In ordine alla stampa di un articolo altamente ironico di Antonio Pagano sull'inserto "Sette" del "Corriere della Sera" molti piemontesi, individuato il sito internet dell'avvocato napoletano residente in Vicenza e leader del Movimento Indipendentista del Sud, hanno subissato l'e-mail di Pagano di volgarissimi commenti. Tra i più, si è distinto un tale Oleg.
Si è creato molto fermento quindi nell'ambito della mailing-list collegata al sito indipendentista e il tal Oleg si è visto franare addosso una montagna di risposte di meridionali, perfettamente in stile con il suo squallido intervento.
Non si sono certo evitate parolacce e volgarità da ambo le parti e considerato che le offese principali che venivano mosse da Oleg ai meridionali erano quelle solite, contemplate atavicamente nel " Breviario del Becero Razzista" (tipo, "lavatevi!", "...i meridionali venuti a Torino, usavano le vasche da bagno per seminarci il prezzemolo e gli ortaggi...", "..i meridionali sono tutti ignoranti "......eccetera), la sottoscritta, fingendo una pura disattenzione, collocava l'e-mail di tal Oleg tra i destinatari di vari messaggi di tipo culturale, ordinariamente rimessi agli attivisti meridionalisti ed ai "simpatizzanti" di questi ultimi...Fintantochè, dopo una mitragliata di messaggi "colti" di matrice meridionale, il povero Oleg, tramortito da tanta cultura sudista, pensò bene di rimettere alla sottoscritta l'invito a volerlo depennare da quella strana mailing-list nella quale era stato fiondato, suo malgrado.
...Il pesciolino del Po, aveva infine abboccato........ed era finito, come auspicavo, nella mia padella.
Ciò mi attendevo da un "ottuso" del genere, le cui mosse erano comunque prevedibilissime. Dopo averlo quindi "infarinato" per benino, provvedevo a "friggerlo", rispondendo con linguaggio simil-ottocentesco alla sua bizzosa richiesta; adottavo - anche malamente, in onor del vero, perchè non adusa - il linguaggio pseudo-ottocentesco, semplicemente perchè tra i vari "Vaffa..." che s'era beccato dai molti meridionali che avevano intrapreso un contraddittorio con lui, non pensasse - ad un certo punto - di essere davvero l'unica persona CIVILE , nell'ambito di quella corrispondenza.
Leggetevi quindi (e fatevi due risate, di gusto) la corrispondenza che segue :

* Da Oleg a Marina, il 25 ottobre:
" Le sarei grato se evitasse di girarmi tutte queste mail che parlano di temi a me assolutamente indifferenti. Chi le ha chiesto di inserirmi nella sua mailing list? Grazie Oleg"
* Da Marina ad Oleg, in pari data:
" Squisitissimo Signore , intanto complimenti per il bellissimo nome - spero non sia solo un "nick" da mailing-list ma autenticamente Suo - purtroppo si verificò un imperdonabile errore da parte mia, inserendoLa Suo malgrado tra i nominativi dei "corrispondenti" di una delle tante mailing-list e Forum cui partecipo. Ed ecco quindi svelarsi appieno l'arcano delle messaggerie frequenti ch'Ella si riceve per mia parte e che van trattando temi ad Ella totalmente estranei, indifferenti - riprendendo il Suo cortese e sintetico motteggio.
Proprio non saprei come insistere nel chiederLe scusa per il disturbo e l'onta sin qui arrecateLe.
Voglia soprattutto credere alla sincera spontaneità dell'inoltro dei sopradetti messaggi, rilevandone la loro intrinseca natura di circolari informative, non essendomi mai peritata - e di ciò Voglia scusarmi - di rivolgerLe direttamente un motto.
Ma ora, perdurando probabilmente la messe di mie comunicazioni, seppur tardivamente, mi sento particolarmente sollecitata ad esprimerLe un sommesso pensiero di scuse, cosi' come suggeritomi ad un tempo dal mio ethnos e dai miei modesti approfondimenti esegetici del pensiero del mio antico Sovrano che in tal sede digitale mi onoro - seppur modestamente - di rappresentare.
Ho inteso comunque ire ad approfondire l'entità del mio errore che nei Suoi confronti perdura ed ho rilevato la Sua personalissima e-mail essersi maldestramente inserita tra quelle degli autorevoli e nobili corrispondenti della mailing-list "ddojesicilie", alla quale mi degno essere iscritta....Pertanto, illo tempore, pervenni - ipse dixit - alla scoperta del misfatto e non mi sottrassi neppure alla curiosità tipicamente femminile di concedermi una digital-deambulazione nella ricchezza d'argomenti e vedute da Ella medesima espressi, in uno scambio in "vulgata" con alcuni dei moderatori della predetta lista...
A dir poco, restai sconcertata e sgomenta, dinanzi alle allocuzioni addotte nella concione - quasi una catilinaria - ... quasi una truce tenzone logorroica - Mi perdoni, triviale, dozzinale, scurrile - tra Ella (dal bel nome guerriero e cavalleresco d'antica stirpe) ed i confacenti della mailing-list, altrettanto nobili nonchè addottorati e profondi cultori dell'Umanesimo... Mi creda, eminente Signore, io mi volli capacitare d'assistere ad una pur bassa pantomima, forse basata sulla facezia e sul frizzo d'una goliardata impenitente ma scorsi, nella disamina della cicalata, abnorme traccia di barbarie, grossolanità e rozzezza che mi lasciò profondamente prostrata... La pregherei, Signore, di tenersi ben stretta e cara la Sua ideologia campanilista, il Suo bieco concetto di ideologia di Sangue e di Suolo, sì cara ai pan-germanisti ma Ella sembra disdegnare l'italica - poichè Italiano Ella professasi - tradizione culturale che scende pe li rami del Sommo Dante. Io, non reperii nel Suo scarno motteggio, traccia alcuna di sapienza, di erudizione, di scienza o di dottrina.....O forse, Ella intendeva dar ragione a quella schiatta di "intellettuali" che sostenevano essere la coerenza la virtù degli imbecilli?... Giacchè Ella, coerentemente, si attiene nel frasario adottato all'antico usbergo di una pseudo-cultura qualificata profana, becera, ignobilmente razzista ed oltremisura volgare... La mia anima compassionevole, tuttavia, non ha la forza di oltraggiarLa in egual misura, poichè Ella, Signore, è senza colpe; Ella, semplicemente, IGNORA! Intanto, mi pare - se ho beninteso - Ella provenire culturalmente e per censo dal Piemonte, dal Nord Italico...ebbene, Voglia scusarmi - non La tedierò ancor molto - ma verificando le date dei Suoi messaggi sì espressivi , inoltrati agli interlocutori da Ella adìti, queste combaciano esattamente con le date della catastrofe alluvionale verificatasi nella Sua Regione... Ciò, più mi fa inorridire : mentre i Suoi urbani fratelli in quel di Torino e provincia, subivano tal calamità, chiedendo disperatamente salvamento all'Italia tutta - da Nord a Sud - Ella, con "i piedi all'asciutto" - Sue testuali parole - si perdeva egoisticamente in facezie di tal guisa... Se prima, in ordine a quanto da Ella innocentemente IGNORATO, Le mostrai compassione,ora - in ordine a tal condotta mostrata in guisa egoistica - io Le significo che non ho piacere di peritarmi ancor con Lei e che, immantinente, provvederò - per tali motivi - a cancellarLa dalla mia personale rubrica, entro la quale - ripeto - maldestramente l'avevo costretta or dico "mio" e non più "Suo" malgrado.
Oleg, non afferra l'invito ad evitarmi di scrivermi ancora e risponde, anzi, alla mia precedente, con questo messaggio striminzito e pur sempre presuntuoso - anche se, come notasi, un pò svilito - in pari data :
"Rispondo più sinteticamente con un grazie. Buona fortuna alla vostra cultura italica, mediterranea, bizantina e ci aggiunga quello che vuole tanto vedo che di cose da scrivere ne ha, noi ci teniamo quella europea. Oleg".
... ed io, "tostissima", nel giro di quattro minuti, stizzita, questa vittoria mi prendo:
* Da Marina ad Oleg, pari data:
Ella, come noto, insiste piacevolmente - nonostante mio precedente e tassativo diniego - ad accedere impunemente alla mia e-mail... Oltretutto, Le significo, qualora Ella fosse in Alzheimer coatto e non rammentasse - non per Sua colpa ma per avversa invidia degli Dei, cagione del Suo male - d'essersi a me rivolto illo tempore perciocchè null'altro personale mio messaggio più avesse a giungerLe... Mi reputo orbene stranita da codesto Suo novello - "cercato" - contatto con la sottoscritta, inverocchè Le rammento, mio nordico Signore, che mai cercai - nè fui adusa al tentativo imperioso cui Ella intende vanamente sottomettermi - di alimentare polemica alcuna, oltremodo condotta con interlocutori altri e nelle sedi in cui Si è già superbamente cimentato.
Voglia gradire - visto che erra alla ricerca di risposte, di conferme e di gratificazioni altrui alla Sua malsana tendenza a guerreggiar di favella e di ignobile indole - i sensi del mio più profondo cordoglio, per la Sua personalità ormai spenta, o mio bolso cavaliere dannato di masochismo...
Colsi l'occasione del novello Suo approccio, il quale io non credeva possibile - in funzione della trascorsa e ormai consunta precedente missiva, che chiudea ogni possibilità di ulteriore concione, per mia parte - puramente per sortir di ragguaglio in ordine ad uno strano Suo mentovato, circa lo scarso uso del sapone e degli igienici servizi, a cura degli Ausoni Suoi nemici endemici... Inverocchè, ho il privilegio di sentenziarLe - su base archivistiva e fonte bibliografica - che nel rejetto Regno Mia Patria, ch'Ella, scarno di nozioni a riguardo, persiste nel menomare di continuo, nell'anno 1857 - da Commissione per la Statistica delle attività produttive del Regno delle Due Sicilie - sortì l'uso, sin da allora, delle lavatrici Armingaud (per es. in uso presso l'Albergo dei Poveri di Napoli e capaci di lavare fino a 1200 camice...)... RammentaLe, l'uso smodato del sapone (di marca "Bevilacqua"), che Noi si produceva, per uso personale e per l'esportazione...RammentaLe, ancora, la produzione di profumi e colonie deliziose, esportate sin negli Stati Uniti... E noi si conosceva l'uso dei boudoir e dei gabinetti, e nelle vasche da bagno, tra nembi di saponi Bevilacqua e colonie, si coltivavano epicuree dolcezze di semplici lavaggi dei nostri ben identificabili corpi (nel senso di ben definita morfologia viril-maschile e procace-femminile)... Laddove, Voglia scusare l'impertinenza, al Nord non si aveva neppur menzione di tali prodotti ed accessori sanitari... Ciò, io posso affermare in piena sincerità, giacchè rammento l'avita dimora de' miei nonni paterni, munita - a quei tempi - di ben tre "gabinetti", "boudoir" o come Le confà appellarli... ancorchè, a tutt'oggi, conducendo nella città di Milano i miei interessi, quivi notasi ancora le antiche vestigia di certe abitazioni condominiali, con terrazzamenti ad ogni piano - anche a quello definito "nobile"- reputati alloggi "di ringhiera", laddove, giusto per le impellenti necessità fisiologiche, un angusto boudoir - munito ancorchè SOLO di...TAZZA, era fino a tempi recenti aduso per la moltitudine delle genti a dimora su ogni lungo ballatoio...
Devo alfine ringraziarLa, Signore, per avermi offerto questa novella opportunità di scambio epistolare, conciossiachè Ella abbia ben compreso come e quanto io intenda ottemperare al Suo invito a tenermi ben care la mia Cultura e la mia Civiltà. Le auguro, ulteriori progressi nello studio e nella "cerca" della Sua Civiltà di censo.

Marina Salvadore