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N°439 06-09-2007 - 09:16 Napoli
- catena umana contro gli sprechi in Regione
Reputo un grande successo quello che ha visto la società civile, rappresentata da decine di associazioni e comitati, partecipare alla catena umana che ha circondato il palazzo che ospita gli uffici della regione Campania, in via S. Lucia ( nella foto). Certo si notavano troppe facce di politici di professione, rappresentanti istituzionali e componenti degli esecutivi di partiti del centro-destra, ma ritengo che questo sia al momento un pedaggio da pagare, visto che molti di questi signori preferiscono l’opposizione farla per strada, alla spasmodica ricerca di telecamere e giornalisti, piuttosto che nelle sedi istituzioni a tanto deputate, dove dovrebbero rappresentare gli interessi dei cittadini. L’aspetto, certamente positivo, è che questa manifestazione contro il piano Paser ed il relativo bando ha risvegliato in molti napoletani la voglia di tornare ad essere protagonisti della politica, di partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica. Non tanto per la quantità e la qualità dei partecipanti alla manifestazione di stamani ma per il dibattito che ne è nato, che ha costretto molti a prendere atto che il disinteresse che negli ultimi quindici anni, da quando cioè Napoli è governata dal centro-sinistra, è figlio innanzitutto della disinformazione voluta, dalla mancanza di una cinghia di trasmissione, determinata anche dalla carenza se non dall’assenza degli organi d’informazione, su temi di pubblico interesse, al fine di veicolare e di pubblicizzare le decisioni che riguardano la società civile assunte nelle segrete stanze del palazzo dall’oligarchia dei soliti noti, che di fatto governa la Città e la regione Campania. L’importante adesso è che i semi che sono stati sparsi in questi giorni e che stamani hanno dato un primo frutto, non vadano dispersi. L’invito quindi agli organizzatori è di proseguire su questa linea di dialettica democratica con le istituzioni, tenendo presente gli interessi prioritari della città e dei napoletani, valorizzando le risorse professionali presenti in Regione come negli enti locali, limitando al massimo l’utilizzo di dispendiose professionalità esterne, da selezionare comunque, laddove strettamente necessario, con criteri trasparenti ed obiettivi, attraverso la partecipazione, negli organi deputati, di rappresentati della società civile. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 riferimento ______________________________________ Messaggio
N°396 14-07-2007 - 14:22 Venite, accomodatevi, portateci la vostra monnezza! Mostre: Sgarbi, 'Vade retro' si fara' al 100% a Napoli Decisione dopo annullamento rassegna a Milano (ANSA) - MILANO, 14 LUG - La mostra 'Vade Retro. Arte e Omosessualita'' 'si fara' al 100% a Castel Sant'Elmo, a Napoli'. Lo ha annunciato Vittorio Sgarbi. L'assessore alla Cultura del Comune di Milano, ai microfoni di Radio Popolare, ha spiegato che la decisione e' nata dopo la chiusura della mostra che era in programma al Palazzo della Ragione di Milano per le polemiche scaturite da alcune opere. La Mostra
rigorosamente serrata a Milano comprendeva addirittura un ritratto
di Papa Ratzinger in reggicalze. No comment! Suvvia, "gran bacchettoni"
di milanesi, perchè tanta indignazione? Non siete così moderni
ed evoluti, LIBERI, come le nostre autorità locali che hanno accettto
di buon grado, dopo avervi già copiato la mostra delle Merde d'autore
di Manzoni, di sostenere i messaggi dell'Arte Moderna delle lobby
sfasciste della nostra Identità e del nostro patrimonio culturale
ed artistico. Siamo qui, pieni di brividi di piacere morboso,
noi napoletani, in attesa del grande evento e della vostra "monnezza"
artistica. Le nostre merde e la nostra monnezza non ci bastano
più. Ne vogliamo sempre tanta, soprattutto utile alla nostra immagine
di cittadini al passo con i tempi. Bassolino e Bonito Oliva, sono
i numi tutelari dell'ARTE, i Padri del "MADRE", i precursori del
HardRock Renaissement della Nazione...che dico?...di tutta la
vecchia e polverosa Europa! Avanti, MONNEZZA, c'è posto! ... A
meno che papa Ratzinger, il cardinale Sepe e lo spirito di Caravaggio
non si decidano, finalmente, a menare mazzate 'a cecate! Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3 Inviato da
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N°393 del 11-07-2007 - 02:07 J
& B le colonne del Tempio della Monnezza Comunicazione dell’Ambasciata statunitense ai suoi connazionali in gita turistica nei nostri lidi. "I cittadini Usa che viaggiano o attraversano l'area (campana) possono imbattersi in mucchi di spazzatura, fuochi all'aperto con fumi potenzialmente tossici e/o sporadiche manifestazioni pubbliche di residenti locali che tentano di bloccare l'accesso alle discariche", scrive l'ambasciata. Nessun rimprovero diretto agli amministratori locali, ma un invito alla cautela per chi si reca nei luoghi solitamente celebrati in tutto il mondo per la loro bellezza: "Le autorità locali generalmente fanno un buon lavoro nel raccogliere i rifiuti nella zona turistica compreso il porto e il centro storico, Pompei, Sorrento, Positano, la costa di Amalfi e le isole di Ischia e Capri", si legge nell'avviso, che scade il 31 dicembre. L'ambasciata ricorda che le autorità sanitarie locali "non hanno individuato focolai infettivi" ma il rischio che "particelle aeree e fumi da questi incendi aggravino problemi respiratori". "Gli americani in quest'area potrebbero essere esposti a un possibile rischio per la salute da rifiuti accumulati e in fiamme"…..E la GALLINA del Pollaio di Palazzo San Giacomo, invece di mettersi scuorno, fa l’offesa, s’indigna e continua a negare l’evidenza, “coccodando” che l’emergenza rifiuti a Napoli è cessata (da quando…e..per quanto tempo?) . Incauta nella utopica espressione, aggiunge che le strade del centro storico praticate dai turisti sono monde e profumate… e, qui, sarebbe necessaria una rivolta dei napoletani residenti che pagano la Tarsu in favore dei turisti, per la pulizia delle sole strade “turistiche”…se i napoletani avessero le palle e se la smettessero di leccare il deretano ai generalissimi “…INO” della loro disfatta: Attila che siede in Regione e “serva Colombina” che siede in Comune. Evidentemente, sotto e nei pressi delle loro auguste residenze Mastro Lindo fa il suo lavoro per benino e…lungo i tracciati fissi dei percorsi quotidiani nelle auto blu con scorta, spuntano fiori e rose tricolore dalle aiuole. Se fossero stati a farmi compagnia, pochi giorni fa, mentre dal parco San Paolo a Fuorigrotta mi recavo, per un servizio, al Varcaturo, in un persistente olezzo di putredine, marcescente di bioindegradabilità nelle note di testa di effluvi insopportabili e, nelle note di coda, ridondante di diossina e di plastica bruciata… ripugnante più dell’acre riverbero di un forno crematorio in un cimitero, probabilmente si sarebbero risparmiati – B & J – le solite poco originali, fantasiose, intemperanze verbali. B & J… strana coincidenza…. J & B ovvero Joachim and Boaz si appellano le due colonne di ogni tempio massonico, tra le quali il Venerabile siede, assiso su un ridicolo trono, cinto da un grembiulino ed altri orpelli che “fan tanto Carnevale”; il nostro tempio casereccio locale, innalzato sulla monnezza, visto allo specchio, è la grottesca satira della lobby di Loggia; nell’immagine riflessa cambiano d’ordine le colonne sullo sfondo… non J & B ma… B…assolino & J…ervolino. Al centro, assiso sul pittoresco trono, l’improbabile “Venerabile” che crede di manovrare squadra e compasso ovvero il Popolo Sovrano Autoctono Elettore, cinto di un grembiule e crestina da “serva” ed altri pittoreschi orpelli: un putipù, uno scetavajasse, un triccaballacche ed un corno di corallo… che “fan tanto Piedigrotta”… eppure, autorevolmente immerso, rapito sacralmente nel rito iniziatico del mellifluo “bacio impudico” ai flaccidi deretani delle Divinità Locali. Il pittoresco quadretto rende l’idea della “vacatio legis” nostrana, qui dove i conestabili, ubriachi di potere, si abbandonano senza pudore, senza vergogna, alla prassi camorrista dell’arroganza, al vizio conclamato della personalità, in un’orgia di onnipotenza scellerata… come, drogati dal Potere…a tal punto da aver smarrito i guizzi dell’eloquenza, i brividi dei comizi politici, la perspicacia degli oratori. Infatti, cara Gallina del Pollaio di Palazzo San Giacomo, piuttostoché negare l’evidenza e perdere, così, in una sola partita, diecimila punti al flipper della residua credibilità, se invece di ravanare nell’inutile tu avessi risposto per le rime agli “alleati”, avresti salvato, con furbizia, capra e cavoli e ti saresti evitata l’ingrata figuraccia odierna, simile – per tono e contenuti – alle numerose precedenti. Dimentichi, piumata Rosetta, che nella città da te amministrata, gli yankees costituiscono …e “imperano” come colonizzatori con le loro basi militari, i loro quartieri esclusivi, protetti dalle “nostre” forze dell’ordine da noi pagate?… Avresti potuto chiedere – visto che la loro monnezza BIG BURGHY si assomma alle nostre "cofane" di macedonia Chernobyl...a meno che non la sciolgano nei pitali di Coca Cola – un aiuto “alleato”, previsto in virtù del Patto Atlantico in tal caso di calamità nazionale della nostra patria NATO …invece, ti sei resa ulteriormente ridicola agli occhi di questi pragmatici bacchettoni, autentiche “scorze”, che han finito con il trovarsi dalla parte della ragione, tappandoti la bocca dinanzi all'evidenza sull’ultimo tuo straziante “coccodè”! Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _________________________________________ Messaggio
N°375 del 24-06-2007 - 11:16 A
Napoli di merda non ne abbiamo mai abbastanza Nell'ottica dell'emergenza sanitaria che proprio di questi giorni vorrebbe la netta decapitazione (anche fisica) dell'amministrazione locale, Bassolino ed i "bocconiani" (o boccaloni?) della new-age Communication and Imaging markettara non trovano di meglio che pubblicizzare l'inutile e costosissimo Museo d'Arte Moderna MADRE con una promozione di dubbio gusto. A prescindere dal fatto che tutti i soldi spesi per il MADRE e per le sue "opere" sarebbe stato più utile e saggio devolverli alla risoluzione dell'annosa emergenza rifiuti, giunta a livelli apocalittici di insanità pubblica che ben presto potrebbe configurarsi da "attentato alla salute pubblica" nel reato di Strage, a prescindere che i coraggiosi o folli turisti che ancora osano visitare Napoli sono attratti dalle vestigia archeologiche,storiche , artistiche e architettoniche di quando Napoli era Culla della Civiltà e che del MADRE se ne fottono altamente, qui parrebbe che maestranze, notabili e condottieri si siano lanciati a capofitto nel proficuo commercio di merda che ha finito col sostituire nell'oleografia blase' la pizza e il mandolino. Chissà, magari a breve, i "markettari" provvederanno pure a sostituire stemmi e gonfaloni comunali campani con più moderni e tematici vessilli, in linea con il nuovo prodotto locale, per il quale - non v'è dubbio - si richiederà alla Commissione UE pure il marchio d.o.c. o d.o.p. L'inazione, l'apatia colpevole e la rassegnazione dei sudditi, comunque, non ci paiono far rima con "impotenza" o "soggezione" ma con "strafottenza", testimoniando la totale vigliaccheria e monnezzeria di tutti i napoletani, massa di ignavi, striscianti cazzimmisti senza dignità e pudore, ai quali va bene tutto, compreso l'offensivo e grottesco comunicato-stampa che segue. "Chiagnere e fottere", come sempre!
Comunicato della
mostra : Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 10 Inviato da
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N°363 del 17-06-2007 - 22:18 MONNEZZA
DELL'ULTIM'ORA CAUSA RIFIUTI,
PIZZERIA CHIUDE NEL NAPOLETANO NAPOLI Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 6 Inviato da
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N°323 18-05-2007 - 21:37 Chiagne
Pulecenella! Solidali con l'artista Carmine Coppola Certo è che l’ignoranza e la presunzione non conoscono limiti, specialmente quando la politica pretende di coniugarsi all’Arte! Acerra è tutta infiocchettata e apparecchiata a festa come una pacchiana per l’ EVENTO municipale del secolo, la 1.a edizione del Pulcinella Festival, una tre giorni dal 18 al 20 maggio tutta dedicata all’emblema locale, al simbolo stesso della città: Pulcinella, appunto! Addirittura, in prima giornata – oggi – è stato pure organizzato un dotto convegno sulla maschera più famosa al mondo, richiamo turistico acerrano… Peccato che al convegno, tra l’intellighentia cittadina chiamata a dottoreggiare, non sia stata prevista la presenza di Pulcinella! Mi riferisco a Carmine Coppola, erede ufficiale della maschera per volontà di Gianni Crosio, nel 1980, con sigillo ufficiale di Eduardo, apposto nel 1984; ambedue gli atti legittimi e certificabili. Il Pulcinella è lui, senza ombra di dubbio, e lo sanno bene il sindaco di Acerra ma soprattutto Tommaso Esposito, direttore del locale Museo di Pulcinella, dove Coppola esprime il meglio di se’ in diverse performances teatrali in numerosissime occasioni culturali (ancora, nelle mattinate del 22, 24 e 30 maggio quale Pulcinella quindi padrone di casa del Museo riceverà, come sempre, con tutti gli onori e con tutta la sua arte un po’ di scolaresche in visita). Nel medesimo Museo, tra l’altro è conservato il primo costume di scena da egli indossato, oltre ad altri cimeli personali, generosamente offerti al precedente sindaco di Acerra, Caruso, nel 1983, quando siglò con una sua pièce uno spettacolo organizzato nello Stadio di Acerra. L’altr’anno, Carmine Coppola ovvero Pulcinella fu tra i principali protagonisti del documentario “Napoli! Napoli! Napoli!” girato da Carlo Lizzani in occasione del bicentenario della Provincia di Napoli ed essendo anche uno storico della maschera, pensate un po’… ha anche scritto un libro sulla storia e le antiche origini della maschera, edito dalle Edizioni Scientifiche Italiane; libro che, probabilmente, il sindaco Espedito Marletta non avrà neppure letto se, nell’incipit della brochure dell’evento con finta umiltà sottoscrive: “Il tema che si affronta è quello delle Origini di tale maschera. Preciso subito che in riferimento a tale tema, in questa intensa "tregiorni" non sarò in grado di dimostrare in modo scientifico il luogo della nascita di Pulcinella”, ignorando che esiste persino un filmato che documenta, nel 1960, le lacrime del compianto Gianni Crosio ripreso accanto all’ultimo spuntone di muro che delimitava la casa di Pulcinella, in procinto di essere abbattuto, la’ dove ora si trova una cabina della Telecom, al rione Maddalena… che un tempo la toponomastica intitolò piazza Pulcinella… e… c’era anche una targa a suggellarne l’intitolazione… la solita solfa: cento Garibaldi sui piedistalli e l’unico Pulcinella o Masaniello sfrattati da casa loro. E’ un “classico”, da noi masochisti conquistati sempre dallo “straniero”!… La “tre giorni” proseguirà, ovviamente, con musica ed arte varia, con altri artisti. La “vedette” che tutti attendono è l’ottimo Peppe Barra… ma di Pulcinella, quello a celebrarsi, anche qui, nemmeno l’ombra. Che l’abbiano confuso con Brighella? Mah! Da noi intervistato, Carmine Coppola, comprensibilmente affranto ha appena accennato: “Un’altra pugnalata al cuore… ed ancora, come sempre, dietro la sua maschera Pulcinella piangerà lacrime amare!”. Non a caso, Giuseppe Carullo, dedicò proprio a Carmine Coppola la struggente poesia “Chiagne Pulecenella” http://www.pulcinellamuseo.it/museo/coppola/coppola.htm Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3 Inviato da
Anonimo ________________________________________ Inviato da
luglio.79 __________________________________________ Inviato da
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N°316 del 15-05-2007 - 09:32 "Grande Vomero"...? Capodanno:
“ Quartiere invaso da delinquenza, smog e spazzatura “ Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3 Inviato
da vocedimegaride _____________________________________ Inviato
da Anonimo _______________________________________
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N°301 del 05-05-2007 - 19:23 Sangue, razzismo, autocritica agenzie adnkronos
di qualche ora fa: Napoli: operaio litiga con un polacco e uccide
la sua bimba di 6 anni. Dopo essere stato messo ko, Alessandro
Riccardi è andato a casa dell'uomo, a San Paolo Belsito, e ha
aperto il fuoco colpendo la piccola Carolina Napoli 5 mag. (Adnkronos/Ign)
- Finisce in tragedia una lite davanti a un bar: protagonisti
due italiani imparentati tra di loro e due polacchi. A scatenarla
la confusione e il rumore provocati dai due stranieri forse ubriachi.
E' così che tra i quattro finisce a botte. Ma è solo il promo
round. Poco dopo, infatti, uno dei due italiani finito ko impugna
la pistola va a casa del polacco che lo aveva malmenato e spara.
Ma i due proiettili colpiscono Carolina, la figlia di 6 anni del
polacco, che muore sul colpo. E' successo ieri sera intorno aslle
22,30 a San Paolo Belsito, nel nolano (Napoli), davanti a un bar
situato al centro del paese. Dopo le botte, uno dei due italiani,
Alessandro Riccardi, 32 anni, operaio incensurato, ha meditato
la vendetta: si è procurato una pistola e si è precipitato nella
casa in via Santarelli di uno dei due polacchi con i quali aveva
litigato. L'uomo avrebbe aperto il fuoco due volte, probabilmente
voleva solo spaventare l'altro. Così ha mirato verso il basso.
E ha colpito la piccola Carolina. Il proiettile è penetrato nello
zigomo della bimba uscendo dalla nuca. Un secondo colpo ha ferito
la piccola ad un braccio. I soccorsi sono scattati immediatamente,
Carolina è stata portata all'ospedale civile di Nola, ma non ce
l'ha fatta. Subito dopo la tragedia il presunto assassino si è
dato alla fuga. I carabinieri di San Paolo Belsito hanno cominciato
a ricostruire l'intera vicenda fin da subito identificando i protagonisti
prima della rissa poi della sparatoria in via Santarelli. Così
nella notte messo alle strette il presunto assassino che, sentendosi
ormai braccato, si è consegnato ai militari. Agli investigatori
il presunto assassino non ha raccontato il modo in cui si è procurato
l'arma. La pistola intanto è stata recuperata nella notte in una
zona di campagna alla perifieria di San Paolo Belsito. Per Riccardi
il pm Antonella Fratello ha disposto il fermo. L'accusa nei suoi
confronti è di omicidio e di porto illegale di arma clandestina. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 6 Inviato
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da terranuova0 _____________________________________ Inviato
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N°270 del 19-04-2007 - 20:10 Dobbiamo SEMPRE distinguerci! ESCALATION
DI FURTI ALLA MOSTRA D'OLTREMARE Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ______________________________________ Messaggio
N°226 del 26-03-2007 - 14:52 Pazzesco!
“Lo Stato
confisca i beni ai clan ed i comuni, poi, si fanno confiscare
i beni dai camorristi”. La denuncia è del Consigliere comunale
di Alleanza Nazionale, Vincenzo Moretto, che torna alla carica
dopo aver chiesto inutilmente, nel corso del consiglio comunale
di martedì scorso, la sospensione della delibera in merito alle
osservazioni della Regione sugli immobili di proprietà comunale
da dismettere. “Durante l’assise ho chiesto di sospendere la delibera
per dare modo al comune di conoscere esattamente quanti sono gli
occupanti illegittimi che risiedono negli immobili di proprietà
comunale che si vogliono vendere e per i quali, vedi lo scandalo
di Ponticelli, è in atto un’azione penale da parte della Magistratura.
Si corre il serio rischio” – ha aggiunto Moretto – “che coloro
che sono stati cacciati non riusciranno mai a comprare l’alloggio
perché non si sa neppure dove sono andati ad abitare. I beni confiscati
alla criminalità organizzata restano in gran parte inutilizzati
a causa delle lungaggini burocratiche permettendo a volte ai clan
camorristici di continuarne a trarne profitto. È quanto ha denunciato
Giuseppe Gambale, assessore alla legalità del comune di Napoli,
che ha portato all’esempio di un appartamento confiscato ai clan
ma che non viene ancora consegnato all’ente locale e la vedova
del capoclan ne riscuote ancora gli affitti. Se al comune di Napoli
conosco il problema” – si chiede il consigliere Moretto – “perché
poi in Consiglio hanno votato la delibera? Solo in Campania succedono
queste cose. La Campania è al secondo posto per numero di beni
sequestrati ai clan, ma questi non vengono assegnati o, come nel
caso degli immobili comunali abitati da affiliati ai clan (che
sono entrati nelle abitazioni cacciando con le cattive le persone
perbene che ne avevano diritto), si corre il serio rischio di
vendere legalmente le case ai clan ed ai loro affiliati. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
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N°225 del 26-03-2007 - 14:40 Monnezza
mia sì generosa e bella!
Rifiuti, nuova
legge regionale. Il Consiglio regionale della Campania, presieduto
da Sandra Lonardo e, nell'ultima parte dei lavori della seduta,
dal vicepresidente Gennaro Mucciolo, ha approvato a maggioranza
(favorevoli 30, contrari 7, astenuti 3), con il voto contrario
dei consiglieri della Casa delle Libertà e l'astensione dei consiglieri
Antonio Scala (Ids) e Gerardo Rosania (Prc) (la presidente Lonardo
si astiene sempre nel voto per prassi istituzionale) il progetto
di legge "Norme in materia di gestione, trasformazione, riutilizzo
dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati". La legge approvata
dal Consiglio regionale della Campania nella seduta odierna disciplina
la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, la messa in sicurezza,
la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati sul
territorio regionale. E ancora, individua le funzioni e i compiti
amministrativi che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale,
disciplinandone l'organizzazione e le modalità di svolgimento;
determina, in applicazione dei principi del decentramento funzionale
e di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza di cui all'art.
118 della Costituzione, le funzioni e i compiti amministrativi
il cui esercizio è conferito dalla Regione alle Province e ai
Comuni ovvero alle loro forme associative. Le finalità individuate
sono: prevenire, governare e ridurre la produzione dei rifiuti,
incentivare, potenziare e agevolare la raccolta differenziata
dei rifiuti urbani e speciali, adottando con priorità le misure
dirette al recupero dei rifiuti mediante riutilizzo, riciclo e
ogni altra azione diretta a ottenere da essi materia prima secondaria;
incentivare la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti,
privilegiando forme di trattamento che ne consentano il recupero
e l'utilizzo produttivo, conseguendo l'obiettivo della minimizzazione
dell'impatto ambientale connesso allo smaltimento. Si punta, ancora,
a diminuire, mediante idonei e certificati trattamenti, la pericolosità
dei rifiuti; contenere e razionalizzare i costi di gestione del
ciclo dei rifiuti, valorizzando, mediante attività concertative
a scala territoriale, la capacità di proposta e di autodeterminazione
degli enti locali, incentivandone la partecipazione attiva nelle
procedure di predisposizione, adozione, approvazione e aggiornamento
dei piani di gestione dei rifiuti; garantire l'autosufficienza
regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani. Tra gli obiettivi
della legge ci sono quelli di individuare forme di cooperazione
tra i vari livelli delle autonomie territoriali; promuovere le
attività finalizzate al miglioramento delle conoscenze e delle
capacità di intervento e regolamentare le fasi fondamentali a
un effettivo recupero della frazione organica da rifiuto; superare
lo stato di emergenza nei settori della gestione dei rifiuti e
provvedere alla bonifica e al ripristino ambientale dei siti inquinati.
La legge prevede la costituzione, presso l'Agenzia regionale per
la protezione ambientale, della sezione regionale del catasto
dei rifiuti, articolata su base provinciale ovvero di ambito territoriale
ottimale, ed istituisce un osservatorio regionale sulla gestione
dei rifiuti, la cui definizione viene definita dalla Giunta regionale
entro trenta giorni dalla entrata in vigore della legge, sentita
la Commissione consiliare competente in materia. Essa fissa le
competenze e le funzioni della Regione in materia, tra cui la
predisposizione, l'adozione e l'aggiornamento, sentiti le Province,
i Comuni, le Autorità d'Ambito e le associazioni ambientaliste
nazionali maggiormente rappresentative, dei Piani regionali in
materia: il Piano regionale di gestione dei rifiuti, in conformità
alle disposizioni del D.lgs. 152/06 (che definisce, tra l'altro,
le condizioni e i criteri in base ai quali, gli impianti per la
gestione dei rifiuti, a eccezione delle discariche, possono essere
localizzati nelle aree destinate a insediamenti produttivi e la
tipologia e il complesso degli impianti di smaltimento e di recupero
dei rifiuti urbani da realizzare nella regione, la tipologia e
il complesso degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti
urbani, le iniziative dirette a favorire il recupero dai rifiuti
di materiali e di energia, in conformità con quanto prevede il
D. lgs. 152/06 e successive modificazioni). Ci sono, poi, il Piano
regionale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi;
il Piano regionale delle bonifiche delle aree inquinate ( a questo
proposito la norma prevede che la regione possa concedere contributi
fino al 100% del costo complessivo a favore di soggetti pubblici
che attuano interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino
ambientale di aree pubbliche). I piani vengono adottati dalla
Giunta regionale, sentita la conferenza permanente Regione-Autonomie
locali e le Comunità d'Ambito. La legge istituisce, altresì, gli
Ambiti Territoriali Ottimali, che, in sede di prima applicazione
della legge, coincidono con le circoscrizioni provinciali; per
ogni ambito territoriale è istituito un consorzio obbligatorio,
denominato Autorità d'Ambito, costituito dai Comuni e dalla Provincia
o dalle Province in cui ricade il territorio dell'Ato. L'autorità
d'ambito esercita le funzioni ad essa assegnate dal D.lgs. 152/2006;
affida il servizio di gestione integrata dei rifiuti in conformità
alla vigente normativa comunitaria, statale e regionale; adotta
il piano d'ambito e il programma di interventi, tra cui, l'installazione,
nei Comuni con popolazione superiore ai diecimila abitanti, di
una stazione ecologica attrezzata per il deposito temporaneo delle
frazioni differenziate di rifiuti solidi urbani. Le autorità d'ambito,
inoltre, organizzano il servizio di raccolta in modo da incrementare
quantità e qualità tali da assicurare il raggiungimento degli
obiettivi di raccolta differenzia e ricevono contributi regionali
al fine di incentivare lo sviluppo dei servizi, la realizzazione
di strutture per la raccolta differenziata nonché il conseguimento
di livelli più elevati di tutela ambientale. La Giunta regionale
individua, altresì, contributi da parte dei soggetti affidatari
del servizio integrato a favore dei Comuni sede di impianti. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato
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N°189 del 02-03-2007 - 17:05 Baby
gangs indigene La notizia di oggi ( Adnkronos ): “ Una baby gang e' stata sgominata dalla polizia al Vomero, quartiere collinare di Napoli. Gli agenti del locale commissariato hanno arrestato, con l'accusa di aver rapinato un venditore ambulante, 7 minori di un’età compresa tra i 14 e i 17 anni. I sette sarebbero entrati in azione ieri sera nella centralissima via Scarlatti. Rapide le indagini del commissariato Vomero: i 7 sono stati arrestati e condotti al Centro di prima accoglienza dei Colli Aminei “. Il commento: da cittadino, da docente, da napoletano, da vomerese non posso che esprimere tutto il mio sgomento e la mia rabbia. Se sette ragazzi tra i 14 e i 17 anni, nel quartiere dove sono nato e sono sempre vissuto, invece che andare a scuola, studiare o dedicarsi alle tante sane attività idonee alla loro età, si organizzano per rapinare un venditore ambulante, vale a dire una persona che passa buona parte della giornata per strada nel tentativo di guadagnarsi quanto sufficiente per la sopravvivenza, vuole dire che in questi giovani i valori di carità, di solidarietà, di fratellanza, oltre a quelli di legalità e di giustizia, non esistono più. Se le forze di polizia invece che dedicarsi, come dovrebbero fare, alla lotta alla delinquenza organizzata, alla camorra, devono occuparsi delle baby gang e se questo avviene in un “quartiere bene” come viene definito il Vomero, vuol dire davvero che “Napoli è perduta”. Mi auguro che questa bruttissima notizia non resti un semplice fatto di cronaca ma faccia riflettere i nostri governati sia a livello nazionale sia a quello locale sulla drammaticità della situazione del capoluogo partenopeo, rispetto alla quale occorrono interventi ben più consistenti e mirati, principalmente di tipo preventivo, oltre alle postazioni per la videosorveglianza che al Vomero stanno facendo la loro comparsa, con lavori che però procedono a rilento, in questi giorni. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3 Inviato
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N°188 del 01-03-2007 - 20:20 INURBANITA'
Moretto (AN): “Vigili Urbani, corpo gestito come azienda di famiglia” “È ora di finirla con la gestione del Corpo della Polizia Municipale come se fosse un’azienda di famiglia”. Ad affermarlo è il consigliere comunale di Alleanza Nazionale e vice Presidente del Consiglio, Vincenzo Moretto, che punta il dito contro un certo modo di lavorare. “nel corso degli spostamenti degli Ufficiali Superiori del Corpo, effettuati lo scorso mese di dicembre” – ha aggiunto Moretto – “vi sono stati diversi e poco trasparenti fenomeni, come quello di un Colonnello che, trasferito di sede, si è portato con sé due giovani Tenenti (del concorso del 1987), di cui una, guarda caso, è la propria consorte; questi due giovani ufficiali di “strada” intesa come carriera ne hanno fatto molta, mentre di “strada”, intesa come servizio sulla strada, invece, ne hanno fatto molta poca; senza contare che molte auto della Polizia Municipale vengono utilizzate per scopi non propriamente istituzionali, come farsi accompagnare per partecipare ad una riunione sindacale o per fare la spesa. È ora di dire basta. Non voglio” – tiene a precisare l’esponente di AN – “colpevolizzare chi, quotidianamente, svolge con encomiabile senso del dovere la propria attività, tanto è vero che una delle proposte che ho avanzato riguarda il mantenimento negli uffici della Polizia Municipale del personale non idoneo facendolo transitare d’ufficio nelle categorie amministrative, così da liberare nella pianta organica posti di vigile urbano che verrebbero assegnati a persone più giovani, ma soprattutto più sane. Sin dal 2004, con l’arrivo dell’ex Questore di Arezzo, dottor Andrea Bufalo” – ha proseguito Moretto – “si era compreso che la Riforma della Polizia Municipale non era più rinviabile, anche se era parso evidente che ad una parte considerevole del Corpo non piaceva assolutamente, tanto è vero che dopo poco tempo l’inflessibile ed incorruttibile dottor Bufalo fu costretto a rassegnare le dimissioni irrevocabili dall’incarico. Nonostante l’Amministrazione Comunale abbia votato la riforma della Polizia Municipale, che prevede tra l’altro una maggiore presenza di vigili urbani sulle strade dell’intero territorio cittadino, dal 2004 ad oggi non si è ancora riusciti a far decollare la Riforma, segno evidente, questo, che da più parti vi è la manifesta volontà di ostacolare il nuovo a difesa del vecchio. Per questo motivo” – ha concluso il vice presidente del consiglio Moretto – “ho presentato un’interrogazione al Sindaco ed all’assessore alla Mobilità per conoscere quali provvedimenti si intendono adottare affinché si eliminino i conflitti di interesse personale e per l’utilizzo improprio delle auto di servizio; se, in attesa dell’esisto della Magistratura, non sia il caso di procedere all’adozione di un atto deliberativo di indirizzo con il quale si stabilisca che qualsiasi agente della Polizia Municipale che non sia più idoneo al servizio attivo su strada, transiti d’ufficio nel corrispondente profilo professionale dei ruoli amministrativi e che verrà utilizzato nell’ambito degli uffici del Corpo allo scopo di far scendere in strada quanti più vigili è possibile; se allo stato vi è da parte dell’amministrazione comunale l’intenzione di procedere ad eventuali posti vacanti con l’utilizzo del personale comunale avente titoli di studio idonei, giovane età e buona salute; quali provvedimenti si intendono adottare affinché il Corpo non venga gestito come un’azienda di famiglia”. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ________________________________ Messaggio
N°169 del 18-02-2007 - 14:12 Voglia 'e fatica' zòmpame 'n'cuollo!
di Gennaro
Capodanno Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 ------------------------------------ Messaggio
N°135 del 27-01-2007 - 19:44 Napoli:
filobus e tram nuovi fermi in deposito
Nei prossimi giorni Napoli sarà ancora una volta alla ribalta delle cronache, nella trasmissione de Le iene per l’ennesimo esempio di spreco del pubblico danaro. Sono stati spesi infatti, a partire dal 1997, ben 60 milioni di euro per l'acquisto di 87 filobus e di 22 tram jumbo , ma circa la metà di questi mezzi sono fermi nei depositi perchè secondo i sindacati la rete elettrica è insufficiente; mentre secondo i vertici dell’azienda i 50 filobus in circolazione basterebbero perchè se uscissero anche i rimanenti 37, tutti insieme finirebbero uno in fila all'altro. Eppure l’attuale sindaco Iervolino, nel suo intervento in un convegno organizzato il 13 ottobre 2005 a Roma (http://www.dexia-crediop.it/contentfiles/intervento_iervolino.pdf ) , parlando del trasporto su gomma, affermava trionfante: “ Partendo dalla situazione disastrosa in cui versava il parco macchine di ANM, e della mancanza di risorse finanziarie da investire nel settore trasporti, nello scorso decennio abbiamo attivato con i BOC un'operazione finanziaria che ci ha permesso di rinnovare l'intero parco macchine della città di Napoli. Grazie a quella operazione abbiamo acquistato a partire dal 1997 oltre 600 nuovi autobus (oggi ne sono 889), 87 filobus, 22 nuovi tram, 10 minibus elettrici e 22 minibus ibridi. Oggi la città di Napoli ha un parco macchine tra i più nuovi del nostro paese, e i risultati di una politica di rilancio virtuosa, che ha puntato sulla qualità del servizio, si iniziano a vedere: nel 2004 sono oltre 580.000 i cittadini che hanno usufruito del servizio, che raffrontati con i 220.000 dello scorso decennio, dimostrano un innegabile successo “. Politica di rilancio virtuosa? E si tengono mezzi costati fior di quattrini, addirittura, pare, muniti di polizza assicurativa, buttati nei depositi? Ma mi faccia il piacere, caro sindaco, avrebbe esclamato il grande Totò. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 -------------------------------------------------
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N°130 del 24-01-2007 - 17:26 solite cose napoletane Napoli: “nonni civici” da 13 mesi senza rimborso spese
Dieci anni fa, con la delibera di Giunta municipale n. 5156 del 13 novembre 1997 l’amministrazione comunale di Napoli formalizzava l’istituzione del servizio di volontariato sociale a favore di bambini e ragazzi frequentanti le scuole elementari e le scuole medie, con la creazione della figura del “nonno civico “, cittadini in pensione o che comunque avevano superato i 57 anni, impegnati fuori dai plessi scolastici per aiutare gli allievi nel percorso scuola-casa. Dopo due lustri dalla partenza di questa valida iniziativa scopriamo che i 630 benemeriti pensionati, per lo più ultrasessantenni, impegnati nel progetto fuori dai plessi scolastici della Città non ricevono , da ben 13 mesi, vale a dire dal dicembre 2005, i 150 euro mensili , ben misera cosa, che, comunque, per un pensionato rappresentano il riconoscimento, seppure modesto, di un'attività prestata . E’ semplicemente vergognoso che l’amministrazione comunale partenopea, la cui gestione in questi anni, si è caratterizzata per numerosi sprechi, non riconosca il rimborso spese a queste persone che svolgono un prezioso ed insostituibile servizio sociale. Nel progetto, che su proposta della direzione centrale per le politiche sociali ed educative del Comune di Napoli, è stato prorogato anche per il corrente anno scolastico con delibera di G.M. n. 3940 del 14 settembre 2006, e che fa capo alle Associazione di Volontariato AUSER, Nuova Solidarietà e ADA, sono coinvolti 630 nonni civici e 17 coordinatori ai quali vengono riconosciuti rispettivamente 6 e 10,33 euro al giorno. Uno scandalo che dura da tempo, con la complicità di quanti fingono di non sapere e del silenzio-stampa che è calato su questa emblematica vicenda. Auspico che gli organi di controllo competenti si attivino immediatamente per chiarire i molti lati oscuri e per far sì che i nonni civici ricevano subito tutti i rimborsi sin qui maturati, garantendo che, per il futuro, il modesto riconoscimento economico, il cui importo andrebbe rivisto ed incrementato, venga corrisposto puntualmente alle scadenze mensili. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3 Inviato da Anonimo -------------------------------------------------
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N°127 del 22-01-2007 - 20:04
NAPOLI:
REVISIONE DEL CLASSAMENTO DEGLI IMMOBILI. Dalla ferrea cortina del silenzio che è stata fatta cadere sulla questione del decentramento catastale, emergono le prime conferme a tutte le preoccupazioni che, ormai, solo l’UGL e gli amici di Intesa continuano a manifestare. Infatti, nonostante i comunicati “rassicuranti” e grondanti di soddisfazione per la “vittoria” ottenuta, la verità, quella vera, viene a galla dagli ultimi eventi di Napoli. Questi i fatti: il Comune di Napoli, in virtù di apposite delibere, ha incaricato una società privata, il Consorzio ANCI- Cnc di fare da consulente e da “intermediario” con l’organismo tecnico rappresentato dall’Agenzia del Territorio, per procedere alla revisione del classamento di circa 80.000 unità immobiliari presenti in alcune zone cittadine in via di presunta “riqualificazione”. Per tale attività, finalizzata all’incremento della pressione fiscale relativa all’ICI, è stata, infine, stipulata una convenzione fra tutti e tre i soggetti. In virtù di questa convenzione, l’Agenzia del territorio, su esplicita indicazione del Comune di Napoli, ha proceduto a riclassare (e non vogliamo entrare del merito delle procedure rispettate)decine di migliaia di immobili, tutti insistenti in una indefinita area urbana intorno alla linea metropolitana cittadina; non importa se la stessa area “riqualificata” sia sommersa dall’immondizia, che le strade siano dissestate e che i pali della luce cadono al primo soffio di vento causando anche tragedie incomprensibili per chi vive in una città normale! La normativa presa a riferimento è, stranamente, non la Finanziaria del 2005 così come correttamente suggerito dall’Agenzia del Territorio a tutti i Comuni, bensì la legge n. 662/96 e cioè la finanziaria del 1° governo Prodi! Ulteriori richiami normativi afferiscono alla legge istitutiva del Nuovo catasto Edilizio Urbano del 1939! Perché il Comune di Napoli ha “preteso” il riferimento a queste norme così datate? Perché furbescamente e non erroneamente, si apre la strada al riclassamento di tutte le microzone contigue agli immobili riclassati così che, in maniera silenziosa, in poco tempo, sarà rideterminato il valore di tutti gli immobili della Città in “virtù” di un progressivo e consequenziale bilanciamento del riclassamento! E’ ovvio che proprio questi richiami “strani” alla vecchia normativa, frammisti ad elementi che invece afferiscono alle successive disposizioni di legge, anche se non richiamate nell’avviso prodotto dall’Agenzia del territorio, forniscono numerosi e qualificanti elementi per le migliaia di ricorsi che a breve ricadranno sull’Agenzia del territorio. Ma, aldilà degli sviluppi giudiziari che la vicenda napoletana lascia intravedere; aldilà dell’attacco alla casa ed alle conseguenze negative per gli inquilini ed i consumatori che si sobbarcheranno, ovviamente al termine del processo gli aumenti prodotti, quello che più ci interessa è la conferma di quanto da sempre l’UGL va sostenendo: la discrezionalità conferita ai comuni sulla revisione del classamento e conseguentemente sulla determinazione del valore estimativo degli immobili, rappresenta un elemento pericoloso per il mantenimento costituzionale dell’equità fiscale su tutto il territorio nazionale. Il comune di Napoli, passando per una società terza, impone scelte tecniche all’organismo tecnico che dovrebbe essere l’Agenzia del territorio, non tenendo conto di quanto la stessa agenzia ritiene più equo e giusto prendere a riferimento e contraddice la presunta “vittoria” sbandierata dai sindacati amici dell’attuale governo sulla partecipazione “paritetica” dei comuni e dell’Agenzia sulla determinazione degli estimi! Questa è la vittoria ancora oggi proclamata; ma se questo è l’aspetto “equità fiscale”, facciamo ancora male a preoccuparci dell’aspetto “occupazione”? Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 |
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