un forum tra tutti i cittadini portatori di proposte
concrete e qualcosa verrebbe fuori.
Per quanto mi riguarda ho smesso da tempo di usare mappine
colorate di rosso o di nero per aderire al grande progetto
identitario di un meridione che nel mentre recupera le proprie
radici storiche si evolva in una classe dirigente capace ed
in grado di farne il ponte dall’Europa all’Africa, per esportarne
ricchezza, Valori e Solidarietà.
Inviato
da: vocedimegaride Commenti: 1
Inviato da vocedimegaride
il 23/12/06 @ 12:00
Che nostalgia, Antimo, degli uomini veri e ricchi di ideali, sconosciuti alle nuove generazioni lobotomizzate e globalizzate! Nutro sommo rispetto per coloro che, rossi o neri, hanno combattuto per un'idea, quando si avevano a cuore le politiche sociali e sovrano della Nazione era il POPOLO! La destra sociale ed i comunisti erano gli estremi di una catena che per chiudersi necessitava di unire gli anelli; gli opposti finivano con l'intrecciarsi; a volte, pure col somigliarsi. Gli uni, nelle osterie facevano politica scolandosi i "Negroni"; gli altri, nei circoli della bocciofila, programmavano mandando giù del "Sangiovese". Erano i tempi dei personaggi ruspanti di Guareschi: don Camillo e Peppone, che credevano, avevano fede nell'uomo. La cosa più triste e più bella che ho visto in vita mia e che m'ha stracciato il cuore è stata quando, pochi anni fa, cadute le ideologie e gli ideali, scavalcata la democrazia in favore delle lobbies, delle banche e della massoneria con il suo protestantesimo, ho visto in un'osteria del nord due vecchi acerrimi nemici, con gli occhi spenti e muti, giocare a tressette: l'uno scolava un Negroni; l'altro un Sangiovese!
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Messaggio
N°62 del 04-12-2006 - 23:40
Tags: Cron(i)che Napolitane
"Napoli
perduta":Babbo Natale, pensaci tu!
di Gennaro Capodanno
Caro
Babbo Natale,
tu che di questi tempi ti prepari ad accontentare grandi
e piccini, fai un dono anche a me, salva la città
dove sono nato e vivo, la bella Napoli. Salvala innanzitutto
da chi la disam-ministra Napoli è una città
in agonia, dove per poche decine di euro, forse anche
per meno, si uccidono in pieno giorno persone innocenti
per
strada; dove saltano le saracinesche dei
negozi per incendiarli o
per
depredarli, ma non
ci sono kamikaze, solo
estorsori e ladri;
dove
la delinquenza organizzata
arruola i giovani che lasciano la scuola
perché essi non credono più nel fatidico
pezzo di carta, che, oggi, offre solo disoccupazione,
frustrazione e fame, dove i vertici istituzionali
si fregano le mani quando Con un primo cittadino che
sa solo tirare fuori dal cilindro qualche pillola
di saggezza, sulla scorta di un’esperienza di oltre
di mezzo secolo di attività politica - i delinquenti
si ammazzano come bestie tra di loro, non sapendo
come altro fermarli. Ma i politici non vanno mai in
pensione? di un comitato provinciale per
la sicurezza
pensione? di un comitato provinciale per la sicurezza
e per l’ordine pubblico che si riunisce ad ogni quotidiano
ammazzamento, per non risolvere praticamente nessuno
dei problemi per i quali è costituito; di un
Presidente della regione
Campania che si fa chiamare
"governatore ” e che ha caratterizzato un’era
di quasi tre lustri, con un finto rinascimento tra
cumuli d’immondizia, non facendo crescere una nuova
classe dirigente e seminando intorno a se solo il
vuoto più assoluto, di una magistratura che
solo oggi, accampando a scusa le solite disfunzioni
burocratiche e le difficoltà presenti in tutti
i pubblici uffici, sembra dare i primi segni di sussulto
da un atavico letargo durante il quale i delinquenti,
come quelli appartenenti alla gang della spaccata,
per i quali l’ordinanza è giunta a dieci mesi
dalla richiesta, hanno fatto il bello ed il cattivo
tempo, in queste drammatiche condizioni, oramai, solo
tu puoi salvare la “Città perduta”, che noi
tanti napoletani onesti, altrimenti, dovremo a malincuore
lasciare.
Pensaci
tu, Babbo Natale, e, trovandoti, rivolgi anche una preghiera
a tua cugina la Befana. Il
6 gennaio prossimo tanto, ma proprio tanto carbone nero
nelle calze di tutti coloro che, a vario titolo e a vari
livelli, hanno scempiato l’antica ma sfortunata capitale
del mezzogiorno d’Italia.
(immagini Edizioni Grafiche di Mauro Caiano)
Inviato
da: vocedimegaride Commenti: 0
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Messaggio
N°33 del 23-11-2006 - 11:43
Tags: Cron(i)che Napolitane
REPORT ed il consulente del governatore
di Gennaro Capodanno
Confesso che da napoletano che paga la tassa sui rifiuti solidiurbani
per vivere perennemente sommerso, insieme ai miei concittadini,
in maleodoranti cumuli d’immondizia, mi appassiona poco la
polemica scatenata dal servizio di Report, anche con la “ciliegina”
del turpiloquio del Governatore della Regione Campania per
la domanda “non concordata” sulle consulenze esterne. Meno
ancora mi appassiona la vicenda sulle presunte scuse del giornalista
che ha curato il servizio al direttore del dipartimento delle
Scienze ambientali della seconda università degli studi
di Napoli. Si tratta di un collega, visto che anch’io ho conseguito
una laurea in ingegneria chimica nel lontano 1972, con il
massimo dei voti e la lode, benché, pur iscritto in
vari albi professionali, compreso quello della Regione Campania,
non abbia mai ricevuto da quest’ultima alcun incarico, fosse
pure di qualche centinaio di euro. Questo collega, docente
universitario,risulta iscritto nell’albo speciale dell’ordine
degli ingegneri di Napoli, riservato ai docenti universitari
che hanno optato per il tempo pieno, in base alle norme dettate
dal DPR 320/80 e dalla legge158/87 (http://www.ordineingegnerinapoli.it/albo/albprof.htm).
La scelta volontaria di tale regime, a differenza di quello
a tempo definitivo, dovrebbe comportare l’incompatibilità
con lo svolgimento di qualsiasi attività professionale
e di consulenza esterna, con l'assunzione di qualsiasi incarico
retribuito e con l'esercizio del commercio e dell'industria.
Uso il condizionale perché è notorio che questa
scelta viene in Italia frequentemente dribblata con l’uso
di vari escamotage, anche per l’assenza dei necessari controlli.
Mi auguro che il collega, docente universitario a tempo pieno,
non ritenga, come ha dichiarato in occasione della denuncia
dei 500mila euro, versati ai vari dipartimenti universitari
per consulenze che evidentemente, come è sotto gli
occhi di tutti, non hanno prodotto i risultati sperati, non
voglia anche in questo caso ribadire, come ha dichiarato oggi
su di un quotidiano cittadino, “ che l’argomento sia di poco
interesse nella tragicità della emergenza dei rifiuti
campani, che necessità di attenzione e di azioni concrete
su ben altri fronti “. Non potremmo sopportare che oltre al
danno dobbiamo subire anche la beffa.
Inviato
da: Gennaro Capodanno
Commenti: 1
Inviato
da vocedimegaride
il 23/11/06 @ 12:00
Caro Rino, probabilmente anche i
500mila euri sono finiti... nella monnezza!!!!
_____________________________________________________ Messaggio
N°5 12-11-2006 - 00:47
Tags: Cron(i)che Napolitane
A
PROPOSITO DEL NUOVO
"PACCO" PER LA SICUREZZA DI NAPOLI
di Marina
Salvadore
Osservateli
bene... quanto sono carini... assisi come quotidianamente
alla tavolata della grande abboffata di carni vive napoletane;
maschere di crocerossini coprono volti di vampiro dalle
bocche larghe e voraci pronte ad azzannare
durante l'ospitata mediatica sanguinolento cibo ad alto
valore proteico... che, quanto i fagioli
- conosciuti peraltro quale "carne dei poveri"-
provoca emissioni a base acido-gassosa ovvero sgradevoli,
aeree pestilenziali "esternazioni". Infatti
questa è "gente" che parla col deretano
o che, solitamente, non ha viso e volto ma solo una
faccia come il c***. Rendono bene, scenograficamente,
questi personaggi in cerca di autore, la satira feroce
(arte indiscussa di sinistra) del più nobile
CENACOLO dipinto in tempi migliori... quelli del Rinascimento
VERO; non certo di quell'altro più recente detto
"napoletano", che la scapigliata avanguardia
sinistra volle imporci quale realtà... dimostratasi
purtroppo "virtuale"... con il nostro vicere'
Bassolino, dopo l'epica decadente della Democrazia Cristiana
con tutti i suoi eroi papponi e immediatamente dopo
i soldi VERI (mai vistisi a Napoli) del G7 del governo
Berlusconi che, in ottemperanza al folklore locale ed
in omaggio alla sceneggiata napoletana, proprio durante
quel faraonico G7 napoletano, sul palcoscenico di quel
teatro mondiale, fu camorristicamente tolto di scena,
con sputtanamento totale dai medesimi squallidi beneficiati...
Ma cadute le ideologie e comprese le inettitudini della
"destra" e le perfidie bulgare della "sinistra"
non vogliamo, oggi, parteggiare per l'una o per l'altra
fazione; fatto sta che dopo aver regnato pressappoco
come Ramsete II, il nostro vicere', con la sua corte
di sguatteri, nani e ballerine, non può più
addurre scuse circa la fatale eredità lasciatagli
dall'amministrazione democristiana, poichè la
Camorra e l'Illegalità, il Degrado e la Declassazione
suburbana del popolino non hanno mai raggiunto vette
così estreme come sotto il suo regno. Il "soggetto"
s'è fumato pure 1 miliardo e ottocento milioni
di euro di fondi che sarebbero serviti per sistemare
la questione MONNEZZA... ha creato con i suoi "parrocchiani"
circa un centinaio di società miste, talvolta
composte da un dipendente e ben 25 consiglieri cadauna...
ha creato in Regione più commissioni che assessorati;
ognuna come una piccola Curia con tanto di papa, vescovi,
cardinali, sacerdoti e chierichetti... segretari di
sottosegretari di consulenti di sottoconsulenze, con
annessi emolumenti, premi a progetto, incentivi, vizi,
stravizi e.. patrocinii et Ave et Gloria Pater... Al
presente, in bella compagnia di tutto il Viminale...
cascato nell'immenso Rinale ch'è diventata Napoli
(e... non ha torto il ruspante Calderoli, perchè
noi schiavi napoletani la pensiamo alla stessa maniera,
anche se ci fa male sentircelo dire dagli "stranieri")
il vicere', bello tronfio, unitamente al Ministro ed
all'autore del nuovo "PACCO PER NAPOLI", Minniti,
sostenuto dalla prima crestina di corte: la sindachessa
che ha bisogno di binocolo al posto degli occhialini
da teatro per vedere tutto l'evidentissimo schifo...
che si ostina pubblicamente a negare... ci ha svuotato
addosso pitali e pitali di banalità e sociologia,
scienza dell'ovvio, riempendo di nulla con i suoi commensali
l'aria già pesante in città. Per favore,
cari signori politici, politicanti e pollivendoli, smettetela
di volerci bene... di accorrere con la ferale stricnina
eutanasiaca al capezzale di Napoli morente; quella Napoli,
con tutto il Sud, che vi fa comodo sfruttare, demonizzandola,
favorendone il degrado in ogni campo... poichè
ogni vostro intervento urgente significa, poi, spese
galattiche, medicamenti costosissimi, collette di solidarietà
salva-vita. Voi, ciaccate e medicate, lo fate a bella
posta, per incassare con le "trastole" l'assicurazione
sulla vita di Napoli, ad ogni morte presunta. Il PACCO
PER LA SICUREZZA DI NAPOLI?... Dimezzare da 20 commissariati
di Polizia a 10 Distretti, quando proponevate addirittura
l'esercito in strada... Meno male - è notizia
di oggi - che i sindacati di polizia hanno protestato
e forse hanno evitato questa inutile "castrazione"
alla città.... Parlavate di 1000 uomini... e
vi siete ridotti a 100... che, poi, sarebbero stati
i poliziotti "amministrativi" in forza, strappati
alle scrivanie e buttati "on the road", in
bicicletta, in moto o, come le sardine, pressati dentro
i 5 camper dislocati in città... Minniti ha ben
detto in quella sede (io, c'ero!) che il suo geniale
piano prevedeva spese ingenti ma che qualche risparmio
si sarebbe avuto, riferendosi al risparmio derivante
dai tagli di uomini, uffici e mezzi alle forze dell'ordine;
per le spese, inutile dirlo, è lampante, la previsione
stratosferica non avrebbe potuto altro che riguardare
una grande abboffata di telecamere, illuminazione e
impiantistica che... guarda caso fa rima con "gare
di appalto"... e qui la cosa si fa davvero molto
interessante e golosa per gli amministratori locali
e i "parrocchiani". Geniale è stata
anche l'accorata proposta del vicere' medesimo, in quella
fausta giornata mediatica, di tenere aperte anche di
sera almeno 100 scuole sul territorio, per tenere sotto
controllo i giovanissimi un po' troppo scalmanati, dimentico,
l'illustrissimo e sagace, che in certi quartieri a scuola
i bimbi e gli adolescenti non ci vanno neppure al mattino,
in orario canonico di lezioni... poichè, a prescindere
dai manipoli di delinquentucci accertati, quest'anno,
a Napoli, per mandare a scuola appena due figli un normalissimo
padre di famiglia, tra corredo e libri, ha pagato intorno
ai 900 euri!... Ergo, anche la spicciola pedagogia dell'illuminato
vicere', dei gran lacche' e del Gran Balì del
Governo Centrale possiamo buttarla nel cesso che ne
han fatto di Napoli, ancor più perchè
in quella sede, a parte le amenità, le banalità
e l'insostanziale totale, non si è minimamente
accennato alla solidarietà sociale e meno che
mai alla "certezza della pena" nei casi in
cui occorrerebbe, come predicano, la LEGALITA'.
Il giorno prima il monocorde Prodi, che non merita da
parte nostra neppure una menzione distratta; il giorno
dopo, tutto il Viminale e le maestranze locali, surplus
di giornalisti giunti da tutta Europa, telecamere, operatori,
schieramenti pazzeschi di forze dell'Ordine, scorte
di decine e decine di auto per ogni "leader di
settore" piovuto su Napoli nella frenetica duegiorni
di aria fritta; in piazza del Plebiscito neppure un
napoletano... perbene o permale... interessato all'evento...
neppure uno di quelli che minacciavano sassaiola a suon
di uova sode... A parte il fatto che vorremmo sapere
quanto ci è costato - a noi contribuenti napoletani
- il vostro festival mediatico... il vostro "sabba"...
dico... ma... vi siete resi conto che nessuno più
vi degna d'attenzione?..... SPARITE, DISINTEGRATEVI...
Fateci 'sta grazia!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
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