Altre fabbriche metalmeccaniche da segnalare eano quelle di Guppy (600 operai), Macry-Henry (550) nel "polo industriale" napoletano (nella zona dei Granili), la Reale Fonderia di Castelnuovo (nella cinta fortificata del Maschio Angioino successivamente abbattuta) e quella situate in Puglia, nel Molise e in Calabria, a dimostrazione della diffusione di strutture produttive anche in zone lontane dalla capitale.
In quest'ultima regione di grandissima importanza la fabbrica di Mongiana in Calabria Ultra Seconda.
Fondato nel 1768, ampliato e rimodernato nel 1850, su 16.000 mq coperti, includeva fonderie, stabilimento siderurgico, fabbrica d'armi, miniere ricche di ferro e grafite e boschi sterminati e preziosi per il combustibile necessario.
Oltre agli ufficiali, agli impiegati statali e agli operai esterni a giornata, occupava 280 carbonieri, 100 mulattieri e 100 artefici e manuali per circa 1000 unità complessive.
Le nuove esigenze dell'esercito si associarono alla politica autarchica del governo e intorno al 1743 si decise di fondare una nuova fabbrica di fucili portatili presso Torre Annunziata: "Ad affrancarci da ogni balzello forestiero qui vollesi eziandio fondare la fabbrica delle armi portatili sia da fuoco che da taglio". Nel progetto dell'architetto Sabatini fu coinvolto pure il Vanvitelli e alla funzionalità dei luoghi si unì un notevole gusto per gli aspetti decorativi con effetti scenici e giochi d'acqua che si legavano perfettamente al complesso sistema di canalizzazione.
11000 all'anno le armi da fuoco realizzate, 3000 quelle da taglio: i singoli atefici o operai dovevano apporre sul pezzo prodotto un proprio segno o marchio per evitare difetti di fabbricazione.
Altre fabbriche famose soprattutto per la produzione di armi di lusso si trovavano anche a Sparanise, ad Avellino (con Giuseppe Pilla), a Lancusi o a Napoli, a Poggioreale (con le carabine rigate sistema Minier calibro 18 mm.). Già nel 1848 una "regia patente" proteggeva il "sistema Venditti" (nato prima della famosa "Smith & Wesson") per pistole a ripetizione lunghe 32 cm. calibro 10 mm. con proiettili conici di piombo e carica di polvere nera all'interno.
da segnalare anche la polveriera di Avellino, l'opificio pirotecnico di Capua e il polverificio di Scafati (a cui fu annesso la fonderia di Henry) specializzato nelle polveri di cannone.