49

" FantaFinanza "
… MA KI KATZ'E' 'STO ZUNINO?

VII puntata tormentone


Il covo regnicolo milanese, passato qualche giorno, s'era irrimediabilmente svuotato di quelle care presenze; ognuno aveva fatto ritorno alla propria dimora, lasciando sul sentiero del ritorno una scia di memorie che profumava di spezie e fiori e frutta, e...terra, con il cuore traboccante di emozioni , in una incessante altalena - un moto perpetuo - tra la dolcezza e la rabbia.
La Pasionaria, rientrò nel suo solenne nobile rango di confinata politica in Padania, con qualche manifesta aria di superiorità in più, motivata dalla rinnovata consapevolezza. Subiva fieramente anche i continui assalti del Cetriolone di Corte e continuava, muta, a ricamare gigli... Anche, in quel venerdì sera della settimana Santa, giorno di Passione, meditando quell'INRI sistemato sul legno di una croce in Gerusalemme e quell'INRI (le Iniquità Non Resteranno Impunite) che per bocca di Francesco II di Borbone siglò quella Passione duosiciliana sul Golgota di Gaeta.... Il Venerdì Santo, per gli immortali assume un significato di Penitenza e Dolore ineguagliabili, poiché loro non sono mai veramente morti e MAI risorgeranno, fino a quando il loro compito di testimoni e custodi del dramma umano non sarà compiuto. Fino a quando l'equilibrio non sarà ristabilito nel Progetto Divino della Terra. Immersa in queste meditazioni non si avvide dell'ombra oltre il vetro della porta-finestra e solo un lieve picchettio di dita sull'infisso la distolse dal fiume in piena dei pensieri. Sollevò lo sguardo, le sorrisero gli occhi e corse ad aprire la porta a Raimondo di Sangro principe di Sansevero, ufficialmente nato agli occhi del mondo a Torremaggiore, Foggia, nel... 1710.
Si lanciarono una nelle braccia dell'altro, in perfetto silenzio, per un vivificante scambio di energie e di bene. "Oh! Mia dolce Pasionaria - disse lui - ho percepito tutti i tuoi stati d'animo e non ho resistito dal correre qui a Milano... Vedo che porti ancora al collo il mio medaglione...Anch'io ti ho pensato quotidianamente ma sono sempre di vedetta nel mio tempio napoletano e proprio lì, qualche giorno fa, vi è piombato De Crescenzo e mi ha lasciato un messaggio in codice ai piedi del Cristo Velato, a proposito di questa che vi è parsa una scoperta dolorosa ma che è STORIA risaputa, perlomeno da me. So tutto, Pasiona', e sono venuto a passarti le informazioni. Solo a te, memore del fatto che nonostante io fossi un massone, tu sola avesti la sensibilità di capire che se volevo procedere nell'evoluzione scientifica, in quell'epoca di ignoranti e di bizzoche, dovevo necessariamente gestire relazioni di altro tipo. Se non l'avessi fatto, le mie opere sarebbero state censurate, occultate,... distrutte. Il nostro buon re Carlo e Papa Benedetto XIV finsero pubblicamente d'osteggiarmi ma non mi richiesero altro, per tacitare il volgo, che una ammenda scritta. Poi, la querelle si estinse nell'oblio....Ricordi?". "Certo! Ricordo bene la maestosità e l'ingegno di quel tuo gran mazzo di tarocchi di marmo di cui popolasti la Cappella e...le tue macchine anatomiche,nelle quali la gente di questa era ancora si ostina a voler rinvenire il massacro di due tuoi servi usati come cavie,... il tuo lume eterno,...il mantello impermeabile per il nostro Carlo che andava a caccia,... Precorresti i tempi in maniera troppo aggressiva, Raimondo mio, perché il volgo e la corte fossero in grado di subire tanto progresso..." Lui, le prese amorevolmente le mani fra le sue
e se le passò sulla fronte, sugli occhi chiusi e sulla bocca, quindi sospirò e riprese a dire : "Sono scomparso agli occhi del mondo allorquando rischiai di divenire l'eccezione che avrebbe confermato la regola di una Napoli che nemmeno durante la Santa Inquisizione vide mai alzare un rogo… " " Ricordo bene - gli fece eco, lei - ed allora ancor più di te si disse della tua natura mefistofelica, del tuo genio dannato...ma non avevi scampo. In quei giorni, sorridevo pensando alla tua carrozza anfibia trainata da palazzo fino al mare da autentici cavalli ed agli sguardi inebetiti della
folla che, pur se ammirata, si segnava al tuo passaggio... Ricordo ogni cosa di te; soprattutto il tuo amore per gli uomini e per Nostro Signore ed ogni volta che ho la fortuna di tornare a Napoli vengo a pregare il tuo Cristo Velato e non altri in altre chiese..." Quindi, si dispose ad apparecchiare la tavola triste del venerdì santo, priva DI carni , salumi e dolci ma il Sansevero le intimò di fermarsi "Andiamo fuori, stasera. Voglio portarti in via Bagutta!" . "Al Bagutta dove, nemo propheta in Patria, il nostro buon Alianello vinse qualche premio letterario con i suoi romanzi regnicoli?" chiese lei. "No, non lì, mia cara. In verità voglio portarti a vedere la sede della Risanamento Napoli!". Lei trasalì non fu neanche in grado, sulle prime, di aver capito bene quindi sgranò i suoi grandi occhi d'ambra, come inebetita, in faccia a don Raimondo. "Sì, hai inteso bene, Pasiona', Quello che stavi cercando è sotto i tuoi occhi e non te n'eri accorta. E' sempre così, per ogni cosa della vita!". "Ma allora 'sto Zunino è davvero un infamone, un affamatore schifoso peggiore d'un cravattaro...Non poteva lasciare, ora che si parla DI federalismo fiscale e di devolution, la sede legale della Risanamento a Napoli?". Sansevero si irritò non poco : "Perché continui a negare ciò che il tuo istinto t'ha giustamente indicato? Perché ti ostini ad aggrapparti tenacemente all'idea che Zunino sia un napoletano, se percepisci che così non è? Smettila di fare la reazionaria ad oltranza, per il solo masochistico piacere di sentirti impegnata. Così facendo, sprechi nel pettegolezzo e nella bassa menzogna i tuoi ideali e le tue grandi qualità! KI KATZ'E' 'STO ZUNINO? Ebbener, NON E' NAPOLETANO e tu l'hai "sentito" dal primo momento, poi ti sei fatta prendere dalla sfiducia ed hai fatto di tutto per autoconvincerti di un tradimento di sangue che non v'è mai stato, per partecipare all'orgia delle supposizioni, per farti del male..per rinnovare l'antico dolore della tua genìa. Forse, per sentirti ancora protagonista e brigantessa, con tanto di tromboncino e coltello, come ai bei tempi della genuina gente del Sud che si offrì in olocausto, pur di non offendere la propria dignità... KI KATZ'E' 'STO ZUNINO, te lo dico io! E' un piemontese. Un altro piemontese della lunga catena di piemontesi che ci pesa addosso! E' di Nizza Monferrato! "."...eeehh ti pareva? - s'ingrugnì lei - nomen omen; c'è dentro un po' del nizzardo garibaldesco e tutto il Piemonte sabojardo! Sembra un atroce scherzo del destino! Praticamente, siamo "cornuti e mazziati", o no?". "Capisco che questa notizia ti abbia sconvolto ancor più. E' come aver rivisto l'assassino tornare sul luogo del delitto ma tu non potevi continuare a negare te stessa, per puro spirito di rivolta. Senti a me, cerca di non pensare che Zunino sia piemontese. Prova ad identificarlo genericamente come uno del Nord e basta!". "Non esco, non ci vengo in Via Bagutta a vedere il palazzo reale straniero edificato con i mattoni delle nostre case napoletane" disse lei. "Ci andrai, quando vorrai. E' al civico 20. Lì giace la tua Risanamento Napoli Spa insieme ad altre fuse e profuse, inglobate e dissociate, aggruppate e rimescolate immobiliari, oltre, naturalmente allo strabiliante GRUPPO ZUNINO.
La domanda precisa che avreste dovuto porvi non è KI KATZ'E' 'STO ZUNINO? Ma semplicemente COME HA FATTO A DIVENTARE ZUNINO? Lo sai che è anche molto giovane, per essere un imprenditore di questa portata?" Lei, concitata stigmatizzò : "Ho sempre pensato che fosse una testa di legno, un prestanome!" "Potresti aver ragione - sillabò di Sangro - poiché questo fanciullo dell'Alta Finanza era iscritto alla ColDiretti come vitivinicultore e, stranamente, solo sul finire degli anni '90 compare come rappresentante legale di tantissime società. Troppe! E' solo in quegli anni che da yuppie rampante dalla carriera più veloce della luce diventa maggior azionista e quindi azionista di controllo quindi dio supremo di alcune società, tra cui, in primis, la nostra Risanamento. Tutto il curriculum della Risanamento, della Bonaparte, di Domus Italica ed altre è reso di dominio pubblico, così pure come un autoincensamento del Gruppo Zunino racconta a chiunque vita, opere e miracoli dell'impresa,non accennando mai al curriculum vitae del suo presidente.
Ecco, questo è un mistero: diventare GRUPPO ZUNINO, partendo dal Barolo e dal Barbera… dalla ColDiretti. Pensa se gli riuscirà mai al nostro amico Antonio Caputo vitivinicultore di Afragola con i suoi celebri Vini Due Siciliae di diventare presidente della EdilNord o simili!!! ... Questo, è lo spirito che dovrà spronarvi a cercare le verità occulte di molte cose, evitando inutili vittimismi e lacerazioni che non portano a nulla. Questi, sono i veri miracoli della Chiesa Massonica di questa Nazione e, come per tutti i miracoli anche della Chiesa Cattolica, non possono essere razionalmente spiegati! Io, Saint Germain, l'Ebreo Errante e Cagliostro non siamo niente a confronto di questo mago ch'è Luigi Zunino!"

Epilogo

Ripartito da Milano l'amato don Raimondo, inviate qua e là un po' di "palommelle" con messaggi e informazioni per gli adepti della DueSicilieIntelligence, la Pasionaria si piazzò per un'intera giornata sul ballatoio davanti alla sua porta di casa, attendendo il Cetriolone di Corte. L'Ambroeus, verso ora di cena fece la sua comparsa, preventivando lauti banchetti terronici. La Pasionaria, appena incrociatolo, gli scaricò addosso una infinita serie di parolacce, profferite in perfetta lingua padana, perché costui comprendesse, senza perdersene nemmeno una. Lo invitò anche a voler comunicare al proprietario dell'immobile nonché a Bossi e compagni di merende che lei non avrebbe più versato un soldo per gli affitti e il condominio, ritenendosi creditrice ad oltranza dei predoni del Nord.
Nelle notti che seguirono, fece scempio di ruote celtiche in tutto il caseggiato, sostituendole con gigli dorati, per sottolinearne la naturale provenienza storico-economica. Quindi, si barricò nel monolocale, mettendo bene in vista, dietro la lastra della finestra, a perenne monito, il suo schioppo gloriosamente risorto da una cassapanca primo ottocento napoletano.

Marina Salvadore
da "I Feuilleton di TERRONIA FELIX" per La Voce di Megaride - VIP Edizioni Grafiche Napoli/2003)



Pagina successiva
Torna dietro        Torna all' indice