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N°511 20-12-2007 - 20:58 Ci scrive il collega Mimmo Di Renzo Ha suscitato un
vespaio di contrastanti umori e reazioni l'intervista a Gioacchino Basile,
pubblicata al post n. 508 di questo foglio. A parte i commenti già pubblicati
a pie' di lista, molti messaggi sono giunti in redazione; anche quello
- graditissimo - del collega Mimmo Di Renzo, pres. della onlus per disabili"Senza
Barriere" nonchè membro del comitato "Bruno Contrada". Cara Marina,
Bentrovata!. Il momento è quello giusto, per la dovizia delle argomentazioni
e per gli interlocutori a cui non manca la prosopopea e la faccia tosta.
Sono arrabbiatissimo, mi si permetta ciò, tale termine però è quello
giusto. Da napoletano, da uomo del sud, da chi ha sempre sostenuto il
diritto della persona, dei suoi affetti, della sua salute, del suo lavoro,
della sua stessa dignità. Resta però da dire che credo che questo stato,
non è il nostro e ben, dal lontano 1860, quando tutto questo ci è stato
rubato. Mai più rispetto dei valori più sacrosanti, della famiglia,
della parola data dell’appartenenza, della fedeltà. Molti figli del
Sud sono morti al Nord, per il Nord, lontano dalle ridenti allora, contrade
del Sud martoriato. Nelle risaie, nelle fabbriche, per le guerre non
nostre. Perché ciò. Credo fermamente che chi ha voluto questo stato,
allora ora se lo tenga. In principal modo mi rivolgo al tuo interlocutore,
sindacalista e siculo di nascita. Forse emulo o se preferisce, senza
offenderlo precursore di Grillo. Comunista, veterocomunista, al di là
del compromesso e del nuovo corso di Occhetto. Che gran mal di testa
mi ha fatto venire, e poi ci ho capito ben poco. Ho letto quanto riportato
su suo sito. Troppa inutile verbosità, troppo rincorrersi di concetti
espressi in maniera farraginosa, con una sintassi dove il dopo precede
il prima, dove si dice e non si dice, dove chi è martire è carnefice,
per poi essere vittima e carnefice di se stesso. Cosa sa, cosa vuol
intendere di sapere. Ho conosciuto sul serio , questo e quello dice,
per poi aggiungere ma mai direttamente. Quante denunce ai giudici, rimaste
sempre inascoltate. Alla fine di tanto politichese il nulla. Per lui,
Contrada è colpevole,perché ha indagato su di lui, perché apparteneva
ad un sistema, e perché persino adesso, non dice ciò che sa. Aggiunge
che Contrada ha due figli, uno in Polizia e l’altro Avvocato. Se parlasse,
salverebbe quello che gli rimane, ma potrebbe mettere in pericolo la
famiglia. Sa che molti sono colpevoli come Contrada ed hanno onori e
gloria e promozioni. Faccia i nomi, abbia lo stesso coraggio che noi
abbiamo avuto. Che tu, io , e pochi altri abbiamo denunciato dalle pagine
dei nostri siti, dei giornali, e di altri mezzi d’informazione. Rischiando
e rimettendoci del proprio. Ma mi sa, che per amore di partito, oggi
inesistente, non potrà mai dire che a Torino, è stata indetta una ignobile
gazzarra in favore dei novelli eredi delle Brigate rosse; che i nostri
migliori elementi del SID, del Sifar, ormai smantellati, sono guardati
a vista, o in galera o in attesa di un processo. Come potrebbe dire,
che i Giudici Borsellino, Falcone, e tutti gli altri, questori, prefetti,
giornalisti, imprenditori, sono morti perché lasciati soli; che sono
stati abbandonati, dimenticati, offesi ; che la sorte della cancellazione
dalla pubblica memoria, toccherà anche a De Magistris ed alla Forleo
; che agli stessi ex Brigatisti, godendo tutti ottima salute, viene
riconosciuto, un posto nelle istituzioni, o con ricchi emolumenti e
benefici. Come per i pentiti di mafia, bugiardi, assassini, criminali.
Pagato da tutti , da me e te Marina, anche se da invalidi totali, godiamo
di una ricca pensione di 253 € mensili. Contrada, dovrà morire in carcere,
perché orgoglioso figlio del nostro Sud, perché faceva ombra ad altri,
meglio accetti al potere politico imperante da circa 50 anni, perché
si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, perché deve pagare
per gli altri, perché non parlerà mai. Come ho già detto, Contrada,
è la Maschera di Ferro condannato senza vero processo, senza prove concrete,
solo per relata o sentito dire. Viva questa Repubblica , viva questo
stato ed ai suoi manutengoli, alle puttane della politica, ed a chi
ne cura gli sporchi intrallazzi, o ne giustifica gli interessi : Peste
lo colga. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2 Inviato da Anonimo
_____________________________ Inviato da Anonimo
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N°445 10-09-2007 - 19:02 Lettera aperta a Sua Santità Benedetto XVI Riceviamo e pubblichiamo copia del messaggio inoltrato a Sua Santità Benedetto XVI dal prof. Raffaele Saccomanno, per stimolare presso chiunque un esercizio di meditazione sulla necessità di un nuovo Umanesimo. Santità,
poche ore fa ho assistito al funerale di Pavarotti. Tutto ben fatto
e meritato. Ho ascoltato le Sue parole, Santità, forse un po' formali
e distaccate, ma, in fondo, adeguate alla circostanza. Lo stato e la
Chiesa hanno onorato un uomo importante. Necessario. Però, Santità,
guardi un po' che strani pensieri mi vengono! Pavarotti era divorziato,
un peccatore. La Chiesa l'ha accolto ed è stato un atto altamente cristiano.
Ricorda, tuttavia, un certo Piergiorgio Welby, a cui la Chiesa ha mostrato
un'anima angusta e una più angusta porta che non si è aperta per un
"Pater" ? Penso che il Signore non l'abbia capito. Lui ha dimore per
tutti. Però a qualcuno chiederà conto. Preghi per farsi perdonare. E
Lei perdoni me. Cordialmente ed indegnamente Raffaele Paolo Saccomanno
Grimaldi, 08.09.07 Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3 Inviato da vocedimegaride __________________________________________ Inviato da Anonimo ________________________________________ Inviato da Anonimo ________________________________________ Messaggio
N°442 10-09-2007 - 10:49 Cari fratelli
d'Italia...
Onorevole, leggo su "Il Giornale" che Lei, insieme a tanti altri esponenti politici veneti, ha criticato aspramente le affermazioni del Prof. Vincenzo Visco circa lo scarso senso dello Stato dei Veneti, adducendo a riprova che l'Argentina è popolata per metà da oriundi italiani, di cui una buona parte di origine veneta. E su queste critiche al Visco non si può non essere d'accordo, anche per tutte le porcate che ha prodotto in precedenza. A tali affermazioni Lei, riportano i giornali, avrebbe risposto che "i veneti sanno distinguere quando lo Stato è efficiente e moderno e quando invece è assistenzialista e borbonico." A questo punto, però, non posso più concordare con Lei, non perché compaesano di Visco, che peraltro a Foggia ci è solo nato, in quanto, riporta Wikipedia, "dopo la laurea in giurisprudenza si specializzò in studi economici nell'Università di Berkeley (Stati Uniti d'America) e successivamente a York, in Gran Bretagna. Ha svolto la sua carriera accademica insegnando economia all'Università di Pisa e alla Luiss di Roma. Sostenitore del Partito Comunista Italiano, venne eletto deputato per la prima volta nel 1983 nel collegio Venezia-Treviso", ma perchè anche Lei (non è colpa Sua), è caduto nel tranello dell'aggettivo "borbonico" in senso dispregiativo. A tal proposito Le consiglio di documentarsi sull'efficienza e sulla modernità (almeno per l'epoca), oltre che per l'assistenzialismo (perchè no?), del Regno delle Due Sicilie durante la dinastia dei Borbone, Regno che ha dovuto patire qualche anno prima del Veneto le "gioie" della "liberazione" piemontese; non è un caso che l'altra parte degli Argentini di origine italiana provenga dal Meridione, perchè fu in quegli anni che fummo costretti a coniare il detto "o briganti, o emigranti". Ormai la letteratura che confuta il cosiddetto risorgimento (piemontese) è abbondante e poi Lei è fortunato, perchè (volendo) può consultare un suo corregionale (almeno d'adozione), l'Avv. Antonio Pagano, residente a Vicenza. Si documenti, La prego, e poi, vedrà, avrà anche Lei un diverso concetto dei Meridionali: non siamo tutti come Visco; a proposito, lo sa che la Mafia e la Camorra le ha introdotte nei gangli dello Stato "italiano" l'Errore dei Due Mondi, quel Joseph Marie Garibaldi che utilizzò la Mafia in Sicilia e la Camorra a Napoli? Le voglio bene, perchè oltre tutto i colori della Bandiera della Nazione Napolitana sono gli stessi di quella Veneta: il giallo e il rosso. Con stima, Gianfranco Nassisi Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _________________________________________ Messaggio
N°419 09-08-2007 - 13:08 Dai "cugini" della Serenissima Riceviamo e ne diamo rigorosa diffusione la lettera aperta alla Stampa del nostro serenissimo collaboratore Gigio Zanon, in ordine alla Giusta Causa dei Giovani Veneziani che sosteniamo, condividendola. Venezia - 8 agosto
Egregi Signori
Giornalisti, apprendo dalla Stampa e dalla TV che la manifestazione
di dissenso che vi è stata lungo le rive del Canal Grande durante
il trasporto dell’ossatura del quarto ed inutile ponte sia stato
merito di taluni partiti politici dell’opposizione .E ciò, consentitemi,
non è assolutamente vero! E’ invece vero che detti partiti si
sono fatti belli inserendosi fra i manifestanti e senza alcun
merito da parte loro! Hanno solo sfruttato la situazione, come
si usa fare in politica! La manifestazione contro il ponte, invece,
è stata del tutto SPONTANEA e chi si è premurato di chiedere i
debiti permessi alla Questura sono due ragazzi che frequentano
il forum del sito www.venessia.com e non hanno alcuna appartenenza
politica o partitica. Altrimenti io non li avrei appoggiati! Detto
questo, voglio ribadire il mio assoluto dissenso per la costruzione
di un’opera assolutamente inutile e oltremodo dispendiosa! Il
tutto per risparmiare solo 60 metri, poiché – misure metriche
alla mano – questa è la distanza che si risparmia provenendo da
Piazzale Roma per arrivare ai piedi del ponte Mozzi! 680 metri
contro 620! E questa amministrazione avrebbe usato indebitamente
i soldi della Legge speciale per Venezia per risparmiare solo
60 metri? Oppure tale ponte ha lo scopo di far arrivare i pullmann
in Piazzale Roma, far transitare i turisti per il ponte e farli
accedere ai negozi che saranno aperti in fondamenta e quindi farli
salire in treno? E il tutto a beneficio di chi? Dei nuovi proprietari
dei negozi? Ma allora non era meglio che il ponte se lo pagassero
loro? E quei soldi, ben 14 milioni di euro, non potevano essere
spesi per restaurare il ponte dell’Accademia, i gradini del ponte
di Rialto, restaurare le centinaia di appartamenti vuoti per far
rimanere i veneziani a Venezia? Eppoi ieri sera abbiamo saputo
anche di un’altra “chicca”.. che fra poco andremo ad esporre alle
varie Magistrature: la ditta che ha costruito l’anima in ferro
del ponte non ha ancora ricevuto un solo euro degli 800mila che
gli sono dovuti. Sì, avete capito bene: ottocentomila euro!!!
E da 800mila… quando gli saranno dati, par arrivare ai 14 milioni
quanti ne mancano? E che fine hanno fatto? E questi sarebbero
coloro che dicono di “AMMINISTRARE” la nostra Città? Una Città
che l’UNESCO, nel 1967 e per bocca dell’allora suo Presidente
Renè Maheu, ha dichiarato PATRIMONIO DELL’UMANITA’? Molto meglio
sarebbe stato se a quel tempo Venezia fosse stata sottratta alle
grinfie dei politici imbelli e corrotti italiani! Ma tornando
all’altra notte, il vedere il sindaco pro tempore agitarsi e dare
ordini agli addetti ai lavori, mi è tornato in mente un altro
personaggio molto in auge nei film Luce d’ante guerra e che conduceva
varie battaglie del grano, ecc…. tanto più che anche il quarto
ponte è opera di regime! Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ______________________________________ Messaggio
N°418 09-08-2007 - 12:33 Il
"vero" clan Mazzarella è il mio! Riceviamo dal nostro lettore Ciro Vittorini e ben volentieri pubblichiamo questo suo Inno alla Famiglia! Da troppo tempo ci occupiamo sempre e solo di tragedie, denunce, crimini, ingiustizie. La nostra vita quotidiana si dipana nell'angoscia tra un notiziario TV ed un foglio di giornale, bombardati costantemente ed annientati da attacchi alle Istituzioni, Immoralità, Fragilità umane, crudeltà ed orrori. Siamo fiaccati ed inermi, depressi o rabbiosi... comunque incapaci di ritrovare in noi stessi dei valori, degli ideali, dei progetti di vita. La lettera del signor Ciro Vittorini è stata una boccata d'ossigeno che, generosamente - secondo le sue intenzioni - vi trasmettiamo come prezioso elisir di lunga vita! Lettera alla MIA Famiglia di Ciro Vittorini, Napoli Mi è sempre stato incomprensibile sapere che un genitore lascia i figli ancora piccoli per andare con un’altra o altro compagno. Trovo che è una forma di egoismo assurdo: come si può pensare a se stessi sapendo di lasciare i propri figli in difficoltà e che avranno, in età matura, sicuramente, problemi psicologici, affettivi?…Comunque, io mi rifiuto di capire… anche perché ho al mio fianco una donna splendida che con il suo carattere deciso e molto socievole è stato il vero perno della nostra famiglia. Lei meriterebbe sicuramente la nomina a Cavaliere del Lavoro. Infatti, lavora da quando aveva 16 anni e ancora oggi da dei punti a tutti, specialmente ai giovani. Quando, raramente, si è assentata dal lavoro, è stato unicamente veramente per motivi molto seri. Come non si può non volerle bene? Ha delle virtù che ormai non sono più comuni nemmeno agli uomini e che, per grazia divina, sono simili alle mie poche virtù. Lei, è sempre pronta ad aiutare tutti e si ricorda in maniera puntuale di tutti gli onomastici e compleanni; è stata un ponte di unione fra le sponde delle nostre reciproche famiglie d’origine. In lei riconosco la parte tenace e concreta di nostra figlia, a parte le palesi somiglianze somatiche. Le sorelle la definiscono “Rita la precisa”… La sua famiglia è anche la mia, a tal punto che mi sento più dalla parte dei “Mozzarella” che da quella dei “Vittorini”, per usare un termine giornalistico tristemente in voga a Napoli, potrei definirmi uno… “scissionista”.. d’amore! Nella famiglia Mazzarella non ho solo dei bravi cognati, ho anche dei nipoti stupendi che sono il mio vanto e che amo come se fossero miei figli. Il paziente e disponibile Riki, Andrea bravissimo veterinario, Maria Vittoria, poi, la sento veramente come una seconda figlia e sono felicissimo quando la vedo; specialmente adesso che ha una sua bellissima famiglia e ch’è diventata una mamma eccezionale: cresce i suoi figli assieme a suo marito Peppe senza trasmettere ansie inutili ai figli adorabili. Fra l’altro, la somiglianza di Vittoria con sua figlia e, incredibilmente, di tutte due con mia figlia, mi sollecitano serene meditazioni sul senso della sacralità della vita e dell’eternità degli uomini e degli angeli. Ancora, devo ricordare in questo spontaneo Inno alla Famiglia, i figli della mia cara cognata Rita: Paolo, Giancarlo e Marco; ragazzi veramente di cuore, perspicaci e istintivamente generosi. Eppoi, Marina, altro mio vanto, che assieme al marito Gino, esclusivo in fatto di bontà: hanno dei figli educati e affettuosi ma… vale lo stesso per il caro Maurizio e la cara Alessandra, altre colonne che sorreggono il tetto di questa numerosa MIA Famiglia! Fra i cognati Mazzarella mi piace ricordare anche Antonio e la sua cara moglie Angela, una mamma di panna per i suoi stupendi figli Angelo, Franco, Fabio e Massimo, che sono persone veramente premurose e tanto care. Mio cognato Antonio è una persona eccezionale, gran lavoratore, è di un’umanità e bontà senza confini… Marisa, poi… sono stato sempre in ammirazione di Marisa: la sua intelligenza e chiarezza, la sua capacità organizzativa sono doti rare, non parliamo poi della sua cucina; credo che il piatto più buono che ho mangiato nella mia vita l’abbia fatto lei. Armida, la tenace e combattiva…Elisabetta la dolce…Lucia, la saggia e - nel ricordo - la cara Giulia, per la quale, veramente, ogni parola sarebbe banale nel descriverla in tutta la sua travolgente umanità…quel suo calore umano ancora si irradia su noi tutti…chissà da quale fonte benedetta e inviolata! Se mi scappa una lacrima è di GIOIA! Un riconoscente “Grazie” alla cugina Liliana ed a suo marito che in questi ultimi 9 anni hanno reso la mia vita e quella della mia famiglia veramente serena. Sono un uomo fortunato! Purtroppo, spesso, distratto dai clamori del quotidiano, non ho la capacità di ricordarmene…ma oggi ho deciso di non lasciar passare il tram della riconoscenza senza salirvi sopra, trafelato dopo una lunga corsa ad ostacoli tra le brutture del mondo, senza fiato… ma vigorosamente attaccato al predellino! Auguro ad ognuno una famiglia, piccola o grande, ma… come la mia! Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ______________________________________ Messaggio
N°416 07-08-2007 - 10:01 Le tragedie non vanno in vacanza Il nostro
lettore Luigi Iovino di Casalnuovo ci invita a rendere pubblica
la sua lettera-denuncia al presidente della Commissione Nazionale
Antimafia, per richiederne adeguato intervento in ordine alla
sconcertante vicenda che lo vede protagonista. Consapevoli della
massima disattenzione che il Governo Italiano dedica ai cittadini
della Res Publica; complice anche questa pausa estiva, lanciamo
nel vasto mare della "Rete" questo messaggio in bottiglia, sperando
che una mano santa lo raccolga.
LETTERA APERTA Al dott. FRANCESCO
FORGIONE PRESIDENTE COMMISSIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Chi Le scrive
è Luigi Iovino, nato a Napoli il 06/12/54, cittadino italiano;
Attualmente senza fissa dimora con la mia famiglia, anche se dai
documenti sono domiciliato in Via Strettola 22, 80013, Casalnuovo
di Napoli (NA); Condizione determinata da una FRODE PROCESSUALE
e da una conseguente ESTORSIONE che vede implicati dei criminali
in "Colletto bianco" e "abiti porporati" i quali realizzarono,
con l'aiuto di notai compiacenti (ancora in attività...), e banche,
una mega-truffa ai danni dello Stato e di privati cittadini, che
sta ancora producendo i suoi effetti negativi, seppure da qualche
tempo denunciata dal sottoscritto con tanto di documenti comprovanti
gli illeciti...! Dal mio Blog potrà recuperare ogni ragguaglio
sulla compromissione di interi apparati della pubblica amministrazione
di Casalnuovo di Napoli nella vicenda che riguarda ABUSI EDILIZI
e promiscuità tra enti religiosi e imprenditori in odore di massoneria!
Scrivo a Lei, sia perché fautore di accordi di collaborazione
per la lotta alla commistione tra poteri mafiosi / pubbliche amministrazioni,
logge pseudo massoniche e centri affaristici criminali sia come
autore di testi che ben descrivono, quasi in contemporanea con
la mia storia, il sordido groviglio di interessi che tiene prigioniero
il diritto ed opprime la ragione...! Non vi è, infatti, un altro
scenario per descrivere cosa sta accadendo alla mia famiglia.
Nel libro "Oltre la Cupola" lei trattò di Massoneria, Mafia, Politica
(la Sua esposizione è sconvolgente laddove svela come lo Stato,
cambiando natura, si sia ritirato, lasciando emergere un’accettazione
di comportamenti illegali divenuti la norma fondante della società.
E' proprio questo che sto vivendo, come in un racconto Kafkiano;
mi rivolgo alle autorità e non le trovo: ci sono, apparentemente...
ma non rispondono alle loro funzioni, quelle istituzionali...
quindi non ci sono... ma sono là... e non permettono ad altri
di farle funzionare! L'occupazione di posti di potere è opprimente,
arrogante, da togliere il fiato, a Napoli più che in altri luoghi,
al punto da lasciare a chi vi ci sbatte contro solo l'alternativa
di togliersi la vita... o denunciare; io ho scelto di DENUNCIARE
per non piegare la testa di fronte agli occupanti... per sedermi
ancora a capotavola con i miei figli e poterli guardare negli
occhi. Un solo rammarico: se non saranno dei "Buoni cittadini"
non potrò biasimarli! Scrivo all'autore di " Amici come prima",
storie di mafia e politica; vicende del tutto simili agli illeciti
attualmente oggetto del procedimento giudiziario 45579/04 R.G.N.R
- Tribunale di Napoli nel quale i giudici non riescono (INCREDIBILIMENTE.,
visto i riscontri processuali ottenuti) ad arrivare all'incriminazione
degli indagati. Le auguro (e mi auguro) nell'interesse del popolo
italiano che possa essere coerente con le responsabilità che Le
derivano dal Suo mandato. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _________________________________ Messaggio
N°380 del 27-06-2007 - 10:44 NAPOLI: LE VOCI DI DENTRO...IL DECADIMENTO Riceviamo
dal nostro lettore Roberto D.I. questo disperato appello che riteniamo
doveroso pubblicare integralmente, confidando nella solidarietà
umana ma soprattutto in un attimo di rara lucidità e coscienza
dei rappresentanti istituzionali. Invitiamo tutti i lettori a
diffondere questa testimonanza ovunque; soprattutto a quei personaggi
che reggono i fili di noialtri burattini. Chi voglia contattare
personalmente il signor Roberto D.I. può richiederci il suo indirizzo
di posta elettronica oppure può segnalare il proprio nei "commenti"
a pie' di pagina. Non lasciamolo solo! Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 13 Inviato da
Anonimo _________________________________________ Inviato da
Anonimo il 27/06/07 @ 18:07 via WEB _________________________________________ Inviato da
Anonimo _______________________________________ Inviato da
Anonimo _______________________________________ Inviato da
Anonimo ____________________________________ Inviato da
Anonimo _____________________________________ Inviato da
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N°378 del 26-06-2007 - 12:37 USA:
ALL' ISTITUTO
DI CULTURA ITALIANO LE IMMAGINI DEL RISORGIMENTO
New York,
25 giu. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) Nell'ambito delle celebrazioni
che riguardano il risorgimento italiano, presso l'Istituto Italiano
di Cultura di New York, è stato presentato dal professor Snowden
della Yale University, dal professor Pinto dell'Università di
Salerno e dall'Assessore alla Cultura della Provincia di Salerno,
Gaetano Arenare il documentario "Nascita di una Nazione - Il Risorgimento
nel Salernitano"di Lorenzo Gigliotti e Maria Giustina Laurenzi.
Il lavoro rientra nelle iniziative commemorative del 150° anniversario
della Spedizione di Carlo Pisacane, uno degli eventi più significativi
del Risorgimento salernitano. Per l'occasione sono giunti dall'Italia
molti amministratori e sindaci di quei Comuni che furono interessati
dalle gesta del Risorgimento. Durante la proiezione ci sono stati
momenti di grande emozione: il pubblico in piedi, visibilmente
commosso, ha applaudito a lungo questo documentario che, come
ha ricordato l'assessore Arenare "vuol rendere omaggio alla memoria
di uomini che, a costo di enormi sacrifici e sottoposti ad umilianti
mortificazioni oltre che mettendo a rischio la loro stessavita,
contribuirono a fare L'Italia"... Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _________________________________________ Messaggio
N°311 del 11-05-2007 - 10:44 Il ponte borbonico delle Tremiti Cari
compatrioti, oggi il Telegiornale di Telenorba e la Gazzetta del
Mezzogiorno hanno dato la notizia che L'Ing. Michelangelo De Meo
di Manfredonia, studioso e storico delle Isole Tremiti, dopo intense
ricerche è riuscito a scoprire un carteggio originale che attesta
l'esistenza di un antico ponte in legno, voluto da Fedinando IV,
che collegava le Isole Tremiti tra di loro e dopo aver studiato
attentamente la storia delle isole, del ponte e i motivi per i
quali esso non è più presente, ripropone la ricostruzione di tale
ponte, in pietra e legno come l'originale, che, oltre a risolvere
numerosi problemi locali, rilancerà l'economia del territorio
attirando sul Gargano il turismo internazionale. Fatta una rapida
indagine in Internet, ho scoperto che la notizia risponde a verità
e che di ciò si parlerà nel corso della puntata di "VOTANTONIO,VOTANTONIO"
che andrà in onda su RAI 2 alle ore 21 di lunedì 14 maggio con
la partecipazione di noti personaggi dello spettacolo ed autorevoli
esponenti dei "verdi ambientalisti" a cui seguirà un dibattito
sul tema "PONTE alle TREMITI". Credo che non dovremmo mancare
l'appuntamento. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da Anonimo ______________________________________ Messaggio
N°283 del 26-04-2007 - 14:46 L'Iniziativa
di Causa allo Stato Italiano per occupazione illegale
Il
diritto "Autogoverno del Popolo Veneto" è sancito da una legge
costituzionale (ossia votata dal parlamento italiano in doppia
lettura ed avente valore pari alla costituzione) che è l'art.2
L.n.340/1971. Con il recepimento da parte dell' Italia delle leggi
internazionali sull'autodeterminazione dei popoli si sono creati
quegli spazi per creare un nuovo stato veneto. Bisogna però ricordare
che : - il referendum monarchia/repubblica del 1946 non è valido
perché non poterono votare milioni di persone aventi diritto,
in particolare i cittadini italiani di Istria, Dalmazia , i deportati,
i militari all'estero ecc. - il plebiscito di annessione del Lombardo-veneto
del 1866 è stato dimostrato falso e una vera burletta Perciò ,
il diritto di Autogoverno e di Stato Veneto del popolo veneto
è integro da quando, 700 anni prima dell'Impero Romano , i veneti
nell'alto adriatico e "crearono" la terra da estensioni melmose
di mare , bonificando la palude salmastra che trovarono. Dal 1999
alcuni veneti iniziarono il proprio autogoverno, costruendo le
proprie istituzioni sovrane. Questi i siti: www.statoveneto.net
www.repubblica.org/governo/veneto/ Ora, i rappresentanti e delegati
delle istituzioni di Autogoverno del Popolo Veneto /Stato Veneto
stanno preparando causa allo Stato Italiano invocando gli elementi
di: - diritto di Autogoverno Costituzionale - diritto di Autogoverno
Europeo - diritto di Autodeterminazione - nullità delle elezioni
italiane degli ultimi 10 anni - nullità del Referendum 1946 -
nullità della cessione di Istria e Dalmatia - nullità del plebiscito
del 1866 Se dal Meridione qualcuno ci fornisce gli elementi CONCRETI
per dimostrare la nullità dei plebisciti del 1860, e le stragi
compiute, noi Intendiamo portare questi elementi come conforto
della azione terroristici dell'esercito Sabaudo e l'annessione
veneta come continuità criminale di quegli atti. Noi vogliamo
rivendicare le nostre ragioni, e dato che una delle basi del nostro
ragionamento è la illegittimità dei plebisciti di annessione ,
siamo in questo a Voi allineati e vorremmo il Vs supporto. Vorrei
sapere se possiamo citare Movimenti o persone come referenti che
dimostrino l'annessione delle 2 Sicilie e/o altri territori. Attenzione
che eventualmente tali persone verranno chiamate dal giudice a
testimoniare e a portare elementi di prova. Dato che comunque
con la nostra azione si andrà ad avvalorare alcuni Vs diritti,
mi chiedevo inoltre se qualche movimento / persone è interessato
a sponsorizzare la causa con un contributo finanziario o se possiamo
operare lì una raccolta di sottoscrizione e/o finanziamento della
causa. Infatti non ci aspettiamo grandi risultati dal giudice
italiano, per definizione NON IMPARZIALE. Però contiamo di andare
in corti internazionali , dove i costi saranno molto alti e dunque
necessitiamo di fondi. L'avvocato che ci segue è noto per battaglie
di giustizia, ma sicuramente sarebbe utile avere altri disposti
a collaborare per aprire più fronti. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _____________________________________ Messaggio
N°273 21-04-2007 - 15:56 La comoda ipocrisia dei radical-chic Gentile Direttore, desidererei avere un suo parere in merito ad una questione. Mi riferisco in particolare all' ultima puntata di Annozero andata in onda il 19 Aprile, sul tema della condizione degli operai e più in generale dei lavoratori precari italiani dei giorni nostri. Le realtà che vengono narrate accomunano buona parte del popolo italiano anche se - io stessa e parecchie persone che si trovano nella medesima condizione di precariato e di incertezza lavorativa sul futuro - non si collocano automaticamente a sinistra e men che meno ritengono gli imprenditori gli unici responsabili di tutti i peggiori mali sulla terra! Trovo comunque di cattivo gusto l'eccessiva demagogia ma soprattutto il fatto che a selezionare le storie ed i personaggi più rappresentativi dei temi discussi in trasmissione(persone alle quali va tutto il mio rispetto) sia proprio la Sig.na Borromeo. Costei, indossatrice e fotomodella, adesso intellettuale radical-chic, appartiene tra l'altro ad una prestigiosa famiglia molto legata proprio ai "padroni capitalisti" più influenti d'Italia contro cui si scagliano gli ospiti da lei convocati in trasmissione. Mi chiedo, allora: la Sig.na Borromeo non potrebbe invitare, anzichè solo nel salotto della televisione pubblica, questi stessi ospiti in uno dei "salotti buoni" da lei sicuramente frequentati? I lavoratori avrebbero così l'opportunità di un confronto diretto con gli amici della Sig.na in questione, proprio gli odiatissimi "padroni". Sto fantasticando ma senz'altro da parte della Sig.na Borromeo una iniziativa privata di questo genere sarebbe un'azione più "nobile" e la manifestazione di un sincero interesse per le istanze dei lavoratori; non soltanto un modo per fare ipocrita spettacolo e demagogia nella televisione pubblica, sulle spalle di gente che non vive situazioni così privilegiate e che meriterebbe un miglioramento delle proprie condizioni, non soltanto parole, statistiche... ed espressioni commiserevoli. Rinnovando la mia stima a Lei ed a tutta la redazione, porgo cordiali saluti. M. Benefico 26 anni -Laurea in economia aziendale alla Bocconi- collaboratrice a progetto (immagine tratta da Gossip/Leonardo.it: la Borromeo al mega-Party di Briatore) Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5 Inviato da
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N°260 del 14-04-2007 - 11:01 Opinione o
Provocazione di Loris Palmerini? Al
momento del referendum monarchia / repubblica del 1946 erano legalmente
territorio dello Stato Italiano anche le terre di Istria con Capodistria
e Pola ecc, la Dalmazia con Spalato e Zara, e le Isole Adriatiche. Queste
terre erano "italiane" in base al Trattato di Rapallo del 1920 http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Rapallo_(1920).
Dunque, seppure occupate dai Titini, erano terre che avevano il diritto
di poter votare al referendum monarchia / repubblica del 1946 , un diritto
che avevano i cittadini "italiani" lì residenti : essi avevano il diritto
di voto, che però non hanno potuto esercitare in maniera ingiustificata.
NON FURONO COSTITUITI I COLLEGI PREVISTI DAL DECRETO. Purtroppo, non
solo gli aventi diritto lì presenti non poterono votare, ma nemmeno
quelle centinaia di migliaia di essi che fuggirono al genocidio Titino
e vennero in italia. E' vero, il caos era tanto, c'era una guerra civile,
ed infatti perfino Corfù e il Dodecaneso erano terre Italiane in virtù
di una pretesa e eredità del Regno d'Italia dalla Repubblica Veneta,
cosa per altro mai dimostrata , ma infatti lasciamo perdere anche questo
che rafforzerebbe il mio ragionamento. Torniamo ai territori d'Istria,
Dalmazia e isole: essi furono ceduti dalla neonata "repubblica italiana"
solo nel 1947 con il trattato di Parigi. http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_pace_Italia_Potenze_Alleate
Loris Palmerini 2006 (C) - citare sempre l'autore - copyright 2006 Loris Palmerini - all rights reserved Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da Anonimo ____________________________________________ Messaggio
N°237 del 02-04-2007 - 23:06 Aggiornamento sui tristi fatti di Amorosi Molti lettori ci hanno chiesto notizie circa le sorti del martoriato cagnolino di Amorosi (Bn), del quale abbiamo dato notizia al post n. 231 di questo giornale. Distinguendosi, per sensibilità ed etica, il responsabile del sito www.amorosionline.com , Alan Ragone , ci ha inoltrato il seguente, rassicurante messaggio che volentieri pubblichiamo: Spett.le Redazione de "LA VOCE DI MEGARIDE" - Marina Salvadore, La ringrazio di aver pubblicato sul Suo Rotocalco on line l'articolo sul cane seviziato ad Amorosi e di aver ulteriormente richiesto informazioni sulle sue attuali condizioni di salute. Tengo a precisare che conoscevo molto bene questo cane perché sostava spesso nei pressi della mia abitazione, per cui ho sofferto ancora di più alla notizia dell'azione brutale e criminale che ha subito. Il cane, non si sa come, è sopravvissuto alla terribile violenza e da qualche settimana si trova in un canile dell'Enpa di Benevento dove è stato sottoposto alle cure necessarie, ma fra una decina di giorni sarà riportato ad Amorosi e non è proprio il caso di rimetterlo libero sul territorio, per cui si sta cercando di trovargli una sistemazione e un padrone affidabile, in grado di assicurargli tanto amore, oltre al cibo. Il cane, come si può immaginare, non è più lo stesso dopo tanta violenza subita. Non è più lo stesso nel fisico e nella mente, è un cane fortemente traumatizzato e che dovrà essere seguito e assistito per un lungo periodo, per ridargli, se è possibile, la fiducia negli esseri umani che prima era totale ma che ha perso completamente in quella terribile notte di violenza. Grazie ancora per la considerazione del caso e per voler eventualmente pubblicare sul Suo Rotocalco altre informazioni sugli sviluppi delle indagini che inizieranno a breve. Proprio in queste ore è in corso in paese una raccolta di firme per inoltrare denuncia alla Procura della Repubblica e molte persone stanno chiedendo di aderire. Se occorrono altre informazioni potete scrivermi all'indirizzo : info@amorosionline.com Cordiali saluti e buon lavoro Alan Ragone Direttore del Portale "Amorosi on line" www.amorosionline.com Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _______________________________________ Messaggio
N°233 del 01-04-2007 - 12:56 La
solita solfa dei pennivendoli di regime
Spett. redazione,
allego la stesura di una lettera idealmente rivolta al prof. Villari,
scritta a Repubblica dopo aver visionato il filmato sull'opera
"Il Risorgimento" di prossima pubblicazione. Egregio prof. Villari,
non posso certo nascondere il senso di nausea e malcelato disappunto
che ho avvertito nel guardare l'intervista da lei concessa a Repubblica
per promuovere la pubblicazione de "Il Risorgimento". Da uno storico
del suo spessore noi, gente del sud, ci saremmo aspettati onestà
intellettuale, rigore storico e filologico, giustizia. La sua
esposizione perfettamente in linea con la retorica piemontese
del sud povero, arretrato, guidato da tiranni insensibili alle
istanze "liberali" e ai "gridi di dolore", ripropone l'epopea
garibaldina delle camice rosse le quali, in nome della libertà
e dell’autodeterminazione, pugnando eroicamente, soddisfano il
"bisogno di unità della PATRIA COMUNE". Il suo astorico uniformarsi
allo stereotipo risorgimentale, uccide per la seconda volta le
migliaia di meridionali che offrirono la loro vita per difendere
la loro terra, il loro legittimo Re e le loro tradizioni dall’invasione
piemontese del 1860. Lei parla di Patria e di bisogno di unità
politica. Ma, mi scusi, di quale patria? Il centro nord, con i
vari regni da secoli controllati da Potenze europee non poteva
certo vantare cultura, lingua, tradizioni comuni né trascorsi
di unità politica e territoriale. Gli unici ad avvertire politicamente
tale “bisogno” furono i Savoia per mascherare i loro progetti
di conquista della penisola determinando il fallimento di tutti
quei progetti moderati che miravano ad una soluzione federale,
unico rimedio per una coesistenza pacifica dei popoli italiani.
Dal 568, anno dell’invasione longobarda, la penisola resterà divisa
in un mosaico di Stati estremamente diversi tra loro. Quali sentimenti
di patria poteva vantare il nord? Quelli della battaglia di Legnano
e il Barbarossa, quelli della… “Padania”? O la discendenza dall’antica
Roma? O la comune lingua parlata, nel 1861 solo dal 2,5% degli
italiani? L’unica vera Nazione, con una storia di diversi secoli
(730 anni) era il Regno del Sud in seguito chiamato delle due
Sicilie. Nato nel 1130 ad opera dei normanni, con la sua storia,
la sua cultura, le tradizioni, la lingua e la moneta durò fino
all’invasione di Garibaldi e delle armi sabaude.Non prova vergogna,
egregio prof, nel ripetere anche lei il consunto ritornello del
sud povero e arretrato? Perchè non dice ai suoi lettori che il
Regno di Napoli era il più industrializzato della penisola, con
quasi 5000 industrie tra cui stabilimenti metalmeccanici, siderurgici,
cantieristica navale, cartiere e concerie al primo posto in Italia.
Perché non ricorda a chi lo segue da tanti anni il costo della
vita e l’imposizione fiscale tra i più bassi d’Europa, la florida
finanza pubblica, gli alberghi dei poveri, la vaccinazione obbligatoria,
i primi provvedimenti pensionistici d’Italia e l’assenza del fenomeno
migratorio. L’emigrazione verso le Americhe era sconosciuta prima
dell’annessione forzata al Piemonte. Essa fu l’impietosa conseguenza
del progressivo trasferimento di risorse economiche e materiali
al nord, della chiusura di numerosi stabilimenti e dell’azzeramento
di migliaia di ettari di colture (canna da zucchero, riso, tabacco)
per favorire gli imprenditori del nord. Perché non prova a svelare
l’inconfessabile mistero relativo alla destinazione dei milioni
di ducati sottratti da Garibaldi e i suoi pescecani dal Banco
di Sicilia (80 milioni di euro attuali) e di Napoli (1760 milioni
di €) e dalle floride casse comunali? Ci spieghi, professore,
il ruolo dell’Inghilterra e della massoneria nell’eroica spedizione
dei mille, il tradimento di alti ufficiali e ministri Borbonici
comprati dal denaro inglese e sabaudo, le truppe duosiciliane
fatte arrendere senza combattere e, fra tutto, le deportazioni
di decine di migliaia di soldati borbonici nei lager di Fenestrelle
e San Maurizio. Nel ripetere con tono solenne la storiella risorgimentale
non sente le loro grida? Non ode le sofferenze di coloro che furono
fatti morire di freddo e fame sulle Alpi perché rei di essere
incondizionatamente fedeli al loro Re e alla loro Patria? Non
ode gli spari, i rastrellamenti, le cariche di cavalleria dell’esercito
piemontese contro le popolazioni inermi e le città del sud che
combattevano per la loro libertà, per il loro sacro diritto a
NON volere un re straniero e l’unione (con plebisciti-farsa) ad
altri territori della penisola e che gente come lei, per scusarsi
agli occhi del mondo, chiamò sprezzatamene “briganti, cafoni,
terroni”. Napoli, che dopo Parigi e Vienna era faro di cultura
nelle arti, nelle lettere, nella musica, dove si stampavano il
55% dei libri di tutta la penisola… E’ avvilente per noi che ci
definiamo italiani, dopo 147 anni, chiamare con pomposa retorica
STORIA, la storia di chi con la doppiezza, l’inganno, lo sprezzo
del diritto internazionale vinse una guerra di conquista imponendo
la propria visione di “libertà”, dimenticando i perdenti, le genti
del sud cui la sorte delle armi non arrise; le genti del sud che
pagarono con la vita, la povertà, l’emigrazione, la decisione
di pochi, furbi e audaci rivoluzionari. Rifletta, professore…
e si vergogni! Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2 Inviato
da Anonimo ______________________________________ Inviato
da Anonimo ______________________________________ Messaggio
N°200 del 10-03-2007 - 12:24 Sanità
Campana Lettera inoltrata al direttore del quotidiano “Repubblica” dall’ex Dir. Gen.le dell’Az.Osped.G.Rummo di Benevento Negli ultimi mesi sui giornali locali sono stati pubblicati numerosi articoli e contributi circa la necessità di introdurre cambiamenti forti nella pubblica amministrazione ed in particolare nella gestione della sanità, ciononostante il divario tra enunciati e pratica non solo resta alto, ma anzi, è aumentato: basta girare per gli ospedali della Campania, andare nel territorio, parlare con la gente e con gli operatori, leggere le statistiche di salute, per rendersi conto che purtroppo assistiamo ad un peggioramento in termini di salute e di servizi offerti ai cittadini. Il Presidente Bassolino e l’Assessore Montemarano si mostrano ottimisti circa i risultati ottenuti, e ciò, francamente, lascia alquanto sconcertati coloro che vivono la realtà di ogni giorno. Gli stessi risparmi, se si va a ben vedere, non sono soddisfacenti, se si considera che molti investimenti sono stati solo rinviati. Tutto ciò, a mio parere, ha effetti devastanti sulla credibilità delle istituzioni e sulla volontà di resistere e continuare ad operare sia da parte dei cittadini che da parte degli stessi operatori. In un convegno svoltosi in questi giorni presso l’Università Federico ll, si è parlato di familismo, anche amorale, che continua a pervadere la società meridionale mentre alcuni degli oratori hanno voluto sottolineare la necessità, che almeno nella sanità e nella ricerca si effettuino nomine e selezioni premianti le buone professionalità, segno che si continua a selezionare una classe dirigente, a tutti i livelli, per lo più mediocre. Ma se le cose vanno così male, perché i cittadini, gli operatori e le loro organizzazioni non protestano chiaramente e fortemente? In base alla mia esperienza, i cittadini non protestano perché, oppressi da una atavica rassegnazione, ricorrono al solito metodo della “raccomandazione “ e della “conoscenza”, fosse anche l’usciere, mentre i più “fortunati”, scelgono la via dell’emigrazione al Centro-Nord, ed infatti ogni anno un milione di cittadini del Sud sceglie di andare a curarsi fuori. Per quanto riguarda poi gli operatori, anche e soprattutto i migliori, temono ritorsioni e ricadute negative, non tanto e non solo sulla propria persona e sulla carriera, quanto piuttosto sulla fornitura delle risorse indispensabile per poter lavorare, soprattutto dopo l’introduzione della Finanziaria del dicembre 2005, improntata esclusivamente sul contenimento dei costi, tra l’altro in modo piuttosto indiscriminato. Di fronte alla situazione reale e alla ipocrisia della nostra classe politica non si può continuare a tacere. Per questo ho deciso di scrivere questa lettera, nella speranza che altri vogliano seguire il mio esempio. Certo, per me è più facile, perché ormai sono in pensione, forzata. A questo proposito credo che comunque la mia storia sia molto indicativa. Sono stata nominata Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera G. Rummo di Benevento nel 2001. Durante il mio mandato è stata capovolta la realtà di quella azienda, che ha cominciato a dare risposte certe a cittadini ed operatori, garantendo di fatto l’autosufficienza provinciale, perché la squadra che ha lavorato con me si è prefissa il bene pubblico e perché tutte le nomine sono state improntate a criteri di trasparenza, professionalità ed autonomia rispetto alle sollecitazione del sistema politico. Il prezzo che ho pagato è stato l’isolamento sia da parte del sistema governo, ma anche delle donne che tanto si lamentano per essere scarsamente rappresentate nei luoghi di governo. Alcuni sono arrivati a dirmi, che le persone come me se ne dovevano andare dalla Campania. Sono stati fatti due Consigli comunali contro di me, sono stata più volte denunciata, per cui ora sono pendenti alcuni procedimenti giudiziari, uno dei quali fortemente infamante, rispetto ai quali sono certa che alla fine dell’iter giudiziario riuscirò a dimostrare la mia innocenza, onestà e buona fede, ma intanto la mia carriera è troncata. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 __________________________________ Messaggio
N°190 del 03-03-2007 - 00:46 Giornalisti, giornalai, ruffiani, capere e 'mpechere "Cara "Megaride", da qualche tempo ho l'abitudine di leggere le vostre pagine scritte in sordina e diffuse alla buona sorte di chi, fatalmente, si sorprenderà nel leggervi. Divoro quotidianamente stampa e mass media, essendo una "operatrice di settore" abbastanza qualificata, da lungo tempo. Lo spirito delle vostre pagine mi riporta al clima entusiasmante dei miei esordi, quando credevo che essere giornalista significasse fare opera di volontariato nella società civile... essere quasi un giustiziere, un combattente per la Verità ed il Progresso della collettività. Amavo diffondere in pillole la cultura e l'informazione perchè fossero comprensibili anche e soprattutto a coloro che non godevano di titoli accademici e ch'erano tagliati fuori dalle cose riservate ai solo "eletti"... Non voglio farla lunga ma ho gettato in pattumiera, qualche giorno fa, il mio ventennale tesserino d'iscrizione all'Ordine Nazionale dei Giornalisti; quel tesserino tanto ambito per cui in tanti, ogni anno, fanno carte false e riti propiziatori per ottenerselo! Sto per gettare in pattumiera anche la mia corposissima rassegna-stampa e quelle targhe e premi guadagnati sul campo ma solo quando mi occupavo dell'effimero. Quando, secondo coscienza, mi è capitato di ritornare sui miei passi, stringendo in mano l'elsa della spada di Giovanna d'Arco, non vi sono stati premi e riconoscimenti ma censure e nonostante fossi una "firma" ben nota, ho subito l'ostruzionismo di direttori ed editori svenduti al "sistema". Intanto, negli anni anche la realtà circostante prendeva a svuotarsi di valori, di ideali, di dignità e troppi "giornalisti" iniziarono a trasformarsi in scribacchini, in leccapiedi, venduti al sistema: "giornalai", come li avete giustamente definiti più volte nei vostri leali articoli. Per non parlare, poi, di una selva di individui che - segnalati da autorevoli personaggi del jet-set e della politica - senza saper leggere e scrivere, cominciavano a fare le star televisive quali opinionisti, tuttologi, esperti... tutti dediti alle volgarità ed al desiderio di apparire... Essendo di antiche origini napoletane anch'io li enucleo facilmente nelle colorite categorie dei ruffiani, delle capére e delle 'mpechére, tanto necessarie al gossip ed alla politica di annientamento dei rivali in politica, negli affari, nello spettacolo, nelle "famiglie"... persino nella Fede professata. A suon di soldi! E... che soldi! Tanti, troppi, scandalosi, vergognosi soldi per comperare cattiveria, menzogne, perfidia... come a dei killer professionisti! Per non parlare dei voltagabbana...che non è una specialità dei soli politici... Vi porto un esempio, tra i tanti. C'è una "collega" nella vostra città che avevo imparato ad apprezzare sin dai suoi esordi (che, in verità sono recenti data la sua ancor giovane età). Nei suoi primi articoli scritti per un famoso quotidiano semi-reazionario édito come quasi tutti al Nord, ritrovavo la mia tempra degli anni migliori... Costei scatenò un putiferio con i suoi documentati interventi in materia di "scandalistica bassoliniana", quale corrispondente da Napoli. Fulmini e saette furono scagliati da quegli occhi e mani di brace per certo tempo, pericolosamente, sugli allegri affari del governatore della Campania e di certi suoi accoliti, fino a indurre la sottoscritta a temere che la troppo vesuvina e giovane collega emergente potesse incorrere in qualche "accidente" di percorso... Tra l'altro, ero a conoscenza del fatto che tutto quel livore sull'indubbia affaristica del governatore campano le proveniva in maggior parte dalla sua appartenenza ideologica all'opposta fazione di A.N. ... Ora, che ho gettato il mio tesserino posso dichiarare d'essere anch'io una sostanziale elettrice del centro-destra... ma getterò in pattumiera anche la tessera elettorale, a tener compagnia a quella dell'Ordine. Comunque, nessuno mai - a giudicare dalle rigorose critiche da me scritte spesso contro alcuni personaggi del centro-destra - avrebbe potuto immaginare questa mia "debolezza"... La moralità, la verità e l'austerità sono stati da sempre il mio credo, il mio costume di vita "giustiziera"... Per farla breve, la vostra "pasionaria", rivoluzionaria anti-governatore Bassolino... non è morta bruciata sul rogo come Giovanna d'Arco ed alcun "accidente" le ha bloccato la carriera che, più sfolgorante ed ambita, ora la vede rigenerata e autorevole occupare una "sedia" più alta di uno scomodo sgabello al quale era costretta dalla gavetta, dotata di schienale imbottito e braccioli orientabili proprio in un bell'ufficio di quella regione Campania tanto vilipesa ed ancora condotta dall'inossidabile governatore rimasto illeso da ogni fulmine e saetta scagliatogli contro dalla sua novella dipendente; anzi, collaboratrice!. Era solo un esempio... Ne ho viste e sentite di tutti i colori: questo descritto mi sembrava più vicino alle vostre tematiche meridionaliste che sottoscrivo con convinzione ma che - mi spiace disilludervi - non troveranno mai uditorio possibile, purtroppo. Come si dice? Meglio darsi all'ippica! Personalmente, alla luce della mia inutile esperienza durata una vita che posso ritenere altrettanto inutile, trovo scandalosa la politica di finanziamento ai "giornali", il balzello annuo all'Ordine professionale, le nuove modalità di accesso alla professione, fatte di scuole, corsi e stages a pagamento e di ulteriori corsi a pagamento per potersi iscrivere al concorso a Roma per l'agognato tesserino... vergognosa è la iscrizione all'Albo di emerite mignotte, oche e giullari di corte accanto a giornalisti veri, opinionisti eccelsi, combattenti della Verità, inviati di guerra che magari rischiano la pelle per fare seriamente ed eticamente il proprio lavoro inteso come l'intendevo io: una missione! I colori della vita e tutti i petali del fiore della vita sbiadiscono e sviliscono. Non v'è più passione, non v'è più giustizia, non v'è più sete di dignità. Non saranno loro, gli egregi colleghi dalla Mont-Blanc in radica e puntale in oro, circonfusi dell'aura dei soloni cui slappano il fondello, ad emarginare me. Sono io che mi libero definitivamente di loro, ficcandoli nel cassonetto dei rifiuti umani, insieme ai miei impossibili sogni di dignità, laddove meritano di poltrire tra i rifiuti organici di questa "zozza" società. Con buona pace di quei rari giornalisti degni di tal titolo che, fortunatamente, ho avuto l'opportunità di incontrare. Auguri a voi, ai vostri sogni di libertà e verità, con l'auspicio che non si infrangano com'è accaduto a me. Buon lavoro!" Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ___________________________ Messaggio
N°149 del 04-02-2007 - 13:17 Una proposta CompraSud
Riceviamo
da Michele Fisicaro, produttore agrumicolo di Lentini, la seguente
allettante offerta che giriamo a tutti i nostri lettori, nello
spirito delle politiche del "CompraSud", utili a far
girare l'economia del Mezzogiorno, privilegiando lungo ogni coordinata
geografica la scelta e l'acquisto dei nostri esclusivi prodotti
d.o.c. e d.o.p. e nell'attesa che altri imprenditori meridionali
vogliano far propria l'iniziativa del signor Fisicaro. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ---------------------------------------------------------- Messaggio
N°139 del 29-01-2007 - 19:08 La
Via Crucis è reato di gruppo Non mi dite che le DISTOPIE, complici le manie di psedo-protagonismo di tante persone da poco, non stanno avanzando a passi da gigante! Può la tradizionale devozione della Via Crucis essere definita espressione di un «disegno criminoso»? Può un'innocua sequenza di «stazioni» che ricordano la passione di Cristo, composta da qualche piccola lapide, bassorilievo e lumino, sistemata in privatissimi terreni agricoli dai loro legittimi proprietari, diventare «un pericolo per la salute e l'incolumità fisica» delle persone? In Italia si aprono discoteche che costringono interi quartieri a sorbirsi, loro malgrado, i decibel d'ordinanza; c'è chi alleva abusivamente tigri o serpenti nel giardino dietro casa, chi celebra messe nere. C'è chi prega Allah a cielo aperto, sul pubblico marciapiede. Ma realizzare sulla tua proprietà un'innocua Via Crucis, no, questo non puoi farlo. E se lo fai, si trova sempre un magistrato pronto a sentenziare che quella pratica devozionale rappresenta un «disegno criminoso»… da “IL GIORNALE”: “Quella di Ortensio Sassi, Maria Grazia Zaccaria, Roberto Albertelli e Dolores Coleschi è una storia paradossale. Dal 2003, le due coppie, abitanti nella campagna di Castrocaro Terme, hanno «installato» una Via Crucis, con le tradizionali quattordici stazioni, e una croce alta sette metri e illuminata al neon (ma che si spegne puntualmente a mezzanotte). Tutto ciò all'interno di un terreno agricolo di proprietà e con tanto di autorizzazioni dell' amministrazione comunale. E dopo aver avvertito il vescovo e il parroco, che nulla avevano, né potevano avere, in contrario. Ogni venerdì sera, ad esclusione del Venerdì Santo - quando le famiglie partecipano alla funzione in parrocchia - i Sassi e gli Albertelli radunano un gruppetto che varia da cinque a quindici persone, e dalle 21 alle 22.15 percorrono, pregando, i circa 550 metri di viottolo lungo cui si snodano le stazioni. Le auto dei presenti vengono parcheggiate in un'area predisposta a questo scopo nella proprietà degli Albertelli fin dal 1988. In occasione della prima Via Crucis, il 1° venerdì di settembre 2003, la signora Coleschi ha avvisato la polizia municipale di Castrocaro, informando che la preghiera ci sarebbe stata ogni venerdì. Quella prima sera, una pattuglia di vigili urbani aveva percorso lentamente la strada privata che attraversa le proprietà delle famiglie per osservare quanto stava accadendo. Che cosa può esserci di male, vi chiederete, in un gruppuscolo di fedeli che decide di ricordare ogni settimana la morte di Gesù, leggendo brani del Vangelo? A cinque vicini, la storia non è proprio andata giù. Per loro, quelle piccole lapidi e quel viottolo rappresentano una minaccia. Così hanno presentato un esposto, scrivendo che «la tranquilla amena località... subiva profondi, ma innaturali mutamenti, destinati ad incidere pesantemente sulla vita quotidiana dei residenti e con ripercussioni sulle proprietà di questi ultimi... Sembra che abbiano intrapreso il progetto di trasformare la zona in "zona di culto"». Nell'esposto, i cinque firmatari chiedono alla magistratura di «accertare l'avvenuta modifica dello stato morfologico dei luoghi, nonché il conseguente disagio ambientale», e pure i disagi derivanti dall'aver trasformato - affermano - «un paesaggio da agricolo a pubblico». Peccato che il terreno pubblico non sia, ma si tratti di proprietà privata. Infine, i firmatari chiedono alla Procura di Forlì di accertare «la ricorrenza di condizioni di pericolo per la salute e l'incolumità fisica e il patrimonio». Sembra incredibile, eppure il Tribunale ha condannato le famiglie Sassi e Albertelli, con decreto penale del 15 settembre 2006, per aver realizzato la Via Crucis in casa loro. Sarebbe come se un giudice condannasse qualcuno per aver installato un «percorso-vita» nel bosco di proprietà dietro casa, o per aver esposto variopinti nanetti o puffi nel viottolo che porta al garage. «In nome del popolo italiano», il giudice Giovanni Trere, ha giudicato i quattro promotori colpevoli di «reato continuato» (art. 81 del codice penale), «disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone» (art. 659), mancato «avviso al Questore». Avrebbero agito «operando in concorso tra di loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso» realizzando «strutture di carattere religioso». Gli interessati, ai quali è stata comminata un'ammenda di mille euro a testa ed è stata proposta l'estinzione della pena grazie all'indulto, hanno invece fatto ricorso. «La sentenza - spiega al Giornale Ortensio Sassi, di professione analista informatico - non ha tenuto conto che la croce e il terrapieno per il parcheggio sono stati realizzati nella proprietà privata e con autorizzazioni comunali; che non doveva essere avvisato il Questore perché la Via Crucis non si svolge in luogo pubblico ma in un terreno agricolo privato, che le "stazioni", cioè le lapidi sono un libero arredo in proprietà privata. Quanto al disturbo del riposo delle persone, beh, deve sapere che uno dei firmatari abita a Bologna, altri due a ben 100 metri dal luogo del nostro passaggio». C'è di più. Spesso e volentieri, proprio in concomitanza dell'inizio della Via Crucis, da una casa vicina c'è chi attacca a tutto volume uno stereo che ha le casse all'esterno, per disturbare il gruppetto di persone in preghiera e i loro «criminosi disegni», fatti di Paternoster e Avemarie. Nota della
redazione Abbiamo ritenuto utile diffondere questa ridicola quaestio di malvicinato poiché l’occasione ci offre un razionale aggancio con l’attualità politica di questi giorni, relativamente al ddl di Mastella, divenuto Legge dello Stato contro il negazionismo della Shoah ebraica e per trovare spunto di riflessione sulla nostra confessione di Fede. E’, infatti, sempre più evidente – dentro e fuori il Paese - una sorta di negazionismo ad oltranza della Cristianità, che pure ha avuto il suo olocausto ed i suoi martiri (ne ha tutt’ora nel mondo) e che ci sembra, oggi, quanto mai isolata ed in difficoltà, senza paladini a rappresentarla ed a difenderla. Da parte del nostro governo, sarebbe stato più consono provvedere all’emanazione di una Legge contro il negazionismo di ogni etnocidio, di qualsiasi professione di fede, comprendendovi – e non vogliamo ripeterci – anche l’olocausto e la diaspora di altre popolazioni, dovuti alle solite mere questioni di economia politica, di espansionismo, di razzismo e di confessione di fede. Abbiamo notizia che in Francia, già nell’ottobre scorso, in via provvisoria è stata ammessa all’approvazione del Governo una Legge contro il negazionismo dell’olocausto e della diaspora armena, sempre negate dai Turchi che, a riguardo, hanno imposto un paradossale contro-negazionismo in patria, inteso quale grave reato penalmente sanzionabile (e…conosciamo i metodi ottomani!) di “attività anti-turca” nei confronti di chiunque abbia chiesto o fatto verità sul genocidio degli Armeni e revisione storica di quell’orribile epoca che si è protratta molto oltre la fine della prima guerra mondiale. Per ironia della sorte, essendo nel nostro Paese considerata un tabù la storia vera del risorgimento, fatta di protestantesimo, invasioni, vandee, stermini, stupri, saccheggi, occupazioni e falsi plebisciti, saremmo indotti a rivolgerci alla Francia della Rivoluzione e delle forche, per far riconoscere a livello europeo il negazionismo perpetrato contro il Mezzogiorno d’Italia ed anche il riconoscimento e la difesa della nostra confessione di fede, visto che – inspiegabilmente – anche il Vaticano non pare essere molto coinvolto, considerata l’evidente inerzia. Paradossale è stato anche l’intervento del nostro presidente Napolitano alla vigilia della Giornata della Memoria, laddove imponeva il riconoscimento del “sionismo” quale principio fondante dello Stato di Israele (fin qui, tutto bene), così come egli ritiene che il Risorgimento e la Resistenza sono i principi fondanti dell’Italia. Non so a voi…ma alla sottoscritta Risorgimento e Resistenza danno l’idea di fare a cazzotti tra loro! Comunque, evviva il paradosso, sale della “diplomazia” politica e dell’imperialismo occulto! Beati i martiri cristiani di ieri e di oggi….perchè loro vedranno il Paradiso… sempreché Mastella, Pannella, Ruben e Bush non abbiamo mire espansioniste pure “lassù”! - M.S. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
da Anonimo ------------------------------------------ Messaggio
N°131 del 24-01-2007 - 19:52 Basta con la violenza! Riceviamo da una gentile lettrice copia dell’appello da lei inoltrato al sindaco di Castellammare. Condividendo le motivazioni della denuncia, la sottoscriviamo in pieno, confidando nella vostra sensibilità all’ulteriore diffusione presso chi competente. Ci scusiamo con i più sensibili per l'immagine "forte" a corredo dell'appello che ha l'unico scopo di rappresentare la cruda realtà; l'esemplare fotografato può forse meglio di tante parole sollecitare nella gente civile una reazione adeguata allo scempio di tante creature.
"Signor
Sindaco la prego di intervenire per fermare questa ondata di violenza
di cui parla questo articolo che le accludo sotto perche' chi
e' capace di compiere queste azioni ignobili su degli animali
e' un individuo pericoloso per la societa' e va messo in condizione
di non poter fare altro male. Impiccano un cane nel bosco di Quisisana Non
si placa a Castellammare l'ondata di violenza sugli animali. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2 Inviato
da Anonimo ----------------------------------- Inviato
da Anonimo ----------------------------------- Messaggio
N°106 del 03-01-2007 - 21:31 I pregiudizi anti-meridionali riceviamo
da Osvaldo Balestrieri, cultore della storia antica di Napoli,
queste annotazioni, in attesa dei vostri commenti. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2
inviato da
Anonimo ------------------------------------------------------ Inviato
da Anonimo |
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