I Borbone avevano intuito che le vie del mare erano da privilegiare per le comunicazioni nel Regno.
 
Napoletana la prima nave a vapore in Italia, napoletana anche la prima compagnia di navigazione nel Mediterraneo fondata nel 1823. Nel 1854 i bastimenti mercantili nella capitale erano 4254, a Salerno 1397, a Reggio 674, a Paola 257, a Taranto 339, a Barlena 823, a Pescara 155, a Gaeta 603. 99848 i bastimenti complessivi (con 17 piroscafi) nel 1860.
Negli ultimi anni del Regno erano stati conclusi trattati commerciali con la Russia, i Paesi Bassi, la Danimarca, la Prussia, gli Stati Uniti, il Piemonte, l'India...
 
Frequentemente si trovano indicazioni relative ad esportazioni verso tutto il bacino del Mediterraneo: la politica di Ferdinando II intendeva valorizzare concretamente la posizione geografica del Regno proiettandolo verso i vicini paesi del Mediterraneo.
Nel triennio 1845-1847 la bandiera delle Due Sicilie fu in testa tra tutte quelle dei vari stati italiani, ad esempio, nei porti nord-americani con 48 approdi per 14.023 tonnellate. Nel 1858 il valore delle esportazioni dalle Due Sicilie verso gli Stati Uniti raggiunse 1.737.328 Ducati, quello delle importazioni 566.243. Tra il 1839 e il 1855 la flotta mercantile aveva esportato fuori dal Regno merci per circa 89 milioni di Ducati (Archivio di Stato di Napoli, fondo Ministero agricoltura Industria e Commercio, fasci 172, 512; fondo Ministero Finanze, fasci 14132- 14149).
 
Il cantiere di Castellammare, il più grande d'Italia, dava lavoro a 1800 operai: tra il 1840 e il 1865 erano uscite da Castellammare (dopo la riconversione dalla costruzione di navi in legno a quelle in ferro) fregate, cannoniere, pirovascelli per 43.000 tonnellate. Al cantiere era annessa anche una corderia a completamento di un vero e proprio ciclo produttivo. Nel giugno del 1860 era quasi pronto per la consegna il "Monarca" che con i suoi 70 cannoni era la più grande nave da guerra mai costruita in Italia: dopo l'arrivo di Garibaldi diventò la prima corazzata della Marina Italiana.
 
Nel giugno del 1854 per la prima volta una nave italiana a vapore, dopo 26 giorni di navigazione, arrivò a New York: era il piroscafo "Sicilia", frutto del progetto di una società voluta da Ferdinando II "per il tragitto periodico tra i Reali Dominii e le Americhe [...] spezialmente pel traffico di quelle derrate che in lungo viaggio soggette andrebbero a deteriorarsi".
Alcuni anni dopo l'Unità d'Italia, lungo la stessa lunghissima rotta, quelle "derrate' saranno più tragicamente sostituite da milioni di meridionali costretti ad emigrare...