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N°525 29-12-2007 - 18:21
Tags: Editoriali
Contrada:
L'opinione di Lino Jannuzzi
Quella fabbrica di pentiti che ha annientato Contrada
di Lino Jannuzzi - venerdì 28 dicembre 2007 Il giorno più lungo
dei processi a Bruno Contrada, che sono durati 15 anni, fu il 13
luglio 1995. Il più famoso poliziotto di Palermo era stato arrestato
tre anni prima, alla vigilia di Natale del ‘92, e per tre anni era
rimasto sepolto vivo in un carcere militare riaperto appositamente
per lui e solo per lui. Il processo era finalmente iniziato e Contrada
era ricomparso dopo tre anni dinanzi alle telecamere nell’aula del
tribunale e sembrava il suo stesso fantasma. Fiaccato crudelmente
nel fisico, la bocca cascante, imbiancati i capelli che lasciava
cadere ai due lati del viso, infiacchita dalla magrezza la mascella
che era stata forte e quadrata, lo sbirro, il rambo, il finto giovanotto
così attento a coltivare il physique du role, appariva trasformato
in un vecchio, in uno spettro. Quel giorno il pm si è alzato a sorpresa
e ha chiesto al tribunale di introdurre a testimoniare un nuovo
«pentito», spuntato improvvisamente non si sa come e non si sa da
dove, e dopo che ad accusare Contrada ne erano già sfilati sei o
sette. È stato un attimo e Contrada è crollato. Aveva fatto per
alzarsi, come per protestare, e subito si è accasciato sulla sedia,
pallido e sudato, le labbra nere e serrate, le membra scosse da
un tremito nervoso. Il presidente ha gridato: «L’udienza è sospesa».
Il pm è rimasto immobile e interdetto. Un carabiniere è accorso
a sorreggere Contrada prima che scivolasse sul pavimento e cercava
di rianimarlo bocca a bocca. Accorsero gli altri, lo sollevarono
di peso, lo stesero sulla barella dell’ambulanza, corsero all’ospedale,
lo scaricarono al reparto di rianimazione, lo infilarono in un letto
e gli praticarono le cure di emergenza per tentare di rianimarlo.
Appena ha riaperto gli occhi, Contrada ha gridato: «Vogliono annientarmi».
Ha chiesto che lo lasciassero morire, ha pianto, ha tentato di impadronirsi
della pistola del carabiniere di guardia, ha strappato dalle mani
dell’infermiere la siringa e ha tentato di infilarsela nella gola…
VELENI DI PALERMO È stato a questo punto che una donna piccola e
minuta che entrava e usciva, agitata e tremante, dalla cameretta
della rianimazione, ha urlato. C’erano le telecamere accese e l’urlo
si è sentito in diretta nei telegiornali della sera: «Caino, sia
maledetto Caino… ». La signora Adriana, insegnante di lettere e
latino in pensione e moglie di Bruno Contrada, ha spiegato con chi
ce l’aveva: «Caino è un collega di mio marito. È lui che ha voluto
che Bruno finisse in galera. È qualcuno che a Roma ha capito che,
mentre Bruno lottava qui a Palermo giorno dopo giorno contro la
mafia, rischiando la vita, la Sicilia poteva essere usata come trampolino
di lancio per fare carriera. Bastava usare la Sicilia e l’antimafia
come sgabello e salirci sopra… ma doveva eliminare Bruno Contrada
che era più avanti nei ruoli, e questo Caino l’ha fatto perché era
in grado di sfornare contro Bruno un “pentito” al giorno e ancora
lo fa». Sono passati 12 anni da quel giorno (15 da quando Contrada
è stato arrestato) e sono stati celebrati tanti processi: quello
di primo grado, conclusosi con la condanna a 10 anni per concorso
esterno in associazione mafiosa e quello d’appello, che invece lo
ha assolto con formula piena; la Cassazione che ha cassato l’assoluzione
e lo ha rinviato a processo e il secondo processo d’appello che
lo ha ri-condannato a 10 anni; la Cassazione che questa seconda
volta ha approvato, e sono sfilati tanti «pentiti» ma, tra un appello
e l’altro, tanti altri se ne sono aggiunti a quello sfornato a sorpresa
quel giorno di luglio di 12 anni fa. Sono state riempite migliaia,
centinaia di migliaia di pagine di verbali, ma niente più ha spiegato
meglio origini e ragioni di questo processo-fatwa a un uomo che
ha servito lo Stato per cinquant’anni lottando contro la mafia e
rischiando ogni giorno la pelle, come quell’urlo di donna al capezzale
del marito che cercava di uccidersi: «Caino, maledetto Caino… ».
PENTITI VERI E PENTITI FALSI Lo stesso Contrada lo ha ribadito,
dieci anni dopo, nell’ultima intervista rilasciata prima dell’ultima
sentenza: «È stata la Dia, la direzione antimafia che nasceva in
quel tempo come corpo di polizia alle dirette dipendenze delle procure,
che non gradiva che io mi fossi impegnato a creare una branca del
Sisde, il servizio segreto civile, dedicata specificamente a combattere
la mafia. È la Dia che si è specializzata nella gestione dei cosiddetti
“pentiti” e che ha sfornato i “falsi pentiti” che sono serviti ad
accusarmi». Perché i processi a Contrada sono basati esclusivamente
sulle accuse dei «pentiti», e spesso si tratta di mafiosi e assassini
a cui è stato proprio Contrada a dare la caccia, a trascinarli dinanzi
al giudice e a farli condannare, e che si sono vendicati, più o
meno sollecitati e incoraggiati, ri-guadagnando la libertà e con
lo stipendio dello Stato. E c’è la testimonianza dell’ex capo della
polizia Vincenzo Parisi, che così ha deposto al processo: «Bruno
Contrada è un investigatore straordinario. Il suo è un curriculum
brillantissimo e ha dimostrato una conoscenza straordinariamente
approfondita del fenomeno mafiosa, di cui è una memoria storica
eccezionale, per questo ha ricevuto 33 elogi dall’amministrazione
e dalla magistratura». Ed è proprio il capo della polizia, forse
il più bravo e il più famoso, che accusa: «Bisogna far luce su eventuali
interessi ed eventuali corvi che hanno ispirato ai pentiti le dichiarazioni
contro Contrada. È quanto meno strano che soltanto dieci anni dopo
vengono rivelati fatti di cui questi “pentiti” sarebbero stati a
conoscenza da tanto tempo, a meno che non li abbiano appresi dopo
e da chi ha voluto ispirarli. Perché questi “pentiti” parlano solo
ora? Chi li manovra? Io vedo un pericolo per la democrazia». CAMPAGNA
DENIGRATORIA E così depone il prefetto Emanuele De Francesco, che
è stato il primo Alto commissario antimafia e poi direttore del
Sisde: «C’è stato uno specioso malanimo contro Contrada, quando
è stato il mio capo di Gabinetto, un malanimo agitato da certe lobby
e certe cordate del ministero dell’Interno». E un altro prefetto,
Angelo Finocchiaro, pure lui direttore del Sisde: «Contro Contrada
e il Sisde ci sono stati attacchi ripetuti e proditori ed è stata
organizzata una campagna denigratoria». E così hanno deposto altri
capi della polizia, altri prefetti, altri ufficiali dei carabinieri,
almeno tre dozzine di servitori dello Stato e uomini delle istituzioni.
E l’ex presidente della Repubblica Cossiga ha addirittura chiesto
la soppressione della Dia, accusandola di aver adottato «i metodi
propri di un servizio segreto di polizia politica, sul modello della
Gestapo nazista, dell’Ovra fascista e del Kgb sovietico». ACCUSE
SENZA PROVE Come è stato possibile ai giudici non credere ai più
autorevoli rappresentanti delle istituzioni della Repubblica e credere
invece alle accuse senza prove né riscontri dei cosiddetti «pentiti»,
mafiosi, ladri, estortori e assassini? E molti di questi sono stati
poi incriminati per calunnia, uno è stato espulso dal programma
di protezione perché colto in flagrante mendacio e in riciclaggio
di denaro sporco e traffico di stupefacenti, un altro ancora ha
ritrattato tutte le accuse al processo d’appello e ha implorato
i giudici di restituire l’onore a Contrada: di costui gli avvocati
hanno scoperto, sempre nel processo d’appello, che era stato nascosto
il verbale di un primo interrogatorio, in cui dichiarava di non
sapere niente di Contrada. Alla contestazione il pm ha replicato
che non aveva esibito quel verbale appunto perché di Contrada non
si diceva niente: perché il pm avrebbe dovuto esibire qualcosa a
difesa dell’imputato? Niente ancora a confronto del fatto che a
presiedere la Corte d’appello che, la seconda volta, ha condannato
Contrada è stato chiamato proprio il giudice che tre anni prima,
quale componente del Tribunale della libertà, si era rifiutato di
concedergli la libertà dalla carcerazione preventiva, dopo già due
anni trascorsi in isolamento nel carcere militare: chi meglio di
lui, che si era espresso così favorevolmente all’imputato, era più
adatto a giudicarlo e a condannarlo? Il fatto è che Bruno Contrada
non è stato soltanto vittima delle faide interne ai corpi dello
Stato, ma è stato il sacrificio propiziatorio al teorema del «terzo
livello» e della connivenza delle istituzioni e del potere politico
con la mafia. Inizialmente il processo che hanno tentato di fare
a Contrada e che ancora echeggia in certe dichiarazioni delle vedove
dell’antimafia che si oppongono alla concessione della grazia, doveva
essere il processo per la strage di via D’Amelio: Contrada doveva
essere l’agente dei servizi segreti «deviati» che per conto del
potere politico (leggi Andreotti, ma indagheranno pure su Dell’Utri
e Berlusconi come «mandanti delle stragi») avrebbe fatto assassinare
dalla mafia il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, dopo aver
tentato di assassinare Giovanni Falcone con il tritolo sugli scogli
dell’Addaura. L’hanno scritto e fatto scrivere in centinaia di articoli
e in decine di libri, l’hanno messo persino in un film: Contrada
che si aggira sul luogo della strage pochi secondi dopo l’esplosione
del tritolo. Non sono riusciti nell’intento, non foss’altro perché
Contrada in quegli istanti era in barca con dieci testimoni molte
miglia al largo di Palermo e hanno ripiegato sullo scivoloso «concorso
esterno», buono per tutti gli usi e facile a sostenersi con la volonterosa
collaborazione dei soliti «pentiti». Ora temono la revisione del
processo, che può smascherare i «pentiti» e scoprire gli autori
della trama. E temono anche la grazia: meglio che Contrada muoia
in carcere e al più presto.
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
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N°522 27-12-2007 - 21:26
Tags: Editoriali
Medita Gleba!
marina salvadore
Con un po' di buonsenso si potrebbe arrivare a
determinate felici conclusioni. Dunque, si accusa Bruno di complicità
con la Mafia e con la scusante "mafia" insorgono tutti i buonisti
legittimati...basta solo sventolare una bandiera con sù scritta
la parola MAFIA che la gente fa il vuoto totale attorno ai "presunti
appestati"...come quando uno di noi si becca un CANCRO e...vede
sparire all'istante i "cari amici"... Il Regime che impera dal '48
in questo paesucolo, lo sa bene... e della "mafia" ne ha fatto il
proprio mastino da guardia... come a Napoli, dove i politici locali
attribuiscono, dalla monnezza all'acqua razionata, dal disagio giovanile
alla miseria dei pensionati,ogni loro colpevole responsabilità in
capo ad una quasi fantastica CAMORRA, sempre utile da tirar fuori
in ogni drammatico evento... Di certo non esisterebbero la Mafia,
la Camorra et simili se il POTERE non vi camminasse a braccetto!
In molti casi, la Mafia è solo il braccio armato del POTERE OCCULTO
di alcune categorie ai vertici della CASTA... allora, non si potrebbe
umilmente accettare l'ipotesi che Contrada sia una vittima del POTERE,
da questo potere incartato in una intricatissima tela di ragno,
per paura ch'egli possa guardare con il terzo occhio della consapevolezza
non più alla solita Mafia ma al POTERE stesso?.. A questo punto,
sinceramente, non capisco come certi "orfani e vedove" della Mafia
e del Terrorismo continuino a credere a ciò che il POTERE gli sbandiera
quotidianamente sotto gli occhi...visto che il POTERE non ha mai
risposto alle loro invocazioni di GIUSTIZIA, nonostante con le loro
associazioni e fondazioni si siano schierati anche politicamente:
servi di quel POTERE che gli ha ammazzato padri, fratelli e mariti!...Invece,
eccoli qui, oggi, come dei babbioni incitati da messaggi subliminali
ad accendere la pira per bruciare il nuovo Giordano Bruno...Contrada,
pregevolmente dipinto come una statuina di San Gregorio Armeno,
per l'italico PRESEPE della Repubblica, assurto a simbolo del male,
responsabile di tutto lo schifo possibile nazionale; il Golem del
POTERE OCCULTO che, come vuole la tradizione si evoca attraverso
un "mantra", una combinazione magica di lettere, quale potrebbe
essere ...M..A..F..I..A; un Golem opportunamente fabbricato nei
sotterranei delle officine magiche di Gran Maestri e Venerabili
che imperano da lungo tempo. Mi chiedo come sia possibile che gente
munita di cervello e pensiero, pseudo-libertà, possa ancora essere
succube di queste ferali superstizioni e delle maledizioni dei suddetti
MAGHI del POTERE OCCULTO e non sentirsi vicini al dramma esistenziale
di un uomo come Contrada che, razionalmente, non ha mai creduto
neppure negli oroscopi e che per le sue gloriose indagini non si
serviva del pendolo, nè il suo ufficio era posto tra J. e B., le
due colonne del Tempio...ma "on the road", a bordo di una scassatissima
automobile per la quale, spesso, l'Autorità non garantiva neppure
la benzina! E che dire della sua residenza? Le vittime della Mafia
forse credono ch'egli vivesse in un Castello o in una Rocca...è
bene che sappiano, questi macachi, che il nostro eroe abita da sempre
un alloggio demaniale...casa popolare, per intenderci!... Credete
ancora che Bruno Contrada sia complice della Mafia o non credete,
piuttosto, che tanto la Mafia quanto, indipendentemente, Contrada
siano, ognuno a modo loro, ottimi strumenti in mano al POTERE?....
Certo, nemmeno quando s'è trattato di liberare brigatisti e terroristi
sono mai scesi in piazza orfani e vedove a protestare! ...Meditate,
gente...meditate!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2
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Inviato
da Anonimo
il 27/12/07 @ 21:54
Bella e giusta riflessione. Improvvisamente
svegliate da lungo letargo, sono scese a lottare ma hanno sbagliato
nemico. Se la prendono con una vittima, quanto e più di loro.
Non hanno capito? strano, le facevo più intelligenti. Certo
l'esempio di altre vedove forse tira...
Maria
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Inviato
da Anonimo
il 27/12/07 @ 23:40
Sono in vena di riflessioni. I delatori ed
i macachi intruppati nelle parrocchie del POTERE, vorrebbero dimostrarci
- a questo punto - che Bruno Contrada, il più grande investigatore
di tutti i tempi, abbia invece un quoziente intellettivo scarsissimo...poichè,
cosciente d'essere colpevole di quanto imputatogli, in oltre 15
anni di processo, avrebbe atteso di finire al gabbio...piuttosto
che scappare, prendere il volo ancor giovane e forte, verso lidi
più ospitali. Vi sembra possibile, per uno della tempra di
Bruno Contrada? Ergo, la sua totale indifferenza alla fuga, alla
latitanza (sport preferito dei veri mafiosi e brigatisti) non sta
forse a significare la sua innocenza?
Marina
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N°494 03-12-2007 - 12:17
Tags: Editoriali
Cronache
da un'assenza
di Marina Salvadore
Nonostante gli estenuanti impedimenti TELECOM agli
aggiornamenti del nostro rotocalco online, per certi versi più dannosi
dei vari attacchi hacker subiti in passato, le cronache che avremmo
volentieri seguito e commentato in questi ultimi due mesi con i
nostri lettori e collaboratori non hanno mai sfiorato la straordinarietà
degli eventi, comunque; cronache pregne, come sempre, di dejà vu
e di perniciosa prevedibilità,nel senso che la casta dei “giornalai”
e pennivendoli di regime ha continuato sobriamente a sostenere l’ipocrisia
delle caste al potere: politicanti, banchieri, magistrati e “cummenda”..
Da destra a sinistra, il solito scontato squallore che ha contraddistinto
eventi banali spacciatici per speciali… una grande abboffata, poi,
di cronaca nera e di psicologia spicciola, per le menti più morbose.
La scomparsa dalle cronache del giudice De Magistris ha veicolato
l’attenzione su Clementina Forleo, fatta fuori anch’ella, come ci
aspettavamo, da un’azione disciplinare caduta come il cacio sui
maccheroni nella medesima giornata in cui il Tribunale assolveva
quel volgare e cinico “faccia d’angelo” di Corona…ma solo per far
fuori un altro magistrato non allineato: Woodcock. Non uno squillo
di tromba ne’ una chiamata a raccolta in loro favore è pervenuta
dalle entrambi colluse parti politiche della Sinistra intinta di
Massoneria e Banche e dalla Destra intinta di Massoneria e Impresa…
com’era, ovviamente, prevedibile. Cos’altro è accaduto? Ah! Sì,
certo! Abbiamo due nuovi grandi partiti: dal logo di bottega alle
marcette sociali dette “inni”…alle tesserine colorate nuove di zecca:
tutto nuovo, tranne che per le solite facce di tolla che ne fanno
parte. Un grande partito di centro-sinistra di Veltroni ed un grande
partito di centro-destra di Berlusconi che, chissà perché, non riusciamo
a distinguere l’uno dall’altro – come i gemelli monozigoti – e che
ci danno l’idea, insieme, di essere motore della grande spirale
che prende a disegnare, a cerchi concentrici, la circonferenza dell'unico
cerchio, fino a bucarne con uno spillone acuminato e intinto di
curaro il GRANDE CENTRO… cui, forse, credevano d’appartenere i vari
gruppi e partitelli degli ex democristiani “ripuliti” o “resuscitati”.
Cribbio! Dovranno inventarsi un satellite del grande Cerchio, ora,
‘sti poveretti, se non vogliono scomparire definitivamente, in vista
della melensa TERZA REPUBBLICA a farsi. Della Casta Diva, sciùra
Brambilla, sappiamo solo che porta le autoreggenti…ma non ci sembra,
questa particolarità, un punto di programma politico. Di Veltroni,
abbiamo persino dimenticato che, in barba al divieto di cumulo degli
incarichi, continua ad essere l’ottavo re di Roma. Per il resto,
sul “Colle” a tutti fan male i calli e si preannuncia quindi pioggia
di lacrimoni dei “benserviti” Prodi, D’Alema & Compagnia di guitti,
giunta all’ennesima replica e ormai fuori cartellone. Un po’ d’allegria
ce l’han fornita gratis quegli imbecilli dei Savoia che ci hanno
suscitato anche tanta tenerezza, poveretti. Loro, almeno, ci hanno
portato una ventata di originalità, stante la solita solfa di cui
sopra. Sinceramente, li avrei premiati con un’ovazione plateale
di 260 milioni di pernacchie: praticamente, un’ovazione da Guinness
dei Primati, difficilmente battibile per l’eternità…quindi assoluto
e mondiale; il secondo primato eternamente imbattibile di Casa Savoia,
dopo quello delle storiche fughe! La cronaca nera, in questi due
mesi, ha anch’essa offerto le solite fiction a puntate grondanti
sangue e spicciola sociologia per gli “opinionisti buonisti” di
sempre, ospiti fissi da Bruno Vespa e nelle varie congreghe Montessori
della Rai TV: solita Polizia che brancola nel buio, criminologi
esoterici, esoteristi investigatori, psicologi dell’età evolutiva,
vicine di casa del “tanto bravo ragazzo” della porta accanto, assistenti
sociali, mamme di figli “piezz’e core”, fans sbracati di “piccoli
assassini crescono”…Bella roba, eh?…mentre continua a grondare il
sangue in un’apoteosi di fantastico orrore sempre più montante e
asettico, esattamente come in certe realtà virtuali della Play Station…ma
quelli che muoiono sono figli nostri, in carne ed ossa… e quelli
che uccidono sono figli nostri, in carne ed ossa: la nostra carne!…Di
là dal muro, coloro che si sentono più intelligenti, tanto da diventare
assassini a tavolino, inventandosi giochi di ruolo – come gli “amici”
di Meredith – per sfidare, di qua dal muro, l’Autorità e la Scienza.
Ancora è buio pesto a Garlasco ed a Perugia. Frotte di cibernetici
e fumati assassini in erba prendono il posto degli umani psicopatici
di ieri: questa, è la realtà!…e, considerata quale moderna e ben
diversa realtà, necessiterebbe di strumenti diversi ed idonei per
combatterla. Al bando quindi Lombroso, Maigret e Montessori! Chiaro?…
Altre notizie in questi due mesi? Le solite!…ovvero quelle che non
fanno più notizia: il giovane rom assassino ubriaco di quattro ragazzi,
tutt'ora in vacanza-premio in un residence balneare (una "figata"
in confronto al campo zingaro in cui viveva) ch'è assoldato per
la pubblicità di una linea di abbigliamento dal solito cretino di
turno ovvero il “Fabrizio Corona dei Poveri” della situazione, tale
ignoto rampante sig. Sundas… poi, il giovane bullo che s’è fatto
beccare e identificare mentre, capelli al vento e senza vergogna,
scriveva sui muri:”uno, dieci,mille Raciti” e che quando si è presentato
in TV per dichiarare – come gli ha probabilmente consigliato l’avvocato-
di voler chiedere scusa per il suo gesto inconsulto, si è fatto
riprendere di spalle e incappucciato…perché aveva vergogna, solo
in questo frangente, privo del "virile" spray… Sappiamo che Azouz
Marzouk è un pusher…ma lo sapevamo anche prima che gli ammazzassero
moglie e figlioletto…allora vorremmo sapere cosa c’entra tutta ‘sta
pubblicità sul suo arresto recente, visto che ogni giorno le patrie
galere si riempiono di decine e decine di pusher anonimi…forse ché…
affondando Azouz nella melma potrà servire a giustificare ed a giudicare
con la solita clemenza istituzionale anche gli orribili coniugi
assassini di Erba? Il piccolo Youssef sarebbe stato massacrato quindi
per irresponsabilità paterna? Cosa ne pensate?…E, cosa ne pensate
della cittadinanza onoraria conferita l’altr’ieri dal sindaco di
Venaria (Torino) all’assassina Silvia Baraldini nell’intento – parole
del sindaco – “di risarcirla, restituendole quei diritti di cittadinanza
che le sono stati strappati tanti anni fa con una reclusione priva
di valenza rieducativa e riabilitativa”?… Beh! Alla Banelli, se
per questo, hanno persino dato un lavoro ed una casa dove portarsi
pure la famiglia... mentre tantissimi comuni mortali italiani, strangolati
dalle rate variabili dei mutui, hanno dovuto dire addio al sogno
di una casa...Ma non è finita qui. Le cronache parlamentari ci dicono
dell'approvazione di un emendamento alla Finanziaria: dal prossimo
aprile ogni assegno trasferibile emesso sarà gravato da una tassa
di emissione di euri 1,50. Dicono che è una misura presa per combattere
l'evasione e il riciclaggio...ma cosa volete che gli cambi la vita
ad un evasore o a un riciclone un euro e mezzo di più? Dovremmo
bercela anche questa volta, 'sta panzana ministeriale...o non dovremmo
forse pensare che, essendo il "trasferibile" giudicato snobisticamente
un sistema antiquato di pagamento (sigh! hanno aggiunto anche questo
ulteriore commento) si vuole costringere anche la povera "nonna
in carriola" a farsi la micidiale arma di autodisintegrazione, la
cosiddetta carta di credito?... Come noterete, dunque, non è accaduto
nulla di eccezionale in questo lungo periodo di nostra forzata assenza;
la Nazione è stata, come sempre, monocorde...e il Popolo Bue altrettanto.
Una cosa unica, piacevole? A parte lo "Zecchino d'Oro" dell'Antoniano
di Bologna, nulla all'orizzonte!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
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Messaggio N°455 24-09-2007 - 01:14
Tags: Editoriali
Credono
che noi ci crediamo
di Marina Salvadore
"Parlate
o sparlate purché parliate!" è il motto che meglio si adatta all'"economia
politica" del Grullo Parlante, al quale dall'8 settembre, quotidianamente,
la stampa nazionale sta dedicando decine e decine di servizi, dossier,
biografie....TEMPO ed ENERGIE che sarebbe stato più utile spendere
negli interessi della Collettività. Il fenomeno Grillo lascia il
tempo che trova e finirà per autocombustione, specialmente ora che
il soggetto non ci fa più ridere, che ha perso lo smalto della satira,
dell'arguzia, dell'ironia e che - come vediamo dagli ultimi suoi
baccanali pubblici, condotti in acido stile monocorde e dittatoriale,
senza mai passare il microfono di mano a qualcuno tra la plebe -
si sta letteralmente SVACCANDO nella volgarità dell’inciucio che
– guarda caso – è esattamente “allineato” alla performance preferita
dalla ”Politica che non fa politica”, dedita alla guerra delle palle
di sterco da lanciarsi rispettivamente in faccia…mentre il Paese
è privo di punti di riferimento, di guida! Grillo, non ha inventato
cose nuove: anche mia madre 85enne, il mio vicino di casa, il mio
collega d'ufficio sono potenzialmente...e da ben prima... dei "grillo",
solo che non hanno alle spalle degli impresari teatrali e, probabilmente,
dei Robespierre male occultati a tirare i fili delle marionette-cittadini
per una trita e ritrita, quanto inconsapevole "giacobinata" sul
cui maxi-schermo di fondo baluginano sinistri spicchi di lame di
nuove ghigliottine che prospettano, è vero, l’ambito rotolare di
tante teste dalle spalle dei pochi potenti invisi della “Casta”
ma che – soprattutto - vedranno cadere le “teste pensanti” degli
stessi popolani, irretiti dalla sensualità ferale di una “chiamata
alle armi”, subliminalmente rivolta, invece, ai soli soldati mercenari,
in una stupida vandea preordinatamene bugiarda, poiché senza costrutto
e priva di alternativa! Dejà vu! C'era bisogno dell'exploit di Grillo
per fare intendere a "politici e politicanti" che il "Paese" è stufo
di tanta insipienza, di tanta arroganza, di tanto feudalesimo, di
tanta ipocrisia, di tanto familismo, di tanto malgoverno?.. C'era
bisogno di arrivare a questa vergognosa pantomima, che ha fatto
il giro del mondo, sputtanando ulteriormente la ballerina Italia
in campo internazionale? Politici e politicanti non avrebbero forse
dovuto preventivamente fare, già molti governi addietro, un "mercoledì
delle ceneri", un bagno nel Gange, un esorcismo? Quando, ci si chiede
tra senzienti, si vorrà riprendere in mano l'abbecedario della Democrazia,
per restituire Dignità e Giustizia agli italiani che non accettano
di dividersi in due distinti greggi nell'ovile di un Grillo o in
quello del Malgoverno... e che, nell'ovile del Malgoverno, sono
peraltro stufi di dover "scegliere" tra i due mali un Prodi o un
Berlusconi? C'è gente NORMALE che...non ne può più! Tanto, i giochi
sono già fatti. Ora, il feudatario Mastella, degno erede di Benjamin
Disraeli, farà l’ennesimo saltello a centro-destra e magari avrà
un ministero
più importante di quello che ha governato sino ad ora in maniera
a dir poco inquietante…non ultima, la posizione presa nei confronti
del P.M. De Magistris, occupato nel caso Why Not che vedrebbe implicati
il presidente del Consiglio ed il “mastellino” medesimo….Non osiamo
pensare a cosa potrà piombare in capo alla omonima Clementina Forleo,
dioguardi! Tuttavia, la nausea totale è relativa al quadro dell’opposizione,
raffigurato dal sor Berlusca, che – immemore delle tante critiche
ed “inciuci” versati ad ettolitri in capo al sciùr Mastella… per
l’Indulto e per altre impertinenze demitiane (stante la vecchia
scuola D.C. onnipresente in spirito nonostante la finta “gran moria
delle vacche” della prima repubblica) ha già approntato una “table
habillé” per l’ebreo errante, con il suo misero seguito di elettori
da un “Campanile” all’altro del Paesello. Del resto, cari italiani…o,
come dice giustamente Grillo:…”Icoglioni!”… che cappero vi aspettavate
dall’ennesimo giro di Risiko…anzi, di “Telesina” sottoprodotto del
Poker… forse, una vandea identitaria… una rivoluzione alla francese,
un golpe? Ingenui! Sono perfettamente monozigoti, a destra ed a
sinistra. Ci “abbàbbiano” con i pretesti di destra o di sinistra
ma l’ipotesi, la morale, l’obiettivo…è il CENTRO…come quello del
TIRASSEGNO NAZIONALE… 100 punti!… in un’indifferente, spoglia, monotona
Corte dei Miracoli, in un minuetto tra maschere del Carnevale di
Venezia, tra una Colombina ed un Berlusconi, un Arlecchino ed un
Mastella, un Balanzone e un Prodi, un Pulcinella e un Bassolino,
un Pantalone e un Dini, una Befana e un Veltroni!… Potere del delirio
di onnipotenza: credono di fare nuovi partiti con le stesse facce
di tolla e… credono che NOI CI CREDIAMO!…
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 2
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Inviato
da Anonimo
il 24/09/07 @ 12:12
23/09/2007 - Viva il P.c.i., il partito dei
comici italiani di Benedetto Casillo Vota e fai votare P.c.i. Basta
con politici vecchi e ammuffiti. Per un cambiamento radicale della
classe dirigente, per una ventata d’aria fresca nei palazzi del
potere, contro la politica politicante, vota e fa votare P.c.i.
L’ultima speranza, per abbattere un mondo di privilegi e benefici.
La casta. Che costa. Per non parlare di arroganze e strafottenze.
Comportamenti molto diffusi nei partiti di entrambi gli schieramenti.
Salvanno ’a pace ’e quaccheduno... per quieto vivere. Ultima pietra
di scandalo sotto gli occhi di tutti i mezzi di locomozione usati
da diversi politici di primo piano. L’autoambulanza di Gustavo Selva.
L’elicottero di Mastella. La motovedetta di Bassolino. E, fresca
di giornata, la macchina di Burlando, governatore della Liguria.
Burlando... che non significa scherzando. Cadute di stile poco onorevoli
per degli Onorevoli. Emblematica la vicenda del presidente della
Regione Liguria. Dopo una grave infrazione in autostrada, fermato
dalla Polizia, si è allontanato senza pagare ammenda alcuna,
esibendo inopportunamente un tesserino di parlamentare tra l’altro
pure scaduto. Capito lo zarro, e riconosciuta la gaffe, Burlando
ha subito indetto una conferenza stampa, ammettendo le proprie responsabilità,
e dichiarando di voler pagare immediatamente le pene previste. Bene,
bravo. Ma poi è andato oltre. E, cercando improbabili giustificazioni
al suo operato, ha finito con lo scivolare dagli specchi sui quali
stava cercando maldestramente di arrampicarsi. Ha dichiarato infatti
che l’esibizione di quel cartellino non voleva essere un gesto di
arroganza della serie «Lei non sa chi sono io». Purtroppo
quello era l’unico documento di riconoscimento che si ritrovava
in tasca. Gli altri li aveva dimenticati a casa: ’a patente, ’o
libretto, la carta d’identità, l’atto ’e nascita, ’o stato
’e famiglia, ’o certificato ’e residenza. Tutti tranne il tesserino
di ex parlamentare. Guardate che combinazione! Ma può essere!
Perché quel tesserino resta appiccicato addosso come una
seconda pelle. E nun se po’ scurdà. Chi è stato onorevole
lo resta per l’eternità. E questo alla gente comune non tanto
piace. Non va giù. Altri presunti privilegi da cancellare.
Altra mentalità da cambiare. Vuoi cambiarla anche tu? E allora
coraggio, vota e fai votare P.c.i. Partito comici italiani. Nce
ne facimmo resate! Beppe Grillo presidente del Consiglio. Alvaro
Vitali ministro dell’Istruzione... lui ha fatto un sacco di film
sulla scuola. “Pierino e la maestra”, “Pierino e la bidella calda
e bella”. Il Ministro di Grazia e Giustizia andrebbe sdoppiato.
Alla Grazia andrebbe Luciana Littizzetto... e chi più di
lei? Solo la Bindi potrebbe competere, ma non è comica. Ministro
di Giustizia Sabina Guzzanti. La sua imparzialità è
proverbiale. E tanti cabarettisti sottosegretari. Bella compagine,
eh? Beppe Grillo sta arrevutanno ’a politica sotto e ncoppa. E sta
dando fastidio a tanti esponenti di partiti. Nce vuleva proprio
uno accussì! Fantastico il suo V-Day. Dove V sta per Vaffanculo.
Molto apprezzate le sue proposte di legge a proposito di liste elettorali.
Esclusione per i non incensurati. Eleggibilità per non più
di due legislature. Speriamo che i Grillini proliferino anche qui
da noi. L’idea mi elettrizza. E già mi immagino un affollatissimo
P-Day. Dove P sta per Pernacchio. Per le liste sarei ancora più
selettivo. Non basta la buona condotta. Precedenza ai disoccupati,
sposati con prole e a carico d’ ’a ’gnora, amanti della canzone
classica napoletana, estimatori della Piedigrotta, tifosissimi d’
’o Napule. Lavezzi e Hamsik come bollini di qualità. Durata
del mandato parlamentare trimestrale. Ogni cambio di stagione, cambio
di parlamentari, Viva la flessibilità. A me stu P.c.i. me
piace assai. Un dubbio mi resta: se disgraziatamente non dovessimo
raggiungere la maggioranza assoluta, con chi andremo ad allearci,
con Nano Berlusconi, o con Valium Prodi, come li chiama Grillo?
E si ’a gente po’ nce abboffa ’e pernacchie?
Dal quotidiano Roma del 23/09/2007
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Inviato
da Anonimo
il 24/09/07 @ 20:07
Rai/Cdr Tg1 a Guzzanti: “non accettiamo insulti
rozzi”. Impegnati a informare in modo onesto e professionale, "Offese
ingiustificate al direttore e alla redazione". Il Cdr del Tg1
replica con fermezza alle critiche formulate ieri da Sabina Guzzanti
nel corso della trasmissione 'Annozero': "Il Tg1 - afferma
la rappresentanza sindacale del tg ammiraglio della Rai - è
impegnato in modo onesto e professionale a informare al meglio e
tempestivamente milioni di telespettatori". "Il Tg1 -
sottolinea il Cdr - può piacere o non piacere, ma non accettiamo
insulti. É falso affermare che abbia oscurato Grillo: abbiamo
coperto e analizzato sin dall`inizio il fenomeno V-day e V-people
in tutta la sua rilevanza. Facendolo sentire e vedere, raccogliendo
le reazioni, dando atto dell`eco che producono le sue denunce. Come
abbiamo fatto anche col libro di Stella e Rizzo sulla Casta, che
siamo stati tra i primi a far conoscere ai nostri telespettatori.
Come facciamo con tutto ciò che scuote, indigna e interroga
la società e la politica". "Libera la Guzzanti
di esprimere i suoi giudizi apocalittici - proseguono i giornalisti
del Tg1 - ma eviti quelli infondati e le offese: i Tg 'indecenti'
sono quelli che censurano e manipolano, quelli che ignorano come
vive la gente e cosa succede nella società e nel mondo in
cui viviamo. Fortunatamente non è il caso del nostro Tg.
E chi ci guarda lo sa. Spiace che la Guzzanti, tornata sugli schermi
Rai dopo un lungo e ingiusto ostracismo, ricevendo attenzione e
pubblicità al suo film - conclude la nota - abbia usato questa
opportunità per rivolgere insulti rozzi e ingiustificabili
a un`intera redazione del servizio pubblico". (Apcom)
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Messaggio N°432 21-08-2007 - 20:47
Tags: Editoriali
Il vasetto della Nutella
di Marina Salvadore
Approfondendo
i temi della criminalità in Italia, collegati a quel fenomeno
ormai conclamato - in special modo nel mondo della Finanza internazionale
- d'antica collusione tra potere politico e mafie, siamo soliti
cascare nel becero luogo comune che assegna tutta la responsabilità
alle mafie, alla "criminalità dichiarata" che ricatterebbe
costantemente lo Stato ad ogni piè sospinto, quasi ne fosse
il "direttore generale", il regista! Istintivamente, diamo
per scontato che sia la Politica in balia della criminalità…
ma non è sempre così; almeno, non in tutti i grandi,
irrisolti, Misteri Italiani degli ultimi trent'anni della nostra
Storia, eccezion fatta per certi "regolamenti di conto"
nelle cosche, nelle 'ndrine e nelle famiglie, fini a se stessi.
Meditare su di un vasetto di Nutella potrà sembrare alquanto
singolare ai giustizialisti come anche ai garantisti che si affacciano
quotidianamente alla ribalta, dottoreggiando… ma all'opinione pubblica,
alla gente "normale" che ha generalmente l'aspetto innocente
e innocuo della presunta dabbenaggine, è concessa questa
follia pindarica. Prendendo spunto da un innocuo vasetto di Nutella,
così come i più grandi filosofi alchimisti traevano
ispirazione e si scambiavano dotte elucubrazioni tra "iniziati"
dalla giusta lettura in codice di quelle apparentemente assurde
favolette popolari dei Miti e degli Eroi, destinate al volgo nell'intenzione
che esso non ne deducesse il "back-stage", il vasetto
di Nutella "parla" chiaramente di un coperchio e di un
vasetto ridondante di leccornia. Proviamo a stabilire che il coperchio
è la "mafia" ed il vasetto pieno è il Potere
Politico. Perché alla criminalità si assegna il ruolo
di coperchio? Semplice! Deve servire a "coprire", ad occultare
a golosi palati altrui esercitati solo al piacere fittizio della
trasgressione dietetica,…ai "diabetici" sudditi tenuti
a stecchetto, il contenuto del vasetto. Solitamente, il coperchio
è concesso in uso ai "custodi", ogni volta che
si svita e riavvita sul contenitore, a qualche leccata dei pochi
residui di bontà schizzati dal "tesoretto" verso
l'alto o raccolti sul bordo dalla pulitura di lama dello spalmino
usato per distribuire sulle fette di pane, degli illustri commensali
ammessi al private-party la sensuale cremina. Una delizia, la Nutella
di Stato, ricca di proteine, zuccheri, lecitine ed "illecitine",
appalti, poltrone, nocciole e denari, tessere di partito, surrogato
di "masson-glacè", concentrato di banche e borsa,
essenza di brogli, pizzichi di finanza internazionale, elisir di
lobby e finto antiamericanismo! A bassa temperatura ambiente solidifica
un po', la Nutella, ed allora salgono in superficie pezzetti di
Ustica, della Cirio, del Sisde o del Sismi, finanche di Gladio,
di magistratura parallela alla Giustizia (ma non alla Legge), di
armamenti della seconda guerra, di falci e martelli, di Mitrokhin,
di Contrada, eccetera… Sta all'abilità dello "spalmatore
di turno" rimescolare vigorosamente e velocemente con il ditino
a moto frullatorio i grumi freddi, per raddensare sapientemente
gli elementi e rifluidificare il composto da servire alla prossima
libagione in conclave dei pochi "eletti". C'è chi
da secoli va alla disperata ricerca del vaso del Graal, povero scemo…
senza avvedersi che il "mitico" vasetto di Stato è
più taumaturgico e potente di quello delle saghe medievali
di re trafitti e cavalieri straccioni; ché il vasetto di
Stato è un autentica riscrittura alla Down Brown del virtuale
calice celtico, più realista ancora della riscrittura dell'abusato
Codice da Vinci. Qui, non esiste prerogativa di surrealità
ma di "reale". La "mafia", custode alato del
vasetto, ha il solo compito di svitare ed avvitare il coperchio,
a seconda delle necessità del Potere, di coprire o scoprire
il contenuto del vaso, semplicemente perché è l'unica
serva fidata non nutrendo interessi politici di sorta e proiettata
al solo fine speculativo, per cui non rivendica seggiole pubbliche
e troni. Riveste, se aveste ancora dei dubbi, gli stessi compiacenti
compiti di un qualsiasi eunuco nell'harem di un Sultano! Sarebbe
quindi più giusto parlare di "concorso esterno in associazione
politica", per i mafiosi… piuttostochè di "concorso
esterno in associazione mafiosa" di talune vittime delle Istituzioni,
scelti tra dirigenti, tutori dell'ordine e della Legge, solitamente
intesi dal Potere Politico quali "disturbatori" e sacrificate
sulla pubblica pira, sempre vittime di calunnia e delazione e di
kafkiani procedimenti giudiziari quando non di eclatanti stragi
eternamente impunite, solo perché le "vittime"
attentavano alla segretezza della Nutella di Stato. All'incolumità
del vasetto! Di facciata, questo Stato, ha una rete di servizi cosiddetti
"segreti" preposti alla sua tutela, con tanto di Ministro
per gli Interni e Cesis e Ciis alle dipendenze del Consiglio dei
ministri; peccato che siano utilizzati solo come ricche scenografie
e abili comparse sul palcoscenico dell'Opinione pubblica, non godendo
di caratteristiche di segretezza e mai interpellate in "affari
di Stato"; anzi, nemmeno edotti e coinvolti nelle emergenze
nazionali: servizi senza utenti. Un set di Topolinia, per la Walt
Disney Corporation! Servizi costosi e ad uso privato di pochi, per
inscenare pantomime di depistaggio da altri "affari" di
Stato! I cani da guardia, più utili dei predetti "servizi",
addetti all'avvita-svita del coperchio del vaso di Nutella, sono
stati lanciati, spesso, all'inseguimento dei "cavalieri senza
macchia" ed hanno sbranato più di un "eroe",
favorendo l'ampliamento del santuario dei martiri d'Italia, in nome
dei quali ipocrite confraternite di "pretini spogliati"
gestiscono eventi, beneficenze, giaculatorie e concedono persino
indulgenze, edificano chiese e altari offerti alla credulità
popolare, per ammansire, depistare la coscienza civile. Chiunque
sia individuato, nella cerchia dei santi martiri e della plebaglia,
quale sobillatore del precostituito "Ordine Pubblico"
o detentore di Pensiero, Memoria e Parole scritte che minano la
precaria stabilità del "sistema" politico della
Nutella, è messo a tacere con i due metodi scientifici, i
due gradi di condanna in uso al POTERE: la denuncia, su testimonianze
di "pentiti" disponibili a frotte, di concorso in associazione
mafiosa…o eversiva oppure, se il disturbatore incute al POTERE meno
"paura", gli si scaglieranno addosso le centinaia di banche
della Nutella, fino a ridurlo un fallito… (chi, tra i grandi e piccoli
eroi popolari italiani non ha in corso un fido, un mutuo, un finanziamento?).
In questo Paese che continua a smerciare fino alla nausea i soliti
miti del Risorgimento e della Resistenza, a sgolarsi tra "Fratelli
d'Italia" e "Nabucco", tra stantio antifascismo e
clericalismo di comodo, spiace dover riconoscere che le abusate
pratiche di cui sopra, con i metodi della calunnia, della menzogna,
della vessazione, appartengono alla corrente più giacobina
e "sinistra" della SINISTRA; quella che schifa letteralmente
il POPOLO e ama il POTERE e che, in molti casi, ha meno senso dell'onore
di una qualsiasi "famiglia" dell'ONORATA SOCIETA', ch'è
ridotta, ormai, ad autentica "classe operaia" del Potere,
malgrado i vecchi sognatori ed idealisti di ogni parte sociale.
Come ogni grande e perfetta macchina, però, il Sistema Nutella
ha un suo punto debole: ha paura dei frammenti incontrollabili di
VERITA'… di qualcuno de' suoi "fratelli d'Italia" che
ben conosce fatti e misfatti, nomi e cognomi, relativamente a "certi
misteri" ed a certe improvvise "virate" di seggiole
e troni nei Ministeri, nelle Istituzioni…foss'anche la più
Alta… e, quando, come nel caso emblematico di Bruno Contrada, si
teme che il capro espiatorio possa riservare memoriali o cronache,
dettagli inconfutabili… e manifestamente si fa di tutto per ridurlo
al silenzio, al degrado psico-fisico, all'oblio dei posteri… allora
vuol dire che le paure di cotanti "notabili" sono personalissime
e di varia entità e che ognuno ignora dell'altro il lavoro
alla catena di montaggio del Sistema Nutella… Sapendolo innocente
persino i magistrati che l'hanno condannato, i "sistemisti"
della Nutella insistono nella persecuzione a Contrada solo per ciò
che Contrada nel suo lungo servizio potrebbe avere incontrato, conosciuto,
sentito o visto… senza rendersi conto che Bruno Contrada ancora
non ha capito perché si trova, vecchio e ammalato, in un
carcere militare e magari si sta chiedendo quale sia stata la sua
unica imprudenza, leggerezza, l'errore di valutazione in un'intera
vita di scafato investigatore, nell'aver magari dato fiducia ad
uno soltanto de' suoi collaboratori, capi o parigrado: era quello
con le stellette o quell'altro con le mostrine? Quello che oggi
è un generalone con gli stivali o quel finto-seminarista
occhialuto? Mah!… Alla gente semplice che implora Contrada di dire
finalmente tutta la sua VERITA', avendone il diritto di cognizione,
si può solo obiettare che, forse, qualcuno che ha occupato
uno dei troni più alti dell'empireo della Repubblica, magari
sa molte più cose di quante ne abbia afferrate disordinatamente
Contrada… e che solo l'improvvisa decretata follia o conclamata
demenza, contratta per caso fortuito,accidentale o genetico se non
addirittura già accertata in seme, tempo addietro, per qualche
episodio diatonico, ciclotimico, della personalità, con evidenti
segni di somatizzazione, può metterlo in condizioni di spifferare
vita, morte e miracoli d'Italia… semprechè abbia voglia di
rendere la pariglia ad antipatici confratelli, in chiusura di "onorata
carriera". Ergo, le verità le attendiamo da "altri"
e non dai capri espiatori, che non sarebbero tali se avessero cognizione
di tutta la verità assoluta e non solo dei brandelli di questa
e se godessero anche dell'esercizio di potere su di essa. Le attendiamo
soprattutto da coloro che fingono di strapparsi le vesti a causa
dell'ingiustizia italiana, che fanno i "fessi per non andare
alla guerra": i perfidi ignavi di sempre, che, in un caso o
nell'altro di manifesto stupore non riescono a nascondere dietro
l'ostinata negazione di se' ed i colpevoli silenzi la CONSAPEVOLEZZA
della complicità delittuosa ed il pieno coinvolgimento nei
lordi affari. E' chiusa ermeticamente nel vostro vasetto di Nutella
e Veleno la Verità! Ben venga, entro quest'era geologica,
quel notabile impazzito e certificato a svitare e sollevare il coperchio
dal vasetto dell'ammuffita Nutella di Pandora, così che,
infine, muoia Sansone, sì, ma con tutti i Filistei! Abbiate
paura di voi stessi, dell'immagine che vi rimanda lo specchio in
cui amate riflettervi e non di un vecchio che giace stanco e inerte
a marcire nelle patrie galere…a meno che non temiate il suo sguardo
diretto ancora vivo e autorevole, così come il grande elefante
teme il topolino!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
riferimento
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Messaggio
N°402 20-07-2007 - 11:39
Tags: Editoriali
Storie
dell' A-Storia
di Marina Salvadore
Chiede
qualcuno, a proposito dei nuovi ed autonomi brandelli dell’AMARCORD
sulle stragi di Capaci e di via D’Amelio e sulla altrettanto oscura
vicenda Contrada, “Ma questa è un’altra storia o la stessa storia?"....
E'
una delle storie della STORIA del dopoguerra italiano...che non
è più Storia d'Italia se non costante offesa a questa. Per scrivere
il romanzo sulla Mafia e l'Antimafia bisognerebbe partire da molto
lontano, un’epoca che va dalle prime "lupare" al Polonio di Litvinenko.
Questa Repubblica, infatti, si erge sulla precaria solidità delle
sue fondamenta...ed il Territorio è fortemente sismico... I funamboli
del Potere ci ricicciano sempre in tutte le salse ed in ogni occasione
gli unici due miti spendibili – seppure anche quelli confutabili
- del Risorgimento e della Resistenza perché sanno benissimo che
dal dopoguerra in avanti l'Italia non ha avuto più Storia se non
quella del Potere, della Mafia...poi, dei Pentiti e della internazionalizzazione
delle "cosche". Oltretutto, la Mafia non ha mai avuto, sin dai tempi
dell’Unità d’Italia, e non ha specifiche idee o ideologie politiche
ma solo il senso del tornaconto finanziario ed economico, della
speculazione... ergo la storia contemporanea non contempla più la
POLITICA e senza Identità Politica una Nazione non ha Storia (per
questo, tutti si ostinano - soprattutto i rappresentanti delle Istituzioni,
ad appellare l'Italia, consapevolmente, "PAESE" perché non ha dignità
di Nazione!). Proviamo per un attimo a rivedere la strana faccenda
del "corvo" della Procura siciliana: tutti, ricordano bene o male
la vicenda ed addirittura un nome, Di Pisa (che ne passò di brutti
giorni, forse ingiustamente!) ma NON V'E' UN SOLO ITALIANO CHE RICORDI
I CONTENUTI DI QUELLE LETTERE ANONIME, LE ACCUSE CHE MUOVEVANO,
I
SEGNALI POTENTI CHE TRASMETTEVANO, LE VERITA' SCRITTE IN CODICE
TRA LE RIGHE . E' tristemente vero o no? Mi scuso con voi per questo
mio libero pensiero e mi scuso anche per non aver adottato quasi
mai nel trattare su Contrada il rigoroso lessico giuridico e tecnico,
proprio agli addetti ai lavori che decidono dei destini di un Uomo
facendo a meno dell'Uomo e del rispetto dell’ intelligenza altrui
ma affidandosi a paccate di carte, codicilli, numeri, formule di
trigonometria e – purtroppo -…dadi da gioco. Oltretutto, potrei
essere in errore di valutazione, considerato che sono venuta al
mondo nel periodo del boom economico, del benessere, della cambiale
e delle cucine all'americana, perdendomi il periodo di passaggio
dalla STORIA d'ITALIA alla A-STORIA globalizzante. L’altra sera,
eravamo ancora dai Contrada per raccogliere un video-appello ai
politici su invito degli splendidi organizzatori di www.giustiziagiusta.info
che stanno dedicando molta attenzione al caso Contrada. Lo squallido
caso giudiziario dovrebbe dignitosamente prevedere la razionale
e piena applicazione di Giustizia. Infatti, basterebbe – VOLENDO
– organizzare una Commissione d’Inchiesta per un’interpellanza sulle
modalità del processo e, non solo, provvedere a modificare la Legge
sui Pentiti, per mettere gli opportuni paletti e confini tra chi
è “mafioso” sul serio e chi, come Contrada e tanti altri, sono accusati
di “concorso esterno in associazione mafiosa”…che non significa
proprio niente e che, certamente,anche solo per una pura questione
di lessico, non qualifica quale MAFIOSO chi ha la sventura d’incappare
in un tormentone volgare quale quello che trattiamo. Ergo, la “Giustizia”
non accusa Contrada d’essere un MAFIOSO però lo condanna ad una
pena prevista per i MAFIOSI. E non v’è distinzione di età, di stato
di salute: “che faccia la sua bella villeggiatura in carcere senza
sconti, il suo Camel Trophey tra i delinquenti che combatteva”…perché
la “Giustizia” applicata in maniera così contraddittoria nei suoi
confronti prevede il carcere duro, senza sconti, per MAFIOSI e PEDOFILI…Ma
Contrada non è stato riconosciuto MAFIOSO; questo, è il nocciolo
della questione! Buscetta, al quale – senza che facesse una piega
- han fatto fuori la famiglia in Italia e quella che s’era creato
in Brasile quando era il novello “eroe dei due mondi” della DROGA,
ricondotto entro i confini patrii iniziò a temere per la sua vita…essendo
rimasto, di fatto, unico superstite…Il tale Riccobono (strangolato
eppoi sciolto nell’acido con altri tre suoi scagnozzi in un summit
dei capimafia locali, punito per essere un informatore della Polizia)
gli offrì la sua protezione, dicendo all’incirca queste parole:”Tanto,
io ho Contrada dalla mia parte”; parole che furono opportunamente
intese – quale migliore regalo per i sigg. togati rossi e per certi
antagonisti DIA? – quale conferma che Contrada fosse colluso con
la MAFIA SICILIANA. Praticamente, si fece passare CONTRADA QUALE
INFORMATORE DELLA MAFIA E NON – COM’ERA RAZIONALMENTE COMPRENSIBILE
– RICCOBONO QUALE INFORMATORE DEL MIGLIORE INVESTIGATORE DI STATO
BRUNO CONTRADA! Ancora ieri, alcuni quotidiani hanno ripescato nella
ridicola riapertura delle indagini sulla strage di via D’amelio,
nuovamente il nome di Contrada, falsamente accusato in illo tempore
d’essere sul luogo dell’eccidio, come pure per la strage di Capaci…mentre,
invece, era in alto mare con amici per una pausa di relax…Comunque,
è sempre valido il motto “Parlate o sparlate…purchè parliate”…perché
l’unica condanna definitiva dell’onore, della verità e della dignità
di Bruno Contrada è nell’OBLIO! Per quanto riguarda Contrada in
un articolo del quotidiano Il MATTINO del 18.us. si legge:“Salvatore
Borsellino afferma che “nella seconda agenda, quella grigia in possesso
dei suoi familiari, che, essendo stata lasciata a casa da Paolo
il 19 luglio, non ha potuto essere sottratta come quella rossa,
mio fratello ha annotato: “1° Luglio ore 19,30: Mancino”. In quanto
alla credibilità dello stesso Mutolo – aggiunge Salvatore Borsellino
-, il quale riferisce la frase di Paolo durante l’ interrogatorio:
“devo smettere perché mi ha chiamato il ministro, manco mezz’ ora
e torno …”, devo ricordare al senatore Mancino che è proprio grazie
alle dichiarazioni di Gaspare Mutolo che il dottor Bruno Contrada,
funzionario del Sisde, ha potuto essere condannato in via definitiva
dalla Corte di Cassazione”. Sul nuovo filone d’inchiesta riaperto
dalla procura di Caltanissetta interviene la sorella di Borsellino,
Rita: “E’ una cosa importante. Sarebbe una mostruosità che persone
legate ai servizi segreti siano coinvolte nella strage dove fu ucciso
mio fratello. Del resto anche la condanna di Contrada alimenta dubbi
sui misteri italiani”. La nostra battaglia è solo quella di restituire
ONORE alla MEMORIA di Bruno Contrada, perchè Contrada, anche se
respira, è già morto assassinato... come Falcone e Borsellino -
come convenuto in una recente conversazione con l'ottimo Alessio
Di Carlo di GiustiziaGiusta - ed anche la sottoscritta, il suo panettiere,
il suo vicino di casa, i suoi amici sono stati assassinati con Contrada...e
non sappiamo, al momento, quanti altri Contrada sono "morti che
camminano", deambulanti sui precipizi voraci del Potere. Ecco, perchè
restituire Verità, Dignità, Onore a Contrada equivale a restituirla
a tutti noi, straziati in questa STRAGE, ma soprattutto equivale
a riprendere in mano la penna per riprendere a scrivere la dignitosa
STORIA D'ITALIA, della NAZIONE ITALIANA!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 4
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 20/07/07 @ 20:56
19 Luglio 1992 : Una strage di stato La
lettera ai media di Salvatore, fratello di Paolo Borsellino "Spero
soltanto che, in questo anniversario, mi siano risparmiate la
vista e le parole dei tanti ipocriti che oggi piangono su Paolo
e Giovanni quando, se fossero ancora in vita, li osteggerebbero
accusandoli, nella migiore della ipotesi , di essere dei “professionisti
dell’antimafia” o li farebbero addirittura spiare da squallidi
personaggi come Pio Pompa come “nemici” o come “braccio armato
della magistratura” . Chiedo solo, in questa occasione, di avere
delle risposte ad almeno alcune delle tante domande, dei tanti
dubbi che non mi lasciano pace." ... leggi l'intera lettera,
tutti i suoi dubbi, le sue domande http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1573
_____________________________________
Inviato
da Anonimo
il 20/07/07 @ 21:41
Grazie, per la segnalazione. Comunque ne
abbiamo già trattato ampiamente della lettera di Salvatore
Borsellino al post 399
_________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 21/07/07 @ 10:33
Da "Lettere dei Lettori" al quotidiano
IL GIORNALE del 20 luglio u.s.______________ Facciamo una campagna
a favore di Contrada L’onorevole Stefania Craxi ha perfettamente
ragione: un Paese civile non dovrebbe accettare la gogna e il
carcere per un servitore dello Stato come Bruno Contrada, che
a 77 anni è agli arresti senza quei benefici che non vengono
magari negati agli assassini, per non parlare della clemenza nei
confronti di ex comunisti. Comemai nessuno fa una campagna o una
raccolta firme per il signor Contrada, come invece è avvenuto
per Sofri? Giorgio Brochiero e-mail
________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 23/07/07 @ 13:14
Gent.ma Marina Salvadore, nella sua analisi
c'è un solido fondamento; Bruno Contrada non è un
mafioso ne tanto meno un confidente dei mafiosi... E invece vero
che, Rosario Riccobbono in qualità di potentissimo e lercio
mafioso era a disposizione di Bruno Contrada nella qualità
di refernte Istituzionale... il fidato confidente di Contrada
era Antonino Pipitone. Bruno Contrada è un leale uomo di
quelle Istituzioni che molto probabilmente con la strage di via
D'Amelio, salvarono "la loro democrazia"... Contrada,
così come il suo servo "Totò" Riina, (se
nessuno smonta il mio solido e motivatissimo movente e mi chiedo
come potrebbero) sono stati traditi, proprio dagli attori "politici
istituzionali" che li avevano utilizzati fin dagli albori
di quel cosociativismo politico, che vide protagonisti anche il
PCI poi PDS, il sindacato tutto e la sinistra Democristiana; questi
compagni di merenda, a mio solido avviso, si salvarono dalla devastante
tangentopoli, con la strage di via D'Amelio e poi si liberarono
dei "rami secchi" e di quei referenti criminali che
con le loro funzioni regolatrici, (vedi omici eccellenti a Palermo
dal 1978 alla strage di via D'Amelio) garantirono il rispetto
dei patti, nei grandi affari politici in Sicilia, specialmente
quelli legati alle Parteciapzioni Statali e dele risorse economiche
stanziate dai Governi Nazionali e dei fondi Europei. Gent.ma,
mi creda, Bruno Contrada è innocente per quanto riguarda
il merito delle accuse che gli sono state attribuite perchè
tradito indecentemente da quelli che Lui aveva servito con convinzione,
addirittura ideologica, in senzo Istituzionale ma, a mio avviso,
dovrebbe rispondere di ben altro. La battaglia di Verità
e Giustizia per Bruno Contrada, dovrebbe passare attraverso una
sua liberatoria chiarificazione dei ruoli delle funzioni e degli
ordini che, Lui dovette eseguire... Ma sò, che non lo farà
mai perchè ben conosce l'inferno che dopo averlo utilizzato
per tutta una vita, poi lo ha affogato nella melma del "pentitismo"
. Gioacchino Basile www.gioacchinobasile.it
______________________________________
Messaggio
N°369 del 21-06-2007 - 18:59
Tags: Editoriali
Rimembranze
di bucolica monnezza
di Marina Salvadore
Via
FilangIERI…IERI! A passeggio come un’estranea, una turista, per
le antiche vie "chic" del centro. Un’accozzaglia di gioventù in
democratica assise: motori, motorini, gagà dal culo basso in bermuda,
panze gelatinose e tremule di ragazze, natiche e fianchi abbondanti
appena recisi da un filo interdentale visibile oltre la cintura
di jeans “a pelo” di pulzelle locali con la “puzza al naso”, molte
delle“solite facce” extraurbane, rapite all’archivio di foto segnaletiche
della DIA, tecnologicamente provviste di ogni gadget superfluo.
Cartolina sporcata della Napoli-bene di una città finto-multietnica
ma irriducibilmente razzista, da quartiere a quartiere. Boutiques
preziose di merci pregiate a fare da cornice al quadro surreale
della “emergenza sociale” che si sposa al sussiego di un'agiatezza
di nuovi ricchi che non comunicano ma cliccano e digitano! Comitive
non troppo allegre di giovani, dagli occhi spenti. Ritrovi, pubs,
friggitorie, bar affollati da greggi di insaccati semoventi e, sovrano
su tutto, il miasma irresistibile della monnezza marcescente
e apocalittica. Un flash! Mi torna alla mente “don Mario”. Nel mio
presepe vivente di bambina napoletana, popolato da “don Ciro il
pittore” ovvero l’imbianchino addetto all’annuale refresh primaverile
della dimora vomerese, “don Gennaro” il salumiere che vendeva la
Nutella sfusa, a peso, impacchettata nella carta oleata, “donna
Amalia” prosperosa madonna bruna, dispensatrice di pasta di Gragnano
nella carta blu e fiordilatte di Agerola, “don Antonio” il custode
severo del condominio, sequestratore di palloni e di gavettoni,
“Buttiglione” anche detto “Centobottoni” l’unico meritevole ma deprivato
del prefisso “don”, in quanto gigantesco ma inespressivo parroco
di insolita stazza. “don Mario” era giovane, forte e scattante.
Di pelle olivastra, con riccioli scuri, occhi grandi, vestito color
fango. Della sua fisionomia intinta nell’inchiostro blu notte spiccava,
bianco quasi cangiante, il sorriso di una bocca larga e carnosa
ripiena di chissà quanti candidi denti! Ricordo solo quei denti
bianchi e quel sacco color fango che dalle spalle, a tracolla, gli
pioveva lungo il profilo ad accarezzare i calcagni. Era una specie
di Babbo Natale al contrario: non portava doni a colmare gli esigui
spazi delle nostre superaccessoriate dimore, piene di figli, nonni,
zii, cani e gatti, piatti, cuccume e bicchieri; lui, portava via
da quegli spazi la “fetenzia” dalla quale volevamo prendere celermente
le distanze, come da una inqualificabile vergogna, termometro dei
nostri sprechi e porcilità domestiche. Don Mario, ogni sera dopo
le 22,00, saltava giù dal camion tritatutto della Nettezza Urbana.
Sacco in spalla, saliva a piedi per cinque piani più l’ammezzato,
olezzante di umidità e spazzatura, per almeno 48 delle scale dei
condomini confinanti con il mio.
Un atleta! Dall’ultimo piano, per ogni pianerottolo, riversava dai
secchi di moderno moplen dell’immondizia posti fuori delle abitazioni
dopo le ore 22,00 canoniche, le nostre vergogne dentro il suo sacco.
Un secchio per volta. Due secchi per piano. Silenziosamente, anonimo.
Bussava il campanello di casa solo in due occasioni: a Pasqua ed
a Natale, per fare gli auguri. Mio padre lo invitava a bere un caffè
o un bicchierino, gli dava la meritata “regalìa” ed un panettone
o una colomba o una bottiglia di spumante. Lui, ringraziava, sorrideva
con i suoi tanti denti e, contento, rientrava nel suo anonimato
notturno, come un principe dell’aldilà, un fantasma buono. Mi pento
di non avergli mai chiesto dove finisse tutta quella “vergogna”
della quale veniva a depurare, ogni notte – come un angelo custode
– le nostre case, ora che ho preso cognizione e “visione” di emergenze
rifiuti e sanitarie. Da bambina, ve lo giuro, non ho mai visto montagne
di rifiuti in strada per cui non sono mai stata messa in grado di
pormi il problema che, oggi, è un’eccellenza tribale. Meno che mai
ho visto, allora, un cassonetto, una “sosta monnezza” accanto ad
un palo della luce o ad un angolo sul marciapiedi. Esisteva il problema
anche allora, o no? E dove finiva tutta la nostra spazzatura? C’erano
già le discariche camorriste?…ed i camion tritatutto da chi erano
gestiti, se gli “spazzini” cosiddetti vi lavoravano a bordo come
i soldati sul carrarmato dell’esercito? Non v’era festa comandata,
rituale, religiosa o civile, che desse a “don Mario” la possibilità
di scansarsi il lavoro per una sola notte! Forse, i nostri rifiuti
solidi urbani erano diversi, praticamente biodegradabili e convertibili,
secondo il ciclo naturale, in fertilizzante per la Campania Felix.
Allora, le mucche brucavano l’erba grassa e non facevano indigestione
di mangimi secchi a base carnivora. Non c’era la mucca pazza… come
non c’erano tutti questi “igienici” packaging di petrolio e plastica,
di polistirolo e solventi. Alla frutta, alla verdura, al pesce comprati
dall’ambulante bastava un foglio di giornale per sopravvivere fresca
fino a casa e... ti tenevi pure informata: i sacchetti di plastica
con lo sponsor del supermercato, che paghiamo a peso d’oro per fare
la pubblicità alla catena commerciale, non esistevano; infatti,
i delfini ed altri cetacei, le tartarughe a mare non morivano in
così gran numero per soffocamento. I sacchetti, dove c’erano, erano
di carta. Non esistevano in commercio neppure tutti questi detersivi,
vere bombe chimiche, con i loro aerospaziali ed ingombranti dispensatori.
L’alcool era adatto a tutti gli usi: per la pulizia del corpo e
degli ambienti. La pomice altrettanto, come i saponi vegetali di
“Marsiglia” che igienizzavano il bucato e rispettavano il ph della
pelle. Il sale, l’olio e la cenere avevano mille utilizzi domestici
e personali. Il tifo, ogni tanto, se lo beccava solo chi aveva l’insana
abitudine di mangiare crudi i frutti di mare raccolti in prossimità
delle cloache o dei bacini di raddobbo per barche. A pesca, ovviamente,
non si andava nei porti…e neppure al lido “Mappatella”! Di ratti
ne ho visti, allora, di blatte anche…ma non in colonie così vaste,
come oggi. Allora, vedere un topo era un evento: ti sentivi quasi
un eroe, a raccontare dell’incontro. Succedeva quando le “saettelle”
delle fogne, solitamente poste come griglie al bordo dei marciapiedi,
si riempivano di foglie secche ed altri sedimenti, impedendo alle
piogge di defluire. Spesso, si allagavano strade e cortili. Prontamente,
però, arrivavano dal Comune gli “specialisti”: sembravano cavalieri
senza macchia, muniti di lance lunghe e scintillanti armate di lunghi
e spessi spilloni che, infilati a stantuffo nell’ingorgo sedimentario,
magicamente liberavano i condotti dalle ostruzioni…e l’acqua riprendeva
a defluire ed a sparire nel sottosuolo. Le cantine delle case e
certi locali pubblici seminterrati erano imbiancati e igienizzati
a calce viva. Nei bar, le tazzine del caffè ed i bicchieri erano
pre-lavati con le scorze di limone eppoi detersi. Io, ricordo tutto
questo. L’ho visto fare. Non l’ho sognato. Ricordo le mitiche secchiate
di acqua e sapone che braccia robuste di popolane lanciavano in
strada sulla pietra lavica, per mantenere il decoro del “basso”
in quei vicoli che anche d’estate olezzavano solo di ragù, di aglio
e olio e di canfora. Il progresso e l’eccesso di “sanità” ci regalarano,
poi, un’overdose di imballaggi, di solventi, di detergenti, di cartoni
e stoffe sintetiche, di plastica e di lattine…quando ancora noi
si raccoglieva, per scopi benefici – in una sorta di preistorica
raccolta differenziata – le cartine di stagnola delle tavolette
di cioccolato e dei pacchetti di sigarette, a chili…. Quando la
lattina della bibita gasata ci serviva, al mare, solo per riporre
le telline scovate sotto la sabbia per il sughetto della sera, tenute
a bagno nell’acqua di mare, fino a destinazione… quando l’anguria
e il bottiglione di vino bianco lo tenevamo in fresco sulla battigia,
tra le onde della risacca; a casa, sotto un filo d’acqua ed un blocco
di ghiaccio nel lavatoio e non nei frigoriferi. Le batterie-stilo,
servivano solo alle radioline, le prime FM, da ascoltare in spiaggia,
in giardino, sul balcone, quando gli spazzolini da denti ancora
si usavano “a mano” e non come trivelle a motore. Il consumismo,
la pigrizia, poi, hanno fatto il resto. Cucina precotta, cibi industriali,
conservanti e fertilizzanti chimici, colline di monnezza ad arricchire
l’orografia della cartolina di Napoli, dove il Vesuvio era l’unico
sovrano delle altitudini oleografiche, immerso nel turchino di un
immemore cielo ora grigio, inquinato ed in pieno clima amazzonico,
supporto ideale all’opera di putrefazione e marciscenza delle nostre
porcilaie. Possibile che, oggi, ci risulti nostalgica la quasi bucolica
mondezza di ieri? Eppure, era appena ieri. Non sono ancora una cariatide.
Eppure c’ero, ho toccato il progresso. In questo arrogante regresso
non ne trovo più tracce. “don Mario” ed i suoi tanti denti bianchi
appartengono, forse, alla mitologia? Perché non gli ho chiesto,
allora, dove andava a finire quella “vergogna” che ogni notte veniva
a raccattare… dove spariva?…Piego il capo, sconfitta, dinanzi a
tanta desolazione ed a quello che rimarrà, eterno, il più grande
mistero irrisolto della mia napolitudine!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 6
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 22/06/07 @ 01:03
2007-06-21 12:22 Napoli nuovamente invasa
dai rifiuti Il caldo peggiora peggiora la situazione, ancora roghi
(ANSA) - NAPOLI, 21 GIU - Ancora cumuli di spazzatura non raccolta
per le strade di Napoli, in periferia come in centro. E continuano
anche i roghi. Vicino piazza Municipio, la spazzatura arriva anche
a ricoprire i cofani delle auto e un odore nauseabondo si avverte
in diverse zone. Da domenica notte, infatti, la raccolta ha subito
il rallentamento che ha portato alla quasi totale paralisi di oggi
anche per la temporanea chiusura dei cdr di Caivano e Giugliano.
Una situazione peggiorata dal caldo.
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Inviato
da Anonimo
il 22/06/07 @ 10:01
21/06/2007 - Napoli soffoca tra i rifiuti
e il caldo asfissiante. De Luca: «E' una vergogna» L’apertura
della discarica di Ariano Irpino non allevia l’emergenza rifiuti.
A Napoli, soffocata dal caldo, oggi ci saranno circa 3.500-4mila
tonnellate di immondizia non raccolta. Questo per il funzionamento
rallentato del Cdr di Giugliano e l’incidente occorso nell’impianto
di Caivano che ne provocherà la chiusura per due-tre giorni.
Il Senato, intanto, ha dato l’ok al decreto-legge emergenziale.
E il sindaco di Salerno, Enzo De Luca, a La7 denuncia: «E'
una vergogna» .
(Dal quotidiano Roma del 21/06/2007 )
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Inviato
da Anonimo
il 22/06/07 @ 12:18
Bellissima, commovente gouache napoletana
di un tempo che percepiamo "antico" ...eppure era appena
ieri. E' possibile?... Ci siamo ridotti a provare nostalgia per
la monnezza di ieri...che esseri infelici, siamo! Brava, Marina,
sei riuscita a farmi piangere!
Carmine
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Inviato
da Anonimo
il 22/06/07 @ 22:53
Queste immagini sono quelle di tanti anni
fa, anche a Taranto (la città della mia infanzia e giovinezza)il
mondezzaio saliva le scale col sacco della mondezza sulle spalle
e prendeva la nostra mondezza, senza nessuna esitazione, nè
senso di schifo, ma con sacrificio e quello era anche un momento
d'incontro tra le persone che uscivano sulle scale per dare la mondezza.
Da noi però veniva la mattina presto e il suo urlo ''Mondezza!!''
ci svegliava, era come una sveglia umana! Un ricordo di bambino,
come quello del postino che chiamava il nome della persona e la
persona calava il paniere con un filo, in cui il portalettere metteva
la corrispondenza. E tante altre voci per strada di ambulanti e
artigiani! In fondo si viveva anche allora, e per molto meno...
Grazie Raffaello
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Inviato
da Anonimo
il 23/06/07 @ 09:11
22/06/2007 - Napoli puzza d’immondizia Napoli
soffoca sempre di più nell’immondizia e il gran caldo fa
aumentare anche il rischio sanitario. Nessuna zona della città
è risparmiata dall’emergenza e le 2mila tonnellate accumulate
lungo le strade fanno sentire tutto il loro peso, specie nel centro
dove i turisti sono costretti agli slalom tra i sacchetti. Gli impianti
di Cdr continuano a funzionare a scartamento ridotto (quello di
Caivano ha aperto solo in nottata) e questo non fa altro che aggravare
ulteriormente la situazione. Intanto, il commissario Guido Bertolaso,
intervenendo alla presentazione della relazione sulla Campania nella
Commissione ecomafie, lancia l’allarme: «Finora abbiamo tamponato
con le discariche nel Salernitano e in Irpinia, dopo l’8 luglio
si rischia una situazione tragica»
(Dal quotidiano Roma del 22/06/2007 )
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Inviato
da Anonimo
il 28/06/07 @ 13:46
Oggi, dev'essere la mia "giornata particolare":
dopo la felice conferma dell'accettazione e "start" della
mia petizione sull'emergenza sanitaria in Campania da parte del
Parlamento Europeo, anche il nostro "ignoratore ufficiale"
del governatorato campano non ha resistito all'impulso doveroso
di un cenno di risposta a questo "post" che inoltrai -
per competenza - al suo blog www.antoniobassolino.it . Ipocritamente,
fingendo l'interesse comune quale quello che uno squalo proverebbe
nei confronti di un'ostrica, "chi per esso" così
risponde: "La ringraziamo per il suo lungo e dolente contributo,
che giriamo alla presidenza. La informiamo, inoltre, che tra poco
il blog assumerà una nuova veste, consentendo la pubblicazione
di interventi come il suo. La redazione.". Un modo elegante
come un altro per dire: "non crederai mica che nel forum DEMOCRATICO
aperto SOLO ai NOSTRI TESSERATI, pubblichiamo il tuo intervento
sull'ARGOMENTO GENERALE della MUNNEZZA?"....Morale della favola?
Delirio di onnipotenza del nostro "governatorato" che
davvero ritiene di essere più intelligente di noialtri "governati"!
marina
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Messaggio
N°364 del 18-06-2007 - 21:43
Tags: Editoriali
Facce
'e cuorno nun tèneno scuorno
di Marina Salvadore
La
Padoa-Spocchia Cambio al vertice della Guardia di Finanza. Finalmente,
il generale D’Arrigo, trattato anch’egli come un pacco postale,
un “pupazziello”, nel’inciucio che ha visto protagonisti l’ottimo
generale Roberto Speciale, l’arrogante ministro Visco e la Corte
dei Conti, è salito al soglio pontificio delle Fiamme Gialle. Da
uomo d’onore, come solo un militare di rango sa intendere l’onore,
il generale D’Arrigo ha sottolineato, nel discorso di investitura,
la stima ma soprattutto la massima considerazione nella quale tiene
il suo predecessore, che ha preferito “spezzarsi” più che “piegarsi”
alle fole venefiche del regime. Secondo il solito gioco delle tre
carte “banco vince...banco perde…banco VINCE”, il bagatto Padoa-Schioppa
ha invece stravolto, nel discorso di benvenuto, privo di ogni benché
residua traccia di pudore - con riferimento alla ributtante querelle
- il senso della verità e dell’onorabilità umana, adducendo persino
che in merito ai recenti tristi fatti i sudditi italiani sono stati
sul punto di ritirare la fiducia al glorioso antico corpo della
GdF, per gli spiacevoli occorsi, senza nemmeno paventare l’idea,
seppur lontanamente, che i cittadini italiani hanno in realtà ritirato
la fiducia alla “Banda Bassotti” istituzionale e non certo, MAI,
alla vittima sacrificale, il generale Roberto Speciale e, di conseguenza,
a tutto il corpo della GdF. La Padoa-SPOCCHIA ammannita ancora oggi
dal ministro e dal suo vice-gabelliere Visco, inopportuna presenza,
impudico convitato di pietra, alla cerimonia ufficiale, è veramente
inqualificabile. Ci piange
il cuore assistere all’arrogante supremazia di questi “Azzeccagarbugli”
sulla dignità, rispettabilità e onore di ufficiali con le stellette
che, sicuramente, hanno cognizioni più profonde, se non altro in
fatto di etica e soprattutto intorno al Galateo di monsignor Della
Casa, dei quali certi “bifolchi” ripuliti, cresciuti a mollichelle
nelle loggette e nelle segreterie di partito, senza arte ne’ parte
nella Scienza della Consapevolezza della dignità umana, della Deontologia,
ignorano totalmente il significato della parola “Rispetto” dovuto
a chi è autorevole, confondendone il senso con la parola “Rispetto”
abusata, sempre più spesso dai "mammasantissima" ovvero gli “autoritari”.
Ci sono squallidi personaggi in questo Paese, come ad esempio Bassolino
e Jervolino, Visco e Padoa-Schioppa, Prodi e la Turco che dovrebbero
vergognarsi di uscire di casa al mattino, ed invece, eccoli lì,
freschi e tosti, col frustino in mano e gli stivali, a cavallo della
nazione, come statue equestri dei discutibili “Padri della Patria”
delle quali abbondano le piazze d’Italia e la retorica risorgimentista.
La delega sulla Guardia di Finanza – non occorre essere paragnosti
figli di paragnosta – a breve tornerà nelle grinfie di Visco… a
meno che al generale Speciale venga in soccorso, cavallerescamente,
la Giustizia. Quella, vera! Buon lavoro, generale D'Arrigo, per
un lavoro - il suo - ch'è sovente denso d'insidie. Le sia di conforto,
sempre, l'esempio del suo nobile predecessore che, oggi, ha voluto
così bene ricordare, onorandolo come avremmo fatto noi se solo non
gli avessero negato "l'onore degli onori militari" del congedo.
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 2
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 19/06/07 @ 14:31
MARIUOLI!!!!!!!!!! ANSA (ECO) - 13/06/2007
- 19.16.00 STATALI: UGL, TESORETTO ANCHE CON CONTRIBUTO DIPENDENTI
(ANSA) - ROMA, 13 GIU - ''Oltre al tesoretto il Governo puo' servirsi
anche di un 'salvadanaietto', cioe' dei prelievi forzosi ed automatici
dagli stipendi dei pubblici dipendenti''. Lo ha detto il segretario
nazionale Ugl Ministeri, Paola Saraceni commentando il decreto con
il quale si regolano gli accessi alle prestazioni creditizie erogate
dall'Inpdap. Secondo il decreto - spiega la sindacalista - i pensionati
ex dipendenti pubblici e i dipendenti pubblici iscritti a gestioni
previdenziali diverse dall'Inpdap si ritroveranno iscritti di diritto
alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali che
bisognera' ''riempire'', a partire da ottobre 2007, con versamenti
dello 0,15% sulla pensione lorda per i pensionati che percepiscono
oltre 600 euro al mese e dello 0,35% sullo stipendio dei dipendenti
pubblici. ''Certo sara' possibile recedere entro sei mesi dal pagamento
della prima mensilita' - conclude Saraceni - ma visto che l'importo
e' minimo e visto che questa cosa e' passata sotto silenzio, quanti
saranno quelli che recederanno? Vi immaginate un ottantenne che
accorgendosi della trattenuta si metta a cercare, compilare e spedire
il modello per presentare il ricorso?''.
(ANSA). I28-CHO 13-GIU-07 19:15 NNN
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Inviato
da Anonimo
il 20/06/07 @ 09:07
da IL GIORNALE: Il caso Visco riserva ogni
giorno nuovi colpi di scena. Come quello che racconta Italia Oggi
in edicola: martedì mattina il neo comandante generale della
Guardia di finanza Cosimo D’Arrigo ha avuto un incontro di oltre
mezz’ora con il vice ministro Vincenzo Visco, nell’ufficio di quest’ultimo
a piazza Mastai a Roma. Un appuntamento che suscita stupore visto
che il ministro Tommaso Padoa-Schioppa aveva ritirato «temporaneamente»
le deleghe sulla Guardia di finanza al proprio vice, dopo i contraccolpi
del braccio di ferro con l’ex comandante Roberto Speciale e soprattutto
le denunce di ingerenze e minacce firmate da quest’ultimo.
(continua)
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Messaggio
N°333 del 31-05-2007 - 17:29
Argomento: Editoriali
VESUVIO
PENSACI TU !
di Marina Salvadore
Tra
il petire e il petare c’è di mezzo il mare; tra il petente e il
fetente c’è di mezzo la tangente! Con molta sorpresa, in merito
alla petizione da “Megaride” presentata al Parlamento Europeo in
tema di emergenza rifiuti ed attentato alla salute pubblica, ho
personalmente ricevuto numerose adesioni da persone perbene a me
sconosciute ergo la petizione ha scosso qualche coscienza. Incredibile,
però, è stato scoprire che copia della petizione sia giunta anche
nelle mailbox di alcuni funzionari della Regione Campania cui, assolutamente,
non ho avuto il cattivo gusto ne’ l’interesse specifico di inoltrarla
in copia. Da Napoli, ho avuto la piacevole sorpresa di essere contattata
telefonicamente presso il mio esilio meneghino da persona amica
molto in vista, responsabile di uno dei più noti circoli culturali
cittadini ideologicamente pendenti più a sinistra che a destra,
che mi confermava di aver misteriosamente ricevuto il documento
in oggetto (mai inoltratole per mia parte) e che si era messa in
azione, divulgandola, per cercarne adeguato sostegno presso illustri
personaggi dell’”intellighenzia” locale ovvero presidenti di esclusivi
circoli cittadini e prestigiose firme del giornalismo locale. Al
di là delle appartenenze
partitiche, di “congrega” e di “parrocchia”, alcuni degli illustrissimi
interpellati da questa squisita persona amica sono dichiaratamente
esponenti dell’opposizione al governo campano. Ciononostante, pur
blaterando da decenni contro il malcostume locale ed il malgoverno,
costoro hanno preferito vigliaccamente nicchiare, evitando di compromettersi,
sostenendo – peraltro, con sincerità estrema – che i loro “esclusivi”
circoli godono del beneficio di emolumenti e fondi (regalìe e “assistenze”
amo definirle) da parte del Comune di Napoli e delle altre amministrazioni
locali. In breve, la persona amica, partita in quarta come una schietta
pasionaria, si è trovata a rimbalzare sul classico muro di gomma,
annientata dal senso d’impotenza, disgustata dalla realtà sociale
napoletana. Mi è toccato consolarla, ribadendo che “conosco i miei
polli”, che non mi faccio più illusioni sul rinascimento dell’etica,
dell’orgoglio e della dignità napoletane; motivo per cui la mia
istanza, che magari resterà inusitata e non produrrà effetti, ho
preferito presentarla fuori dei confini nazionali, avendo peraltro
notato come la malagestione campana sia strumentale quindi protetta
dal Governo Nazionale, basti pensare alle continue visite a Napoli
del soporifero presidente della Repubblica, sempre in concomitanza
con il lievitare di crisi bassoliniane e jervoline, dimentico d’essere
il presidente di tutti gli italiani e non solo della effimera Repubblica
Partenopea. Questa napolitudine dalla quale parrebbe essere affetto
il nostro Primo Emigrante di Lusso partenopeo, sembrerebbe una sorta
di malinconia tipica dell’età autunnale: quando si invecchia si
diventa nostalgici, giacchè in precedenza non
abbiamo notato tanto passionale attaccamento alla città di Napoli;
più che altro era palese una esterofilia per i Paesi e le “Civiltà”
delle "matrioske"… Ma al di là di queste sfumature ciò che conta
e che rappresenta il vero dramma di Napoli e dell’intera Campania
Infelix - territori per loro naturale vocazione antropologica, storica
e geografica non omologabili ad alcun’altra realtà geopolitica al
mondo – è la “napoletanità” new wawe, la schifosa dipendenza dall’obolo,
per il quale ognuno si venderebbe al mercato anche la propria madre,
dopo essersi già svenduti coscienza, ideali e dignità! L’intellighentia
locale è esattamente composta da questi sordidi individui cui basta
il brivido, una tantum, del taglio di un nastro, di un evento di
piccolo cablaggio sponsorizzato, di una montagna di sale in piazza
del falso Plebiscito al posto delle solite montagne di monnezza,
dello scondinzolìo dei bimbi delle scuole di Scampia cui vanno sempre
a rompere le bolas, strappandoli alla normale età dei giochi e dell’innocenza,
per vomitarli nella sociologia rampante delle novelle Dame di San
Vincenzo, di pseudo-sinistra e di fanta-destra, come se aprissero,
ogni volta, le porte del Canile Municipale, portando crocchette,
bocconcini e carezze agli animaletti reclusi eternamente dietro
le sbarre di un ghetto… Finalmente, si è chiuso anche l’ultimo “Maggio
dei Monumenti”, il Maggio della grande “EMME”: Maschere, Miti e
Misteri…e le innominabili Merda e Monnezza; un turbinio di Arte,
Cultura, Intellettuali, Nastri da tagliare… quisquilie, pinzillacchere….straipiamo
di Farina Festa Forca… sponsorizzate con oboli e paterni “patrocinii”…
per tener buoni e compatti tutti i circoli culturali, i loro presidenti,
i turisti incazzati per gli scippi e le lesioni personali…. Certamente,
chiusi i battenti della grande “EMME”, i politichelli locali di
sinistra e di destra, si saranno messi già a tavolino per organizzare
la prossima “Notte Bianca”, partendo dagli elenchi dei circoli ed
associazioni da patrocinare, “un colpo al cerchio ed uno alla botte”,
dai fondi da dividere con la matematica delle proporzioni dirette
ed indirette, a seconda del colore della tessera dei presidenti
di circoli e associazioni che sarebbero i primi a meritare di scomparire
schiacciati dalla monnezza… Un po’ di monnezza, nei giorni delle
ultime consultazioni amministrative è sparita magicamente (chissà
dove, considerato che per anni non si è saputo dove stiparla), per
ricomparire – sicuro! - dopo i residui ballottaggi… Le lacreme napulitane
del sindachello reazionario di provincia, magnificato dal viva-voce
con Napolitano, più che commuoverci ci hanno nauseato! Udite udite
quale efficienza, oggidì: (ANSA)''L'emergenza rifiuti a Napoli e'
chiusa''. Cosi' il sindaco di Napoli, Iervolino, dopo l'incontro
in prefettura con le altre autorita'. ''Stamattina avevamo in strada
250 tonnellate di rifiuti che nel corso della giornata saranno smaltiti'',
ha detto il sindaco. La Iervolino ha spiegato che anche oggi Acerra
sara' sito di discarica, mentre e' stata aperta quella di Parapoti.
Allo studio anche i tempi di apertura di Macchia Soprana, nel salernitano,
per arrivare ad un sito di stoccaggio”…. Nord e Sud dopo l’ultima
tornata elettorale? Udite udite (ANSA) “Sergio Chiamparino – sindaco
di Torino -. Se quello che è successo a Napoli coi rifiuti fosse
capitato sotto la Mole, lui e Mercedes Bresso non avrebbero avuto
probabilmente scelta. Le dimissioni sarebbero state l’unica, naturale
via. «O almeno - ha detto il sindaco torinese - l’opinione pubblica
ci avrebbe incalzato, e obbligato a dare delle spiegazioni credibili».
Proprio nei giorni in cui la sinistra del Nord, di cui Chiamparino
è tra i più autorevoli e visibili esponenti, e mentre Piero Fassino
ha indicato nei cumuli d’immondizia napoletana teletrasmessi in
tutta Italia una delle ragioni di perplessità del Nord rispetto
a chi governa certo Sud, le parole di Chiamparino invitano a una
riflessione. A Rosa Russo Iervolino, ad esempio, l’ipotesi di dare
le dimissioni non dev’essere nemmeno mai passata per la testa. Lo
stesso, sicuramente, vale anche per il presidente Antonio Bassolino.”
… Vittorio Feltri ed i soliti Padani si sono nel frattempo divertiti
(e giustamente!) a sputtanarci sui giornali come sporcaccioni, incivili,
merdosi… dimentichi, però che i loro rifiuti nordisti, specie quelli
altamente tossici, sono venuti per anni, quatti quatti, a seppellirli
nelle nostre discariche camorriste – per questo, complici e manutengoli
dei camorristi, i “signorini” - là dove ora il bestiame sta morendo
e dove la
mozzarella di bufala è diventata una bomba chimica degna di Guerre
Stellari … Ma la cosa più triste è che si insiste, da parte di vittime
e carnefici, a voler colorare di tessere di partito le emergenze
pubbliche che, in quanto tali, dovrebbero essere gestite dalla coscienza
collettiva e non essere strumentali alla propaganda politica di
taluno e di tal’altro! Non v’è poi tanta differenza, in fatto di
ETICA, tra il Nord ed il Sud, tra la “Coscienza” politica della
Campania e quella Italiana… Per questo, non restava che appellarsi
a Bruxelles… Tiepidamente disincantata confido in quest’Europa che
con quel che ci costa a qualcosa dovrà pur servire, oltreché a stabilire
la quantità di surrogato da ricicciare nel cioccolato, la dimensione
dei forni a legna per cuocere le pizze doc e le sfericità regolamentari
del San Marzano dop e delle mele della Val di Non, o no ?… Esaurita
anche quest’ultima speranza….
VESUVIO, PENSACI TU… ED IN FRETTA!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 1
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 31/05/07 @ 23:25
(ANSA) - WASHINGTON, 31 MAG - L'emergenza
rifiuti di Napoli in prima pagina sul "New York Times", con una
grande foto di una mamma con passeggino tra la spazzatura. Un lungo
servizio attribuisce a politica e camorra le responsabilita' per
la situazione e da' spazio all'ira dei napoletani. Si sottolinea,
inoltre, come gli interventi di emergenza degli ultimi giorni abbiano
reso meno tesa la situazione, ma viene anche evidenziato come manchi
una soluzione di lungo termine e resti il pericolo di nuovi disordini.
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Messaggio
N°327 22-05-2007 - 21:17
Tags: Editoriali
IRRESPONSABILITA'
DOLOSA
di Marina Salvadore
…e
così…. anche la parola del generale della Guardia di Finanza, Roberto
Speciale, che ha verbalizzato, in divisa, le ritorsioni in ordine
all’imposizione “politica” per l'annientamento del vertice della
GdF lombarda che indagava brillantemente sulla BNL-Unipol e le coop
rosse sarebbe la parola di un “matto” – come ci fa intendere il
giacobin-fustigatore Visco – così come la parola di Bruno Contrada
sarebbe menzognera rispetto a quella dei merdosi “pentiti” di Mafia
che con il loro pentimento sfruttano con la clausola “per se’ e
per i suoi” ospitalità, vitto, alloggio e benefici vari, durante
una lunga vacanza senza pensieri pagata da noi. Bassolino, a proposito
della monnezza continua a fare il “santo infilzato” in TV, così
come la sua miope colf Jervolino… Il popolo di munnezza, a cui Bassolino
continua ad imporre irriverentemente “senso civico” e ad accollare
“responsabilità”, continua ad “appicciare” i cassonetti e ad avvelenare
l’aria, invece di “appicciare” le barricate e tutta la classe dirigente
locale, falsamente inconsapevole d’essere preso per il didietro
da circa vent’anni (sorge l’umano dubbio che forse ne goda) dalle
stupide, inutili “domeniche ecologiche” , per la serie Farina, Feste
e Forca del solito Piccolo Mondo Antico della Politica post-risorgimentista,
ferocemente attecchita proprio in quel Sud che tanto pugnò e morì
per combatterla.... quando al Sud c'erano gli UOMINI! Otto ragazzini
che hanno stuprato una adolescente sono stati puniti con “gli arresti
domiciliari”… perché, altrimenti, chi gli avrebbe preparato lo zuppone
di latte al mattino se non mammà? I coniugi di Erba scrivono stupide
lettere dal carcere, lette e rilette in Tv per noi che dobbiamo
meditare sulle loro sofferenze di reclusi, di assassini feroci che
non si sono risparmiati neppure l’infanticidio e che, in quelle
stesse letterine di circostanza non mostrano, poi, tanto ravvedimento
e … cenno alcuno di pentimento… ma a noi è richiesto, in loro vece,
un atto di superiore contrizione e commiserazione. ‘Sto cappero
di filmato della massonica BBC che pretenderebbe d’essere VANGELO
sui preti pedofili e sulle relative coperture del Vaticano, in persona
di Ratzinger…(guardacaso, ora ch'è Pontefice conosciamo TUTTO sulla
sua attività cardinalizia, sempre ignorata)… si è ottenuto un successo
di critica e di pubblico insperato, soprattutto da parte dei soliti
“GRILListi” e “SANTORi” che, per questo, sono finiti a testa in
giù nel pitale del conformismo più abietto del quale accusavano
noialtri. E va bene, ci sarà pure in Vaticano, come in ogni istituzione,
il pedofilo insieme al ladro, lo sporcaccione insieme al disonesto,
esattamente come in Parlamento, al Senato o alla Banca Mondiale
ma…i conti non tornano… A giudicare dalle “statistiche” della "Propaganda"
smitragliate sull’opinione pubblica come pagine della Bibbia, sembrerebbe,
dato il numero dei preti pedofili in America, che tutti i fedeli,
i parrocchiani di costoro siano stati almeno una volta, matematicamente,
“molestati”… Come non tenere conto, per esempio, dei preti “coraggio”
del Sud che negli anni ’90, con il loro operato disturbavano le
attività camorristiche, ostacolandole, denunciandole? Come non ricordare
che per liberarsi di costoro non si contano le più sporche accuse
di pedofilia o sesso selvaggio? Padre Rassello del quartiere Sanità,
vi suggerisce qualcosa? Rimorderà a qualcuno la coscienza? E, nel
panorama politico della new economy e della dittatura sionista,
non è chiaro che continua, a colpi bassi e volgari, la lotta della
chiesa massonica contro la chiesa cattolica? Che siano così cretini
i reazionari Grillo e Santoro da fargli da sponsor senza accorgesene?
Beh! In questo schifo di mondo contemporaneo che si pasce nella
menzogna, come i porci nel liquame, noi ignavi continuiamo, credendoci
furbi, a “farci i fatterelli nostri”, strafottendocene del mondo
circostante, del prossimo e, stupidamente, del futuro dei nostri
figli, ai quali stiamo regalando un perfetto mondo di cacca. Inutile
gridare “al lupo al lupo” e scaricare le responsabilità al classico
“Piove governo Ladro”! La colpa è nostra, della nostra inerzia,
della politica del “Tirammo a campa’”, del nostro navigare sott’acqua.
Onestamente, non provo ne’ pietà ne’ comprensione per i Napoletani
e per tutti gli Italiani che nella “monnezza” reale e morale dimostrano
di voler continuare a sguazzarci!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 6
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Inviato
da Anonimo
il 22/05/07 @ 22:20
Questa e' la Marina che piace a me.... con
il suo stile aggressivo, intelligente lucido e sopratutto VERO.
Solo un piccolo appunto : Padre Rassello e non Rastrelli.
Prosit. Ambro
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Inviato
da Anonimo
il 22/05/07 @ 22:52
correggo subito. Grazie! Un cappero di maledetto
lapsus!
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Inviato
da Anonimo
il 22/05/07 @ 23:38
Generale Speciale, prima che la mettano al
gabbio come Contrada, organizzi un bel colpo di Stato! abbiamo bisogno
di almeno due legislature di disciplina!!! Solidale con lei.
Lello
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Inviato
da Anonimo
il 23/05/07 @ 10:29
Sono solidale con il Generale.
antimo ceparano
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Inviato
da Anonimo
il 24/05/07 @ 08:05
il Ministro Visco non appena interpellato
a riguardo delle dichiarazioni del gen. Speciale ha risposto come
generalmente rispondono i colpevoli: "Non ci sono le prove!" evitando
di dare cronaca dei fatti o giustificazioni. Tanto basta alle persone
intelligenti, abituate quotidianamente all'ipocrisia perfida di
regime, per trarne le opportune conclusioni. Abbiamo nostalgia di
Masaniello!
Enzo Russo
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Inviato
da Anonimo
il 24/05/07 @ 08:45
Il redivivo Visco è l'artefice della conversione
degli Uffici Imposte in Agenzie delle Entrate. Come mai la GdF non
indaga sugli sprechi collegati all'evento? Basti solo pensare al
fatto che non c'erano i soldi - si diceva prima del 2000 - per pagare
l'affitto, per esempio, dell'Ufficio II.DD. di Milano. Po, miracolosamente,
da un ufficio sono scaturite ben 6 agenzie decentrate, con relative
spese di ristrutturazione, trasloco documenti e quanto altro. A
Milano, dai traslocatori agli elettricisti ed informatici, figuravano
solo ditte appaltatrici di Roma, con relativo dispendio per vitto
e alloggio per un esercito di lavoratori in trasferta, per lungo
lungo tempo. Poi, magari, per pagare qualche euro in più ai dipendenti
statali, i più sottopagati d'Europa, motivandoli anche in miglior
modo alla lotta contro l'evasione, si negano gli accordi sindacali,
le firme dei contratti e quanto altro.
marina
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Messaggio
N°320 17-05-2007 - 13:33
Tags: Editoriali
La
madre di tutte le battaglie: il "conflitto" d'interessi!
di Marina Salvadore
Premetto
di non nutrire molte simpatie per Berlusconi; non mi piace il suo
stile e tantomeno l’immagine che i “professionisti” del settore
gli hanno cucito addosso… ma ancor meno mi piace quel dottor Balanzone
di Bologna che farebbe bene a stiparsi tra i burattini nel teatrino
della Commedia dell’Arte, con tutte le sue ipocrisie, manìe di persecuzione
e smanie di vendetta. In tema di CONFLITTO D’INTERESSI sulla cui
scia bavosa si legifera “a sprazzi” da anni… ovvero da quando Berlusconi
si è lanciato in politica, dimentichi degli Agnelli e delle FIAT
presenti al governo sin dalla costituzione del primo parlamento
italiano, è lampante come e quanto – allo stato – l’eventuale approvazione
della Legge sia esclusivamente mirata all’annientamento
di Berlusconi. Non occorre essere Pico della Mirandola, per comprendere
le matematiche di regime, i giochi di matematica attuariale dei
partiti la cui componente aleatoria è esattamente la Politica ovvero
la gestione della Cosa Pubblica, suddivisa in tante piccole Cose
Private, sottratte arbitrariamente al Popolo Sovrano. Com’è accaduto
per la Legge sul Negazionismo, che contempla solo l’Olocausto degli
Ebrei e non anche i tanti olocausti e diaspore di altri piccoli
e grandi popoli, la Legge sul Conflitto d’Interessi contempla –
fisicamente – solo la Mediaset berlusconiana (come se la Rai fosse
un convento di verginelle, un istituto di beneficenza). Perché mai,
dinanzi all’evidenza dello sfascio morale della Politica, nessuno
tra coloro che si spacciano per indefessi difensori della Patria
ha – in virtù di un fortuito lampo di genio in quest’epoca di Lumi
– ritenuto opportuno d’inserire tra i casi di conflitto d’interessi
anche (e soprattutto) il FAMILISMO, vera piaga sociale, tipicamente
italiana? Mogli, figli, cognati, fratelli, nipoti… intere famiglie
bivaccano alla Rai, nelle Università ma soprattutto al POTERE in
ogni schieramento, tra i banchi delle Camere, nelle segreterie di
Stato, in quelle dei Partiti ma, soprattutto, ricicciati in Enti
Pubblici… oltre, naturalmente, alla più celebre configurazione tra
i conflitti d’interesse che vede ex terroristi ora onorevoli o dipendenti
delle Segreterie ai vertici
dello Stato. Per non parlare del familismo dilagante anche nelle
istituzioni locali quali Regioni, Province e Comuni, in un allegro,
smodato, vorace interscambio con fantasiosi, numerosi e sempre più
inutili enti locali, amministratori delegati e consiglieri imparentati.
Con un po’ di buonsenso basterebbe riflettere sugli utili e benefici
derivanti ai politici nell’interscambio familiare dove i “parenti”
occupano sovente scranni in Commissioni il cui compito è approvare
determinati programmi e progetti istituzionali. E’ tristemente famoso
il caso dei due onorevoli padani che hanno assunto nelle proprie
rispettive segreterie le reciproche consorti, il figlio di Bossi
che fa il portaborse… dal nord al sud il “vizietto” del TENGO FAMIGLIA
è l’unica malta che unisce un’Italia mai Unita se non dal Giro d’Italia
e dalla Miss nazionale. Al sud, emblematiche le famiglie dei vari
Bassolino, Mastella, Pecoraro Scanio ed altri…Si da addosso alla
Mediaset ma, intanto, a Napoli – dopo il botto – è calato il silenzio,
per esempio, sullo scandalo della Cosmofilm, monopolista di “parrocchia”
nel campo delle communication & imaging della Regione Campania.
E’ vero che c’è l’arrogante Ducea di Arcore ma,
analogamente, esiste la Ducea di Ceppaloni…Intanto, in galera come
il peggior criminale ci è finito Bruno Contrada (www.brunocontrada.info),
capro espiatorio di uno scandalo giudiziario dove si è preferito,
in omaggio al Family day, salvare la Famiglia di Cosa nostra con
tutti i suoi merdosi finto-pentiti. Lo slogan è sempre lo stesso:
TENGO FAMIGLIA! E per Contrada non si sono viste “piazze”, bandiere
arcobaleno, vandee, spettacoli di arte, trombe e tamburi, cartelli
e striscioni, come se ne sono visti per i PACS, i Dico, i “family”
e gli anti-family, gli anticristo e -l’altr’ieri - persino per le
puttane di tutta Italia (incallite evasori fiscali!). Dovremmo anche
aggiungere, per eccellenza, il familismo che impera ai vertici delle
istituzioni economiche: Banche, Aziende, Industrie, Multinazionali…
vere e proprie lobbies incartocciate nella sinergia con la Politica…
e…noi, popolo sovrano, mandato a (volgarmente) defecare... assiso
sul simbolico trono sempre più simile ad un water, crediamo ancora
che per "pulire il mondo" ci basti impugnare la catena dello sciacquone
come uno scettro?
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 3
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 17/05/07 @ 14:09
riporto da Wikipedia: Nel 1996 il senatore
Stefano Passigli propose un disegno di legge che, tra le altre cose,
prevedeva che il funzionario pubblico con un patrimonio eccedente
una certa somma dovesse affidarlo in gestione ad un'apposità società
indipendente (blind trust o fondo cieco). Il d.d.l. non venne approvato.
La questione fu però ripresa dallo stesso Governo Berlusconi II
con la Legge n. 215 del 2004 (Norme in materia di risoluzione dei
conflitti di interessi). Si è eccepito che la legge sarebbe risultata
di ben poca rilevanza per la risoluzione del conflitto, poiché si
limitava a prescrivere che l'imprenditore individuale provvedesse
a nominare uno o più institori, cioè una o più persone di fiducia
(figli, parenti, amici, e perciò soggetti non realmente indipendenti)
cui affidare l'effettiva gestione aziendale.
Lello
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Inviato
da Muralleros
il 17/05/07 @ 14:12
ciao bel blog... vieni a trovarci e partecipa
anche tu alla nostra colletta!! saluti dal muraglia club
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Inviato
da Anonimo
il 17/05/07 @ 15:55
mi associo a tutto quanto rivendicato dall'ottima
signora salvadore, sperando che i politici la leggano e, con tutto
il cuore, le auguro di poter godere dei palcoscenici sempre più
vasti che MERITA!
claudia
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Messaggio
N°254 del 12-04-2007 - 01:02
Tags: Editoriali
Incuccabili
Talebani
di Marina Salvadore
Che
la Muraglia cinese sia visibile dallo spazio, addirittura dalla
Luna, è forse una leggenda metropolitana, per sottolineare la maestosità
dell’opera architettonica più famosa al mondo, cui seguono le Piramidi
d’Egitto ed altre meraviglie che – nonostante il progresso e la
tecnologia – non siamo comunque in grado di riprodurre… Comunque,
ad una certa impossibile quota aerea, nelle notti di gelidi cieli
sgombri, è possibile identificare la Muraglia sul pianeta come un
lungo cordone che delinea i confini dell’antico Impero cinese, lasciandoci
poeticamente immaginare che sotto il cielo sulle alture "mandarine"
un capo e l’altro del cordone facciano da guinzaglio alle turchesi
Chimere. L’aviazione, dagli infrarossi in poi, ha addirittura progettato
invisibili aerei senza pilota, per sondare, sezionare, centrare
e colpire dall’alto obiettivi nemici infinitesimali sulle carte
topografiche. E… che dire dei satelliti che come enormi scanner
catturano e riproducono porzioni di pianeta, addirittura per la
toponomastica di continenti, regioni, città, quartieri e vie? Che
dire di Google Earth, mediante il quale se a tarda notte porti a
passeggio il cane nel parco per l'ultima pipì, sbadigliando dal
sonno, è in grado pure – da lassù – di farti una radiografia ortodentale,
talmente precisa, da contarti le carie in bocca a te e…pure al tuo
cane? Allora io, umilissimo verme sul pianeta, informato dai mass
media e non accademico scienziato, mi chiedo, sic et simpliciter,
se i Talebani visti disordinatamente scorazzare nel "tardivo" video
della Top Ten dell’ultim’ora, con le tuniche svolazzanti, le sgargianti
tovaglie a quadretti dei pic-nic arrotolate in testa, e metri di
canne d’armi da fuoco, impennate, a sovrastarli, sulle jeep sfrenate
al galoppo sugli ampi spazi deserti di pietraie, bianche e desolate,
come bianco e desolato sa essere un foglio bianco… dove salta agli
occhi pure la cacchetta meteoritica di una mosca cavallina… siano
invisibili a tutte le meraviglie della tecnologia… persino a quelle
microspie intelligenti, a quei microchips che vanno a rompere le
bolas pure a Cip & Ciop che sgranocchiano nocciole nel cavo di un
albero nella Tundra… Ma com’è possibile che tutti quei coloriti
riti cruenti ed esibizionisti compiuti tribalmente alla luce del
sole, su quegli immensi fogli bianchi delle pietraie aride dove
s’individuano le cacche degli armenti e delle suddette mosche cavalline,
non siano visibili all’occhio del Grande Fratello che vede pure
nelle nostre mutande? Forse, ci sono incredibili distese di limonaie
occulte, in quegli aspri territori, dalle quali è possibile ricavare
ettolitri di acido citrico per l'inchiostro invisibile - come quello
col quale ci divertivamo a fare gli "esperimenti" prodigiosi alla
scuola elementare - nel quale si “pucciano” beatamente in vasca
i talebani, le loro armi, le loro jeep… ed i loro agnelli sacrificali.
Laddove anche il sangue sbiadisce e scolora, come fosse trasparente
acqua... Forse, è il rifiuto nell’ammettere la loro presenza che
rende "politicamente" ciechi e sprovveduti coloro che pigiano gli
input di satelliti, missili intelligenti, aerei invisibili radiocomandati,
Google Earth, Echelor ed i dischi volanti... Forse, un anonimo coraggioso
in qualche parte del mondo... magari un innocente bimbo di pochi
anni, lasciato solo tutto il giorno a balia della tecnologia...
potrà fare, inconsapevolmente, il "miracolo" con la tastiera di
una meschina Play Station, in un gioco di ruolo qualsiasi… Chissà?!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 1
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 12/04/07 @ 10:21
cose vere ed evidenti: come mai la menzogna
riesce ancora a passare per verità? vuoi vedere che l'anticristo
già regna? Brava Marina.
antimo
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Messaggio
N°242 del 05-04-2007 - 10:43
Tags: Editoriali
Che
ridere, Ahmadinejad!
di Marina Salvadore
Nel
ferale piattume opprimente della politica internazionale, finalmente
un guizzo! Mahmud Ahmadinejad, il sesto presidente iraniano, con
inattesa autoironia – che è qualità distintiva delle persone intelligenti
- è riuscito a trasformare in accattivante, umoristica farsa, degna
dei più grandi autori teatrali, quella minacciosa plumbea promessa
di terzo conflitto americano nel Golfo, studiato a tavolino da qualche
tempo, premeditato dalla lobby israeliana, devoluto all’esecutore
materiale jankee e nell’attesa solo dell’occasione giusta per deflagrare
in forma d’altro flagello per l’umanità. Ahmadinejad, che si è sempre
distinto per le sue estemporanee e, spesso, urticanti e drastiche
esternazioni proprie al “Feroce Saladino” delle memorabili
figurine Liebig, non è cascato – come tutti temevamo - nella trappola
tesagli dagli alleati inglesi degli “USA e getta”, travolgendo senza
armi, senza spargimento di sangue, senza ostentazione del nucleare
che dice di avere, in una grottesca e mortificante debacle l’arroganza
e le paventate “superiorità” e “democrazia” delle quali gli Inglesi,
gli Americani e la loro regia massonica annaffiano a getto continuo
il mondo. Assodato che per un occidentale è praticamente (fisiologicamente)
impossibile condividere fede, usi e costumi degli integralisti islamici
e sottolineando il fatto che sono altrettanto incondivisibili tutti
gli altri integralismi che, tanto in Oriente quanto in Occidente,
imperversano – persino in certi cattolicesimi estremi che offendono
costantemente la poesia della Libertà e dell’Individualità portataci
dal Cristo – non si riesce a capire perché la foga della globalizzazione
imperialista, fondata sul mito del Dio Danaro, debba annientare
quelle antiche Civiltà che hanno fatto la storia del pianeta, con
la loro Cultura, i loro usi e costumi, tradizioni e vestigia, esattamente
come sta accadendo in Gerusalemme ai luoghi simbolo della Palestina,
laddove la bellezza e la poesia del genere umano sono da sempre
esaltate proprio da certe unicità che emergono prepotenti, imponendosi,
dalle diversità, ch'è un po’ come leggere un corposo romanzo storico
sulle pagine di un libro stracciato, mescolate dispettosamente dal
vento. Dopo l’umiliante “magra” dei potenti guerrafondai abbiamo
più viva la convinzione che con una risata si può seppellire anche
il Diavolo, volendo. Stavolta, per questa sonora risata liberatoria,
irrefrenabile e rigenerante, dobbiamo sinceramente essere grati
a quel minuto, urticante, testardo, torvo, Ahmadinejad che ci ha
regalato una formidabile pièce teatrale, una lezione di palcoscenico
mondiale, distogliendoci per un po’ dalla mestizia a labbra serrate
d’ogni santo giorno, maledetto dall’angoscia e dall’impotenza!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 20
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 12:08
e mo' col petrolio fattici un bidet, signor
bush e appicciati pure una sigaretta!
Carmine
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 12:15
Caro Carmine, credo proprio che le tue considerazioni,
tradotte in arabo, siano le stesse fatte dal presidente iraniano
mentre pregustava il"pacco" tirato agli imperialisti. Non c'è niente
da eccepire: Napoli è veramente un po' Medina. L'arguzia non è di
tutti.
Claudia
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 12:42
Brava, Marina! Io, di quelli che non sorridono
mai, istintivamente non mi fido! Sono convinta che davvero per questa
Pasqua si possa respirare un po' di pace, poichè sapevo anch'io
da fonti autorevoli che si stava preparando per aprile l'attacco
all'Iran. Benedetto sia chi ha illuminato il presidente iraniano
che, anche se ha idee così diverse dalle nostre si è dimostrato
davvero il più arguto e saggio tra tutti. Buona Pasqua anche a lui.
Candida Jovene
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:06
Non dimentichiamoci pero' che il Parlamento
iraniano ha gia' votato il suo "impeachment". Risultato : il presidente
andra' a casa a febbraio 2008 invece che ad agosto 2009. Speriamo
che continui a ridere e che non scateni una guerra civile quando
sara' giunto il momento del commiato.
Ambro
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:35
Caro Ambro, non mettiamo il carro davanti
ai buoi. Il logorìo dell'era moderna ci ha abituati a vivere il
presente, senza poter disporre nemmeno dell'immediato futuro, ed
il presente, a noi comuni mortali, ci ha regalato questo sospiro
di sollievo; ai POTENTI, una figurella da quattro soldi: ora, dovranno
inventarsi altre strategie per scatenare la terza guerra in simultanea.
marina
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:46
Non dimentichiamo, cari fratelli, che anche
noi meridionali ma soprattutto noi cattolici abbiamo subito le angherìe,
gli stupri, i ladrocinii del Protestantesimo. L'Unità d'Italia ci
rende simili ai palestinesi, musulmani o cristiani che siano. In
fondo, noi terroni, siamo quegli italiani con un piede in Europa
e l'altro a Medina ed olocausto e diaspora, invasione e occupazione,
tutto è inciso nelle nostre carni. Vivi e lascia vivere!
Antonio Di Capua
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:49
e nuje nun tenimmo manco 'o petrolio, sulo
munnezza!
Carmine
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:57
però tenimmo Bassolino e Mastella!
Lello
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 15:01
appunto, munnezza. Tie'!
Carminuccio
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 15:36
Cari lettori, forse io scribacchio su questioni
incomprensibili ai più. Mi fido del mio intuito investigativo piuttostoché
della esperienza che non ho ancora maturato... ma c'è il miglior
giornalista italiano, Maurizio Blondet, che SCRIVE consapevolmente
di queste importanti questioni. Ragion per cui non posso far altro
che inchinarmi al "maestro" di giornalismo ed invitarvi a leggere,
sul tema in evidenza, il suo illuminante articoloal link http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1882¶metro=esteri
marina
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 21:42
Io posso dire solo che sono stufa di questo
clima opprimente. Mi piacerebbe viaggiare, andare in Palestina,
in Siria, in Iran ed in Iraq... cucinare e mangiare nelle case di
quei popoli, scambiandoci ricette delle rispettive tradizioni, suonare
e cantare, apprezzare la loro musica e fare ascoltare la mia, parlare
di Dio, del mio e del loro, capire quanto abbiamo in comune. Basta
con tutte queste guerre, questi spauracchi, queste leggende razziste
e cattive. Siamo UOMINI, tutti votati allo stesso destino. Voglio
frontiere aperte, libertà di scambio, scampoli di umanesimo.
Carmela
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Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 22:41
Sono profondamente ignorante in fatto di politica
internazionale, di lobby, massoneria e religioni ma mi sono fatto
l'idea che pure gli israeliani sono un po' troppo rancorosi. Perchè
non onorano tutti quei loro morti dei lager con promesse di bene
e di pace, invece di farli rivoltare nelle tombe con la disperata
sete di vendetta? Chi può rispondermi?
Lello
_______________________________________
Inviato
da Anonimo
il 05/04/07 @ 23:20
Caro Lello purtroppo gli "EBREI" sono ancora
in attesa del "LORO MESSIA" ... quindi sono ancora legati al VECCHIO
TESTAMENTO ... quello di "OCCHIO PER OCCHIO ... DENTE PER DENTE"
mauro
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Inviato
da Anonimo
il 06/04/07 @ 18:00
Complimenti cara Marina! Non è da meno il
suo “pièce” che ha saputo cogliere un lato imprevedibile del presidente
iraniano Ahmadinejad che veramente spiazza, e non credo proprio
che la cosa poteva essere prevista dai politologi del momento. Tant’è
che nella sua “platea” di Vocedimegaride non sono mancati applausi,
che sono meritatissimi. Dal canto mio colgo l’occasione per aggiungere
certe mie impressioni sul caso in questione. Per un attimo Ahmadinejad,
così come tratteggiato da lei Marina, “paradossalmente” mi ha portato
all’Apocalisse di Giovanni: «...Ed ecco mi apparve un cavallo bianco
e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e
poi egli uscì vittorioso per vincere ancora...» [6,2]. “Paradossalmente”,
ripeto, per stare alla teatralità rilevata sul conto di Ahmadinejad!
E poi in cascata son venute fuori alcune considerazioni meditate
tempo addietro che ora sembrano pesare considerevolmente. Prima
d’altro una velata ipotesi, quella sugli emblemi. Sono convinto
che se si studiasse a fondo il valore intimo di certi importanti
emblemi che fanno parte della cultura più antica e profonda dei
popoli coinvolti per la maggiore nella questione in ballo, forse
trarremo utili ragguagli tali da far emergere soluzioni che potrebbero
ribaltare ogni cosa in meglio. Ma chi ci crede più in queste concezioni
che valgono solo per i cineasti! Tuttavia, detto fra il serio e
il faceto, non si può negare che non si è mai studiato abbastanza
l’approccio con l’Islam percorrendo - come annunciato - la strada
degli emblemi, dei simboli, che, in tanti modi, hanno segnato la
loro storia, plasmandone i caratteri razziali, così come è stato
per la nostra, quella del mondo cosiddetto occidentale. Conveniamo
che la storia del mondo occidentale, in espansione politico-sociale-economico
si sia giovato di molti fatti leggendari che oggi sono oggetto della
fiction cinematografica e televisiva in modo molto incisivo, quasi
a voler fissare nella mente simili cose. È così che la razza anglosassone
si è affermata, partendo, appunto, dalla saga del «Re Artù» e dei
dodici cavalieri della «Tavola Rotonda», tutto imperniato su un
punto focale da cui ogni cosa è come se fosse germinata in seguito
all’«estrazione» magica della famosa spada «Excalibur». Di qui le
azioni “belliche”, per l’espansione, non solo degli inglesi, verso
l’America, ne hanno costituito il superamento. La storia contemporanea,
a partire da poco prima della seconda guerra mondiale, ha mostrato,
poi, ancora il suo «Artù» nelle vesti del moderno Ron Hubbard, un
avventuroso ed intraprendente americano, che “amando” la vecchia
«Escalibur» [1] è come se l’avesse rinvigorita incantando mezza
America e non solo, con i suoi mirabili racconti d’avventura e di
fantascienza. Il seguito è travolgente perché, attraverso Hubbard,
nasce in California, nel 1954, Scientology, la sua Bibbia, fatta
di culto, setta, associazione e religione messa insieme, al punto
da stimarsi addirittura Chiesa. Di Scientology si contano «più di
3000 chiese, missioni, organizzazioni e gruppi collegati che si
prendono cura di circa 8 milioni di parrocchiani in più di cento
paesi» [2]. Ecco, ho dimostrato, a mo’ di esempio, in che modo può
aver influito, prima d’altro l’emblema degli anglosassoni, su moltissimi
americani statunitensi ma anche europei. Ma dell’Islam cosa sappiamo
in fatto di emblemi? Pochi, forse, hanno fatto caso all’analoga
spada «Excalibur», nota nell’Iran, un considerevole mondo di religione
maomettana da tenere presente. Quest’arma è riportata al centro
della bandiera iraniana che ha gli stessi tre colori dell’analoga
del nostro vessillo, ma disposti
orizzontalmente. Non conosco alcuna
storia né leggenda su questa spada, ma sembra ben chiaro qualcosa
che illuminerebbe a giorno i lati oscuri razziali degli iraniani
presi come un certo modello di riferimento per il mondo islamico
per la comune radice religiosa. Ciò che colpisce dell’emblema in
causa è l’impossibilità di estrazione della spada a causa dell’assenza
dell’elsa relativa. Talché per agire comporta dilaniare le quattro
lune che la contornano simili a odalische, onde manifestare la sua
forza persuasiva bellica. Questo potrebbe spiegare il ricorso all’azione
suicida dei terroristi islamici per colpire gli avversari. Però
dove la causa scatenante, se così fosse? Se si ammettesse un occulto
stretto legame fra questa spada iraniana e quella anglosassone,
la «Excalibur», può essere verosimile pensare ad una avventata estrazione
di quest’ultima, per esempio, con la decisione del presidente americano
Bush e suoi alleati di far la guerra all'Afganistan ed all’Irak,
sulla base di ipotetici equilibri turbati di natura imprecisabile,
ovviamente. Ma la tematica sulla spada iraniana, appena sfiorata,
chiarisce una cosa fondamentale, la necessità di “velare” il corpo
riferito (le lune dell’emblema), appunto al ferro dell’arma in causa.
Da qui la comprensione - sempre secondo la mia veduta - di un possibile
dramma interiore da parte degli “iraniani”, da intendersi come modello
razziale, tutte le volte che impattano in altri modelli razziali
disposti, invece, a mettere in mostra la loro specifica “spada”,
ovvero, il loro corpo biofisico al limite. Se ne deduce che, alla
base di ciò che si cerca di capire sugli “iraniani”, pesa considerevolmente
una chiara componente freudiana, il sesso da dover tenere adombrato.
Da qui la necessità di irrinunciabili veli che hanno, tempo fa,
creato seri problemi ai francesi, per esempio. La mia idea, perciò,
è che occorrerebbe una seria svolta di costumi del mondo occidentale,
se si vuole far qualcosa per familiarizzare bene col mondo islamico,
onde isolare i riottosi intransigenti. Dunque che dire (e che fare)
allora di costume e società epocale che ora pongo alla sbarra? Dall’Ararat
iraniano si diffuse ogni cosa di un certo Dna di biblica memoria,
quasi a costituire velatamente un mitico “ombelico” di uno specifico
mondo cui si contrappone, oggi, l’esposizione diffusa di ombelichi
femminili! Ma è proprio quel che non si doveva fare, se la mia teoria
sulle due spade, anglosassone ed iraniana, è sostenibile! Di altro
degli “occidentali”, che intendono “conquistare” anche l’Iran, l’unico
grande paese ancora isolato, mi domando quanto sia stato valso loro
quell’iraniano di prestigio Reza Palevi, un certo «Mosè» allevato
alla corte U.S.A., e così anche l’iraniana Shirin Ebadi, una sorta
di «Giuditta» “nobelizzata” per un incerto quieto vivere? Ma ora,
si profila il vero pericolo della «Excalibur» iraniana, se ci si
convince il fatto che sia veramente un’arma micidiale nel possibile
caso che venga sguainata. Come dire di una «sezione aurea» a rovescio
pronta a distruggere il mondo. Da un lato nascosto, un inconcepibile
“astrale” della mostruosa «Bestia» del Terrorismo e dall’altro lato
un altro “astrale”, quello della fisica termonucleare, intravedendo
infide barre di uranio arricchito incapaci di dialogare correttamente
nello specifico «pozzo di stagno» per restarvi «incatenate», traslando
il fatto all'Apocalisse di Giovanni. E qui, purtroppo, è scritto
anche con molta chiarezza: «...Dopo questi («il serpente antico
- cioè il diavolo») dovrà essere sciolto per un po’ di tempo»[Ap
20, 2-3]. Ma per non farmi deridere con simili argomentazioni farò
finta di aver raccontato favole per cineasti. Detto questo, il «cavallo
bianco» della citazione dell’Apocalisse che ho fatto all’inizio,
quasi quasi, non sembra tanto sballata, anche se ne ho preso le
distanze. Ha detto bene lei, quasi elogiando la presunta parata
scenica di Ahmadinejad capace di un’alta ingegneria (visto che è
ingegnere) nel fabbricare cavalli dell’inganno come quello del furbo
Odisseo ai danni di Troia. Quasi una rivincita? Ma è vero anche
che è cosa di vecchi Saladini, la passione per i cavalli che mi
porta alla memoria un episodio, rimasto memorabile. Non si sa se
storia vera o leggenda, ma la si racconta sul conto del nobile e
crudele re Saladino che conquistò Gerusalemme strappandola dalle
mani del re inglese Riccardo Cuor di Leone, dopo la battaglia di
Hattin del 20 settembre 1187. Si dice che durante la battaglia ingaggiata
a poca distanza da Giaffa contro l’esercito di Saladino (5 agosto
1192), mentre re Riccardo Cuor di Leone, benché appiedato, continuava
a combattere tra i suoi fanti, fu raggiunto da uno scudiero del
sultano, incaricato da questi di consegnargli un inaspettato omaggio:
due splendidi destrieri da guerra per permettere al re inglese di
riprendere a combattere come il suo rango esigeva. Nonostante Saladino
avrebbe tratto vantaggio dalla sconfitta del rivale, non tollerava
l’immagine di un re che combatteva a piedi. La storia non dice se
Riccardo ringraziò del pensiero “cavalleresco” il suo avversario,
ma certamente ne approfittò per continuare con lo stesso impegno
la battaglia; tanto che verso il tramonto l’esercito di Saladino
ripiegò, lasciando il campo all’inglese. In effetti è probabile
che lo stesso Saladino fosse rimasto affascinato dal modo in cui
quel formidabile guerriero di Riccardo era riuscito a rovesciare
le sorti di quella che sembrava essere un’imboscata perfetta [3].
Oggi non si può certo dire che si ha che fare con analoghi guerrieri
leali, coraggiosi e intraprendenti, ma che importa l’etica del combattimento
che non trova nemmeno più sostegno su quella del buon vivere sociale
nel mondo occidentale, da cui ci si aspetta un buon esempio! Resta
l’amara risorsa, da parte nostra che ora commentiamo le cose a riguardo,
che le due “spade” precedentemente argomentate oggi prese a duellare,
sembrano fatte l’una per l’altra. E come si dice a Napoli, «’O purpo
se coce dinto all’acqua soja». Ora prevalgono in me vaghi ricordi
di un viaggio fatto a Teheran molti anni fa. Si discuteva per il
progetto di una vetreria da fare presso Teheran, insieme ad altri
colleghi accanto. Di tanto in tanto interveniva qua e là l’ingegnere
capo progetto di parte iraniana, scorrendo i grani di un piccolo
rosario fra le dita. E poi, un matrimonio festoso nel grande albergo
ove alloggiavo. Mi fu permesso di sbirciare nella sala dello sposo
che era come in trono su una pedana, e tutti cantavano e ballavano
fra loro ridendo festosamente. Sentivo a mala pena un brusio proveniente
dalla sala del piano inferiore, quella della sposa, ma non mi era
consentito accedervi. A pensarci oggi, mi dà un senso d’angoscia,
come di un mondo svincolato dal tempo. [1] «Excalibur» è l’argomento
del primo dei manoscritti di Ron Hubbard sul tema della vita. L’opera,
risalente al 1938, può essere considerata la sua prima dichiarazione
filosofica, che vede nella “sopravvivenza” l’unico denominatore
comune dell’esistenza. Fu il primo passo per il successivo sviluppo
di «Dianetics» che, etimologicamente è tratto dal greco dia che
vuol dire attraverso, e nous, anima. Potremmo dire che «Dianetics»
si occupa di “ciò che l’anima fa al corpo attraverso la mente”.
(Tratto dal mensile «i Misteri» n.22-1997, ora «MySTERO» ediz. Mondo
Ignoto srl, Roma). [2] Da «Scientology» - ediz. New Era Publications
International ApS Kopenagen. [3] Da un articolo di Pierfrancesco
De Marco, «Il Saladino: eroe o carnefice?», tratto dal periodico
«Graal» di Gennaio/Febbraio 2004 - Edizione Hera.
Auguri pasquali, Gaetano Barbella.
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Inviato
da vocedimegaride
il 07/04/07 @ 10:51
Ben trovato, Barbella! Dovrebbe far più spesso
capolino in queste pagine, perchè lei è più capace di Dan Brown
nel decodificare simboli esoterici, miti e leggende ;-) Tuttavia,
qualcosa non mi torna. Certamente non sono depositaria di tutto
lo scibile umano ed extraumano; sono banalmente solo una "persona
informata dei fatti", umile autodidatta... ma con riguardo alla
Saga del Graal e di re Artù mi pare che gli Anglosassoni c'entrino
poco! Infatti, la Casa Reale Inglese non è considerata autoctona
poichè di origine sassone. Chi erano i Sassoni? Barbari conquistatori
che attentavano con continue scorrerie, dal nord europa, i civili
e pacifici "isolani" , la più antica genìa e civiltà britannica
ovvero i Celti dell'antica Armorica (Bretoni e Britanni...Galli),
se ricordo bene, di profonda religiosità e spiritualità che, purtroppo,
avevano l'abitudine di trasmettersi per generazioni la propria storia
solo oralmente, pur se depositari di un antico e ricco alfabeto
detto "ogamico" e di una lingua detta GAELICA. Se ne sappiamo qualcosa
sul loro conto è solo grazie al "De Bello Gallico", scritto dai
conquistatori Romani durante l'ennesima invasione che subirono.
I Celti, dall'Armorica o Bretagna (Fr) si stabilirono, espandendosi,
lungo tutta la costa occidentale, da sud a nord, di quella che oggi
chiamiamo Gran Bretagna. Impossibile dimenticare che la Sacra Pietra
sulla quale venivano "incoronati" i re scozzesi, fu razziata dai
sassoni e posta, fino in tempi recenti, sotto il trono della corona
inglese. L'attuale regina Elisabetta, infatti, sotto continue pressioni,
solo qualche anno fa restituiva ai fieri scozzesi la loro reliquia
storica! La saga di Artù, nata in Bretagna (Fr) ma anche il mito
di Robin Hood, l'arciere rivoluzionario, sorsero spontaneamente
quali simboli di ribellione al cruento e vessatorio potere sassone.E'
innegabile la progenitura scozzese dell'Inghilterra, spesso chiamata
impropriamente Albione, dacchè Alba è il nome in gaelico della Scozia.
Fin lì, da tempi antichissimi, mise piede anche il Cristianesimo
e molti sono i santi scozzesi e irlandesi, in particolare, della
Tradizione. Basti pensare alla simbologia insita nella Saga del
Graal, al Pozzo del Calice, a San Patrizio... Excalibur, non a caso,
è infilata in una roccia, tanto dall'essere più una croce piantata
al suolo piuttostochè un'arma per offendere e, solitamente, non
viene mai impugnata per l'elsa ma per la lama, come quando s'innalza
un crocifisso durante le processioni ed i riti cristiani. Lei, sa
meglio di me che nella stesura di miti e leggende (le leggende non
sono favole o fiabe ma realtà accuratamente occultate) sin dai tempi
dalle più antiche civiltà sul globo, le VERITA' erano trasmesse
ai soli INIZIATI con l'adozione di un linguaggio ermetico (esoterico-simbolico)
perchè non fossero accessibili e male interpretate dal volgo ch'era
ritenuto ignorante. Concludendo, gli anglosassoni sono e restano
quel che erano...in misura maggiore, ciò che furono i massoni protestanti
garibaldini ed i piemontesi savojardi con noi stati pre-unitari
italici e con il cattolicesimo, durante il "risorgimento"....e...la
catena, nei secoli, non si è mai spezzata!
marina
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Inviato
da Anonimo
il 07/04/07 @ 11:05
E' vero. La catena non si spezza mai! Nonostante
la figurella di cacca che hanno fatto di recente con l'Iran, gli
Inglesi ancora fanno gli spocchiosi. Invece di andare a nascondersi,
mo' s'inventano altre scuse cretine per mitizzare la loro presunta
superiorità e per fare la guerra ad altri: ai tifosi romani ed alla
polizia italiana! Ubriaconi, mettetevi scuorno e stavi zitti!
Lello
___________________________________
Inviato
da Anonimo
il 07/04/07 @ 11:56
I romanisti dovrebbero attuare la stessa strategia
iraniana. Nella partita di ritorno in Inghilterra, la ROMA dovrebbe
distribuire a tutti gli Hooligans nello stadio, tonnellate di maritozzi
con la panna, damigiane di vino dei Castelli, zuppierone di pasta
all'amatriciana, dvd di Aldo Fabrizi, Nino Manfredi e Alberto Sordi,
al suono di chitarre romane, ricchi premi e cotillons. Accussì imparano
a campa', sti stuppoli!
Carmine
_______________________________
Inviato
da Anonimo
il 09/04/07 @ 14:47
Cara Marina, grazie della sua felice accoglienza
e ben volentieri faccio ancora capolino in Vocedimegaride perché
occorre aggiungere qualcosa che non ho detto su una questione molto
cara agli “accademici” della cultura, la coerenza storica. E non
è cosa da poco esaminarla e tentare di farvi chiarezza, almeno per
quel tanto che basta per non far insuperbire chi crede nella ferrea
logica della ragione dell’umana scienza. Questo, prima d’altro,
per lasciar trapelare saggiamente ciò che la semplice ragione degli
anziani di un tempo, ma della povera gente, diceva ogni qualvolta
si parlava delle cose da fare: se vuole Iddio! Ma deve avere pazienza
se mi dilungo abbastanza per allestire la replica alla sua cortese
risposta. Dico subito che lei ha ragione di nutrire perplessità
sulla questione anglosassone in relazione a «Excalibur» non riuscendo
a trovare appigli alle mie concezioni a riguardo, da “persona informata
sui fatti” (secondo quel che si accetta in modo “accademico”, e
anche come cultrice di studi esoterici). Tuttavia, dalla storia
circoscritta ai fatti in questione, già ci si rende conto che i
relativi avvenimenti, rivelandosi ingarbugliati, possono offuscare
e mettere in difficoltà il più ferreo ragionamento, e così «essere
o non essere» ad ogni pié sospinto, pesa come un macigno. Dunque,
volendo proseguire, nonostante il terreno qua e là paludoso e pieno
di trappole, non resta che cimentarsi alla Dan Brown. Ma qui finisce
il percorso dell’umana ragione, salvo a dar retta al cosiddetto
sesto senso, altrettanto privo di fondamento scientifico. Ed allora
ci si chiede a che possono servire i risultati di un simile procedere?
Nondimeno, nel nostro caso di esseri “spersonalizzati” nell’Odissea
del web e a margine di giochi di qualsiasi potere, pensiamo di poterlo
fare, se non altro ci svincoliamo, con l’occasione, dal solito e
noioso discutere e imprecare, continuamente disposti a lamentazioni
d’ogni sorta sui fatti di questo mondo che non riusciamo ad accettare,
se non peggio. E poi, giusto la sagace ironia di quella sorta di
burlone dell’Iran del momento, Ahmadinejad, sul quale abbiamo chiacchierato
a ruota libera, quasi ci autorizza a farlo, ma sempre «cum grano
salis», beninteso. Perciò che ne dice se si comincia a soppesare
l’ambiguità che, inevitabilmente e all’insaputa di tutti, decide
sulla storia dell’uomo fino ai più piccoli ed insignificanti meandri
senza tralasciare, nemmeno uno stupido volar di mosca? Ed allora
accettando di ragionare lasciando da parte qualsiasi “Accademia”,
per esempio mi vien voglia di tentare di far capo alle ingarbugliate
Centurie e Presagi del famoso veggente francese Michel Nostradamus.
Stuzzichevole no? Se non altro per coinvolgere i lettori di Vocedimegaride
su cose insolite di cui si sente parlare con interesse, ma non “in
diretta”. Dunque, sulla questione dell’ambiguità suddetta Nostradamus
chiarisce la cosa senza mezzi termini perché ne tenga conto chi
si avventura nelle sue Centurie e Presagi, ma è una sorta di massima
che vale nell’impatto con i fatti della vita che ci sembrano comprensibili,
invece non è così. Egli dice così con la quartina VI,61 (tradotta
dall’originale dal noto Renucio Boscolo): «La grande pista incisa
avvolta ne mostrerà / Forse la metà la maggior parte della storia:
/ Cacciato dal Regno Longo aspro apparirà, / Che al fatto bellico
ciascun lo verrà credere.». Ora al di là di capire i primi tre versi
che non sembrano così astrusi, ciò che conta nel nostro caso è ben
soppesare l’ultimo. Di qui il passo è breve per gli storici in particolare,
per inquinare loro le certezze. Con questa premessa ora (anch’io
da modesto autodidatta e senza un supporto accademico, per giunta,
che per queste cose è meglio che non ci sia) le propongo un buon
esempio di come intravedere un certo parallelo alla questione dei
reali inglesi non autoctoni con una possibile trama di certi avvenimenti
che riguardano il tanto discusso Napoleone II, figlio di Napoleone
Bonaparte, meglio noto come l’Aiglon. Di Nostradamus, sono diverse
le profezie attribuite all’imperatore francese Napoleone I Bonaparte,
non escluso il successivo imperatore, Napoleone III, in relazione
all’attentato di Orsini nel 1858. Ma fa meraviglia non riuscire
a trovare traccia, fra le previsioni nostradamiche, del tanto discusso
ed emblematico figlio legittimo di Napoleone Bonaparte, l’Aiglon.
Questo, a maggior ragione del fatto che gli si attribuisce, ma senza
esserne certi, di costituire il padre di Francesco Giuseppe imperatore
dell’Austria. Dal canto mio la sorte ha voluto che mi si parasse
davanti ai miei occhi una quartina del veggente in discussione perché
balenasse in me una certa luce che riguarderebbe, appunto il nostro
Aiglon della curiosità. Ecco che nel leggere, appunto, la quartina
5 della Centuria 5 di Nostradamus, ancora da decifrare, mi si è
parato innanzi un quadro che neanche immaginavo. Ma prima di parlarne
riporto di seguito la quartina in questione. «Sotto l’ombra finta
d’ostentata servitude, / Popolo e città l’usurperà egli stesso:
/ Malvagità farà con frode al giovane fanciullo, / Consegnato al
campo-editoriale il falso proemio». Ed ecco le mie riflessioni che
vi riguarderebbero. Prima di tutto la definizione data dal veggente
Nostradamus, «giovane fanciullo» fa colpo e porta decisamente al
riferimento dell’Aiglon, giusta la perfetta aderenza della descrizione
dell’ambiente poco raccomandabile che lo circondava, come si sa
dalla storia: «Sotto l’ombra finta d’ostentata servitude». Tutta
una messa in scena che servì egregiamente a tenerlo lontano dagli
avvenimenti politici per il fondato timore di rinascite bonapartiste.
Resta la questione della giusta versione del personaggio rilasciato
ai posteri in relazione al verso «Consegnato al campo-editoriale
il falso proemio», sul quale, effettivamente, oggi si discute non
poco a ragione di certe concezioni di cui, però, non si hanno certezze,
ma indipendentemente dalla previsione nostradamica ancora “in bianco”
come già detto. Infatti, riepilogando brevemente, i fatti relativi
alla sua fine immatura a causa della tisi, sappiamo che morì a Schönbrunn,
senza aver contratto matrimonio e senza aver generato figli. Null’altro
di considerevole se non fosse per un gossip dell’epoca che attribuiva
a lui la vera paternità del futuro imperatore d’Austria Francesco
Giuseppe che risulterebbe in questo modo, per sangue, nipote di
Napoleone... Ecco ciò che mi ha portato sulla strada del «falso
proemio» suddetto, il supposto “gossip” che sembrerebbe costituirne
la giustapposizione storica, salvo a trovare altri spiragli, come
farò vedere, nella quartina nostradamica, che lo confermano. Per
esempio, cosa vuol indicare il verso «Popolo e città l’usurperà
egli stesso» se riferito al nostro Aiglon? Ciò che ho immaginato
con ancora più chiarezza a questo punto, è la comparsa di uno mostruoso
scenario dietro le quinte della realtà storica, nelle misteriose
mani di una sorta di velata giustizia da contrappasso. Di qui l’orizzonte
di eventi voluti dalle potenze vincenti dell’Europa di quel tempo
che hanno forzato la loro mano per obliare un scomodo gigante della
guerra, l’imperatore Napoleone Bonaparte, non solo come “genia”
bellica ma anche come “genia” biologica. Ma ironia del destino,
quella stessa “genia” se la ritrovano comunque con Francesco Giuseppe
e poi con Hitler («Popolo e città»). Come si sa i resti di Napoleone
II furono trasferiti agli Invalides il 15 dicembre 1940 per disposizione
di Adolf Hitler, appunto, in una tomba vicina a quella di Napoleone
I, recante l’iscrizione «Napoléon II Roi de Rome». Non è una prova
ma è pur sempre una inconcepibile mano del destino che ha voluto
lasciare comunque la sua traccia occulta. La data fu scelta per
segnare il centenario del trasferimento agli Invalides delle ceneri
di Napoleone, avvenuto appunto il 15 dicembre 1940. Che dire? Quando
si tenta di sfiorare il mistero, la ragione si rifiuta di soppesarla,
non possedendo appigli concreti, tuttavia non si può neanche escluderne
la possibilità. In tal caso, se non altro ci sarà pur sempre qualcuno
incline a credervi in modo eccezionale, magari fra coloro che si
sentono ancora alfieri di un potere supremo, non importa se «bonapartisti»
o di tutti quelli che a suo tempo vi furono estremamente avversi.
Se così fosse, riflettendo sul mostruoso disegno del destino racchiuso
nell’emblematico presagio di Nostradamus, riferibile al «falso proemio»
e rincarando la dose con la presa di coscienza di questa trama così
bastarda attraverso questo mio dire, non potrà mai più sentirsi
fiero del suo stato di antico privilegio, poiché peserà in un sol
momento sulle sue spalle la tragedia di ben due guerre mondiali
e i genocidi che ne son derivati. Ecco il segreto messaggio che
trapela in quel «Popolo e città» che «usurperà egli stesso»! A chi
toccherà? Intanto poco tempo fa c’è stato un «Principe» in guai
seri, quasi a far luce su chi «usurperà» «Popolo e città» dell’Aiglon
nostradamico secondo la mia visione. Riporto la notizia dell’ANSA
in proposito: (ANSA) - Potenza, 16 giugno 2006 - Vittorio Emanuele
di Savoia, di 69 anni, è stato arrestato per ordine del giudice
per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza. Nei confronti
del principe le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata
alla corruzione e al falso e allo sfruttamento della prostituzione.
A questo punto non mi va di puntare aspramente il dito su questo
savoiardo e porlo nella schiera di ben altri reali della forza di
cento cavalli, dai quali i suoi avi sono stati trascinati a poco
chiare imprese come quella garibaldina sconvolgendo la buona pace
del sud d’Italia. La sorte voleva un capro espiatorio per «Popolo
e città» nostradamico e come è avvenuto con Gesù, il figlio prediletto
di Dio, è stato messo in croce (per modo di dire!) un certo altro
figlio, prediletto del «Longo aspro», sempre nostradamico. Ma è
mia opinione che delle sorti dell’Italia e del suo popolo fu deciso
al suo sorgere, allorché fu chiamata Saturnia Tellus dai siculi,
cosiddetti «uomini della falce», tanto per sfiorare il mistero ivi
riposto. Chiusa questa parentesi e portandomi verso la conclusione,
almeno per una incerta «metà» della storia, non si potrà evitare
di immaginare che in tema di razze, per limitarle a quelle europee,
al «Longo aspro» nostradamico sembra che basti un po’ di “bastardume”
per pilotare la relativa storia a suo piacimento, contenti tutti.
Ma chi è questa specie di satanasso che Nostradamus chiama «Longo
aspro»? C’è chi lo ha definito «Il dio sconosciuto» trattandolo
con rispetto poiché non lo si conosce abbastanza e ne convengo.
Chiaramente non è altro che il noto dio Saturno del paganesimo.
E per i cristiani, satana, il diavolo, il serpente. Di lui Giuliano
Kremmerz, jeronimo di Ciro Formisano (nato a Portici nel 1861 e
morto nel Pricipato di Monaco nel 1930), ne parla in questo modo.
Saturno è il «padre di tutte le divinità, e le falcia con inesorabile
coraggio quando, vecchie, non sono più buone a nulla, neanche a
farci ridere. Saturno è il tempo, qualche cosa o qualche animale
che nacque camminando, che continua a camminare, che non si arresterà
mai (io aggiungo che il tempo è impropriamente una sorta macchina:
ovviamente non ha anima e per questo si nutre di quelle umane, l’energia
per far girare la sua “macina” terrena). Per lui la morte non esiste.».
A mezzanotte, la falce dell’inesorabile e famelico Dio si solleva
e cade sulle cose compiute che non hanno più ritorno: L’onnipotenza
di qualunque Nume non può distruggere né cancellare le cose che
sono passate realmente nella vita. L’uomo può dimenticarle, ma nessun
Dio distruttore può fare che non siano state. Saturno solo può troncarle,
falciarle, farle spegnere, ma non può decretare che non siano esistite.
È lui stesso che vi si oppone - ...» [1]. Ora a ragione di questa
memoria che direi santa (menomale che qualcosa dell’uomo sopravvive
(anche secondo la visione non cristiana), che è perciò il segno
e garante della sua immortalità!), c’è da domandarsi in quale modo
lo stesso Saturno, considerato che è lui il giustiziere (per il
Cristianesimo, questo ruolo va visto nella coppia Michele-Satana
in eterno contrasto) che architetta la giustapposizione per tenerne
da conto tale che una certa “giustizia terrena” stia comunque in
piedi, anche se artefatta? E qui ecco che si rivela in lui il satanasso
nell’arte dei tarocchi, nel senso che gli basta «un po’ di “bastardume”
per pilotare la storia (terrena) a suo piacimento, contenti tutti»
come ho detto prima. E allora se «la Casa Reale Inglese non è considerata
autoctona poiché di origine sassone», come lei ritiene decisamente
a buon ragione, ecco che salta fuori un altro favoloso “Ron Hubbard”
in seno agli americani, al secolo l’attore-regista Mel Gibson, predisposto
magistralmente a taroccare la storia. Così, attraverso la fiction,
apparentemente congegnata per spettacolarizzare il suo film, egli
dispone un’impossibile storia d’amore dell’eroe scozzese, William
Wallace con la principessa Isabella, discendente del re di Francia
(Filippo il Bello), e moglie di Edoardo II d’Inghilterra. I risultati
di questa messa in scena vengono rinforzati poi con estrema efficacia
dai premi di riconoscimento del film in questione: 5 Oscar 1996,
per “miglior film”, “miglior regia”, “miglior fotografia”, “miglior
trucco”, “miglior montaggio sonoro” ed un Golden Globe per il “miglior
film drammatico”. È quanto basta per rientrare nella storia dalla
porta del futuro in una moltitudine di gente con una sorta di macchina
del tempo e «mettere ‘na pezza culore» in un passato degli inglesi
non in “linea” con i fatti della «Excalibur» del presente. Allo
stesso modo va visto un altro tarocco di Mel Gibson, «The passion»!
Come a dire che i diavoli vanno sempre a coppie. La verità è che
le più efficaci battaglie di quest’epoca cruciale sono proprio quella
a suon di fiction di ogni genere. E siamo proprio noi che ci lasciamo
affascinare da simili nuove Excalibur, pronti sguainarle a tutto
spiano. Ma esse sono prive di vero acciaio per le cose della vita
pratica. E poi, come lei ha detto, le «Excalibur», per esprimere
il loro potere vincente, occorre ignorare che sono dotate di elsa
e quindi non c’è altro modo che impugnarle per la lama e questo
comporta subirne le conseguenze. [1] «La scienza dei Magi» di Giuliano
Kremmerz. - Vol. III. Pag. 56 - Ediz. Mediterranee.
Gaetano Barbella
_______________________________________
Inviato
da vocedimegaride
il 09/04/07 @ 17:52
Esimio don Gaetano, qui continuiamo ad aprire
finestre, peggio di Bill Gates col suo Microsoft-Windows ;-) Certo,
se qualche cineasta americano fosse in grado di leggerci... ma soprattutto
di "seguire il filo" di questo scambio culturale, avremmo un futuro
come sceneggiatori da far impallidire Dan Brown e Mel Gibson. Purtroppo,
non v'è alcuna scientificità sull'interpretazione delle Centurie
di Nostradamus: puntualmente, in questo superstizioso Paese - che
non è da meno, in fatto di superstizione, ad Israele - solo dopo
ogni catastrofe si è in grado di "tradurre la quartina" e di tagliarla
a misura dell'evento, com'è nella tradizione dei più grandi sarti.
C'abbiamo la fissa del "taglia e cuci" e la giustizia si applica
con le forbici e non più con la nobile spada, impugnata per l'elsa
o per la lama; così come la nascita al mondo di bimbi che spontaneamente
non riescono a venire alla luce (interpreti in chiave simbolica)
si demanda appunto al Parto Cesareo, che - personalmente - faccio
discendere dal nome "cesoia" e non, come accademicamente, molti
storici attribuiscono il termine alla nascita di Giulio Cesare che
secondo la leggenda sarebbe nato in questo modo(latino:"forfex"
= forbici), pur se è anche vero che una antichissima legge romana
emanata tra il 715 ed il 672 AC sotto l'imperatore Numa Pompilio
e denominata lex caesarea prescriveva l'estrazione addominale del
feto in tutte le donne gravide che morivano a fine gravidanza...
Come vede, potremmo coinvolgerci all'infinito nel surreale, grazie
alla notevole fantasia che ci accomuna e ch'è divertente esercizio
ginnico per la mente. Personalmente, rilevo che la geometria sacra
partorisce simboli iniziatici rotondeggianti e senza vertici, leggibili
da ogni punto di osservazione. Non a caso, tornando al mito del
Graal e di Re Artù, il potente simbolo inciso pure sul coperchio
del Pozzo del Calice a Glastonbury è il Cristiano VESICA PISCES,
privo di lame e spuntoni. Tondo e avvolgente, come solo la Fede
sa essere. Onestamente, partendo dal "cavallo di Troia" del simpatico
folletto, novello "munaciello" Ahmadinejad non so se abbiamo ulteriormente
confuso le idee ai nostri lettori...ma l'esercizio di meningi è
stato divertente!
marina
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Inviato
da Anonimo
il 10/04/07 @ 08:01
Cara donna Marina, non c’è cosa migliore che
che metterla sul divertente e aprire “finestre” per far entrare
una possibile luce ed aria nuova, anche se fetida per l’immondizia
che ci si ritrova di sotto. Ma deve riconoscere di aver premesso
di porre al bando la scienza accademica. E poi anche a lei piace
sfarfallare di tanto in tanto sul fantasioso, come quella «Lettera
aperta a Belzebù o come cappero si chiama». E visto che Napoli si
deve rassegnare all’immondizia, chissà anche questa ha la sua «Excalibur»
conficcata cui servirsi. Conveniamo che non può essere ‘na cosa
tosta. È più ‘na schifezza ‘e fodero, ma c’è questo detto napoletano
che ci rassicura sul potere di simili spade, proprie della povera
gente: «I foderi combattono e le sciabole stanno appese»!
gaetano
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Messaggio
N°228 del 28-03-2007 - 21:05
Tags: Editoriali
Pazienza,
dottor Woodcock !
di Marina Salvadore
Alla
luce delle insistenti cronache quotidiane anche "Megaride" è costretta
a banalizzarsi ed a sbracarsi nell'inciucio nazionale di "Vallettopoli"
che avrebbe volentieri lasciato alle turbe psichiche dell'orda dei
morbosi del gossip. Purtroppo, tanto i notiziari nazionali quanto
quelli locali - naturalmente, oltre la stampa cartacea - trattano
tutto il dì, alla medesima maniera il "fenomeno" patrio in auge,
con l'intenzione malcelata di mantenere fermamente livellati i toni
volgari (ovvero graditi al "volgo") in linea con i reality show
e le fictions, nella politica di raggiro dell'argomento principe
che, nella realtà, inscindibile dal suo artefice - il magistrato
Woodcock - risulta oltremodo fastidioso, soprattutto alla classe
dirigente di questo ameno "Paese" . Quindi, si da al "popolo" ciò
che si ritiene il popolo voglia, credendosi geniali nella mistificazione
e furbi quanto basta per adombrare verità, mortificando l'intelligenza
e la pazienza di quel medesimo "popolo" che per buona parte si è
evoluto e non si pasce, da tempo, di ipocrisie strumentali al sistema,
che sa andare oltre quella goduriosa ed accecante parata di tette,
boccoli, muscoli scultorei e labbroni a canotto. Il termine stesso
"vallettopoli" è stato coniato apposta per sollecitare certe pruderie
e circoscrivere il fenomeno nell'esclusività del gossip. Non è così!
Il magistrato Woodcock non si sta occupando di "nani e ballerine"
ma di un reato gravissimo: l'ESTORSIONE; non è un "de Torquemada"
della Santa Inquisizione; è il magistrato di una Procura Italiana
che ha la sola defaillance di non trovarsi a ROMA o a MILANO ma
di essere ubicata in quella zona storicamente rejetta, corrispondente
alla patria di quei partigiani meridionali che furono ignominiosamente,
poi, chiamati briganti durante il Risorgimento del Piemonte. L'altro
aspetto gravissimo che i senzienti rilevano da questa inchiesta
ingiustamente derisa e mortificata, a prescindere dai personaggi
che sfilano ogni giorno in passerella sotto le telecamere, come
alla Notte degli Oscar, è la squallida, triste - consentitemi, "illegittima"
poichè non etica - COMPLICITA' della Politica nazionale con, appunto,
i "nani e ballerine". Ecco, il reato di ESTORSIONE, dilagato a macchia
d'olio in questo sfavillante ambiente con le medesime modalità tipicamente
mafiose che si riscontrano solitamente in altri ambienti cari alle
cronache delle cosche, unitamente alla stretta interrelazione tra
i nostri rappresentanti istituzionali e l'ambiente frivolo dello
spettacolo già basterebbe, in altri sistemi democratici senz'altro
più seri, a rispedire a casa tutti i politici che, invece di presenziare
a feste e festini dovrebbero unicamente presenziare alle Camere,
per occuparsi di cose importanti per la Nazione e per noi, Popolo...
sovrano. L'estorsore è un criminale ma anche chi si piega al ricatto
e non denuncia l'estorsione ci appare, razionalmente, colpevole
poichè favorisce il lievitare del reato. I commenti poco felici
uditi sulla Procura potentina, in particolare sui suoi magistrati,
espressi concordemente da esponenti politici di centro-destra e
di centro-sinistra (finalmente d'accordo su qualcosa), da molti
giornalisti e giornalai, dai mercenari del Circo Barnum, sono il
termometro stesso della bassezza morale sulla quale l'Italia si
è da tempo inginocchiata, scasciandosi in mille rivoli di miseria
umana. Non ci interessano le frequentazioni ed i gusti sessuali
dei nostri politici, che si portino a letto - ma al chiuso delle
loro camerette - anche la zia di E.T.... è la loro fame di esibizionismo,
di presenzialismo, di lustrini e telecamere, di futile e di inutile
che ci offende. Perchè hanno scelto la Politica invece del Varietà?
Si rendano almeno responsabili delle proprie scelte ed in linea
con quella moralità e senso civico che pretendono da noialtri, legiferando
pure sulle protesi dentarie che portiamo in bocca, sui pannoloni
della ASL ai pensionati sociali,vecchietti e incontinenti, sui nostri
asfittici conti bancari, sui nostri consumi di gas e di elettricità,
sulle sigarette che vogliamo fumare, sui pilotati programmi TV che
ci costringono a guardare... Ma come si permettono, con l'esempio
squallido che offrono, quotidianamente, alla collettività?... Pazienza,
dottor Woodcock, se le hanno distrutto, deridendola come sempre,
precedenti sue indagini che infastidivano altri "incalliti" esibizionisti
di rango... ma privi dello stile consono al rango, se la Procura
di Potenza è considerata una "colonia", una Cenerentola, rispetto
alle più roboanti, pompose, Procure d'Elite, come Roma e Milano...
A riguardo, qualcuno, in un notiziario TV si è lasciato scappare
con sprezzo che l'infima Potenza non rappresenta la realtà italiana,
ragion per cui i suoi magistrati sono costretti a "sconfinare" dal
proprio territorio di competenza per mettersi in luce... questo
"qualcuno", poco edotto, dimentica che Potenza è invece un'Italia
in miniatura, con tutti gli annessi e connessi: non si sono svolti,
infatti, in Basilicata gli orrori ENI-AGIP, il problema recente
della forzata Discarica Rifiuti, un "noire" irrisolto come l'assassinio
della giovane Elisa Claps? Non è forse, l'umile Potenza, la cartina
di tornasole dell'Italia intera? Non hanno pari dignità i tutori
dell'Ordine e della Giustizia che colà operano? Pazienza, dottor
Woodcock!... Anche il suo paventato... e, forse, da lei sognato
trasferimento non troverà attuazione... a meno che non erigano solo
per lei una Procura sull'isola di Montecristo, pur di tenerla lontano
dalle gozzoviglie e ricatti all'italiana che impazzano dappertutto
sul Territorio.... Mentre scrivo ho una visione, un flashback...
Rivedo quelle scritte sui muri di Milano, di Roma e di Napoli che
inneggiavano a Di Pietro durante quel memorabile, MILANESE, "Mani
Pulite"... Due pesi, due misure, infatti non ho ancora notato, sui
muri della città, un "W Woodcock!": sono cambiati i tempi; purtroppo
hanno cambiato anche gli italiani! Lei, no, per favore, non getti
la toga alle ortiche come fece con gesto plateale il suo illustre
predecessore assurdamente impilato, ora, nei ranghi eccellenti di
quel mondo che indagò alacremente. Con stima, una calorosa stretta
di mano, dalla Sua Napoli... che tanto necessiterebbe delle Sue
amorevoli cure!
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 5
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 30/03/07 @ 13:29
Brava Marina ! Concordo pienamente con ogni
parola del tuo articolo ! Sei capace di dare voce a tanti meridionali
che da sempre pensano in questo modo e non hanno la forza e la capacita'
di esprimerlo. Nel nostro paese ci vorrebbero 300.000 "Marine" come
minimo .... e per nostro paese, sapete cosa intendo.
Ambro
___________________________________
Inviato
da Anonimo
il 31/03/07 @ 14:31
Caro Ambro, non credo che i meridionali non
abbiano la forza e la capacità di esprimere la propria ribellione.
SE NE GUARDANO BENE DAL FARLO, per paura di perdere la considerazione
di coloro ai quali leccano i fondelli, nella speranza di raccattare
le briciole che a questi cascano dalla tavola!
marina salvadore
___________________________________
Inviato
da Anonimo
il 31/03/07 @ 17:02
Gentile signora Marina, perchè persone come
lei non si lanciano in politica?
Maria Ruocco
_____________________________________
inviato
da Anonimo
il 31/03/07 @ 17:05
...perchè io mi REGALO e NON MI VENDO, cara
signora Maria. Grazie, comunque. Sono queste, le piccole GRANDI
soddisfazioni nella vita!
marina
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Inviato da Anonimo
il 06/04/07 @ 09:18
all'indirizzo http://noicittadinilucani.wordpress.com/
è possibile sottoscrivere la petizione popolare dei cittadini di
Potenza in favore dei magistrati della locale Procura.
(redazione)
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Messaggio
N°219 del 22-03-2007 - 11:11
Tags: Editoriali
FiloBUSofia
di Marina Salvadore
Preferisco
definirla così: FiloBUSofia… quella orribile tendenza new wawe di
stampo wagneriano e nietzcheano condita con una punta di brand,
franchaising e multi-level che qui a Napoli imperversa nel “punto
org” e punto net” della provincialissima Real Casa Bassoliana, tra
un tour in filobus con ticket consorziato Unico Campania e l’arte-card
– mobilissima iniziativa – ed i siti e locations delle consociate
novelle istituzioni culturali di stampo post-moderno e post-industriale
con al timone i soliti parrocchiani omologati dal regime che impongono
esterofile tendenze culturali globalizzanti con la spocchia intellettualoide
dei peggiori sfascisti talebani di quell’Arte e Cultura millenaria
ch’era la prerogativa, per eccellenza, napoletana: unico autentico
patrimonio da coccolare! Il progressismo selvaggio insito nel marketing
arraffone che obbliga e sottomette gusti e tendenze nel calderone
del consumismo frenetico, sbatte sotto i piedi la dignità storica
e culturale di un Popolo tanto antico la cui identità - per i ben
noti motivi di abusivismo politico – è già svaporata nell’oblio,
affossata unicamente nel becero folklore impostoci come linea di
condotta, per disarmarci vigliaccamente. Eppure, la Civiltà Mediterranea
da qui è stata donata al mondo; oggi, siamo invece ridotti a ricettacolo,
a mondezzaio, a ipermercato per folli consumatori di MODE.
Vetuste
e cadenti meraviglie architettoniche di Napoli, offerte all’incuria
e allo sberleffo, si stagliano sullo sfondo di orribili sculture,
allestimenti e arredi urbani che fanno a cazzotti con l’originalità
e tipicità di una Napoli per metà Medina e per metà Europa. Se i
corposissimi fondi dispersi al vento per imporre certi orrori ammantati
di senso impostore dell’arte e della cultura fossero stati spesi
per il recupero dei tanti tesori a cielo aperto di una Napoli che,
tutta intera, è patrimonio dell’Unesco, avremmo dimostrato di essere
degni eredi di quella Civiltà che ci distinse sul globo e – probabilmente
– la “voce” Turismo al capitolo Attività della nostra amministrazione
sarebbe in ascesa, come meriterebbe. Da tutto il mondo, da sempre,
giungono stranieri che ben conoscendo la nostra storia - poiché
nelle loro scuole la nostra storia non è un tabù, come lo è per
noi meridionali - per respirare, toccare con mano, ammirare pezzi
di storia, leggende e miti che ci riguardano. Spesso – come accade
per i numerosissimi americani - c’è anche una sorta di invidia nei
nostri confronti, perché noi abbiamo una storia tanto antica alle
spalle che loro sono stati costretti solo a riprodurre volgarmente
ad Hollywood e a Las Vegas. Ci sono schiere di napoletani vestiti
all’ultima moda, con tre cellulari a bordo di costosissime automobili,
che vanno in vacanza a New York, alle Maldive, a Sharm el Sheik…
che se gli chiedi dove dorme nell’attesa della resurrezione il Cristo
Velato del Sammartino manco lo sanno, che si ostinano a declinare
“cappella di San Severo”, canonizzando incosciamente uno dei più
eccelsi scienziati napoletani di fine 700, il principe di Sansevero,
ch’è una località pugliese… che si ostinano a fare il plurale del
cognome Borbone… che credono che il rione Terra a Pozzuoli sia un
accorpamento di edilizia popolare, come Scampia e Barra… Napoli
era anche la città dell’eleganza, delle grandi sartorie, come quelle
che ancora resistono e sono tutelate da almeno due secoli sotto
lo stemma dei Windsor all’ombra del Big Ben. Il sarto napoletano
era equiparato più che all’artigiano all’artista ed insieme alla
Cultura, alla Tecnologia, ai prodotti di Campania Felix, noi si
esportava anche lo stile, con i nostri preziosi tessuti. Oggi, passeggiare
per le vie di Napoli è come immergersi in un eterno carnevale di
borgata, un esasperato Gay Pride fatto di panze, tette e fianchi
scasciati al vento, borchiati e punzonati dal ferramenta dietro
l’angolo e deambulanti a cosce larghe su cafonissimi e dolorosi
camperos, calzature in voga nelle improbabili pampas di assurdi
gauchos… di costiera che con le bolas cacciano tra mandrie al pascolo
dell’ignoranza il loro nulla esistenziale ed il cattivo gusto imperante,
per farlo proprio, come una divisa per essere à la page, uniformati
al nichilismo epocale, al bullismo macho che traveste abilmente
l’assenza di virilità. Ha chiuso i battenti anche l’ultima edizione
di Galassia Gutemberg, altra gran macchina stampa-soldi, dove dietro
la vetrina della cultura sponsorizzata dalla prestigiosa location
naturale, la pseudocultura new wawe si paga a peso d’oro; passi,
per gli espositori… ma pretendere di far pagare un biglietto agli
invitati dei relatori ad un convegno identitario sulla grammatica
e letteratura della lingua napoletana (a pagamento anche questo)
è di una volgarità atroce e smentisce di per se’ lo spirito dell’evento,
poiché la Cultura deve essere accessibile a tutti e non messa in
vendita, a chili, a quintali, a seconda delle tasche dell’avventore
o, se preferite, del “pollo”. Quali culture oggi a Napoli? È possibile
una rete tra le istituzioni culturali della città? Questo, invece,
il tema di uno dei convegni “in proprio”, sull’onda del solito marketing,
di Galassia G., con interventi degli unici dotti reperibili in città:
Anna Maria Carloni, Edoardo Cycelin, Rachele Furfaro, Gioacchino
Lanza Tomasi, Nicola Oddati, Silvio Perrella, FrancescoPinto, José
Vicente Quirante Rives, Generoso Picone… una spropositata “blaterata
filobusofeggiante” per riempire di illuminate quanto vuote esternazioni
il desolante vuoto esistenziale napoletano e per riaffermare, comunque,
la supremazia delle interconnessioni della Parrocchia, del “punto.org”
e “punto.net” delle consociate novelle istituzioni “culturali” di
parte e di tendenza. All’altra parte di Napoli ( porzione di città
morta asfissiata sotto il peso di troppa inutile filosofia e volgarizzazioni
monetizzate)… a quella generosa Napoli originaria, nobilissima e
saggia che s’è lasciata spogliare di tutto e ch’è ormai nei ricordi
di una Civiltà e di uno Stile, e che sopravvive nei frammenti dell’anima
dei napoletani d.o.c. esclusi dalle cose del mondo e dalla gestione
dei fondi europei nonché dai progetti culturali finanziati ai soliti
noti dalla Regione, non resta che attendere un’altra “pompei” che
seppellisca sotto sette metri di cenere e lapilli questo orrendo
discount della Cultura e l’ipermercato dov’è in atto la svendita
della nostra Identità.
Inviato da:
vocedimegaride - Commenti: 10
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 22/03/07 @ 13:15
Brava Marina precisa come sempre.
Nando
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Inviato
da Anonimo
il 22/03/07 @ 19:10
Il problema di fondo è che gli amministratori
locali sono molto ignoranti e piuttosto che perdere tempo a farsi
una cultura generale, almeno relativa al territorio, preferiscono
inventarsi una cultura tutta loro.
Giuseppe
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Inviato
da Anonimo
il 22/03/07 @ 19:11
AFRAGOLA CAPUT MUNDI!
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Inviato
da Anonimo
il 22/03/07 @ 21:18
Se davvero Woodcock sarà allontanato da Potenza,
IO SPERO VIVAMENTE CHE VENGA A LAVORARE A NAPOLI!
Giuseppe
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Inviato
da Anonimo
il 22/03/07 @ 21:19
Concordo! marina
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Inviato
da
il 22/03/07 @ 21:33
Per essere poi immediatamente "PROMOSSO" in
altra sede???
Mauro
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Inviato
da Anonimo
il 22/03/07 @ 21:34
Com'è accaduto al buon Cordova??????
marina
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Inviato
da Anonimo
il 25/03/07 @ 13:16
L'assurdo è che quando in questa città si
organizzano quei rari eventi che vorrebbero esaltare il nostro patrimonio
storico è obbligatorio incensare soltanto l'effimera repubblica
partenopea, garibaldi, vittorio ed il codazzo dei soliti stranieri
invasori. Praticamente, siamo condannati al masochismo estremo.
Giuseppe
___________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 25/03/07 @ 14:08
Inammissibile! Oggi, giornata F.A.I. ecologica
che prevede in ogni città italiana l'apertura al pubblico di quei
siti storici e museali solitamente chiusi, Napoli, contrariamente
alla grande offerta di Roma, Venezia, Milano, Firenze...ma addirittura
degli altri capoluoghi campani... ha aperto i battenti di UN UNICO
SITO: la Chiesa del Collegio Militare della Nunziatella. VERGOGNA!
marina
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Inviato
da Anonimo
il 25/03/07 @ 14:36
eh già! La Jervolino si è premurata solo di
dare il via alla maratona delle donne...
Come mi piacerebbe vederla correre....
Claudia
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Messaggio
N°198 del 09-03-2007 - 01:32
Tags: Editoriali
San
Toro martire e catecumenista garibaldesco
di Marina Salvadore
La
nausea monta come la panna. Mi ritrovo indignata, asettica, asessuata.
Il dittatore Michele Santoro, garibaldino della nuova "liberazione",
sostenuto dalle concelebranti larve Vauro e Travaglio e dalla nobilvergine
sacrificale Borromeo ha esaurito ogni genialità e originalità e
si adagia sulla volgarità blasfema, purtroppo priva di effetti speciali
che non siano reperibili beceramente nella misera banalità dei triti
e ritriti luoghi comuni e degli "slogan" finto-progressisti della
"new wawe bastian contraria per inerzia". Drogata. Incosciente.
Moto perpetuo involontario. Nel giorno della Festa della Donna (che
più giustamente dovrebbe intitolarsi alla "Tonna", per quanto oggetto
superfluo e tappezzieristico è divenuto ciò ch'era una volta la
"donna") il "bastian contrario sforzato" inneggia, in fascia protetta
godibile da bimbi e minori, alla trasgressione pornografica e monocorde
non etica o culturale o sociologica dei novelli capri espiatori
del Potere: gli omosessuali! Si è cascati, infatti, in flagranza
di reato, peggiore dello sfruttamento della prostituzione, in questo
sfruttamento morboso di "diversità". Tra carnacialesche, squallide
rappresentazioni della "diversità" che può fare audience, offerte
come una sequenza scomposta e blasfema da un porno-set cinematografico
da saletta di provincia, tra "chiattilli, pidocchi e guardoni",
da far sembrare eroico persino il nostro schifatissimo Mastella
(re dei voltagabbana ma non certo dei "voltac**o"viziosi dell'ultim'ora)
e santi gli edonisti ed esibizionisti di regime. Ci chiediamo amaramente
perchè la trasgressione biologica debba essere necessariamente rappresentata,
manifestata, offensiva e grottesca; tanto per gli eterosessuali
quanto per gli omosessuali medesimi. Perchè utilizzare, in fatto
di "intimità" fine a se stessa, un volgare baraccone più utile a
sottolineare ed a compattare proprio quelle presunte o manifeste
eccessività che dovrebbero essere civilmente combattute... e che
finiscono, diabolicamente, con
l'enfatizzare proprio la diversità, il razzismo, la reazione violenta?
Ci troviamo, forse, di fronte ad un'altra forma di terrorismo identitario?...
Eppoi, la Chiesa, sempre la Chiesa compressa fino al mento nella
montagna di sterco gratuitamente sparatole addosso, in odor di blasfemia,
di setta satanica, di novella persecuzione cristiana. Ah! I "parrucconi"
hanno tuonato un vetusto "Ci vorrebbe Mussolini!"; No, io rispondo
che ci vorrebbe addirittura "Il Feroce Saladino", stante l'incomprensibile
statica indifferenza e mancanza di reazione della Chiesa di Gesù
Cristo a questo fuoco continuo di illazioni, bestemmie, ilarità,
menzogne della novella persecuzione ai Cristiani. I "diversi" non
sono quelli propinatici e giustificati progressisticamente da Santoro
nell'estenuante sequela del Carnevale del Gay Pride, fatto di culi
e tette, slinguate, volgarità e pornografia; sono personalità, anime,
spiriti...ed anche figli, fratelli, professionisti, lavoratori,
geni, individualità come ogni essere umano sul pianeta. L'intimità
appartiene a chiunque e tale deve restare. Privata. Segreta. Sfruttare
il teatrino dell'insolito morboso è peggiore sfruttamento rispetto
al meretricio, al mercenarismo, al consumismo globalizzato delle
identità, allo spaccio dei valori virtuali che purtroppo lastricano
le strade dell'empireo del narcisismo e dell'onnipotenza delirante
di un solo piccolo uomo del video, bisognoso di conferme, di affermazione,
di un trono dal quale tuonare dictat assoluti. Prima puntata di
ANNOZERO su RaiDue e speriamo sia l'ultima, senza "rin-culi" di
ritorno, questa volta. Il dittatorello Santoro, pagato da noi in
tutto il suo splendore dell'autoproduzione di effetti speciali,
ha stasera crocifisso sul Golgota mediatico tre deboli, colpevoli
di infondergli sacro orrore: Gesù Cristo, la Donna e gli stessi
omosessuali; tre croci, come.... allora. Si confida nella resurrezione...
esattamente come allora.
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 12
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 10/03/07 @ 08:42
CULO FALCE E MARTELLO = CULATTONI DI TUTTO
IL MONDO UNITEVI!!!
segretario M. Santor Se questi stronzi pensassero pìù ai giovani
disoccupati, alla solitudine dei vecchi, a chi soffre e meno allo
spettacolo...La metamorfosi sta già avvenendo: prima si è tinto
i capelli...
poi... SONO INDIGNATO.
Antimo Ceparano
________________________
Inviato
da Anonimo
il 10/03/07 @ 12:42
Gent.ma Dott.ssa Salvadore, ho letto con estrema
attenzione il Suo articolo e vorrei contribuire con una riflessione
personale. Tutto quello che sta accadendo in merito ai PACS, all'ostentazione
della propria sessualità, alla politica piena di organismi dirigenziali
privi di cultura e moralità è davvero un'esagerazione. Vorrei attraverso
questo forum far riflettere su un passaggio fondamentale: ho un
bimbo di 3 anni che qualora si ritrovasse a girare i canali TV e
vedere scene che reputo "orripilanti", soprattutto perchè collocate
su palinsesti nazionali, potrebbe pensare che sia "normale" anche
un semplice bacio tra due uomini. Come farò a spiegargli che tutto
ciò è solo una strumentalizzazione per far salire l'audience a scopo
commerciale? Le sembra giusto tutto questo? Mi creda, sono davvero
impaurito per il futuro che mi attende come giovane genitore. Voglio
precisare che il termine "normale" è stato volutamente inserito
tra virgolette a rappresentare il concetto di "norma" dettata dai
canoni della natura.
Domenico Eremita
___________________________
Inviato
da Anonimo
il 10/03/07 @ 18:40
Egregio dott. Eremita, ci troviamo immersi
in piena "era del cercopiteco", senza offesa per le scimmie che
offrono esempi di socialità e tolleranza molto più evoluta di quella
umana. Tra breve, ne sono certa, assisteremo anche alla legittimazione
dei pedofili, come fanno prevedere certi venticelli di "progressismo"
spiranti dall'Olanda. Questa è, purtroppo, la Civiltà del Brutto,
dell'Orrido, del Volgare e - soprattutto per noi mediterranei, figli
della Civiltà Greca e grandi esteti - è la crisi esistenziale che
fiacca, fino a spegnarla, ogni sana reazione rivendicatrice di quei
valori ed ideali che ci distinguevano dai barbari. Ma la globalizzazione
dell'orrido è strumentale all'Economia; ogni emergenza... che si
tratti di "monnezza",... di "disagio giovanile"... di pornografia...
di inquinamento... di razzismo... ed altre intollerabili piaghe
purulente, non sarà mai contrastata, poichè il fingere di volervi
porre rimedio serve ai politici a mettere in moto tutta una serie
di teorie di "filosofi prezzolati di regime" che a loro volta mettono
in moto un'intera industria di mezzi, strumenti e palliativi...perfettamente
inutili... ma molto molto remunerativi per gli appaltatori di opere
e servizi delle quali si fingerà di avere sempre necessità... dato
che le emergenze saranno indotte, in eterno, a lievitare. L'abbiamo
visto a Napoli... con quel ghiotto "Pacco" sulla Sicurezza... con
gli Ispettori Galattici alla Monnezza ed i miliardi di fondi finiti...
giustappunto nella monnezza: della montagna di rifiuti, l'unica
parte ch'è stata immessa nell'ipotetico inceneritore è stata solo
quella delle ecoballe di CARTAMONETA... Ora, si sono inventanti
l'emergenza-gay; dopo averli sempre derisi, rifiutati, con finta
carità i politici spalancano le ali del buonismo perchè intendono
monetizzare anche le "diversità", legittimando l'impossibile, l'a-norma-lità,
il grottesco...poichè ogni legittimazione equivale a BUROCRAZIA;
ogni burocrazia equivale a TASSAZIONE, CONTRIBUZIONE... ma non solo...
perchè poi c'è la conseguente INVENZIONE, PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
DI NUOVI SERVIZI e STRUMENTI e PRODOTTI ad hoc, destinati alla categoria
in oggetto. Se esistono i coiffeurs, le boutiques, i supermercati,
la stampa specializzata, le pompe funebri ma ADDIRITTURA gli psicologi
per i CANI... immagini cosa non si inventeranno per i "polli" umani
considerati DIVERSI, sfruttando opportunamente - come già stanno
facendo - solo quella disperata ed esasperata teatralità del Carnevale
di Un Giorno, il Gay Pride, di persone che magari, tutto l'anno
sono individui, personalità, uomini come tutti. Così come la Legge
sul Negazionismo imposta da Mastella ha favorito solo, come prevedevasi,
ulteriori antipatie verso gli Ebrei; così, questi inutili bombardamenti
governativi pro-gay...fatti tra l'altro in maniera così volgare
e inopportuna... riusciranno solo ad emarginare ancor più i cosiddetti
"diversi"...Insomma, diventeranno tutti più razzisti, avendo a disposizione
tanti diversi razzismi cui votarsi per sport e per ignoranza. Che
lei sappia, qualcuno a questo mondo si sta impegnando nella ricerca
di mezzi e strumenti per combattere la fame, la desertificazione,
per migliorare la qualità della vita di anziani e bambini, per assistere
decorosamente i malati terminali, per migliorare la Sanità Pubblica,
per la ricerca scientifica?
_______________________________
Inviato da Anonimo
il 10/03/07 @ 19:30
Al commento precedente di Marina ... vorrei
rendere pubblica, almeno sul nostro sito, la lettera inviata giovedì
8 al forum di anno zero altermine della IGNOBILE e FAZIOSISSIMA
trasmissione ...
Purtroppo siete PAGATI da noi poveri deficienti che riconosciamo
il canone alla RAI ...
io vi manderei TUTTI e NESSUNO ESCLUSO a zappare le nostre terre
incolte della CALABRIA ...
non siete in grado di fare altro!!!
La vostra faziosità è intollerabile ... mostrare culi e tette di
uomini ... non uomini alle ore 21,30 ...
quando i nostri figli guardano ancora la TV è la dimostrazione PRATICA
di quale sia la VOSTRA MORALE ... spero che il GARANTE possa intervenire
e RIMANDARVI TUTTI A CASA ...
Mauro Caiano
le
risposte ottenute sullo stesso forum sono state:
"Ho
scritto diversi messaggi ma mi sembra che non siano stati postati.
In ogni caso sono d'accordo con te!!! E' stato vergognoso mostrare
quel filmato, assolutamente inopportuno.Avete mostrato trans ....
e carnevalate varie che si fanno una volta all'anno.Non avete chiarito
il perchè di quella manifestazione cosi forte. Si è data cosi l'impressione
al pubblico che i gay sono per la maggior parte di quel tipo, sono
dei marchettari, o nella migliore delle ipotesi sono persone che
si divertono dalla mattina alla sera. Ma le storie reali dove stavano?
Un genitore che vede quel servizio come pensate che si ponga davanti
al coming out del proprio figlio? Dove stavano le associazioni GLBT
che stanno a contatto con la comunità molto di piu di voi?"
(postato da atreyu)
"su
canale 5 davano il grande fratello il programma giusto per quelli
come te...la prox volta cambia canale e rimani ignorante come Andreotti
che confonde il gay col pedofilo... saluti (postato da da superpartes)
Per fortuna fra tutto ciò che paghiamo con il canone ci sono anche
programmi come questo.....io pagherei anche il doppio x avere qualcosa
di interessante in tv e non solo tutta la superficialità e l'inutilità
che ci circonda tutti i giorni...GRANDISSIMA LA TRASMISSIONE!!!!!
E poi scusami ma cosa c'è di male in quello che hanno fatto vedere????
"Ci sono i bambini in tv"....ma smettiamola con questo perbenismo
che non serve a nessuno....perchè guardando la tv alle 8 e 30 ma
anche prima non vedi vallette mezze nude in tv vestite in modo alquanto
strano??Quelle che messaggi alla comunità fanno passare???(fra l'altro
nn dicono neanche una parola limitandosi a sorridere, si realizza
uno sfruttamento dell'immagine femminile)Allora il GARANTE inizi
a chiudere quelle trasmissioni e poi chiuda anche questa... La verità
è che in Italia come disse Montanelli amiamo il manganello e non
siamo abituati a vedere un programma libero che ci sbatta in faccia
la realtà incui viviamo e la società ipocrita che ci sta attorno....
Cmq puntata stupenda!!!!!questo si che è vero giornalismo.... P.s.
Mastella filosofo mi suona nuovo...
(postato da Freedom85)
potrei continuare ... non credo sia il caso dare ulteriore visibilità
a gente che non ha basilari conoscenze della "MORALITA'".
Mauro
_______________________________
Messaggio
N°192 del 05-03-2007 - 15:14
Tags: Editoriali
Lettera
aperta a Belzebù o come cappero si chiama
di Marina Salvadore
Ti
scrivo per dirti che non ti sopporto più. Sei
noioso, ripetitivo, monocorde. Non hai più guizzi
di originalità…. È inutile che ora ti dia da fare
con nuovi giochi di illusionismo - dopo aver inventato
mamme che uccidono i figli e figli che uccidono
mamme - magari, domani ti produrrai in altri effetti
speciali, facendo strisciare gli uccelli e volare
i serpenti: dejà vu al cinema e su internet! Siamo
diventati maghi dell’horror migliori di te quindi
non lambiccarti il cervello. Hai capito o no che
l’unica trasgressione possibile, oggi, risiede
nella cruda normalità umana? Ti sei reso conto
che non ci stupisci più, che abbiamo fatto il
callo alle tue volgarità, ai tuoi frullati di
morti e sangue, alla tua bruttezza che non ci
spaventa più come quel buio della notte, dopo
aver ascoltato racconti di streghe e fantasmi,
quando eravamo piccini e dormivamo con una lampada
accesa ed un carillon? Sai perché? Perché è la
bellezza che ci libera di te. E’ il canto del
silenzio che amiamo ascoltare, quando spegniamo
la tua radio gracchiante. Nel silenzio si ascolta
una musica divina, l’armonia delle sfere ch’è
fatta della voce del mare in lontananza e lo sciabordìo
delle onde sui fianchi materni delle barche, la
musica del pulsare delle stelle, lo spampanarsi
di una rosa ed il leggero fruscio del petalo che
scivolando a zig zag nell’aria tocca terra, il
brusìo del vento che spazza via le muffe vetuste
e le ceneri dai sepolcri imbiancati delle nostre
antiche sudditanze alla materia. In molti, tra
noi, hanno scelto il deserto. Tienti pure i tuoi
scorpioni e serpenti a sonagli, usali per giocare
con Harry Potter sul computer; ora, calziamo robusti
stivali e, visto dal deserto, il cielo è un magnifico
tappeto di stelle che ci attrae a se’, strappandoci
ai tuoi artigli. E’ tutto scritto. Sei alla fine
dei tuoi giorni. Trascorrerò tranquilla questa
vacanza nel deserto, sarò “contadino” nel deserto
concimando oasi di silenzio e di bellezza, per
poi far ritorno alla mia vita mediocre quando
avrai smontato la tenda dal giardino del mondo.
Davvero, non ti sopporto più! Lagnoso e brontolone,
cafone e prevedibile. Mi è bastato osservare un
vecchio“ suocero” qualsiasi, un vicino di casa,
un uomo piccolissimo e scialbo (persino troppo
facile da indurre in tentazione) per capire quanto
e come sei invecchiato male anche tu che lo spingevi
e gli favorivi “agiatezza”; un vecchio acciaccato
e spaventato dalla mancanza di futuro rifugiatosi
tra quelle pietre di tufo della sua cadente magione;
pietre di benessere e denaro che non potrà portare
con se’ e che le turbo-ramazze attaccate come
protesi alle mani dei suoi esclusivi eredi spazzeranno,
disperdendole in fretta, come un tappeto di foglie
d’autunno dopo una tromba d’aria… e, dopo tutto
questo terrore, questo vivere in volontaria privazione
di un amico, di un amore, senza la meraviglia
di un’alba e di un tramonto, senza lo scodinzolìo
festoso di un cagnolino, dovrà pure pagarti la
gabella. Assurdo! Sei invecchiato, Belzebù, ed
anche la tua vista s’è annebbiata: prendi dal
mucchio dei panni sporchi sempre gli stessi stracci
umani, ormai sbrindellati e privi di fascino:
politici, capi di Stato, banchieri, amministratori
delegati, spacciatori, pedofili, scafisti e puttane!
Sei soporifero e hai l’alito pesante… chi vuoi
che resti ammaliato dal tuo “fascino” se non qualche
intellettuale di regime, vuoto dentro, e qualche
residuato bellico di follìa che ancora gioca a
Risiko e non riesce a chiudere una sola partita,
aprendone cento altre, senza accumulare punteggio,
come quelli cui non riesce mai un solitario e
trascorrono le stagioni della vita a tavolino,
a girare picche, cuori, fiori, quadri… senza mai
guardare fuori della finestra a vedere se piove
o c’è il sole… C’è una qualità umana, di inviolabile
origine sacra, che non potrai mai possedere, “povero
diavolo”, ed è la FANTASIA; quella che ha il cuore
alato e che dalle origini del mondo muove l’uomo
figlio di Dio verso l’alto. Quella fantasia che
ha permesso all’umanità, su concessione divina,
di creare macchine per volare, case per navigare
gli oceani, ceste per sbarcare sulla Luna, medicina
e chirurgia per salvare vite umane, strumenti
musicali per comunicare direttamente con gli angeli.
Da bambina mi portavano, spesso, a Capodichino
perché mi piaceva più delle giostre dell’Edenlandia…
Restavo stupita nel veder decollare ed atterrare
gli aeroplani, ascoltare quel rombo di tuono che
mi sembrava una formula magica tuonata direttamente
dal Cielo. Così immaginavo che fosse la voce del
vento nei più alti cieli infiniti. La voce di
Dio! Ancora oggi, adulta, provo la stessa malìa;
oggi che viaggio costantemente in aereo, come
se prendessi la corriera! Ed ancora mi stupisco
e sono convinta di assistere ad un prodigio, quando,
a ripetizione, il rombo tuonante mi piove in testa
dal Cielo. Così come amo guardare le navi lentamente
accarezzare l’orizzonte e svanire come code di
capodogli verso mari lontani che mi delizio immaginare
con isole e scogli, popoli costieri e creature
marine di ogni specie… L’altra notte mi hai fatto
un altro dispetto: mi hai tolto Turchino, il pappagallino
turchese che aveva scelto di trovare riparo in
questa casa, tempo fa, riempiendola di colore,
allegria e bellezza. L’ho tenuto tra le mani,
al caldo sul mio petto, per quasi tutta la notte.
Respirava sempre più lentamente ma ogni tanto
con l’ala mi accarezzava il palmo della mano.
Ebbene, voglio che tu lo sappia!.. Non ti è servito
il giochetto, non mi hai prostrata ne’ resa infelice
come desideravi. Sarà assurdo ma ci sono momenti
di incredibile gioia e pace irrefrenabili che
non si credono possibili e che squarciano il dolore
dei momenti più tristi della vita… Turchino mi
ha stretto un dito nella zampina, una stretta
di mano, prima di volare più in alto del solito;
la conferma che avremmo potuto volare insieme,
un giorno, con le sole sue piccole ali screziate
di paradiso, senza dover salire su di un aeroplano,
per potermi infine ubriacare di tutta la bellezza
del Cielo. Nonostante le rogne quotidiane che
l’uomo è avvezzo a fabbricare all’infinito da
quando della vita ne ha fatto una gabbia, nonostante
i debiti, il mutuo, le bollette da pagare, le
tasse e sovrattasse con le more e…le fragole rosse
di un rosso bancario, nonostante le frequenti
rinunce… voglio solo dirti che è inutile che tu
venga suadente a promettermi ricchezza. Sappi
che la mia casa è nelle braccia delle creature
che amo e la mia ricchezza è negli occhi belli
del mio cane!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 5
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 05/03/07 @ 15:33
Marina, E' STUPENDO : L'HO
MANDATO IN GIRO A MOLTI AMICI INVITANDOLI A VISITARE
IL TUO GIORNALE. E' STUPENDO.
Grazie. antimo ceparano
___________________________________
Inviato
da Anonimo
il 05/03/07 @ 15:41
Grazie, Antimo!...ma non
ho scritto niente di speciale. E' solo uno sfogo
rabbioso...
perchè è da troppo tempo che il mio senso dell'estetica
viene offeso!
_______________________________
Inviato da Anonimo
il 05/03/07 @ 17:07
Marina, ho letto quest'articolo
in chiave poetica...ha l'anima della poesia, la
rabbia della prosa d'impegno, il fabulare dell'innocenza
e la Fede degli onesti. Sono uno che scrive: so
leggere oltre ciò che appare.
saluti e baci. antimo ceparano
_______________________________
Inviato
da Anonimo
il 05/03/07 @ 17:11
lo so che sai scrivere!
Non a caso devo rivedere la bozza del tuo ultimo
romanzo;-))
_______________________________
Inviato
da Anonimo
il 06/03/07 @ 11:08
Carissimo Antimo, complimenti!
E questa volta non per qualcosa che hai scritto
tu, ma per aver resa pubblica la bellissima lettera
aperta a Belzebù. Sei stato per me un po' come
un cercatore di diamanti: senza di te non avrei
avuto modo di apprezzare la bravissima Marina.
Naturalmente, come il diamante, sò bene che ci
vogliono anni, fuoco e gelo prima di creare una
pietra preziosa, ma poi la sua bellezza supera
qualunque sacrificio. Quanto è scritto ha sollecitato
degli eco nella mia mente e nel mio cuore: mi
è sembra di ricordare che sì, anche io sono convinto
che Belzebù sia un perdente, che chi lo segue
sia uno sciocco da compatire. Una volta ho fatto
una riflessione con un Sant'uomo: Satana non è
il male, è la mancanza del Bene, il mondo non
è diviso in buoni/cattivi, bianco/nero: c'è chi
conosce il Bene e chi lo ignora e, così facendo,
è indotto nell'errore e nel peccato... Porta ancora
i miei saluti a Marina Salvadori: aspetto da lei
di ricevere ancora un po' di luce, per vedermi
meglio dentro!
Ti abbraccio Giuseppe
________________________________
Messaggio
N°187 del 28-02-2007 - 22:05
Tags: Editoriali
Blitz
pro Spitz del verme solitario
di Marina Salvadore
La
longilinea sinuosità tipica degli esseri striscianti
ce l'ha... ma non ha il regale fascino ipnotico
del cobra; neppure, la forza del boa constrictor...
o la pelle pregiata del pitone. E' esile, segaligno:
non ha le carni grasse del capitone ne' l'utilità
ossigenante e fertilizzante del lombrico. E' viscido,
come quasi tutti gli esseri striscianti con cui
ha in comune la bocca larga ed enorme, vorace.
E' quel "verme solitario" di Follini, icona dello
"squallorismo" - corrente di pensiero della pseudo-politica
new age - presago di innumerevoli squallori futuri
di bassissima levatura e privi del minimo senso
del pudore. Siamo abituati ai voltagabbana, ai
"giuda", ai mercenari... soprattutto in "area
poltrone" ma - beninteso - quando una poltrona
la si è conquistata e si intende mantenerla...
oppure quando accade che dalla poltrona si voglia
tentare l'ascesa al Trono... invece, il verme
solitario in questione, non ha mai avuto neppure
uno sgabello, uno strapuntino, un ceppo... strisciando
viscido e ansante nel Polo delle cosiddette Libertà
che, smentendo se stesso, ha operato censure insopportabili
alla Tenia che si covava in seno da immemore tempo.
Ora, il prode vermicello solitario, spera - strisciando
e leccando - di ottenersi un incarico nel Prodi
bis. Non l'avrà! Non in molti sanno che il viscido
è coniugato alla diessina signora Elisabetta Spitz,
"archiTutta" consulente privata eppoi pubblica
del ministro-inquisitore Visco, che oltre a conferire
allo studio "ABT" in Roma (da ella egregiamente
rappresentato) la ristrutturazione dei nuovi uffici
del Ministero Economia e Finanze, pensò bene di
eleggerla consulente privata quindi Direttore
dell'Agenzia del Demanio, con stratosferici compensi
annui di centinaia di milioni, in odor di cartolarizzazioni
e dismissioni del Patrimonio Immobiliare di Stato
ma anche e soprattutto coinvolgendola - illo tempora
- nel ridisegno dell'obsoleto Ministero delle
Finanze, in odor di semi-privatizzazione, con
la creazione delle cosiddette Agenzie Fiscali...
ovvero l'aziendalizzazione di Stato, con tutti
gli annessi e connessi. Pare che, ritornato al
timone il capitano Visco, dopo la crocieristica
stagione di governo capitanata dall'odiato ministro
Tremonti Uno eppoi Tremonti Due, l'incarico alla
diessina "archiTutta" sia stato ampiamente riconfermato,
un lungo-regno come per Ramsete II e Bassolino.
C'è solo una buccia di banana sulla quale è scivolata
di recente la coniuge Follini: il nuovo scandalo
circa il miliardario villaggio Marinagri che "sarebbe"
stato costruito su aree demaniali (dove sei Pecoraro
Scanio? Scendi dalla Val di Susa, per favore...
e vieni ad occuparti del tuo Sud che non è solo
fatto delle case di Casalnuovo da radere al suolo
di quei poveracci gabbati con mutui trentennali
dal sistema camorrista). Sono fino ad ora 15 gli
indagati, compresa la gentildonna Elisabetta Spitz
direttore... guardacaso... del Demanio. Le fanno
buona compagnia magistrati, senatori anche dell'opposizione,
banche ed ex amministratori pubblici della regione
Basilicata. Indaga la Procura di Catanzaro ma
la "pista" dei soldi e la location sono in Basilicata!
Si deve alla solerzia ed all'onore di due carabinieri
la riapertura dello scandaloso fascicolo d'inchiesta
ch'era stato già insabbiato ed occultato, con
volgari ilarità nei confronti dei due infaticabili
ed ostinati carabinieri! Attendiamo altre notizie,
semprechè non vi sia un altro smottamento o frana,
fenomeno geologico piuttosto frequente al Sud,
e che tonnellate di sabbia Marinagri occultino
nuovamente il "fascicolo": il Prodi-PadoaSchioppa-Visco-BIS
ci fanno temere questa ipotesi. La signora Spitz,
inutile dirlo, ci sembra molto più sveglia e capace
del suo sinuoso coniuge... Chissà, magari con
tempra manageriale ed in tutta la archiTuttologia
possibile, in casa i pantaloni li porta lei...
magari sarà anche un tantino castratrice, come
tutte le "donne di potere" cosiddette "in gamba"...
ed avrà imposto alla tenia di mettersi a lavorare,
ch'è stufa di mantenerlo; gli avrà suggerito di
insinuarsi, come il serpente di Adamo ed Eva,
nell'Eden dei centro-"sinistri", dove, però, le
banalissime mele dell'albero della Conoscenza
del Bene e del Male sono d'oro... come quelle
del Giardino delle Esperidi e "vanno a ruba" nelle
Coop più delle stupide renette e delle annurche!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 7
riferimento
Inviato da Anonimo
il 28/02/07 @ 22:45
se volete saperne di più
su MARINAGRI, rifatevi gli occhi ...oltre un'IDEA
del business...
su
http://www.marinagri.it/
_____________________________
Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 00:35
Ma di cosa Vi meravigliate
... torniamo solamente un attimo nella nostra
REGIONE ... Il NOSTRO GOVERNATORE ha PIAZZATO
la moglie, GESTLINE insegna, il figliolo nella
FILM COMMISSION REGIONE CAMPANIA ... suoi uomini
ombra nella gestione di "Bagnoli Futura" ... senza
toccare poi la gestione di Azienda ... EPT e varie
... il NOSTRO CLEMENTE ... la propria Signora
... Sandra Lonardo ... alla Presidenza della Regione,
il figliolo ha creato associazioni culturali che
attingono FONDI EUROPEI per realizzare EVENTI
nel Beneventano ... per non parlare del NOSTRO
PECORARO ... anch'egli impegnato ad occupare "parenti"
nella assunzione del denaro pubblico ... probabilmente
qualcuno mi taccerà di essere uomo di destra e
fazioso ... invece è l'analisi di quanto avviene
nel nostro territorio che mi porta a queste considerazioni
... la destra è sempre stata accusata di "FAVORITISMI"
... ma quelli enunciati cosa sono? ... "INTERESSI
PRIVATI NELLA GESTIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE"
... ma "PURTROPPO" i "SIGNORI MAGISTRATI" se devono
agire contro gli "UOMINI" della sinistra o hanno
le mani legate ... o condividono con "ESSI" gli
interessi "MATERIALI" perseguibili ...
Mauro Caiano
_____________________________
Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 12:13
Mentre ci si preoccupa di
far pagare il ticket ai pensionati e agli invalidi,
mentre si pensa a come rubare la liquidazione
e anche la XIII (il compenso per un mese non lavorato)
c'è chi pensa come svendere il pubblico patrimonio
agli amici. Il patrimonio acquistato con i fondi
pensioni (si pensi a chi sono svenduti gli immobili
di Piazza Navona dell'INPDAP). E così colloco
(una volta un parente) ora il coniuge per continuare
in questa dissennata china.
Pagherà qualcuno?
______________________________
Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 20:51
poveri noi, a che gente
siamo in mano... follini, fassini, berluschini...
mi viene il vomito
_________________________________
Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 20:51
Il verme parassita in questione
fa ora parte del gruppo "Italia di Mezzo", nomen
omen poichè si dice Terra di Mezzo quella abitata
da larve e demoni sospesi a metà tra la condizione
umana terrena (che prevede carattere oltrechè
fisicità) e il mondo delle Entità Superiori (Puri
Spiriti, Angeli, Santi e Giusti)... Se fossi stata
un suo elettore non mi resterebbe altro da fare
che chiamare il ghostbuster!
Claudia
____________________________________
Inviato
da Anonimo
il 01/03/07 @ 23:57
Purtroppo
cara Claudia i vermi non sono solo da una parte
... FOLLINI si è tra essi ... ma DE GREGORIO dove
lo metti??? Questa "GENTE" come cambia bandiera
dovrebbe perdere i privilegi che grazie agli elettori
... di uno o dell'altro schieramento ... usufruiscono
... questa "MONDEZZA" usufruirà di pensioni da
favola ...avendo tradito il mandato "LORO" affidato
dagli elettori ... purtroppo chi ci rimette siamo
sempre e solo noi che crediamo ancora nella "POLITICA"
...
Mauro
__________________________________
inviato
da Anonimo
il 04/03/07 @ 14:39
Questo recente articolo
del "Corriere della Sera" spiega BENISSIMO
gli intrallazzi di "vermi" e "galli
sulla monnezza" di ambo le parti, destra
e sinistra... per la solita regìa degli zombies
democristiani: "De Gregorio: Follini convinto
dalla moglie Accuse velenose sulla scelta dell'ex
Udc, la cui consorte, Elisabetta Spitz, è stata
confermata direttore generale dell’Agenzia del
Demanio. Ma Casini prende le distanze: «Attacchi
vergognosi» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU'
LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO Sergio De Gregorio
(Ansa) ROMA - «L’appoggio esterno di Follini al
governo Prodi nasconde dietrologie che bisogna
interpretare. Probabilmente sarà relativo alla
conferma, avvenuta poche settimane fa, dell’incarico
di direttore generale dell’Agenzia del demanio
per altri cinque anni a Elisabetta Spitz, la moglie
del leader dell’Italia di mezzo». Questa frase
di Sergio De Gregorio, leader di Italiani nel
mondo, in un’intervista a Radio Popolare Network,
ha scatenato un putiferio. «Si tratta di un incarico
dal quale transitano migliaia di milioni di euro
di immobili dello Stato, essendone il centro di
dismissione e spesso anche di svendita. E su quella
centrale di svendita del patrimonio dello Stato
ho presentato più di un’interrogazione cui però
non ho ancora avuto risposta», ha concluso De
Gregorio che, eletto nelle ultime elezioni in
Campania con Italia dei valori (il partito di
Di Pietro), a maggio votò a favore del governo
Prodi, poi venne eletto presidente della commissione
Difesa del Senato con i voti della Casa delle
libertà, e mercoledì ha votato contro la nuova
fiducia al governo. CASINI: «ATTACCHI VERGOGNOSI»
- «Tutto mi divide dalla scelta di Follini, che
ha leso il patto di lealtà che lega un politico
ai propri elettori e minato la credibilità di
un centro che non può nascere all'insegna del
trasformismo. Ma che De Gregorio, primo trasformista
della legislatura, si permetta, pur di attaccare
Follini, di insultare la moglie, è vergognoso»,
ha commentato il leader dell'Udc Pier Ferdinando
Casini. «L'architetto Spitz è stata nominata da
un governo di centrosinistra, confermata da un
governo di centrodestra, e nuovamente confermata
dal governo attuale in base a una competenza e
a una professionalità da tutti riconosciute. Polemizzare
con Follini è una scelta, coinvolgere la moglie
è un'inutile volgarità». «È veramente indecente
che un discusso personaggio come il senatore De
Gregorio, dall'incerto passato e dall'improbabile
futuro politico, si permetta un attacco così volgare
come quello che ha portato alla signora Elisabetta
Spitz per colpire suo marito, Marco Follini»,
ha detto il capogruppo dell'Udeur alla Camera,
Mauro Fabris.
01 marzo 2007
_______________________________
Messaggio N°179
24-02-2007 - 18:04
Tags: Editoriali
Pagliacci!
di
Marina Salvadore
Prodi
bis, Berlusconi ter o ennesima, feudataria, presa
per i fondelli? Esiste ancora un'etica della Politica
ed un Governo atto a far politica... laddove per
POLITICA s'intende la gestione razionale delle
più sane opzioni utili alla crescita, allo sviluppo
ed al benessere della collettività sovrana e alla
tutela del suolo patrio?.. Ne abbiamo viste di
tutti colori: governi di centro-destra malati
di bushismo galoppante; governi di centro-sinistra
con politiche di destra... leggi ad personam e
personae ad legem. Hanno tirato in ballo persino
San Pietro, strattonando il Vaticano con un Papa
"SI" che poteva andar bene a Mastella per il suo
geniale indulto ed un altro Papa "NO" da zittire
perchè contrario ai PACS, scambiando il Pontefice
per il Tiramolla dei fumetti. Abbiamo visto Fini
calzare la kippà e pregare in sinagoga; D'Alema
coinvolgere l'Italia in guerra nel Kosovo, bombardarlo,
senza decisione del Parlamento. Abbiamo visto
un corpo di pace in Iraq volutamente scambiato
per guerrafondaio; stiamo per vedere il Libano
e l'Afghanistan tramutarsi da azioni di pace in
guerre, tanto per non scontentare gli israeliani
cari sia al centro-destra quanto al centro-sinistra
poichè assoluti padroni delle sconsiderate politiche
dell'ormai perdente Bush. Insomma, ci sono Vaticani
e Bushismi che si adattano come biancheria intima
in elastan ai corpi multiformi dei nostri egregi
"destri" e "sinistri" di tutte le ore!... Ma all'Italia
chi ci pensa? Ora, la solita pantomima si appressa:
i responsabili della crisi di governo senz'altro
voteranno la fiducia al Prodi-bis, con enorme
sollievo del centro-destra che non ci pare abbia
tanto interesse a ricorrere presto alle urne.
Ci viene addirittura il sospetto che si siano
bonariamente accordati, forse per far maturare
da ambo le parti i 35 mesi pensionabili per le
nuove leve dell'arco costituzionale, per non rimandarli
a casa con una mano avanti e l'altra indietro!
Pagliacci! Funamboli! Ciarlatani degni della peggiore
Wanna Marchi!... e noi, qui, a sbracarci per loro,
a fare il tifo come allo stadio, aggressivi l'un
contro l'altro come gli ultras. Non sarebbe ora
di voltare pagina, di chiudere il circo con tutti
i pagliacci dentro... e buttare la chiave?
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 5
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 24/02/07 @ 21:07
questo è l'unico articolo
intelligente che ho letto fino ad ora riguardo
alle sceneggiate politiche, complimenti all'autore,
sono d'accordo su tutto quello che hai scritto,
vorrei solo aggiungere un augurio ai politici:
"peste vi colga!"
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Inviato
da Anonimo
il 24/02/07 @ 21:11
Concordo con te,io sono
un Italiano residente all'estero,CHE VERGOGNA....
non ci resta che la Ferrari:-))
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Inviato
da Anonimo
il 25/02/07 @ 14:43
sarebbe possibile evitare
l'anonimato dei lettori che partecipano al dibattito?
Grazie! La redazione!
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Inviato
da Anonimo
il 25/02/07 @ 11:53
Con la scomparsa di Almirante
e Berlinguer è finita anche l'epoca dei leader
carismatici, per aprire l'asettica stagione dei
"manager" che della politica ne fanno marketing.
Tutto si è frullato in un'immensa Democrazia (Cristiana?)
di insana esterofilia di stampo yankee, innaturale
per le nostre tradizioni e per la nostra antica
storia. I presidenti ed i segretari di partito
non dovrebbero assolutamente candidarsi a cariche
governative, se davvero si volesse procedere a
frequenti ricambi generazionali contro l'assolutismo
dei lungo-regnanti della gerontocrazia che, immota,
ci opprime. Soprattutto, divieto assoluto agli
indagati e processati di ogni scandalo di candidarsi
a livello amministrativo e politico. Abbandonare
al momento i riduttivi "grandi temi storici" quali
Pacs, Eutanasia e minori altre questioni di lana
caprina, utili solo a mescolare le acque torbide,
per riparare le falle più importanti dell'amministrazione
pubblica e delle vere politiche sociali che interessano
i tre quarti della popolazione e non solo le minoranze.
Evitare la folle corsa alle liberalizzazioni,
alle privatizzazioni, per restituire dignità allo
Stato che non può essere gestito come un'azienda
perchè non produce alcunchè da imporre sul mercato
e non ha fini lucrativi. Incrementare le politiche
agricole, ittiche, marinare e del turismo su tutto
il territorio, poichè l'industria ed il terziario
nonchè il credito sono settori ormai esauriti
e agricoltura e turismo sono il nostro esclusivo
e ricco patrimonio. Consentire ai giovani di riunirsi
in cooperative per la gestione privata sotto controllo
statale di siti archeologici e museali, turistici
ed agricoli, ittici, marinari e marittimi, favorendo
l'immissione al lavoro dei tantissimi specialisti
e professionisti plurititolati ed a spasso. Gestire
a livello pubblico finalizzati master, corsi di
specializzazione, stages e quanto altro, sottraendoli
alla costosissima gestione speculativa privata.
Rinunciare ai costosissimi consulenti privati
impiegati nella gestione dei ministeri. Vietare
a parenti ed affini dei deputati e senatori l'esercizio
di cariche amministrative. Eliminare i cospicui
finanziamenti alla stampa ed anche gli inutili
balzelli agli ordini professionali che non hanno
motivo di esistere e di speculare oltremisura.
Velocizzare i tempi della Giustizia.... Si chiamerebbe
serietà, questa, e tenderebbe al risanamento della
Nazione. Purtroppo, la serietà non è una nostra
prerogativa! Ma....volere è potere.
marina salvadore
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Inviato
da Anonimo
il 25/02/07 @ 15:07
E' un eccezionale programma
di governo! Lo approverebbero tutti i cittadini.
Perchè gli addetti ai lavori non lo adottano?
Gigi Bianco
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Messaggio
N°171 del 19-02-2007 - 19:07
Tags: Editoriali
Il
futile dell'inutile è Legge
di Marina Salvadore
Un
paese CIVILE si misura dall’attenzione che riserva
alla Istanze Sociali; in particolare, nel rispetto
che dedica agli anziani, ai bambini e – why not
– agli animali! Ma questa è prerogativa del socialismo;
quello fiabesco, utopico, che mal s’adatta al
giacobinismo elitario della gestione del Potere
di chi, ancora, persevera nel travestimento diabolico
del comunista o comunitario che dir si voglia.
Siamo qui a perderci in chiacchiere fatte di PACS,
DICO, LIBERALIZZAZIONI, PRETI SPOGLIATI… che occultano
le vere priorità di una Nazione democratica e
socialista. Nuvole di “nulla”, di oratoria e di
teatralità… falsa e umiliante per l’essere umano…
concupiscono come le esalazioni di una droga pesante
bruciata nel Calumet della Pace dagli ipocritii
notabili cervelli. Il volgo respira, incamera
ed esala; incapace di rivendicazione, di giustizia,
di verità. Le priorità sono ben altre eppure ci
cibiamo alla mensa dei menzogneri che ci propinano
le diete obbligate per la nostra salute: palliative!…
Storditi dall’alcool e dal fumo degli arrosti
bruciati alla mensa del Popolo, siamo soliti intingerci
di progressismo e modernità, stramazzando inerti
al suolo, ubriachi o, forse, disperati … comunque,
pigri e fatalisti. E “quelli” continuano a vomitare
finanziarie, emendamenti alle finanziarie, pacs,
dico, ricchi premi e cotillons… stronzate inopportune…
e, noi, lasciamo fare. Ci prendono per stanchezza.
Per disperazione! Nausea! Una volta, i giovani
scatenavano le rivoluzioni; guardateli ora: scimuniti
dalla droga, dalla moda, da tutto l’high tech
e virtuale possibile! Invasati e coccolati proprio
per la loro “possessione” che li fa schiavi e
strumenti del Potere; bombe a mano con dovere
di deflagrazione ad ogni istanza dei rari senzienti
non omologati, dei ribelli indomabili. Da statistica,
i giovani dai 14 ai 30 anni, costituiscono la
più grande fascia di mercato del superfluo; il
superfluo è quanto costa di più, differentemente
dai generi di prima necessità di cui abbisognano
i “pesi morti” della società: anziani e bambini!
Ecco perché i giovani, anche quelli con tendenza
al delinquere, sono sempre più giustificati, compresi,
blanditi da stuoli di psicologi e sociologi di
regime. Solo, perché utili all’Economia del Paese.
Sono quelli che spendono di più, non importa quale
sia la fonte di reddito, lecita o illecita: loro
bruciano in fretta e senza testa il circolo vizioso
domanda-offerta nei settori più gratificanti del
mercato: telefonia, moda, computers, droghe, discografia
e divagazione… ovvero tutto il futile dell’inutile
giacchè la voce “cultura” è disperatamente assente,
volutamente occultata; ignoranza strumentale alla
Civiltà del Cercopiteco, utilmente manovrabile
dalla Politica. In fondo, non li si può neppure
colpevolizzare per lo stile di vita, questi giovani,
irregimentati a forza nel circuito dolente della
globalizzazione, deprivati di storia e radici,
di identità: numeri di carte di credito di papà,
codici fiscali, “avere più che essere”. ...e la
Scuola, in totale fallimento; quella scuola che
lamenta il bullismo e altre degenerazioni, incapace
di farsi l’esame di coscienza… ammesso che la
scuola abbia ancora una coscienza… Lo sfascio
amministrativo ed etico, siglato dallo Stato,
ha trasformato nel tempo i DOCENTI in lavativi
impiegati con l’unica finalità dello stipendio
e dei contributi pensionistici. Non si può dar
torto nemmeno a loro. I famigerati Decreti Delegati
dell’era moderna affidavano piano piano la gestione
della scuola ai genitori degli allievi, togliendo
dignità e professionalità agli insegnanti, deprivandoli
del ruolo fondamentale di educatori, laddove in
passato costoro erano ben riusciti a coprire le
tante falle dell’educazione familiare, soprattutto
in famiglie distratte, assenti e non partecipi
dell’evoluzione psico-fisica e culturale dei figli.
Oggi, mamme tatuate e controcorrente, ignoranti
e “consumistiche”, griffate e alienate, in coppia
con padri assenti e palestrati, narcisi e immaturi,
ambedue incapaci a fornire il minimo indispensabile
corredo etico ai figli, dettano legge nei consigli
di classe, decretano a pollice verso il destino
di un professore, con l’arroganza tipica dei falliti
e degli ignoranti… ed i docenti, come i poliziotti
allo stadio la domenica, ne temono le intemperanze.
Il metodo Montessori ha praticamente straripato
nel paradossale… Ed i responsabili sono i soliti
noti che tirano i fili della Nazione: giacobini
che necessitano della forza bruta d’impatto di
una mandria selvaggia e acefala… non di un Popolo
senziente... e per giunta sovrano!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 0
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Messaggio
N°155 del 08-02-2007 - 19:40
Tags: Editoriali
La
rosa dei "20"
di Marina Salvadore
Dal
9 all'11 febbraio si svolgerà in Gaeta
l'annuale Convegno Tradizionalista; quello VERO...
che senz'altro sarà seguito - sempre, nella
Fidelissima - dalle altre due solite "fotocopie"
di convegno a cura delle ben note, sparute e sparse
particelle meridionaliste in odore di individualismo
e libera concorrenza, così come accade, in marzo,
per l'altra location storica di Civitella del
Tronto. Che strano mese è febbraio, ridondante
di commemorazione di olocausti e carnevali regionali!
Si apre con le celebrazioni del culto mondiale
della Shoah a cavallo tra la Giornata della Memoria
del 27 gennaio fino all'incirca a "San Biagio",
procede con uno stitico Giorno del Ricordo per
gli italiani e slavi delle Foibe d'Istria e Dalmazia,
intreccia profane celebrazioni carnevalesche dei
calendari diocesani romani e ambrosiani con le
Memorie borboniche dei meridionali dall'Abruzzo
alla Sicilia... Fatta eccezione per la Shoah che
si afferma quale celebrazione mondiale, perchè
strumentale alla politica-economica globalizzante,
gli altri olocausti non godono di particolare
importanza: sono solo tiepide e frettolose concessioni
istituzionali, semi oscurate, al libero piagnisteo
di chi potrebbe, invece - trovando forze a sostegno
- rivendicare in maniera un po' più autoritaria
e violenta; olocausti di serie B le cui nostalgiche
rimembranze, più che altro pazientemente tollerate...
sono comunque intimamente quasi ignorate. Le etnìe
e gli olocausti di serie B ovvero quelli dei meridionali
dell'Unità d'Italia, dei morti e dei profughi
di "druse Tito", degli armeni e dei
curdi, degli abitanti dell'atollo di Bikini, dei
tibetani, degli africani delle colonie europee,
dei pellerossa americani, degli indiani di Ghandi...
e di molti altri piccoli e grandi
popoli... sarebbe stato esemplare celebrarli nell'unica
Giornata della Memoria ch'è istituzionalmente
divenuta un chiaro monito al razzismo ma che -
proprio per la esclusività identitaria
che la distingue - finisce col sublimare proprio
quel bieco concetto di razzismo che fu tanto caro
al fratello antropologo ebreo Cesare Lombroso
e che ancora si celebra nel sacro tempio del Museo
Criminologico dell'Urbe da ben prima dell'epoca
nazista quando, come scrisse Alianello, gli italiani
seppero "fare prima e meglio delle SS"
stragi e lager di altri italiani; quelli del Sud.
Tuttavia, fatta e diffusa un po' di revisione
storica intorno ai fatti del Risorgimento del
nord e della caduta degli stati italiani pre-unitari,
alla luce delle cruente cronache attuali che avvelenano
questa generazione e tutta la società,
rendendola indifferente al nobile tema dell'Identità
e dell'Orgoglio di appartenenza, mi chiedo che
senso abbia continuare a vivere di dietrologie,
di sante messe in gramaglie, di sterili e improduttive
nostalgie, di aficionados in costume d'epoca a
sventolare antichi vessilli e che vengono puntualmente
scambiati per festaioli travestiti di Carnevale.
I Convegni di Gaeta e di Civitella, che siano
o meno tradizionalisti e dotti, prevedono e contano
la partecipazione dei soliti noti, una ventina
di studiosi e cultori del passato, rispettabili
e sinceri, che se la suonano e se la cantano da
soli, nella rosa degli addetti ai lavori, che
si ascoltano, si scambiano libri, relazioni e
memorie, applaudendosi l'un l'altro... mentre
fuori dalle mura prestigiose del convegno coloro
che dovrebbero essere i veri destinatari di questa
"scienza" ovvero gli scolari delle scuole
del nord e del sud, perfettamente omologati, continuano
a fare i bulli, gli attori di pornovideo, gli
assassini di poliziotti... e non aprono neppure
uno dei libri di testo della scuola dell'obbligo;
quelli scritti dai "vincitori" e dai
pennivendoli di regime. Nemmeno sanno chi è
Garibaldi, figuriamoci se riescono ad immaginare
un brandello d'Italia che si chiamava regno delle
Due Sicilie o Granducato di Toscana o Serenissima!
Ma con tanta più amarezza si rileva che
molti personaggi di questa esclusiva nobile rosa
rivendicatrice dei "20" sono o sono
stati rappresentanti politici, con incarichi prestigiosi
nella pubblica amministrazione e negli enti, alla
Camera o nei Partiti, dove avrebbero potuto -
se avessero voluto tener fede a se stessi ed al
meridionalismo che predicano - rivendicare istituzionalmente
Identità e Dignità di Popolo, Verità
Storica e Apostolato meridionale, alle vecchie
e nuove generazioni. Non l'hanno mai fatto, per
tenere il c*** al caldo nelle riservatissime schiere
del potere politico centrale, per continuare ad
intrattenere relazioni pubbliche di tutto vantaggio,
per inchinarsi blasfemi in odor di apostasia ai
tricolore di dubbia provenienza; gli stessi vessilli
che in convegno o in libreria mettono frettolosamente
a bagno nella varecchina per farli ritornare bianchi
come il Giglio di borbonica memoria, mentre presentano
in pubblico l'ennesimo difficile parto letterario-identitario
in edizione di lusso, per la gioia delle tasche
dei soliti editori-affaristi locali e per loro
tronfia gloria e vanità. Commozione, applausi,
giuramenti di fedeltà, re e regine di Borbone,
foto di briganti come sulle figurine della Liebig,
alzabandiera e brindisi, discorsi, ogni tanto
una lapide a "memoria", eppoi ci si
spoglia del costume di Carnevale, dei vessilli
sbiancati, del polline dei fiori reduce come forfora
dalle corone per i "cari estinti" di
150 anni fa e si torna a rifasciarsi di tricolore,
dietro le scrivanie del potere, Viva l'Italia...
ed a concepire un' altra opera letteraria sudista
da presentare il prossimo anno all'uditorio della
solita rosa dei "20", sempre più
simile ad una loggia esclusiva... sempre più
lontana dal volgo... mentre il Mezzogiorno, con
i suoi martiri di ieri e di oggi, si eclissa all'orizzonte.
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 0
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Messaggio
N°148 del 03-02-2007 - 15:17
Tags: Editoriali
Un
forte abbraccio ai nostri poliziotti e carabinieri
di Marina Salvadore
Oggi,
il sito della Polizia di Stato apre con questo
toccante messaggio: "Il 2 febbraio è
stato un gran brutto giorno. Uno di noi non ce
l'ha fatta a tornare a casa dal servizio. Morire
è sempre ingiusto ma in quel modo è
anche assurdo. E' vero, noi abbiamo l'obbligo
giuridico di esporci al pericolo. Però
era solo una partita. Ora il calcio si ferma ma
la Polizia no. Non può e non deve, c'è
del lavoro da fare. Lasciateci però salutare
Filippo e poi torneremo come sempre su strada."
Non c'è cosa più straziante di veder
piangere un poliziotto, un carabiniere... un soldato.
Noi comuni mortali e LORO, i nostri nuovi martiri,
siamo persino stanchi di seguire dopo ogni tragedia
gli inviti alla riflessione rivoltici dai sociologi
di Stato. Oggi, riflettiamo sull'orribile crimine
di ieri; domani saremo invitati a riflettere su
di un nuovo crimine di oggi e...così via...riflettendo
riflettendo...senza mai tutelare NOI cittadini
i nostri angeli custodi in divisa. Qui, lo sport
e le tifoserie non c'entrano nulla; il derby e
lo stadio sono stati ottimi pretesti, succulenta
occasione da sfruttare. E' ignobile, da parte
delle istituzioni, giustificare in questi termini
l'evento, per distrarre l'opinione pubblica, dirottarla
altrimenti dalla vergognosa ed autentica logica
criminale di destabilizzazione che ha, comunque,
una connotazione politica e sociale, preordinata
e costituita. C'è una guerra dichiarata
dai delinquenti ai poliziotti e carabinieri; quasi
sempre - gli uni e gli altri - partoriti dallo
stesso Sud disagiato, dove c'è una trincea
netta che divide la gente "perbene"
da quella "permale". Fratelli contro
fratelli. Caino e Abele. Il Sud è disagiato
analogamente per la gente perbene e per quella
permale ma i sociologi...e soprattutto i politici
ed i magistrati... prestano cure ed attenzioni
solo ai disagiati permale. L'abbiamo visto a Scampia
ed a Forcella, quando le famiglie permale si sono
scagliate con violenza contro le forze dell'ordine
che stavano facendo il proprio dovere. Lo abbiamo
visto anche a Milano ed a Roma, durante i cortei
di protesta, sia del centro-destra quanto del
centro-sinistra dove quei dannati zombies dei
centri sociali bruciavano bandiere e fantocci
raffiguranti i tutori dell'ordine, urlando la
solita bestemmia Dieci, Cento, Mille Nassirya;
in molti, tra quelli, non sapevano neanche dove
fosse Nassirya e il senso di quello slogan strampalato...
ma si sentivano forti del senso perverso d'appartenenza
al gregge, alla mandria mefistofelica, dove -
presi uno per uno - occultavano la loro ignoranza,
la loro vigliaccheria, l'anomia sociale dilagante.
La violenza di Catania, letta allo specchio, riflette
coincidendovi nei contorni quella di Genova, laddove
a perire fu, però, il no-global in procinto
di colpire - con tanto di passamontagna calcato
sulla testa - con un estintore il coetaneo in
divisa stretto nella camionetta dei carabinieri
accerchiata da un'orda di violenti. A Catania,
la bomba carta ha sostituito l'estintore nell'uguale
dinamica dei fatti. A Genova, lo scalmanato, proprio
perchè non appartenente a quelli della
schiera in divisa, fu celebrato quale martire
ed eroe. A Catania non ci saranno eroi e martiri,
perchè è morto uno "sbirro".
Inorridiamo solo a pensare a cosa sarebbe successo
se a morire fosse stato il delinquente. Ci sarebbero
stati, oggi, imponenti sit-in di no-global, con
tanto di onorevoli e senatori, sociologi e centri
sociali, nello spiazzo antistante lo stadio. Non
certo, com'è stato fatto stamattina, il
mercato rionale avrebbe potuto riaprire chioschi
e bancarelle al passeggio di casalinghe catanesi
ormai avvezze alle cronache del presente... con
le prefiche e gli ignavi - magari gli stessi delinquenti
- che si sentono buoni solo ad andare a battersi
il petto dietro la statua di sant'Agata in processione.
Sant'Agata avrebbe dovuto rifiutarsi di uscire
a benedire! In fondo, è morto solo uno
"sbirro"... che ha lasciato una moglie
con due bambini...una madre ed un padre... amici
e colleghi. Un UOMO. Giovane ma troppo diverso
dalla gioventù à la page, non omologabile
al deprimente trand sociale. Se la smettessimo
di perorare la trita questione del giovanile disagio
sociale, per chiarire le responsabilità
di una classe politica connivente... che santifica
e protegge i violenti, come a Genova, elevandoli
ad emblemi della gioventù, solo perchè
TEME questa gioventù e cerca di comprarsela
con le caramelle ed il miele della concessione
della libertà di espressione e di follia...
usandola, spesso, come ariete e bacino di voti
elettorali... se ripristinassimo le regole di
uno Stato di diritto, dove il delinquente paga,
cancellato anche a vita dalle liste elettorali
del comune, e la vittima gode di GIUSTIZIA...
se i magistrati facessero languire in una cella,
buttandone via la chiave, o in un campo di lavoro...
per decenni... questi delinquenti, noi oggi piangeremo
meno vittime tra la nostra buona e banale gioventù
perbene. Meno bimbi sarebbero orfani, meno donne
sarebbero vedove, meno genitori piangerebbero
un figlio... dall'una e dall'altra parte. Abbiamo
tutti bisogno di rigore, disciplina, pulizia ed
anche di progetti, di cultura per la "crescita
sociale" che s'è miseramente bloccata,
rendendoci "nani d'Europa"; NOI... che
fummo culla della Civiltà! Abbandonati
e mandati allo sbaraglio dal Governo di ogni stagione
italiana, odiati dal popolo-Caino che non li riconosce
quali fratelli, eppure entrambi figli del medesimo
disagio sociale, forse dovremmo essere NOI, gente
normale, la cui voce non fa rumore...il cui pensiero
non smuove una foglia... il cui dolore è
pudicamente impotente e muto... la cui rabbia
implode nei nostri cuori fragili, poichè
l'è proibito di esplodere... a dimostrare
da che parte abbiamo scelto di stare, a fare le
barricate in piazza, attorno ai nostri ragazzi
buoni... in divisa. Non crediate sia inconsueto
per una come me che, per culturali recriminazioni
storiche, ogni tanto leva al cielo un Viva Bresci!
immaginare le nostre città, regioni e provincie
amministrate dalle forze dell'ordine e non dai
politici. Ma è utopia! In virtù
di questo sogno qualcuno, nella oscena necessità
di dover per forza catalogare e tesserare ognuno
ed ogni cosa, mi darà sicuramente della
"fascista". Non mi offendo, poichè
non ero nata a quei tempi...quindi ignoro tante
cose ma se "fascista" vuol dire andare
a cancellare dai muri di Livorno e di Roma i messaggi
offensivi scritti nella nottata con gli spray
neri come una minaccia di morte, che plaudono
alla morte dello "sbirro" di Catania,
se "fascista" vuol dire ordine, legalità,
radici, convivenza civile, Stato Sociale... allora
dichiaro solennemente PERCHE' NO? VOGLIO ESSERE
FASCISTA. Di certo NON SFASCISTA!
...e Prodi, Amato, Berlusconi, Fini, Agnolin,
Caruso e Mastella... mi fanno un baffo!
W GLI "SBIRRI"! scriverò sulle
italiche mura.
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 2
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 05/02/07 @ 15:09
Raccomando la lettura di
questo illuminante articolo di Maurizio Blondet
al link
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1744¶metro=cultura
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Inviato
da Anonimo
il 05/02/07 @ 19:31
Redazione - Oggi, abbiamo
ricevuto questo messaggio dalla Polizia di Stato:
"Grazie per aver visitato il sito della Polizia
di Stato. La ringraziamo per il cordoglio e la
solidarietà espressi per il nostro collega.In
questo momento difficile abbiamo apprezzato molto
ricevere la partecipazione e la vicinanza di tutti
i cittadini.
Cordiali saluti.
_________________________________
Messaggio
N°129 del 23-01-2007 - 20:26
Tags: Editoriali
sMemoria
mastelliana
di Marina Salvadore
Il
27 gennaio p.v., “Giornata della Memoria”, Mastella
presenterà al Consiglio dei ministri il
ddl che trasforma in reato la negazione dell’Olocausto,
teso - com’egli va
cantilenando a bocca corrucciata a “culo di gallina”
e vocali strette, da quando è diventato
guardasigilli-style - “a combattere una sorta
di atteggiamento antisemita che ancora perdura”.
Gli fa eco il catatonico Rutelli: ”E’ compito
della politica fare sì che il delirio della
negazione non abbia alcun percorso futuro percorribile”,
con la benedizione urbi et orbi di papa Romano
Prodi che se la smettesse una buona volta di fare
l’europe-man emancipato per pensare, un po’ più
calato nella realtà nazionale, ai tanti
“seri” problemi italiani, sarebbe coerente col
suo ruolo. Per contro, circa duecento tra i più
autorevoli storici, cattolici ed ebrei di qualsivoglia
colore politico, firmatari di un coerente e saggio
appello chiedono a Mastella di riporre nel cassetto
delle sue originali ed eclatanti pseudo- politiche
il preannunciato “evento ddl”, poiché inopportuno
e pericolosamente votato
all’accrescersi dell’antisemitismo considerato
che postula un divieto di libera espressione,
tipicamente dittatoriale, che potrebbe inasprire
ancor più gli animi dei negazionisti ed
attirare ulteriori antipatie agli ebrei. Il Mastella,
abbonato all’eclatante, al barocco ed al piacere
dell’eccesso, come ogni provinciale che approda
nella city, spoliticherebbe pure sui torzi di
scarola, se potesse, per apportare originalità
e consensi a quell’insulso suo partitello di mercenari
svenduti ora a destra, ora a sinistra nonostante
perduri con le corna ben piantate al centro, ipocritamente
pseudo-DEMO e pseudo-CRISTIANO… Ampia dimostrazione
del suo scarso rispetto del prossimo, strumentale
solo” pro domo sua”, è stata esaltata da
un Indulto partorito in fretta e furia, immune
da approfondimenti sociali e di reintegrazione,
giusto per svuotare le carceri, così come
Prodi ha liquidato quale mera situazione urbanistica
e non politica qual è la faccenda della
base Nato di Vicenza. Il politicante ceppalonese,
scarpe grosse e cervello fine, senz’anima ne’
etica, ha mostrato di recente il meglio di se’
in TV, a Porta a Porta di Vespa, discutendo con
il suo predecessore sulla ritrita quaestio della
certezza della pena, alla luce dell’eccidio di
Erba. Anche in quella sede ha stemperato nel buonismo
la pochezza di pensiero e la mancanza di competenza,
facendoci venire i capelli dritti, infine, quando
riferendosi ad Azouz Marzouk, marito di Raffaella
Castagna e papà del piccolo Youssef, per
ben due volte l’ha appellato come “il papà
del povero ragazzo morto”, non ricordandosi che
Youssef era solo un bimbo di due anni…che mai
diventerà un ragazzo. Ecco, queste sfumature
dialettiche rendono più di una perizia
psichiatrica la personalità di un soggetto
anaffettivo quale il signor Mastella, patriarca
e feudatario, guardasigilli e guardacavolisua.
Ora, vorrebbe lanciarsi nella nobile tenzone,
poeticamente spolitizzando sull’acqua calda, a
proposito di antisemitismo e di verità
storica, di negazionisti e di Shoah, con chiara
tendenza espansionista europeista: Ceppaloni nel
mondo! Fin troppo Clemente è Mastella che
cerca e pratica anche la giustizia storica ma,
allora, perché non cura l’orticello di
casa sua piuttosto che fare l’esterofilo…perché
non fa il revisionista e il giustiziere italiano,
lui che ben conosce le realtà limitrofe
ceppalonesi di Pontelandolfo e Casalduni, dell’Olocausto
e della Diaspora meridionale ai tempi dell’Unità
d’Italia? Nell’ultima campagna elettorale, rastrellando
impunemente qui e là aliti reazionari sudisti,
mise a caposaldo della sua tornata elettorale
il tema del riscatto del Mezzogiorno; una volta
salito al soglio pontificio, ecco che fa di nuovo
il tricolorato risorgimentista, l’europeo laico.
Il simbolo dell’UDEUR è un
campanile e dovrebbe scampanare per chiamare a
raccolta la plebe durante l’officio della santa
messa ma soprattutto durante le emergenze, per
difendere il paese,il campanile e la plebe. Il
campanile di “Ceppaloni nel Mondo” chiama a raccolta,
invece, soltanto i luoghi comuni, la retorica
e il conformismo, tradendo se stesso. Mastella
pensa a combattere l’antisemitismo e dimentica
di combattere l’antimeridionalismo ovvero quello
strisciante razzismo che dai tempi della FIAT
torinese furoreggiava sui cartelli appesi alle
case di ringhiera “Non si affitta ai meridionali”
e sulle porte dei locali pubblici di Marcinelle
in Belgio “Ingresso proibito ai cani ed agli italiani”,
dove per italiani si intendevano le mandrie meridionali
svendute dall’Italia al Belgio per 100 chili di
carbone a testa necessari alla Patria-patrigna…
Mastella si indigna per la negazione dell’Olocausto
ch’è sotto gli occhi di tutti ma nel contempo
occulta un olocausto del quale non si deve parlare,
quello di circa un milione di meridionali compiuto
per mano sabauda, con decine e decine di comuni
del Sud
rasi al suolo, esattamente come i Turchi occultano
lo sterminio degli Armeni e pretendono un posto
in prima fila in Europa. Mastella lacrimeggia
per la diaspora ebrea, ch’è anche questa
ben nota ed inconfutabile, ma non fa caso ai circa
60 milioni, dal risorgimento ad oggi, dell’eterna
diaspora meridionale. Mastella non ha dignità,
visto ch’è carente di identità...
oltrechè di "memoria" e chi è
meridionale smemorato è un traditore della
sua patria; praticamente, il peggiore tra i negazionisti!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 3
Inviato
da Anonimo
il 24/01/07 @ 13:30
L'on. Mastella ( credo che
on. stia per "onorevole") è un
uomo afflitto da un'ansia strana che attanaglia
molti "onorevoli": lo smarrimento della
propria e dell'altrui cosceienza per tendere al
"nulla" dei Valori e ad un dio minore:
gli interessi economici. Sono anni, decenni, che
l'"on" Mastella fa politica e mai si
è preoccupato degli ebrei: lo fa ora perchè
il problema catalizza l'attenzione delle "mandrie"
pardon...volevo dire "masse". Non noto
che presti l'attenzione dovuta alle migliaia di
"ragazze" al di sotto dei diciotto anni
che fungono da carne su cui scaricare la libidine
dei porci che le cercano (parlo delle baby prostitute):
eppure dovrebbe! Non noto che da perfetto ipocatto
(ipocritacattolico) presti l'attenzione dovuta
ai bambini soldato che dovrebbero scuotere la
coscienza dell'illustre guardiasigilli( in termini
elettorali il problema interessa solo qualche
cattolico e pochi altri sciocchi ). Giorno verrà
"on" che la terra coprirà ogni
carica ...e saremo solo putrida ossa che persino
i cani rifiteranno di toccare: di noi resterà
il giudizio di Dio, particolare non di poco conto
per chi è un ipocatto.
Giorgio Mirante
_________________________________
Inviato
da Anonimo
il 24/01/07 @ 13:31
concordo in pieno
antimo
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Inviato
da Anonimo
il 26/01/07 @ 08:29
Nella notte, alla chetichella,
il "Consiglio dei Sinistri" ha largamente approvato
il ddl Mastella sul negazionismo, nonostante autorevoli
intelligenze di buon senso, anche ebree, lo sconsigliassero.
Ma occorre fingere di far politica, ogni tanto...in
questo paese dei campanelli... e far politica
non contempla alcun buonismo ne' etica ne' coscienza
e moralità. Nell'attesa che qualcuno tra tutti
quegli stucchevoli politici meridionali proponga
l'anti-negazionismo dell'olocausto meridionale,
vi suggerisco, per approfondimenti, la lettura
di un articolo illuminante a riguardo, al link
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1708¶metro=%20politica
m.salvadore
__________________________________
Messaggio
N°122 del 18-01-2007 - 13:33
Tags: Editoriali
La
Fiera del Fariseo
di Marina Salvadore
Di
ogni problematica napoletana lo Stato è solito
ricondurne le colpe, genericamente, alla
Camorra; per contro, i napoletani ne adducono
responsabilità, invece, allo Stato latitante.
Cadono i pali della luce: lo Stato darà la colpa
ai subappalti camorristi della manutenzione; i
napoletani diranno “Lo Stato è assente! Se ne
frega di noi”… Un 16enne viene ammazzato senza
motivi da un coetaneo… lo Stato dice che la Camorra
fa scuola; i napoletani dicono “dobbiamo uscire
con coltelli e pistole in tasca, per difenderci,
perchè qui, lo Stato è assente!”… e… così via…
da qui all’eternità: un gatto che si morde la
coda… il solito ritornello masticato da entrambi
i colpevoli, con pari responsabilità. Lo “Stato
di pochi privilegiati”, si sa, è storicamente
colpevole per aver permesso la colonizzazione
e il perdurante sfruttamento del Mezzogiorno,
a partire dai primi giorni dell’Unità d’Italia
ed ancora non ritiene utile e coraggioso fare
pubblica ammenda, per risollevare le sorti dell’orgoglio
patrio. Ma ciò che lascia basiti, invece, è l’immobilismo
vittimistico dei “conquistati”, incapaci d’ogni
reazione rigenerativa della perduta Dignità, soprattutto
personale. La solita solfa dello “Stato assente”
(o meglio, presente dietro le quinte) che può
giustificare politicamente ed economicamente tutta
la Questione Meridionale, non può e non deve giustificare
l’assenza dell’etica, dei sentimenti, dell’educazione,
della moralità degli individui; poiché questi
non sono valori istituzionali o servizi offerti
dalla Pubblica Amministrazione ma requisiti propri
dell’Umanità, su qualsiasi coordinata terrestre.
Sono valori che si acquisiscono prevalentemente
in Famiglia, mediante l’educazione alla vita,
al convivere civile, al relazionarsi con il prossimo.
Diciamo, allora, ch’è responsabile perché assente
la Famiglia quando un adolescente, privo di riferimenti
o sull’onda di esempi poco edificanti o in totale
vacatio di stimolazione di valori, manifesta l’ignoranza,
l’impotenza e l’immaturità con bestialità. Non
esprime altro che il vuoto, l’anaffettività, la
solita cantilena di troppi genitori che dinanzi
al “fatto compiuto” dal pargolo dichiarano, cadendo
dalle nuvole, di sentirsi “famiglia” solo perché
tra mille sacrifici hanno assicurato vitto, alloggio
e qualche sfizio ai figli! Il dialogo, qualche
bel ceffone tanto deprecato dai nuovi pedagoghi
e strizzacervelli permissivisti, il desinare tutti
insieme alla sera per scambiarsi opinioni a televisore
possibilmente spento sono cose semplici e possibili
che hanno aiutato la crescita e la consapevolezza
di intere generazioni, soprattutto di quelle non
scolarizzate e povere, educate ai valori sulla
scia culturale delle tradizioni e degli usi e
costumi popolari: cose rassicuranti, queste, che
non siamo più in grado di rintracciare nella memoria
e nei sensi ormai ottusi immaginee degenerati
del quotidiano. Cribbio! Ma allora quante stragi
avrebbero dovuto compiere le due generazioni di
italiani reduci dagli orrori di due guerre mondiali?
Il favorire sociologicamente, com’è d’uopo nella
new age, questo insano vittimismo, strumentalizzandolo
addirittura politicamente, è reato ancora peggiore.
I nuovi Farisei cattedratici imperversano da tempo
in TV, a tutte le ore, con dosi purgative di melassa,
pronti a giustificare ogni bestialità, ad incollare
cerottini sulle feritine, a recitare il mantra,
“…era un bravo ragazzo…”, a blandire, a stemperare,
a ridurre con tanti accademici bla bla bla ogni
orrore. E’ roba vergognosamente attuale che l’istituzione
pubblica della Radiotelevisione italiana, organo
di Governo di quello Stato presente solo nella
Coscienza Collettiva ch’è divenuta ormai la “televisione”,
con la trasmissione pomeridiana “la Vita in Diretta”
del vanesio signor Cucuzza ( che, un tempo, credevamo
essere un giornalista serio) quotidianamente bombarda
di perverso futile le famiglie italiane, sparando
colpi di insulso gossip sugli amorazzi, le corna
e le tette posticce delle sgallettate “miss” di
turno, per cannoneggiarci, poi, come sotto una
doccia scozzese, con incredibili incursioni di
varia oscenità (o-scemità, come preferite) nei
meandri della psiche dei più feroci assassini
del quotidiano, informandoci, per esempio, di
come se la passano i coniugi Romano nel carcere
di Como… lei che chiede di rendersi utile stirando,
poverina.. lui che chiede disperatamente di lei…
come hanno ordinatamente sistemato le ciabattine
“vicine vicine” accanto alla branda… cosa hanno
mangiato di particolare, ieri e oggi… della loro
ossessione per quei rumorosi vicini di casa, colpevoli
d’essere giovani e felici e… stranieri… l’infanzia
triste della signora e le sue irrealizzabili voglie
di maternità (meno male!)… l’indefesso attaccamento
al lavoro di lui, un professionista della monnezza
umana, diremmo senza tema di offendere i suoi
colleghi!… Analogamente, ricordiamo, fummo bombardati
di romanzesca melassa anche sulle abitudini e
il quotidiano dietro le sbarre dell’altra celebre
coppia assassina, quella di Parma… che infierì
sul piccolo Tommy (nessuno si è ricordato di lui,
altro ”piccolo Yussef di appena ieri”, come se
appartenesse già ad un’altra epoca). Grottesca
è l'immoralità ma ripugnante è l'amoralità che
ricopre come uno stucco il cuore, assurto solo
al ruolo di pompa meccanica. La tv-psichiatria
cucuzziana pretenderebbe di giustificare e comprendere,
confortata tra i morbidi air-bag siliconati di
Carmen Di Pietro ed altre sculettanti, gli insondabili
meandri della cattiveria umana, rifocillandosi
nella ritrita tematica della FOLLIA. Non è giusto!
Non è giusto, per le vittime di questa cattiveria
e non è onesto nei confronti della gente comune
bersagliata da messaggi subliminali che intendono
deviare, smussare gli spigoli della purtroppo
atroce ma autentica realtà. La cattiveria pura
esiste, così come esiste la bontà; altrimenti
dovrebbero essere rivendicate e riconosciute quali
follie anche le opere e le azioni dei Santi e
degli Eroi. Non si può, come sempre accade in
questa società dissociata, giustificare la Cattiveria
e deridere la Bontà. E non disquisiscano di Infelicità
cosmica, gli intellettuali, adducendo che la Felicità
non esiste, poiché lo stesso termine INFELICITA’
ne attesta l’esistenza; difficile, forse, da scorgere
tra le assenze di Stato e quelle della Famiglia,
tra gli air-bag delle pollastrelle e le cazzate
di Cucuzza, tra l’orrido e il gossip di una società
ch’è responsabile, con la sua “o-scemità”, del
reato di “associazione a sdilinquire”. " fatti
non foste per viver come bruti... ma per seguir
virtude e conoscenza"
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 3
Inviato
da Anonimo
il 18/01/07 @ 15:41
ci resta solo...lo stato...di
famiglia per qualche pratica burocratica.
saluti. antimo
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Inviato
da Anonimo
il 18/01/07 @ 16:25
...non ti frusciare! Tra
un po' anche i PACS saranno certificati da uno
stato di famiglia.... semplicemente per essere
tassati come nucleo familiare... In nome del
Dio Danaro molti miracoli impossibili riesce
a compiere la Fede Laica!
Assunta Russo.
p.s. complimenti alla schietta e coraggiosa
redazione del giornale! Vi leggo ogni giorno,
condividendo lo stile e il pensiero. Mi chiedo,
però, perchè non sia in edicola
un giornale così.
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Inviato
da Anonimo
il 19/01/07 @ 22:51
Gentile donna Assunta,
a nome di tutta la redazione la ringrazio per
il suo apprezzamento che ha voluto rendere manifesto
e colgo l'occasione per rispondere alla sua
"innocente" domanda circa l'irreperibilità in
edicola di un giornale identitario libero, autonomo,
a-partitico; in una parola, VERO! Avrà notato
che non pubblicizziamo prodotti e servizi, che
non siamo identificati da logos, marchi, simboli
di movimenti, partiti, fondazioni e associazioni:
sono queste le fonti di reddito che consentono
di stampare e distribuire numerose copie di
un giornale... ma, queste, sono anche le piccole
"prigioni del pensiero libero" che - come accade
un po' a tutti i giornali - convergono a creare
le famose "linee editoriali" praticamente corrispondenti
a ideologie politiche. Ci è toccato assistere,
in questi anni, alla rovinosa caduta di qualche
"giornale" sorto esattamente come il nostro,
libero... autonomo...prettamente meridionalista...
poi, ai primi accenni di "affermazione", con
le prime "pubblicità" e nuovi progetti editoriali
in condivisione con altre strutture anche non
locali... hanno finito col perdere in originalità,
libertà ed identità. Noi, questo non vogliamo
che accada a La Voce di Megaride, consapevoli
di dover tener fede ai nostri ideali ed alle
aspettative di quei selezionati lettori che
"cliccano" il foglio proprio per leggerlo!
Ancora, grazie.
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Messaggio
N°117 del 15-01-2007 - 21:30
Tags: Editoriali
Annessi
e non connessi
di Marina Salvadore
E’
forte la sensazione di una falsa mitizzazione
dell’onore, della fedeltà e del coraggio intesi
quali ideali che portarono all’unità dell’Italia.
Le diverse
epoche succedutesi alla fondazione dell’Italia
UNA, nell’ottica delle storiche fughe dei sabaudi
- da re Tentenna a re Pippetta - ci suggeriscono
altri valori, in assenza di ideali, cui si è
spesso ricorsi per difendere le non eccelse
origini patrie: la voracità, la menzogna, il
tradimento che con gli “ideali” c’entrano come
i cavoli a merenda. Questi elementi, sono stati
sempre occultati nel contenitore della Retorica,
infiocchettato da nastri chilometrici di dubbi
fasti e di gesta eroiche purtroppo rare e rapportabili
solo all’innocenza di quegli sparuti “patrioti”
la cui ingenuità è stata sfruttata, abusata,
dai “potenti-fetenti” di turno. Nel terzo millennio
ancora siamo costretti a bagni turchi di Risorgimento
e di Resistenza, impostici fino alla nausea
da chi sente vibrare sotto il proprio scranno
le fondamenta stesse della Nazione, alla luce
di un incalzante revisionismo storico che pretende
verità e dignità per costruire davvero “UNA”
Italia. Storicamente, per quanti artifici possano
usarsi per mistificare, l’Italia si è sempre
distinta per aver tradito le alleanze in ogni
guerra, finendo col saltare sempre sul carro
del vincitore, non esitando a sacrificare e
ad abbandonare i suoi sudditi, i suoi eserciti.
I
suoi FIGLI! E’ lo spirito stesso dell’Italia
a rivendicare Verità, poiché è stressato, squassato,
prigioniero di un groviglio di filo spinato
dal quale non sa più liberarsi. Incaprettato,
secondo usanza mafiosa. UNA Italia che si sta
autodisintegrando nella globalizzazione, alla
quale hanno seccato le mille radici ch’erano
i mille diversi campanili d’Italia, ognuno apportatore
di originale estro, genialità e meraviglie.
Oltre 2900 piazze e vie d’Italia sono intitolate
a Garibaldi, perché gli italiani subiscano ignari
il costante lavaggio di cervello che subdolamente
abbiglia di lirica poetica e di epica un’epopea
tra le più sordide… ed ancora ci tocca, alla
sera, desinare in compagnia di qualche Garibaldi
che buca il video e ci punta l’indice contro,
pretendendo omaggio per se’ e per i suoi “soci”,
tra un inno di Mameli ed una “bela Gigogin”.
Onestamente, quest’ultima (e non sarà ultima)
fiction sullo sbarco dei mille a Marsala offende
anche l’anima critica dei telespettatori che,
solitamente, hanno esperienza per poter apprezzare
le riprese, la fotografia, il montaggio, la
trama romanzata, i dialoghi ed i personaggi
di ogni opera televisiva e cinematografica,
foss’anche uno sceneggiato sulla biografia di
Romano Prodi o di Gianfranco Fini… della Lecciso
o del mago Zurlì, purchè sia artisticamente
prodotto ed abbia un senso, invii un messaggio,
costringa al giudizio… A parte la “regale finezza”
di aver mandato in onda la prima puntata nella
Giornata Mondiale dell’EMIGRANTE, che fa accapponare
la pelle a tutti i discendenti degli schiavi
sudamericani trasbordati e venduti da
Garibaldi nell’altro “mondo” ove non risulta
essere propriamente un eroe, ai discendenti
di tutti i meridionali che, per causa sua, furono
costretti ad essere “Briganti” o “Emigranti”…
l’opera televisiva è priva di virilità, di audacia,
di temperamento: a metà strada tra l’operetta
e le favole per bambini di Perrault. Non v’è
una sola fonte archivistica cui far riferimento,
soprattutto nelle scene (ridottissime) che avrebbero
dovuto rendere l’efficacia della strategia della
navigazione da Quarto a Marsala, che fu determinante
nello sgusciare dal controllo dei militari borbonici,
qui rappresentati come dei coglioni e dei guappi;
ciò che non erano, essendo l’esercito borbonico
il secondo d’Europa. I personaggi, come lo stesso
personaggio principale ovvero l’Eroe per Caso
o la fatina-principessina-biricchina e molti
dei “mille” sono sinceramente patetici, inadeguati
e non possibili per una saga…al più, per una
"sagra" paesana... ma più adatti al teatro della
Commedia dell’Arte, l’arte dei “pupari”, propriamente
detta. S’è intravisto addirittura uno Zorro
spadaccino, tra qualche clonazione di sergente
Garcia borbonico… I dialoghi sono, poi, penosi
ed adottano, spesso una terminologia che all’epoca
non era certo in uso. Insomma, se volevano farne
un omaggio a Garibaldi ed all’Italia Unita,
per tener buoni i dissidenti ed al pascolo i
soliti pecoroni, gli autori hanno sortito un
ben diverso effetto, in realtà mortificante,
umiliante poiché grottesco e ridicolo per gli
stessi Padri della Patria. Attendiamo fiduciosi,
in tema di pari opportunità e di federalismo
che Rai2 voglia correre ai ripari, mettendo
in programmazione “Li chiamarono briganti” di
Squitieri, anche… o solo… per sentire, finalmente,
un’altra campana, considerato che sia i “coglioni”
del centrosinistra quanto i “pazzi” del centrodestra
(uso i termini coniati dai rispettivi leader)
quanto i nordici ed i “sudici” ANNESSI e NON
CONNESSI, pagano uno stesso canone televisivo!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 8
Inviato
da Anonimo
il 15/01/07 @ 23:01
Marina, sei troppo buona
..... Io invece penso che il Dirigente RAI che
ha posto in essere questa ennesima schifezza,
(credo sia Sacca' da quanto riporta "Il Mattino")
dovrebbe lasciare la sua poltrona a qualcun
altro. Io sono stufo che la RAI, pagata anche
dai meridionali, continui a strafottersene della
nostra VERA Storia e continui a propinarci questa
storiella risorgimentale da operetta. Un altro
degno sacerdote di questa chiesa malvagia e'
il sig. Piero Angela che nei suoi Quark e Superquark,
appena spunta l'occasione di parlare di risorgimento,
celebra tutti i suoi compari torinesi..... Io
credo che la fiction non si doveva proprio realizzare......io
credo che sia venuta l'ora che mamma RAI si
debba porre delle regole vere e giuste. Se Mediaset
avesse fatto questa fiction, avrei potuto anche
capirlo. Ma la RAI deve svolgere un servizio
pubblico, deve diffondere cultura, deve fare
programmi SERI e di QUALITA' ......a parte le
trsmissioni di dichiarato genere di svago. Una
fiction storica non credo che sia un varieta'
e chi autorizza queste cose, con i soldi anche
miei, lo vorrei a svolgere altri mestieri...
altro che dirigenza !!!!
AMBRO
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Inviato
da Anonimo
il 15/01/07 @ 23:40
Caro Ambro forse non hai
colto la sottile allusione a ... "VIA COL VENTO"
... "ZORRO" ... ed un leggero riferimento alla
"MASCHERA DI FERRO" ... PURTROPPO LA "NOSTRA"
TELEVISIONE NON RIESCE A PROPORCI CHE "SCEMEGGIATI"
... "UNO MATTINA" CONDOTTO DA "LUCA GIURATO"
... "LA VITA IN DIRETTA" con "CUCUZZA" ... e
DULCIS IN FUNDO ... SIMONA VENTURA IN TUTTE
LE SALSE ... e NOI PAGHIAMO IL CANONE!!!
Un abbraccio Mauro
________________________________
Inviato
da Anonimo
il 16/01/07 @ 15:52
Forse voi pagate il canone...
io non pago un bel niente, l'italia non merita
niente da me e da tutto il popolo duosiciliano.
Bisognerebbe smetterla di continuare a porgere
l'altra guancia
________________________________
Inviato
da Anonimo
il 16/01/07 @ 16:02
se ti fossi firmato saresti
stato degno dell'appellativo di reazionario,
come Michele Pezza il fra' Diavolo.... ma anche
tu, come tutti gli italiani, hai paura della
Finanza e NON dei Carabinieri!
mario d'ambrosio
_________________________________
Inviato
da Anonimo
il 17/01/07 @ 16:09
Spiace moltissimo che
nell'"opera" ERAVAMO QUASI MILLE, più simile
ad un cartone animato di Walt Disney piuttostochè
ad uno sceneggiato storico, le caricature di
re Francesco II e di Maria Sofia di Wittelsbach
fossero molto lantane, caratterialmente e fisicamente,
dalla vera personalità ed immagine fisica dei
due personaggi. Ci è stato presentato un Francesco
tarchiato e grossolano, simile all'ultimo re
d'Italia, quando si sa che i Borbone erano,
per l'epoca, molto alti ed anche molto inclini
all'arte ed alla cultura. Maria Sofia, poi,
eternata persino da Dannunzio, bavarese fino
all'osso quindi "terrona di Germania" non era
affatto spocchiosa ed acida. Tutt'altro!...
avendo goduto dell'educazione e del calore familiare
di due genitori eccezionalmente sciolti dal
protocollo dell'austera corte austriaca. Oltretutto,
nel cartone animato erano volgarmente invecchiati.
All'atto dell'Unità d'Italia, la coppia regale
non aveva che circa vent'anni a testa... e non
certo fuggirono dinanzi al pericolo ma andarono
a combattere ed a riempirsi di fame e pidocchi
a Gaeta. Colà fu coniato per Maria Sofia il
titolo di "Aquilotto di Bavaria"! Speriamo che
arrivi presto Mel Gibson (uno straniero, tanto
per imparzialità) a girare il suo preannunciato
film sulla caduta del Regno, per far chiarezza!
Giuseppe Felice degli Esposti
Inviato da corenapulitano
_________________________________
il
17/01/07 @ 19:16
Caro Giuseppe scommetiamo
che boigotterano anche Mel Gibson, anzi lo stanno
gia facendo, e bastata la conferma del suo portavoce
Italiano, che stava scrivendo un film sulla
vera storia dei briganti che già il suo ultimo
film uscito, in tutto il mondo ha avuto un gande
successo e la critica lo ha acclamato, mentre
in italia ha quasi rischiato la censura, e addiritura
alcuni personaggi della nostra politica hanno
sconsigliato di andarlo a vedere.
___________________________________
Inviato
da Anonimo
il 17/01/07 @ 19:33
Mel Gibson ha sempre avuto
critiche feroci dagli ambienti liberalmassoni
americani, israeliani ed europei. Il suo bellissimo
quanto autentica cronaca della Passione di Cristo,
the Passion subì incessanti tentativi di distruzione
ma con il suo Bravehearth aveva già tracciato
il solco e comunque lasciato il segno tangibile
della rivendicazione identitaria dei popoli
di tante vandee. Il pubblico dei suoi sostenitori
si accresce sempre più, nonostante la pubblicità
negativa e, forse, proprio grazie ad essa!
Mario Ricci
_______________________________________
Inviato
da Anonimo
il 18/01/07 @ 07:39
Roma - Mostre, cerimonie,
commemorazioni, programmi per le scuole e concorsi.
Addirittura una fiction. E poi un francobollo
e una moneta commemorativi, un sito internet,
e molto altro ancora. Non bastava l’invenzione
della celebrazione del 210 anniversario della
bandiera tricolore, con tanto di spot televisivi:
il nazionalismo italo-ulivista riesce a fare
di più, esaltando in pompa magna Giuseppe Garibaldi.
Saranno tante, infatti, le iniziative nell’arco
di tutto il 2007 per commemorare l’Eroe dei
Due Mondi, nato a Nizza 200 anni fa, il 4 luglio
del 1807. Un programma ancora parziale, presentato
dal sottosegretario al Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali, Andrea Marcucci, che
presiede il Comitato Nazionale per le celebrazioni
del grande generale, istituito dallo stesso
ministero. Del Comitato fanno parte insigni
storici, e hanno aderito anche i ministeri degli
Esteri, dell’Istruzione, della Difesa, diverse
Regioni e comuni, associazioni, musei, istituti
e archivi, nonchè una rappresentanza degli eredi
Garibaldi. Il sottosegretario ha spiegato con
orgoglio che «stiamo preparando materiale didattico
per le scuole, e ci sarà un grande concorso
con l’idea di portare i mille vincitori a ripercorrere
la via dei Mille di Garibaldi. Grazie alla Gazzetta
dello Sport il Giro d’Italia di quest’anno sarà
dedicato a Garibaldi, e partirà da Caprera.
Nella carovana del Giro sarà presente un museo
viaggiante multimediale, che proseguirà il suo
viaggio per l’Italia anche dopo la conclusione
della corsa»…
Per celebrare Garibaldi non si è badato a spese:
la Reggia di Caserta per la prima volta ha visto
la Sala del trono aprirsi ad un set cinematografico.
L’imponenza della produzione si rileva anche
da alcune significative cifre: 85 gli attori
impiegati tra ruoli principali e secondari,
2.500 le comparse, 80 gli stuntman, 200 le carrozze,
400 i cavalli e oltre 1000 costumi utilizzati.
Tutti insieme appassionatamente, per cercare
di dimostrare quanto bella, eroica, patriottica
è l’Italia nata dal volere di pochi intimi…
(da La Padania – Matteo Mauri – 11.01.07)
_____________________________________
Messaggio
N°113 del 09-01-2007 - 21:58
Tags: Editoriali
Non
tutti i "Cardarelli" sono napoletani!
di Marina Salvadore
Quando
i giornali scandalistici italiani gridano "Al
Lupo. Al Lupo!" allora la pubblica opinione
scatena il suo finto stupore per quei fatti
ch'erano sotto gli occhi di tutti, dappertutto,
dalle calende greche. La classe politica, poi,
rintuzzata nelle sue tranquille pennichelle
post-lauti pasti, finge di buttarsi giù
dal letto, per mettersi in moto con i provvedimenti
espiatori del caso. Una tantum assistiamo al
riorganizzarsi degli eserciti di Ispettori,
N.A.S., Guardia di Finanza, Protezione Civile,
ministri e menestrelli, sottosegretari, eccetera,
da inviare sul fronte della guerra al Malcostume
italiano. Tre, quattro fuochi d'artificio, due
granate e qualche bengala... e tutto rientra
nella calma, "Panta Rei", quotidiana,
con i sensi ottusi e una medaglia al valore
civile alla stampa che tutto verbalizza, ingurgita
vorace ed... evacua con gran soddisfazione.
Nel mentre ci auguriamo, noi generosi cittadini
del Sud, che anche ad Erba e nei Bronx delle
maggiori città del nord il prode Prodi
voglia andare a sottoscrivere un "pacco"
per la sicurezza di quei territori, devastati
più che il Mezzogiorno da ferocia criminale
per futili motivi di cattivo vicinato nei condomini,
di mobbing nei luoghi di lavoro, di bullismo
nelle scuole, di nevrosi uterine post-partum
nelle culle, di sesso virtuale e pedopornografia
nelle ludoteche, di satanismo associativo ed
altre varie amenità nei luoghi di aggregazione
sociale del civilissimo settentrione, l'emergenza
Sanità Pubblica, abbandonata la quaestio
Sars che parrebbe essersi autoestinta come la
salmonella negli asili nido e la TBC nei fortunosi
ricoveri dei senzatetto, da Roma Caput Mundi
dichiara guerra ai nosocomi pubblici vergognosamente
fatiscenti e anti-igienici. Naturalmente, appena
lambendo con l'asettica informazione i vari
ospedali dal nord al sud soggetti, in queste
ore, ai controlli ispettivi, i riflettori hanno
puntato la luce sul simbolo stesso del degrado
ch'è sempre sinonimo di NAPOLI, facendoci
due bolas sul capro espiatorio del settore,
l'ospedale CARDARELLI, dove... udite udite...
pare siano state chiamate le ruspe per liberarlo
dai rifiuti! Solite esagerazioni! Il Cardarelli
è una struttura antica ed obsoleta a
servizio di quasi tutto il Mezzogiorno: medici
e ricercatori tra i migliori d'Europa; situazione
non dissimile dagli altri ultracentenari nosocomi
di tutta ITALIA! Non desidero commentare ulteriormente,
pesco dalla mia rassegna-stampa un "pezzo"
che pubblicai nel 2002, dopo aver con difficoltà
metabolizzato dal lontano 1992 uno psicodramma
personale a proposito di in-sanità presso
il II Policlinico di Pavia: medici e ricercatori
autorevoli ma condizioni igieniche terrificanti.
Ricordo che l'europarlamentare Cristiana Muscardini,
sul finire degli anni '90 produsse un'interpellanza
a riguardo; ne ignoro i risultati. Ripropongo
non senza provare ulteriore malessere quel brano
che per più di dieci anni restò
scritto con caratteri ad incisione a fuoco nei
miei occhi e nella mia testa e che intitolai
non a caso "Indiana Jones" , perchè
mi sembra
quanto mai attuale eppoi, per togliere il piacere
dello scoop a L'Espresso e per consolare un
po' il "Cardarelli" di Napoli.Indiana
Jones "ogne scarrafone è bello à 'a mamma soja"!
Di fronte ai grandi misteri della Vita e della
Morte, in quell'attesa che precede il manifestarsi
del Prodigio anelato, l'uomo annulla se stesso
e le sue paure, dimentico di sé e della sua
fisicità, sospeso a mezz'aria tra la terra e
il cielo. Con i piedi che bruciano all'Inferno
e gli occhi immersi nel Paradiso. La realtà
circostante, il mondo e le cose del mondo sbiadiscono
d'immagini e di suoni ed il quotidiano diviene
surreale, senza necessità di farsi qualche canna
o di inocularsi acidi... Lei, aveva il terrore
degli insetti. Alla vista di un solo scarafaggio,
perdeva il controllo dei nervi. Non ha mai nemmeno
ucciso uno scarafaggio, in tutta la sua vita,
poiché non li avrebbe mai inseguiti per farlo
- e non in rispetto ai principi induisti della
sacralità della vita in ogni sua forma bensì
per puro orrore - ma il rito "iniziatico" alla
Setta degli Uomini Duri, prescelti dal dio Destino,
prevedeva la prova di coraggio per meritare
il Graal della Salvezza. Il miracolo. Come Indiana
Jones ella partì per la Cerca del Graal; coppa
mistica che avrebbe guarito il suo Re Ferito
dal cancro. Aris Zonta, grandissimo ed umile
scienziato della Chirurgia II del Policlino
San Matteo di Pavia sarebbe stato lo strumento
divino, il grande Druido nelle mani del Dio
della Vita, predestinato ad "iniziare" lei,
per salvare il Re Ferito. Il poverino, che autotrapiantava
fegati e restituiva la vita e la speranza a
molti, operava unicamente in ospedale, in un
reparto privo persino di sala per la terapia
intensiva; ricoverava i suoi pazienti operati
nella terapia intensiva del più celebre reparto
CardioChirurgia, previa novena al celebre Santo
Curandero che ne era il più famoso Direttore
nonché volto noto dei media nazionali ed internazionali.
Cosa ricorda Indiana Jones, di quel mese al
San Matteo di Pavia? Gli scarafaggi! Drappelli,
Plotoni...Eserciti di grossi scarafaggi ben
pasciuti che avevano occupato tutta la Chirurgia
II. Strisce interminabili di formicolanti zampette
che scorrevano come stelle filanti infangate,
all'impazzata, sotto i letti, sulle pareti,
sui lavabi, persino sui fornelli della sala-cucina.
Su e giù, giù e su......Ricorda le nottate insonni,
con gli occhi fissi e attenti alle macabre fluttuazioni
delle viscide serpentine di zampette e dorsi
lucidi sul pavimento, perché non risalissero
il sentiero dei drenaggi attaccati al letto
del Re Ferito.....ma non aveva più crisi di
nervi a tale vista, Indiana Jones; lei, era
lì presente in solo spirito, in mistica adorazione,
in virtù del prodigio a compiersi ed era perennemente
in stato di trance da non rendersi nemmeno conto
che tutti quegli scarafaggi non avrebbero dovuto
esser lì. Non se la prese nemmeno quando un
indigeno, ad una sua distratta domanda su quella
presenza - nel momento in cui Indiana valutava
come controindicata l'insufflazione di Baygon
e DDT nei pressi del letto di un ammalato grave
- questi, rispose che gli scarafaggi facevano
parte dell'habitat naturale pavese, data l'umidità
della zona; ad esempio - diceva costui - se
si smontassero tutte le macchine da caffè nei
bar di Pavia, ne uscirebbero da sotto colonie
intere : gli scarafaggi amano così tanto il
caffè ed il tepore che sanno dare le macchine
da espresso... "Ah!" fu tutto quanto riuscì
a rispondere Indiana Jones e le vennero in mente
i versi di quella canzonetta di Pino Daniele.."..
è proprio vero che ogni scarrafone è bello à
'a mamma soja. A Pavia, li tengono pure per
mascotte - meditava - a Napoli...sì 'e putessero
accidere...Beh, in Asia, addirittura li mangiano
al posto delle patatine fritte.. Paese che vai,
scarrafone che trovi!". Ma aspettava il miracolo
e non poteva perdersi dietro queste inutili
chiacchiere da bar. Doveva pregare e pregare...per
scovare la santa coppa il cui sangue avrebbe
salvato il Re Ferito! Il miracolo non ci fu,
la coppa non fu mai trovata. Il Re Ferito morì.
Discese per lunghi anni agli Inferi, Indiana,
ed ora che si sta risvegliando dalla catarsi,
solo ora - chissà perché - è in grado di realizzare
che non era una cosa normale che vivessero in
un ospedale del MITICO NORD tutti quegli scarrafoni.
E' troppo tardi, per denunciarlo? Era il "lontano"
1992, dello scorso millennio!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 13:56
Consentitemi un doveroso chiarimento a riguardo. Sin da quando ero adolescente ho annoverato tra le mie amicizie coetanei con "qualche problema di identità". Conosco i loro problemi per la difficile affermazione della loro anima femminile ristretta in un corpo inaccettabile e riconosco che i più sani, affettuosi e sensibili consigli ed aiuti... ma anche la spontanea partecipazione alla condivisione di qualche successo o gioia mi è provenuta SEMPRE da parte loro; non certo dalle mie "consimili" tipicamente competitive e gelose. I miei amici, "diversi" per gli altri, non sono dei "baracconi" come quelli impostici da Santoro e da tutti i "mistici sessuali" mentalmente disturbati che morbosamente - come si dice a Napoli - "ci azzuppano 'o biscotto"... sbrodolandosi nel piacere perverso e inconfessabile. Il mio pensiero "contro" coloro che oggi vogliono politicamente sfruttare i miei amici, così come sfruttarono l'agonia di Welby, spero sia compreso nelle mie incessanti istanze di riconoscimento della Dignità Umana.
Marina Salvadore
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Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 17:20
Le coppie di fatto eterosessuali se avessero voluto il godimento dei diritti civili si sarebbero sposate in chiesa o al municipio. Se vogliono essere coppie di fatto, consenzienti, vuol dire che gli sta bene così. Se un cittadino desidera godere di diritti civili sa benissimo quali scelte fare ed è libero di scegliere, secondo convenienza. La carnevalata del matrimonio è, in questo caso, indirizzata alle coppie omosessuali. Basterebbero un certificato di residenza ed uno stato di famiglia, per certificare coppie di fatto di qualsiasi tendenza. Quindi, è proprio vero che stanno cercando di strumentalizzare gli omosessuali. Speriamo che se ne rendano conto. Cari cittadini gay ma perchè non continuate a godervi le vostre sante libertà, invece di concorrere allo sfruttamento della tassazione di famiglia, degli obblighi che pendono in capo alle famiglie? Vi rendete conto che la famiglia non è più la prima cellula dello Stato ma solo un capro espiatorio di Stato? CLAUDIA
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Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 14:20
Ha ragione Marina Salvadore! Approvo e sottoscrivo! Particolarmente per Napoli, capitale dei "femminielli" più belli (ve ne siete dimenticati?) il concetto di "diversità" non è mai esistito, rientrava ogni civile convivenza con ogni anima nella norma. Non si praticavano razzismi, divisioni, contenitori sociali. I napoletani badavano all'essenza di un individuo e non all'immagine. Oggi, si vuole trasformare anche questa napoletanità civile ed evoluta in razzismo, edificare muri e contenitori per i "fàmolo strano". Qui non è mai rientrato nulla nel capitolo dello "strano". Pecoraro Scanio dovrebbe saperlo bene. Ed è a lui che chiediamo di restituire normalità alla napoletanità.
Giuseppe
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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 18:33
gli omosessuali si baciano "per far salire l'audience"?! :) grandeee!!! ai, il signore forse si sta già pentendo di aver fatto amare persone dello stesso sesso ad alcuni di noi - se avesse saputo quanto le sue creature ci si eccitano... povero il bambino che riceve il disprezzo per gli esseri umani con il latte della madre
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Inviato da vocedimegaride
il 31/03/07 @ 18:41
Pescato per caso questo tardivo commento ma risulta incomprensibile anche chi ne sia destinatario oltre, naturalmente, al mittente che se non ha la forza di manifestarsi, probabilmente non ha neppure l'energia per difendere la "causa". Se avesse letto anche i successivi commenti, forse avrebbe apprezzato l'intera civile conversazione.
la redazione
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Inviato da vocedimegaride
il 31/03/07 @ 18:53
Lo sconosciuto lettore si riferiva forse ad una frase del post del signor Domenico Eremita. Tuttavia, che la manifestazione di pratiche definite non a caso "intime", tanto gay quanto etero, sia offerta ai minori è effettivamente riprovevole. Per i bimbi i genitori non hanno sesso, come gli angeli!
marina
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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 18:58
Ovviamente, il senso del pudore è pura utopia.
Lello
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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 19:09
Io non capisco e non accetto una sola cosa: l'OSTENTAZIONE!. In qualsiasi campo e da qualsiasi persona provenga, a prescindere dalla tematica sessuale. Smettiamola con tutti questi dispettosi narcisismi! L'intimità corrisponde all'interiorità, alla personalità di un individuo e amore, come sempre, fa rima con cuore! Mi sento molto più libero di quanti nell'ostentazione tentano di liberarsi inutilmente di stupidi tabù
Giuseppe
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