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Poste
al centro del Mediterraneo, le terre del Sud, fin da quando
erano state Magna Grecia, avevano avuto un ruolo importante
nelle produzioni e nei traffici commerciali: dai vini pregiati
alle ceramiche artistiche, i nostri contadini e i nostri artigiani
divennero famosi in tutto il mondo greco-romano. Durante il
regno Normanno-Svevo, tra XII e XIII secolo, si affermarono
e si consolidarono le attività produttive locali e
anche nella successiva età aragonese lo sviluppo economico
si incentrò soprattutto sulle produzioni cantieristiche
e sulla lavorazione di tessuti e carta. |
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Con
il ritorno all'indipendenza e l'arrivo sul trono di Napoli di Carlo
di Borbone, nel 1734 iniziò una fase nuova anche per l'economia
del Regno.
Un'equilibrata amministrazione della spesa pubblica, il rinnovamento
e il miglioramento del sistema tributario e dell'amministrazione
statale, lo stesso miglioramento delle condizioni sanitarie e di
vita, una saggia politica diplomatica con l'estero e il sostegno
delle iniziative commerciali e manifatturiere inaugurarono una nuova
epoca nella storia di tutto il Regno di Napoli.
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Arti
tradizionali e mestieri antichi si consolidano e si diffondono anche
nell'iconografia popolare. Sono anche gli anni, però, della
prima industrializzazione e della nascita della forma-fabbrica intesa
nel senso più moderno. |
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Il
successivo avvento al trono di Ferdinando II, intorno alla metà
del secolo scorso, coincise con l'inizio di un processo più
organico e articolato di industrializzazione.
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