ARCHIVIO

Prima pagina
Arte e spettacolo
Attualità
Comunicati stampa
Copertina
Cron(i)che Napolitane

Denunce ed appelli
Messaggio N°22
"Pizzo" al Vomero

commenti 0
Messaggio N°59
Napoli: un inutile stop alle autovetture

commenti 0
Messaggio N°69
L'iniquo balzello degli ordini professionali

commenti 0
Messaggio N°72
Vomero: non vogliamo morire di smog!

commenti 0
Messaggio N°80
Chi di panchina ferisce...

commenti 0
Messaggio N°98
Napoli: pali, alberi e buche killer

commenti 0
Anno 2007
Anno 2008

Economia e sviluppo
Editoriali
Eventi socio-culturali
Fotoreportages & VideoNews
Giustizia
Identità
Lettere al Direttore
Personaggi
Piove (Governo Ladro)
Pizza e mandolino
Politica
Rassegna stampa
Segnalazioni utili
Società
Storia-Miti-Eroi
Turismo

Messaggio N°98 del 29-12-2006 - 22:11
Tags: Denunce - Appelli

Napoli: pali, alberi e buche killer
di Gennaro Capodanno pres. comitato Valori Collinari

Da napoletano mi appassiona molto poco questo gioco a scaricabarile che si sta verificando a seguito del tragico episodio di via Caracciolo. Napoli è afflitta oramai da cinismo endemico per la qual cosa i dibattiti si accendono sugli organi d’informazione solo quando accadono eventi luttuosi, per poi spengersi non appena l’argomento perde interesse, mentre il sangue d’innocenti vittime ancora è caldo sulle strade killer del capoluogo partenopeo. Ricordo che nel quartiere collinare del Vomero non un palo della luce ma alcuni platani secolari si sono abbattuti in un recente passato provocando, fortunatamente, solo danni alle autovetture in sosta. Ma il problema non è stato risolto. Molte piante, poste lungo i marciapiedi, ancora manifestano alla base profonde cavità che renderebbero necessaria un verifica statica con provvedimenti consequenziali. Il tutto a cura del servizio giardini dell’amministrazione comunale. Se e quando sarà fatto al momento non è dato sapere. Ma anche per quanto riguarda l’illuminazione stradale la situazione nel popoloso quartiere collinare non è certamente rosea. A parte che in alcune arterie sono installati ancora punti luce che risalgono all’inizio del novecento, come nella centralissima via Luca Giordano, dove in occasione dei recenti lavori di rifacimento dei marciapiedi, ci si è “dimenticati”, anche in analogia con quanto fatto nell’isola pedonale di via Scarlatti, di rimuovere il vecchio impianto d’illuminazione stradale per sostituirlo con uno nuovo, lasciando pali che ricordano la torre di Pisa anche scarsamente efficaci, si riscontrano anche situazioni come quella di piazza degli Artisti, dove un palo che, per dimensioni e forma ricorda quello crollato in via Caracciolo, è fortemente ossidato alla base, mancando anche il supporto in cemento. Nella stessa piazza si trova anche un altro palo arrugginito, che andava rimosso da tempo, non più funzionale, se non per attaccarvi striscioni abusivi. Che dire infine delle numerose buche sulle carreggiate e sui marciapiedi, che mietono decine di vittime ogni giorno. L’ultima si è aperta al centro di via Bernini ed è la dannazione di scooteristi ed automobilisti. Sta lì da giorni ma nessuno provvede a ripararla né quantomeno a segnalarla. Un altro simbolo della superficialità e del pressappochismo che regna a palazzo S. Giacomo, che vive di improvvisi sussulti, repentini quando brevi, solo quando, come nel caso recente, la vittima di turno resta immota per sempre sul selciato.

Inviato da: vocedimegaride - commenti 0

riferimento

_______________________________________

Messaggio N°80 del 13-12-2006 - 23:55
Tags: Denunce - Appelli

 Chi di panchina ferisce.....
di Gennaro Capodanno pres. Comitato Valori Collinari

Nei mesi scorsi fece scalpore al Vomero la protesta dei pensionati, abituali frequentatori di piazza Vanvitelli, per lo spostamento di alcune panchine installate dall’amministrazione comunale proprio nella piazza. Tale spostamento era stato determinato dall’esigenza di ricavare uno spazio adeguato sulla pubblica via, che più di recente è stato occupato da un gazebo posto dinanzi ad uno dei bar che ha aperto i battenti nei pressi dello storico orologio realizzato, circa 80 anni or sono, dall’Ente Autonomo Volturno, nell’ambito della costruzione dell’impianto della cosiddetta “ora unica”. Orologio le cui lancette sono da tempo immote, forse in segno di protesta per l’abbandono nel quale versa l’antico sito, assediato com’è, vantando di essere montato su di una colonnina in fusione di ghisa, in stile vagamente liberty, eseguita dalla fonderia di Capodimonte di Enrico Treichler, da orridi strutture in plastica e finto legno. Oggi apprendiamo dalle cronache cittadine che lo schienale di una di queste panchine, divelto da ignoti vandali, è stato utilizzato, a mo’ di ariete, per danneggiare le vetrine del suddetto esercizio pubblico. Ferma restando la condanna del grave episodio, che testimonia, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la mancanza di adeguati controlli da parte delle forze dell’ordine in una delle più belle ma anche delle più “calde” piazze di Napoli, parafrasando un noto detto, verrebbe da dire: Chi di panchina ferisce, di panchina perisce, ovvero, la vendetta della panchina spostata.

Inviato da: Gennaro Capodanno Commenti: 0

____________________________________

Messaggio N°72 del 10-12-2006 - 19:01
Tags: Denunce - Appelli Messaggio

Vomero: non vogliamo morire di smog!
di Gennaro Capodanno pres. Comitato Valori Collinari


Vedremo chi la vincerà questa guerra, se i 22 titolari di autorimesse private, le cui proteste, secondo l’assessore comunale al ramo,sono alla base del mancato decollo della Ztl al Vomero, o gli oltre 100mila residenti costretti quotidianamente a vivere in una camera a gas. Cercheremo anche di stanare i veri oppositori di questo indispensabile provvedimento.
Intanto si è verificato l’ennesimo sforamento delle polveri sottili rilevato dalla centralina Aprac in via Luca Giordano, nel cuore del quartiere collinare. Occorrerà anche accertare se nella mancata attuazione di provvedimenti tesi ad evitare danni alla salute dei cittadini si possano intravedere ipotesi di reato. Per questo aspetto sono già all’opera legali di fiducia. Nei prossimi giorni, sulle scrivanie degli assessori alla mobilità e all’ambiente del Comune di Napoli, arriverà una richiesta d’incontro da parte dei promotori del neo-costituito Comitato pro Ztl al Vomero, per chiedere l’immediata adozione di una zona a traffico limitato che riguardi buona parte del Vomero, estesa a tutti i giorni, e dalla mattina alla sera. Con tre funicolari, tre fermate della linea 1 della metropolitana e svariate linee su gomma, che alla bisogna potrebbero anche essere potenziate, il Vomero è ben collegato con tutti gli altri quartieri di Napoli e con molti Comuni della Provincia. E’ vero, mancano i parcheggi d’interscambio, specialmente alle uscite della Tangenziale, ma non possiamo certamente pagare noi i ritardi di lustri con i quali l’amministrazione procede alla realizzazione di queste importanti strutture di supporto. Intanto stanno arrivando numerosissime le istanze di cittadini che chiedono a viva voce la chiusura al traffico dell’area collinare, con una viabilità che diventa sempre più caotica mano a mano che si avvicinano le festività natalizie. Per coloro che volessero manifestare la loro adesione o dare il loro contributo di proposta e di protesta, è disponibile l’indirizzo e-mail:
proztlvomero@libero.it o il blog http://blog.libero.it/proztlvomero/

Inviato da: Gennaro Capodanno Commenti: 0

________________________________________

 

Messaggio N°69 del 08-12-2006 - 16:56
Tags: Denunce - Appelli Messaggio

L'iniquo balzello degli ordini professionali
di Gennaro Capodanno


Di recente un’architetta iscritta al relativo ordine professionale di Napoli, ha richiamato, in una lettera pubblicata su di un quotidiano partenopeo, l’attenzione sul “pizzo” che deve annualmente versare per mantenere l’iscrizione all’albo professionale. Sappia la signora che anch’io, iscritto all’albo degli ingegneri della provincia di Napoli dal lontano 1973, sono costretto, come tanti altri colleghi, a pagare l’iniquo balzello di 100 euro all’anno. In caso contrario, in base all’art. 50 della legge 24 giugno 1923, n. 1395, verrei sottoposto ad un giudizio disciplinare con sospensione dall’esercizio professionale ed impossibilità anche di “sperare” di ricevere un qualche incarico. Sì, perché in 33 anni d’iscrizione, eludendo tutte le leggi della statistica, non ho mai avuto neppure la fortuna di essere sorteggiato nelle famose terne di ingegneri richieste all’ordine da Enti o privati, né ho avuto la sorte di entrare nelle grazie di qualche pubblico amministratore, come quel collega, gratificato per una consulenza con un compenso a cinque zero di euro, iscritto, peraltro, nell’albo speciale, riservato ai docenti universitari che hanno optato per il tempo pieno, alla ribalta delle cronache nazionali dopo il servizio di Report con l’intervista al governatore della Campania. Anche l’attuale presidente dell’ordine, un 65enne, già docente di scuole superiori, con un avviato studio professionale in Castellammare di Stabia, è stato certamente beneficiato dalla buona stella ricevendo, tra gli altri, l’incarico dalla Regione Campania quale progettista e direttore dei lavori di bonifica dei costoni sovrastanti le statali sorrentina ed amalfitana (www.sito.regione.campania.it/burc/pdf01/burc02or_01.pdf ). Quando poi a come vengono spesi i 100 euro da me versati annualmente, non traendone personalmente alcun beneficio pratico, si legga il rendiconto di gestione dell’anno 2005 (http://www.ordineingegnerinapoli.it/notiziario/notiz406.pdf ) per un totale di uscite di 1.273.186,10 euro. Quasi il 18 per cento di tale importo va al personale, oltre l’11%, per un importo di oltre 142mila euro per la costosa sede in via del Chiostro, quasi il 34% per servizi e prestazioni tra i quali spiccano gli oltre 62mila euro versati al giornale “Il denaro delle professioni”, gli oltre 37 euro per la stampa del notiziario, i quasi 35mila euro per contributi per manifestazioni di categoria e congresso, i 45mila euro per non meglio precisate manifestazioni culturali, gli oltre 16mila euro per le spese di rappresentanza, gli oltre 15euro per la consulenza tributaria, i quasi 25 euro per le spese elettorali e i circa 17mila euro per il costo dell’addetto alla gestione internet. Ci auguriamo che il Ministro Mastella, responsabile del dicastero competente, qualcuno al Governo in carica, propongano al più presto l’abolizione degli Ordini professionali, retaggio dell’era fascista, con una obbligatorietà all’iscrizione imposta dalla legge n. 897 del 1938, e liberalizzino al più presto, come già fatto anche in altri settori, l’esercizio delle professioni intellettuali, dando finalmente corpo ad un regime di libera concorrenza all’interno del nostro sistema professionale.
nota: la redazione de La Voce di Megaride si associa, chiedendo l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti, per gli analoghi motivi.

Inviato da: Gennaro Capodanno Commenti: 0

__________________________________________

Messaggio N°59 del 03-12-2006 - 17:50
Tags: Denunce - Appelli

Napoli: un inutile stop alle autovetture
di Gennaro Capodanno - pres. Comitato Valori Collinari

Sabato 1° dicembre, ore 12,30: scene di ordinario caos a Napoli, mezz’ora dopo che il provvedimento di blocco delle autovetture è terminato. Il tuttoampiamente documentato. Una situazione che si poteva bene immaginare. O il blocco si estende all’intera giornata e per tutti i giorni o non ha alcun senso effettuarlo. Se proprio si vuole mantenerlo solo nella mattinata bisogna prolungarlo almeno fino alle 14. E’ inconcepibile che un milione di residenti, tanti sono i napoletani che abitano in Città, debbano subire i problemi dell’inquinamento ambientale, derivati dal traffico veicolare, solo perché poche migliaia di commercianti vorrebbero che i loro clienti arrivassero con l’autovettura sin sotto ai loro negozi. Un’indagine condotta da un’equipe medica ha dimostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, che a ragione dell’inquinamento la vita media si riduce di un anno. Reputo che la salute valga molto di più degli interessi economici di una singola categoria. Tanto più questo discorso vale per il quartiere collinare del Vomero. Un’area servita da ben tre funicolari, da tre stazioni del metrò collinare e da una serie di linee su gomma, in modo da collegare la collina con tutti gli altri quartieri della Città. Pretendere che i vomeresi debbano inalare le letali polveri sottili che oramai, stando ai dati forniti dalla centralina posta in via Luca Giordano, sforano costantemente i limiti di legge, arrivando a picchi di 120 microgrammi a metro cubo, oltre il doppio rispetto ai 50 microgrammi a metro cubo prescritti dalla norma, significa dare un ferale contributo ad un danno fisico irreversibile a carico di decine di migliaia di residenti. Diciamo basta alle politiche improvvisate che, nel tentativo di accontentare tutti, mettono in campo dei palliativi palesemente inconsistenti ed incapaci di risolvere il grave problema dell’inquinamento da smog. Per il Vomero occorre subito varare una zona a traffico limitato valida per tutti i giorni della settimana e dalle 8,00 alle 21,00, estesa da piazza Medaglie d’Oro a piazza Vanvitelli nell’intera area compresa tra le vie Tino di Camaino, via Luca Giordano, via Cimarosa, via Bernini e via Mario Fiore. Può darsi che con un tale provvedimento rivedremo in strada anche i vigili urbani appiedati che, da qualche tempo a questa parte, sembra che si siano totalmente liquefatti, dal momento che sono letteralmente scomparsi da piazze e strade del quartiere.

Inviato da: Gennaro Capodanno Commenti: 0

____________________________________

Messaggio N°22 del 18-11-2006 - 16:06
Tags: Denunce - Appelli

"Pizzo" al Vomero

di Gennaro Capodanno - pres. Comitato Valori Collinari

 

Esprimo il mio plauso alle forze dell’ordine, nell’occasione ai carabinieri, per l’azione che ha portato all’arresto dei due estorsori che taglieggiavano un commerciante del Vomero, ma ancor più esprimo vivo compiacimento per il commerciante che ha avuto il coraggio di denunciare coloro che gli volevano imporre il pizzo. Un fenomeno quello del racket che è stato sempre presente al Vomero e che non riguarda solo il settore commerciale ma anche le imprese edili che effettuano lavori sul territorio e pure gli studi professionali, come testimoniano le denunce, purtroppo poche, che si sono avute negli anni scorsi. Proprio le coraggiose denunce sulla presenza del racket nel commercio fanno piazza pulita delle tranquillizzanti quanto infondate dichiarazioni rese in più occasioni da alcuni rappresentanti istituzionali, quantomeno disinformati. Quanto poi all’affermazione che il Vomero sia un quartiere afflitto solo di recente da questi episodi, essa è totalmente fuori dal conteso storico, dal momento che la malavita estorsiva è presente al Vomero da diversi decenni anche se, per paura di ritorsioni, le denunce al riguardo sono state sempre centellinate. Anzi, per ironia della sorte, l’azzeramento dei boss dei clan storici del Vomero, in qualche modo, sembra aver peggiorato la situazione in quanto in questo momento il quartiere collinare, che nel terziario commerciale fattura decine di milioni di euro all’anno, è terra di conquista per gregari e per i clan emergenti di zone limitrofe. Emblematiche alcune vicende, come attentati incendiari e bombe nei pressi delle saracinesche, che hanno visto interessato questo comparto in tempi recenti. Ma esiste anche un altro aspetto su cui gli organi competenti dovrebbero indagare. I troppo frequenti “passaggi di mano” nel settore. Un camaleontismo quello del commercio nell’ultimo decennio che non si era mai verificato al Vomero, dove esistevano solide e storiche ditte commerciali, che trasferivano le attività di padre in figlio da generazioni: tutte scomparse. Come mai tanti titolari abbandonano all’improvviso, dalla sera alla mattina, l’attività? Desiderio di cambiare vita o altro? Sono scelte spontanee o forzate? Domande, che poniamo da tempo, e alle quali le autorità preposte dovrebbero dare una risposta, anche per tranquillizzare gli operatori. Pure cercando di capire da dove provengono i capitali con cifre a sei zero di euro con i quali vengono acquisiti singoli esercizi commerciali che potrebbero poi essere affidati a persone incensurate ed insospettabili, ma dietro le quali si nasconde la camorra e la delinquenza organizzata con il riciclaggio dei proventi delle numerose attività illecite.

Inviato da: gennaro capodanno - Commenti: 0







Pagine viste a tutt'oggi