"Spirito di mio suocero,
se ci sei batti un colpo!"…Niente… … "Spirito di mio suocero Frijènno - puozze sculà! - se ci sei, ripeto, batti un colpo!"…Silenzio…poi, s'udì il suono di una gran pernacchia ma con un certo qual tono che era come un fragore…quasi... di "peto", estraneo al classico sordo tonfo d'ogni comune apparizione … "Sei tu, sei proprio tu, suocero Frijènno?". " Non amo peritarmi con te, stupida nuora. Lasciami andare."… " Suocero Frijènno, sai benissimo che ho i Poteri e che devi sottostare al mio volere. Chiamo anche il tuo alter ego Magnànno ad apparire… Te l'avevo giurata…che t'avrei fatto schiattare da morto, giacché non ci sono riuscita quand'eri vivo…". "PIETA' PIETA', ti supplico, non chiamare Màgnanno; sono bloccato nel mondo di mezzo fino a quando non mi sarò purgato di lui…"…. "SCHIATTA! Io, mò te lo chiamo, così sarai costretto per l'eternità a ricordare tutte le fetenzie che hai fatto. Eh già, …sarebbe troppo comodo, mò, dimenticare tutto…"… "Abbi compassione per un povero defunto…Non lo chiamare, non so resistere alla sua presenza,…ne sono soggiogato"… "..No! Quale pietà per un povero defunto...tanto, aggia murì pur'ije… e ci penso ogni giorno; perciò non ho mai fatto in vita mia le schifezze che hai fatto tu, munnezza!"… "Ti prego, nuora, se non mi farai del male…ti darò i numeri del lotto."… "Nun voglio 'e nummere. Voglio 'e llettere!…Voglio sape'quando, dove e come hai scritto il finto testamento 'e chella addurmuta 'e mugliereta…ben un anno e mezzo DOPO la sua dipartita!" "Non lo saprai mai!.. Sono faccende di famiglia. Ti chiami Frijènno, tu? Tuo marito, mio figlio era già morto, dieci anni prima di sua madre…per quale motivo regalare all'orfanella Frijénno (ma purtroppo figlia anche a te che non sei una Frijènno) i beni della nostra famiglia?.. Sarebbe stata una cosa immorale, farli cadere in mani estranee…E, se tu ti fossi risposata, mantenendo uno stronzo con i NOSTRI soldi? I beni di famiglia DEVONO restare nella famiglia!…Ed io ERO TUTTA LA FAMIGLIA… oltrechè l'amministratore dei beni. Ho agito con cautela per la giustizia!"…. "Facendo murì 'e dièbbete me e tua nipote? Rendendoci la vita impossibile?… Quali beni di Famiglia..di quale Famiglia? Era tutta robba ' e chella scema d''a buonanima 'e Gallinella mugliereta!… Te ne si' visto bbuono, doppe 'a dipartita!…Il giorno appresso a quello del funerale già tenevi in casa due "badanti" ucraine…ed ogni sera vi facevate portare le pizze a casa, per festeggiare…Addirittura "quel giorno per te fausto", di ritorno dal funerale, cù 'na faccia 'e cuorno, andasti a riscuotere da don Ciccio Pavone il pigione del negozio che gli avevate affittato, dicendo che eri rimasto senza soldi per le spese di quel funerale…che non fu seguito manco da un morto vivente…e sulla lapide al cimitero, per sparagnàre, non ci mettesti manco il lume eterno…manco 'na lampadina… 'nu lumino… Ti desti all'Acqua Fiuggi, ai massaggi fisioterapici, ai lauti pasti, e, mi ricordo, quando ti rividi già ottantunenne, dopo appena pochi mesi di " affranta vedovanza": parevi appena uscito dalla beauty-farm, parevi un sessantenne fresco e tosto!…E ije pregavo 'o Patate' di darti immediata e buona morte; magari, felicemente "per copula" con una delle due ucraine…perché ije nun so' fetente come te!… Ma 'o Patate' nun te suppurtava manco isso…e ti lasciò campare - nonostante due infarti, un tumore alla prostrata ed un enfisema polmonare - giusti giusti altri vent'anni - puozze sculà! - nei quali con l'alter ego Màgnanno, ti desti alla pazza gioia… Intorno ai novant'anni sostituisti pure le due ucraine ormai vecchie e sfruttate con due polacche nuove…di "pacca"… Ti comprasti pure per corrispondenza il Viagra e il cinto per l'ernia…e una pistola, perché continuavi ad avere paura di me!… La domenica andavi a pranzo a Sorrento o alla Casina Rossa di Ercolano: sotè, sartù,..lasagne…spigole, cernie: mai che ti fosse andata di traverso 'na spina 'e pesce,…come accadde, invece, ad una delle due giovani polacche, così atterrata da te!…Assumesti al suo posto un filippino, giusto per farti cambiare il pannolone ogni notte… Cent'anni e non cedevi…le armi…Cent'anni dei tuoi, che facevano "vecchi" noi…'E figli so' piezze 'e core..dicevi…e difatti quando la buonanima di tuo figlio - pur'isso ca nun ne puteva cchiù 'e te - dall'altro mondo decise di intervenire per risolvere di persona l'annosa "vertenza"…come t'apparve alla sponda del letto, tirandoti per i piedi, ti provocò una tale emozione che…al mattino, trovatoti stecchito,… il filippino non ebbe lo stomaco manco di cambiarti il pannolone.. col quale fosti degnamente seppellito…All'aperto!…perché nell'ipogeo di Poggioreale 'e muorti nun te vulettero ed in catena medianica provocarono un sisma dell'ultimo grado della scala Ritcher, trasformando l'ipogeo in una grande fossa comune…inaccessibile!!!!…Miettete scuorno!… Devo continuare?"… "Abbi rispetto di me, ricordati che sono sempre un Frijènno della schiatta di Torre del Greco. Ne ho fatta tremare di gente quando lavoravo alla Procura della Repubblica di Napoli!"… "…dove ti spacciavi per Avvocato…addirittura per Procuratore… e non eri che una mediocrità di cancelliere…che, tra un timbro ed una copia fotostatica, faceva credere di essere Al Capone seduto dietro la scrivania…Pari pari le palle che esportavi in società per fare colpo, quando d'estate andavi nella pensione di Sant'Agata a farti le ferie pagate da tua moglie…Frijénno! Nomen Omen! Mai fu tanto azzeccato un cognome! Frijènno.. ovvero "friggendo"…sempre, per tutta una vita, per mettere le mani sulle proprietà di tua moglie che, invece, per dispetto, fino agli ottant'anni non te ne ha dato il canzo!…Lo spirito di Magnànno che già incorporavi come un'ameba quando te la sposasti, fece molta fatica, in quei lunghi anni di matrimonio, a non morire soffocato, schiattato in corpo dentro di te...L'abboffasti di corna, tua moglie, per tutta la vita, per vendetta, per rancore!…E quando in casa il clima divenne rovente ed i tuoi figli non furono più in grado di sopportare quelle tensioni, fu allora che dimostrasti anche le tue qualità di "padre amorevole" oltre quelle di "marito esemplare"…Il tuo ultimo pargolo, che allora era un ragazzo introverso e molto studioso, superata l'adolescenza entrò in grave conflitto con te…Ricordi quella sera…quando litigaste?…Chiamasti i carabinieri, per farlo arrestare perché ti aveva mancato di rispetto…poi, non contento, lo facesti internare nella "clinica dei pazzi" ai Camaldoli…e desti il consenso per praticargli ben due elettroshock…che lo cambiarono enormemente, nel carattere e nell'aspetto…A mio marito,avvocato "vero" del quale eri geloso, già esule con me al Nord e già padre della tua "adorata" nipote giustificasti l'azione con l'ennesima palla, raccontando che il ragazzo era stato indotto dalle cattive compagnie a fumarsi uno spinello e che la "droga" gli aveva bruciato il cervello!..Figuriamoci,..UNO SPINELLO!!! Io, per curiosità, l'ho provato a quarant'anni 'stu cacchio 'e spinello e nun m'à fatto né caldo né fresco e stongo ancora ccà e 'a capa mia funziona ancora benissimo!!!…Padre padrone! 'Nfamone!"… "Ho cercato semplicemente di inquadrare il ragazzo in uno stile di vita disciplinato… rispetto a quegli anni di "gioventù bruciata", di consumismo sfrenato, di capelloni e drogati…perché sognavo per lui un avvenire ed una professione degna dei Frijènno! Qualsiasi padre avrebbe fatto di tutto, per evitare al figlio ribelle intemperanze che gli sarebbero costate care in avvenire. L'ho detto pure a San Pietro, quando mi sono presentato al suo giudizio…perché io sono sicuro che se San Pietro si fosse trovato al posto mio, avrebbe agito con la stessa fermezza,… con la stessa responsabile cura paterna!"… "..e nun t'à sputato 'n'faccia..quando gliel'hai detto?"… " Non si sarebbe MAI preso questa libertà con me!…Io sono un uomo tutto d'un pezzo, a tal punto onesto e coerente che a San Pietro gli ho detto che se - casomai -mi avesse trovato qualche pecca sarei stato ben disposto a pagare di persona i miei "eventuali" errori o sviste…ma sempre nel pieno rispetto, educazione e cortesia che sono dovute, da secoli, da CHIUNQUE, alla mia schiatta!". "SCHIATTA!!!…Appunto!… Forse non lo sai che facendo una bella ricerca araldica…il cognome Frijènno, a Napoli e provincia - rarissimo, tra l'altro - è il cognome di un signore del Nord, un "amministrativo" sceso al Sud al seguito degli invasori sabaudi, che si trovò a fare a Napoli il direttore dell'Annunziata, l'orfanotrofio della più celebre "ruota", che ha prodotto la schiatta degli Esposito ovvero degli "esposti"…TROVATELLI!…Nel caso del tuo avo, puverello…"esposto" pure lui, come tanti altri nennilli, gli fu assegnato il cognome del direttore del momento,…caro principe Scagnazzo dei miei stivali!…Avevi voooglia di raccontare al volgo che portavi un cognome di origine blasonata fiamminga, von Frijènne. D'"Egitto"!…Tu, sei stato per tutta la vita, inconsapevole ma satollo di prosopopea, la classica "macchietta" di "Miseria e Nobiltà"…ed avresti tanto bisogno, proprio mò, di meditare un poco su "La Livella" di Totò o su" Vincenzo De Pretore" di Eduardo, mio ignorantissimo von Frijènne del cappero!… Comunque, basta! Mò me so' scucciata..mò chiammo Magnànno e la facciamo finita ." "…Noooo, ti prego,…lascialo stare à Magnànno…Giuro! Ti do una bella quaterna sulla ruota di Napoli, a risarcimento di tutto quello che credi di dover pretendere per tua figlia." "Ripeto, von Frijènne d''o sasiccio, nun me servono 'e nummere!… I soldi mi servivano quando io e mia figlia ne avevamo veramente bisogno…mò, pe' grazzia 'e ddio, ne teniamo dei nostri e alla faccia tua ce la passiamo più che bene; tua nipote soprattutto… Il ricordo di oltre un ventennio di miseria e sacrifici, di rinunce e solitudine,…dell'infanzia, adolescenza e gioventù tristissime della tua "adorata" nipotina…impallidisce alla luce di quello che siamo riuscite a fare, da sole, con le nostre forze…Tua nipote è una famosa manager e guadagna un fottìo di soldi, s'è sposata "bene" e non le manca nulla…Io, ho finalmente una casa senza sfratti accessori e che rientra nel patrimonio di mia figlia, che m'ha cancellato il quarto di secolo di mutuo, ed ho chi mi vuole bene accanto, una pensioncella statale e ogni estate vado pure 15 giorni al mare,a farmi le ferie … L'aver tirato la cinghia per tanti anni, mi ha abituata a godere del poco… Ormai, la nostra rivendicazione è diventata per noi solo una questione di principio, per ottenerci giustizia e far rientrare nelle legittime mani certi beni di famiglia…'E nummere? Valli a dare a quell'ingorda befana di tua figlia… perché "' e NUMMERE", mò, ce li facciamo fare NOI a LEI, anche se "sarebbe", secondo le tue ultime ed illegittime volontà, la tua UNICA EREDE!" "..No, aspetta,..che c'entra quella poverella di Eustacchia…E' l'unica che m'è stata vicino…A quell'altro stronzo di figlio, che pure contrariamente alla MIA volontà era rimasto regolarmente sposato con "una" che non mi è mai piaciuta, manco gli ho dato niente; Eustacchia, invece, lei capì che separandosi dal marito sarebbe rimasta una Frijènno indipendente e quindi l'unica titolare possibile dei beni di Famiglia!…Per tutta la vita, io e mia moglie, abbiamo provato a far saltare i matrimoni dei nostri figli, per renderli, alla nostra morte, felici proprietari dei beni Frijènno che non sarebbero mai stati condivisi con estraneo alcuno…ma i due maschi - quelli sui quali contavamo di più - ci hanno delusi profondamente. L'unica che ha assorbito il mio senso del dovere e della responsabilità è stata Eustacchia..ed Eustacchia non si tocca!". "Tra i "beni di famiglia" consideravi pure la piena proprietà dei figli, come fossero stati semplicemente delle "cose animate", i pupazzielli del tuo teatrino... Non riesco a dimenticare le 14 pagine di diffida che mi facesti all'indomani del funerale di mio marito…Caddi dalle nuvole quando i carabinieri di Milano mi convocarono per leggermi l'atto infamante e ridicolo col quale mi chiedevi la restituzione della salma di tuo figlio…prevaricando un diritto che per Legge e Sacramento era mio e di mia figlia, ormai cittadine milanesi, insieme a tuo figlio…" "Tu mi hai portato via il figlio che adoravo, quello sul quale avevo puntato tutte le mie ambizioni, il più capace… Ho atteso che non ti servisse più, per riaverlo qui, a casa sua, in Casa Frijènno!" " Esattamente! L'hai considerato un "vuoto a rendere"…Consumato il prodotto, rivolevi indietro la confezione che riportava il TUO logo aziendale , perché comunque era stata una TUA CREAZIONE, o divino Patate' Frijènno!..Il comandante della stazione carabinieri di Milano, ricordo, mi chiese disgustato in quale assurdo luogo della Terra mi fossi procurata un suocero così schifoso…" "Taci! 'E figli so' piezze 'e core; generi, nuore e nipoti so' piezze 'e càntere, invece" "…esattamente come il genero che sei stato tu, per i tuoi suoceri!" " Non ti consento! Che ne sai tu dei miei suoceri…e dell'orgoglio di sposare la loro figlia ad un Frijènno che gli avrebbe acconciato la razza?" "Tu,deliri!..Basta! MAGNANNO!…MAGNANNOOO…IO TI EVOCO… TI ORDINO DI APPARIRE!"… Un gran tonfo...un qual certo strano fragore...con un "chè" quasi…di…rutto.. e Magnànno, copia fotostatica di Frijènno, apparve in una nuvola pestilenziale di gas di fuochi fatui, quasi un sentore d'acido misto a concime e… a frijarielli crudi appassiti : - " Eccomi!" "Magnànno, ormai hai fatto il tuo tempo insieme a 'stu stuppolo 'e Frijènno…Isso, "frije" ancora,..l'abbrucia 'o mappamondo…ancora crede di fare e disfare, di impartire ordini e tramare. Il suo karma ci metterà altri duemila anni, prima di esaurirsi…Come spirito è ancora all'aperitivo. Non ha capito che fino a quando sarà così legato alle cose e convenzioni terrene sarà costretto al limbo eterno,…visto che pure l'Inferno - che comunque è pieno di personalità ben definite - l'ha schifato…Ma tu, Magnànno, che sei un "Frijènno visto allo specchio",…una pura forza del mondo animale terrestre,..un istinto prettamente umano, non hai motivo d'essere ancora legato a doppio filo a lui; il tuo compito è quello di una specie di "angelo custode" dei predatori tra le varie razze animali e solamente sulla Terra hai motivo d'esistere come "doppio"…"alieno" di una entità fisica e spirituale…quasi sempre "bassa", ingorda, non evoluta. Tu, Magnànno, in poche parole…sei in questo momento nel luogo sbagliato: non è, questa - come dire? - la tua…DIMENSIONE…Ecco! DI-MEN-SIO-NE!!!… Il nostro mondo ti reclama, fai parte del progetto universale sin dalla creazione della Terra,…da quando eri l'alter ego dei microrganismi primordiali…fino a quando diventasti l'istinto dei virus,…dei batteri, dei pappataci,…poi, delle locuste e delle cavallette,…l'istinto del leone ma anche della gazzella,..dello squalo ma anche del pesciolino rosso e, così via…fino, snaturandoti, ai "protettori" delle meretrici,…agli strozzini,…ai Potenti, ai Dittatori…Possiamo pure dire che solo grazie al tuo "genio", ai suoi albori la vita sul pianeta si affermò mediante l'istinto predatorio, la voracità ch'era, allora, semplice istinto di sopravvivenza… Quindi, nei millenni, il tuo alito creò attraverso la naturale selezione delle razze animali, sul principio del più forte che mangia il più debole…o…se ti piace…del pesce grande che mangia il piccolo…il perfetto ingranaggio che mise in moto l'evoluzione e l'affermarsi della specie umana quale razza dominante sul pianeta…Ovviamente, come accade per ogni terapia esagerata all'eccesso, il tuo genio in overdose, inoculato negli uomini, come un cancro attaccò le cellule cerebrali facendole impazzire…e tu, Magnànno, cessasti d'essere ragione di vita, trasformandoti nel killer di intere generazioni, di interi popoli sulla Terra.. L'istinto di sopravvivenza, sotto il tuo assoluto" impero dei sensi"…si trasformò in causa di "sfruttamento",…di "prevaricazione".., di "egoismo" e di "edonismo"…Divenne istinto di sopraffazione…divenne il germe del CRIMINE,…MAFIA, CAMORRA, 'NDRANGHETA, DITTATURA D'OGNI COLORE, MASSONERIA, IMPERIALISMO…Clonasti, a tua immagine e somiglianza, come un dio, ladri, papponi, assassini e….suoceri e padri e nonni di schiatta Frijènno. L'umanità dei Santi e dei Peccatori, dei Fortunati e degli Sfigati, dei Belli e dei Brutti fu preda dei corsari voraci del "Frijènno e Magnànno"…mentre prima, responsabilmente, nei tempi del provvisorio ed illusorio "equilibrio mentale"…" 'n'uocchio frejèva 'o pesce…e ll'autro guardava à 'a jatta!", saggiamente! ". "Frijènno, poi, ha ecceduto in tutto - esordì Magnànno - come in una specie di delirio. Il mio fuoco sacro gli ardeva in petto sin da quando, ragazzo, non era stato in grado di far fortuna com'era accaduto a certi suoi volenterosi cugini ,che divennero importanti corallari di Torre del Greco eppoi "diamanteurs" o gioiellieri affermati a Tel Aviv, ad Anversa, in India, che invidiava… Era e rimase una "cacchetta umana" piena solo di livore per le apparenti fortune altrui…e finì con lo sposare tua suocera…come sai". Frijènno, ormai molto arrabbiato nell'udire quella conversazione urlò come un pazzo furioso ai suoi due "carcerieri" : -" Io ho fatto quello ch'è stato in mio potere! Avevo pieno diritto a fare quel che volevo!..Adesso, lasciatemi andare via..o vi denuncio per diffamazione alla Procura della Rep…" ma il grido cessò in un singhiozzo, quando si rese conto che non v'era più alcuna Procura della Repubblica, né patrimonio Frijènno,…né pizze Margherita,…né sodi terga di ucraine, in quel postaccio ove s'era scordato - per un attimo - di esistere in forma solo eterea.. "Signora nuora - esordì l'alter ego Magnànno - Frijènno è stato condannato a purgarsi di me, per evolvere; vale a dire che fino a quando avrà fame di cose e fatti terreni, attaccato come una larva, uno spirito "basso", nella terra di mezzo ma comunque molto prossimo alla Terra degli uomini, il mio imprimatur continuerà a pungolarlo, a rendergli sempre più amara la penitenza…E' il caso di dire che, in onore al suo nome, è veramente FRITTO!…Ma io…io non ho più motivo per stare qui…Io non sono soggetto al fuoco della follia del frijère ovvero del "friggere interiore" perché non ho alcuna interiorità o anima da purgare. Io, di norma, "màgno" (mangio) ovvero mi sostento, mi cibo, mi nutro…e non ho neppure il senso del gusto attivato…tuttavia, sono costretto, come lei ben sa, a mangiare incessantemente TUTTI e di TUTTO…ed in questo posto immateriale, dove vige il digiuno, l'impossibilità di soddisfazione dell' appetito d'ogni sorta e dove tutto ciò che ci circonda non ha né sapore, né profumo, né consistenza…il mio ruolo tentatore è superfluo, per cui toglierei elegantemente il disturbo, con il suo permesso. La vera tortura per uno spirito come suo suocero, è il fallimento ultimo del binomio "Frijènno e Magnànno"..perché, mi dica, cosa se ne fa di me Frijènno se non può più "magnàre"? E' condannato al solo " frijère"…come nel caso di chi ha il pane e non ha i denti; io, invece…ho i denti e tengo pure un sacco di pane…che mi attende sulla tavola imbandita dell'Umanità…" "Noo, non puoi lasciarmi così, Magnànno,…dopo tutta una vita assieme, l'uno per l'altro"- si disperò Frijènno - "io non posso fare a meno di te, anche se mi hanno imposto di dimenticarti…Per chi e con chi altri dividerò le soddisfazioni che mi sono procurate da solo in quella vita e che, sono sicuro, riuscirò ad avere anche in questa?…Resta cu mme, Magnànno; me ne fotto se San Pietro non vuole…In fondo San Pietro qui è un "cancelliere" come me ed io - secondo lo statuto dei dipendenti dello Stato - non sono tenuto ad eseguire gli ordini dei pari- grado!". " Lo vuoi tu, Frijènno….Io t'ho fatto ed io ti distruggo" - gridò spazientito Magnànno. " Veramente, è l'opposto : IO t'ho fatto e t'ho alimentato in quest'ultimo secolo. Se non fosse stato per Frijènno….col cavolo che Magnànno…magnàva!…" - strepitò il "defunto" suocero. " Hai sempre avuto una concezione molto strana del principio di Causa ed Effetto, caro il mio Frijènno…Sei TU che senza di me rendi vana ogni tua azione… ergo sono IO il principio fondatore della tua indole, perché rappresento la tua FAME ed il tuo ISTINTO!"… E, senza null'altro aggiungere, Magnànno si avventò su Frijènno e lo divorò in un attimo quindi corse a vomitarlo inerme e improduttivo su una lapide in un cimitero sul pianeta Terra, località Napoli-Poggioreale… La chiazza bavosa e verdastra di quel ch'era stato lo spirito di Frijènno fino a poco prima attaccò corrodendolo il marmo del sacello. Poco dopo, un fulgore di sole partenopeo asciugò, rinseccò e volatilizzò la gelatinosa sostanza e chi passò di lì poté ancora leggervi inciso sotto l'arme - che nel blasone inquadrava un piatto fumante di bucatini - il seguente motteggio : "Qui giace Frijènno von Frijenne di Torre del Greco - Marito Modello - Padre Esemplare - Nonno Amorevole - - n. il 27 agosto 1922 m. il 4 aprile 2023 - ad imperitura memoria e con gratitudine somma l'unica sua degna figlia Eustacchia pose". Marina Salvadore (A.D. 2004-06-) (A.D.P. Anno Dipartita Presunta di Frijènno 2023, come da infausto responso della Sibilla interpellata nel 2004) |