ARCHIVIO
Prima
pagina
Arte
e spettacolo
Attualità
Anno 2006
Messaggio
N° 4
Tempo
di vendemmia
commenti
0
Messaggio
N° 6
Crocerossini
per Napoli
commenti
2
Messaggio
N°55
Il
Portale Metropolitano Multicanale
commenti
0
Messaggio
N°61
Il pericolo
giallo
commenti
0
Anno 2007
Anno 2008
Comunicati
stampa
Copertina
Cron(i)che Napolitane
Denunce ed appelli
Economia e sviluppo
Editoriali
Eventi socio-culturali
Fotoreportages & VideoNews
Giustizia
Identità
Lettere al Direttore
Personaggi
Piove (Governo Ladro)
Pizza e mandolino
Politica
Rassegna stampa
Segnalazioni utili
Società
Storia-Miti-Eroi
Turismo
|
Messaggio
N°61 del 04-12-2006 - 19:39
Tags: Attualità
Il pericolo giallo
di Marina Salvadore
Non si contano le chinatown
nelle regioni italiane e non si contano i danni
all’economia italiana derivanti dalle chinatown. L’artigianato, in molte
città italiane, grazie al fisco ed alla concorrenza sleale cinese
è fatalmente fallito. Le peculiarità di certe nostre produzioni
d.o.p. sono state globalizzate nel mercato “tarocco” delle imitazioni
dei marchi e del più vasto “falso”. Molti prodotti facenti capo
al tessile artigianale ed alla pelletteria nonché, su più vasta scala,
al tecnologico sono lanciati nel mercato europeo a gittata continua, grazie
a quell’esercito di schiavi (bambini compresi) che nelle cantine dei condomini
nostrani fabbrica, con materiali scadenti, esentasse e senza costi di
lavorazione che non siano la classica ciotola di riso per la sopravvivenza,
ininterrottamente per più di 18 ore al giorno, fotocopie di capi
di abbigliamento coloratissimi con le cancerogene ammine aromatiche, scarpe
di plastica messe insieme con la colla tossica, specialità della
cucina cinese con polpa di spezzatino dei nostri amici a quattro zampe
(recenti fatti di cronaca a Milano e a Napoli insegnano). Non chiediamoci,
a questo punto, quale siano le possibili qualità “merceologiche”
che vanno a comporre il ripieno dei famosi tortelli di carne al vapore…
e come mai tra una selva di esercizi commerciali in ogni chinatown ci
sia di tutto: dai farmaci alle mutande, dalle scarpe all’agenzia immobiliare…
ma MAI un servizio di pompe funebri! La riflessione, riconosco, è
grottesca ma è comunque scevra da qualsivoglia forma mentale di
razzismo. E’ la riflessione di chi già sa che quest’anno, a San
Gregorio Armeno, accanto ai rari maestri presepari che espongono le loro
opere, il 90% della chincaglieria per l’addobbo natalizio è anacronisticamente
cinese, in barba all’antica tradizione a noi più cara; in barba
ai nostri sentimenti. Un’offesa alla nostra Cultura! Infatti, circa tre
settimane fa, una immensa nave container ha scaricato in un porto italiano
numerosi container pieni di addobbi natalizi da esportare in tutta Europa,
Olanda e Napoli comprese! Ed a proposito di Porti, come non incavolarsi
quando scopriamo che quello di Napoli è gestito al 50% dai cinesi,
secondo i recenti meravigliosi contratti d’affari stipulati da Prodi eppoi
da Bassolino, con tutta le Regione e gli “industriali” in paranza a Pechino?
Che capacità di sviluppo potremo mai avere se l’unica attività
che svolgeranno per la Cina
i portuali napoletani sarà il solo servizio di facchinaggio? Per
i cinesi, infatti, faremo solo i “camalli”, gli scaricatori di porto.
Null’altro! E' una bestemmia alla storia della marineria che qui a Napoli
conobbe i suoi fasti: prima in Europa per i suoi porti, il codice marittimo
e tutte le attività connesse al mare! Quali possibilità di lavoro,
reddito e benessere ne potrà scaturire per la città, come ci impappinavano
Prodi e Bassolino? E l’amico di Prodi, tal Della Valle che tanto vomitò
contro il mercato del falso (soprattutto per i tarocchi delle sue Todd’s,
prodotte forse anche da lui per qualche tazza di riso nel terzomondo)
perché non parla più a riguardo?… E la Jervolino e il ministro
Amato la finiranno di mettere i cerottini sulle ferite della Camorra,
per guardare con occhi un po’ più a mandorla l’ancor più
terribile fenomeno della Mafia Cinese, già attiva con quella russa
da Milano a Napoli? Non ce l’ho col popolo cinese, che per la nomenklatura
cinese non vale un cece. Ce l’ho con tutti i regimi e le dittature di
Paesi che sfruttano e affamano immense greggi di uomini considerati numeri,
per la ricchezza di pochi eletti. Ce l’ho a morte con chi non ha il minimo
afflato con qualcosa che si richiami al concetto di Dignità Umana!
E, per quel che ci riguarda, cari prodi e bassolini vari,alla Cina avrei
chiuso le porte in faccia, chiedendole di umanizzarsi prima un pochino
e di fare ammenda per tutti quegli studenti
schiacciati come vermi dai carri armati nella Piazza Thien An Men, per
quella Diga contraria a tutte le ecologie che ha deviato il corso del
grande fiume, cancellando paesi con tutta la povera gente dentro, per
aver massacrato il sacro e pacifico Tibet, per i milioni di bambine neonate
buttate nella spazzatura, per le torture inflitte agli uomini e agli animali
per la medicina miracolosa del loro viagra artigianale, per il commercio
e l’impianto a prezzi popolari di organi prelevati ai detenuti ed ai condannati
a morte, per quel milione l’anno di esecuzioni capitali il cui costo della
pallottola è addebitato ai familiari del “reo”… per questo mucchio
di cose avremmo dovuto rinunziare ad ogni confronto. In altri Paesi, per
molto meno, si è praticato l’embargo, riducendo alla fame intere
popolazioni. Perché con la Cina ci siamo calati le braghe?
immagini di Mauro Caiano
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 0
--------------------------------------------------------------
Messaggio N°55 del 02-12-2006
- 00:31
Tags: Attualità
IL
PORTALE METROPOLITANO MULTICANALE (e-Government)
Il Portale Metropolitano Multicanale (PMM) è il portale dei servizi
on-line che il Comune di Napoli ha realizzato, nell'ambito del Piano di
e-Government nazionale, in collaborazione con Provincia di Napoli, Università
"Federico II" e Autorità Portuale di Napoli.
Oltre 100 servizi tradizionalmente erogati attraverso gli sportelli degli
enti, diventano oggi accessibili a cittadini ed imprese attraverso il
web. I servizi erogati da PMM vanno dalla semplice informativa sulle varie
aree tematiche, al prelievo della modulistica, all'attivazione delle pratiche
e nell'immediato futuro, consentiranno il pagamento on-line.
La navigazione attraverso il Portale è libera fino a quando il
Cittadino o l'impresa non richieda la consultazione di dati personali.
Per accedere ai servizi riservati il Portale richiede una semplice procedura
di registrazione grazie alla quale si avrà anche accesso ad un'area
personalizzata 'MY PMM' che permette all'utente di velocizzare l'accesso
ai servizi del portale più utilizzati.
In MyPMM il cittadino o l'impresa avranno la possibilità di controllare
lo stato di avanzamento delle pratiche inoltrate e di ricevere le comunicazioni
da parte degli Enti coinvolti. Ad esempio, dopo aver effettuato una prima
registrazione e dopo aver già utilizzato il portale per diversi
servizi, grazie a MyPMM l'utente ha a disposizione lo storico delle richieste
o delle pratiche evase ed avviate.
www.pmm.napoli.it
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
________________________________________
Messaggio
N°6 12-11-2006 - 21:02
Tags: Attualità
CROCEROSSINI PER NAPOLI
di Marina Salvadore
Chi
vuole esimersi dall'apparire nella bolgia mediatica al capezzale di Napoli
morente? Alla stregua di tutti i noti e meno noti artisti della canzone
napoletana che in queste ore stanno gonfiando il traffico addirittura
nelle corsie di una rianimazione d'ospedale, dove il mito Mario Merola
e tanti altri poveri sconosciuti degenti stanno lottando con il destino,
psuedo-crocerossini d'Italia si mettono in viaggio, affannati, pur di
intingere il biscotto nelle piaghe da decubito di Napoli, come curanderi
in consulto. Ognuno tra questi "cattedratrici" della scienza del risanamento
napoletano, partecipa al girotondo mediatico, offrendosi in tutta l'augusta
saccenza e personalità al volgo e al gossip, nella trita e ritrita saga
dell' "io, c'ero" e del celebrativo "t'à vuo' fa' fa' 'na foto?", beneficando
e benedicendo la moribonda creatura con la propria scienza, la personalizzazione
di un'anamnesi e l'esclusiva di una diagnosi. Peccato, però, che di puttanate
ne sparino a raffica, dimostrando tutta la loro ignoranza, in assenza
di specifica competenza, sacrificata al narcisismo ed all'intento speculativo...
Tra chi invoca addirittura la presenza dell'intero Consiglio dei Ministri
al capezzale della città in coma, all'indomani del "congelamento" - evento
dato per scontato - del Patto per la Sicurezza di Napoli, poichè Amato
e... la Finanziaria 2007... avevano fatto i conti senza l'oste (le dignitose
forze di Polizia)... il guardasigilli "nomenomen" - Clemente ovvero
Mastella - cianciugliando in difensiva sugli effetti del suo Indulto e
predicando massima severità per la questione napoletana,
si mette a fare il quequero storico-revisionista,adducendo che a Napoli,
nel 1861, vi furono più morti e più camorristi, rispetto ad oggi; riducendo
l'emergenza attuale ad una ridicola bazzecola, ottimisticamente superabile.
Dimentica, il giullare di corte di giustizia che se Garibaldi ed i piemontesi
invasori riuscirono a prendere Napoli e l'intero Regno, fu proprio grazie
- come accadde, poi, sulla medesima partitura per il secondo sbarco in
Sicilia, quello alleato - alle cosche: a Napoli, un suo probabile lontano
antenato, ministro della Polizia e alter ego del re di Napoli, tal Liborio
Romano, favorì l'ingresso di Garibaldi; ad occupazione avvenuta, si premurò
di firmare un bell'INDULTO per tutti i camorristi ch'erano segregati nelle
carceri di città e provincia, per avere man forte in quella che credeva
fosse l'occasione migliore per far carriera nelle rege istituzioni. Di
morti, dovrebbe saperlo Mastella, ve ne furono tantissimi ma non perchè
vi fu, come vorrebbe impappinarci, una guerra tra napoletani buoni e cattivi...
Clemente ha infatti evitato di dire che ci fu una GUERRA tra invasori
e dignitosi e coraggiosi regnicoli, a causa dell'Unità d'Italia... di
quell'Italia ch'egli è chiamato giacobinamente a difendere, immemore delle
sue radici meridionali e dei tanti morti innocenti di allora, caduti proprio
d'attorno al suo feudo. Il signor Voltaggabana non ama ricordare che agli
esordi delle sue politiche performances di provincia, presenziava persino
alle commemorazioni dei morti della vandea meridionale in quel di Casalduni
e Pontelandolfo; paesi rasi al suolo dai bersaglieri del 1861... Più tardi,
ormai uomo di potere, nel 1992 presiedeva la seduta parlamentare per la
presentazione e discussione delle interpellanze dei vari gruppi; in quella
sede derise e scimmiottò l'on. Angelo Manna che con una relazione avvincente
e dotta, passata alla storia delle cronache italiane, chiedeva verità
e giustizia, pubblicazione delle fonti occultate intorno al massacro del
Mezzogiorno per mano dei Savoja... Ed
a proposito
di Savoja, il gaudente pulzello di cotanta nobile schiatta, Emanuele Filiberto,
ha anch'egli pensato di venire a Napoli a fare il crocerossino, con la
scusa dei festeggiamenti delcompleanno dell'augusto padre, nato in Napoli
prima della vergognosa fuga a Brindisi. Anche il pulzello ha sciorinato
anamnesi, diagnosi e medicamenti... soprattutto per la gioventù napoletana
che tanto gli sta a cuore, come falsamente dice. Ha molto deprecato l'attuale
situazione d'emergenza, ingenerosa per una città dalla storia e tradizione...
SECOLARE" (testualmente). Nessuno si è preoccupato di fargli notare che
la storia di Napoli è MILLENARIA. Di appena "secolare", guarda caso, c'è
solo il Regno d'Italia e la schiatta Savoja a Napoli... mah... già...
a chi lo andiamo a dire... quello, magari, non sa neppure chi è stato
il fondatore del bel Palazzo in cui nacque il regio papà, nel secolo scorso.
Attendiamo trepidanti altri crocerossini d'Italia, già notando l'assenza
dei pronipoti di Murat e del caro vecchio Piano Marshall. Avanti il prossimo!
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 2
Inviato
da crocco57
il 13/11/06 @ 10:17
La camorra non esiste. Esiste una delinquenza organizzata
che impropriamente ruba uno stile di vita, un modello morto con il famoso
processo Cuocolo, quando lo Stato sferrò per la prima volta l’attacco
decisivo contro ciò che era allora il mondo dei camorristi e vinse
poiché quando lo Stato vuole vince. Ora esiste una delinquenza
organizzata che man mano si è sostituita allo Stato dove lo Stato
non c’è. Ha creato proprie strutture, dona il lavoro dove il lavoro
manca, garantisce un futuro dove ci sono cumuli di macerie morali. La
malavita sfrutta i vizi della borghesia, li fa propri e li incanala a
proprio piacimento dove più le fa comodo. Il malavitoso ha bisogno
di essere chiamato camorrista poiché questo gli garantisce un retroterra
ideale e popolare. Nei fatti il camorrista a Napoli è scomparso:
uomini senza onore che ammazzano donne, vecchi e bambini . Schiavi della
cocaina e della droga. Traditori degli amici, malfidati, spesso ignoranti
dominano una plebe ridotta tale da decenni di malgoverno da giunte di
sinistra, di destra e di centro, composte a loro volta da molti mediocri
affaristi preoccupati del proprio benessere economico e materiale. Penserete
che questa sia un’analisi impietosa: non è così. Uno Stato
che manda le proprie truppe in Libano convinto di dare un contributo notevole
alla pacificazione di quel popolo ha davanti due possibilità: la
prima che mente e la seconda che dice la verità. Se mente ciò
è terribile perché c’è uno spreco di risorse e di
uomini indirizzato verso il nulla. Se, al contrario, dice il vero allora
ha le capacità e la possibilità di azzerare il fenomeno
malavitoso: se non lo fa è perché non lo vuole fare.
Saluti. Antimo Ceparano
Inviato
da vocedimegaride
il 13/11/06 @ 14:25
...altro crocerossino di giornata inviatoci dalla
provvida sventura: Boselli, il socialista spurio bolognese, venuto anch'egli
a diagnosticare e ad ammannire cure alla moribonda Napoli, ovviamente
in conclave con la gioventù napoletana mai così degna di
attenzione, come negli ultimi giorni. Le fila delle "dame di san
vincenzo" si ingrossano... comunque di "stranieri", poichè
ad oggi non compare in quest'esercito di "benefattori" un SOLO
NAPOLETANO AUTOCTONO!... Non è, per caso, che sull'emergenza Napoli
L'Italia tutta ancora specula?... ed ai nostri amministratori locali piace
ancora fare la figura dei pezzenti?
Marina Salvadore
-----------------------------------------------------------------
Messaggio
N°4 dell' 11-11-2006 - 11:02
Tags: Attualità
Tempo di vendemmia
Auguri per il "giornale".
Invio una foto di attualità: la vendemmia nelle nostre terre ...
il Piedirosso
Mauro Caiano
Inviato da: napolitudine1
- Commenti: 0
|
|