C'era
una volta il vibrione che scatenò il colera nelle nostre "'mpepate
' e cozze " e c'erano i giornalisti di tutte le TV di Stato e Parastato,
con quelli dei grandi quotidiani della United Europe che divulgarono
il suddetto dappertutto, oltre al solito sterco in faccia ai soliti
"sporchi" napoletani, figli di un porcile e padri della peste!...La
celebrità dell'ospedale Cotugno di Napoli valicò i confini
ed assurse a maggior notorietà del manzoniano Lazzaretto Lumbard
e non bastò a renderci giustizia nemmeno l'esimio Prof. Tarro
- un genio - perchè, individui così "zozzosi"
come i napolitani non possono detenere la Scienza; sarebbe una bestemmia!
Ci incolparono di attentato alla salute pubblica e non pianse nessuno
per i nostri morti, quasi che a Napoli, ogni disoccupato fosse in quei
giorni impegnato a fabbricarsi da sè, col lavoro in nero, cozza
per cozza; artigianalmente fatte a mano , una per una - come le ceramichine
di Capodimonte - trasfondendoci vilmente e criminosamente - ognuno -
una larva di vibrione, per appestare tutto il continente...Si scatenò
un putiferio e mai nessuno ci disse la provenienza " 'e chillo
fetente 'e vibrione "
Un contigente di sabaudi paludati in tute spaziali calò nottetempo,
un dì, e di gran carriera la Statua del Padre della Patria Peppe
Garibaldi, fu abbattuta e sostituita con un trionfo scultoreo inneggiante
al " MITILE " IGNOTO : la Grande Cozza, Madre di tutte le
loro Battaglie!
Napoli fu stretta da un cordone sanitario, turisti non se ne videro
più nemmeno agli imbarchi degli aliscafi per le isole, per uscire
dalla Campania ci voleva il salvacondotto dell'Autorità...i cantanti
napoletani ed i posteggiatori non poterono "ciatàre"
manco più una canzoncella, perchè il fiato napoletano
era d'improvviso divenuto fiato d'untore - ( fu in quell'epoca che sortì
la scuola dei neo-melodici; quelli che cantano col naso e che hanno
ucciso la Canzone Napoletana) - ... Per anni, Napoli fu "spaghetti,
mandolino e colera"!!!
Forse, ancora qualche vibrioncello superstite ce lo portiamo attaccatto
addosso...Non so, spesso ho questa sensazione, quando dico d'essere
napoletana e la gente sgrana gli occhi; probabilmente, soffro di mania
di persecuzione.
Insomma, noi condannati a vita ad essere chiamati sporcaccioni; loro,
qui al Nord, tra le varie salmonellosi, sacche di sangue infetto (vedi
Brescia e poi muori!), mangimi per erbivori prodotti con farine animali
- dalle quali la BSE con tutti i prioni possibili e immaginabili...
i vini al "metanolo" nei supermercati, dei quali furono vittime
poveri pensionati che non potevano permettersi lo chardonnay o lo champenoise...le
strane jatture avicole con relative morìe di tacchini e polli
di batteria, le "spigole" pazze degli allevamenti nordici...
i prosciutti infetti " finti Parma", da destinare al macero
ed invece marchiati dop e rivenduti, oltre a tutta una catena di altre
memorabili schifezze, tipicamente nordiche, tipicamente "imprenditoriali",
tipicamente subdole ...LORO, sempre a piede libero, senza cordoni sanitari,
senza ritiro di passaporto, liberi di andare ad appestare e ad infettare
soprattutto quella gran fetta di mercato che è rappresentato
proprio dal POVERO e SORDIDO SUD!!!
Due pesi e due misure : un vibrione, sembra strano, pesa più
di un prione. Quest' ultimo attacca il cervello; il primo, non si stacca
dalla MEMORIA collettiva ed è divenuto monumento pubblico, insieme
al Maschio Angioino ed a Pulcinella, della sporca suburbanità
napoletana, come in un bel quadretto ad acquerello di Hackert.
'A pizza, 'o mandolino, 'o Vesuvio, 'o vibrione, per rappresentare nei
secoli la nostra principale fonte di folklore : la "monnezza"!
E di questi "commenda" di qui, cosa dire? Sempre e solo che
sono stati sfortunati! Perchè noi, invece, ce la siamo meritata
la nostra vergogna del colera; ce la chiamammo noi, per intercessione
con offerte votive a San Gennaro, perchè i giornali riprendessero
finalmente a parlare della Questione Meridionale, non è vero?
Sapete che c'è di nuovo? Sto scrivendo e m'ha preso una voglia
incontenibile di una sontuosa 'mpepatella 'e cozze. Ma dove posso dirigermi,
per gustarla, qui, a Milano? Che COZZE ne sanno, 'sta ggente?
Marina
Salvadore (A:D:2000)
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