Il progetto culturale "I Preziosi delle
Due Sicilie", presentato in Bruxelles presso la sede istituzionale
U.E. nel novembre 2003, secondo la maledizione atavica dei meridionali,
sì bene compresa nel motto ormai abusato del "Nemo Propheta
in Patria", ha riscosso ampio consenso di critica - a giudicare
dai riconoscimenti tributatigli - soprattutto presso i non meridionali
e le comunità ed istituzioni extra Mezzogiorno, alle quali era
tuttavia dedicato ab origine. Fin qui, nulla di nuovo ci turba: è
la dura Legge della Giungla dei Cervelli Meridionese, che acclama eppoi
condanna al patibolo, com'è sempre accaduto, dal Masaniello di
ieri , passando per la Flotta e l'emittente Canale 21 di Achillle Lauro,
fino a Maradona ed al Calcio Napoli di oggi.
L'illustre Carlo Alianello, che tanto accoratamente e scientemente scrisse
del Sud, vinse qualche premio Bagutta a Milano; così come "I
Preziosi" han conquistato il Trofeo Arte e Operosità 2004
nella stessa città del Nord "nemico"... dopo essere
stato battezzato, ancora più a Nord e nel totale disinteresse,
per esempio, della Regione Campania che, stupidamente, gli negava il
mero gratuito patrocinio, preferendo spendere e spandere ingenti fondi
milionari per la produzione di mediocri opere di promozione turistica,
affidate ai "soliti noti" convitati al banchetto bassoliniano
in Regione. Con riguardo, poi, agli "unti del Giglio" (borbonico,
ovviamente) che dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzannarre al Reno, inneggiano
all'Orgoglio Meridionale con mille e più trovate originali; alcune
eccellenti, altre, un pò troppo folkloristiche, l'individualismo
dissennato che li contraddistingue (e che ha permesso per la sua perniciosità
letale la supremazia della fantastica Terra di Padania sulle storiche
Due Sicilie, perché impossibilitati per natura, a lavorare in
equipe come tutti gli altri operosi Fratelli d'Italia) con aria di sufficienza
e palese indifferenza snobbavano il progetto, semplicemente perché
non realizzato dal loro movimento o associazione culturale, quindi impossibilitati
a battere le manine alle altrui sensibilità o intelligenze, seppure
in condivisione d’Ideali. Il medesimo Ordine Costantiniano di Casa Borbone
Due Sicilie, omaggiato doverosamente dell'opera, iscritta regolarmente
anche al Primo Premio Thesis bandito appunto dal S.M.O. non accennavano
un benché minimo "Grazie" e..persino dei finalisti
al Premio Thesis...non se ne sapeva più nulla....... Intanto,
il "nemico" e "l'Estero" apprezzavano, scevri dai
fondamentalismi ed integralismi dei passionali meridionalisti dell'ultim'ora,
protagonisti della rivendicazione storica e di tanta inconcludente esternazione
da Teatro della Commedia dell'Arte!
La V.I.P. Edizioni Grafiche di Napoli, che ha esordito nel mondo dell'editoria
con quest’opera prima de "I Preziosi", in ragione dell’enorme
interesse suscitato presso le insospettabili categorie non meridionaliste,
sta già pensando ad una riedizione riveduta ed integrata dell'intera
opera (libro e video), ben lieta di aver dato vita ad un civile confronto
tra le parti su di un tema tanto controverso qual è il terreno
della menzogna storica risorgimentale e si onora di aggiungere ai riconoscimenti
ottenuti quello che, per onestà intellettuale di uno dei più
illustri esponenti della "nemica" sponda giacobina, è
da considerarsi giustappunto quale massimo tributo d'onore.
La celebre Associazione Culturale napoletana " Sebetia-ter",
di origine murattiana e di spirito illuminista, che annualmente organizza
in Napoli il prestigioso Premio "Sebetia", vantando tra i
premiati autorità internazionali del mondo delle arti, della
cultura, delle scienze e delle istituzioni, in persona del suo illustre
Presidente, il prof. Ezio Ghidini Citro, napoletano di origini bresciane,
ha inteso valutare, apprezzare, recensire e promuovere pubblicamente
"I Preziosi delle Due Sicilie" la cui ristampa integrata,
ben presto, parteciperà anche ad un’iniziativa benefica in calendario
presso la "Sebetia".
E' indiscutibile il valore morale e culturale di questo riconoscimento
"nemico", che tanto ci ricorda l’"etica professionale"
di quell'Onore delle Armi - oggi, purtroppo raro - conferito al popolino
napoletano dal generale francese Championnet, ai tempi della costituenda
Repubblica Partenopea... e c’inorgoglisce la certezza di essere riusciti
in quello ch'era il nostro principale obiettivo: riscrivere insieme
alle parti "avverse", in piena umiltà, pagine di verità
del nostro reciproco vissuto, delle nostre comuni radici, scevri da
accecanti passionalità e sterili nostalgie, convinti che - spesso
- il nostro peggior nemico siamo noi stessi!
Marina Salvadore per V.I.P. Edizioni Grafiche Napoli
“I Preziosi Delle Due Sicilie: la Dignità Proibita”
(recensione del prof. Ezio Ghidini Citro)
La storia l’hanno scritta sempre i vincitori, ma non sempre hanno raccontato
i fatti e le cose con obiettività e con realtà, spesso
omettendo episodi o fatti che potevano creare dubbi od ombre alla loro
vittoria.
È sempre stato così, da quando è nato l’uomo.
Noi italiani, siamo maestri nel creare eroi e mostri, nel manipolare
la storia, i fatti e persino le ideologie politiche, ignorando od omettendo
il percorso storico di un popolo.
Una nazione come la Francia e la Gran Bretagna (con una tradizione nazionale
di molti secoli) non ha mai ignorato la propria Storia, sia nel bene
sia nel male – “Tutto ciò che ha segnato il cammino della nostra
Patria: fatti, eventi, tragedie nazionali, va ricordato, perché
appartiene alla nostra Storia e va rispettato, nell’interesse nazionale”
- questo è quanto hanno detto e fatto i francesi e gli inglesi;
gli italiani, no… anche perché la nazione italiana ha circa 150
anni di storia ed è “troppo giovane” e… molte verità devono
essere taciute ancora.
Il sottoscritto, pur proveniente da una cultura illuminista, Repubblicana,
che nel trinomio Libertà, Legalità e Fraternità
ha improntato il suo cammino formativo e politico, non può ignorare
la realtà storica degli eventi che hanno determinato l’Unità
d’Italia.
È inconfutabile che in Europa, 150 anni fa, le Nazioni più
importanti dal punto di vista politico, militare, culturale ed economico
erano la Gran Bretagna, la Francia, l’Austria e il Regno delle Due Sicilie.
Quest’ultimo, si differenziava dalle altre Nazioni per le sue attività
innovative e commerciali, raggiungendo grossissimi primati in quasi
tutti i campi, divenendo il punto di riferimento di tutta l’Europa.
Marina Salvadore, autrice del libro “I Preziosi delle Due Sicilie –
la dignità proibita”, con una attenta ricostruzione storica,
tratta da documentazioni provenienti da archivi, guardandosi intorno,
ha evidenziato tutto quello che nel Regno di Napoli e delle Due Sicilie
era stato fatto e quali primati mondiali erano stati raggiunti dalla
monarchia dei Borbone.
Ha anche evidenziato, con molta prudenza, il disagio e le penalità
che le popolazioni del sud hanno subito dalla unificazione d’Italia.
Bisogna leggerlo, per rendersi conto di quanto ha pagato il Sud e quanto
è stato penalizzato, per non parlare di chi è stato addirittura
denigrato e messo alla gogna.
Anche la storia dei Briganti, e di tutti coloro che si prodigarono per
la difesa del “loro Re” va letta diversamente, con un senso obiettivo
della Storia e della Tradizione delle popolazioni del Sud.
Va anche riletta in maniera diversa la difesa di Gaeta del Re Borbone
e il suo testamento spirituale e politico.
Tutti questi fatti sono descritti con minuzia di particolari, e con
uno spirito libero da ogni pregiudizio.
Vorrei suggerire a Marina Salvadore di chiudere - nella prossima edizione
dedicata a tutti gli uomini del Sud - con la frase che mi accompagna:
“Non Rinnegare, Non Restaurare”.
e.g.c.
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