Messaggio
N°99 del 30-12-2006 - 12:44
Tags: Editoriali
Car'Amerika
hai toppato!
di Marina Salvadore
La celere esecuzione capitale di Saddam così come il caso nazionale Welby è altro scottante tema che meriterebbe il silenzio da parte dei senzienti, inteso quale rifiuto all’assoggettamento forzato delle coscienze mondiali sotto le insegne del globalizzante imperialismo mass mediatico degli U.S.A., troppo spesso sfruttato ad arte, alla stregua del potenziale bellico, sin dai tempi del primo allunaggio intorno al quale gravitano ancora oggi seri dubbi circa l’originalità del documento video, per non parlare, poi, dei successivi rilievi tecnici circa lo squarcio provocato dall’aereo dell’11 settembre alle solide mura del Pentagono. The show must go on! è l’imperativo per chi ha fatto del mondo della celluloide, insieme ad una insulsa bibita con le bollicine, agli armamenti ed alla Sanità degli “strizzacervelli”, innaturale redditizio settore dal quale attingere particelle di ossigeno per un’economia allo sfascio, tipica di una Nazione in rapido declino di valori e di mezzi. BABBO Bush non riuscì nell’impresa della prima guerra del golfo ed il suo rampollo, nell’opera di rilancio dell’operazione dell’augusto padre, si è impastrocchiato più di lui e non sa come venirne fuori; ora che lampante è il risultato anti-economico di questa avventura che non sa chiudere e ch’è stressato quotidianamente dall’impegno di tenere in piedi, fermandolo in precario equilibrio con le braccia e le mani aperte, il crollo delle mura dell’opinione pubblica di casa sua; mura per lo più erette dalle famiglie di quelle migliaia e migliaia di soldatini americani sacrificati nel sangue di una guerra senza presupposto di dignità, ammesso che le guerre abbiano una dignità! In fondo, una guerra non dichiarata, piuttosto un’invasione mutuata da menzogne, com’è stato dimostrato. E la menzogna più grande, a parte quella dei depositi di gas nervino e di potenziale bellico occultato in Iraq, è quella volgare dell’esportazione della “democrazia”, suonata dallo stesso disco dai tempi di Pappagone, lasciva e mielosa come una cantilena quacchera eseguita dal coro di chi ha il complesso del “liberatore”, del “salvatore”. Quale migliore occasione per uscire dai casini se non quella di scatenare sul campo avverso una guerra civile tra sunniti e sciiti, per dividere i fronti di una guerra ormai persa e per defilarsi nel marasma ma comunque seduti sul tronetto santificato del liberatore e dell’esportatore di democrazia, una volta eliminato fisicamente il "simbolo", il dittatore Saddam? Mi chiedo dove sia finito l’ “onore delle armi”. Cara America, hai perso un’occasione fantastica, per riguadagnare in immagine e in consensi. Ti sarebbe bastato non consegnare il detenuto Saddam al governo iracheno per la frettolosa esecuzione capitale… guardacaso all’alba del giorno della massima celebrazione sunnita… poi, con la finta bonomia e le solite gran pacche sulle spalle, magari con profusione di caramelle e tavolette di cioccolato avanzate dallo sbarco “alleato” in Sicilia, avresti deportato l’autorevole prigioniero verso altri lidi, come hai fatto per altri dittatori (le dittature si somigliano tutte!), per sottoporlo al giudizio del mondo. Magari, ristretto qui da noi, sulla tua portaerei ITALIA, la più grande nel Mediterraneo, ve la sareste cavata ambedue con un futuro indultino mastelliano. In alternativa, avresti potuto occupare Saddam in opere sociali o di servitù presso gli sciiti. Ma a te interessano gli spettacoli pirotecnici, le magie autoreferenziali, i colpi di scena, gli scoop, come vediamo nei tuoi film e nei tuoi telegiornali. Tutto l’incredibile e il prodigioso, l’eclatante e il sublime trovano spazio nella stanza del tuo strizzacervelli e, con questi, la becera furbizia di stampo pionieristico che non sai scrollarti di dosso. Volevi salvare gli iracheni da Saddam? Adesso, stai per ucciderne più di quanti ne abbia uccisi lui in decenni di dittatura, assommati ai tuoi soldatini! E tutto questo, per scomparire come Mandrake dal casino e con sotto il braccio qualche tanica di benzina. Pensa, noi ancora stiamo qui a chiederci chi siano i sunniti e chi gli sciiti...a stento abbiamo capito chi siano i nostri due poli governativi... E' come se tu fossi andata, Amerika, a girare un kolossal di Guerre Stellari su Andromeda!... Beata ignoranza nostra che ci preserva dai Saddam e dai Bush! La finanziaria di Prodi è persino accettabile, al confronto, ed il puzzo di morte ci promana solo dalla carnevalesca setta vampira dei radicali. Noi, fortunati abitanti del Paese dei Campanelli!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5
Inviato
da Anonimo
il 30/12/06 @ 13:34
Concordo perfettamente
con Marina: anche Bush dovrebbe essere "giustiziato"
per quello che combina e ha combinato, con altre
decine e decine di "grandi" della terra. Ma
...Saddam non era più funzionale al Globalcapitalismo...
antimo
Inviato
da Anonimo
il 30/12/06 @ 16:44
No no no...non voglio
giustiziare alcuno. Vorrei solo liberarmi dal
virtuale degli effetti speciali e dalla fantapolitika
americana, per sapere se sono ancora proprietaria
del mio libero pensiero, che continua ad aggiungere
supposizioni a supposizioni intorno al fatto
storico di giornata! In fondo, Saddam è stato
giustiziato solo per reati minori di quelli
ben più gravi imputatigli e per i quali sarebbero
occorsi altri distinti processi... perchè tappargli
la bocca subito... forse per timore che durante
gli altri processi venissero fuori strane storie
di antiche alleanze e compiacenze? Lo so che
mentre scrivo Echelor traduce e trasmette e
che a breve due marines dalla base di Agnano
potrebbero intercettarmi e rapirmi...per farmi
fare il "candidato manciuriano"... Oddio...quanti
film americani ho visto!!!! Sono appestata di
effetti speciali!
marina
Inviato
da Anonimo
il 31/12/06 @ 19:11
Che differenza c'è tra
Bush e Saddam? Solo, 4 metri di corda! Vergogna,
America! Vergognatevi anche voi, Italiani, Tedeschi,
Francesi, perchè quando Saddam praticava i genocidi
per i quali è stato condannato a morte, i gas
e le armi per compierli, glieli vendevate voi!
Bruno Ferri
______________________________
inviato
da Anonimo
il 31/12/06 @ 21:44
Non concordo ! Saddam
e' stato giudicato secondo le leggi irachene,
le leggi del suo paese ed e' stato riconosciuto
COLPEVOLE. Le sue colpe, secondo la giustizia
irachena, prevede la pena capitale. Perche'
diavolo ci si scandalizza tanto ???? Perche'
volete per forza applicare il nostro metro
di pensiero, il nostro giudizio "moderno ed
avanzato " ad altre dimensioni, ad altri popoli
? Gli Americani si sono semplicemente occupati
di fare il cosidetto " lavoro sporco " cioe'
la guerra, e la stanno pagando cara con il
numero dei soldati USA morti che ha raggiunto
gia' quota 3000 Io penso che noi dobbiamo
occuparci principalmente di fatti di casa
nostra, fatti ben conosciuti e mai risolti,
fatti che principalmente noi sudisti dovremmo
saper risolvere : la sfacelo del nostro Sud
Italia Buon Anno .... e speriamo che ce la
caviamo ( altro che Bush )
AMBRO
______________________________
Inviato
da Anonimo
il 02/01/07 @ 09:40
A riguardo segnalo due
voci opposte che concordano.
Fabio de Fina
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1672¶metro=esteri
e Beppe Grillo
http://www.beppegrillo.it/2006/12/saddam.html#comments
Per Natale sotto l'albero un pitale
di Marina Salvadore
Potrebbe essere il titolo di un’irriverente filastrocca… un proverbio popolare… o uno slogan commerciale post-moderno. Non lo è!E’, infatti, solo quanto ci aspettiamo da Babbo Natale anche per quest’anno. C’è chi trova sotto l’albero, ogni Natale, la stessa sciarpa o la stessa cravatta regimental o il solito portachiavi col ciondolo similargento… il medesimo pigiama felpato. Noi napoletani, parimenti, sotto l’albero troviamo sempre tanti bei pitali che ci rovesciano addosso la stampa, il governo, il folklore, la nostra classe dirigente, Giorgio Bocca, Aldo Cazzullo e il “settentrione”; una folla di filantropi e benefattori che non la smettono di volerci bene. Quasi ci opprimono con il loro morboso attaccamento. A volte, la sorpresa aumenta, per il gran numero di pitali autoctoni svuotatici addosso dai nostri stessi compatrioti. In verità, per tutto l’anno è manifesta nei nostri riguardi questa generosa attenzione… solo che… a Natale, secondo antico adagio, ci tocca pure incassare l’overdose di “bontà” e pelosa carità. Comunque, ogni Natale è gran festa, per noi, travolti da una montagna di regali, anche se siamo stati un po’ monelli e capricciosi. Tutte le marachelle ci sono perdonate perché abbiamo le faccette innocenti da bambini cretini e qualche handicap psicofisico che concorrono a stimolare all’indulgenza verso di noi gli autorevoli Adulti d’Italia. Di positivo c’è che… non invecchieremo mai… ovvero ci hanno bloccato la crescita, ma che bello trullallà! Sotto l’albero di Napoli, che non è il solito abete che hanno tutti ma un folto salice piangente; quello che ha sostituito addirittura il tradizionale pino marittimo nella classica cartolina di Posillipo, si stanno già accumulando pitali su pitali, tutti belli infiocchettati e incartati d’oro e d’argento, secondo tradizione. La curiosità è tale che non riusciamo ad aspettare il dì di festa senza scartare un po’ di pitali, per sapere chi ce li manda. Su tre o quattro pitali violati- naturalmente quelli più grandi – il messaggio augurale reca firme diverse e insospettabili, a noi nuove, di autentiche personalità: il ministro Amato, che ha unito al pitale un altro gigantesco “pacco” (… per la sicurezza di Napoli…) con il kit completo per costruire a mano, con la tecnica cara ai bambini del “Meccano”, macchinine e blindati della Polizia, per l’eventuale fabbisogno cittadino. Il sottosegretario Minniti ha riempito il suo pitale oltrechè del relativo tipico contenuto organico anche di leccornie incartate una ad una in lamine d’oro puro da consumarsi a breve scadenza, prima che cada il governo nazionale, per le gare d’appalto per riempirci di telecamere, poiché oltre ad essere simpatici monelli noi siamo pure belli, come fotomodelli e dobbiamo farci il “book” e gli “showrill”, visto che il Teatro e il Cinema sono pazzi di noi. Zio Prodi e zio Schioppa al loro enorme pitale hanno aggiunto insaccati grassi tipici di Bologna e casse di gallette, residuate del Piano Marshall. Zio Berlusconi ci ha mandato un pitalone pieno di tessere del Servizio Sanitario Nazionale, che a lui non servono… perché non si fida di tutto quanto è italiano quindi, visto che siamo tanto malati, trapassa a noi l’”approfitto” della patria sanità. Zio Visco, poverino, tirchio e acido com’è ci ha mandato un pitale carico di pitali; tutti pieni fino all’orlo, però!... La Rai-TV che pure ci ama tanto, perché le passiamo un sacco di lavoro per i telegiornali e gli “special” che sennò sarebbero noiosissimi e senza nemmeno uno scoop ci ha mandato un pitale più una montagna di rinnovi del canone con l’aumento. I cinesi ci hanno regalato pitali e pitali di decori natalizi che San Gregorio Armeno può pure chiudere e finalmente riposarsi un po’, dopo secoli di lavoro. Alcuni (ora celebri) compatrioti emigrati a Roma e al Nord ed altri che hanno solo cambiato di quartiere in città ma che hanno “fatto fortuna” (non al bancolotto) hanno devoluto a noialtri i loro pitali di ieri e la prolifica serie delle loro “opere del genio”: libri, film, pieces teatrali, quadri a pittura sul tema unico del malcostume napoletano! I pitali della Provincia di Napoli, ridondanti di feste, eventi, sagre e patrocini… goduti da altri. Il governatore Bassolino e la sua sacra sindone Jervolino, in maniera molto originale e di gran classe, ci hanno donato una fornitura incredibile di mobili a scaffalatura dell’IKEA, da montare a mano, necessari a riporre in sfarzosa esposizione permanente in piazza del (falso) Plebiscito tutti i pitali svuotatici addosso da chiunque al mondo, così da erigere un mastodontico monumento di stampo futurista alle generazioni napoletane passate, presenti e future che sia di monito al mondo intero, perché – Calderoli insegna – Napoli non è solo banalissimo e polveroso patrimonio dell’UNESCO ma è di più; è il NOBEL della FOGNA! Apposta, tutti ‘sti pitali! Ah! Come sono lontani i tempi di quando Babbo Natale ci portava in dono il trenino che avevamo sempre desiderato; quello con la sbuffante locomotiva Bayard di Pietrarsa ed i vagoncini verdi col tettuccio smerlato… Che nostalgia abbiamo di quei semplici giocattoli che ci riempivano di meraviglia e che tutti i bambini del mondo ci invidiavano: il telescopio, per guardare le stelle dal nostro primo osservatorio astronomico, l’illuminazione a gas di tutta la città mentre tutta l’Italia era ancora al buio… il primo battello a vapore… ed un mucchio di tanti giocattoli nuovi che nessun altro al mondo possedeva… Pazienza! La globalizzazione incombe, la miseria con il ladrocinio pure… ringraziamo il cielo per tutti questi pitali di ieri e di oggi, basterà lavorare di gomito e pala, per riemergere con la testa dalla fossa biologica e insegnare al mondo, visto che siamo eclettici e geniali, ad usare lo sterco che ci danno gratis come fertilizzante naturale. Batteremo, probabilmente un altro primato Campania Felix e così sarà ogni giorno Natale di libagioni d.o.p. e non ci manderanno più in dono i soliti pitali, gli invidiosi Adulti nel frattempo avvelenati dalla chimica. Ma rientrando dalle fantasticherie dei sogni, oggi non riusciamo ad essere ingrati e pensiamo ai “bambini” più poveri di noi ai quali Babbo Natale non porta neppure un vasino da notte sotto l’albero dei pitali, forse perché non sono simpatici e belli, innocenti e… fessi come noi, anche se stanno inguaiati come e peggio di noialtri ma che il telegiornale ignora e non gli fa gli special e gli scoop. Pensiamo a coloro che non hanno avuto la “ciòrta” di nascere a Napoli; a quelli di Genova dove d’intorno Via Pre’ ed in tutta la kasba storica c’è più che “Scampìa” e “Barra” e tremano ogni notte di paura… a quelli di Milano e Torino con i loro “bronx”, città piene di stupratori, di folli omicidi per questioni di cattivo vicinato, per una sniffata in più, per questioni di gelosia professionale e mobbing, “perché io ho il BMW e tu il Grand Cherokee che io non posso avere?”… per i massacri ad opera degli adolescenti nelle famiglie-bene, … per il bullismo video-porno e sado-maso dei giovani promettenti liceali, … per le bande sataniche assassine di coetanei e di suore… per le mamme depresse che uccidono gli infanti in culla, … per turbamenti schizofrenici dovuti all’amletico dubbio: “una borsa di Gucci o di Prada?”… Non è giusto che solo noi napoletani dobbiamo godere di tante preziose cure e di tanti pitali che non sappiamo più dove mettere, quando altrove i bambini di Genova, Torino, Milano e loro hinterland sono completamente ignorati dal mondo e nessuno gli vuole un po’ bene. Mai un’attenzione, un “pacco” o un “pitale” a loro che meriterebbero ben più di noi!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 7
Inviato da virginioprete
il 21/12/06 @ 19:19
Scritto bene, come sempre.
Nulla da eccepire, tranne che : tutti 'sti pitali
sono quasi sempre dello stesso colore e col manico
dalla stessa parte. E i pitali di zio Silvio,
zio Giulio, zio Umberto, zio Previti, erano e
sono per il Sud invece pieni d'oro? V. Prete
Inviato da Anonimo
il 21/12/06 @ 23:49
Egregio sig. Prete... abbiamo
trattato solo dei pitali dell'anno in corso; i
precedenti che lei richiama alla memoria ci sono
già stati svuotati addosso in illo tempora!
Inviato da Anonimo
il 22/12/06 @ 16:56
Condivido sul fatto che
ci sono già stati svuotati addosso a suo tempo,
ma il punto è un altro (che poi è una costante)
: in illo tempore è vero che questo blog non c'era,
ma altri siti (anche quello da cui nasce questo
blog) non avevano di certo tale furore di denunzia,
e ci voleva il cannocchiale per individuare evidenze
di pitali con croce celtica, bianco/azzurri bardati
o tricolorati con quella bandiera a noi così cara.
Insomma darei una controllatina ai pesi e alle
misure! V. Prete
Inviato da Anonimo
il 22/12/06 @ 20:29
Egregio Signor Prete, probabilmente
il suo cannocchiale non era opportunamente messo
a fuoco, poichè troverà in archivio articoli sul
sito alcuni datati interventi (almeno una decina)
CONTRO la precedente nomenklatura; nello specifico,
purtroppo, essendo "Megaride" votata al Sud ed
in particolare a Napoli Capitale, non posso farci
niente se a livello locale il nostro Bassolino
ed i suoi accoliti regnano da più tempo di Ramsete
II sui "napolitani" e sono quindi oggetto di critiche
specifiche! Comunque un pitale del Natale 2006
- rilegga, cortesemente - era berlusconiano! Tra
l'altro, ognuno ha il suo modo di vedere ed interpretare
la realtà e Megaride non può ignorare che tanto
le destre quanto le sinistre (ma soprattutto nel
"back-office", il centro) hanno ridotto il Sud
una autentica monnezza!!! Ora, se vogliamo fare
qualcosa di positivo per risalire la china, cerchiamo
di scatenarci dalle tessere di partito e dalle
ideologie ormai defunte. Proviamo a pensare ed
agire col buonsenso, secondo coscienza e di testa
nostra e senza tossicodipendenze partitiche .
Mi permetto di augurarle, visto il clima natalizio,
BUONA FINANZIARIA 2007!!!
marina salvadore
Inviato da Anonimo
il 22/12/06 @ 21:04
E' un dato di fatto che
a napoli sono state costituite aziende regionali
per "amici" e compari" e che alcune, visto lo
scandalo, sono state letteralmente cancellate
dopo l'intervento denuncia dell'on. Peluso Antonio.
E' un dato che la delinquenza ha dilagato. E'
un dato che la "sinistra" da me votata regni da
circa vent'anni. Legga il mio curriculum su wilkepedia
l'enciclopedia della rete e saprà, illustre concittadino
che chi le scrive è un uomo "di sinistra" ma la"sinistra"
ha fallito ed è un "rinale" ossia un "pitale"
di accozzzaglia di farabutti che ci malgovernano:
Marina ha ragione! Cosa si è fatto per Napoli?
Le soluzioni ci sono e se vuole organizzi pure
un dibattito magari condominiale, a casa sua o
dove vuole, e Le dirò quali soluzioni adottare
da ex dirigente sindacale, da ex dirigente comunista
e da, sempre, persona onesta ed attaccata ai Valori
veri delle Vita. Fino a quando difenderemo i farabutti
(i soldi della monnezza? dove sono andati a finire?)
Napoli vivrà sempre crocifissa al destino che
le vogliono cucire addosso. I torti vanno divisi
equamente con la destra che non fa un c...oltre
che ciarlare come ha fatto Malvano alle ulime
elezioni per poi sparire nel buco nero dell'indifferenza...questo
non è essere pagnottista ma essere una persona
con le P..a...l...l...e piene di sacro furore...Marina
e Mauro sonogli unici appiglidi onestà e pagano
sulla loro pelle...primo Mauro è UN GRANDE REGISTA
ED E' BOICOTTATO DAI CUMPA' (parola a Napoli di
doppio significato poichè significa compagno e
compare) a tutto vantaggio dei lecca...cu... e
soci...Marina paga sulla propria pelle il proprio
orgoglio meridionale: Lei chi è? cosa fa? Ci dica
cosa fare insieme a Lei per Napoli e le saremo
vicino . VIVADDIO: Viva il Sud. hasta la victoria
siempre. antimo ceparano
Inviato da Anonimo
il 23/12/06 @ 13:44
Per M. Salvadore e il sig.
Ceparano : la mia non era una difesa della Sinistra(su
cui condivido gran parte delle critiche) ma solo
il voler evidenziare che in illo tempora non vi
erano tanti articoli e critiche quanto oggi. Non
parlavo di questo sito (non solo) ma di alcuni
altri calati allora nel sonno e silenzio profondo.
Eppure ce n'erano (come oggi) cose sbagliate e
spesso ridicole (su cui ha riso tutto il mondo!).
M. Salvadore parla di una decina di articoli dell'epoca,
ma oggi sono decine a settimana! E poi non comprendo
perchè sottolineare l'impegno e l'onestà di Salvadore
e Caiano! Ma chi lo ha mai messo in dubbio? La
loro onestà e indubbia, tanto e quanto, Vi assicuro,
quella di altri. Dietro, siate tranquilli, non
c'è nessuna tessera di partito ma la voglia d'essere
davvero oltre. Con una pignoleria paranoica! Quale?
Sempre! Semplicemente sempre! Accetto gli auguri
per la Finanziaria, sperando da libero professioniata,
di non dover pagare tante tasse come mi è successo
(pur non producendo in piu!) negli ultimi anni,
nonostante un governo liberista e le promesse
di zio Silvio e zio Giulio! Buon e sereno Natale
a tutti, e viva il Sud! V. Prete p.s. x il sig.
Ceparano : sia sereno che il sottoscritto ha fatto,
fa e farà sempre per il Sud tutto il possibile
che le sue modeste possibilità gli permettono.
Una cosa, credo e spero, non farò mai : sbagliare
il nemico!
Inviato da Anonimo
il 23/12/06 @ 14:30
Il confronto è stato comunque
valido ed interessante e personalmente la ringrazio
per averlo acceso! Abbiamo bisogno di CONFRONTO
COSTANTE, noi meridionali, per ripulirci di tutti
quei....pitali;-) Con il piacere di averla ancora
tra di noi, magari con un intervento di "spessore"
tematico, con Antimo Ceparano e Mauro Caiano formulo
i migliori auguri per un Natale ricco del suo
più autentico senso!
marina
Messaggio
N°79 del 13-12-2006 - 20:17
Tags: Editoriali
Il
presepe siamo noi
di Marina Salvadore
Vi
sono luoghi al mondo carichi di energia dove il
passato non è mai svanito insieme alle
vestigia ed alle opere di popoli remoti ma dove
il corpo sottile di quei trapassati vive e respira,
è presente pur se in forma non visibile
e non tattile. Mi viene in mente il deserto d’Egitto
Saqqara, là dove si elevano al cielo le
tre piramidi e la Sfinge, laddove hai la sensazione
d’essere già stato quando non v’era la
ramata distesa sabbiosa ma una rigogliosa pianura
verde, segnata da rivoli d’acque azzurre, punteggiata
da orzo, fior di loto, ibiscus e canneti. Sono
luoghi rari e magici, misteriosi e inquietanti
proprio per queste loro caratteristiche di essere,
nel contempo, passato e presente, procurandoti
strane suggestioni e vere e proprie crisi di identità.
I
decumani di Napoli suscitano pari sensazioni a
quelle che provi inoltrandoti nell’antica Gerusalemme,
laddove pare di essere a Napoli… laddove, a Napoli,
pare di essere a Gerusalemme. Occorre munirsi
di silenzioso rispetto quando si procede per certi
luoghi, per tendere l’orecchio interiore ed ascoltare
ciò che i sassi, la terra, il vento, i
profumi, i volti che incontri ti raccontano. Ed
è un viaggio nel tempo. Da un unico microcosmo
puoi calarti in diversi mondi e percepire i suoni
e i colori di altre tante vite. Riconosci
scene, luoghi e situazioni che appartengono al
tuo vissuto, alle tue radici, pur se solo per
la prima volta in questa vita accedi a quei luoghi
che ritenevi essere nuovi, a te sconosciuti. Sono
luoghi più simili ad altari che emanano
grandi forze magnetiche e, come calamite, attraggono
il ferro ch’è sotto la ruggine dei ricordi
ancestrali. Occorre solo che tu chini il capo,umilmente
assentendo, per farti trascinare nella tua più
segreta identità, oltre la porta del mistero
della Vita. E…incontrerai monaci e cavalieri,
fantesche e popolane, bianchi e mori, principi
e anacoreti, bottegai e mercanti, vecchi e fanciulli,
animali domestici ed esotici che hanno abitato
le tue case del tempo… con te…e che ti richiamano
alla rispettosa gratitudine per i doni elargiti
dal destino, di volta in volta, alla tue
vite erranti. Ti richiamano al dovere della cura
della sacralità per le tue case abitate,
per i tuoi giorni andati, per i tanti maestri
incontrati. Ti riconoscerai a volte vittima a
volte carnefice, tra i santi e le anime
del
purgatorio, sempre in bilico nella drammatica
dualità della natura umana, fatta dell’oro
e dell’argilla, del diamante e del piombo con
cui il “Vasaio” ha forgiato le generazioni.
Ci
sono luoghi abbarbicati sugli scogli dei presepi
di San Gregorio Armeno, che hai abitato mille
volte in cento vite, comunque vestito di ricche
sete di San Leucio… che tu fossi povero o ricco.
Su quel letto di muschio, sotto stelle pittate,
hai seguito la via delle spezie per orientarti,
forse mai la cometa ch’è andata e tornata
tantissime volte a far luce ai tuoi dubbi, quando
camminavi guardandoti i piedi per non inciam-pare,
senza mai levare lo sguardo all’orizzonte nè
al cielo.
Hai portato alla
santa grotta, diversamente, per ogni statuina
che raffigurava il tuo personaggio zeppo di anime,
lacrime e sorrisi, fuoco e acqua, pane e fame,
sangue e incenso, veleno e mirra, agnelli e serpenti;
doni che non ti sono mai stati rifiutati!
Sei qui,nel presente, tra le altre figurine del
presepe di ieri e di oggi, sotto la stessa stella
pittata che non esploderà mai, che mai
si smorzerà sfinita in un buco nero tra
le galassie e sei anche dietro la vetrina della
bottega in SanGregorioArmeno ad ammirare estasiato
il presepe dove sei protagonista senza riconoscerti
in alcuno dei pastori e degli angeli. Si rinnova
anche stavolta il mistero della quotidiana santa
notte infinita… mentre ti attardi a scegliere,
col naso schiacciato sul vetro, una pecora ed
un cammello, la venditrice di uova ed un moro,
un bue ed un asinello… Un piccolo angelo nunziante
ti ha già scelto tra la folla e ripeterà
per te, stanotte, il mistero sacro e profano di
un magico presepe napoletano.
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 1
Inviato
da Anonimo
il 14/12/06 @ 07:25
bellissimo. antimo
Messaggio
N°56 del 02-12-2006 - 13:25
Tags: Editoriali
Nisida nostra
di Marina Salvadore
Quando
guardo verso l’affatata Nisida non posso fare
a meno di pensare all’invidia degli dei ed al
maledetto karma di Napoli….e guardo a Nisida,
spesso,…anche da qui… dall’esilio nella bigia
Milano… Nisida! Disperatamente e per l’eternità
sciolta dall’ abbraccio del suo amante Posillipo,
al quale continua
inutilmente a tendere le braccia aperte in segno
di disperato bisogno e offerta d’amore, in quello
incomprensibile umano mistero ch’è l’ ACCOGLIENZA!
Nisida la bella, invidiata e offesa, fagocitata
dalle brutalità e brutture dell’Uomo. Un luogo
così magico, unico, ch’è stato sempre e solo sede
di luoghi di pena: nosocomi, carceri e comandi
militari, ingabbiata nell’orrore della fallimentare
industria e degli ingegneri ed “archi-tutto” della
solita politica arraffona. Nisida in quarantena,
proibita ai suoi figli napoletani! Meditare su
Nisida, per cogliere il senso dell’intero dramma
epico napoletano…scritto a più mani ed in più
tempi dall’ arroganza, dalla voracità, dall’ignoranza
e dall’egotismo di tanti, troppi, reucci e vice-reucci
incollati col cemento
a presa rapida sul Trono di Napoli. Costoro hanno
ignobilmente distrutto il mito e la millenaria
Civiltà di Partenope e continuano a svendersi
pure le briciole cascate in terra dal tavolo della
Grande Abboffata! Democrazia e Bellezza, doni
offertici a piene mani - attraverso i nostri progenitori
greci - da Dio, sono stati ficcati in un forziere
fatto sparire in mare;…ecco, cosa difende e cosa
stringe ancora quell’ampio abbraccio di Nisida!Eppure,
tanta gente ha “navigato sott’acqua”, in cerca
della ricchezza di coralli e perle, ma nessuno
MAI si è incuriosito di quel forziere incastrato
tra gli scogli, forse, per paura di aprirlo e
di dover poi fare ammenda, in presenza del suo
contenuto!… Uno strano tabù del Vero Tesoro ha
colpito, come una patologia perniciosa, il popolo
napoletano. Una vera disgrazia! Eppure Napoli
è l'unica città al mondo che non fonda il mito
della sua nascita sull'esempio virile di "eroi"
rapaci e guerrieri.
Napoli
sorge, femminile e dolce, tra i seni salati di
una sirena innamorata.
Napoli era culla della Civiltà, Patria di geni.
Lo è stata per millenni! L’era moderna l’ha trasformata
da Divinità a capro espiatorio, agnello sacrificale.
Una fata trasformata in strega malefica! Era GRANDE
ed ha dovuto livellarsi ai diminutivi (… Pomic-ino,
Bassol-ino, Jervol-ino…) sempre beffardamente
inquadrata nello scontato folklore di mandol-ino,
peperonc-ino limonc-ino … eccetera… .nella politica
del “Tarallucci e V-INO”… Un mare di “ino”! Voglio
una Partenope “nomen omen”, se il nome è quello
del suo nume tutelare; una sirena! Voglio una
Napoli “fisionomica”, dal volto solare, gioviale,
baciato dal dio Elio; una Napoli dallo sguardo
diretto e limpido, col generoso sorriso sulle
labbra carnose, la fronte serena! Tornino a casa,
dopo un regno lungo quasi quanto quello di Ramsete
II, i padroncini dai musi di prugna secca, con
la bocca a fessura di salvadanaio, lo sguardo
sfuggente, la fronte bassa. Quelli, nati al mondo
per eccesso di imprimatur di forcipe, quelli dei
vetusti e asfittici salotti dove si pratica con
protervia
l'assoluto totalitarismo della Cultura di comodo,
intesa ad uso e consumo di "regime", laddove i
soliti giacobini alzano il muro tra la loro esclusiva
saccenteria ed i napoletani che devono, necessariamente,
pascersi di ignoranza, perchè permangano nell'anonimato
di popolazione e NON nella consapevolezza di POPOLO!
Voglio che Napoli abbia un VOLTO, non una FACCIA!
E
che quel volto sia impresso sulle facce di tutti
i napoletani.
Nella Bibbia si racconta che Dio impresse sulla
fronte un marchio a Caino, dopo che questi ebbe
assassinato Abele il buono…Perciò, guardatevi
da “quelli indicati da Dio”, guardateli in faccia,
leggete tra le pieghe e i solchi della prugna
secca, scrutateli negli occhi spenti da squalo,
cercategli le labbra dietro quella fessura utile
solo allo sport del cibarsi voraci.
Profumiamo l’ambiente di freschi fiori di lavanda
e….dagli dagli armadi napoletani togliamo gli
scheletri e le tarme, insieme alle inefficaci
palline di naftalina. Suvvia, su…operiamo un bel
“cambio di stagione”!!!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
Messaggio
N°20 del 17-11-2006
19:22 Tags: Editoriali
Carissimi Totò e Rosetta
di Marina Salvadore
Carissimi
amministratori della mia bella patria a mezzogiorno,
da qualche tempo vi vedo molto in difficoltà...
siete diventati persino aggressivi, come se aveste
paura di essere aggrediti, dimentichi delle vostre
belle doti diplomatiche nelle relazioni pubbliche
e private. Non nascondo che nei vostri confronti
quei sentimenti dichiarati... urlati... di costante
violenta reazione ai vostri dictat, hanno lasciato
il posto a emozioni diverse che non avrei mai
voluto, per dignità ed onore, farmi pulsare nel
petto: una ributtante pena! Vi preferivo, infatti,
assisi sul trono con lo scudiscio, il pallio ed
il salvadanaio a forma di globo con quella bella
croce della simbolica filantropia
cristiana piantata sul polo nord, nobilmente racchiuso
nelle vostre reciproche manine sinistre, come
si regge, golosi, una mela annurca, prima di addentarla.
La vostra corte era affollata di mirabili genti,
tutta l'intellighentia del paese e maestranze
e ambasciatori e... il popolo prostrato a 90 gradi
fuori del tempio.
La vostra fierezza era per me ciò che per
don Chisciotte furono i
mulini a vento... qualcosa di maestoso contro
cui combattere... Ma... oggi vi vedo soli, abbandonati
da tutti, anche dai più eccelsi alleati,
dalle intelligenze più strepitose che questo
"paese" abbia mai annoverato... i vostri
stessi paladini, anfitrioni e servitù beneficata
vi hanno voltato le spalle, come accadde a Cesare,
a Napoleone, a Mussolini... a Bettino Craxi, subito
prima della Tunisia... Sta venendo meno la mia
voglia di reazione... perchè non me la
sento di percuotere chi giace inginocchiato nella
polvere, chi non può più difendersi
offendendo. Si sta chiudendo un'altra era napoletana,
che non avrà l'onore delle "cronache
di Narnia" se non per la fugace apparizione,
di tanto in tanto, dei vostri fantasmi nelle meschine
cronache nostrane, quando i vostri successori
si metteranno a far di conto col pallottoliere
per addurvi responsabilità e scomuniche...
quando non avrete più voce per difendervi.
Un sentore triste di decadenza frammisto al tanfo
dell'inerzia già promana dai sepolcri imbiancati
del Palazzo... dovete correre ai ripari, finchè
siete in tempo... e tempo ve n'è davvero
poco... adottare d'impronta, zelanti, una nuova
strategia, come se foste dei veri condottieri
in più nobile tenzone, riguadagnare la dignità
e l'energia dei vostri esordi in politica... rispolverare
quegli ormai sviliti, giovanili singulti di ideale,
per trasformarli in più freschi gorgheggi.
Vi converrà anche fare atto di contrizione,
chiedere umilmente scusa ai "villici",
unici veri titolari del reame ch'eravate stati
chiamati SOLO ad amministrare in nome e per conto
loro, per averli dimenticati nella accecante ascesa
in volo al tronetto, ammettendo le vostre assenze,
le vostre personalissime vanità. Fortuna
per voi che il reame è quello di Napoli,
dove la gente ama la sceneggiata e la lirica dei
PENTIMENTI e del PERDONO, dell' "àddenòcchiate
e vasame 'sti 'mmane!", dove tutto finisce
"a tarallucci e vino" e dove la toponomastica,
anche quella dei quartieri a rischio, non contempla
alcun piazzale Loreto. Ma fate presto, finchè
siete in tempo. Fatelo soprattutto per questa
vostra onorevole nemica e per quelli che, come
la sottoscritta, non sopportano la vista di così
squallide "cadute degli dei".
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3
Inviato da kayfakayfa
il 18/11/06 @ 07:37
Io non credo che per costoro
vi sarà la Caduta degli Dei. Ma non perché ancora
non è finita la loro epoca, anzi... Semplicemente
perché costoro non sono degli dei ma semplici
comparse di cui"qualcuno", stanco del
loro operato ha deciso di "farli fuori"
utilizzando l'arma mediatica. Scommetto che già
hanno pronto il prossimo burittino per sostituirli
quando molleranno i remi!
Inviato da terranuova0
il 18/11/06 @ 10:03
anch'io la penso così. saluti.
antimo
Inviato da vocedimegaride
il 18/11/06 @ 10:31
ovviamente, la "letterina"
è permeata di ironia....nonchè legittima cattiveria...
ed è uno sfotto' all'allure di cui sono circonfusi
queste "divinità"...
Dopo di loro non vi saranno che fotocopie... perchè
il Sud è un piccolo mondo antico, con mentalità
e costumi feudali.
Messaggio N°15 del 15-11-2006
17:59 Tags: Editoriali
Quando il senso di appartenenza
crea disagio
di Marina Salvadore
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 2
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Inviato
da fraxpd
il 15/11/06 @ 22:05
I soliti napoletani....
quando allo stadio vediamo qualcosa di schifoso
cantiamo sempre: oooh sembra napoli... sembra
napoli... sembra napoli
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Inviato
da kayfakayfa
il 16/11/06 @ 00:12
Chi vive di speranze,
disperato muore, recita il proverbio! Purtroppo
i napoletani sono come tu li hai egregiamente
tratteggiati. Fa male vedere che una gran parte
del popolo è come avese il cervello mummificato.
Ma esiste un'altra parte di popolo che sto cervello
lo fa funzionare, e non è da sottovalutare.
Io sono convinto che qualcosa si sta muovendo,
ma è ancora presto perché germogli!