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" FantaFinanza
" III puntata tormentone
La Pasionaria, aperta la fenestrella chiamò tre volte "Chiummo!...Chiummo?...Chiummoooo.." ed un tronfio piccione dal collo iridato approdò pesantemente sul davanzale. Chiummo ovvero Piombo, cosiddetto un po' per il colore delle piume ma soprattutto per la possenza del suo sterno carenato. Era uno dei migliori messaggeri stanziali tra Milano e Gaeta. Poche righe vergate su un fogliettino ed infilate nel cilindretto legato alla sua zampa artigliata : "Ciano e voi tutti del Fronte del Sud, poche chiacchiere; indagare, per sapere KI KATZ'E' 'STO ZUNINO, soprattutto all'Anagrafe Napoletana! Subito! Primma 'e mò!!!! Gli "immortali deportati al Nord". Quindi, come una pitonessa dell'antica Crotone levò in alto le braccia, con le mani a coppa che sostenevano Chiummo e lo librò alto nel cielo plumbeo sui tetti di Milano, volgendo le palme aperte verso l'occultato piatto del Sole, come in un rito iniziatico..... don Antonio Serao e Crocco s'erano momentaneamente allontanati dal "covo", per andare a far provvista di tabacco mentre Gernone, godendo ad occhi chiusi di un babà al rhum, rifletteva sui dati fino ad allora acquisiti; dal vecchio grammofono a tromba, una lacca del 1907 turbinava nell'aria la voce di Enrico Caruso che...pareva esser lì a cantare dal vivo... La Pasionaria, seduta nella sua amata poltrona autentico primo ottocento napoletano, rivestita di seta damascata di San Leucio, aveva ripreso l'ago e la trapunta e seminava gigli dorati con punti precisi e delicati, concentrata sui particolari degli ultimi avvenimenti; quelli, banali che sempre tendono a sfuggire dal puzzle dell'architettura mentale... "Nino - ruppe il silenzio e l'operar dell'ago - ci sono cose alle quali nessun napoletano, pure spergiuro, rinuncerebbe mai nella sua vita... Sono quelle piccole tradizioni quasi religiose che se rinnegate fanno temere la dannazione eterna o quantomeno il confino nel Limbo dei Signor Nessuno.... Voglio dire che non v'è napoletano borbonico o giacobino, massone o cattolico, traditore della bandiera o fedele alla Patria,... colto o ignorante,..ricco o povero... Insomma, Nino, nessun napoletano, pure sotto tortura, rinnegherebbe la mozzarella di bufala, la pastiera, il casatiello, il babà e la sfogliatella riccia,...la lasagna, San Gennaro, il Vesuvio e....il Calcio Napoli!!!... " Nino riaprì gli occhi mollemente : "Che vuoi dire? Stiamo a fare filosofia, mò? Con la filosofia non si mangia e non si vincono le guerre...". "No, voglio farti riflettere su una cosa - riprese pacatamente la Pasionaria - se questo Napoletano pieno di soldi che si è servito della sua patria senza servirla...spergiuro e traditore...massone risorgimentista e chiavica suprema tra i napoletani... se questo schifosissimo individuo comunque NAPOLETANO ha tutti questi soldi, più di Berlusconi e di Agnelli, tu pensi che non gli sarebbe venuto lo sfizio di comprarsi il Calcio Napoli, di esserne Presidente? Come ha potuto resistere all'onta della serie B, allo sfascio delle glorie calcistiche napoletane?...E' qui che mi vengono tanti dubbi. Un napoletano anche di merda, con le sue possibilità, non avrebbe rinunciato per nessun motivo alla sua squadra!!!" Gernone, stette lì un po' a pensarci su ma non potè non convenire quanto avesse ragione la Pasionaria, con tutto il suo intuito femminile e la conoscenza del genere umano che ormai aveva acquisito pienamente, per esperienza di vita: "Quindi, ne deduci che?"..."Che a me, 'sto Zunino non mi pare 'nu napulitano!"... Gernone, affranto, battè un pugno sul tavolo e parlando tra i denti, come sconfitto da quest'altro pensiero, sparendo nella nube di zucchero a velo involatasi dal tabarin, digrignò verso il soffitto padano un atroce... "MA CHI CAZZ'E? 'STO ZUNINO?" |